CLOSE
Home Tags Food

Tag: food

Con la crema di yogurt al lampone Loacker mette la frutta nel wafer

Frutto della combinazione di flamponi e crema allo yogurt, i nuovi wafer  Loacker Speciality Lampone-Yogurt saranno disponibili dal prossimo giugno e costituiscono il primo gusto fruttato della linea Specialty Wafer, che si aggiunge ai gusti Espresso, con crema al caffè, e Dark-Noir, con crema al cioccolato fondente e cialde di wafer arricchite al cacao.

La crema è ottenuta con lamponi, senza aggiunta di coloranti, grassi idrogenati né aromi artificiali. Il packaging attraente e dai vivaci colori è in materiale riciclabile e preserva il prodotto dall’umidità.

Due i formati previsti. La confezione da 150 grammi con 21 wafer e quella da 37,5 grammi con 9 wafer in multipara da 5 confezioni.

 

Da Eurofood arriva la Quinoa di Pereg in quattro varianti

Quattro diverse proposte a base di quinoa per variare con gusto i nostri menu quotidiani sono quelle di Pereg Natural Gourmet Food distribuite da Eurofood.
Si tratta di una miscela di spezie e verdure aggiunte alla quinoa, alimento altamente digeribile, proteico, con poche calorie, adatto ad ogni dieta, soprattutto per i celiaci in quanto è totalmente priva di glutine. Contiene inoltre fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro, zinco, e grassi in prevalenza insaturi. È anche una ricca fonte di proteine vegetali ed è povera di sodio.

Queste le referenze:
Quinoa Integrale è la confezione base da 170 grammi per preparare quattro porzioni. In venti minuti è pronto un piatto adatto a celiaci, vegani e certificato kosher.

Quinoa “all’Italiana” è la miscela di quinoa e pezzettini di verdure: pomodori cipolle, carote, prezzemolo, peperoni, da consumare anche come insalata fredda.

Quinoa con Spinaci è la ricetta che unisce a una base di carote e cipolle una ricca quantità dell’ortaggio con il più alto contenuto di ferro in natura.

Quinoa con Verdure è una vera e propria ratatouille da usare come contorno a carne o pesce.

Da Pedon a Tuttofood benessere quotidiano con i nuovi mix di semi

SuperMix! è la nuova linea di mix di semi arricchiti con ingredienti selezionati per le loro specifiche proprietà benefiche che Pedon presenta a Tuttofood, dedicati sia a consumatori attenti alla propria alimentazione e che vogliono integrarla con una fonte di benessere, sia a chi adotta un regime restrittivo per intolleranze o scelte alimentari vegetariane e vegane.

Sono infatti caratterizzati dall’alto contenuto di fibre, proteine, vitamine, omega3, ferro, fosforo e magnesio. 100% naturali, non contengono alcun conservante o additivo, sono no ogm e unici nella categoria garantiti gluten free, nuts free e vegan ok.

“Assistiamo a una nuova concezione del cibo diffusa tra i consumatori, basata sul legame comprovato dalla ricerca scientifica tra alimentazione e benessere psico-fisico e dove il fattore tempo diventa sempre più cruciale – dichiara Luca Zocca, Marketing Manager Pedon – Gli alimenti moderni hanno di conseguenza invaso e conquistato un posto di rilievo nelle abitudini alimentari quotidiane. Siamo attenti all’evoluzione e al mutamento della domanda di tali beni adeguando l’offerta ai nuovi segmenti di mercato. In questa logica nascono i SuperMix!, capaci di rivitalizzare la categoria e di rispondere alla crescente richiesta di prodotti naturali, sani e facili da usare.”

Disponibili in sei varianti sono studiati per arricchire insalate e zuppe, per rendere speciali le preparazioni da forno come pane e focacce, per fortificare la colazione in aggiunta ai cereali e nello yogurt. I SuperMix! sono anche indicati come snack, prima e dopo un’attività sportiva o in ufficio come fuoripasto salutare.

La linea SuperMix! nasce da differenti combinazioni di semi altamente nutrienti – come il girasole, la zucca, il sesamo, il lino e la canapa – arricchite da verdure stabilizzate, soia tostata, chia e mirtilli morbidi in 4 varianti per i mix “salati”(insalate, zuppe, panificati, snack), oppure da fiocchi di grano saraceno, chia, bacche di goji e mirtilli ricoperti di cioccolato fondente in 2 varianti per la colazione. Il QR Code presente sull’etichetta permette al consumatore di accedere facilmente a una scheda completa dei valori nutrizionali di ciascuna referenza con suggerimenti d’impiego.

Innovativo è il packaging utilizzato, di nuova concezione ed esclusivo per la categoria.

I SuperMix! si presentano infatti in un comodo vasetto salvaspazio con un dispenser brevettato salvafreschezza che permette di dosare facilmente il contenuto. La trasparenza del vasetto esalta il contenuto e i colori per una maggiore visibilità ed impatto a scaffale. Il pratico vassoio espositore, anch’esso trasparente e mono-facing, oppure l’espositore da terra offrono diverse soluzioni espositive sul punto vendita.

Il mercato di Cru (Colruyt) mette l’accento sulla semplicità e sulla stagionalità

È aperto da qualche mese a Overijse, a qualche chilometro da Bruxelles, in una casa colonica ristrutturata il primo punto vendita Cru, un mercatoo dedicato al cibo e alla condivisione tra dipendenti, produttori partner e clienti, sviluppato dal gruppo belga Colruyt.

Si tratta di un nuovo concept, che in parte richiama l’esperienza di Eataly, sviluppato per attirare gli appassionati del buon cibo e di chi è alla ricerca di sapori puri e prodotti autentici. In un’atmosfera amichevole e rilassata, come un mercato coperto, Cru propone una selezione di prodotti freschi, tra cui carne, pesce, frutta e verdura, pane fatto in loco o prodotti lattiero-caseari e fiori. Non mancano le birre artigianali, i vini, venduti anche al calice, le spremute fresche imbottigliate, tè o caffè tostato in loco.

Prodotti locali, stagionalità, laboratori di produzione del pane e dolci, prodotti biologici sono i must attorno ai quali ruota il mercato di Cru. «Ogni giorno acquistiamo prodotti dai coltivatori dell’area attorno a Bruxelles – afferma il responsabile dell’ortofrutta – e per questo motivo si trovano prodotti freschi e di stagione, preferibilmente biologici, nel rispetto dei tempi di crescita e di maturazione».

I prodotti da forno sono realizzati con lievito naturale e farina biologica, senza esaltatori o grassi. L’impasto del pane riposa 48 ore prima di essere cotto in forno a legna.Così anche la carne proviene da allevamenti che affacciano sul Mare del Nord, i formaggi sono selezionati da piccoli produttori delle Fiandre e il pesce è freschissimo.

[Not a valid template]

I punti attorno ai quali si articola l’offerta di Cru sono l’autenticità e la qualità dei prodotti alimentari, il legame con il territorio (ma se un prodotto vale, si va anche ad acquistarlo fuori dai confini) oltre alla competenza degli addetti ai vari reparti che consigliano, interloquiscono con i clienti, diventano protagonisti dell’esperienza d’acquisto. Proprio per favorire il cliente gli assortimenti sono limitati, puntano più sulla ricerca e sulla qualità che sull’ampiezza di gamma. Ma non è un negozio di lusso, pur essendo lontano mille miglia da un classico punto vendita Colruyt. «Sono prodotti quotidiani – ha affermato Jean-Pierre Roealands, il responsabile del team del progetto Cru – ma ben lavorati e presentati. La semplicità è il nuovo orizzonte del lusso».

Naturalmente, i prodotti si possono acquistare ma anche consumare in loco, dove è allestito uno spazio per sedersi, bere un caffè, mangiare un panino o un piatto cucinato.

Anche la tecnologia fa la sua parte. All’ingresso i clienti ricevono un tablet da applicare al carrello, dove registrare i prodotti acquistati, creare una lista della spesa, condividere idee e ricette con altri. E il tablet serve anche per pagare. SI scagionano i prodotti e si paga senza alcun controllo, rafforzando il legame di fiducia con i clienti. Reciproco, tanto che non viene emesso lo scontrino che viene inviato direttamente via mail.

Prossime aperture già previste a Gent, Anversa e Linkebeek.

DHL porta nuove soluzioni per il trasporto food a Expo

Sta per partire e durerà sei mesi la grande kermesse di Expo dedicata ormai tutti lo sanno all’alimentazione. Tonnellate di cibo di tutte le fogge, i sapori e i profumi saranno movimentate per tutti il periodo, da tutto il mondo verso i padiglioni e i ristoranti del sito espositivo, ma anche in partenza per i visitatori che hanno approfittato del viaggio per acquistare eccellenze agroalimentari Made in Italy. Chi li trasporterà dovrà averne massima cura e attenzione, specie se si tratti di alimenti freschi, garantendo la catena del freddo. Nuove soluzioni per il trasporto food in sicurezza sono state messe in campo da DHL Express. Monitoraggio continuo, assistenza dedicata e pack innovativi per le spedizioni a temperatura controllata fanno parte di un un sistema di processi e soluzioni sviluppati per il settore specifico, che prevede anche un manuale di autocontrollo basato sui principi del sistema HACCP, validato in collaborazione con RINA SERVICES.

Per le spedizioni più sensibili alle variazioni di temperatura DHL Express mette a disposizione un nuovo pack per il trasporto a temperatura controllata, appositamente ideato per garantire il mantenimento delle condizioni termiche più idonee, contribuendo alla corretta conservazione dei prodotti trasportati.

Il trasporto di questi prodotti diventa ancor più attento e scrupoloso, attraverso l’attivazione di un servizio di monitoraggio dedicato. Qualora infatti il viaggio della spedizione subisse un imprevisto, un team specializzato potrà intervenire in modo proattivo per agevolare il più possibile il buon esito della spedizione.

Le nuove soluzioni food di DHL sono pronte alla prova dei fatti a EXPO Milano 2015. Qui, attraverso una serie di partnership con player di primo piano del mercato presenti con un proprio Padiglione, DHL Express è presente per offrire ai visitatori la possibilità di spedire nei Paesi di origine i propri acquisti alimentari, attraverso service point e corner dedicati, un servizio di assistenza e consulenza in loco, indicazioni e pack su misura in base alle regolamentazioni doganali delle nazioni di riferimento.

Sapòrem: quattro consorzi ad Expo Eataly spiegano l’eccellenza italiana

Consorzio del prosciutto di San Daniele, Consorzio Tutela Grana Padano DOP, Consorzio Mortadella Bologna e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore: quattro realtà conosciute in tutto il mondo si riuniscono ad Expo e danno vita a Sapòrem, unione di sapore e sapere. Obiettivo: trasferire al meglio quei valori comuni di eccellenza e di grande attenzione alla qualità che da sempre li contraddistinguono.
“Sapòrem” sarà anche il nome dello spazio dei Consorzi ad Expo 2015, un luogo situato all’interno di Eataly, in cui poter gustare ma anche conoscere i prodotti simbolo dei quattro marchi, dove tutti i visitatori potranno scoprire ogni segreto di queste eccellenze del Made in Italy attraverso degustazioni, eventi e un originale menù all’insegna della qualità e del gusto, in linea con quella che è la mission dei quattro Consorzi all’interno di Expo.

Old Wild West personalizza l’offerta con i Big data e la geolocalizzazione

Con 116 ristoranti steakhouse in Italia e all’estero, Old Wild West è il marchio di punta del Gruppo Cigierre, attivo nella ristorazione in franchising e nel casual dining, dove opera con le altre insegne Wiener Haus, Arbian Kebab e Kukkuma, che complessivamente attraggono ogni anno 14 milioni di clienti, per un fatturato di rete di 220 milioni di euro.

In occasione del ventennale alla sua fondazione aprirà domani 29 aprile a Tavagnacco, in provincia di Udine un nuovo ristorante Old Wild West.

La formula vincente di questi ristoranti tematici è basata su qualità del cibo, atmosfera e divertimento, dove l’interazione con i clienti che possono utilizzare all’interno dei locali il wifi gratuito e l’app che contiene giochi personalizzati e contenuti relativi ai ristoranti e alle varie offerte. Un ruolo importante è svolto dalla carta fedeltà (qui sotto lo spot), grazie alla quale effettuare promozioni mirate.

È infatti questo l’obiettivo del progetto di marketing integrato multicanale realizzato in collaborazione con Next BI (Sanmarco Informatica) e incentrato sugli Advanced Analytics di Sas che consente di ricavare dalla mole enorme dei dati prodotti dalle interazioni con i clienti le informazioni necessarie per costruire un preciso profilo dei gusti, dei comportamenti di acquisto e degli stili di vita dei clienti. «Questo significa – spiega Marco Apollonio, Chief Information Officer e Business Intelligence Manager di Cigierre – cogliere i segnali che i clienti ci inviano dialogando con noi tramite una molteplicità di canali (sito, punto vendita, social). Dall’altro, far leva su questa conoscenza per adeguare le nostre strategie commerciali ai bisogni diversificati e mutevoli del cliente».

Non solo. Una naturale evoluzione e integrazione di questo progetto riguarda il marketing di prossimità: «Si tratta – continua Apollonio – di far leva sulle funzionalità già integrate nella soluzione per attuare una strategia di contatto sempre più ravvicinata con il cliente, utilizzando, ad esempio, le tecniche di geolocalizzazione per inviargli in tempo reale l’offerta meglio commisurata al suo specifico profilo. Ulteriore elemento di arricchimento di tutto il progetto sarà l’impostazione di un’infrastruttura tecnologica, che permette una user experience per i nostri clienti a 360°; ristoranti tutti collegati con una rete dedicata al brand, per una comunicazione interattiva globale sul punto vendita (tv dedicata, radio in streaming, wifi gratuito, offerte in tempo reale, app e game Old Wild West), il tutto integrato con i sistemi informativi e quindi con il progetto di omnicanalità».

Questi temi saranno discussi nel corso del convegno Fare ristorazione oggi.La “via” giusta per lo sviluppo a Tuttofood (4 maggio, sala Lem 2, h. 14,30). Qui il modulo d’iscrizione.

 

Le App più pazze del food: è qui il futuro?

Alle porte di Expo, archiviata la Design Week, in attesa della prossima stagione di Master Chef et similia, i riflettori su alimentazione e cibo sono tutt’altro che spenti. Non c’è ormai rivista, discussione, trasmissione tv o analisi antropologica che prescinda dal parlare di cibo. Non fanno eccezione le start-up, quegli incubatori di innovazione e tecnologia che cercano, con più o meno successo, di aprirci le porte del futuro. Moltissime si stanno occupando di food in tutte le sue forme e sfaccettature, dalla GDO alla ristorazione, alla cucina di casa. Ve ne proponiamo alcune, senza alcuna pretesa di esaustività. Certe sembreranno assurde o ingestibili, ma in questo campo, si sa, ciò che oggi sembra impraticabile domani può diventare abitudine quotidiana.

SmartQsine spesa per smemorati – un sistema per monitorare da remoto i quantitativi degli ingredienti più usati, e che ci avvisa, quando siamo in strada, che qualcosa sta per finire. È form
ato da un tappetino con sensore collegato a un’App sullo smartphone che avvisa ed eventualmente inserisce nella lista della spesa il prodotto in esaurimento (dalla pasta al latte, all’olio). Può anche essere usato al bar per monitorare le bottiglie di superalcolici. La campagna di crowdfunding è partita all’indirizzo http://igg.me/at/smartqsine

Food Sniffer : mangio o butto? – un sensore in grado di valutare, e mandare informazioni all’App, se un alimento (carne o pesce) è fresco o se non può più essere consumato. Analizza i componenti volatili emanati dall’alimento.

Cucina mancina, consulenza free from – “la prima food community per chi mangia differente”, da Bari, opera consulenze (editoriali, per eventi, corsi, comunicazione ecc) per chi vuole rivolge a quelle fasce crescenti di mercato che richiedono un’alimentazione particolare (vegana, vegerariana, senza glutine, con pochi grassi, pochi sali o pochi zuccheri): aziende ristoranti, bar, punti vendita.

itforitaly, anticontraffazione – l’Italian Sounding specie all’estero ma anche qui da noi è una piaga sempre più diffusa, di cui non andrà esente (anzi) l’ondata di alimenti, che si dichiareranno tipici e del territorio, che invaderà le piazze durante l’Expo. Questa App molto semplice pensa di superare il problema dei “falsi” alimentari grazie a un database di vere aziende agroalimentari italiane che forniscono i loro bar code: inquadrandolo sulla confezione, al supermercato, si ottiene la certificazione di provenienza e altre informazioni.

Scanning cheeseScio: Cosa c’è nel piatto? – È ciò che vogliono sapere i consumatori, sempre più informati e interessati ai legami tra alimentazione e salute. Scio è un sensore, collegato all’apposita App, che analizza l”impronta digitale molecolare” di un alimento (o di qualsiasi materiale) tramite uno spettrometro, rilevandone il contenuto in carboidrati, grassi e zuccheri ad esempio. Al supermercato, individua all’istante il melone più dolce o il pomodoro più maturo, ma anche le calorie di un succo o di uno yogurt.

Paisan: eccellenze in scatola – come diffondere in tutto il globo le vere eccellenze e la cucina italiana, al riparo da frodi e contraffazioni? Con una scatola che arriva a casa completa di ingredienti originali, ricetta/corso di cucina che spiega come preparare un vero pranzo italiano. Le ricette spaziano dalla pizza alla cena mediterranea bio, a quella a base di tartufo.

Il test della GDO

Eataly.net testa le vendite “da poster”: le vedremo presto in stazioni ed aeroporti?

Tante idee geniali che vedremo se avranno un seguito. Intanto la GDO che fa, dorme? Non proprio, piuttosto testa nuovi modi di vendita fuori dal punto vendita, ma vicino ai percorsi della clientela. Qui, presso il posti di lavoro dove si concentrano gli uffici di grandi aziende, meglio se “smart”, vengono provati sul campo alcune nuove tipologie di acquisto. Due esempi su tutti: la Wib machine, una vending machine con contiene le referenze base del supermercato. La sta testando Coop a Catania e sarà anche nell’area Expo della catena, ma potrebbe presto essere installata alla stazione di Trieste sotto un’altra insegna della GDO. Poi ci sono i sei “smartposter” con i prodotti gourmet di eataly.net acquistabili via smartphone tramite NFC, QR Code o riconoscimento ottico, che il brand di Farinetti ha piazzato nel Vodafone Village di Milano.

Callipo Gelateria presenta due nuove referenze

Callipo Gelateria Srl, che si propone l’obiettivo di far conoscere nel mondo la tradizione gelatiera di Pizzo di Calabria, amplia la gamma dei propri prodotti con due nuove referenze.

Per la linea “Le Creme Pregiate” presenta il nuovo gusto Yogurt variegato al Miele e granella di Noce.

Disponibile nel formato da 430 grammi e da 2.500 grammi, è un gelato raffinato ed unico, realizzato con latte fresco di alta qualità, la noce italiana della varietà Lara e con il rinomato miele calabrese di Amaroni.

Dagli abbinamenti inconsueti e ispirati ai profumi mediterranei, Le Creme Pregiate sono tutte prive di glutine e quindi adatte anche ai consumatori celiaci.

gelateria callipo - tartufo limoncello confezione

Per la linea “Il Tartufo” lancia la nuova versione al Limoncello. Il Tartufo Limoncello è preparato con vero succo di limone di Sicilia e panna fresca.

Si caratterizza per il cuore fluido di Limoncello ed è ricoperto di granella di meringa. È in distribuzione nel formato singolo da 110 grammi oppure in astuccio da 2 pezzi. Di recente, nell’ambito del Wabel Frozen Awards (il premio dedicato al comparto surgelati organizzato dalla piattaforma Wabel, che si occupa di incontri business to business fra fornitori qualificati e acquirenti), il Tartufo Limoncello Callipo si è aggiudicato il premio d’innovazione per la categoria Gelati e Dessert.

Il Tartufo Limoncello e i Filetti di Tonno al naturale con sale iodato Presal®, inoltre, sono stati inclusi nella selezione dei 3 finalisti per le rispettive categorie merceologiche “Surgelato” e “Ittico” del TUTTOFOOD INNOVATION AWARD, il concorso dedicato ai prodotti più innovativi del 2015.

Doxa-Aidepi: prima colazione dolce o salata? Così la fanno gli italiani

Dolce o salata? È questo il tema al centro dell’indagine svolta dall’Osservatorio Doxa-Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) sulla prima colazione degli italiani.

Secondo l’indagine Io comincio bene, chi salta la colazione passa in soli 2 anni dal 14% al 9%. Una tendenza molto netta (parliamo di una riduzione del-35%) che riguarda, per fortuna, soprattutto i giovani: oramai fa colazione il 98% dei ragazzi (15-24 anni), mentre nel 2013 erano l’84%.

I risultati confermano che il 65% degli italiani la fa abitualmente all’insegna del dolce, cosi come da tradizione mediterranea e italiana. Mentre 2 su 10 (19%) alternano la colazione dolce e quella salata e solo il 7% la fa esclusivamente salata.

Anche il caffè, a colazione, è per la grande maggioranza degli italiani solo e sempre dolce: il 68% dei nostri connazionali lo completa con l’aggiunta di zucchero, miele, o dolcificante, mentre 1 su 4 lo prende amaro (25%). Una modalità, quest’ultima, che è particolarmente apprezzata dai giovani under 35.

La minoranza che sceglie di aprire la giornata all’insegna del “salato” lo fa soprattutto per una ragione di gusto: in primis perché il salato, piace di più rispetto al dolce (49%), e in secondo luogo perché il dolce non piace molto in generale (21%). Alcuni confessano però che si svegliano affamati e il salato li sazia di più (16%). Solo una piccola parte (16%) considera invece la colazione salata “più salutare di quella dolce”.

Re della colazione salata è il pane che tra pane del panificio (44%) e versione confezionata (28%) raccoglie il 72% delle preferenze.

Al contrario il modello di breakfast anglosassone sembra non attecchire proprio.

Molto bene il toast (34%) che è un vero e proprio “must” nella colazione dei più giovani tanto da raggiungere il 70% delle preferenze di chi fa colazione salata. Crakers, salumi, uova e focaccia si attestano nella fascia 24-27%, mentre più indietro troviamo i grissini (14%) e la pizza (10%).

infografica_colazioneDEF-01

Ma com’è composta la colazione dolce?

Tra i prodotti preferiti dagli italiani a colazione al primo posto troviamo infatti i biscotti, scelti da 6 italiani su 10 (58%), seguiti da fette biscottate, con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao (19%).

A seguire, più o meno a pari merito (tra il 7% e il 9% dei consensi), 3 gruppi di alimenti: cereali/muesli; merendine/brioches/cornetti confezionati e yogurt.

La colazione dolce è particolarmente amata dalle donne che la preferiscono agli uomini (71% contro 59%) ed è anche la tipologia preferita dai più giovani (70% contro media del 65%).

Inoltre c’è una schiera di aficionados del dolce a colazione (43% degli italiani) che lo consumano solo in questa occasione e per niente nel resto della giornata.

«La colazione dolce – spiega la nutrizionista Valeria Del Balzo – a base di latte o yogurt e accompagnata da biscotti o cereali da colazione o fette biscottate con marmellata o crema spalmabile alla nocciola e un frutto, presenta un contenuto calorico che si colloca in un range di 290-315 kcal, più basso di circa 100-150 kcal rispetto a quella salata, ma è senz’altro un’ottima scelta dal punti di vista nutrizionale grazie al giusto mix di carboidrati, in particolare zuccheri, che sono fondamentali al mattino per migliorare la performance cognitiva, proteine, vitamine e una bassa quantità di lipidi».

I motivi per i quali la grande maggioranza degli italiani preferisce la colazione dolce sono quattro: al mattino il dolce aiuta ad attivarci prima (48%, con punte del 69% per i giovani); in generale il dolce piace più del salato (46%); la colazione è il momento del dolce (28%) e infine perché una colazione a base di dolce è più leggera (23%).

Infine 1 italiano 2 pensa (indipendentemente dal fatto che personalmente scelga un modello o l’altro di colazione) che la colazione dolce sia più adatta a bambini e adolescenti rispetto a quella salata (56%) o al massimo un mix delle due (41%).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare