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Ultima settimana di marzo, in GdO vendite su ma più contenute: +2,7%

Durante la settimana tra lunedì 23 marzo e domenica 29 marzo continua la crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 delle vendite della Grande Distribuzione Organizzata, anche se in maniera più contenuta: +2,7% a parità di negozi.

Come settimana scorsa, è il Nord Est a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +7,0%, seguito subito dal Sud (+6,3%). Rallentano molto invece sia il Centro Italia (+0,4%) sia il Nord Ovest (+0,1%).

“La GDO si stabilizza su una crescita moderata durante la terza settimana di quarantena, ma il periodo Pasquale, durante il quale non potremo festeggiare come da tradizione, potrebbe causare una contrazione delle vendite – commenta Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia – Al contempo, si consolidano anche i fenomeni di consumo legati al nuovo stile di vita ‘domestico’ e alle restrizioni in termini di mobilità: da un lato continua l’ascesa di prodotti alimentari da dispensa e/o destinati alla preparazione di pietanze ‘homemade’, dall’altro si afferma anche la preferenza per modalità di approvvigionamento più comode, ovvero eCommerce e negozi di vicinato.” 

L’andamento dei formati

Il trend maggiore si registra nei Liberi Servizi (+41,6%), nei Supemercati (+15,4%) e nei Discount (+8,4%). Continua invece il calo delle vendite di Specialisti Drug (-32,9%) e Ipermercati (-17,7%).

Continua il calo dei format Cash & Carry, con un trend negativo del -50,3%, in linea con il calo della settimana scorsa.

Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 23 a domenica 29 marzo è stato del +162,1% in rialzo di +20pp rispetto al trend della settimana precedente.

Da lunedì 23 a dome­nica 29 marzo: la cronaca

Le dinamiche di afflusso ai negozi sono rimaste le stesse della settimana precedente, con trend molto positivi durante i giorni lavorativi. Si accentua perà il calo registrato nel weekend: sabato 28 -28,5% vs stesso sabato del 2019 e domenica 29 -54,9% vs. stessa domenica del 2019, a parità di superficie distributiva. Il picco positivo si è registrato invece lunedì (+22,9%). A livello di peso sulla settimana, il giorno principale rimane comunque il venerdì, confermando una nuova tendenza iniziata con la quarantena. In condizioni di normalità, invece, il giorno principale in termini di peso sulla spesa settimanale degli italiani è sempre stato il sabato.

Le categorie

Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 13 del 2020 sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen:

  1. effetto “stock”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: caffè macinato (+21,4%), conserve rosse (+52,9%), conserve animali (+16,7%), pasta (+19,3%), biscotti (+14,6%); i comparti non alimentari iniziano a registrare trend di crescita più rallentati, invece, si segnalano solo carta casa (+40,5%) e carta igienica (18,6%);
  2. effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: guanti (+163,3%), detergenti superfici (+36,3%), sapone per le mani solido e liquido (+56,8%), candeggina (+52,9%), alcol denaturato (+100,4%), salviettine umidificate (+24,5%);
  3. effetto “resto a casa”, sempre in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato, suddiviso in Cuochi a casa, il paniere degli ingredienti base, quindi farine (+212,7%, fatturato triplicato rispetto al 2019), uova di gallina (+5,4%), burro (+85,9%), zucchero (+55,2%), mascarpone (+99,6%), lievito di birra (+226,4%) e margarina (+78%); e Comfort food, il paniere dell’indulgence, quindi creme spalmabili dolci (+72,5%), miele (+67,9%), patatine (+23,5%), pop-corn (+89,8%), olive (+13,6%), merendine (+13,3%), wafer (+9,3%). Continuano anche i trend positivi di vino (+18,5%) e birre alcoliche (+9%).

Gdo: Nielsen registra i primi segnali di rottura nelle vendite

Durante la settimana tra lunedì 16 marzo e domenica 22 marzo, le vendite della Grande Distribuzione Organizzata continuano a crescere, ma con meno sprint. Dopo tre settimane con trend positivo a doppia cifra, il trend delle vendite a valore rimane positivo rispetto allo stesso periodo del 2019 (+5,4% a parità di negozi), ma rallenta.

A differenza della settimana precedente è il Nord Est a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +8,9%, seguito subito dal Sud (+8,3%), dal Nord Ovest (+4,2%) e dal Centro (+2,3%).

“La seconda settimana di quarantena ufficiale fa registrare un rallentamento della crescita rispetto ai trend a doppia cifra delle ultime settimane – dichiara Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia – I dati confermano i primi segnali di ‘rottura’ rilevati in precedenza: da un lato causati dalle nuove procedure di ingresso nei negozi, che limitano l’afflusso per garantire le distanze di sicurezza, dall’altro la continua ascesa dei negozi di vicinato, che si trovano nei pressi delle abitazioni e permettono quindi di limitare il tragitto per la spesa. Sul rallentamento della crescita incidono anche le restrizioni governative che vietano la vendita di prodotti non essenziali, per esempio cancelleria ed elettronica di consumo.”

A livello di format distributivi, il trend maggiore si registra nei Liberi Servizi (+40,8%), nei Supemercati (+18,5%) e nei Discount (+6,7%). Si accentua invece il calo delle vendite di Specialisti Drug (-40%) e Ipermercati (-12,2%). Continua il calo dei format Cash & Carry, canale principale di approvvigionamento per la clientela professionale e operatori HoReCa (ospitalità, ristorazione), con un trend negativo del -52,4%, in linea con il calo della settimana scorsa.

Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 16 a domenica 22 marzo è stato del +142,3%, in rialzo di +45pp rispetto al trend della settimana precedente.

La cronaca della settimana: da lunedì 16 a dome­nica 22 marzo

Le dinamiche di afflusso ai negozi sono rimasti gli stessi della settimana precedente, con trend molto positivi durante i giorni lavorativi e un calo nel weekend. In particolare, il picco positivo si è registrato giovedì 19 e venerdì 20 (rispettivamente +25,9% e +25,1%). A livello di peso sulla settimana, per la prima volta il venerdì si posiziona al primo posto.

Il dettaglio: le categorie

Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 12 (16 – 22 marzo) del 2020 sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen:

  1. effetto “stock”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: farina (+186,5%), uova di gallina (+53,7%), latte UHT (+34,1%), surgelati (+6,8%), conserve animali (+32,1%), burro (+79,7%), conserve rosse (+50,8%), pasta (+22,6%), riso (+37,9%) e caffè macinato (+21,5%);
  2. effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: guanti +263,7%, carta igienica (+28,4%), detergenti superfici (+56,4%), carta casa (+46,4%), candeggina (+87,6%), sapone per le mani, liquido e solido (+73,8%), alcol denaturato (+116,4%), salviettine umidificate (+68,6%) e termometri (+45,9%);
  3. effetto “resto a casa”, da un lato crescono categorie che potrebbero essere considerate adatte a un aperitivo casereccio, pizza surgelata (+45,7%), vino (+12,4%), birre alcoliche (+11,3%), affettati (+28,1%), mozzarelle (+44,6%), wurstel (+44,2%), patatine (+25,7%), ma cresce anche quello che possiamo considerare “comfort food”, sempre in ordine, spalmabili dolci (+61,3%), gelati (+21,5%), wafer (+16,2%). Da segnalare anche l’aumento notevole delle vendite di camomilla (+76,3%). In calo anche molti segmenti del comparto make-up (-70%), profumeria (-63,6%) e cura viso (-41,1%).

Alcedo SGR rileva il 68% di Eurochef Italia

Eurochef Italia Srl cede, attraverso il Fondo Alcedo IV, il 68% ad Alcedo SGR che ha rilevato la partecipazione dai tre soci fondatori Stefano Stanghellini, Alessandro Cipriano e Franca Raspa. Stefano Stanghellini ed Alessandro Cipriano rimangono ciascuno con una quota del 16% mantenendo i propri ruoli all’interno dell’azienda rispettivamente nell’area produzione-acquisti e nell’area commerciale.
La società, con sede a Sommacampagna (Verona) è nata nel 1998 dall’intuizione di Stefano Stanghellini, specializzandosi nella produzione e commercializzazione di piatti pronti e pastorizzati di gastronomia fresca e affermandosi negli anni come partner per le principali catene della GDO, anche grazie all’ingresso di Alessandro Cipriano. Nel corso del tempo la Società ha affiancato alla linea tradizionale anche le linee vegana e biologica, distinguendosi sul mercato per l’utilizzo di ingredienti naturali di prima qualità.
Per il 2019 è previsto un fatturato di oltre 19 milioni di euro.
I soci erano alla ricerca di un partner finanziario in grado di accompagnarli nel percorso di crescita di Eurochef, ed hanno identificato in Alcedo il partner ideale per guidare l’azienda e rafforzare la struttura in un’ottica di sviluppo in Italia ed all’estero anche tramite acquisizioni.
Per Alcedo si tratta del settimo investimento con il Fondo Alcedo IV, avente una dotazione di 195 milioni di Euro, la cui raccolta è stata completata a maggio 2016.

Tonno in scatola: ottime performance per il prodotto ittico più diffuso

Tonno in scatola mattatore delle tavole estive. Ancora una volta. Non per nulla è il prodotto ittico conservato più diffuso (89%) in maniera trasversale tra le diverse fasce d’età. Questi dati trovano conferma nell’indagine sui consumi degli Italiani condotta dall’Istituto Ixè per l’Osservatorio Nutrizione e Benessere promosso da Nostromo, in collaborazione con ANDID, Associazione Nazionale Dietisti. Dallo studio emerge infatti che il consumo di tonno conservato si mantiene costante per una larga parte di italiani (75%) mentre la quota di consumatori che ne dichiara un aumento (14%) supera quella che ne ha ridotto il consumo (10%).

Il 55% di chi consuma tonno in scatola lo fa almeno una volta a settimana, nel 19% dei casi addirittura più volte nell’arco della settimana. La frequenza media di consumo è di 1,1 occasioni settimanali, con valori più elevati tra gli under 55 (tra i 35-44enni si raggiunge il picco di 1,35 volte a settimana). La tipologia di tonno in scatola maggiormente consumato è quello in olio d’oliva (63%). Quattro consumatori di tonno su dieci preferiscono quello in olio EVO, mentre uno su tre sceglie la variante al naturale, più apprezzata tra gli under34 e gli sportivi (33%). Il tonno si conferma dunque protagonista dei consumi alimentari, in particolare nella stagione estiva, scelto per preparazioni leggere e fresche come insalate (71%), come ingrediente per sughi con cui condire la pasta (61%) o da solo (39%).

Le ragioni di scelta

La facilità di consumo (64%) è l’elemento maggiormente citato dai giovani; seguono poi sapore/gusto (51%), versatilità (32%), buon rapporto qualità-prezzo (25%)  aspetti nutritivi (20%) e salubrità (17%). Nell’acquisto del tonno in scatola, il marchio svolge un ruolo determinante (47%) in particolare per i consumatori più assidui, gli under24 e gli individui con una capacità di spesa maggiore. Il 90% dei consumatori acquista prodotti ittici conservati nella grande distribuzione (supermercati e ipermercati) e il 15% anche nei discount. Solo uno su dieci, si rifornisce negli alimentari di quartiere.

Le tipologie

Dall’indagine svolta si rileva che la tipologia più consumata è il tonno all’olio d’oliva, ma scegliendo quello in olio extravergine di oliva è possibile aggiungere le caratteristiche salutari degli acidi grassi monoinsaturi (oleico), polifenoli e vitamina E. Inoltre l’olio EVO, essendo un olio di ottima qualità, può essere utilizzato come condimento della pietanza stessa evitando così un inutile spreco di prodotto (maggiore sostenibilità) e contenendo il valore energetico del pasto. Si potrà, inoltre, optare per un tonnobasso in sale” con un contenuto di sale pari al 20% del sale contenuto nel comune tonno in scatola.

Conad: nel 2019 fatturato, utile e redditività in crescita

Conad ha presentato alla comunità finanziaria i risultati del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 e approvato dall’assemblea dei soci e il piano di sviluppo per il triennio 2019-2021. Erano presenti 150 rappresentanti del mondo finanziario nazionale, interessati all’andamento del gruppo anche alla luce dell’acquisizione delle attività di Auchan Retail Italia comunicata lo scorso 14 maggio.

Il fatturato 2018 si è attestato a 13,5 miliardi di euro (+3,5% rispetto al 2017), in costante crescita da dieci anni, dai 9,3 miliardi di euro del 2009 agli attuali 13,5 miliardi.

L’Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati del consorzio e delle sette cooperative associate – Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A – è cresciuto del 2,1%, a 420,9 milioni di euro rispetto ai 412,1 milioni del 2017. A tale dato va aggiunto quello dei singoli soci imprenditori per un valore stimato nell’ordine del 2,1%.

L’Ebit si è attestato a 239,7 milioni di euro (227,2 milioni nel 2017).

In crescita anche l’utile di esercizio, a 164,5 milioni di euro dai 148,5 milioni del 2017 (+3,1%).

Il patrimonio netto aggregato ha raggiuto i 2,5 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2017) e consente di affrontare con la necessaria solidità economica un piano di investimenti 2019-2021 di 1,3 miliardi di euro – di cui 530 milioni nel corso del 2019 – finalizzati al rinnovamento della rete di vendita, a investimenti ordinari e al miglioramento dell’efficienza logistica. Il piano non comprende gli investimenti in operazioni come quella con Auchan Retail Italia.

«I risultati conseguiti nel 2018 sono riconducibili ai continui investimenti economici, al nostro modello imprenditoriale cooperativo – che ci ha consentito di affrontare la crisi economica limitandone gli effetti e, soprattutto, di creare occupazione: sono oltre tremila i nuovi occupati solo nel 2018 – e alla marca del distributore», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Investiamo costantemente notevoli risorse economiche nella crescita e nello sviluppo del nostro sistema, nella formazione di nuova imprenditoria, in particolar modo giovanile, preferendo ciò ad altre operazioni di speculazione immobiliari e finanziarie. La finanza è necessaria per la crescita delle imprese e la ripresa del Paese; quando si trasforma in un’attività speculativa, i risultati creano effetti traumatici sull’economia reale che sono sotto gli occhi di tutti».

Il trend positivo di Conad nel 2018 è proseguito nei primi quattro mesi del 2019 in un mercato in crescita dello 0,6% (fonte: Nielsen, a parità di negozi), attestandosi al 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2018. Performano bene gli ipermercati (15,1%), gli store Sapori&Dintorni (9%) e i discount Todis (7,4%). Incremento a due cifre per i servizi Conad: crescono i fatturati dei PetStore (36%), dei distributori di carburanti (26,1%) e dell’ottico (18,9%), mentre quello delle parafarmacie reg 

 

 

Arriva il primo filetto vegano al 100% di origine vegetale

Atlante, partner della GDO per l’import di prodotti alimentari da tutto il mondo e l’export delle migliori specialità italiane, porta in Italia il primo filetto vegano al 100% di origine vegetale.
Presentato come novità assoluta per il mercato italiano in occasione del Marca 2019 a Bologna, oggi arriva in 64 punti vendita SIGMA in Emilia Romagna e 1 punto vendita Sigma a La Spezia, mentre entro la fine dell’anno sarà disponibile anche nelle altre regioni
italiane. Il filetto vegano, nato da un progetto dell’azienda olandese Vivera – specializzata nella produzione di alimenti a base vegetale e con un potenziale di offerta superiore a 1 milione di prodotti sostitutivi della carne, fra i quali polpette, cotolette, lasagne, hamburger e tagliate – è stato studiato e realizzato per soddisfare le esigenze di chi adotta un regime alimentare a base di prodotti di origine vegetale.
Infatti, il filetto, grazie ad una tecnologia di produzione avanzata, si presenta come un prodotto altamente innovativo poiché somiglia ad un vero e proprio filetto di carne per aspetto, struttura, gusto e consistenza.
Confezionato in atmosfera protettiva, è un prodotto a base di soia e di proteine del frumento arricchito con ferro e vitamina B12, fonte di fibre e ad alto tenore proteico (con 17,3 gr di proteine ogni 100 gr).
Prodotti innovativi a base vegetale, come il filetto vegano di Vivera, si collocano in un contesto dove un’alimentazione salutare e le alternative di qualità alla carne riscuotono sempre più successo nella grande distribuzione. Non è un caso, infatti, se nella prima settimana del lancio del filetto vegano in 400 punti vendita della catena britannica Tesco ne sono state vendute circa 40.000 unità, con un conseguente incremento della produzione di 100.000 unità a settimana.

Conad Nord Ovest: nasce una nuova piattaforma territoriale che vale 4 miliardi

Nasce Conad Nord Ovest, frutto della fusione tra Conad del Tirreno e Nordiconad, votata dalle rispettive assemblee dei soci. L’obiettivo dell’operazione? Razionalizzare il sistema Conad per affrontare il mercato, sempre più complesso e competitivo, forti di nuove scelte strategiche capaci di portare efficienza al modello imprenditoriale. 

La piattaforma territoriale vale circa 4 miliardi di euro di giro d’affari e può contare su un patrimonio netto di 628 milioni di euro, una fonte di finanziamento interna che testimonia le alte potenzialità di sviluppo della struttura.

I territori in cui opererà con 381 soci e oltre 16 mila addetti sono Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. A Pistoia la sede sociale, a Modena quella secondaria. 

La nuova cooperativa, che sarà operativa dal prossimo 1 ottobre, conta 587 punti di vendita per 435 mila mq di superficie di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format, dall’ipermercato al superstore, dal supermercato ai negozi di prossimità. Ad essi si aggiungono concept in grado di fornire servizi ricercati dai clienti e graditi ormai da anni: le parafarmacie (51), i distributori di carburanti (21), i PetStore (9) e l’Ottico (7).

«Una fusione partecipata – tra due realtà culturalmente vicine – con cui rafforzeremo il nostro modello imprenditoriale», sottolinea l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi. «Crescita è una parola chiave di Conad Nord Ovest e dei suoi soci uniti da profonde affinità valoriali e commerciali. Una grande cooperativa per affrontare al meglio le sfide future attraverso il rafforzamento competitivo, nuove sinergie e investimenti. Una realtà ancora più vicina a persone e territori, attiva e protagonista nel valorizzare e sostenere il benessere della comunità, un arcipelago per continuare a crescere insieme».

 «Conad Nord Ovest affronterà le sfide commerciali imposte dal mercato con una strategia distintiva orientata alla competitività, alla persona, all’impresa familiare associata, al dipendente di oggi che potrà essere il socio di domani», aggiunge il direttore generale di Nordiconad Alessandro Beretta. «Una forte identità cooperativa che va oltre il concetto di isole concentrate nella gestione dei luoghi-punti di vendita, per essere parte  integrante del territorio e del sistema Conad.  Per gestire e intercettare in modo coerente ed efficiente i flussi dei prodotti presenti sugli scaffali, ovvero valorizzare le filiere locali e le catene di fornitura rispondendo ai nuovi modelli di consumo».

 «Conad Nord Ovest è la prima di quattro fusioni nel nostro sistema», annota l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Vogliamo razionalizzare e creare sinergie per rendere ancora più affidabile il tipico modello imprenditoriale Conad in una fase in cui quello centralizzato è in forte difficoltà, in Italia come all’estero. La nostra forza sono il legame con il territorio e i punti di vendita in cui ci sono soci imprenditori in grado di capire, assimilare e portare avanti il nostro modello, sempre più un arcipelago in cui operare con uno spirito di forte comunità e che servirà per rafforzare il posizionamento di Conad a livello nazionale».

 

Libri e italiani: anche stavolta cresce l’on line. In calo la GDO

Italiani e libri: un binomio ampiamente indagato, ma che non dà sempre grandi soddisfazioni, specialmente se correlato all’andamento internazionale. Un esempio? Beh, stando all’ultimo rapporto AIE “2019. Dati e prospettive sul libro in Italia” emerge per esempio che l’indice di lettura di libri colloca l’Italia nelle posizioni di coda del ranking internazionale, ancorata a un 60% di lettori e decisamente distante non solo dal 90% della Norvegia, ma anche dal 73% di Usa e Austria. In termini di comprensione dei testi, poi, non ce la caviamo certo meglio: più del 46% dei nostri connazionali è fermo al livello più elementare, mentre solo poco più del 24% rientra in quello superiore.

Detto questo, non può dunque sorprendere che nel 2019 l’andamento della lettura non abbia subito alcun aumento rispetto al 2018.

All’interno del settore però notiamo un certo dinamismo relativo ai canali di vendita (e di pre- vendita), che rispecchia perfettamente i trend al consumo: crescita dell’e-commerce e delle catene specializzate, battuta d’arresto, invece, per i tradizionali.

Ma vediamo nel dettaglio.

Confrontando i primi 4 mesi di quest’anno con il medesimo periodo del 2018 vediamo infatti che le vendite perse dalle librerie a conduzione familiare e dalla grande distribuzione (parliamo rispettivamente dell’1,5 e dell’1,4%), sono intercettate dagli store online e dalle grandi catene specializzate (+1,9 e +1%).

Ma perché si preferisce un canale piuttosto che un altro?

Le librerie attirano essenzialmente perché si connotano come luogo di “esplorazione”, la GDO invece, continua a sfruttare l’effetto impulso, per l’e-commerce (ovviamente) è invece la comodità ad avere la meglio.

Se poi guardiamo da dove arriva l’input della scelta, notiamo subito che da un anno all’altro c’è stato un rapido cambiamento che ha visto aumentare, per esempio, il ruolo di community e social come consiglieri (18% nel 2018, mentre nel 2017 erano ancora al 16%) a scapito dei media tradizionali, scesi in  dodici mesi dal 22 al 10%.

Concentriamoci adesso sullo store online, quali sono i principali percorsi d’acquisto adottati dagli utenti?

Il 51%, prima di approdare alla transazione on line, parte da un sito/ blog; il 66% effettua prima una ricerca e poi segue i link suggeriti; il 73% cerca un libro /autore e poi segue il link; l’86% si reca direttamente sullo store on line.

Pam city: debutta il nuovo format di prossimità urbana, ispirato alla convenienza

Pam city, nuovo format di Pam Panorama, debutta all’interno del centro commerciale GranRoma del Gruppo Fresia.

Lo store rappresenta la nuova generazione del negozio di prossimità urbana che risponde sempre di più alle esigenze di consumatori in continua evoluzione. Pam city abbandona la logica della promozione e attua una politica di convenienza continuativa declinata su tutti i reparti, attraverso un risparmio generalizzato ed evidenziato a scaffale.

All’interno del percorso di acquisto si pone particolare attenzione al Food to Go, alla gastronomia e alla rosticceria, aree dove è possibile acquistare snack e piatti pronti da consumare a casa oppure presso la foodhall, la confortevole Area Ristoro. L’assortimento, inoltre, è contraddistinto da una forte presenza delle eccellenze del territorio a  sostegno delle piccole medie imprese locali.

Italianità, qualità, freschezza e relazione quotidiana di valore con i nostri Clienti, – dichiara l’Ing. Gianpietro Corbari, CEO di Pam Panoramarappresentano i punti di forza che ci contraddistinguono. Siamo entusiasti di aprire questo nuovo punto vendita e, insieme agli altri partner del progetto, contribuire alla riqualificazione di quest’area e alla creazione di nuovi posti di lavoro, nello specifico 18 nel punto vendita. Pam city è il risultato della nostra propensione continua verso il futuro, mentre il centesimo Pam local è l’esempio più concreto della solidità e crescita nel territorio”.

Siamo molto soddisfatti di inaugurare per la prima volta Pam city e, il giorno prima nella stessa città, il centesimo Pam local, – afferma Andrea Zoratti, Direttore del Canale Prossimità di Pam Panoramauno dei nostri format di maggior successo che, inaugurato nel 2013 con tre punti vendita pilota, è stato successivamente sviluppato a partire dal 2014, raggiungendo, in pochi anni, quota cento. Questa tipologia di negozio, tra l’altro, punta sull’occupazione giovanile, se contiamo il numero totale di collaboratori, circa un migliaio, con un’età media di 23,8 anni. I due nuovi store aperti a Roma dimostrano come per noi sia importante continuare quel dialogo costruttivo e fecondo con le realtà nelle quali decidiamo di investire. L’obiettivo che ci poniamo è di implementare Pam city in altre città e con ubicazioni diverse, proseguendo nello sviluppo della rete”.

Marca d’insegna

Il nuovo punto vendita ha a disposizione anche la qualità delle private label dell’insegna, che si contraddistinguono proprio per l’italianità: più di 200 referenze d’origine 100% italiana, di cui più di 100 a denominazione DOP, IGP e DOGC. Dalla linea Pam Panorama, con un ampio assortimento food e no-food, a BIO Pam Panorama, con articoli realizzati nel rispetto dell’ambiente e simbolo di un’alimentazione genuina e ricca dei sapori più autentici della terra come, per esempio, quelli Veg&Veg pensati per vegetariani e vegani. Poi ancora i Semplici e Buoni, alimenti senza glutine, ricchi di fibre, con meno grassi, senza zuccheri aggiunti e funzionali.

La linea Fresche Bontà, costituita da prodotti da cucinare o da gustare al momento, preparati con ingredienti di prima scelta e secondo la tradizione italiana e i Tesori, per coloro che desiderano portare in tavola solo alimenti di altissima qualità e rare specialità regionali e locali. I prodotti per la pulizia della casa Eco, con tensioattivi di origine vegetale e completamente biodegradabili, Arkalia e Arkalia Bio, per la cura e l’igiene del corpo e poi ancora Zòa per l’alimentazione equilibrata di cani e gatti.

I Clienti avranno poi a disposizione Calici “DiVini”, una selezione attenta di vini per rispettare e valorizzare le tipicità del territorio italiano. Dulcis in fundo, a completare l’offerta, i freschi e freschissimi, con il meglio della frutta e verdura dei produttori della zona.

 

Conad firma l’accordo per acquisire la quasi totalità di Auchan Retail

Conad ha chiuso  un accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia.

Entra in Conad una parte importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia: ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad.

Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad, ha dichiarato “Siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore, che sta attraversando un periodo di difficoltà ma che ha grandi potenzialità ed è complementare a quella di Conad. Oggi nasce una grande impresa italiana, che porterà valore alle aziende e ai consumatori italiani.

L’acquisizione sarà perfezionata solo in seguito all’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia.

Non sono compresi in questo accordo i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois. L’accordo prevede anche che i centri commerciali in cui sono situati i punti vendita di Auchan Retail Italia continueranno ad essere gestiti dalla società Ceetrus, che prosegue la propria attività in Italia.

L’acquisizione sarà condotta da Conad con il supporto di WRM Group, società specializzata nel real estate commerciale.

Gli acquirenti sono stati assistiti da PwC TLS Avvocati e Commercialisti in tutti gli aspetti di natura legale e fiscale e da PwC Advisory nella valutazione e definizione delle tematiche financial.

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