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Pam rinnova il format ipermercato con il Panorama di Sassuolo: più freschi, benessere e stagionalità

Parte dall’ipermercato Pam Panorama di Sassuolo il piano di rinnovo dell’intera rete, che seguirà un nuovo format più aderente alle esigenze attuali dei clienti. Il pdv da 5000 mq di superficie di vendita, riaperto dopo il restyling, presenta molte novità: più spazio per il food, nuovi spazi per i prodotti freschi, a libero servizio e a banco, un’area salute e benessere, una cantina dedicata ai vini e alle birre speciali e un’offerta non food ridisegnata, incentrata sul concetto di stagionalità all’interno della quale trovare tante proposte a tema: nella fattispecie, tutto l’occorrente per il Natale alla porte.

Come ha spiegato Michela Airoldi, Direttore Marketing di Pam Panorama: «Il formato iper va ripensato perché le esigenze e le modalità di fare la spesa sono cambiate. Quello di Sassuolo è solo il primo di una serie di interventi di restyling che realizzeremo in molti dei punti vendita della rete Panorama».

 

Spazio ai freschi

All’interno dell’area di vendita, maggior spazio è dedicato al food, in modo particolare al mondo dei freschi con la frutta e verdura di stagione, soprattutto quella locale e da agricoltura biologica; con la carne ed il meglio degli allevamenti italiani e di tutto il mondo; con il pesce che, dai pescherecci della flotta Pam Panorama, arriva sul banco in meno di 24 ore fresco come appena pescato; con l’ampia scelta di salumi e formaggi Igp, Dop, di cui molte varietà regionali e locali; con il pane sfornato direttamente in negozio e con le ricette della tradizione italiana, preparate ogni giorno. Una grande varietà di scelta, con possibilità di poter accedervi a libero servizio grazie ai comodi dispenser e alle confezioni preparate quotidianamente dallo staff di Pam Panorama o in modalità servito, grazie ai banchi presenti ai quali rivolgersi.

 

Focus sul benessere

All’interno delle corsie, un’ampia zona è dedicata ai prodotti pensati per la salute e al benessere, con tante referenze a scaffale pensate per soddisfare i bisogni di chi è sempre più orientato a conciliare qualità, gusto ma anche benessere e rispetto per l’ambiente: prodotti Bio, provenienti da agricoltura biologica, e privi di olio di palma tra gli ingredienti e referenze Veg&Veg, il progetto sviluppato con l’obiettivo di offrire una proposta alimentare completa anche a chi ha adottato uno stile di vita vegetariano e/o vegano. Ma anche la nuova linea Pam Panorama “Semplici e Buoni”, composta da diverse tipologie di prodotti pensati per soddisfare bisogni specifici: oltre ai cibi gluten free, “meno grassi” per chi è alla ricerca di alimenti light, “senza zuccheri aggiunti”, i “ricchi di fibre” che aiutano a stare bene e a mantenere il naturale equilibrio, regolando l’assorbimento di zuccheri e grassi e i “funzionali”, utili per il corretto funzionamento del proprio organismo come ad esempio i probiotici, i drink anticolesterolo con steroli vegetali e il latte alta digeribilità adatto alle persone intolleranti al lattosio. A completamento dell’area, un ampio spazio parafarmacia.

Nel reparto non food infine trovano posto un corner Blue Kids, il marchio di Coin per la moda bimbo, l’angolo Amici Animali, dove trovare tutto il necessario per gli amici a quattro zampe ed un corner ottico, pensato per tutte le esigenze legate alla vista.

Simply Credit, il nuovo servizio per gli imprenditori italiani

Nasce Simply Credit: un nuovo servizio esclusivo dell’insegna Simply, riservato agli imprenditori italiani che hanno scelto di affiliarsi alla catena.

Primo e unico servizio nel suo genere in Italia, Simply Credit è reso possibile grazie alla collaborazione con Confidi.net, società cooperativa di garanzia collettiva fidi costituita a Rimini nel 1989. Simply Credit mette a disposizione degli affiliati una serie di servizi, per coadiuvarli e assisterli nella gestione quotidiana dei punti vendita.

Con Simply Credit l’insegna entra in una nuova dimensione nel campo dell’affiliazione, basata non solo sulla fornitura di merce ma anche sulla costante presenza al fianco dell’imprenditore. Attraverso servizi esclusivi e prestazioni di miglior livello a prezzi più convenienti, Simply si pone l’obiettivo di aiutare l’affiliato nella gestione quotidiana della propria azienda, al fine di migliorarne i risultati economici.

Oltre alla creazione di prodotti e servizi esclusivi dedicati agli affiliati Simply, la partnership finanziaria con Confidi.net permette agli imprenditori di disporre di una rete di professionisti dedicati, il cui compito sarà quello di assistere i punti vendita e capire le loro esigenze.

I servizi offerti da Simply Credit sono molteplici e coinvolgono diversi settori, tra cui:

– servizi relativi al credito studiati appositamente sulle esigenze della GDO, per aiutare l’imprenditore ad ottenere risorse finanziarie agevolando l’accesso al credito bancario;

– servizi assicurativi e di consulenza assicurativa, per valutare correttamente la situazione del punto vendita e delle persone che ci lavorano, con il fine di tutelarle a condizioni vantaggiose;

– servizi di consulenza finanziaria, per consigliare l’imprenditore e aiutarlo a migliorare i risultati della propria azienda;

– servizi di noleggio a lungo termine di auto e veicoli aziendali, per sollevare l’imprenditore dagli oneri di gestione dei mezzi;

– servizi di Energy Saving, per migliorare l’efficienza energetica dell’azienda e ottenere risparmi importanti.

Disponibile per gli affiliati Simply da novembre, Simply Credit potrà essere arricchito di nuovi servizi sulla base delle indicazioni e delle esigenze espresse dagli imprenditori.

 

Digital signage in crescita, anche nella GDO

Non manca in nessun film di fantascienza, Blade Runner in primis, eppure la comunicazione digitale ci ha messo un po’ ad uscire da Times Square ed entrare nel retail. I primi a sbloccare la situazione sono stati i negozi di abbigliamento e le griffe della moda, ma nell’ultimo anno qualcosa si sta muovendo anche nella Gdo, Gruppo Masserdotti ad esempio solo nell’ultimo anno ha aumentato le installazioni del 100%.

Ma che cosa può dare il digitale signage a un supermercato? Ad esempio, interagire in tempo reale con il cliente, implementare il servizio e promuovere prodotti e offerte migliorando la shopping experience. In una parola, ottimizzare la comunicazione instore, oggi più che mai chiave per vincere la sfida della concorrenza.
Non a caso cresce il numero di aziende e catene che anche in Italia stanno investendo nel Digital Signage, installando nel punto vendita totem, display e videowall collegati in rete per fornire ai clienti informazioni e contenuti a valore aggiunto grazie al controllo da remoto.
Ikea, Coin, Oxo, Liu Jo, Conbipel e Canali sono solo alcuni dei grandi gruppi che hanno già implementato nei propri store progetti personalizzati e di grande impatto visivo, tutti firmati dal Gruppo Masserdotti.
«Se fino a qualche anno fa l’Italia era fanalino di coda in questa tecnologia, ora stiamo decisamente recuperando il tempo perduto – spiega Alberto Masserdotti, CEO del Gruppo, che si appresta a chiudere il 2015 segnando un nuovo record -. Entro la fine dell’anno Palinsesto, il nostro software proprietario per la gestione, la programmazione e il controllo diretto di contenuti via Internet per singoli monitor o gruppi di dispositivi, raggiungerà quota 700 installazioni, con un incremento che supera il 100% rispetto al 2014». Un dato che, secondo Masserdotti, crea interessanti scenari per il mondo del retail. «Il Digital Signage offre opportunità senza precedenti rispetto alle formule più tradizionali di comunicazione instore, poiché consente di sviluppare soluzioni ad hoc in grado non solo di migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente finale, ma anche di integrarsi nelle strategie di marketing amplificandone i risultati». E qualcosa si inizia a vedere anche nei supermercati, anche con schermi su strada che rivolgono ai passanti non solo comunicazioni commerciali ma anche di servizio, come il meteo (visto da Pam nella periferia ovest milanese ad esempio). Il 2016 insomma potrebbe essere l’anno del boom anche nella grande distribuzione, trasformando di fatto il paesaggio tra gli scaffali (e oltre).

Omnicanalità e customer experience guideranno la trasformazione digitale nel retail

«Nella trasformazione digitale il retail investe ancora poco e occorrerebbero investienti più consistenti. La buona notizia è che si sta diffondendo una coscienza molto più forte sull fatto che investire in trasformazione digitale è una stretta necessità. Ma i retailer stanno ancora prendendo le misure. La digital transformation è un ripensamento integrale del business model, di che cosa vuol dire vendere e fare retail in un mondo completamente cambiato». Così Umberto Bertelé ha introdotto la presentazione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

Dopo sei anni di congiuntura economica negativa, i consumi degli italiani, seppur timidamente, sono tornati a crescere nel 2014. La spesa mensile per le famiglie è aumentata dello 0,7% rispetto al 2013 e il trend positivo dei consumi è confermato anche per il 2015 (+0,8% rispetto al 2014). In termini monetari, però, gli italiani sono tornati al livello di spesa corrente di 11 anni fa. Allo stesso tempo i consumatori italiani sono sempre più connessi e digitali: nel 2015, gli internet user italiani sfiorano quota 38 milioni, in crescita del 3% rispetto al 2014, e i web shopper arrivano a 17,7 milioni, in crescita dell’11% rispetto al 2014.

«Le imprese –  afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – devono guardare ai profondi cambiamenti avvenuti nei comportamenti degli acquirenti. Investire nella digital transformation è ormai un obbligo per il Retail tradizionale, come per la quasi totalità dei settori dell’economia. Anche se l’interesse nei confronti dell’innovazione non si è ancora tradotto in investimenti adeguati, non mancano interessanti sperimentazioni: un top retailer su due punta all’omnicanalità e uno su tre all’innovazione del punto vendita».

L’Osservatorio ha condotto una survey sui top retailer italiani (primi 300 retailer per fatturato, presenti in Italia con negozi fisici) in cui sono stati indagati sia il livello di adozione di 30 innovazioni digitali nel 2015 (e negli anni precedenti) sia le intenzioni di adozione per il 2016. Le innovazioni digitali sono state classificate in tre categorie: innovazioni nel back-end (processi di interazione retailer-fornitori o processi interni del retailer), innovazioni nella customer experience in punto vendita e innovazioni a supporto dell’omnicanalità.

innovzione digitaleLe innovazioni digitali nel back-end sono quelle su cui si è investito di più e di conseguenza oggi risultano le più consolidate. L’86% del campione ha già digitalizzato almeno una parte dei processi di back-end e completerà il percorso nei prossimi anni. Se concentriamo l’attenzione sul 2015, il 40% dei retailer rispondenti alla survey ha sviluppato un progetto nel back-end. Le innovazioni che hanno catalizzato i maggiori investimenti sono le soluzioni di CRM (18% del campione), i sistemi di business intelligence analytics (21%) per mappare il comportamento dei propri clienti e le soluzioni a supporto della fatturazione elettronica e dematerializzazione (18%).

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L’area che più di tutte ha attirato l’attenzione dei retailer è stata quest’anno l’omnicanalità: nel 2015 il 50% dei rispondenti ha investito in innovazioni per interagire con i propri clienti a distanza, e, più nel dettaglio, il 21% ha sviluppato o potenziato il sito informativo, il 22% ha sviluppato o potenziato il sito eCommerce, il 29% ha sviluppato l’App o Mobile site e il 18% ha implementato programmi Social.

Le innovazioni nella customer experience in punto vendita sono state introdotte dal 33% dei rispondenti. Tra quelle più adottate troviamo lo sviluppo o il potenziamento di App o Mobile site con funzionalità in negozio (27%), sistemi per l’accettazione di pagamenti innovativi (18%) e sistemi di sales force automation o di online selling in punto vendita (17%).

«I progetti per il futuro cambiano – afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano – in funzione del comparto merceologico. L’abbigliamento punta soprattutto su soluzioni ‘esperienziali’ all’interno del punto vendita per catturare l’attenzione dei potenziali clienti e fidelizzarli. Oltre il 40% del campione ha dichiarato di voler investire in almeno una delle seguenti innovazioni: digital signage e vetrine intelligenti e interattive, chioschi, totem o touch point, sistemi per l’accettazione di couponing e di loyalty (digitali o Mobile). L’alimentare nel 2015 ha puntato su App o Mobile site informativi da usare a distanza o in negozio e siti eCommerce, mentre nei prossimi anni investirà su sistemi che velocizzeranno il pagamento, come sistemi di cassa evoluti e Mobile POS».

e-Commerce e risposte del retail fisico

L’eCommerce, inteso come la vendita da siti italiani a consumatori italiani e stranieri, nella sola componente di prodotto, ha superato nel 2015 i 7,2 miliardi di euro (in crescita del 28% rispetto al 2014). Tra i comparti di prodotto emergono Abbigliamento (con un peso del 32% sul totale eCommerce) e Informatica ed elettronica di consumo (con il 27%). Nelle vendite eCommerce di prodotto, il peso delle Dot Com è superiore al 70%. I retailer tradizionali, nonostante abbiano nel 61% dei casi sviluppato una propria iniziativa di eCommerce, pesano ancora poco sul valore delle vendite. La convivenza con il canale tradizionale e una scarsa propensione all’innovazione hanno, in passato, rallentato diverse imprese nello sviluppo del canale online. Tuttavia sono diversi i retailer che, in questi ultimi anni, stanno approcciando l’eCommerce in modo più convinto promuovendo non solo un cambiamento tecnologico, ma anche organizzativo e culturale con l’intento di sviluppare una strategia realmente omnicanale.

«Tra i modelli omnicanale più interessanti per i retailer tradizionali – sottolinea Valentina Pontiggia – troviamo il Click&collect. La possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio piace non solo ai retailer, ma anche ai consumatori. Per i clienti finali il Click&collect coniuga, infatti, i principali punti di forza dei canali fisico e online: è possibile, da un lato, accedere ai prezzi e alla gamma dell’online e acquistare in qualsiasi momento (7 giorni su 7, 24 ore al giorno) e, dall’altro, vedere e provare la merce prima di finalizzare l’acquisto. Mentre nell’Abbigliamento e nelle Profumerie il Click&collect è tuttora offerto da una minoranza di retailer (circa il 20% dei siti eCommerce), nell’Alimentare e nell’Informatica ed elettronica di consumo è una pratica molto più diffusa (oltre il 70% delle inziative). Chi ha implementato in maniera convinta il Click&collect, registra oltre il 30% del totale ordini eCommerce attraverso questa modalità».

I retailer medio-piccoli

I retailer medio-piccoli utilizzano l’innovazione digitale per migliorare l’esperienza dei propri consumatori in negozio e per rendere più efficienti i processi di back-end, mentre l’omnicanalità non è ancora una priorità. L’88% dei rispondenti dichiara, infatti, di aver investito in almeno un’innovazione digitale per migliorare la customer experience. 8 rispondenti su 10 pubblicizzano la propria attività commerciale tramite almeno un canale innovativo (sistemi di pubblicità via web, email, Sms o Social Network), 6 su 10 hanno attivato sistemi promozionali (via Sms o con coupon digitali), 3 su 10 hanno adottato sistemi di sales force automation o installato sistemi di cassa evoluti e Mobile POS, 2 su 10 hanno attivato sistemi di loyalty (tramite carta dotata di banda magnetica o codice a barre) e meno di 1 su 10 ha installato chioschi, totem o touch point all’interno del negozio per fornire informazioni aggiuntive ai propri consumatori.

Il 60% dei rispondenti ha abilitato innovazioni a supporto dell’omnicanalità, anche se con un approccio molto timido. 6 rispondenti su 10 sono presenti online con un sito informativo, ma solo 2 su 10 permettono di acquistare online (sito eCommerce) o hanno attivato una presenza sul Mobile (con App o Mobile site).

Ki Best 2015: Fabrizio Valente sulle innovazioni nel retail

In questa intervista Fabrizio Valente, fondatore e partner di KiKi Lab ed Ebeltoft Italy, enuclea dalla ricerca Retail Innovations alcune delle tendenze che possono maggiormente influenzare il retail italiano, tenendo presente che, come recita il sottotitolo della ricerca “l’innovazione batte la crisi”.

Dall’analisi dei più interessanti casi internazionali, visitati personalmente, ci tiene a sottolineare Valente, nel corso di viaggi studio che l’hanno portato dagli Stati Uniti alla Svezia, dalla Francia all’India, emergono alcuni concetti chiave, come il fatto che è necessario per il retail andare a intercettare nuove fasce di consumatori-clienti, come ha fatto Wholefoods che attraverso l’adesione a Instacart, un’app per fare la spesa online e ritirarla in store in appositi lockers, ha registrato vendite incrementali di oltre 50 milioni di dollari.

Soprattutto, afferma Valente verso la fine dell’intervista, il cliente non sta cambiando, è già cambiato e il retailer chei non l’ha capito deve adeguarsi rapidamente. Perché corre seri rischi di non farcela.

Riapre il Conad di Basa (Olbia) con il format Superstore

Riapre sabato 14 novembre “trasformato” secondo i dettami del nuovo format Superstore il supermercato Conad all’interno del Centro Commerciale Terranova, in Località Basa presso Olbia.

Nato per incontrare i nuovi bisogni del consumatore, il format Superstore si caratterizza per una ampia profondità assortimentale che prevede anche prodotti freschissimi ed eccellenze del territorio, e anche ad Olbia lo spazio è stato ripensato proprio per ampliare l’assortimento dei freschi: più carne, pesce, frutta e verdura. Grande attenzione è riservata ai piccoli e medi produttori locali con un’ampia offerta di prodotti sardi.
Presenti anche la Parafarmacia e l’area Benessere, con una vasta scelta di prodotti dedicati alla cosmesi e alla cura della persona, prodotti naturali e biologici, dall’estetica al benessere quotidiano. Con la ristrutturazione, l’area di vendita è passata da 4.300 mq a 3.300 mq; i restanti 1.000 mq sono occupati all’insegna Unieuro, gestita in franchising dalla società Sardagest srl – la stessa del Superstore – che ha permesso di inserire altre sei persone nel personale.

Altra innovazione presente nel pdv ristrutturato, all’interno del reparto extralimentare, è il nuovo totem touch screen Digital Conad su cui il cliente può ordinare prodotti tecnologici e non, ampliando l’offerta di qualità e servizio del reparto. Dal totem si accede infatti all’area dedicata per trovare quei prodotti non presenti nel punto vendita, come elettrodomestici e televisori, tutti delle migliori marche. Il cliente potrà così consultare, scegliere e pianificare la consegna in modo semplice e veloce.
Attivo anche il servizio Spesa al volo: attraverso il quale i titolari di Carta Insieme potranno fare la spesa scannerizzando i prodotti su un apposito terminalino e concludendo gli acquisti in modo semplice e veloce.

Il Superstore sarà aperto tutti i giorni, da lunedì alla domenica dalle 8.30 alle 21.

Simply sostiene benessere e buona alimentazione con le scuole e con un’app

Si chiama “Semplicemente ben-essere” la campagna nata per promuovere la sana alimentazione e i corretti stili di vita, nelle scuole e sul territorio, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con la catena di supermercati Simply.

Dopo un primo modulo formativo nelle scuole, che ha previsto laboratori didattici a cura di Cittadinanzattiva seguirà un secondo momento di sensibilizzazione delle famiglie gestito dagli studenti direttamente nei luoghi d’acquisto: una “Giornata di ben-essere” ludica-divulgativa, durante la quale gli studenti coinvolgeranno i clienti del supermercato Simply invitandoli a giocare al “Salute in tavola quiz”. I ragazzi diventeranno così veri e propri ”promotori di benessere”, assumendo un ruolo attivo e di responsabilità civica sul tema dello stile di vita sano e di un’alimentazione corretta ed equilibrata.

 

Un’App per il benessere

“Salute in tavola quiz” è la nuova applicazione per smartphone disponibile da oggi gratuitamente su Play Store, Google Play, sulla app “Simplymarket” e sul sito cittadinanzattiva.it, che consente di avere a portata di mano il calendario stagionale di frutta e verdura e di mettere alla prova le proprie conoscenze su acquisto, conservazione e consumo dei prodotti alimentari e sui corretti stili di vita.
I clienti che giocheranno al “Salute in tavola quiz” riceveranno in regalo una shopper con la stagionalità dei prodotti e saranno invitati a scattare il selfie “Sì al ben-essere!” da condividere sui canali social di Cittadinanzattiva (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest) e @ViviSimply.
La prima “Giornata di ben-essere”, animata dagli studenti dell’Istituto professionale agrario S. Salvati è in programma il prossimo 20 novembre presso il supermercato IperSimply di via Don Rettaroli 7 a Jesi.

Per facilitare l’interazione con i clienti, durante le “Giornate di ben-essere” saranno messi a disposizione degli studenti dei tablet che, al termine della campagna saranno donati da Cittadinanzattiva e Simply alle rispettive scuole di appartenenza (oltre a Jesi, sono coinvolti istituti di Brescia e Giarre (Ct) .

Prepaid Summit Europe: le gift card verso la convergenza tra retail, marketing e finanza

Se qualcuno del Governo fosse stato presente al Prepaid Summit Europe che si è svolto ieri a Milano, probabilmente avrebbe avuto l’impressione di trovarsi su un altro pianeta. Altro che discutere di alzare il tetto delle spese in contanti!

Si è tratteggiato infatti uno scenario nel quale la transizione delle carte prepagate (quelle banali di plastica) verso la digitalizzazione è dato per ineluttabile, così come l’enorme potenziale delle gift card le trasforma in strumenti di welfare, di incentivazione, di premio, coinvolgendo banche, assicurazioni, aziende, il retail. Insomma, uno scenario proiettato verso un futuro neanche troppo lontano, tanto che le previsioni per le carte prepagate per acquisti offline e online è decisamente roseo: solo per l’Italia, la quota delle prepagate che è di circa il 9% dovrebbe rapidamente salire al 20%. Soprattutto dopo l’impegno dei colossi del digitale, Apple, Google e PayPal in testa nello sviluppare i propri wallet. In gioco, ha acutamente osservato Ugo Bechis di Ubi Banca, c’è la grande massa di dati e di conoscenza dei clienti e chi li possiede è pronto a pagare commissioni del 20 o 30% pur di tenerli. In cambio i clienti vogliono usabilità, flessibilità, velocità nei pagamenti. Pagare con un click, questo è la direzione, visto la rapida crescita dell’e-commerce e visto il 30-40% di abbandono nelle operazioni di acquisto.

gift cardMa questo è solo un lato della medagli che fa del settore delle prepagate un potente accelelratore di business. L’altro lato ì costituito dalle gift card, che faticosamente stanno prendendo spazio nel retail, anche se chi ci ha creduto sta registrando crescite importanti. «Nel giro di due-tre anni vedremo l’esplosione di questo mercato, perché ha tutte le caratteristiche per far incontrare retail, marketing e finanza» è la convinzione di Salvatore Bellomo che proprio così ha sottotitolato il volume Gift Card: una convergenza strategica scritto con Gianluca Rossi e Mario Anzanello (Franco Angeli).

Tra i primi a crederci è Gaetano Giannetto che ha fondato quindici anni fa Epipoli e che in questo tempo ha sperimentato, inventando soluzioni e aggiungendo servizi, le potenzialità delle gift card. «Noi pensiamo che la gift card altro non sia che un touch point per il consumatore, che genera una fertilizzazione trasversale tra mondo fisico e servizi virtuali. Non è un caso che i grandi e-tailer hanno bisogno di trovare un punto di scarico nel negozio fisico.

L’errore in cui forse molta distribuzione incorre è pensare all’offferta di gift card come sommatoria di singole carte. Invece è un sistema per creare destinazione. Negli stati Uniti, per esempio l’hanno capito e hanno assortimenti ampi e profondi di card in uno spazio di un metro quadrato. Ma sanno perfettamente che il 95% del fatturato lo fanno con venti referenze, mentre il restante 5% è diluito su 400 referenze. Le gift card nel retail consentono di generare margini senza fare preacqisti, di fare promozioni, di fare innovazione (cosa di cui ci sarebbe molto bisogno).

Le carte non servono solo a vendere prodotti, ma anche servizi: stiamo lavorando alla dematerializzazione le assicurazioni leggere come quella per il capofamiglia. Siamo i primi ad avere studiato una carta virtuale per i pagamenti nel web. E per rimanere nel campo dei prodotti, si possono virtualizzare aziende e prodotti che non sono fisicamente presenti nel punto vendita. Le possibilità spaziano in tutti i campi: dai biglietti alle grandi manifestazioni (come abbiamo fatto per Expo), alle operazioni di co-marketing di cross-categoria o ancora per le operazioni di cash back.

Tutte operazioni che possono creare sinergie tra operazioni di loyalty e di gift puro. Con, in più, l’apertura alla mobilità e all’integrazione con lo smartphone attraverso le App per ingaggiare i consumatori».

Vi è poi nel B2B l’utilizzo delle Gift Card per gli incentivi o per il rewarding dei dipendenti, senza in questo caso appesantire i premi e gli incentivi con il fardello dei contributi. «Nel mercato B2B – aggiunge infine Bellomo – la diffusione delle gift card, sebbene limitata, ha possibilità di diffusione maggiori che nel B2C».

Amazon con Prime Now consegna in un’ora (anche il fresco)

Un altro passo avanti di Amazon.it nel presidio dell’e-commerce alimentare e grocery. Mentre il dibattito tra i retailer italiani ferve tra i fautori del click&collect, del drive o del rocker, il gigante del commercio online sposta in alto l’asticella della competizione su tre fronti: la velocità di consegna, l’inserimento di prodotti freschi e surgelati e gli acquisti da mobile. Amazon.it ha infatti annunciato oggi Prime Now, il nuovo servizio dedicato ai clienti Prime. Grazie alla nuova app mobile Prime Now, i clienti possono beneficiare di consegne in un’ora o in finestre di due ore dalle 8 del mattino a mezzanotte, sette giorni su sette, su oltre 15.000 prodotti, alcuni dei quali sono disponibili solo tramite il nuovo servizio, per esempio pane, yogurt, gelato o minestrone surgelato.

IMG_2903IMG_2904Con un ordine minimo di 19 euro, i clienti Prime di Milano, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano e diverse altre città dell’hinterland milanese possono acquistare prodotti di uso quotidiano come pasta, caffè, pannolini e prodotti per l’infanzia, per la bellezza e la cura della persona, vini e alcolici, ma anche altri prodotti bestseller come videogiochi per console, giocattoli ed attrezzatura sportiva, che saranno consegnati direttamente a casa.

Il servizio è attivo da oggi a Milano ed in alcuni comuni dell’hinterland ed è prevista un’estensione del servizio anche in altre città italiane nel corso del prossimo anno.

«I clienti Amazon dell’area di Milano possono usare l’app Prime Now da oggi e scoprire più di 15.000 prodotti che possono essere consegnati in un’ora» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es. «L’Italia è il secondo Paese in Europa dove Prime Now è stato lanciato e siamo molto orgogliosi di offrire ai nostri clienti Prime una consegna ultra-veloce, oltre ai benefici di cui possono già godere grazie al loro abbonamento Prime».

Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android,  verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Inoltre, per trovare i CAP raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon.it/primenow. La “spedizione in un’ora” è disponibile per i CAP raggiunti da questa modalità di spedizione al costo di 6,90 euro; la spedizione è invece gratuita scegliendo di ricevere il proprio ordine in finestre di due ore. Il servizio è attivo dalle 8 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. L’importo minimo per gli ordini Prime Now è 19 euro.

I clienti Prime in Italia possono già usufruire della Spedizione Sera su più di un milione di prodotti, dell’archiviazione illimitata di foto grazie a Prime Foto e dell’accesso in anteprima alle Offerte Lampo di Amazon e alle offerte di Amazon BuyVIP. 

Con le isole Almaverde Bio, Canova testa con Conad un nuovo format di vendita per l’ortofrutta biologica

È partito da qualche settimana con un test in due reparti ortofrutta ad insegna Conad Ipermercato, nei Centri Commerciali Punta di Ferro di Forli’ e Le Befane di Rimini, un progetto innovativo di grande rilevanza per lo sviluppo dei consumi del biologico.

Si tratta di isole dedicate interamente all’ortofrutta biologica, a marchio Almaverde Bio, con vendita assistita e totalmente gestite dalla Società Canova del Gruppo Apofruit, licenziataria esclusiva del marchio Almaverde Bio per l’ortofrutta fresca.

Le isole Almaverde Bio sono aree espositive di circa 20 metri quadri a vendita assistita dei prodotti venduti sfusi in cui si può trovare: l’accoglienza del negozio specializzato, la velocità di acquisto del supermercato e soprattutto i consigli e le promozioni con assaggio dei prodotti di stagione.

isolabella«Siamo molto soddisfatti dei primi risultati – dichiara Ernesto Fornari, Direttore di Canova – le vendite sono in continuo incremento e quello che più sorprende è l’apprezzamento dei clienti per l’ampia scelta di prodotti. Le isole Almaverde Bio presentano, infatti, la più vasta gamma di offerta di ortofrutta biologica esistente sul mercato con oltre 100 referenze che vanno dai prodotti esotici, al Km 0, dalla zucca, allo zenzero, dalla prima alla quarta gamma, alla frutta secca ai legumi e cereali secchi . La scelta del prodotto sfuso inoltre – sottolinea Fornari – asseconda la crescente esigenza dei clienti di evitare gli sprechi ed eliminare, il più possibile, l’immissione di rifiuti nell’ambiente con un effetto positivo sul contenimento dei prezzi di vendita».

Una caratteristica molto apprezzata delle isole Almaverde Bio è la profondità di gamma: l’ampia scelta di prodotti e la declinazione dell’offerta in una gamma completa rendono l’atto di acquisto un piacevole viaggio di conoscenza alla scoperta di novità poco note, di curiosità, di prodotti di nicchia di non facile reperibilità.

«Oggi – conclude Fornari – il consumatore di biologico è sempre più consapevole nella scelta di prodotti che oltre al gusto gli garantiscono contenuti salutistici ed è per questo che abbiamo concentrato il nostro impegno nella offerta di una gamma che possa soddisfare appieno queste esigenze. Nelle isole Almaverde Bio è possibile trovare l’introvabile, con una attenzione speciale per il benessere e la salute dei nostri client».

Il progetto test partito, al momento in due punti vendita in Romagna si trova in sinergia con la scelta di guidare il cliente evoluto e con esigenze alimentari speciali nell’acquisto di prodotti dedicati. È il caso del Conad Ipermercato di Rimini in cui, oltre all’isola Almaverde Bio sono presenti aree ben evidenziate dedicate alla scelta bio, vegetariana, vegan, gluten free in un’ottica di attenzione ai nuovi stili di vita.

Il test, nel breve periodo, potrà ampliarsi sull’intero territorio nazionale offrendo ai consumatori la più vasta scelta di biologico a marchio presente oggi sul mercato, ad un prezzo contenuto.

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