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Tecnologie “salutiste”: con Pro-cured il prosciutto ha fino al 15% di sale in meno

Una nuova tecnologia aiuta a calibrare alla perfezione il contenuto di sale del prosciutto crudo, permettendo di risparmiare fino al 15% di NaCl, a tutto vantaggio della salute dei consumatori e delle economie dei produttori. Rendere più efficienti i processi produttivi, ma anche migliorare la salubrità dei prodotti sembra una delle strade intraprese dalla ricerca alimentare in questi ultimi anni. Ne sono un esempio la riduzione della gradazione alcolica in alcuni vini (vd il caso Sainsburys) e l’introduzione di dolcificanti naturali come la stevia.

Il progetto in questione, che si chiama ProCured, finanziato dalla REA – Research European Agency con un investimento di 1,4 milioni di euro, in Italia è stato seguito da due attori: Fratelli Galloni, azienda che produce Prosciutto crudo di Parma, con circa 280mila cosce annue lavorate e un fatturato di quasi 30 milioni di euro, e SSICA – Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, che promuove il progresso scientifico e tecnologico dell’industria conserviera italiana, attraverso attività di ricerca applicata, consulenza, formazione e divulgazione.

Già disponibile all’interno di uno degli stabilimenti produttivi di Fratelli Galloni, la macchina ProCured è uno strumento in grado di misurare il sale assorbito da ogni singolo muscolo della coscia di suino utilizzata per ottenere prosciutto: la macchina non intende sostituirsi all’uomo, che anzi rimane fondamentale nel processo produttivo, bensì minimizzarne gli errori di valutazione. La tecnologia si compone di due moduli: il primo sensore effettua una scansione della coscia di suino, fornendo informazioni dettagliate sulle caratteristiche della carne, in particolare pesando con estrema precisione la quantità di pura parte magra, priva di grasso esterno e di grasso intra e intermuscolare, invisibile allo sguardo umano. Il secondo sensore, che interviene dopo che la stessa coscia è stata trattata manualmente dalla squadra di salatori, monitora invece la quantità di sale che è stata assorbita dalla carne: se quest’ultima è in difetto, il team che cura la salagione può intervenire con un’aggiunta. Se invece è in eccesso, il modello flessibile di produzione adatta tempi e modi dello stesso alle necessità, così da ottenere un prosciutto con una quantità di sale corretta e costante in tutta la produzione

I vantaggi per i produttori del comparto dei salumi, DOP e non, riguarda quel circa 10% della produzione che “soffre” per problemi legati alle operazioni di salagione, che si traducono in difetti a livello di consistenza delle carni. Il risultato sono prodotti che possono essere immessi sul mercato come declassati. Attraverso la tecnologia ProCured, Galloni mira a ridurre questo 10% di difettosità, aspettandosi un beneficio economico di 300mila euro all’anno recuperati, pari a 10 euro a prosciutto riqualificato. Marcello Barilli, Responsabile Ufficio Qualità della Fratelli Galloni, spiega la portata dell’innovazione: «Già oggi i produttori di prosciutto crudo effettuano analisi predittive per garantire che il prodotto che arriva sulla tavola del consumatore sia di qualità. Si tratta però di controlli a campione, quindi su quantità limitate di prodotto: inoltre sono decisamente onerosi, in quanto il prosciutto, date le modalità delle analisi, viene successivamente distrutto. ProCured rappresenta un notevole passo in avanti per due motivi: da un lato permette di effettuare controlli su un numero di prosciutti statisticamente molto più significativo. Dall’altro, la natura non invasiva del test di rilevazione consente all’operatore di intervenire nuovamente sulla carne e di correggere i difetti di assorbimento».

Lipton punta sul premium con la macchina da tè, in vendita da oggi in Francia

Punta al mercato premium e al trend in crescita in questi ultimi anni del tè “gourmet” la nuova macchina da tè in commercio oggi in Francia targata Lipton. Funzionante con capsule, può preparare 33 tipi diversi di miscele. L’obiettivo, più o meno dichiarato, dal gruppo Unilever è di replicare il successo mondiale di Nespresso, idea della rivale Nestlè, che nel 2010 ha già provato a mettere sul mercato la macchina da tè Special T, con ben altro successo rispetto alla “gemella” per il caffè, va detto. I tempi però cambiano e questa potrebbe essere la volta buona. Il prezzo della macchina, realizzata da Krups e in vendita in 200 negozi (grandi magazzini e catene di elettronica da consumo), non è proprio popolare: 179 euro. Poco male, perché la fascia di clientela a cui ci si rivolge non è certo quella di chi guarda al portafoglio. Le capsule sono in vendita esclusivamente online.

Già a giugno Lipton aveva cercato di smuovere il mercato del tè proponendo capsule compatibili con le macchine da caffè Nespresso. Ora ha deciso di andare da sola.

Tim Berners-Lee: Big Data e IA prossime sfide della rete. Ma ci vuole più condivisione

È stato un fiume in piena Tim Berners-Lee al World Retail Congress. C’era grande attesa per l’intervento del creatore del World Wide Web, chiamato a parlare di retail in una edizione in cui la multicanalità ha fatto da fil rouge praticamente a tutti gli interventi. E come è giusto che sia, sir Tim non si è soffermato sulle piccolezze del commercio minuto e ha spaziato nella stratosfera di internet, non tralasciandone le zone oscure. Tra queste, bullismo (“Twitter è una grande invenzione ma dovrebbe fare qualcosa per bloccare il bullismo”), omologazione (“dobbiamo far salire a bordo ancora metà della popolazione mondiale, e quando arriverà ciò si tradurrà in un mix ancora più eccitante di culture e tradizioni. Che devono essere preservate”) e mancanza di trasparenza sui dati acquisiti dalle aziende (“conoscere il proprio cliente, il numero di scarpa che ha ma anche i suoi gusti, sarà sempre più fondamentale ma le aziende dovrebbero condividere con la persona i dati che hanno acquisito su di essa, per aiutarla a rendere la sua vita migliore”). Perché la relazione con il consumatore attraverso internet è, o dovrebbe essere, una mutua condivisione di conoscenze.

Berners-Lee ha anche individuato nell’Intelligenza artificiale la prossima forza dominante del futuro, e il retail dovrà prenderne atto. Ma ciò pone dei problemi. “Per ora non ne vediamo un grande utilizzo. Certo, quando chiedi al tuo telefono che tempo farà magari stai usando parecchi bit di Intelligenza Artificiale. Se la tua azienda ha una massa di big data e la sta usando per cercare dei modelli per comprendere il comportamento e anticipare i desideri dei consumatori, magari sta usando degli strumenti di IA. Ma quando ho fame e chiedo al mio telefono qual è il ristorante cinese più vicino sorge una questione interessante: per chi sta lavorando Siri? Sta lavorando per me? Il lavoro di Siri è trovarmi la cena cinese migliore o Siri sta lavorando per Apple e sta cercando di fargli guadagnare più soldi possibile vendendo all’asta il fatto che hanno un consumatore affamato attaccato al telefono che cerca disperatamente del cibo? Il dibattito etico gira intorno alla questione: per chi lavora l’AI?”.

La rete globale e l’arrivo di nuovi utenti del web porterà a formare una cultura globale “necessaria per parlare di problematiche come i migranti e la finanza ed affrontare problemi come il riscaldamento globale, la scienza e la cura del cancro.” Però “anche se il web ha abbattuto le frontiere tra le nazioni, e tu puoi leggere il blog di chiunque nel mondo, le leggi e i governi rimangono entro i confini nazionali. Fuori da ciò abbiamo molta poca governance, collaborazione, cooperazione e comprensione effettive. Farà veramente la differenza se saremo in grado di progettare sistemi democratici, scientifici e collaborativi e usare il web perché lavori come un pianeta intero, come una sola squadra”.

Tanta digitalità porterà a uno straniamento della persona, a un distacco dalla realtà? Almeno su questo Berners-Lee si è rivelato ottimista. “Posso parlare con altre sei persone che si trovano dall’altra parte del mondo ma penso che il bisogno di incontrarsi in un bar o interagire con una persona che puoi toccare e si trova davanti a te, non sparirà”.

Alla domanda di rito: quando guarda quello che è diventata la sua creatura oggi cosa pensa, le piace o no?” risponde “la rete è come l’umanità, ha cose gloriose e altre meno piacevoli. Ci sono miliardi di storie, piccole e grandi: la vera sfida è che non vengano perse”.

Il benessere abita qui: nasce il nuovo portale Pam Panorama

“Il benessere abita qui”: nasce il nuovo portale di Pam Panorama, dedicato al mondo del benessere, della salute e dell’alimentazione.

Nel nuovo spazio online, interno al sito di Pam Panorama, gli utenti potranno approfondire la conoscenza su regimi alimentari, intolleranze, cibi sani e naturali, con curiosità, utili consigli e suggerimenti e preziose indicazioni a riguardo.

Al nuovo progetto collabora il Dott. Giorgio Donegani, nutrizionista, consulente per l’alimentazione e collaboratore del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – che mese dopo mese aiuterà gli utenti a capire come prendersi cura della propria salute attraverso una sana e corretta alimentazione rispondendo a tutti i dubbi e le domande nell’apposita sezione “Domande e Risposte”.

Suo anche il glossario a supporto che aiuterà gli utenti ad orientarsi nel grande mondo dell’alimentazione.

E per rispondere alle nuove esigenze nutrizionali di una sempre più ampia fascia di consumatori, ecco anche la sezione dedicata alle linee di prodotto Pam Panorama: Veg&Veg, Senza Glutine, Pam Panorama Bio e i 5 Colori del Benessere con approfondimenti nutrizionali e tante gustose ricette.

“Abbiamo da sempre a cuore il tema della salute e del benessere e abbiamo voluto offrire ai nostri Clienti uno spazio utile che possa offrire un valido supporto per quanti sono alla ricerca di consigli, indicazioni e suggerimenti a riguardo – spiega infatti Michela Airoldi, Direttore Marketing di Pam Panorama – “La creazione di questa sezione online è il naturale proseguimento di una serie di attività dedicate al mondo dell’alimentazione che stiamo portando avanti con grande successo in termini di pubblico ed apprezzamento all’interno dei nei nostri punti vendita e rappresenta un ulteriore esempio di come Pam Panorama sia attenta alle esigenze dei Clienti che vogliono mantenere uno stile di vita sano, prima di tutto con quello che mettono nel piatto”.

WRC 2015: un nuovo modello di business del retail è possibile?

Nick Everitt, Global Insight and Strategy Director, Planet Retail

Come stanno cambiando gli atteggiamenti del consumatore a livello internazionale e cosa devono fare i retailer per convincerli? Questa la sfida che la Oxford Saïd Business School e Planet Retail hanno colto nell’indagine Towards the Retail Business Model of the Future, presentata questa settimana in occasione del World Retail Congress, evento internazionale punto di riferimento per il mondo retail.

Lo studio – condotto tra aprile e luglio 2015 su un campione di 13.500 consumatori in 15 diversi paesi nel mondo – analizza le diversità dei comportamenti di acquisto nei paesi emergenti e avanzati, ridefinendo il profilo di molte convinzioni comuni.

Nelle due immagini le motivazioni principali nella scelte dei clienti, escludendo il prezzo, nei Paesi sviluppati e in quelli emergenti.

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Sono tre i punti chiave ad emergere:

Non esiste una normalità di comportamenti del consumatore universalmente intesa.

– I mercati emergenti sono il motore del cambiamento.

– Vi è una diffusa delusione riguardo l’uso delle tecnologie in store. È necessario migliorare la shopping experience attraverso una tecnologia sempre più innovativa.

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Sulla base di queste linee guida un modello di retail di successo dovrà tenere conto di questi aspetti:

– I principi base del retail sono più importanti che mai: il vasto assortimento di prodotti, il servizio eccellente e l’affidabilità del marchio, rimangono valori essenziali.

– Il concetto di “convenienza” si sta ridefinendo: nei mercati in via di sviluppo la vicinanza o meno allo store non è una priorità. A livello mondiale è fondamentale una connessione ininterrotta tra negozi e online.

– I mercati emergenti sono in prima linea per l’innovazione tecnologica: il mobile payment e l’utilizzo diretto dei social media sono importanti impulsi all’acquisto.

– La tecnologia da sola non è la risposta: va utilizzata solamente come integrazione dell’esperienza in-store.

– I retailer affermati devono adattare il loro modello di business per avere una crescita sostenibile: devono essere più agili e investire in soluzioni innovative.

Se si guarda all’Italia, la principale leva di acquisto è rappresentata dalle promozioni. Il 70% dei consumatori italiani acquista sia online che in negozio in presenza di offerte. Il nostro mercato quindi deve rendere sempre allettanti le attività promozionali e di comunicazione, per permettere al consumatore di orientarsi tra la vastità di prodotti esistenti, e rendendolo in grado di controllare e organizzare la propria esperienza d’acquisto.

Riguardo alla tecnologia i mercati emergenti la fanno da padrone. In paesi come l’India, il Brasile e la Turchia vincono i retailer che meglio sanno far dialogare il punto vendita fisico con l’online.

Anche i social media hanno molta influenza sulle decisioni di acquisto, in India il 67% dei consumatori si fa guidare dal sentiment della rete circa il posizionamento di un brand,  in Cina questo è valido per il 57% dei rispondenti.

Il ruolo del mobile è invece comune denominatore per qualsiasi acquirente a livello globale: il 51% degli intervistati ha dichiarato di accedere ad internet dal proprio telefonino e di utilizzarlo per attività di shopping. Tuttavia, solo il 15% ha dichiarato di avere avuto una buona esperienza con il wi-fi e solo il 13% con la scansione attraverso lo smartphone. Il mobile rappresenta la convergenza dell’esperienza di shopping online e instore che, se opportunamente sfruttato, aiuterà a creare una stretta relazione tra il retailer e il consumatore.

Sono comunque elevate le aspettative del 72% dei consumatori riguardo alla tecnologia. Il 40% di loro se potesse farebbe tutti gli acquisti online, ma il 38% è coinvolto dall’atmosfera nel punto vendita.

Quattro le direzioni per la ridefinizione del modello di business del retail indicate dalla ricerca:

– Bisogna aumentare l’agilità per anticipare e rispondere alla crescita di elementi dirompentidella quotidianità del business.

– Andare incontro alle aspettative dei clienti e assicurare credibilità ai loro occhi è più sfidante che mai per i retailer. L’obiettivo sarà identificare e dare priorità agli investimentinelle soluzioni innovative che possano eccedere anche le aspettative dei clienti senza intaccare i margini di profitto.

– La tencologia deve essere costruita intorno all’esperienza d’acquisto

– La distribuzione avrà necessità di cambiare i processi, le routine il mix di talenti e la struttura organizzativa.

Il fast shopping di PowaTag arriva anche nella valigeria di lusso di Orobianco

Anche Orobianco abbraccia l’instant shopping di PowaTag nel suo monomarca di Milano e lo declina nel lusso. PowaTag è infatti una soluzione pensata per la multicanalità (adottata da oltre 1200 che supera il divario tra esperienza online e offline, perchè trasforma ogni singolo materiale di comunicazione in un punto vendita virtuale, attraverso una serie di punti di ingaggio tra cui QR code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media. Grazie a questa tecnologia, i clienti di Orobianco possono sperimentare il primo viaggio multicanale nella valigeria d’alta gamma TecknoMonster, punta di diamante del nel punto vendita monomarca di Milano.

https://youtu.be/632KV1mSZq0

«Il concetto di fast shopping si sposa perfettamente con la filosofia del nostro brand. Siamo pertanto orgogliosi di essere la prima luxury boutique in Italia ad adottare PowaTag, grazie alla quale velocizzeremo e semplificheremo il processo di acquisto», ha dichiarato Giacomo Valentini presidente di Orobianco Group.

Dopo aver scaricato l’app dall’Apple Store o, dal Google Play ed effettuata la registrazione in appena un minuto, ai clienti basterà inquadrare con uno smartphone il QR code riportato sul cartellino, per acquistare in maniera instantanea, semplice e sicura i prodotti Orobianco direttamente con lo smarphone.

«Siamo entusiasti – afferma il General Manager Italia di Powa Technologies, Germano Marano – di aiutare Orobianco ad essere il primo marchio di lusso italiano ad abbracciare quest’unione senza precedenti tra commercio offline e online».

Dirk si promuove con il supermercato galleggiante

Approfittare di un evento che attira ad Amsterdam centinaia di barche a vela e natanti e migliaia di persone per promuovere i propri supermercati: questo ha fatto l’insegna olandese Dirk van den Broek in occasione di Sail 2015 lo scorso 19-23 agosto. L’idea, mutuata dai mercati fluviali orientali, è stata quella di creare un “supermercato galleggiante” (e semovente), con ogni barca che conteneva un singolo prodotto (acqua, banane, snack) che veniva offerto agli spettatori sulle barche o lungo le rive dei canali, nel centro di Amsterdam. Successo (quanto meno mediatico) assicurato.

L’insegna olandese non è nuova a promozioni “smart”: lo scorso maggio ha allestito nelle corsie di un punto vendita della città olandese una discoteca (notturna) dove gli avventori potevano ballare e acquistare allo stesso tempo biscotti, bevande o altro.

Nuovo layout, green e tecnologico: riapre il Superstore Conad a Pistoia

I tre soci. Da sinistra: Massimiliano Merildi, Mauro Matteini e Daniele Melani

Conad SuperstoreDopo un mese di chiusura per i lavori di ristrutturazione riapre domani il Superstore Conad in viale Adua a Pistoia, da ventisei anni punto di riferimento per la spesa quotidiana dei cittadini, all’insegna dell’efficienza energetica. con dotazioni tecnologiche avanzate e rivisto nel layout. La ristrutturazione ha interessato l’intero perimetro del punto di vendita, comportando la realizzazione, nella zona ingresso, di un nuovo spazio pizzeria al taglio e da asporto e la ristrutturazione di tutti i reparti freschi, dalla panetteria all’ortofrutta, dai latticini alla gastronomia e alla pescheria. Completamente nuovo anche il bar, ora posizionato all’ingresso.

Il nuovo punto di vendita di Viale Adua è stato ristrutturato ponendo massima attenzione all’innovazione e ai servizi. È dotato di tecnologie innovative e sostenibili – centrali frigorifere e nuovi banchi refrigerati ad alta efficienza, lampade a led per il sistema di illuminazione, tecnologie automatizzate per il sistema di climatizzazione e la catena del freddo, sistema di metering per il monitoraggio e la gestione dei consumi 24 ore su 24 – nell’ottica di ottimizzare l’efficienza energetica e ridurre di circa il 40 per cento il consumo di energia rispetto a una struttura equivalente realizzata con tecnologie tradizionali.

Grande attenzione ed enfasi sono state dedicate a tutto l’assortimento fresco e freschissimo, alla valorizzazione dei prodotti del territorio e alla cantina, con etichette di vera eccellenza e grande assortimento di vini toscani. Rivista completamente anche tutta l’ambientazione e la comunicazione, nonché l’impiantistica, i reparti di lavorazione e le attrezzature.

Ancora una novità con Spesa al volo e le nuove casse Self Conad (4 sulle 14 complessive), che permettono di ridurre i tempi di attesa del cliente possessore di Carta Insieme Conad.

Con queste innovazioni i clienti possono fare la spesa in autonomia, con riservatezza e velocità. All’interno del punto vendita sono presenti anche due nuovissimi totem touch screen Digital Conad da cui il cliente può ordinare prodotti tecnologici e non, ampliando così l’offerta di qualità e servizio del negozio. Il Digital Conad vuol aprire la strada a

una nuova relazione con il cliente per garantire un assortimento il più ampio possibile, consentendogli di consultare, scegliere e pianificare la consegna in modo semplice e veloce.

Soddisfazione arriva dai tre soci Mauro Matteini, Daniele Melani e Massimiliano Merildi, proprietari di altri punti vendita in città e pronti per inaugurane un altro nuovo in Corso Gramsci: “Il nuovo superstore è funzionale, realizzato con la massima attenzione all’innovazione e al risparmio in campo energetico, moderno, con tanti servizi e tanta convenienza per soddisfare le esigenze di spesa dei cittadini”

Tesco distribuisce il surplus di cibo dei punti vendita con una app

Per la distribuzione di eccedenze di cibo alle associazioni caritatevoli, Tesco sta utilizzando un sistema innovativo. Attraverso la App FareShare Food Cloud, ogni store manager avvisa le associazioni collegate (Fare Share nel Regno Unito e l’impresa sociale Food Cloud in Irlanda) della disponibilità di surplus di cibo ogni giorno. L’organizzazione conferma il ritiro, lo raccoglie direttamente nel punto vendita e lo trasforma in pasti per chi ne ha bisogno. Fare Share non distribuisce il cibo direttamente alle persone bisognose, ma collabora con oltre 1900 progetti locali (ostelli per anziani, donne, rifugiati) che si occupano di fornire cibo alle persone beneficiarie.

Attualmente Tesco ha in corso questo progetto in Irlanda e lo sta testando in un punto vendita di Londra e in altri dieci a Liverpool, Belfast e Glasgow.

 

Il pop-up Pantone Cafè trasforma caffè e panini in colore

Brandizzare il caffè o i panini, assegnando a ciascuno un colore. E non uno qualsiasi, ma una sfumatura precisa perché preso dalla palette più famosa del mondo, il catalogo di classificazione dei colori Pantone. L’ultima frontiera della store experience lato ristorazione si trova al Pantone Cafè nel Principato di Monaco. Nel pop up, aperto fino al 9 settembre presso il centro congressi Grimaldi Forum da Monaco Restaurant Group in collaborazione con Pantone, è possibile ordinare un gelato Vanilla Ice 11-0414, un pasticcino Pistachio Green 13-0221, un sandwich Tomato Red Mozza White 18-1660 o un succo Vibrant Orange 16-1364. Perché ogni voce nel menù è legata a un colore preso dai 2058 della gamma Pantone Goe System, attraverso un collegamento psicologico o intuitivo. I clienti sono invitati ad “assaggiare il colore” combinando vista, gusto e design in una sorta di “esperienza culinaria sensoriale”.
Il sistema di colori Pantone è utilizzato anche nel layout e nei complementi, dai tovaglioli ai bicchieri alle bottiglie, mentre le macchine dell’espresso riportano i tre colori fondamentali Ciano, Magenta e Giallo, sul quale si basano praticamente tutte le stampanti a colori.
Il concept sarà riprodotto in altre location come musei o luoghi legati al mondo della moda, in giro per il mondo.

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