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Amazon Logistics apre ad Origgio il terzo deposito di smistamento

By Scott Lewis https://www.flickr.com/photos/99781513@N04/

Amazon apre un nuovo deposito di smistamento a Origgio (VA), che occupa una superficie di 8.000 metri quadri; si tratta di un tassello ulteriore nella strategia che il colosso dell’e-commerce sta portando avanti con successo: presidiare capillarmente il territorio, potenziando le consegne in “tempo reale”. Il deposito di Origgio, infatti, permetterà di incrementare la capacità e la flessibilità delle sue attività in tutta la Lombardia, andando incontro alla richiesta di un servizio di consegna di qualità da parte di un crescente numero di consumatori. Si tratta del terzo deposito di smistamento per Amazon Logistics nel Paese, dopo l’entrata in attività del centro di Avigliana (Torino) lo scorso 25 luglio e del centro di Porto di Mare (Milano), aperto solo 21 giorni fa, il 21 Settembre scorso.
Philippe Hemard, Vice Presidente europeo di Amazon Logistics, ha dichiarato: “La crescita delle attività di Amazon in Lombardia testimonia quanto velocemente il nostro mercato si stia espandendo in Italia: apriamo questo nuovo deposito di smistamento per avvicinarci ulteriormente ai nostri clienti e garantire loro un servizio di consegna sempre più rapido e flessibile”.

“L’apertura del deposito di Amazon – ha commentato Mario Angelo Ceriani, Sindaco di Origgio –  è una buona notizia per Origgio: questo nuovo centro creerà nuove opportunità di business e posti di lavoro sul territorio. La scelta di Amazon conferma l’attrattività della nostra città, che già ospita le sedi di diverse aziende italiane e internazionali”.

Walmart brevetta il carrello-robot, il futuro dello shopping è qui?

Walmart ha brevettato un carrello robot, che si guida da sé, riconosce la lista della spesa e calcola il giusto percorso tra gli scaffali, accompagna nello shopping anche i clienti anziani o disabili (anzi, fa la spesa al posto loro) e, in teoria, dopo che la spesa è stata caricata in auto si parcheggia da sé. Guidato da sensori e telecamere e, presumibilmente, dall’immancabile App su smartphone.

Duplice, apparentemente, lo scopo: liberare i clienti dall’incombenza della spesa e migliorare la shopping experience (o saltarla a piè pari, magari socializzando in caffetteria mentre il carrello fa tutto da sé) ma anche, utilizzati dai dipendenti, permettere loro di svolgere altri compiti, mentre i carrelli potrebbero rifornire gli scaffali o cercare articoli in magazzino.

“La potenzialità più interessante di questa tecnologia è al capacità data dai vari sensori del carrello di monitorare l’inventario dei prodotti la conformità con il planogramma, e in generale la pulizia e lo stato in cui si trova il punto vendita. La capacità di monitorare e mantenere una brand experience coerente ed omogenea in tutti i punti vendita è estremamente importante, ed è impagabile la capacità di avere un metodo unico per controllare l’inventario, le rotture di stock e la gestione degli scaffali” ha detto Adrian Weidmann, titolare di StoreStream Metrics a Retail Wire commentando la notizia.

Se l’innovazione avrà successo e se sia destinata a sfondare nella grande distribuzione in futuro dipenderà in grande misura dai costi. Ma che l’innovazione passi anche per un mezzo antico come il carrello, che fino ad oggi è rimasto pressoché immutato (al di là dell’uso di materiali quali plastiche riciclabili o riciclate) sembra possibile. In fondo, è il trait d’union finora ineludibile tra il cliente, la spesa e il punto vendita.

Sanpellegrino affida la sua logistica a Maura Sartore

Sanpellegrino affida il compito di gestire i suoi processi logistici, controllare le prestazioni e migliorare l’efficienza operativa a Maura Sartore. La nuova Supply Chain Director, 41 anni e una laurea in Ingegneria Gestionale conseguita al Politecnico di Milano, ha più di 15 anni di esperienza all’interno del Gruppo Nestlè, dove ha maturato una consolidata esperienza nel campo della pianificazione della produzione, dell’ottimizzazione del flusso delle merci, della logistica e della gestione dei trasporti. In qualità di Supply Chain Director avrà il compito di gestire i processi logistici di tutti gli stabilimenti del Gruppo, dovrà controllare le prestazioni dei siti produttivi e migliorarne l’efficienza operativa.

Con la nomina a Supply Chain Director, Sartore entra anche nel Comitato di Direzione del Gruppo Sanpellegrino, portando le quote rosa al 40%.
Maura Sartore, in continuità con il lavoro del predecessore, ha tra i suoi obiettivi anche quello di promuovere lo sviluppo di una logistica sostenibile, per il comparto dell’acqua minerale e a beneficio dell’intero sistema strutturale. La sostenibilità rappresenta, infatti, una delle aree prioritarie in cui il neo Direttore della Supply Chain, da sempre sensibile ai temi ambientali,  intende concentrarsi.

Entrata in Nestlé nel 1999, Maura Sartore ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità nell’ambito della pianificazione dei flussi produttivi. Nel 2005, in qualità di Demand and Supply Planning Process Leader per il mercato italiano, ha gestito un progetto internazionale di standardizzazione dei processi e dei sistemi informativi.

Nel 2008 è passata in Sanpellegrino come Distribution Manager per il mercato italiano per occuparsi della pianificazione e della distribuzione dei prodotti all’interno del network logistico e nei confronti dei clienti. Nel 2013 è diventata Corporate Demand & Supply Planning Manager per tutte le categorie food, (ad eccezione di Purina), posizione che ha mantenuto fino al 2016.

Particolarmente attenta allo sviluppo di talenti e della diversity, crede che la leadership femminile debba essere valorizzare in maniera complementare al modello maschile, all’interno dell’area in cui opera, portando avanti concretamente una cultura di conciliazione tra lavoro e vita privata.

Metro Group testa i robot per le consegne a domicilio

Metro Group sta testando, nel suo campus dedicato all’innovazione a Düsseldorf, dei robot per le consegne della spesa a domicilio. Ideati dall’estone Starship Technologies, creatura del co-fondatore di Skype Janus Friis, gli automi sono stati ideati e presentati sul mercato ala fine del 2015 proprio con questo scopo, e possono trasportare fino a 10 chili di peso. Un’alternativa interessante ai ben più famosi (e chiacchierati) droni, che hanno già cozzato con le norme che regolano l’aviazione e la cui adozione, rispetto alle aspettative, sembrerebbe rallentata.

Il video mostra il funzionamento del robot: può trasportare una spesa di medie dimensioni, grazie alle nove telecamere si muove agevolmente e in modo sicuro nel traffico, e, giunto a destinazione, viene aperto con un codice inviato allo smartphone del cliente. Un’altro possibile utilizzo sarebbe quello di accompagnare il cliente nel supermercato mentre fa gli acquisti, per seguirlo poi fino a casa, e tornare alla base una volta eseguito il suo compito. Un’opportunità che potrebbe essere particolarmente utile anche in caso di clienti disabili o anziani. Sarà questo il futuro?

Scaffali vuoti, nel 2015 4,7% di vendite perse, 3 volte su 7 non si trova ciò che si cerca

Si chiama Optimal shelf availability ed è l’insieme dei processi atti a ridurre le rotture di stock e garantire la disponibilità dei prodotti sugli scaffali dei supermercati: un problema reale, come ha rilevato Gs1 Italy in un recente convegno, tanto che nel 2015 il 3,7 % dei prodotti di largo consumo confezionato sono andati in out-of-stock (in diminuzione però rispetto al 4% nel 2014), con vendite perse pari al 4,7% (5% nel 2014). Un miglioramento che ha comunque permesso di “salvare” circa 134 milioni di euro di vendite.

La questione non è solo matematica (non trovo ciò che cerco dunque non lo compro), ma coinvolge anche il grado di soddisfazione e fiducia del cliente. Tre volte su 7 un consumatore non trova sullo scaffale il prodotto che cerca, come rivela un’analisi svolta da ECR Italia in collaborazione con IRI di 5.500 giri spesa effettuati nel corso di un mese da parte di 780 acquirenti. La prima reazione del cliente davanti allo scaffale dove manca il prodotto che cerca è un senso di fastidio: oltre un acquirente su due si dichiara infastidito dall’out-of-stock, e il 25% registra un impatto decisamente sgradevole. Sei clienti su 10 sostituiscono il prodotto non trovato con un altro, limitando la probabilità di vendite perse per il retailer a circa il 35% degli acquirenti. Per l’industria, invece, sommando il brand switching nella categoria (23%), la sostituzione con altra categoria (25%) e l’acquisto cancellato (25%), il potenziale di rischio di vendite perse cresce virtualmente al 73% degli acquirenti.

infografica_oos.png__596x300_q85_subsampling-2Il Barometro OSA di ECR Italia ogni mese misura l’out-of-stock e le vendite perse a causa della mancanza di prodotto a scaffale. In collaborazione con IRI, analizza i dati di oltre 2.300 punti vendita della Gdo sul territorio nazionale e misura l’out-of-stock e le vendite perse nel mondo del largo consumo, analizzando le conseguenze generate dall’out-of-stock sui comportamenti di acquisto dei consumatori. Uno strumento di misurazione continua e oggettiva del fenomeno, utile alle aziende e alla filiera per basare il perfezionamento e la valutazione dei processi di gestione delle rotture di stock messi a punto in ambito ECR Italia e applicati dalle imprese.

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«Nell’attuale contesto di mercati stagnanti – ha commentato Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy – recuperare efficienza riducendo il fenomeno delle rotture di stock è diventata una esigenza primaria per le aziende del largo consumo. OSA non è una questione squisitamente logistica, come è stata considerata per molto tempo, ha ricadute importanti sul piano commerciale, sui risultati di vendita e sulla soddisfazione dei clienti e merita di essere affrontato in ottica strategica e collaborativa da industria e distribuzione».

Number 1 lancia una nuova linea robotizzata antropomorfa per il riconfezionamento

Number 1 Logistics Group, conferma il suo ruolo leader nell’innovazione, investendo in una nuova linea robotizzata antropomorfa dedicata al riconfezionamento, che verrà presentata ufficialmente mercoledì 2 marzo a Parma nell’ambito del convegno “L’innovazione nella logistica”. Una mossa importante nello scacchiere in cui gioca l’industria italiana e che rivela (fonte UCIMU) una realtà industriale fatta di macchinari obsoleti (il 27% delle macchine industriali in Italia ha più di 20 anni, e soltanto il 13% dei macchinai ha meno di 5 anni).

Number 1 va in direzione contraria e spariglia le carte.

“L’innovazione fa parte del nostro DNA”, sottolinea infatti Gianpaolo Calanchi, AD Number 1 Logistics Group, “non è un caso se i punti distintivi di Number 1 sono da sempre Innovazione tecnologica, di canale e di prodotto. Negli ultimi anni il trend dei volumi di co-packing realizzati a Number 1 per le sue committenti è in continua crescita e proprio per questo abbiamo deciso di automatizzare il processo di riconfezionamento display. In questo modo contiamo di aumentare la produttività e la qualità degli espositori, oltre ad aumentare le opportunità commerciali grazie ad un vantaggio competitivo”.

Il nuovo impianto

Da un punto di vista concreto il nuovo impianto è composto da un sistema per formatura automatico box pallet/vassoi e un impianto per riempimento dei box pallet/vassoi per la GDO. Scendendo nei dettagli è possibile suddividere le varie attività svolte dall’impianto in 3 macro-aree: un’area di formazione espositore box pallet e area di formazione espositore vassoio/display, un’isola di pick & place – riempimento e un’area di impilamento (le ultime due funzioni sono state integrate in un’unica area).

La presentazione della nuova linea robotizza antropomorfa dedicata al riconfezionamento sarà anche l’occasione per fare fare il punto sullo stato dell’innovazione in un settore strategico come quello della logistica, grazie al convegno che si terrà mercoledì 2 marzo a Parma nella sede di Number 1 in via Forlanini.

L’INNOVAZIONE NELLA LOGISTICA – Il Programma

 Inaugurazione della nuova linea robotizzata antropomorfa dedicata al riconfezionamento.

Mercoledì 2 marzo, Parma.

10.00 – Registrazione e welcome coffee

10.20 – Saluti di Benvenuti. Gianpaolo Calanchi (AD Number 1 Logistics Group)

10.30 – Tito Zavanella (Senior Partner in Operation Management, GEA Consulenti di Direzione). Il mondo della logistica si innova: quali confini?

11.00 – Simone Sisca (General Manager Operations – Amazon Prime Now)

Marco Ferrara (City Manager – Amazon Prime Now)

Amazon – La logistica del futuro consegna la spesa a casa in un’ora

11.30 – Alessandro Perego (Presidente Onorario Number 1 Logistics Group)

L’innovazione nella logistica: i progetti di Number 1

12.00 – Inaugurazione della nuova linea robotica antropomorfizzata dedicata al riconfezionamento. A seguire visita guidata al centro logistico.

Lotta allo spreco: Banco Alimentare mappato nella piattaforma Gs1 per la Gdo

In Italia per la Gdo sarà più facile contribuire alla lotta allo spreco alimentare ora che i 22 magazzini di Banco Alimentare, la principale organizzazione che recupera derrate alimentari a favore degli indigenti, sono entrati a far parte di Atlante, la piattaforma online realizzata da GS1 Italy in ambito Ecr Italia, in collaborazione con Assologistica, che raccoglie i nodi logistici della filiera del largo consumo in Italia. Atlante mappa oltre 1000 nodi logistici tra centri distributivi e magazzini, gestiti da operatori logistici, rilevando i dati lato produttore, distributore ed operatore logistico. Un patrimonio informativo di grande valore per le aziende, in grado di facilitare pratiche di asset e transport sharing che consentono di ottimizzare i flussi, riducendo i costi di trasporto e le emissioni inquinanti.

«Siamo molto orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fondazione Banco Alimentare – ha detto Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy –. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme, a fianco delle imprese, già in occasione delle attività sulla gestione delle eccedenze alimentari, per identificare le soluzioni di filiera efficaci e adottabili da tutti gli attori. Abbiamo potuto apprezzare come Banco Alimentare disponga di forte professionalità in ambito logistico e, nel lavoro quotidiano per combattere lo spreco e ridistribuire le eccedenze, si trovi ad affrontare le stesse sfide di ottimizzazione con cui si confrontano le imprese».

«IRecuperare cibo e salvarlo dallo spreco significa ottimizzare risorse e creare valore, guardando alla sostenibilità del nostro pianeta. Gli studi condotti da GS1 Italy in ambito Ecr Italia approcciano nuove soluzioni proprio con questo obiettivo. In questa direzione va anche la possibilità di essere inclusi nella mappa di Atlante, poiché offre anche l’opportunità di rendere visibili i nostri bisogni di spazi di stoccaggio, di celle frigorifere e di trasporti, ottimizzando i flussi già esistenti in Atlante. E perché operare in condivisione ed efficienza di costi può permettere al cibo salvato, stoccato e trasportato, di arrivare tempestivamente a 1.560.000 famiglie e persone bisognose che lo aspettano in tutta Italia» ha dichiarato Giuliana Malaguti, responsabile approvvigionamenti di Banco Alimentare.

Nuove date per le visite al centro di distribuzione Amazon: già 1.200 i visitatori

Oltre 1.200 visitatori da tutta Italia nel 2016 e tutti i posti occupati: visto il grande successo delle visite guidate al centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) la regina delle dot com replica e programma nuove date.

Evidentemente è piaciuta l’idea di scoprire il “dietro le quinte” della impareggiabile logistica di Amazon. L’iniziativa, lanciata in Italia nel mese di giugno 2015, ha visto occupare ogni posto disponibile fino a maggio 2016.

«Scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it ha sempre suscitato molta curiosità nei clienti – commenta Tareq Rajjal, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica -. Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di osservare da vicino l’impegno dei nostri 907 dipendenti che spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno. Siamo molto orgogliosi del modo in cui serviamo i clienti e vogliamo permettere ai visitatori di vivere in prima persona l’attività all’interno dei nostri magazzini».

Scaffali con prodotti del negozio Alimentari.

«Penso a me stessa come ad una commessa che si prende cura di milioni di clienti e dei loro acquisti. Quando controlliamo il livello di qualità, stocchiamo, preleviamo, impacchettiamo e spediamo, lo facciamo per un cliente che si aspetta di vivere la migliore esperienza d’acquisto, proprio come in un negozio fisico. Pertanto, gli FC Tour rappresentano anche una grande opportunità per tutti i dipendenti come me: possiamo incontrare personalmente i clienti di cui ci prendiamo cura, e l’apprezzamento che riceviamo va sempre al di là di ogni aspettativa» dice Samantha Centri, dipendente Amazon operativa nell’area spedizioni del centro di distribuzione.

Le visite guidate si svolgeranno nella giornata di giovedì e saranno aperte a tutti i clienti di età superiore ai 6 anni. Per ogni giornata sono previsti tre tour della durata di circa un’ora ciascuno. È possibile registrarsi per prenotare la visita alla pagina http://amazontours.it.

Le date aggiuntive per il 2016 sono:

25 febbraio
24 marzo
28 aprile
26 maggio
23 e 30 giugno
21 e 28 luglio
18 e 25 agosto
22 e 29 settembre

Il Centro di Distribuzione, inaugurato il 2 maggio 2014, è dotato di un’infrastruttura logistica tra le più innovative in Europa. Durante lo scorso “Black Friday” (27 novembre 2015) è stata gestita la spedizione di oltre 600.000 prodotti acquistati su Amazon.it
Oltre agli 80 milioni di articoli offerti da Amazon.it la Logistica di Amazon si occupa di ricevere, stoccare, smistare, imballare, spedire e fornire il servizio di gestione dei resi e l’assistenza ai clienti delle decine di migliaia di aziende di ogni dimensione che vendono i loro prodotti attraverso Amazon Marketplace.

Non c’è promo (natalizia) che tenga: nel web chi sbaglia una volta paga per sempre

Una cattiva customer experience online può causare la perdita permanente di un cliente: è quel che emerge dalla Consumer Survey 2015 di JDA, che rivela come il 50% dei consumatori che in passato ha avuto problemi con un retailer non intende tornare, e non c’è fantasmagorica offerta del Black Friday o del Cyber Monday (il periodo che segue il Giorno del Ringraziamento dove tradizionalmente si scatena la “guerra delle promozioni natalizie” negli USA) che tenga.
Un fatto da tenere in mente anche da noi in periodo di sconti prenatalizi, specie nel web.
Una questione che coinvolge anche i retailer che hanno adattato una strategia multicanale, e che rischiano anche di danneggiare la buona reputazione del punto vendita. I maggiori motivi di insoddisfazione riguardano la consegna, che può essere mancata, in ritardo, con beni danneggiati o sbagliati. E per non rischiare problemi con i regali per i propri cari in questo periodo si eviteranno accuratamente i retailer che in passate occasioni non si sono comportati in modo soddisfacente.

Secondo la Consumer Survey, condotta tra oltre 1.000 consumatori degli Stati Uniti, i retailer che non sono in grado di soddisfare le aspettative rischiano di perdere il 33% dei clienti a favore di un concorrente che offre un’esperienza di acquisto più pratica o semplificata.

Lo studio evidenzia anche come, nonostante quasi un acquirente su 4 abbia scelto l’opzione Click and Collect per la maggiore comodità rispetto alla consegna a domicilio, quasi il 40% degli intervistati ha riscontrato problemi associati al personale dedicato a questo servizio, quali il lungo tempo impiegato per individuare gli ordini dei clienti in negozio e nel sistema del punto vendita, o addirittura l’impossibilità di trovarli.

Gli acquirenti vogliono ricevere i propri acquisti quando e dove preferiscono e non sono disposti a pagare un costo aggiuntivo, lasciando i retailer alla ricerca di metodi per soddisfare la domande dei consumatori senza rinunciare alla profittabilità. Per il 62% dei consumatori online, la frustrazione principale consiste nel dover pagare le spese di spedizione e imballaggio per i resi. Infatti, oltre il 50% di tutti gli acquirenti considera la facilità di restituzione degli articoli ai retailer come “molto importante” ai fini della scelta su dove effettuare acquisti online, e solo il 10% la considera “non importante”.

I consumatori hanno scarsa tolleranza nei confronti degli ostacoli che impediscono loro di ottenere un articolo: sia che si tratti di un articolo esaurito, di una consegna a domicilio in ritardo o della difficoltà di ritirare un prodotto. I retailer devono creare e offrire un’esperienza omnicanale eccellente per evitare qualsiasi frustrazione ai clienti, o potrebbero trovarsi a pagarne le conseguenze durante il periodo di picco dello shopping.

«In un mercato altamente competitivo, è fondamentale per i retailer ottimizzare le proprie supply chain, l’impiego del personale, l’utilizzo dei punti vendita e delle scorte per soddisfare rapidamente gli ordini dei clienti, mantenendo allo stesso tempo la profittabilità» ha detto Wayne Usie, Senior Vice President of Retail di JDA.

CprSystem cresce nella GDO, con le cassette riciclabili fino al 40% in meno di CO2

Praticità, efficienza e sostenibilità, ambientale ed economica, hanno portato in anni recenti a uno spostamento delle preferenze, per gli acquisti di ortofrutta, verso le cassette in plastica riciclabile e riutilizzabile. Un packaging in forte crescita soprattutto che riguarda il numero di movimentazioni e il ventaglio di utilizzatori che hanno confermato, anche all’ultima edizione di Macfrut, un grande apprezzamento per un modello efficiente ed economico. Conferma il successo del format nella GDO CPR System che registra, ad oggi, un +2% rispetto allo scorso anno.
Al Macfrut Forum, il Congresso Internazionale di anteprima al Macfrut ha visto la partecipazione di 26 relatori provenienti da Paesi di tutto il mondo e importanti testimoni della innovazione nel settore ortofrutta. Nella sessione specifica dedicata alle tecnologie ed al packaging Riccardo Manzini dell’Università di Bologna ha illustrato i risultati di uno studio realizzato in collaborazione con Conad e CPR System al fine di rilevare, attraverso un software appositamente messo a punto, i risparmi economici ed ambientali ottenuti utilizzando il sistema a ciclo chiuso di CPR System. Attraverso appositi servizi che prevedono una razionalizzazione dei flussi di percorso tra Centri di Distribuzione e Produttori, utilizzando i pallet CPR System, si abbatte di oltre il 40% il consumo di CO2 apportando notevoli benefici all’ambiente.
Fondamentale il ruolo della logistica per raggiungere risultati ottimali in termini di razionalizzazione delle risorse economiche ed ambientali.
Matteo Benatti di Tesco (UK) ha messo in evidenza la necessità di attivare una piattaforma logistica in Inghilterra da parte dell’Italia per poter rilanciare il mercato inglese che negli ultimi anni ha perso numerose quote per l’export italiano.

Il Professor Ramudin della Hull University, considerato uno dei massimi esperti di logistica al mondo, ha evidenziato l’esigenza per il settore frutticolo di una standardizzazione creata attraverso un modello di pratiche ottimali di trasporto, distribuzione, consegna ai punti vendita che consenta di migliorare le prestazioni complessive sia economiche, sia qualitative e ambientali.
Il miglioramento logistico appare quindi oggi un fattore chiave in Italia, e CPR System è da sempre attento a questo tema, e ha messo a punto una serie di azioni studiate e basate su modelli scientifici che consentono di abbattere costi e salvaguardare l’ambiente e la freschezza dei prodotti.

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