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Gruppo Acqua Minerale San Benedetto si conferma leader del beverage analcolico

Gruppo Acqua Minerale San Benedetto, per il secondo anno consecutivo, si conferma  leader assoluto del mercato Italiano del beverage analcolico nel 2016 con una quota a volume del 15,4%. A certificarlo è GlobalData, prestigiosa società internazionale di ricerca e consulenza di mercato, con sede principale a Londra, accreditata come “specialista” per lo studio e l’analisi dei mercati globali relativi all’industria delle bevande.

A corroborare questo risultato, un secondo riconoscimento: la certificazione del brand San Benedetto come leader nell’intero mercato delle bevande analcoliche in Italia – con una quota a volume del 9,5% – e nei seguenti segmenti di mercato: 

  • Brand più venduto nel mercato delle acque minerali con il 10,5% di quota a volume;
  • Brand più venduto nel mercato del thè freddo con il 29,8% di quota a volume;
  • Brand più venduto nel mercato delle bibite gassate no cola a basso contenuto calorico con una quota a volume del 29,7%;
  • In più Energade si conferma come il brand più venduto nel mercato degli Sport Drink con una quota del 34,2%.

“Confermarsi per il secondo anno consecutivo come leader nelle bevande analcoliche è un risultato eccezionale in un mercato così competitivo come quello italiano. Ciò rappresenta un motivo d’orgoglio per tutta l’Azienda, ma anche una grande responsabilità: vale a dire quella di confermarsi in un mercato con grandi gruppi internazionali e soprattutto nei confronti dei consumatori ”. – ha dichiarato Enrico Zoppas, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. – “Continueremo a investire in maniera importante nell’ innovazione, che riteniamo essere l’unica via di sviluppo possibile. San Benedetto non si ferma mai. I prodotti che si vedono oggi sul mercato sono già storia, siamo sempre oltre, orientati a quello che faremo domani.”

 

4Salti in Padella Findus lancia due referenze per gli amanti della cucina orientale

4Salti in Padella Findus si rinnova con due grandi novità per gli amanti della cucina orientale: Noodles con pollo alla cinese e Riso con pollo all’indonesiana, due nuove referenze ricche di ingredienti che stuzzicano l’appetito e conquistano ogni palato.

Il packaging, dalla grafica distintiva e dal lettering immediato, svela le peculiarità dei prodotti; i colori accesi e intensi rivelano i codici cromatici di ispirazione etnica.

Le Novità non finiscono qua, 4 Salti in Padella Findus,propone infatti ricette ancora più ricche e gustose per i primi piatti in gamma: Tagliatelle ai funghi porcini, Linguine allo scoglio, Pappardelle al ragù di cinghiale, Paella alla valenciana, Gnocchetti alla sorrentina, Penne tricolore, Risotto gamberi e zucchine, Ravioli ricotta e spinaci al pomodoro.

Invitante anche il nuovo packaging che “veste” l’offerta di prodotto caratterizzato da una grafica impattante e contemporanea, che mette in primo piano il prodotto e le sue caratteristiche, oltre all’apertura facilitata della confezione.

Italia solo terza nella produzione di olio Evo, servono 150 milioni di nuovi ulivi

L’Italia dell’olio scende per la prima volta dal podio mondiale in termini di produzione. O meglio quasi. Il nostro Paese infatti è ormai doppiato dalla Spagna, distanziato dalla Grecia e sarebbe superato anche dalla Siria se questo Paese non fosse penalizzato gravemente dalla drammatica guerra che lo insanguina.

«In base ai dati provvisori – spiega il presidente del Cno (Consorzio nazionale olivicoltori) Gennaro Sicolo – della corrente campagna di commercializzazione dell’olio di oliva, iniziata nel mese di ottobre 2016 e che terminerà in settembre 2017, la Grecia ha prodotto 195mila tonnellate contro le 183mila dell’Italia. I dati sono quelli ufficiali pubblicati dalla Commissione europea e si basano sulle dichiarazioni periodiche trasmesse da ogni singolo Stato membro. A questi numeri andrebbero aggiunti i dati della Siria che non sono disponibili ma supererebbero di molto le 200mila tonnellate. Infatti, il Paese mediorientale ha massicciamente investito nell’olivicoltura professionale, a partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso e poco prima che scoppiasse il conflitto. Ma ci sono altri concorrenti agguerriti che minacciano i primati del made in Italy. Per esempio, nelle ultime sei annate, la Tunisia che investe molto nello sviluppo della filiera olivicola, per ben tre volte ha prodotto più olio di oliva rispetto al volume ottenuto dall’Italia nella corrente campagna 2016-2017».

 

Negli ultimi sei anni -31% della produzione

Un vero smacco per una voce che da sempre è trainante per il made in Italy agroalimentare. Per anni infatti l’Italia è stata leader incontrastato nel settore olivicolo-oleario mondiale. Poi un tracollo, misurabile con un -31% di produzione negli ultimi sei anni, mentre nello stesso periodo i Paesi concorrenti mettevano in atto performance di tutt’altro segno: +44% il Marocco, +27% la Turchia, +16% la Spagna, +8% la Tunisia. Solo la Grecia è scesa ma in modo meno drastico di noi: -22%.

«La produzione cresce – si duole Sicolo – laddove è in atto una mirata politica di investimenti e prevale un orientamento favorevole verso la tecnologia, l’innovazione e l’impresa. Da noi in Italia, invece, il potenziale produttivo olivicolo indietreggia. Alla base dei cattivi risultati della olivicoltura nazionale degli ultimi anni ci sono tre principali ragioni: il processo di abbandono della coltivazione, la frammentazione della struttura produttiva ed il mancato ammodernamento del settore».

E anche la politica avrebbe le sue colpe. «Perché si è ostinata – punta il dito Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia (Confederazione agricoltori italiani) – a non voler riconoscere e affrontare i problemi con interventi incisivi, tempestivi e coerenti con le esigenze del settore».

 

Servono 150 milioni di nuovi ulivi

Ma non tutto è ancora perduto. Si può invertire la rotta e riportare l’Italia al posto che le compete “attuando il prima possibile – propone Sicolo – un piano nazionale, articolato a livello regionale e di distretti produttivi, per la riconversione, la ristrutturazione e l’ammodernamento della olivicoltura italiana, anche tramite un processo di razionalizzazione fondiaria. Il settore olivicolo oleario italiano per tornare leader mondiale avrà bisogno di più di 150 milioni di nuovi ulivi in produzione e almeno 25 mila nuovi addetti che riequilibrino il ricambio generazionale nei campi, ora fermo sotto il 3%. Per l’olivicoltura sarebbe un passo straordinario essere riconosciuta alla stregua della vitivinicoltura nazionale, che ottiene il triplo delle risorse europee per gli investimenti e la promozione del comparto, per poter programmare con più dinamicità tutti gli interventi utili allo sviluppo e al rilancio del settore”.

Nel frattempo all’Italia resta indiscutibile soltanto il primato della qualità, ma è una magra consolazione.

Regionalità carta vincente, e il Trentino-Alto Adige è la regione che attira più di tutte

La regionalità è un valore aggiunto per i prodotti alimentari e il Trentino-Alto Adige è la regione italiana che più si avvantaggia di questa “indicazione di origine”. Lo rivela un’indagine sulle informazioni presenti sulle etichette di 41mila prodotti alimentari vendita in supermercati e ipermercati e condotta da Osservatorio Immagino, il nuovo approccio allo studio dei consumi ideato da Nielsen e da GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo con l’obiettivo di facilitare il dialogo e la collaborazione tra aziende, associazioni, istituzioni.

 

Trentino al top, ma il Sud cresce di più

Il richiamo al Trentino-Alto Adige è presente su un totale di 577 prodotti (speck, mele, yogurt, latte gli articoli principali) per un giro d’affari nel 2016 di 256 milioni di euro in aumento del 2,6% rispetto al 2015. Seguono in termini numerici la Toscana (418 prodotti e un giro d’affari di 140 milioni), il Piemonte (324 e 122 milioni), la Sicilia (294 e 128 milioni), la Lombardia (197 e 81 milioni), la Campania (139 e 60 milioni) e la Puglia (133 e 31 milioni). In termini di crescita spiccano le regioni del Sud: la Puglia registra un +12,6%, la Campania un +10,2%, la Sicilia un +8,0%. La Toscana ottiene un buon +6,1%, il Piemonte un +2,3% e solo la Lombardia arretra (-3,3%). Numeri che segnalano che le regioni meridionali sono partite in ritardo rispetto alle altre nelle pratiche di valorizzazione anche in etichetta delle loro produzioni agroalimentari.

Insomma, l’attenzione alla regionalità è un fenomeno evidente e pervasivo, che ha molte spiegazioni. Da un lato la scoperta dei “giacimenti gastronomici”, che ha portato alla ricerca di prodotti tradizionali e locali con una forte identità e reputazione, e capaci di esprimere il genius loci delle zone geografiche di cui sono espressione; dall’altro la provenienza geografica di un alimento rappresenta anche un forte argomento di rassicurazione e fa leva sulla qualità, sulla sicurezza e sulle caratteristiche organolettiche che caratterizzano le produzioni locali nel vissuto degli italiani.

«L’italianità dei prodotti – fa notare Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy – è un valore importante che influenza il processo di acquisto, soprattutto per i prodotti alimentari a forte connotazione territoriale che hanno una sorta di identificazione valoriale con l’area in cui sono prodotti. Ecco allora che dal richiamo all’italianità si passa all’accentuazione del localismo, con prodotti che esibiscono con orgoglio sulle etichette le proprie radici locali o che comunicano come plus la provenienza da una precisa area geografica».

Amazon.it lancia il suo pet shop: 180 mila prodotti, oltre 780 marchi

Amazon.it inaugura il negozio Animali domestici (www.amazon.it/animali-domestici), che offre  un’ampia selezione di prodotti per cani, gatti, uccelli, pesci e animali acquatici, cavalli, rettili e anfibi, animali di piccole dimensioni, da fattoria e molto altro. Dagli alimenti ai prodotti per la cura e la toelettatura, dai giocattoli agli accessori fino alle ultime novità tecnologiche dedicate: sono decine di migliaia gli articoli disponibili nel negozio Animali domestici di Amazon.

Oltre 780 i marchi presenti all’interno del negozio, che vanno ad aggiungersi all’ampia selezione di più di 175 milioni di referenze già disponibili su Amazon.it.

Il nuovo negozio si apre anche alle piccole e medie imprese italiane che vogliono utilizzare Amazon come canale per le proprie vendite online. Da oggi possono infatti facilmente caricare i propri prodotti su Amazon.it raggiungendo milioni di nuovi clienti. Le piccole aziende del settore possono iniziare a vendere su Amazon attraverso questo link e unirsi così alle decine di migliaia di imprese che già utilizzano il Marketplace di Amazon come canale per le proprie vendite online.

“Questo nuovo negozio dedicato agli animali domestici è per i rivenditori e le piccole medie imprese Italiane una opportunità per raggiungere un numero maggiore di clienti, ovunque essi siano. Siamo felici di poter supportare le piccole e medie imprese e dar loro gli strumenti per sviluppare il loro business in Italia e nel mondo” ha dichiarato Francois Saugier, Vice Presidente EU Marketplace di Amazon.

Presenta la tua Pet Star
In occasione dell’apertura del negozio Animali domestici, Amazon.it invita i propri clienti, residenti in Italia, a partecipare alla selezione della foto per diventare una Amazon Pet Star, che darà la possibilità a cinque di loro di vedere i propri animali pubblicati su Amazon.it come testimonial del negozio.
Per partecipare alla selezione, i proprietari di cani, gatti ma anche pesci, conigli, rettili o cavalli o qualsiasi altro animale domestico, dovranno pubblicare entro il 18 luglio sulla pagina Facebook di Amazon.it una foto del loro animale. A partire dal 21 luglio verrà pubblicato, sempre sulla pagina Facebook di Amazon.it, un album con la rosa dei finalisti. Gli animali le cui foto riceveranno più Like tra il 21 e il 28 luglio diventeranno i testimonial ufficiali del nuovo negozio dedicato agli animali domestici, su Amazon.it.

Qualche informazione sull’assortimento:

168 bandane per cani
135 gabbiette per uccelli
3.979 vestiti e accessori per cani
1.202 coperte per cavalli
1.559 tiragraffi per gatti
653 allestimenti per acquari
27 occhiali per cani
2.261 tipologie di cibo per cani
768 giochi per gatti
1.192 cucce e casette per animali di piccole dimensioni

 

 

Derby Blue Freezer, il nuovo modo di dissetarsi con un… brivido

Derby Blue propone un nuovo modo di assaporare la frutta: per dissetare in modo naturale, arriva la nuova linea di bevande alla frutta Derby Blue Freezer, in formato maxi da 1500 ml in pet, proposta nei tre gusti “classici” e tipicamente estivi – Orange Freezer Aranciata Italiana, Lemon Freezer Limonata e Rosé Freezer Pompelmo Rosé.

  • Orange Freezer è solo arancia italiana con il 25% di frutta e non gassata
  • Lemon Freezer è una fresca limonata con il 20% di frutta e non gassata
  • Rosé Freezer è una delle poche bevande al pompelmo rosa non gassata presente nei punti vendita.

L’effetto freezer della novità Derby Blue è anche comunicato dal packaging efficace e d’impatto, sagomato e coloratissimo, completamente sleeverato nei colori arancio, giallo e rosa e con l’immagine dei frutti in primo piano, mentre il fondo in argento è un esplicito riferimento ai temi cromatici della freschezza e del ghiaccio.

 

Falsi e contraffazioni: i principali produttori e le rotte di transito

Quello dei falsi e della contraffazione di prodotto è un mercato vivace che, per il suo funzionamento,  si avvale di produttori ma anche di paesi tramite e di rotte di transito “rodate”.

La nuova relazione dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale elaborata dall’EUIPO e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), ha evidenziato alcuni aspetti salienti di questo commercio.

I dieci i settori esaminati- che costituiscono oltre la metà del commercio complessivo di prodotti contraffatti nel mondo, ossia più di 208 miliardi di EUR nel 2013 – sono: alimenti, prodotti farmaceutici, profumeria e cosmetici, pelletteria e valigeria, abbigliamento e tessuti, calzature, gioielleria, apparecchiature elettroniche ed elettriche, dispositivi ottici, fotografici e medici, giocattoli, giochi e attrezzature per lo sport.

I principali produttori

Indubbiamente, per 9 dei 10 settori esaminati, il principale produttore si conferma la Cina, anche se diverse economie asiatiche quali India, Thailandia, Turchia, Malaysia, Pakistan e Vietnam, giocano un ruolo non secondario. Infine, anche la Turchia rappresenta un importante produttore di articoli falsi in alcuni settori — come pelletteria, alimenti e cosmetici — che vengono poi spediti nell’UE.

Lo scambio

I principali centri di scambio a livello mondiale dei trafficanti di prodotti contraffatti – dice la relazione – sono Hong Kong, gli Emirati arabi uniti e Singapore, dove vengono importate grandi quantità di prodotti falsi a mezzo container che verranno successivamente spedite per posta o corriere.

Il transito

Dalla relazione emerge che diversi paesi del Medio Oriente, fra cui gli Emirati arabi uniti, l’Arabia Saudita e lo Yemen, costituiscono i principali punti di transito per le spedizioni di prodotti falsi diretti in Africa. Albania, Egitto, Marocco e Ucraina sono i quattro punti di transito usati per inviare falsi destinati all’UE, mentre Panama è un importante punto di transito per i falsi in rotta verso gli Stati Uniti.

Quanto alle vie di trasporto privilegiate, risulta che circa tre quarti dei prodotti contraffatti sono trasportati via mare, mentre la spedizione mediante corriere o per posta ordinaria emerge come modalità consueta per la distribuzione di articoli contraffatti di più piccole dimensioni. Le spedizioni con meno di dieci articoli hanno rappresentato il 43 % del totale nel 2013.

I prodotti contraffatti sono distribuiti sempre più sui mercati online. I prodotti venduti su Internet sono generalmente distribuiti in piccoli colli spediti per posta ordinaria e mediante servizi di consegna espressa, spesso direttamente al cliente. È stato osservato anche un ruolo crescente delle tecnologie nell’ambito dei reati contro i DPI.

Lo stato dell’arte della contraffazione

La relazione è stata presentata in occasione del vertice sulla tutela della PI (proprietà intellettuale), organizzato congiuntamente dal ministero federale tedesco della Giustizia e della tutela dei consumatori, dalla Commissione europea e dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO). Al vertice è stata illustrata anche la seconda relazione sullo stato attuale della contraffazione in Europa redatta dall’EUIPO e dall’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol).

Nella quale viene appurato che gruppi della criminalità organizzata sono coinvolti nei reati contro i DPI (Diritti della proprietà intellettuale). Dalla relazione si evince anche che le organizzazioni criminali nell’UE coinvolte nella distribuzione dei prodotti contraffatti ricorrono principalmente a fabbricanti esteri, per poi organizzare all’interno dell’Unione l’importazione, il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione di tali prodotti. La maggior parte dei prodotti contraffatti proviene dalla Cina: lo sviluppo della «via della seta» e il corrispondente aumento dell’uso del trasporto ferroviario e marittimo tra la Cina e l’UE favoriscono anche l’emergere di nuove minacce nel panorama dei reati perpetrati ai danni dei DPI.

Alcuni contraffattori, tuttavia, fabbricano direttamente all’interno dei confini dell’UE usando etichette e imballaggi falsi importati da paesi terzi.

 

Pringles, l’ingrediente dell’aperitivo perfetto

Tutto il mondo dice che gli italiani siano un popolo molto ospitale. La tendenza parla di tanti italiani che aprono le porte di casa per ‘ospitare’ aperitivi in versione casalinga. Ma è effettivamente così?

Quest’inclinazione è confermata da una recente ricerca commissionata da Pringles a GfK, dalla quale emerge che il 71% degli italiani sono disponibili ad aprire le porte di casa propria senza fatica. Una particolare predisposizione verso l’ospitalità si riscontra al Sud, dove questa percentuale sale all’83%. Questo riguarda non solo le occasioni di ritrovo formali (pranzi/cene) ma anche i momenti di relax, come il dopo cena e il sempre più celebrato rito dell’aperitivo in versione casalinga. Per questi momenti più informali, gli italiani si dichiarano “sempre pronti” grazie anche a preziosi alleati in dispensa.

I momenti leggeri di convivialità rappresentano un’ampia fetta delle occasioni di invito: al 30% degli intervistati capita di terminare una serata trascorsa fuori con gli amici invitandoli a casa, mentre un italiano su quattro ama prendere l’aperitivo direttamente tra le mura domestiche (23%). L’aperitivo non è solo un momento a sé stante: anche nel caso di un più classico invito a cenagli italiani sono soliti far arrivare i propri ospiti in anticipo, in modo da poter servire loro anche l’aperitivo (57%).

Secondo gli italiani, invitare a casa amici e parenti per trascorrere insieme dei momenti piacevoli di svago ha una lunga serie di vantaggi. L’ambiente domestico fa sì che si possa creare il clima più adatto ad ogni occasione, che si tratti di un’atmosfera intima e rilassata, gradita dal 42% degli intervistati, oppure movimentata e frizzante, preferita dal 30%. Tra gli altri aspetti positivi,gli intervistati indicano la possibilità di prolungare il divertimento ad oltranza, data l’assenza di limiti di orario (22%), la gratificazione proveniente dal riconoscimento degli invitati (22%) e il piacere di preparare la festa insieme (19%).

Gli italiani ritengono di cavarsela bene in queste occasioni, anche quando tutto è improvvisato (80%), anche se molti (79%), potendo scegliere, vorrebbero almeno un giorno di preavviso. Un aperitivo o una serata tra amici in casa non devono necessariamente essere programmati con largo anticipo per avere successo. Le due condizioni fondamentali per la buona riuscita dell’aperitivo sono un’abitazione sufficientemente spaziosa ed accogliente (60%) e scorte di bevande e cibo da offrire alla compagnia (54%).

E si scopre così quali sono i cibi che, per gli italiani più festaioli, non devono mai mancare in casa per accogliere nel migliore dei modi, anche all’ultimo momento, amici e parenti. In primis il pane (73%), elemento che si presta ai più vari abbinamenti, e subito dopo le amatissime patatine e gli snack salati confezionati, indispensabili per un perfetto aperitivo per il 71% degli intervistati. Tra le bevande, invece, troviamo birra, vino e bevande alcoliche (69%), bibite gassate (61%) e l’immancabile caffè (51%).

Non solo cibi e bevande classici però. La metà degli intervistati sfrutta l’occasione di avere ospiti a casa per provare nuove ricette e sapori (50%) e oltre un terzo degli italiani sono pronti a cercare novità sfiziose da proporre agli ospiti (60%). Per soddisfare la voglia dei consumatori di sperimentare e trovare nuovi gusti e permettere loro di essere sempre pronti per un perfetto aperitivo a casa propria, Pringles lancia le nuove Pringles Tortilla, uno snack salato a base di mais. Le Pringles Tortilla, riconoscibili grazie all’iconico tubo del brand, sono disponibili in tre gusti: Original, per gli amanti della ricetta originale delle tortilla, Nacho Cheese, al gusto di formaggio, e Spicy Chilli, al gusto di peperoncino piccante.

Findus lancia la limited edition dei Sofficini con patate, salsiccia e mozzarella

Un trionfo di gusto e fantasia: la deliziosa crema di patate e salsiccia con mozzarella filante è la ricetta vincitrice del concorso “Crea il tuo Sofficino e vinci”, che dà vita alla speciale Limited Edition di Sofficini Findus. Scelta tra circa 20.000 proposte ricevute dai numerosissimi consumatori che hanno partecipato alla speciale iniziativa, da gennaio a luglio 2016, la ricetta vincitrice è nata dalla creatività di chi ama divertirsi in cucina e condividere con gusto e allegria l’inimitabile bontà dei Sofficini.

Per partecipare al concorso e divertirsi a creare la ricetta del Sofficino ideale, i fan del mitico Carletto hanno liberato tutta la loro fantasia. Migliaia di aspiranti chef hanno visitato il sito dedicato al concorso www.creailtuosofficino.it e hanno scelto i loro ingredienti preferiti. “Crema di patate e salsiccia più mozzarella” è l’invitante combinazione di ingredienti, selezionata per soddisfare anche i palati più esigenti, che Findus ha scelto di inserire nell’ampia gamma di Sofficini Findus.

Un prodotto irresistibile, extra croccante anche al forno, presentato in un packaging dalla grafica accattivante che mostra lo squisito sofficino e invita grandi e piccini ad assaporarne tutto il gusto.

www.findus.it

Una marmellata Consilia (Sun) vince il premio delle private label “Salute to excellence 2017”

Qualità e innovazione sono le caratteristiche che hanno permesso alle marmellata a marchio Consilia della linea “Scelte su Misura” 100 per cento Frutti di Bosco di vincere il premio internazionale “Salute to excellence 2017” nella categoria “Jams & Marmelade”. Il riconoscimento alla Mdd del Gruppo Sun è promosso dalla Plma -Private Label Manufacturers Association, organizzazione senza fini di lucro nata nel 1979 per promuovere il marchio del distributore che racchiude oltre 4000 aziende socie nel mondo, che vanno dalle società per azioni multinazionali alle piccole aziende a conduzione familiare.

In particolare sono stati oltre 380 i prodotti, che comprendono circa 53 categorie, presi in esame dai giudici della PLMA.

«Siamo orgogliosi – dice Stefano Rango direttore generale del Gruppo Sun – di ricevere un così prestigioso premio. A conferma che i prodotti a marchio Consilia si contraddistinguono per la qualità e l’innovazione. Da sempre la mission del consorzio Sun è quella di immettere nel mercato prodotti che riescano a soddisfare appieno le esigenze dei nostri consumatori».

Il Sun, quindi, è stato tra la rosa dei nomi vincenti annunciati in occasione della fiera internazionale annuale “Il Mondo del Marchio del Distributore” della Plma che si è svolta il 16 e 17 maggio presso il Centro Esposizioni RAI di Amsterdam.

La marmellata a marchio Consilia, della linea “Scelte su Misura” 100 per cento Frutti di Bosco, è stata così tra i prodotti vincenti esposti nel Supermercato delle idee della PLMA, dove i visitatori hanno potuto vedere esposti i prodotti che si sono aggiudicati i Salute to Excellence Awards 2017 per l’innovazione nel marchio del distributore. L’elenco dei prodotti vincitori è pubblicato sul sito www.plmasalute.com.

 

 

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