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Perché Mariano’s può insegnare molto al retail alimentare italiano

«Shop well. Eat well. Live well» è lo slogan di Mariano’s Fresh Market, insegna del gruppo Roundy’s Supermarkets che, con i suoi 4 miliardi di fatturato, si colloca al 37esimo posto tra le catene di grocery store americane.

Ne scrive Daniele Tirelli sull’ultimo numero di inStore, tracciando la storia professionale del Ceo Robert “Bob” Mariano, ma soprattutto cogliendo le carateristiche di innovazione che ne fanno una insegna a mezzo tra Safeway e Whole Foods. Secondo Tirelli, che ha visitato lo store di Bucktown, uno dei 32 attivi nell’area di Chicago, sono diversi gli aspetti che fanno di Mariano’s una insegna interessante per i etailer italiani: un ambiente commerciale di vicinato, l’enfasi sulla frechezza, la profondità di assortimento in ogni categoria, e il suo saper essere il risultato di un’audace fuzione tra supermarket e ristorante.

Per Tirelli, la tumultuosa avanzata dei grocerant (v. articolo) è uno degli aspetti che più sfuggono ai retailer nostrani e “il caso di Mriano’s costituisce un riferimento obbligato per il retail Italiano che appare, al momento, ancora titubante nell’intraprendere la strada della specializzazione alimentare e della ibridazione con business collaterali”.

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A Bolzano debutta il nuovo concept Loacker Point, tra brandstore e pasticceria

Debutta a fine novembre all’interno del centro commerciale Twenty di Bolzano il settimo Loacker Point con un concept inedito: un po’ punto vendita un po’ caffè pasticceria (Loacker Moccaria) dove il focus è su dolci e specialità fresche.

Ispirato alle golose pasticcerie d’antan, il nuovo Loacker Point di Bolzano rappresenta una serie di novità, come la piastra per realizzare coni di wafer in loco, freschi e fragranti da farcire con creme o gelato, e una fontana di cioccolata densa. Ma anche tre colatrici con le creme Loacker più amate, che, costantemente mescolate, restano morbide e calde; saranno utilizzate per guarnire diversi prodotti come croissant e gelati, per la fondue al cioccolato oppure in aggiunta al caffè.
Il Loacker Point si trova al secondo livello del centro commerciale Twenty recentemente rinnovato ed ampliato, e occupa una superficie interna di 177 mq suddivisa tra Loacker Moccaria e Loacker Brandstore. Ha anche una superficie esterna di altri 177 mq divisi tra Wintergarden, fruibile tutto l’anno, e terrazza con tavolini.
Nel Loacker BrandStore è disponibile l’intera gamma Loacker, inclusi i prodotti destinati al mercato estero e le confezioni speciali. Sono presenti anche i gadget: tazze, bicchieri, zainetti e accessori vari.

Una scelta che si sta diffondendo tra i “big” dell’industria dolciaria quella di “andare su strada” con punti per la vendita diretta fissi o pop-up che si ibridano in bar-pasticcerie. Tra gli esempi recenti, Naturalmente a Milano, il concept store biologico aperto quest’estate a Milano da Rigoni di Asiago. Per non parlare di Perugina, Lindt, Pernigotti e Algida.

La tecnologia RFID utile per prevenire gli ammanchi nel pdv (Infografica)

Prevenire, gestire e monitorare ciò che avviene nel punto vendita, con particolare riferimento agli ammanchi provocati sia da esterni sia da dipendenti: la visibilità dell’inventario abilitata dalla tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification) secondo un’indagine di Tyco Retail Solutions aiuta secondo molti retailer a comprendere e prevenire le cause degli ammanchi, grazie all’inventory visibility che è l’elemento chiave nel fornire i dati in tempo reale. La tecnologia RFID garantisce una visibilità degli articoli in tutte le aree fondamentali del punto vendita, fornendo ai retailer importanti informazioni che possono essere azionate per migliorare le operazioni in-store, il merchandising e prendere decisioni più ponderate in materia di loss prevention.

Tyco_RFID_infografica

 

Esselunga: a Rozzano si inaugura il 153° negozio

Esselunga inaugura il nuovo supermercato di Rozzano lungo via Manzoni, angolo via Brodolini.

Sarà la quarta apertura del 2015 dopo quella di via Adriano a Milano, di Casale Monferrato e di Sesto Calende e il 153° negozio della catena.

Il negozio, con 2500 metri quadri di superficie di vendita, è dotato di certificazione energetica di classe A.
Esselunga ha riqualificato la viabilità cittadina con 3 nuove rotatorie, risistemando il tratto adiacente di roggia Pizzabrasa con nuovi argini; ha inoltre attrezzato le aree verdi della città di via Persighetto e del Parco dello Smeraldino.

Interessante il contributo dell’insegna sul fronte occupazionale: all’interno del nuovo negozio, infatti,  saranno impegnati 143 dipendenti, oltre a 12 che lavoreranno nel bar Atlantic. E non basta: anche il territorio ne sarà avvantaggiato, in quanto si prevede che entreranno in Azienda oltre 100 nuove risorse, 65 delle quali residenti proprio a Rozzano.

E proprio a questo proposito, così si espressa  Barbara Agogliati, sindaco di Rozzano:” “Il nuovo punto vendita di Esselunga, che occupa 140 addetti, rappresenta un incremento dei servizi di
qualità offerti alla cittadinanza e un’ulteriore fonte di attrattività sul territorio. Questo è sicuramente un fattore positivo. Credo che il traguardo più importante sia stato raggiunto grazie alla collaborazione che è nata tra l’Amministrazione comunale e Esselunga, che ha portato ad una strategia capace di innalzare il livello occupazionale per i rozzanesi, con un metodo di selezione assolutamente trasparente, in base alla convenzione del lavoro a km 0, con il supporto di Afol Sud Milano. In questo modo infatti, molti dei nostri cittadini hanno potuto trovare un impiego sul territorio o in altri punti vendita limitrofi. Inoltre, 35 rozzanesi già assunti in Esselunga hanno potuto trasferirsi vicino a casa. Ad oggi sono 46 i neoassunti nostri cittadini. La previsione di Esselunga è di arrivare a un totale di 65 nuovi posti di lavoro assegnati a rozzanesi nei prossimi due/tre mesi. Da indicazioni dell’azienda si tratta della quota più alta rispetto alle ultime nuove aperture. È un risultato che siamo certi porterà un po’ di serenità a chi da tempo aspettava un’occasione. Tuttavia non è finita. L’intero comparto si sta infatti vivacizzando e l’Esselunga, come un polo attrattore, sta portando ulteriori opportunità che i rozzanesi dovranno essere messi in grado di sfruttare al meglio. Auguriamo a tutti buon lavoro”.

I reparti
I clienti disporranno di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: la frutta e verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 450 prodotti, la pescheria con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito, la macelleria, la gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 500 etichette.
Nel nuovo negozio di Rozzano, inoltre, sarà attivo anche il 112° forno di Esselunga: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato di continuo durante l’intero arco della giornata.

Fiorfood è il nome del nuovo concept di supermercato Coop. Aprirà a Torino il 2 dicembre

Si chiamerà Fiorfood, Cibo ed emozioni il nuovo concept store che Nova Coop inaugurerà a Torino il 2 dicembre in Galleria San Federico.

Un nome e un brand innovativo – si legge in una nota di Coop – che nasce dalla tradizione Coop e ne conferma i valori, che si sposano con le nuove tendenze sull’acquisto e il consumo del cibo.

Il concept store riprende alcuni temi sviluppati dal Supermercato del futuro di Coop in Expo. «Non intendiamo aprire un supermercato come quelli che conosciamo – spiega il presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive – e che abbiamo modo di frequentare tutti i giorni. La nostra idea, e la nostra sfida, è quella di inaugurare il primo di una serie di negozi, insediati nei centri delle grandi città della nostra regione, che, nel rapporto fra consumatore e consumo, si propongano come centri di innovazione. Un nuovo modello di negozio inteso come luogo da frequentare, da vivere, nel quale far crescere la socialità, la condivisione di temi, assistere a presentazione di libri e conferenze, fare la spesa a prezzi convenienti e poter anche degustare cibi sapientemente preparati».

Un luogo , dove spesa per il cibo si coniughi con innovazione ed emozione, favorendo – prosegue la nota – la conoscenza di cosa c’è dietro al prodotto, di quali siano le tendenze e i nuovi stili di consumo, per cambiare l’approccio al cibo, conoscere la cooperazione e i suoi valori, acquistando cibi di qualità, sicuri, etici e risparmiando e trovando, inoltre occasioni di intrattenimento e socialità cooperativa, in uno spazio in sintonia e nel rispetto del luogo che lo ospita.

«È un atto di amore verso una città che tanto ha dato e dà alla cooperazione. A pochi metri da lì nasceva nel 1854 – sottolinea Dalle Rive – la prima Cooperativa di Consumatori. Nova Coop è ormai una delle principali cooperative del paese e una delle primissime imprese della nostra regione. Siamo diventati grandi, capaci di associare oltre 800.000 piemontesi e di fatturare più di un miliardo di euro realizzando, anche negli anni più difficili della crisi, buone performance di bilancio senza rinunciare a essere coerenti con i nostri valori. Dunque è giusto che questa prima sperimentazione la si realizzi qui, a Torino, la città che vide muovere i suoi primi passi alla cooperazione di consumatori e che oggi assiste alla moderna evoluzione di quel modello a partire da un logo, un nome e un payoff indimenticabili: Fiorfood, Cibo ed emozioni».

Il logo è stato studiato da Expansion Group: il none esplicita il legame con la linea di prodotti fiorfiore Coop, il pay-off Cibo ed emozioni richiama le sensazioni e le esperienze legate al cibo e al suo consumo (desiderio, piacere, attesa, soddisfazione). Il logo Coop è infine inserito in basso a destra con i suoi colori istituzionali, a firma e garanzia del progetto.

Sound Branding identità di marca e shopping experience nell’era della multicanalità

Si parla tanto di shopping experience e marketing emozionale, di come il punto vendita fisico per continuare ad avere successo debba imparare a coinvolgere e attirare il cliente invogliandolo a recarvisi fisicamente invece di acquistare da uno smartphone, nei ritagli di tempo ovunque egli o ella sia. Dunque il layout di un negozio, la scelta dei materiali e dei colori, il servizio, le tecnologie giocano un ruolo. Ma il suono? È uno degli elementi più potenti che influenzano la permanenza in un luogo (“si può decidere di non guardare, ma non di non ascoltare” dice Michele Arnese) ma è spesso trascurato e dato per scontato, come fosse un inevitabile rumore di sottofondo. Eppure influenza la shopping experience, la fruizione dei contenuti e delle aree del negozio ma anche dei prodotti esposti, in modo subliminale spesso ma proprio per questo che difficilmente può essere ignorato.
Anzi il suono (brani musicali noti ma anche pensati ad hoc, e perfino suoni presi dalla quotidianità come la strada o la spiaggia) può essere utilizzato per creare “aree sonore” rivolte a target diversi (divisi per età ad esempio) ma anche prodotti diversi (come può l’enoteca avere la stessa identità sonora della parafarmacia?).

Non solo: in tempi di multicanalità è essenziale che l’identità sonora sia frutto di una strategia complessiva che unifichi in qualche modo tutti i punti di contatto attraverso i quali il consumatore raggiunge il marchio o il retailer: fisico, mobile, pubblicità e social.
Ne abbiamo parlato con Michele Arnese di amp, compagnia basata a Monaco di Baviera che si occupa di Sound Branding, ovvero di identificare per ogni marca o situazione l’identità sonora più incisiva e adatta, e che hatra i suoi clienti Porsche, Triumph, Unicredit ed Erste Bank.
“Il Sound Branding fa parte dell’identità di una marca – spiega Arnese -; ogni marca ha un suono che deriva dalla comunicazione effettuata su tutti i canali, digitali e reali, ma quasi mai è il frutto di una strategia unica e consapevole, quindi varia da canale a canale e non è in linea con quello che sono gli attributi di una marca e con quello che la marca vuole comunicare”.
Come si sceglie il suono di una marca? “Noi lavoriamo con lo stesso processo con cui si lavora per la parte visiva ad esempio per trovare un logo. Facciamo dei workshop con le persone che si occupano di branding e marketing aziendale e lavoriamo sulle caratteristiche della marca e sul suo posizionamento. Abbiamo una metodologia che si basa sugli archetipi umani, quindi cerchiamo di capire come deve parlare il brand dal punto di vista sonoro per raggiungere le persone che vuole raggiungere, dando alla comunicazione l’efficacia emozionale di cui ha bisogno”.

Ma non si tratta solo di questo. Il ritmo della musica ad esempio è bene che cambi a seconda del momento della giornata per seguire il ritmo circadiano degli individui.
“La sound identity è un concetto molto largo, compiliamo le playlist di musica da trasmettere nel comparto retail ma componiamo anche DNA sonori che vengono declinati nei diversi punti di contatto. Ad esempio si crea una melodia principale che diventa un ingrediente delle musiche che sono diverse a seconda del punto di contatto e del contesto”.

 

Un temporary store dedicato al panettone. Che a Expo fa festa

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Resterà aperto fino a fine ottobre il temporary store tutto dedicato al panettone, progettato da Marketing & Trade per conto di Braims, azienda produttrice di materie prime per pasticceria e di Novacart, leader nella produzione di stampi in carta per la cottura di prodotti dolciari.

Posizionato in uno dei più importanti food district di Milano, lo spazio è contraddistinto da una forte luminosità e visibilità su strada. È caratterizzato al suo interno da una preponderanza cromatica che s’ispira e interpreta le linee del panettone intrecciandosi con i colori del logo EXPO2015. Un pattern che trova spazio sul tavolo centrale e sulle scatole che riempiono gli scaffali, creando un contrasto deciso con le tinte bianche predominanti nel negozio.

panettone temporaryLo store ospita (e vende) ospita le preparazioni sia tradizionali sia rivisitate dei 25 finalisti del concorso Panettone Day 2015 che si è concluso a settembre.

Con questa iniziativa si moltiplicano le iniziative volte a far riconoscere il panettone non solo come il classico dolce natalizio, ma un prodotto che può attraversare tutto l’anno. Anche il Panettone Day programmato domani 7 ottobre a Expo rientra in questo mainstream. L’iniziativa è promossa da Camera di Commercio di Milano e dal Comitato dei Maestri Pasticceri, sponsor Tre Marie. L’iniziativa è promossa da Camera di Commercio di Milano e dal Comitato dei Maestri Pasticceri, sponsor Tre Marie. Saranno distribuiti 5.000 panettoni ai visitatori di Expo.

Entro il 2016 niente più dolciumi nelle avancasse in tutti i punti vendita U2

Entro il 2016 non più dolciumi nelle avancasse ma prodotti freschi, sani e dedicati al benessere quotidiano, in tutti i punti vendita U2: la “decisione sostenibile”, già attuata in alcuni supermercati come quello milanese di viale Premuda, è stata presa dall’insegna di Unes, “parte del percorso che U2 Supermercato sta compiendo da anni al fine di tutelare il diritto del consumatore di fare la spesa in modo consapevole, senza plasmarne le scelte, ma fornendo indicazioni trasparenti, affinché possa scegliere autonomamente il proprio paniere di acquisto” si legge in una nota.

L’obiettivo è quello di trasformare un acquisto di impulso in un atto consapevole. «La Grande Distribuzione utilizza le aree ad altissimo passaggio poste prima delle casse per stimolare il desiderio del consumatore di acquistare prodotti che possano essere per lui una coccola, come i dolciumi; proprio in questa posizione infatti viene acquistato il 21% degli snack dolci. U2 è il Supermercato Controcorrente perché è capace di fare scelte coraggiose – ha spiegato Mario Gasbarrino, amministratore delegato Unes -. Lavoriamo affinché tutte le azioni che un cliente compie all’interno di un nostro Supermercato U2 siano libere e consapevoli. Il risultato di questo percorso è che oggi in U2 il cliente è libero per esempio di confrontare velocemente i prodotti sugli scaffali perché abbiamo scelto una esposizione chiara (abbiamo affiancato la marca leader alle nostre provate label) e reso le etichette dei prezzi facili da leggere. Ora desideriamo compiere un passo in avanti verso l’obiettivo consapevolezza: trasformare in scelta consapevole l’acquisto di impulso, perché crediamo che i nostri clienti abbiano sempre il diritto di compiere scelte consapevoli e che questo diritto debba essere ancor più garantito quando il cliente responsabile d’acquisto , compra per qualcun altro (spesso i prodotti che si comprano in avancassa sono destinati ai bambini) senza dover subire né la pressione psicologica della sovraesposizione né il ‘’ricatto del pianto del bambino”».

Etichette SES premiate come migliore soluzione contactless al World Smart Week

“Best Contactless Solution”: è il premio vinto al World Smart Week Awards da Store Electronic Systems, azienda che opera nei sistemi di etichettatura elettronica per retailer food e non-food e consegnato allo Smart Innovation Show di Marsiglia, all’interno della fiera Smart Contactless World.

SES offre una piattaforma multi-frequenza di comunicazione radio compatibile con tutte le tecnologie di visualizzazione (LCD, TFT, e-Paper) utilizzate dalle proprie etichette elettroniche da scaffale. Pur conservando la propria finalità originaria – sostituire le etichette cartacee per far risparmiare tempo – le etichette digitali sono diventate strumenti intelligenti in grado di offrire servizi a valore aggiunto a consumatori e retailer. Un prodotto all-in-one costituisce un elemento cruciale di trasformazione digitale del commercio in-store. Unisce ai processi di automatizzazione dello scaffale (prezzi dinamici, archivi e gestione dell’inventario) e innovativi servizi di marketing contactless, come self-scan per pagare, servizi di geolocalizzazione, merchandising dinamico, identificazione dei clienti e offerte mirate in tempo reale. SES fornisce in questo modo un contributo decisivo alla convergenza dei mondi fisici e digitali e alla nascita di un vero commercio multicanale (vd il nostro video).

“Siamo molto felici che le nostre soluzioni siano state apprezzate dalla giuria del World Smart Week Awards. Questo premio rinforza le decisioni strategiche intraprese negli anni scorsi per garantire ai nostri clienti soluzioni integrate, connesse e orientate al consumatore. Considerando la posta in gioco per l’industria della grande distribuzione, questo tipo di soluzione costituisce la pietra angolare per il successo della trasformazione digitale del commercio in-store” ha commentato: Thierry Gadou, CEO di Store Electronic Systems.

Le etichette elettroniche Ses tra gestione del punto vendita ed engagement del cliente

Le etichette elettroniche sono una realtà per il retail da circa quindici anni, ma è solo con l’avvento della tecnologia Nfc che si stanno sviluppando tutte le potenzialità sia nella gestione del punto vendita, per quanto riguarda le rotture di stock e la disponibilità delle referenze a scaffale, per arrivare all’integrazione con il digital signage all’interno dello store, sia, sul lato dell’interazione con il cliente, per quanto riguarda le promozioni personalizzate sullo smartphone.

Ses-Store Electronic Systems è uno dei maggiori operatori nello sviluppo delle etichette elettroniche e Alessio Guffré, direttore generale di Ses Italia, ci parla in questa breve videointervista raccolta al World Retail Congress, delle direzioni di sviluppo di queste tecnologie.

Ses è recentemente entrata tra i finalisti dell’e-Commera Award della Paris Retail Week per l’utilizzo delle etichette elettroniche nel negozio Intermarché di Mairie d’Issy (v. qui l’articolo pubblcato da inStore), proprio in collegamento con lo smartphone. Grazie alla tecnologia NFC (Near Field Communication) incorporata nelle etichette elettroniche Ses, i consumatori possono aggiungere i prodotti al carrello della spesa semplicemente avvicinando lo smartphone all’etichetta elettronica; ciò permette di beneficiare all’istante di sconti personalizzati e di conoscere in ogni momento l’esatto totale della spesa, passando alla cassa senza la necessità di dover svuotare il carello.

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