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A Brooklyn Nike “localizza” il pdv con il Community Store

Il punto vendita non è solo, non può più essere solo un luogo puramente commerciale se vuole sopravvivere all’e-commerce. Deve dare servizi, deve intrattenere, ma tutto questo a volte non basta. Nike sta sperimentando nuovi formati come i Community Stores, fortemente integrati con le comunità locali per le quali ambiscono a diventare centri di aggregazione, proponendo attività ma anche “pescando” almeno l’80% del personale (gli “store athlets”) nel raggio di cinque miglia dal negozio.

“I Nike Community Stores hanno a che fare con le radici del vicinato e le connessioni della comunità” ha detto Dennis van Oossanen, Vice Presidente di Nike North America Direct to Consumer business. “Abbiamo cercato una location che fosse istantaneamente riconoscibile e che esprimesse lo spirito unico di Flatbush e di Brooklyn, amplificando i valori del brand Nike.”

La mission dei negozi Community è quella di costruire e potenziare una comunità locale sana attraverso il potere unificante dello sport e da servire come un catalizzatore per una scelta positiva attraverso la partnership con associazioni locali. Il negozio di Brooklyn è il quinto Community Store Nike aperto negli Stati Uniti.

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Divisioni per genere, è ora di finirla? Target pensa di sì

Foto dal blog "Let Toys Be Toys".

Dividere gli articoli per genere, maschile o femminile, può avere un senso per alcuni prodotti, come la biancheria intima o alcuni prodotti di igiene personale. Ma quando si passa a considerare i giocattoli o i vestiti, specie per bambini ma non solo, o magari anche gli snack e i prodotti per il fitness ha sempre lo stesso senso? Probabilmente no, anzi sono sempre di più le associazioni, come la britannica PinkStinks, che lottano per liberare ad esempio i giocattoli dalle rigide divisioni di genere: bambole per le bambine, giochi da costruzione per i maschi.

Il tema è molto dibattuto nei Paesi anglosassoni tanto che alcuni retailer stanno “correndo ai ripari”. Abbiamo già parlato di Selfridges che ha dedicato un piano ad Agender, la moda “senza genere”, ed ora arriva l’annuncio di Target, catena americana che vende di tutto un po’, dall’abbigliamento ai giocattoli agli alimentari al grocery, che ha deciso di togliere, dove possibile, ogni riferimento al genere.

Come si legge in una nota “Non vorremmo mai che i nostri clienti o le loro famiglie si sentano frustrati o limitati dal modo in cui presentiamo le cose. Negli anni scorsi alcuni clienti hanno avuto da ridire su alcuni cartelli che offrono suggerimenti sui prodotti basati sul genere. In alcuni casi come l’abbigliamento in cui ci sono differenze di taglia e indossabilità, questo ha un senso. Da sempre i clienti ci hanno detto che quando comprano qualcosa, specie se non è per se stessi, i suggerimenti basati su età, sesso e marca aiutano a trovare le cose più facilmente. Ma sappiamo che i bisogni e le preferenze cambiano e, come hanno rilevato alcuni clienti, in alcuni dipartimenti come Giocattoli, Casa o Intrattenimento, dividere i prodotti per genere non è necessario. Al momento il nostro staff sta lavorando nei punti vendita per identificare le aree in cui possiamo rimuovere gradualmente la segnaletica basata sul genere. Ad esempio nell’area delle lenzuola per bambini non ci saranno più cartelli che fanno riferimento a bambini o bambine, così come nell’area dei giocattoli, dove toglieremo anche l’uso di colori come rosa o azzurro dietro agli scaffali. Questi cambiamenti saranno evidenti nei prossimi mesi”.

Consumi: sei stili differenti nell’iconografia stilizzata del vertical plotter di Coop

Volti giganti che si susseguono sovrapponendosi, mentre un plotter “ciclopico” prosegue inarrestabile nella sua impresa grafica di trasporre i lineamenti dei visitatori su queste immense tele open source: le pareti esterne del Future Food District di Coop, all’interno di Expo.

Siamo al cospetto del “Vertical Plotter”, il plotter più grande del mondo attraverso cui COOP Italia e lo studio di progettazione Carlo Ratti Associati vogliono riproporre in chiave avveniristica, l’atavico istinto antropico di lasciare traccia del proprio passaggio.

Ed ecco quindi che, in forma stilizzata, su queste immense pareti resterà traccia di giovani, studenti, famiglie che hanno varcato la soglia del supermercato e lasciato una propria foto.

Il vertical plotter è un dispositivo che si muove su una parete verticale e si avvale di un software che permette la riproduzione di qualsiasi informazione e input: messaggi, immagini, grafiche. Una volta ricevuta l’informazione digitale, il dispositivo la trasforma in realtà. L’intero sistema si sposta su un piano cartesiano, dove il plotter si muove liberamente lungo l’asse orizzontale, mentre il gruppo di testine di stampa scorre sulla guida verticale e riproducono (utilizzando spray di 5 colori) i volti sulla facciata, in funzione dello stile alimentare di ciascuno.

6Gli stili

Già lo stile alimentare è importante e per rendere iconograficamente questa distinzione ci si avvale della recente ricerca commissionata da Coop a Sita Ricerche che ha individuato 6 distinti profili.

  • Gli italian food lovers,  appassionati della cucina classica italiana e dei prodotti simbolo della italianità.
  • I wellness consumer (21,3%)
  • Gli easy consumer (17,4%), ossia quanti per necessità o per scelta dedicano poco tempo alla preparazione del cibo.
  • I buongustai-foodie (16,4%).
  • I vegani-vegetariani (5,3%), in cui prevale la preoccupazione per l’esclusione di ingredienti.
  • I green&ethic (4,5%), sostenitori del consumo responsabile ed etico, con attenzione alle implicazioni di impatto ambientale e sociale nella scelta dei prodotto acquistati.

L’App

E per aiutare il cliente che entra nel supermercato a individuare più velocemente il proprio stile, è stata sviluppata da Accenture  l’app CoopExpo, che attraverso alcuni step, individua il profilo di ciascuno.

In questo modo il visitatore riceverà un contenuto dedicato, in funzione del suo stile di vita, arrivando quindi a definire un vero e proprio assortimento personalizzato e “ritagliato” sulle sue abitudini.

Come funziona? Il cliente all’apertura della mobile app, tramite logiche di gamification, sceglie tra diverse immagini quali rispondono maggiormente alle proprie attitudini e/o stili di vita. La mobile app, quindi, memorizza le scelte e propone i prodotti maggiormente in linea con le sue aspettative. Durante la visita nello store, le tecnologie di proximity marketing, implementate da Accenture tramite la piattaforma Proxee, trasmettono all’app, in bluetooth low energy (BLE) e ultrasuoni, informazioni sulla posizione del cliente. I prodotti in linea con il profilo del cliente sono così mostrati contestualmente al suo percorso all’interno dello store. L’obiettivo è quello di comunicare al cliente i prodotti di suo interesse nel momento più utile durante la sua visita al supermercato.

Totem di nuova generazione per un digital signage ad alto tasso di personalizzazione

Si chiama NewTon il totem compatto per una comunicazione visiva (il digital signage) personalizzabile progettato e sviluppato dall R&D di Domino Sistemi (Gruppo Masserdotti).

«Abbiamo realizzato una soluzione evoluta rispetto ai classici totem in commercio mettendo in campo i nostri skill in ambito di digital signage e digital decoration – commenta Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com (sito per lo shop on line di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva) – NewTon coniuga un ottimo rapporto prezzo/prestazioni a versatilità spinta». Grazie a pellicole adesive e pannelli progettati ad hoc, infatti, questo totem può essere vestito e rivestito infinite volte, in base alle specifiche esigenze di comunicazione e alle caratteristiche della location.

NewTon è contraddistinto da una forma monolitica che si compone di base, struttura e monitor. Il blocco costituito da struttura e base è costruito da Domino Sistemi in ferro, atto a contenere monitor Led di diversi formati (40″, 48″ e 55″), disponibili anche in versione touchscreen. L’hardware interno, composto dai più recenti prodotti professionali Samsung, è realizzato in vetro temperato dello spessore di 6mm.

Strumento ideale per trasmettere messaggi customizzati in grado di supportare attività di proximity marketing, il totem NewTon consente anche a utenti non evoluti di gestire contenuti da remoto, collegando più sistemi tra in rete. In questo caso DominoDisplay offre l’esclusivo software proprietario Palinsesto per pianificare e modificare contenuti in tempo reale.

Cefla Shopfitting Solutions fa rotta su innovazione e internazionalità

A più di un anno dall’acquisizione di Filomarket, la divisone Shopfitting Solutions di Cefla marcia a ritmi sostenuti nei mercati esteri, dove ha messo a segno nell 2014 una crescita dei volumi del +20% con un fatturato di oltre 415 milioni d’euro. Nel 2015 si concentrerà ulteriormente sull’innovazione e sulla crescita, proponendo al mercato nuovi prodotti fra i quali l’illuminazione integrata a Led e la nuova linea di carrelli spesa Filomarket.

La prospettiva future, recita una nota dell’azienda, è quella di puntare all’internazionalizzazione di Filomarket, tramite la rete vendita e una serie di importanti investimenti per implementare la gamma prodotti; primo fra tutti un nuovo stabilimento produttivo. Cefla da settembre costituirà il “polo industriale del filo” con la produzione di carrelli spesa e scaffalatura in filo. Lo stabilimento attuale di Cefla, invece, rappresenterà il “polo industriale del metallo” per la produzione di scaffalature e banchi cassa.

Inoltre è stato costituito un team di lavoro “Innovation & Business Development Corporate” per studiare nuovi prodotti in chiave di customer experience evoluta e prossimamente sarà inaugurato un nuovo showroom al cui interno verrà simulato un punto vendita dove sarà possibile testare le novità sviluppate e in via realizzazione, sia riguardo al sistema di base, illuminazione e digitalizzazione del punto vendita che al proximity marketing.

Il Consorzio Sun studia il progetto di un flagship store Consilia con il Poli.design del Politecnico di Milano

Tra Sun – Supermercati uniti nazionali, il gruppo di acquisto attivo nel nord e nel centro Italia e Poli.design del Politecnico di Milano è stato siglato un accordo che si è concretizzata con la partecipazione del Sun alla II edizione del Master internazionale in Service Design dello stesso Poli.design.

Il Sun ha portato la propria testimonianza in aula nell’ambito dei workshop progettuali previsti, dando modo agli studenti di sperimentare le competenze acquisite su casi reali.

Obiettivo della collaborazione, progettare le caratteristiche peculiari del primo flagship store dedicato alla private label Consilia. Gli studenti del Master in Service Design, insieme all’architetto Michele Zini (ZPZ Partners) e alla Service Designer Chiara Torti (DINN!), hanno infatti lavorato per tre settimane alla generazione di un concept di ricerca e sviluppo volto alla definizione di scelte strategiche in grado di generare valore aggiunto per il consorzio, i consumatori, i negozi di proprietà e quelli partner.

Un momento della presentazione finale con, a sinistra, il direttore generale del Consorzio Sun Stefano Rango
Un momento della presentazione finale con, a sinistra, il direttore generale del Consorzio Sun Stefano Rango

Sviluppato attraverso un approccio di service design e arricchito da elementi di interior design, il progetto emerso dal workshop si è concentrato sul rafforzamento del brand Consilia attraverso la progettazione della user experience, dello spazio e degli strumenti digitali a disposizione dei consumatori.

La proposta per il flagship store Consilia si basa sui valori di adattabilità, qualità, relazione con il cliente e semplicità, andando a soddisfare le aspettative e le necessità dei clienti a seconda del contesto in cui vivono ed il loro stile di vita rispetto all’esperienza quotidiana di fare la spesa; sottolineando la ricerca e selezione dei prodotti Consilia e fornendo consigli e servizi che rafforzano il senso di appartenenza alla comunità locale. Le aziende aderenti al consorzio – Magazzini Gabrielli, Italbrix, Cadoro e Gros – possono infatti vantare una presenza particolarmente capillare nei territori in cui operano.

Un illyshop debutta nel tempio dello shopping milanese, la Rinascente

Stiloso e raffinato, con i colori rosso e bianco del brand e tanti riferimenti iconici al mondo del caffè: è l’illyshop che apre domani 11 luglio presso la Rinascente in Piazza Duomo a Milano, affollatissima meta dello shopping Made in Italy di alta gamma nella Milano di Expo.

Situato al Piano -1, illyshop ricorda il concept della boutique illy Caffè in Piazza Gae Aulenti a Milano, nei colori e nel richiamo a nel richiamo iconografico ai valori “forti” del brand: il legame con Trieste, la ricerca del buono e del bello e l’attenzione alle innovazioni tecnologiche. Una parete ospita un mosaico con l’immagine del poster di Xanti Schawinsky, la prima pubblicità realizzata dall’artista svizzero per illy nel 1934.

All’interno del corner ampio spazio è dato all’esposizione dell’offerta illy, dalle diverse linee di macchine per espresso alle illy Art Collection prodotte in edizione limitata, dal blend illy 100% Arabica (disponibile in tostatura media, forte o decaffeinato) alle linee Monoarabica, le linee composte dalle singole Arabica che compongono il tradizionale blend illy (al momento disponibili Brasile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, India ed Etiopia). Il cliente, assistito dallo staff, può avere un contatto diretto con le macchine, testarle e scoprirne le differenze, per scegliere infine quella che più rispecchia il suo gusto.

Lo scaffale interattivo incrementa le vendite di bevande all’aeroporto di San Francisco

Attract, Engage, Covert: ovvero attira, coinvolgi e converti in vendita. A questo scopo Pacific Gateway Concessions in partnership con la società di soluzioni hi-tech Float Hybrid ha installato al terminal 4 dell’aeroporto di San Francisco due scaffalature interattive: una per delle cuffie e l’altra per bevande ed energy drinks. Risultato: un aumento delle vendite del 205% per le bevande e del 120% per le cuffie (entrambi marchi del pdv Where Traveller) dichiarati dal PGC.

Quando un cliente si avvicina, si accendono delle luci e appare uno schermo con un messaggio di benvenuto, che incoraggiano ad interagire con il prodotto e ottenere più informazioni, informazioni che compaiono sullo stesso schermo nel momento in cui la persona tocca o prende in mano un prodotto. Oltre alle informazioni di prodotto c’è la possibilità di aggiungere altri contenuti rilevanti come le informazioni sui voli o le previsioni del tempo. La tecnologia, che si chiama Anything Interactive, controllata da una sola telecamera, fornisce però anche al retailer informazioni approfondite (e anonime) sul numero e il comportamento d’acquisto dei visitatori. 

Spesso negli aeroporti, luoghi di passaggio che negli ultimi anni sono diventati sempre più anche luoghi di commercio e interazione con il viaggiatore, ci si trova a sperimentare nuove soluzioni anche perché qui il consumatore è più distratto e di fretta che mai. In realtà una tecnologia simile da noi può esserne sperimentata al Future Food District, il supermercato del futuro di Coop ad Expo. Nel caso di San Francisco però è utilizzata per spingere la vendita di due categorie di prodotti d’impulso, ed è facile prevederne l’uso in un supermercato del futuro per mettere in evidenza promozioni o in partnership con l’industria.

SFO ushers in a new era of retail from Anything Interactive on Vimeo.

Eataly raddoppia a Roma in Piazza della Repubblica in collaborazione con il Gruppo Ethos

Il palazzo dove apre Eataly in piazza della Repubblicaa roma, di fianco al Boscolo Esecra Hotel (foto: via Boscolo Hotels)

Tutto è quasi pronto per l’inaugurazione del secondo store di Eataly a Roma in Piazza della Repubblica, dove l’inaugurazione inizialmente prevista per il 9 luglio è stata spostata al 14 per problemi tecnici, proprio là dove fino a poco tempo fa c’era un McDonald’s. Una vera nemesi, un avvicendamento gravido di significati!

Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica
Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica

1500 mq, che comprendono 7 luoghi di ristoro: il ristorante dei salumi e formaggi, l’area pizza e focaccia al taglio con la pasticceria di Luca Montersino e il bar, il ristorante della carne, del fritto, della pasta e della pizza e la gelateria Lait; 2000 prodotti di alta qualità in vendita nel reparto mercato e una sala eventi; il reparto enoteca e la birreria.

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Eataly Repubblica nasce dalla collaborazione tra Eataly e il Gruppo Ethos, azienda già affermata nel settore enogastronomico lombardo. Gruppo Ethos nasce nel 1988 con la Trattoria Sanmauro, nel cuore della Brianza, e diventa poi un gruppo di sei ristoranti nelle province lombarde di Lecco, Monza e Brianza e nella città di Milano.

Gli “Alti Cibi” di Eataly saranno affiancati dall’approccio sostenibile del gruppo Ethos alla ristorazione e all’alimentazione, con l’intento di far camminare insieme l’educazione al palato, il racconto del cibo e l’educazione alimentare.

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Beppe Scotti, Amministratore Delegato di Gruppo Ethos, commenta così questa collaborazione:

«Per noi che siamo ristoratori, l’opportunità di confrontarci con uno dei più riconosciuti player per la vendita e somministrazione di alimentari su scala mondiale è una straordinaria opportunità di crescita: potremo sperimentare un modello di business diversificato in cui la ristorazione è affiancata al mercato. Un format che abbina la distribuzione organizzativa all’artigianalità e all’eccellenza, che è un po’ lo stesso principio che guida lo sviluppo strategico del Gruppo Ethos».

Il Presidente di Eataly, Francesco Farinetti è entusiasta di questo incontro, che porterà sicuramente un valore aggiunto sia alla storia delle due aziende, sia alla Capitale: «La qualità delle aziende nasce dalla qualità delle persone che vi lavorano. Da qui nasce l’incontro con il Gruppo Ethos con cui da subito abbiamo trovato comunità di valori e di intenti. Siamo molto contenti di poter portare la qualità di Eataly nel centro di Roma in una location affascinante che siamo sicuri conquisterà un pubblico ancora più vasto».

Nel Biomarket Naturasì a Expo i banchi refrigerati di Costan a impatto zero

Uso più razionale delle risorse, bassi consumi energetici, tutela ambientale sono, in senso lato, dei pilastri su cui si fonda il settore del biologico e contemporaneamente sono anche temi cruciali per Expo. Da queste pemesse nasce la collaborazione di Costan (marchio del gruppo Epta) con Naturasì, presente a Expo proprio con il Biomarket, un punto vendita di 350 metri quadrati nel cuore del Parco delle Biodiversità, dove l’esperienza d’acquisto si coniuga con la sostenibilità. E che per Naturasì e Costan si esprime nella tutela ambientale, in particolare con la riduzione dei consumi nella catena del freddo che in un punto vendita pesano in media per il 40% sul totale, grazie all’adozione di banchi a basse emissioni ed un impianto a refrigerante naturale CO2 transcritico, per un impatto sul global warming potential (GWP) pressoché nullo.

«Le soluzioni green adottate, a refrigerante naturale – afferma il Group Marketing Director di Epta William Pagani – si inseriscono perfettamente all’interno di un progetto più ampio, che ci vede al fianco di NaturaSì per favorire il rispetto del territorio ed un uso più razionale delle risorse».

BelliniTrend_NaturaSiAttraverso soluzioni tecnologicamente avanzate, Epta assicura una presentazione a regola d’arte ed una perfetta conservazione degli alimenti, preservandone il valore. Nello specifico Costan ha fornito i plug-in (banchi a gruppo incorporato) Bellini Trend e GranVista della Rev UP Family, personalizzati con rivestimenti e spalle in legno chiaro, a garanzia della massima omogeneità di esposizione ed ecosostenibilità dello store, grazie ai materiali naturali scelti, riciclabili al 100%. Inoltre, gli arredi della nuova gamma Rev UP sono progettati per essere energeticamente efficienti, con un risparmio pari al 62%, se confrontati con un mobile aperto e una riduzione della carbon footprint del 49,5%, rispetto ai modelli precedenti.

GranVista_NaturaSi_2Il progetto realizzato in partnership con Costan – commenta il direttore generale di EcornaturaSì Roberto Zanoni – intende promuovere l’agricoltura e l’allevamento biologico e biodinamico italiano quale modello sostenibile che, grazie alle sue caratteristiche, si configura come il regime alimentare in grado di rispondere alle grandi sfide lanciate da Expo 2015. Per noi, nutrire il Pianeta significa, infatti, tutelare la fertilità dei suoli, non inquinare le falde acquifere e rispettare l’equilibrio naturale, dalla fase di produzione, alla commercializzazione dei cibi».

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