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Altavia Watch: i sei punti chiave del retail nel 2014

Con Altavia Watch la società Altavia Group monitora costantemente ciò che di innovativo avviene nel mondo del retail a livello globale. Da poco ha pubblicato una sintesi ragionata di quali sono stati i sei temi chiave che hanno caratterizzato il retail nell’anno trascorso. A suo modo un riassunto, ma anche una guida per capire le cose che verranno, perché molte delle iniziative raccontate si sono avviate nel 2014, ma si svilupperanno lungo quest’anno e anche negli anni a venire.

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I sei fattori chiave individuati sono i seguenti.

1) La trasformazione del commercio mondiale con la conferma dei nuovi giganti dell’on-line che spaziano in tutti i campi, in tutti i settori, in tutte le aree. Ma anche i retailer tradizionali difendono i loro territori ed eleaborano strategie multicanali e internazionali, con un forte spostamento del baricentro di interesse verso l’Africa.
(Amazon, Rakuten, Alibaba, Ikea, Carrefour, Costco, Fnac, Accor…).

2) I pure player investono nei codici del commercio tradizionale. Secondo Ecommerce Europe i siti di commercio B2C in Europa a fine 2013 erano 650 mila e dovrebbero continuare a crearee del 15-20% all’anno nei prossimi anni. Ciò che ha segnato il 2014 è stata la moltiplicazione da parte degli e-tailer dei punti di contatto con il cliente. (Birchbox, Promovacances, Zalando, Spartoo, Teleshopping, Airbnb…).
3) I format fisici si reinventano grazie allo sviluppo della multicanalità. Il mantra è l’esperienza del cliente nel punto vendita. (Nespresso, Benetton, Intermarché, WalMart, Colruyt, Waitrose,Tesco…).

4) Gli oggetti connessi (IoT) al servizio di una nuova esperienza-cliente. Un europeo possdeva in media due oggetti connessi in rete che a fine 2015 diventeranno sette (al Cies di Las Vegas più del 70% degli espositori hanno presentato un oggetto connesso in rete per le più svariate applicazioni). Il campo del retail è trovare il modo di coniugare l’Internet degli oggetti con l’esperienza-niente e contemporaneamente utilizzare un nuovo canale di informazione e relazione tra cliente e insegna. (Osh, Macy’s, 7-Eleven, Darty, Waitrose…).

5) Il mobile trionfa nel cuore della relazione con il cliente. Per il retail il mile commerce è diventato un canale di vendita non più rimandabile e i distributori anglosassoni guidano il mercato in materia di investimenti e stratigie sul mobile. Le applicazioni: programmi fedeltà e animazione commerciale, pagamenti, servizi multicanali. (Zappos, Neiman Marcus, Fnac, Wal Mart, Starbucks, Sainsbury’s, Kohl’s…).

6) La personalizzazione tra servizio al cliente e big data. Prodotti personalizzati, dove il consumatore è “co-autore”, relazioni e offerte personalizzate attraverso le tecnologie. L’impegno per i distributori è di avere una vista sul cliente a 360 gradi. (Le Coq Sportif, Galeries Lafayette, House of Fraser, Louis Vuitton…).

Clicca qui per guardare lo slideshow.

 

Il prossimo World Retail Congress a settembre a Roma

Ian McGarrigle in its opening speech at World Retail Congress 2014 held in Paris

Il World Retail Congress 2015, che nei suoi otto anni di vita ha visto la presenza di 6mila business leader riuniti per discutere le sfide e l’evoluzione del retail mondiale, si terrà a Roma dall’8 al 10 settembre.

“Abbiamo già ricevuto un grande supporto dall’industria del retail italiana e pensiamo che il Congresso sarà una grande vetrina per la crème del retail e del design italiano. Il congresso si tiene in un momento cruciale per i retailer di tutto il mondo che stanno cercando di rimodellare il loro business per adattarsi all’era digitale” ha detto Ian McGarrigle, Chairman del World Retail Congress.

Tra i relatori presenti ci sono esperti e personaggi di spicco del retail, tra questi  Georges Plassat, CEO di Carrefour, Angela Ahrendts, ex CEO di Burberry, Motoya Okada, Presidente di Aeon e Burt Tanksy, Chairman di Neiman Marcus.

Fitto il programma degli eventi ma non mancheranno panel, presentazioni interattive, discussioni e meeting sul futuro del retail, mentre la sezione Future retail challenge vedrà squadre di studenti di tutto il mondo competere per creare un nuovo concept di retail. Si svilupperà lungo una giornata il Retail Study Tour, che offrirà uno sguardo approfondito e ricco di spunti sui negozi e le destinazioni per il commercio più iconici della Capitale.

Concordato preventivo per Mercatone Uno

Alla fine nemmeno la cura di Pierluigi Bernasconi ha potuto fare di più e Mercatone Uno (79 punti vendita, undici milioni di clienti, 3.700 dipendenti) ha chiesto il concordato preventivo.

Una nota dell’azienda spiega che si tratta di “una scelta imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli che ha determinato, a partire dalla ripresa autunnale dell’attività, una costante riduzione del fatturato, il tutto aggravato dal contesto deflazionistico a cui conseguono prezzi di vendita sempre più bassi e perdita di marginalità”.

«Paghiamo la guerra dei prezzi e le promozioni continue di soggetti come Ricci Casa, Grancasa, Ikea, Mondo convenienza sul mobile e Mediaworld e altri sugli elettrodomestici. A questo aggiungiamoci che in questo periodo la priorità delle famiglie non è proprio quella di cambiare arredamento», ha affermato il presidente del consiglio di amministrazione Alessandro Servadei in un’intervista al Resto del Carlino.

Così l’indebitamento complessivo del Gruppo Mercatone Uno, ha aggiunto sotto l’incalzare delle domande, «ammonta a 400 milioni di euro, metà dei quali con le banche e metà con fornitori, erario e altri. I creditori sono circa 1.600 tra fornitori non dell’ultimo periodo e banche».

Ora il tribunale ha dato 120 giorni per mettere a punto un piano di ristrutturazione che dovrà vedere necessariamente l’ingresso di nuovi soci e il ridimensionamento degli storici azionisti di Mercatone Uno, le famiglie Cenni e Valentini.

Strategie digitali per le imprese Food&Beverage, si può fare di più

Le aziende italiane del Food & Beverage rimandate a settembre nell’indice di socialmediability, con tassi di penetrazion migliorabili in relazione alle potenzialità del settore. È una delle evidenze emerse nel seminario dedicato alle strategie digitali del comparto alimentari, bevande, retail e ospitalità organizzando dal F&B Knowledge Center SDA Bocconi.

http://youtu.be/h0s-FV1Z2G4

Dall’analisi di 300 casi è emerso ovviamente che il social media più utilizzato è (non poteva essere altrimenti) Facebook, seguito da YouTube, Twitter, Google Plus, Instagram. Ma moda e design, con il 95% delle aziende) e addirittura le banche con l’87% sono più “social” del F&B.

Siamo però di fronte a un approccio massmediatico ai social, che appaiono essere considerati come media tradizionale, e a una gestione più tattica che strategica, più autoreferenziale che relazionale», ha affermato Guido Di Fraia, responsabile dell’Osservatorio Socialmediability. Il 41% delle aziende, infatti, utilizza Facebook e Twitter con finalità informative e comunicative di prodotto più che come strumenti per sviluppare e gestire relazioni con i propri fan o follower.

Su una scala da uno a dieci, quindi l’indice medio di socialmediability delle aziende F&B per quanto riguarda l’orientamento social è di 5,2, per la gestione e cura  è 4,5 e relativamente all’efficacia è 5,3. «Ma vi sono casi di aziende che lavorano bene e hanno ottenuto il voto pieno», precisa D Frua, a dimostrate una eterogeneità delle politiche di uso del web.

di Fabrizio Gomarasca

Marco Pedroni eletto Presidente di Coopernic per un mandato di 2 anni

Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia è stato eletto Presidente di Coopernic e Frans Muller, CEO di Delhaize Group, Vicepresidente, per un mandato di 2 anni.

Il Consiglio di Amministrazione è inoltre composto da: Maura Latini Direttore Generale di Coop Italia, Frédéric Legal, aderente E.Leclerc, David Vander Schueren, senior vice-President di Delhaize Europe e Michel-Edouard Leclerc Presidente dei centri E.Leclerc.

Per Coop Italia ha così inizio una nuova stagione di accordi internazionali, a seguito della conclusione dell’esperienza di Centrale Italia, sciolta alla fine del 2014, e della nuova alleanza siglata lo scorso settembre, ma con decorrenza operativa a partire da gennaio 2015. “Sono onorato di questo nuovo incarico –commenta Marco Pedroni- e al tempo stesso consapevole che non è più possibile ragionare solo in termini di confini nazionali. La sfida globale e competitiva che ci troviamo a dover affrontare impone un respiro internazionale. Abbiamo di fronte impegni importanti di natura commerciale che si possono tradurre in vantaggi per i nostri soci e consumatori”.

 

A Tuttofood si scopre lo store del futuro con Shop 2015

Come sarà lo store del futuro? Lo vedremo a SHOP2015: The Future Now, dal 3 al 6 maggio a Fiera Milano Rho all’interno di Tuttofood. Quattro giornate di dimostrazioni, workshop, casi di successo per anticipare e capire cosa vogliono i consumatori del terzo millennio, come evolve il commercio e cosa di più avanzato offre il mercato “chi c’è, ci sarà”. Ne discutono e si confrontano i leader della distribuzione, i fornitori di prodotti e soluzioni, gli stakeholder del comparto.

A maggio prossimo il mondo del food sarà tutto a Milano: apre il primo maggio la grande Esposizione Universale e due giorni dopo Tuttofood, ed è proprio in un’area dedicata che verrà realizzato il simulatore del negozio del futuro. “Un vero laboratorio di idee e soluzioni per il commercio di oggi e di domani” secondo Oddone Sangiorgi, presidente del Consorzio FIA e organizzatore di SHOP 2015.

Un pdv del futuro, ma realistico

SHOP2015 non è una nuova fiera, è una unità dimostrativa, un laboratorio di idee e soluzioni, un prototipo. Promossa da Comufficio e dalle associazioni del commercio, ha come obiettivo la creazione di un “punto vendita realistico” che sia all’altezza dei cambiamenti che il nuovo millennio sta imponendo alla distribuzione commerciale. Al fine di ottimizzare l’interazione fra i comportamenti dei consumatori, verrà realizzato un layout del punto vendita “ideale”, avvalendosi di avanzate tecnologie per l’inserimento di nuove aree di attività, l’immissione di prodotti e servizi e l’organizzazione degli spazi, oltreché dell’assortimento merceologico.

Parteciperanno le aziende che producono e distribuiscono sistemi, tecnologie, arredi e attrezzature per il commercio, di beni di generale e largo consumo, alimentari e non alimentari. Queste ultime avranno modo di esporre i propri prodotti sugli scaffali come se si trovassero realmente in un punto di vendita innovativo sia per le soluzioni tecnologiche, sia per i criteri e le modalità espositive.

Intanto è già attiva la biglietteria online di Tuttofood, dove è possibile acquistare i biglietti d’ingresso con risparmi fino al 50% (fino al 28 febbraio).

Build-A-Bear orsetti fai da te scelgono soluzioni Txt

Build-A-Bear, retailer americano pioniere della customizzazione che consente, tramite 400 negozi in tutto il mondo, di creare il proprio animaletto di peluche, ha scelto le soluzioni di pianificazione ‘end-to-end’ TXT, fornitore internazionale per il Lusso, la Moda e il Retail. TXT Retail Planning è pensato per pianificazione dei prodotti e degli assortimenti, pre-stagione e in-stagione, lungo tutti i canali di vendita.

Fondata a St. Louis nel 1997, Build-A-Bear Workshop ha una rete di vendita che comprende negozi di proprietà negli Stati Uniti, Porto Rico, Canada, Regno Unito e Irlanda, a cui si affiancano i punti vendita in franchising in Europa, Australia, Africa e Messico. A questi si aggiunge il sito web buildabear.com. La crescita rapida dei diversi canali di vendita in Nord America ha rappresentato l’elemento trainante del progetto con TXT. “La maggiore complessità di gestione di canali diretti e indiretti in una molteplicità di Paesi, ha reso prioritaria l’esigenza di accrescere le nostre capacità di pianificazione. Cercavamo un sistema in grado di supportare un modello di pianificazione misto, centralizzato e decentralizzato, e che ci consentisse di lavorare con diverse valute – afferma Jeff Fullmer, Managing Director Planning and Allocation di Build-A-Bear Workshop -. Dopo un processo di selezione rigoroso, abbiamo scelto la flessibilità della soluzione TXT Retail Planning. Il team TXT ci aiuterà a rispondere in modo efficace alle esigenze così uniche del nostro business”.

La piattaforma TXT Retail Planning fornirà a Build-A-Bear funzionalità di pianificazione End-to-End insieme ad avanzate capacità di simulazione e analisi. “Siamo entusiasti di questo nuovo progetto”, commenta Peter Charness, Senior Vice President Nord America e Global Chief Marketing Officer di TXT. “Build-A-Bear è un marchio davvero speciale. Entrando in un negozio Build-A-Bear i clienti possono creare il proprio orsetto personalizzato; l’azienda è leader nel retail interattivo”.

Simply presenta a Marca l’ampia gamma di novità a marchio

Simply, che partecipa all’undicesima edizione di Marca (BolognaFiere 14 e 15 gennaio) annuncia un trend stabile in termini di quota dei prodotti MDD grazie alle ottime performance delle linee premium e specialistiche, legate alle nuove attitudini di consumo verso i cibi biologici e salutistici.

«La nostra strategia punta sulla volontà di far percepire ancora di più al consumatore che il prodotto a marchio del distributore è un’alternativa di risparmio continuativo rispetto alle promozioni sui brand, con una qualità che è pari a quella del leader, ma con un prezzo mediamente inferiore di circa il 30 per cento. – commenta Erica Fiore, Responsabile Offerta, Display e Marca Privata Simply® e Membro del Comitato Tecnico Scientifico di Marca – Grazie al nostro assortimento ampio e profondo, nel 2014 i prodotti a marchio Simply hanno mantenuto una quota stabile, in linea con il mercato. Quello che soffre di più è il mainstream, mentre crescono i prodotti delle linee specialistiche, che sono rivolte a specifici bisogni e alle nuove tendenze di consumo. Per esempio nella linea Bio, dove c’è una forte convenienza e il consumatore non ha ancora riferimenti forti con le marche industriali, e in quelle premium Passioni e Sapori delle Regioni, dove operiamo una selezione attenta degli ingredienti e delle ricettazioni, che il consumatore apprezza perché non spende di più rispetto al leader ma ha una qualità che lo premia e gratifica.

simply cioccolatiniLe indicazioni per la MDD che si possono trarre da questi trend: occorre continuare a sviluppare l’assortimento con un’offerta in grado di coprire tutti i bisogni e le nuove tendenze di consumo. I prodotti a marchio d’insegna, infatti, consentono di differenziarsi dai competitor e di fidelizzare i clienti, che hanno la possibilità di risparmiare senza dover migrare da un’insegna all’altra per inseguire le promozioni. Sono uno degli asset strategici più importanti per la nostra insegna, su cui fondare una crescita sana e duratura e rafforzare la nostra reputation».

L’assortimento

Sia in termini di approfondimento della linea standard, sia come sviluppo in profondità delle linee specialistiche, L’assortimento della MDD Simply è in continua evoluzione,

simply plumcakeL’assortimento completo è di oltre 2.000 referenze, che offrono ai clienti una qualità allineata ai leader ma con un risparmio medio del 30% e un’ampia scelta in termini di copertura e di proposta di prezzo: dalla linea alto di gamma Passioni Simply alla linea primo prezzo Simply Basic. Per completare l’offerta, sono presenti anche sei linee specialistiche: Bio con prodotti provenienti da agricoltura biologica, Vita&Gioia dedicata al benessere, I Sapori delle Regioni con produzioni tipiche regionali della tradizione gastronomica italiana, Equosolidale con prodotti provenienti dai paesi in via di sviluppo certificati da CTM Altromercato, Bimbo Bel dedicata all’infanzia, Eco con detergenti e prodotti in cellulosa certificati Ecolabel e la nuova Senza Glutine creata per i celiaci.

simply pannaTra le novità presentate a Marca 2015, la linea di cioccolatini, di gelati in barattolino e di prodotti ittici ricettati surgelati Passioni, i plumcake senza zucchero e il mix di cereali Vita&Gioia, la linea detergenza BimboBel, i sughi al tonno e all’amatriciana, la margarina, la panna fresca, gli snack di grana, oltre alle pastiglie per lavastoviglie Tutto in 1 e le strisce depilatorie per viso e corpo.

La comunicazione

Tutte le novità della MDD Simply saranno supportate da un articolato piano di comunicazione interna ed esterna, che avrà come fulcro il punto vendita attraverso attività promozionali, di pricing e campagne a tema. Anche nel 2015, inoltre, verranno utilizzati i nuovi media (approcciati nel 2014 con progetti ad hoc sulla MDD), attraverso partnership con siti di ricette, coinvolgimento di foodblogger e attività di comunicazione sulla pagina Facebook dedicata ViviSimply.

 

Lush, così il brand si costruisce on line

Lush, specialista britannico in cosmetici vegetali a base di frutta e verdura bio, dopo il successo dei monomarca si lancia sul web con l’idea di portare in rete l’esperienza vissuta (e apprezzata) dai clienti sui punti vendita. Per un brand come Lush, che ha rinunciato alla pubblicità, l’on line e le sue ramificate community sono senza dubbio media imprescindibili per dare risonanza alle proprie proposte.

Vista l’importanza di questa scelta, l’insegna sta procedendo per step graduali. Il primo passo è stato il restyling del sito (prima quello inglese, a brevissimo anche quello italiano) che punta in modo deciso sulle immagini (foto e video) come strumento di coinvolgimento.

Altro “mossa” interessante è stata l’inaugurazione di un laboratorio (Lush Kitchen) dedicato alla preparazione quotidiana di prodotti acquistabili solo on line.

I consumatori, dal web, possono seguire le fasi di lavorazione dei prodotti e conoscerne gli ingredienti.

Non basta: sempre nell’ottica di costruzione del brand al di là dei confini fisici del pdv, l’azienda ha iniziato a diffondere in rete il video The Experimenter, realizzato tramite la condivisione sui social network delle varie esperienze della numerosa clientela.

(Fonte: ItaliaOggi)

 

Whole Foods Lincoln Park Chicago. Guarda la gallery

Whole Foods Market è oggi il principale interprete della silenziosa rivoluzione alimentare in atto negli USA.

La strategia di questa straordinaria azienda (ora anche a vocazione multinazionale) è tutt’altro che snobbish – scrive Daniele Tirelli presidente di Popai Italia sull’ultimo numero di inStore – ma un ambiente con un’elevata presenza di famiglie di professionisti affluenti è stata la premessa per l’ennesimo progetto di un supermarket davvero eccezionale per dimensioni, ma soprattutto per l’assortimento che definire “profondo” sarebbe un eufemismo.

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Whole Foods di Lincoln Park costituisce dunque per ogni retailer un caso da manuale ricco di suggerimenti da studiare attentamente. Aperto nel maggio del 2009, questo Whole Foods risulta essere, tra tutti quelli della catena, il fanciest store dell’ Illinois e il terzo nel mondo per dimensione, subito dopo quelli di Londra e di Austin. Il suo layout copre 8mila metri quadri su due piani, di cui quello superiore dedicato alla ristorazione e gestisce ogni anno circa 300 mila Sku. Whole Foods si conferma quindi una realtà di estrema complessità cui dedicare più che articoli, interi libri su diversi temi: la sua ispirazione ideologica, le politiche delle risorse umane, la sua gestione finanziaria, la logistica.

Continua a leggere sull’ultimo numero della rivista sfogliabile Schermata 2014-12-23 alle 10.11.09

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