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Olivier Jonvel ad di Leroy Merlin Italia: nuove aperture e cross canalità

L’inaugurazione del rinnovato punto vendita di Leroy Merlin a Solbiate Arno (Varese) coincide per Olivier Jouvel con il compimento di un anno alla guida dell’azienda. L’amministratore delegato di Leroy Merlin, incontrando la stampa, ha sottolineato che a tre anni dall’ultima apertura in Italia, il nuovo negozio Vision di Varese è la prima tappa di un nuovo programma di sviluppo.

«Il 2014 si è chiuso con un fatturato di 1,4 miliardi di euro in crescita del 5%, pur in un momento obiettivamente difficile.

Il 2015 sarà per noi l’anno del rilancio dello sviluppo. A fine maggio apriremo un nuovo punto vendita a Torre Annunziata e abbiamo messo a punto un piano per l’apertura di una ventina di negozi nei prossimi cinque anni. Ma il 2015 è anche l’anno dell’accelerazione verso la trasformazione cross-canale. Già oggi il 60-70% dei clienti consulta il sito web, dove tutta la gamma è visibile, ma solo 8.000 referenze sono acquistabili online. L’obiettivo è quello di arrivare entro l’anno a 15.000 referenze acquistabili. Nel corso dell’anno stiamo testando la formula del click&collect nei negozi di Roma e Seriate (BG) per lmettere a punto al meglio il servizio.

Ma riguardo all’impegno verso il digital non è tutto. A gennaio è stato attivato il sito per i tablet e quest’anno sarà la volta di una App per migliorare l’esperienza d’acquisto online.

Ma il cambiamento più significativo sarà il progressivo abbandono del volantino tradizionale alla comunicazione digital, in contemporanea con un posizionamento dei prezzi verso la convenienza every day good price per venire incontro alle esigenze del mercato più tradizionale.

Leroy Merlin in Italia

Il 12 marzo torna la Retail Visions di Popai con altre storie

Che aspetto avrà il punto vendita del futuro? A questa domanda da un milione di dollari torna a rispondere Popai che dopo la settima edizione di Retail Visions il 12 marzo ripropone e arricchisce il convegno sul mondo del retail design e del visual merchandising con Retail Visions & Other Stories.

Il convegno sarà l’occasione per analizzare il punto vendita quale integrazione tra design, cultura e redditività, offrendo uno sguardo multidisciplinare per creare soluzioni innovative.

Tra i relatori segnaliamo Cristina Mezzadra, Responsabile Marca e Comunicazione Esterna Bricocenter, Giuseppina Matrone, Visual Merchandiser di GameStop, Gianni Forcolini, Professore del Politecnico Milano, Umberto Angeloni Presidente di Caruso e Daniele Lago, Chief Executive Officer & Head of Design Lago.

L’evento, organizzato all’interno di ShopExpo, si terrà a Milano giovedì 12 marzo nella location Superstudio Più in via Tortona 27, dalle ore 10,00 alle ore 13,00.

 

A Solbiate il nuovo concept store di Leroy Merlin, costruito attorno al cliente

Leroy Merlin ha presentato oggi il suo primo punto vendita Vision, a Solbiate Arno in provincia di Varese, risultato di un percorso cominciato quattro anni fa che ha coinvolto tutti i collaboratori dei 47 negozi della catena in Italia. «Ogni collaboratore ha contribuito a immaginare e a descrivere il proprio negozio, il proprio servizio e il proprio mestiere, per costruire insieme il negozio del futuro», afferma Luciano Sala, Direttore Regionale Leroy Merlin.

Primo risultato concreto è il negozio di Solbiate, proprio dove era cominciata l’avventura di Leroy Merlin in Italia nel 1996. Uno spazio di circa 13.000 mq, il punto vendita è composto da una superficie interna di 8.400 mq, una nuova corte edile interamente coperta di circa 2.500 mq e un giardino esterno di 1.800 mq. Un punto vendita che ha un bacino d’utenza che arriva fino in svizzera e che nel 2014 ha emesso circa 900 mila scontrini.

I lavori di ristrutturazione hanno richiesto 15 milioni di euro di investimento e si sono protratti per 17 mesi senza perder un giorno d’apertura e nemmeno l’1% del fatturato.

«Oggi nel negozio sono presenti 50 mila referenze, vale a dire il 25% in più di prima – commenta il direttore del punto vendita Leonardo di Donna e sono previste una serie di soluzioni che faranno parte del processo di rinnovamento di tutta la rete che partirà a breve».

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Il negozio si presenta con spazi aperti divisi per reparti di prodotto, ma anche con zone di servizi e di relazione (punti di consiglio e zone progetto), con un nuovo spazio “bar” (Lino’s Coffee), immaginato per migliorare la qualità del tempo di permanenza dei clienti, oltre a una zona dedicata ai bambini.

L’impressione generale è un deciso innalzamento del livello qualitativo dell’offerta, con un’enfasi al supporto di progettazione, soprattutto per le zone più significative come il bagno e la cucina, ma anche le vernici hanno un’area per la definizione degli accostamenti delle tinte.

La disposizione degli spazi e le insegne, poi, sono stati progettati per facilitare l’individuazione dei prodotti e ottimizzare i tempi dedicati agli acquisti, privilegiando, allo stesso tempo, il comfort dei clienti.

Tra i punti qualificanti del nuovo concept di punto vendita se sne segnalano alcuni.

La fila unica – Abolita la barriera casse, ora il percorso si sviluppa a partire da una fila unica che garantisce brevi tempi di attesa e aiuta i collaboratori di Leroy Merlin ad offrire un miglior servizio ai clienti. Grazie al sistema “Carrello Insieme”, tutto il processo di pagamento è condiviso e visibile per il cliente.

Secondo il sistema di monitoraggio di soddisfazione dei Clienti di Leroy Merlin vi è un maggior gradimento del+35% in termini di rapidità e +11% in merito all’accoglienza e simpatia delle hostess.

Negozio digitale – Grazie a kiosk, tablet e monitor posizionati in diversi reparti, sarà possibile sfogliare il catalogo e confrontare tra loro i prodotti per orientarsi nelle scelte di acquisto

I servizi –  Molte attrezzature possono essere noleggiate per il particolare momento di necessità, senza quindi costringere all’acquisto i clienti che le userebbero in maniera sporadica. Nell’area servizi “per Fare” è presente un team in grado di gestire tutti i servizi di vendita offerti da Leroy Merlin: posa, consegna e agevolazioni fiscali. È stata creata un’area riservata alle mamme in fase di allattamento e per facilitarle nel cambio dei loro bambini. Inoltre sono stati realizzati nuovi bagni ad hoc per i più piccoli.

Bio House – Un’ulteriore novità è rappresentata dalla Bio House, una vera e propria casa in classe energetica A+, costruita di fianco al punto vendita di Solbiate, in cui sono presenti tutti i prodotti e le gamme complementari d’arredo che hanno come punto di forza i bassi consumi energetici.

Logistica ed e-commerce: tracciabilità e ritiro in prossimità i trend del futuro

Netcomm dà in numeri dell’e-commerce in Italia pubblicando un Libro Bianco “Una Nuova Logistica per l’E-commerce. Dal Locker al Drone” e focalizzandosi su un aspetto davvero cruciale, ovvero la logistica. Che sarà in grado nei prossimi tempi di far decollare una modalità di acquisto ormai strettamente legata al commercio tradizionale del punto vendita.
Nel corso del 2014 il commercio elettronico ha movimentato 9,5 milioni di pacchi al mese (+16% rispetto al 2013). A differenza di molti Paesi europei dove ormai la consegna nel punto fisico è assai diffusa, in Italia ancora l’84% dei beni fisici è consegnato a casa, mentre il 7,4% è ritirato nel luogo di lavoro.

Ciò crea ritardi per mancate consegne e inconvenienti vari. Perché in fondo chi fa e-commerce è gente che lavora e non è mai a casa. E spesso trova molto più semplice ritirare il pacco atteso per strada, magari davanti a un supermercato o a una stazione di servizio (“posti d’elezione” per i locker TNT). “Diversi fattori suggeriscono che in futuro le modalità di ritiro avranno un peso decisamente maggiore rispetto all’attuale – dice Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Innanzitutto, il maggior utilizzo dei servizi di consegna è legato all’attuale offerta dei merchant, ad oggi principalmente costruita attorno al recapito a domicilio. I merchant dal canto loro offrono un insieme di modalità di delivery e di servizi a valore aggiunto contenuto a causa della limitatezza dei servizi a loro proposti dagli operatori logistici, ancora troppo legati al sistema B2B e ai canali tradizionali. Inoltre, un elemento a favore dello sviluppo dei punti di ritiro è la propensione degli acquirenti italiani verso la modalità di pagamento in contanti o comunque alla consegna, in particolare in quella fascia di acquirenti online meno a loro agio con i sistemi di pagamento elettronico. I servizi aggiuntivi alla consegna che i consumatori considerano più interessanti sono poi proprio quelli che permettono di ridurre i disagi insiti nella consegna a domicilio”.

Insomma è la logistica l’elemento cruciale per l’ulteriore diffusione dell’e-commerce nel Paese. “La consegna è l’elemento che maggiormente incide sulla soddisfazione complessiva dell’e-shopper, seguita dalla facilità di individuazione e di acquisto del prodotto e dalla chiarezza delle condizioni di vendita e di consegna offerte dal merchant in fase di acquisto – spiega Liscia -. Inoltre, nonostante gli acquirenti italiani siano mediamente soddisfatti degli attuali servizi logistici offerti dai merchant, diversi elementi mostrano come ci siano interessanti aree di evoluzione”.

 

Cosa vuole l’e-consumatore

Al di là della battuta di Giacomo Fusina di Human Highway che ha effettuato una ricerca proprio sui desiderata degli acquirenti digitali ovvero che il cliente vuole “tutto, subito e gratis”, sicuramente in futuro a fare la differenza saranno i servizi a valore aggiunto come la consegna al sabato o serale, l’avviso della consegna 30 o anche 15 minuti prima e, soprattutto, la possibilità di rispondere all’avviso ed eventualmente riprogrammare l’orario o il punto di consegna o la consegna entro 90 minuti dall’ordine. Tra le innovazioni più futuribili c’è la consegna direttamente nel bagagliaio dell’auto tramite comando da remoto: per ora l’ha testata Volvo.

Ma forse la soluzione è evitare la consegna a casa (che comporta anche notevoli costi per l’operatore logistico) e optare per il ritiro in prossimità, ovvero in negozio, in un pick up point o in un locker.

Possiamo dire che l’e-commerce è evoluto da una prima fase “pura” (acquisto e pagamento su web e consegna a casa) a una fase avanzata ibrida e multicanale. “Oggi, nell’era degli acquisti online di massa, le esigenze degli acquirenti sono più diversificate di una volta e i servizi di consegna a domicilio non sono ancora adeguatamente attrezzati a rispondervi – dice Liscia -. Il miglioramento della logistica potrà avere un significativo impatto positivo anche sulla crescita e sulla nuova occupazione. I progressi che avverranno nella logistica porteranno benefici a tutti gli attori coinvolti nelle attività del commercio elettronico, dai consumatori ai merchant e agli stessi operatori logistici”

Oltre ai driver di sviluppo di natura business, l’evoluzione del sistema logistico richiederà un adeguamento dell’attuale quadro normativo e fiscale che disciplina le attività logistiche. Lo scenario di riferimento risulta infatti complesso ed articolato, non in grado in alcuni casi di disciplinare in maniera efficace ed efficiente la filiera logistica dell’e-commerce. Il Libro Bianco di Netcomm ha individuato diversi ambiti normativi e fiscali sui quali si auspica che il legislatore e le istituzioni di riferimento possano prontamente intervenire, quali la normativa in tema di RAEE e le procedure fiscali per la gestione delle transazioni cross-border.

 

Il grocery sta per arrivare?

Con un solo operatore attivo e una quota di e-commerce che non supera l’ì1% l’e-commerce del grocery è ancora marginale, a differenza di altri Paesi europei. La sensazione, unita a una maggiore dimestichezza degli italiani al commercio online e al successo dei siti food, è che tutto ciò potrebbe a breve cambiare. “Alcuni player si stanno attivando, assistiamo ad iniziative sperimentali che stanno crescendo, ma deve essere un investimento serio, se no l’esperienza ci dice che non funzionerà – dice Riccardo Mangiaracina del Politecnico di Milano -. Sta andando bene il food and wine enogastronomico. Ma è facile pensare che nel campo dei freschi arriveranno presto in Italia le grandi Dot-Com (come Amazon Fresh) mentre cresce il numero di start-up del mondo alimentare”. Nuovi player che cercano di farsi strada approfittando del “vuoto”.

Anna Muzio

 

Ds Group inaugura la digital boutique multicanale con Samsung, Microsoft, Sap e Intel

Arriva la boutique digitale per i brand della moda e del lusso, insieme opportunità di competitività e di crescita e possibilità per i clienti di accedere a un’esperienza di acquisto coinvolgente grazie all’interazione tra internet e il punto vendita atraverso dispositivi smart.

A lanciare la soluzione omnichannel è DS Group, azienda italiana di consulenza ICT specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni applicative mobile multipiattaforma e multidevice; fra le aree di maggiore focalizzazione per DS Group vi è la Digital Retail Experience, in cui ha affiancato nei percorsi di innovazione e di digital transformation marchi prestigiosi come Valentino, Calzedonia, Luxottica, Pinko.

Sulla base di tali esperienze nel retail e grazie a un ecosistema di partner leader di mercato come Samsung Electronics, Microsoft, SAP, Intel, Ingenico, Motorola, DS Group ha creato la Digital Boutique, spazio tecnologico basato sull’integrazione fra dinamiche proprie del retail e tecnologie digitali che oggi è possibile visitare presso la sua sede milanese. Un centro di eccellenza sul modello di negozio innovativo che DS Group sta progettando insieme ai propri clienti.

Centrale è il ruolo dei partner tecnologici che hanno partecipato al processo creativo e di sviluppo, operando con il team di DS Group; la Digital Boutique è quindi dotata delle migliori tecnologie per un modello di Multichannel Retail Experience di avanguardia. In particolare, Samsung Electronics ha fornito schermi LFD, videowall, soluzioni di digital signage e tablet per la cura degli aspetti tecnologici visuali; Microsoft, oltre a fornire i tablet Surface Pro 3 e gli smartphone Lumia 1520 e 830, ospita ed eroga l’intera piattaforma tecnologica attraverso la propria piattaforma cloud Azure; Intel ha supportato il progetto fornendo le tecnologie innovative in grado di migliorare la relazione con il cliente (soluzioni di digital signage) e per la gestione e l’analisi dei dati di mobile payment (dispositivi NUC – Next Unit of Computing). Sap Mobile Platform ha permesso di gestire soluzioni di mobilità su larga scala, basandosi sull’integrazione della migliore tecnologia mobile Sap in un’unica soluzione end-to-end.

Il layout e l’estetica di questo spazio sono stati realizzati dal designer Alessandro Luciani con i canoni di una boutique di lusso per struttura e stile; lo showroom di Milano propone quindi un percorso fisico ed emozionale attraverso le tecnologie digitali, seguendo le tappe che portano a una nuova esperienza d’acquisto.

Le tappe del tour tecnologico nella Digital Boutique

Cuore di tutta la struttura è Combenia, piattaforma che DS Group ha sviluppato specificamente per il retail per integrare le diverse tecnologie; ogni tecnologia supporta una tappa specifica dell’esperienza di acquisto.

1 – Si parte da riconoscimento e mappatura (Store Analytics and Virtual Check-In) del cliente che entra nel negozio: attraverso tecnologie di rilevazione fra cui telecamere, beacon e wi-fi, mappa gli ingressi della persona e la permanenza nello store e ne individua le caratteristiche principali (può essere usata anche fuori dalla vetrina per quantificare le presenze dei passanti nei diversi momenti della giornata); permette quindi di identificare e profilare il consumatore e attuare comunicazioni personalizzate.

2 – Seconda tappa, Interactive Digital Signage: un grande schermo, per mezzo di una web cam incorporata, proietta video e contenuti personalizzati proponendo outfit diversi a seconda del sesso e della fascia d’età della persona.

3 –  Hybrid Shop Experience con tavoli e totem touch interattivi che permettono al consumatore l’e-shop direttamente nello store: mentre prova un capo, può selezionare ulteriori misure e colori da catalogo e ordinare modelli non disponibili in negozio, con consegna successiva a casa o altra destinazione;

4 – Smart Dressing Room: il camerino multimediale che, all’ingresso del cliente, effettua la rilevazione dei capi muniti di tag in transito, consentendo alla marca di effettuare statistiche tra il provato e il venduto e profilare le preferenze delle persone; inoltre, può raccogliere feedback sull’abito provato attraverso lo specchio touch screen interattivo che, adeguandosi alle scelte del cliente comunicate con un ‘tap’, propone altri outfit o prodotti;

5 – Mobile Payment: i dispositivi mobili dedicati al pagamento, fra cui il Mobile Pos, che, sempre mantenendo massima sicurezza, smaterializzano il punto cassa eliminando le code e le attese e garantendo flessibilità e comodità.

Ogni momento della customer experience è disponibile e governato da un dispositivo mobile in dotazione allo store manager e allo staff in store, messo quindi nelle condizioni di mappare e seguire il cliente in tutte le fasi dell’esperienza di acquisto, fornendo da un lato un servizio a valore per il consumatore, dall’altro raccogliendo dati preziosi per l’analytics/intelligence dello store e del brand.

Infografica. A proposito di customer experience

Quale atteggiamento dovrebbe avere il personale nel punto vendita per migliorare la customer experience dei clienti? Ce lo dice questa inforgafica che individua sette punti, tutti relativi a stabilire una relazione basata sull’empatia e sull’ascolto. Non a caso i consigli riguardano tutti l’area del “saper essere” più che il “saper fare”, a riprova del fatto che nel punto vendita è la relazione con le persone la vera chiave di volta pr il successo e la fidelizzazione.

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Digital signage protagonista nel pdv del futuro: le novità Samsung

Samsung ha presentato a ISE 2015, la più importate fiera di Audio-Video ed Electronic System Integration professionale in Europa (ad Amsterdan dal 10 al 12 febbraio) le ultime novità in ambito Outdoor Signage, LED Signage e Video Wall. Schermi interattivi e non e immagini in costante movimento sono ormai entrati a far parte dell’ambiente retail. Partendo da alcuni settori più avanzati quali la moda, stanno già “emigrando” in strade, stazioni, aeroporti e centri commerciali. Impatto “forte”, necessità di rendere la shopping experience e l’ambiente retail più accattivante tanto da far abbandonare al consumatore lo schermo di pc, tablet e smartphone per recarsi in negozio, ma anche il collegamento con contenuti personalizzati e collegati tramite tecnologia NFC con i dispositivi mobile rendono questo veramente il decennio (o il secolo?) dell’immagine.

Molte delle nuove soluzioni lavorano sulla qualità dell’immagine: Video Wall Factory Calibration è dotata della tecnologia Color Expert, che incrementa la nitidezza dei video a parete grazie ad un avanzato sistema di factory tuning, un sistema di colori all’avanguardia ma anche uno strumento di calibrazione che assicura una qualità delle immagini superiore.
Oppure le nuove soluzioni LED Signage da 1.1mm pitch pixel, che grazie ai 133 pollici di Wide Quad High Definition, risultano quasi due volte più potenti dei pixel di un Full HD. Il nuovo LED signage è disponibile in diverse dimensioni e risoluzioni ed è utilizzabile negli ambiti più diversi, dal retail al corporate, dai trasporti ai broadcasting.

In mostra c’è anche la serie di display signage semi-outdoor e outdoor per aziende progettata per aiutare i “businessmen” (e women) a produrre una messaggistica brillante facendo leva sulla potenza dei display a LED blu. Obiettivo: veicolare ogni messaggio in modo chiaro, efficace e facilmente controllabile. Attraverso un ambiente QSR, le nuove soluzioni di Small Signage Power-over-Ethernet assicurano agli utenti business la consultazione di tutti i contenuti in tempo reale attraverso il sistema MagicInfo S e le tecnologie HDBase-T. La soluzione di in-room content management caratterizzata da display UHD LYNK™ Hospitality Management Solution, attraverso un processo 4-step UHD incorporato, offre agli spettatori immagini ad alta definizione in FHD e una qualità di ultima generazione. In mostra anche i monitor curvi, quelli ergonomici ed eco-friendly, il nuovo monitor cloud e le soluzioni “security business” all-in-one.

Le eccellenze a vista dell’ipermercato Conad di Corciano

Il Conad Ipermercato nel Centro commerciale Quasar di Corciano, in provincia di Perugia, è particolarmente interessante per almeno due motivi. Nato in fase di progettazione come ipermercato Conad-Leclerc, dopo la fine della collaborazione con il retailer francese ha preso una strada diversa e ha declinatoo gli spazi di vendita più in linea con la filosofia di vendita di Conad limitando il non food a un sesto dello spazio a disposizione. Il secondo motivo è che la formula espositiva sarà, probabilmente, adottata in futuro da altri punti vendita del secondo retailer italiano.

 

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Le immagini che presentiamo sono tratte dall’intervento effettuato dal direttore divisione Conad Ipermercato di Pac 2000a nel corso dell’evento Ki-Best 2014, organizzato da Kiki Lab-Ebeltoft Group.
Intanto Pac 2000A è la prima cooperativa del sistema Conad on 3.310 milioni di euro di fatturato realizzato con 1122 punti vendita in Lazio, Umbria, Campania e Calabria, per complessivi 612.478 metri quadrati.
Nato 15 anni fa, il progetto ha subito una serie di ripensamenti fino ad arrivare all’attuale formato: 5000 metri quadrati con un forte accento sui prodotti freschi, che coprono il 44% della superficie di vendita. Al grocery sono destinati 1.500 metri quadrai, al non food 800 metri quadrati e i restanti 500 metri quadrati alle promozioni.
Dal punto di vista strutturale, è stata scelta una doppia pavimentazione in grès: con effetto legno chiaro per il non food e più scuro per i freschi. Le corsie sono ampie: 2,1 metri la larghezza.
La barriera acasse è parzialmente visibile dalla galleria ed è adiacente all’area ristorazione con 100 posti a sedere. Lungo la galleria trovano spazio l’ottico (70 mq e 700 referenze) e la parafrastica (100 mq con 9000 referenze).
Ma è nel food, come dicevamo che si sviluppa il tema delle eccellenze a vista, rafforzate dal vocalismo e con il supporto di una efficace comunicazione
I reparti di lavorazione sono a vista. La preparazione della mozzarella con cagliata locale, la pasta fresca e all’uovo con l’utilizzo di farine da aziende locali e uova da allevamenti allevati a terra, il taglio del prosciutto a mano, secondo la tradizione dell’Italia centrale, con prosciutti ricavati dalle razze tipiche.
La macelleria Sapori d’Italia propone 15 tipologie di salsicce e 12 di hamburger secondo ricette regionali, una cella di frollatura a vista. Nell’assortimento sono inserite carni provenienti da allevamenti locali identificati con le immagini degli allevatori.
Il reparto pane-pasticceria propone 40 varietà di pane, 80 di pasticceria fresca e secca realizzata nel laboratorio interno con materie prime locali e lievito madre. Per la cottura si impiegano forni a pellet.
L’integrazione tra il “fatto in casa” e il consumo si ha nella food court,con la cremeria e yogurteria Sapori&Dintorni, la panineria (sempre Sapori&Dintorni), la pizzeria con foro a legna, la gastronomia per l’asporto, la tavola calda self service e la friggitoria.

Questo filmato presenta la pescheria

Al progetto curato dall’ufficio tecnico di Pac2000a hanno collaborato Elea con l’architetto Michela Milanesi per l’allestimento e gli arredi, arena per i frigoriferi, T&RB Group per la comunicazione.

Altavia Watch: i sei punti chiave del retail nel 2014

Con Altavia Watch la società Altavia Group monitora costantemente ciò che di innovativo avviene nel mondo del retail a livello globale. Da poco ha pubblicato una sintesi ragionata di quali sono stati i sei temi chiave che hanno caratterizzato il retail nell’anno trascorso. A suo modo un riassunto, ma anche una guida per capire le cose che verranno, perché molte delle iniziative raccontate si sono avviate nel 2014, ma si svilupperanno lungo quest’anno e anche negli anni a venire.

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I sei fattori chiave individuati sono i seguenti.

1) La trasformazione del commercio mondiale con la conferma dei nuovi giganti dell’on-line che spaziano in tutti i campi, in tutti i settori, in tutte le aree. Ma anche i retailer tradizionali difendono i loro territori ed eleaborano strategie multicanali e internazionali, con un forte spostamento del baricentro di interesse verso l’Africa.
(Amazon, Rakuten, Alibaba, Ikea, Carrefour, Costco, Fnac, Accor…).

2) I pure player investono nei codici del commercio tradizionale. Secondo Ecommerce Europe i siti di commercio B2C in Europa a fine 2013 erano 650 mila e dovrebbero continuare a crearee del 15-20% all’anno nei prossimi anni. Ciò che ha segnato il 2014 è stata la moltiplicazione da parte degli e-tailer dei punti di contatto con il cliente. (Birchbox, Promovacances, Zalando, Spartoo, Teleshopping, Airbnb…).
3) I format fisici si reinventano grazie allo sviluppo della multicanalità. Il mantra è l’esperienza del cliente nel punto vendita. (Nespresso, Benetton, Intermarché, WalMart, Colruyt, Waitrose,Tesco…).

4) Gli oggetti connessi (IoT) al servizio di una nuova esperienza-cliente. Un europeo possdeva in media due oggetti connessi in rete che a fine 2015 diventeranno sette (al Cies di Las Vegas più del 70% degli espositori hanno presentato un oggetto connesso in rete per le più svariate applicazioni). Il campo del retail è trovare il modo di coniugare l’Internet degli oggetti con l’esperienza-niente e contemporaneamente utilizzare un nuovo canale di informazione e relazione tra cliente e insegna. (Osh, Macy’s, 7-Eleven, Darty, Waitrose…).

5) Il mobile trionfa nel cuore della relazione con il cliente. Per il retail il mile commerce è diventato un canale di vendita non più rimandabile e i distributori anglosassoni guidano il mercato in materia di investimenti e stratigie sul mobile. Le applicazioni: programmi fedeltà e animazione commerciale, pagamenti, servizi multicanali. (Zappos, Neiman Marcus, Fnac, Wal Mart, Starbucks, Sainsbury’s, Kohl’s…).

6) La personalizzazione tra servizio al cliente e big data. Prodotti personalizzati, dove il consumatore è “co-autore”, relazioni e offerte personalizzate attraverso le tecnologie. L’impegno per i distributori è di avere una vista sul cliente a 360 gradi. (Le Coq Sportif, Galeries Lafayette, House of Fraser, Louis Vuitton…).

Clicca qui per guardare lo slideshow.

 

Il prossimo World Retail Congress a settembre a Roma

Ian McGarrigle in its opening speech at World Retail Congress 2014 held in Paris

Il World Retail Congress 2015, che nei suoi otto anni di vita ha visto la presenza di 6mila business leader riuniti per discutere le sfide e l’evoluzione del retail mondiale, si terrà a Roma dall’8 al 10 settembre.

“Abbiamo già ricevuto un grande supporto dall’industria del retail italiana e pensiamo che il Congresso sarà una grande vetrina per la crème del retail e del design italiano. Il congresso si tiene in un momento cruciale per i retailer di tutto il mondo che stanno cercando di rimodellare il loro business per adattarsi all’era digitale” ha detto Ian McGarrigle, Chairman del World Retail Congress.

Tra i relatori presenti ci sono esperti e personaggi di spicco del retail, tra questi  Georges Plassat, CEO di Carrefour, Angela Ahrendts, ex CEO di Burberry, Motoya Okada, Presidente di Aeon e Burt Tanksy, Chairman di Neiman Marcus.

Fitto il programma degli eventi ma non mancheranno panel, presentazioni interattive, discussioni e meeting sul futuro del retail, mentre la sezione Future retail challenge vedrà squadre di studenti di tutto il mondo competere per creare un nuovo concept di retail. Si svilupperà lungo una giornata il Retail Study Tour, che offrirà uno sguardo approfondito e ricco di spunti sui negozi e le destinazioni per il commercio più iconici della Capitale.

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