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Shopping Tax Free, c’è la proposta di abbassare la soglia minima di spesa a 70 euro

Dopo un triennio negativo, con la pandemia e le restrizioni anti-contagio che hanno impattato negativamente sui flussi dei turisti internazionali e di conseguenza sui loro acquisti, nel 2023 lo shopping Tax Free torna a vedere la ripresa. I numeri sono ancora lontani dai livelli pre pandemici ma i segnali incoraggianti per un recupero del settore ci sono tutti, a partire dalla proposta di abbassamento della soglia minima di spesa a 70 euro prevista nella Legge di Bilancio.

“Nel 2023 abbiamo posto le basi per accelerare la piena ripresa sui livelli pre-pandemia e registrato nuovi comportamenti da parte dei turisti internazionali che definiranno le tendenze del futuro” ha commentato Stefano Uggeri, SVP and Managing Director Retail Italy di Planet, uno dei principali provider di pagamenti e software integrati per i settori hospitality e retail. “Lo shopping Tax Free rappresenta un volano fondamentale per il Made in Italy, per questo vediamo con favore la decisione del Governo di abbassare la soglia minima di acquisto. Si tratta di un provvedimento che, oltre a rendere il nostro Paese più attrattivo agli occhi dei turisti extra europei, avrà benefici su tutto l’indotto, in particolare sui piccoli commercianti. Speriamo che il Parlamento, che in più occasioni ha dimostrato un forte interesse per la questione, possa approvare la norma in tempi brevi”.

Il connubio tra arte e moda continua a essere un forte richiamo per i turisti internazionali, ed è proprio questa la formula vincente di Milano, Roma e Firenze che rappresentano insieme il 50% della spesa Tax Free in Italia e registrano un valore di transazione media (ATV) superiore ai 1.000 €. La fine delle misure anti-contagio ha segnato il boom dei turisti provenienti dagli Stati Uniti, che superano quelli in arrivo dalla Cina con acquisti in crescita del 65% rispetto al 2019 e un ATV superiore ai 1.400 € speso soprattutto (90%) in beni di lusso. Il Paese del Dragone resta comunque un bacino rilevante di visitatori verso l’Italia e le sue mete dello shopping: il segmento luxury, su cui gravita il 63% delle transazioni, fa lievitare l’ATV fino a oltre 1.700 €. A ridisegnare il legame tra il Belpaese e turisti cinesi è l’avanzata della Gen Z, il cui ATV è volato del 60% rispetto al 2019. Se prima della pandemia rappresentavano solo il 2% degli acquisti, oggi rappresentano il 10% del giro d’affari Tax Free dei visitatori cinesi.

HeyConad Viaggi: Conad fa ingresso nel turismo con Welcome Travel Group

Conad ha stretto un accordo con Welcome Travel Group, realtà attiva nella distribuzione turistica con oltre 2400 punti vendita presenti in tutta Italia. L’obiettivo della partnership, attiva a partire dai primi mesi del 2024, è permettere ai clienti Conad di avere un’esperienza di acquisto integrata con la rete di Agenzie di Viaggi Welcome Travel Group. In aggiunta i clienti Conad titolari di carte fedeltà (oltre 8 milioni in tutta Italia) avranno la possibilità di usufruire di proposte di viaggio personalizzate, con vantaggi esclusivi e la garanzia di elevati standard di prodotto e servizio.

“HeyConad nasce come un ecosistema digitale pensato per offrire una proposta integrata di prodotti e servizi che vada oltre la semplice spesa online” afferma Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “In questo senso, l’implementazione di HeyConad Viaggi, oltre ad offrire vantaggi esclusivi per i nostri clienti, ci permette di avviare un dialogo sempre più personalizzato con loro, offrendo esperienze di viaggio cucite su misura e rivolte in primo luogo alla valorizzazione del patrimonio italiano tra enogastronomia, benessere, avventura e bellezze del territorio. La partnership che annunciamo oggi con Welcome Travel Group rappresenta una grande opportunità di sviluppo di HeyConad Viaggi, che rafforza la nostra strategia di omnicanalità”.

“Consideriamo la partnership con Conad un passo decisivo per offrire alle Agenzie del Network la possibilità di ampliare notevolmente il proprio portafoglio clienti e ottenere maggiore visibilità anche attraverso i piani di comunicazione congiunti che sfruttano nuovi canali reciproci” commenta Adriano Apicella, Amministratore Delegato di Welcome Travel Group “Per Welcome Travel Group, questa collaborazione rappresenta anche una significativa opportunità per entrare nel settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) attraverso il canale HeyConad Viaggi, aprendo nuove prospettive di business e conferma l’importanza di favorire il dialogo tra il mondo digitale e quello fisico, valorizzando al contempo la consulenza e la professionalità delle nostre Agenzie di Viaggi”.

HeyConad Viaggi fa parte dell’ecosistema digitale HeyConad, la piattaforma integrata di prodotti e servizi, sviluppata in piena sinergia con i pilastri strategici dell’insegna, che continuerà il proprio percorso di sviluppo con l’introduzione in futuro di nuovi servizi, tra cui salute e benessere e assicurazioni, per soddisfare i bisogni e le necessità dei propri clienti. Il lancio di HeyConad Viaggi sarà supportato da un’intensa e articolata campagna media – su tv, radio e digital – in programmazione a partire dal prossimo 19 ottobre.

Sostenibilità, un’opportunità per il turismo: in agenda a maggio

“Sostenibilità riflesso di un modello imprenditoriale di successo”: un’opportunità per l’impresa turistica che fa bene al mondo: questo il tema del ciclo di incontri organizzato dall’avv. Simona Cardillo di Lexant, con la partecipazione di Nativa, White & Partners, The Oceancy.

Nel corso dei due appuntamenti (previsti il  20/05/2021  e il  27/05/2021, dalle 17.00 alle 19.00) verrà inquadrato il fenomeno della sostenibilità nel mondo del turismo, un settore in cui la valorizzazione di temi ambientale, sociale e culturale rappresenta lo strumento per offrire un prodotto turistico capace di rispondere alle istanze del mercato.

Verrà illustrato quale sia il percorso verso la trasformazione in Società Benefit e la certificazione BCorp e, grazie al prezioso contributo di autorevoli relatori, così aprirà un confronto su quali possano essere le forme di creazione di valore volte alla tutela di oceani e ambiente, ma anche alla valorizzazione della comunità, della cultura e delle tradizioni.

Per iscrizioni: https://lnkd.in/dZNVVri 

 

 

Regione Veneto, un’unica app per gli itinerari turistici

Debutta la nuova app “Veneto Outdoor”, presentata ufficialmente dal Governatore Luca Zaia, nello stand della Regione alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano, insieme all’assessore regionale al turismo.

Si tratta di una applicazione gratuita creata dalla Regione del Veneto, che è possibile installare nei propri dispositivi, siano essi IOS o Android, scaricandola da Apple Store e Play Store.

Sino a oggi i percorsi inseriti e disponibili sono 129, distribuiti in tutte le sette province, dall’Adriatico alle Dolomiti, dalla Lessinia alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dal Garda al Delta del Po, dai colli berici ai circuiti termali. Circa 12.500 chilometri di itinerari e sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con ciaspole o sci ai piedi.

“Su questa mia idea abbiamo investito tanto – ha spiegato Zaia –: è uno strumento fortemente voluto e alla cui realizzazione i nostri uffici hanno lavorato molto. È una novità assoluta a livello internazionale e tra i suoi pregi ci sono la semplicità e facilità di utilizzo, il fatto di essere alla portata di tutti e costantemente implementabile. Nel Veneto abbiamo chilometri e chilometri di itinerari e di sentieri di ogni genere, di interesse sportivo ma anche di valenza naturalistica, culturale ed enogastronomica: non ha più senso segnalarli con la solita tabella attaccata a un palo che prima o poi cade o si rovina. Abbiamo quindi deciso di strutturare qualcosa di innovativo: bastano un paio di clic e da qualsiasi parte del Veneto scegli un percorso da fare, la app ti porta al luogo di partenza, indicandoti come raggiungerlo, e poi ti accompagna lungo il percorso stesso”.

Questa è la prima applicazione che promuove itinerari turistici sfruttando il modello “open data” certificato, una tecnologia che consentirà a Enti, Pro Loco e associazioni di richiedere l’inserimento dei percorsi da loro studiati e curati, ma lo stesso potranno farlo gli appassionati, gli stessi fruitori della app, la cui esperienza e proposta di itinerario sarà caricata dopo essere stata validata da un Comitato di redazione che ne garantirà sicurezza e interesse.

Nei prossimi mesi il data base sarà arricchito di contenuti, anche con le previsioni meteo e alcune informazioni di pubblica utilità. L’applicazione, inoltre, consentirà a chi si registra, di lasciare una recensione sull’itinerario e di assegnare, in base alle proprie valutazioni, un punteggio fino a 5 stelle.

Dopo il presidente sono intervenuti Mirko Lalli, AD Travel Appeal, che ha seguito gli aspetti tecnici dell’iniziativa e ha evidenziato come tra i primati del Veneto vi sia anche quello di essere la prima Regione d’Italia per “sentiment” sulle attività outdoor, Giovanni Carraro, multimedia journalist, che ha messo a disposizione della Regione numerosi percorsi da lui tracciati; e “Peppone” Calabrese, gastronomo e conduttore di ‘Linea Verde’ Rai1.

Alla fine della conferenza stampa il Governatore ha parlato dei siti Unesco del Veneto: “Con cinque siti interamente ricompresi nel nostro territorio e tre che vi ricadono in parte – ha detto – la nostra è una delle regioni maggiormente rappresentate nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Mi auguro che presto possa aggiungersi a questi anche la magnifica Cappella degli Scrovegni di Padova, il cui inserimento in questa lista ritengo irrinunciabile. E annuncio che stiamo predisponendo la documentazione per candidare un altro straordinario sito del nostro territorio: la Pesciara di Bolca, nella Lessinia, in provincia di Verona, uno dei giacimenti fossiliferi più importanti del pianeta, per la varietà delle specie ritrovate e per l’ottimo stato di conservazione dei reperti, unici e spettacolari”.

 

“Shopping tourism, il forum italiano”, un incrocio magico sotto la lente a Firenze

Le vie del turismo oggi sono infinite, un po’ come quelle dello shopping: e i due si incrociano, talora e anzi spesso, specie nel nostto Paese, e a darne conto e studiare il fenomeno ci sarà il 23 novembre a Firenze “Shopping Tourism – il forum italiano”. L’unico appuntamento in Italia dedicato al turismo dello shopping che vedrà convergere verso l’Auditorium della Camera di Commercio del capoluogo toscano oltre 250 operatori del turismo e del retail, provenienti da tutto il Belpaese.

Al centro del forum le spese in shopping e i comportamenti di consumo dei turisti in Italia, il confronto tra shopping tourism ed e-commerce, il travel retail e gli shopping tourist cinesi.

L’appuntamento giunto alla seconda edizione è ideato e organizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, in partnership con l’Agenzia regionale Toscana Promozione Turistica.

Dopo il successo della prima edizione, tenutasi lo scorso anno a Roma, il forum si sposta quest’anno a Firenze per un’intensa giornata di studio, dibattito e business networking su un fenomeno consolidato e in forte crescita a livello internazionale e dalle grandi potenzialità anche per il nostro Paese.

“Da sempre fare acquisti è tra le azioni più ricorrenti quando si è in viaggio – ha affermato Francesco di Cesare, Presidente Risposte Turismo – ma è solo da pochi anni che all’incrocio di queste due attività, viaggiare e acquistare, si sta dedicando attenzione, formazione, specializzazione, investimenti”.

“I mondi del turismo e del retail in Italia continuano, tranne alcune eccezioni, a non incontrarsi, a muoversi indipendenti e paralleli. Shopping tourism è nato per fornire ai molti professionisti, manager, imprenditori e decisori pubblici coinvolti e interessati da queste dinamiche una occasione di incontro e una piattaforma alla quale contribuire con lo scambio di idee, la presentazione di iniziative e la diffusione di informazioni e dati”.

“Lo shopping tourism è una realtà e come tale deve essere pensata: l’Italia tutta, e al suo interno singole città o singole aree, sono già o possono ambire a diventare delle shopping destination di richiamo mondiale, ma un tale risultato lo si raggiunge solo pianificando, organizzando e promuovendo una offerta adeguata. In questo percorso, il forum vuole fare la sua parte come punto di riferimento, e momento di crescita, per chiunque sia interessato alle potenzialità dello shopping tourism”.

L’appuntamento è dedicato a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati al fenomeno: dalle diverse realtà che gestiscono i luoghi dello shopping (outlet village, department store, mall, vie dello shopping) o che organizzano iniziative a esso dedicate (festival, concorsi, fashion night) ai brand della moda e ai produttori e distributori enogastronomici, dalle realtà artigiane già strutturate alle botteghe, dai tour operator e aziende turistico-ricettive alle associazioni di categoria, alle amministrazioni pubbliche e agli enti di promozione turistica, fino alle nuove figure professionali coinvolte nello shopping tourism, come i personal shopper e i tourism manager attivi all’interno dei centri commerciali.

Durante lìevento sarà presentata la nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca annuale a cura di Risposte Turismo e punto di riferimento per tutti gli operatori del settore.

Il programma della giornata è consultabile sul sito del forum, e prevede numerosi momenti di confronto e approfondimento, tra tavole rotonde, keynote speech e presentazioni tenute da alcuni dei principali operatori dello shopping tourism nel nostro Paese.

Nell’edizione 2018 del forum grande attenzione verrà posta all’analisi di alcuni mercati esteri, quali quello cinese, in particolare per il grande potenziale di domanda che esprime, e quello spagnolo, da conoscere e studiare per l’organizzazione di una offerta dedicata ai turisti dello shopping

Per iscriversi al forum: www.shoppingtourismforum.it/registrazioni/

Land of Fashion, viaggio tra collezioni e territorio nel sito e nell’app

Cinque chiavi d’accesso ad alcuni dei territori più affascinanti dell’Italia. Cinque luoghi dove vivere lo shopping, l’intrattenimento e una giornata in terre bellissime. Sono i factory outlet center del gruppo Land of Fashion, che si trovano in Franciacorta, in provincia di Brescia; in Valdichiana, nel cuore della Toscana; in Puglia, tra Bisceglie e Molfetta; a Palmanova, nel Friuli; e a Mantova, nella Bassa lombarda. Luoghi che ora possono contare su una nuova piattaforma che ha lo scopo di migliorare l’esperienza d’acquisto digitale dei clienti, più tecnologica e coinvolgente. Il nuovo sito, www.landoffashion.it, rappresenta un viaggio virtuale ma non solo attraverso i cinque outlet.

 

Tanti servizi in digitale

nuova piattaforma rappresenta uno strumento innovativo per un’esperienza di shopping interattiva. L’utente registrato quando arriva a un village riceve un messaggio di benvenuto che rappresenta il primo di una serie di servizi, che vanno dalla posizione salvata dell’auto nel parcheggio alla mappa interattiva sempre a portata di mano, dalle notifiche sulle promozioni in corso nei negozi preferiti all’interazione consentita dai rilevatori di posizione iBeacon. Più analogici ma non meno importanti gli sconti garantiti ai possessori della Village Card digitale.

Un’immagine della campagna spring summer 2018.

Il sito ha una struttura razionale con un’interfaccia semplice e intuitiva che ne rende facile la navigazione. Di ogni singolo village ci sono informazioni base come i brand presenti, gli sconti praticati e le partnership attivate con le realtà dei singoli territori. La parte più affascinante è rappresentata dalle immagini delle campagne che circondano i village e dai video che rappresentano un’esperienza immersiva. Dall’homepage si accede facilmente alle ultime news o ai servizi offerti tramite l’iscrizione alla Village Card Land of Fashion. La navigazione è verticale, il menu allo scroll si àncora all’header dei cinque siti per trovare le informazioni di base degli outlet con un sistema a tab e altri dettagli sul programma fidelity, le gift card e l’app.

La nuova tecnologia rappresenta una dimostrazione plastica di come Land of Fashion intenda dialogare con i territori circostanti, facendo dei factory outlet, spesso considerati dei non-luoghi templi solo del consumo, bastioni di un’identità forte e glocal, chiavi di accesso ai patrimoni artistici, paesaggistici ed enogastronomici dei vari territori in cui son incastonati.

Franciacorta Village con il +46% è leader negli acquisti tax-free in Italia

Franciacorta Outlet Village attira da lontano: nel 2017 ha registrato infatti una crescita a doppia cifra, del 46%, degli acquisti fuori campo-euro. Un ottimo risultato specie se paragonato al dato nazionale del +5,6% (Milano fa segnare un +8%), che conferma come destinazione shopping e turistica gettonata anche dai visitatori provenienti da fuori i confini della UE. Tanto più in un anno che avrebbe potuto far pensare a cali di presenze visto la presenza di eventi internazionali di grande rilievo quali The Floating Piers nel 2016 ed Expo nel 2015. Il che rende il Village franciacortino attore leader per quanto attiene il tasso di crescita negli acquisti tax-free in Italia (dati Global Blue).

Anche le registrazioni delle transazioni effettuate, vale a dire il numero di scontrini emessi con il tax-refund segna un +30,4% del Village contro un +4,2% del dato nazionale mentre la spesa media è cresciuta al Village del 12% rispetto al 1,3% in Italia, con un trend di crescita continuo e sostenuto dal 2011 ad oggi.

«Queste peraltro sono stime parziali – sottolinea Gianluca Rubaga, center manager dell’outlet franciacortino – innanzitutto perché la rilevazione riguarda gli acquisti sopra la soglia dei 154 euro, indispensabile per accedere al tax free, e anche perché sappiamo che non tutti i clienti scelgono di utilizzare questo servizio di tax refund che prevede il rimborso dell’Iva sugli acquisti in dogana. È comunque un dato estremamente positivo perché indice di un’attrattività del contesto grazie ad una sempre rinnovata offerta shopping con l’inserimento di nuovi brand premium di appeal internazionale».

Tra i clienti internazionali che frequentano il Village al primo posto spiccano i russi con il 50% degli acquisti tax free e un tasso di crescita nel 2017 del +64%, seguiti da Israele (+39,5%) e Ucraina (+20,8%), Cina, Svizzera ed Emirati.

 

Turismo e retail: Franciacorta prima destinazione turistica della zona

Il binomio turismo e retail del resto è sempre più in primo piano: in una ricerca commissionata da Bresciatourism nel 2017 sulla Web Reputation il centro outlet di Rodengo Saiano figurava tra le prime dieci attrazioni turistiche della Provincia di Brescia (su 392 rilevate) e prima destinazione della Franciacorta.

Per incrementare questo tipo di flussi il Village organizza da oltre un anno il servizio di collegamento giornaliero dal centro di Milano. Lo Shopping Shuttle permette alla clientela internazionale che soggiorna nel capoluogo meneghino di raggiungere la Franciacorta in modo diretto e di visitare grazie al pacchetto – organizzato con il patrocinio del Consorzio Franciacorta – il Wine Tour in una delle celebri cantine della zona. Un servizio di cui hanno usufruito lo scorso anno 3000 clienti individuali.

La valenza turistica di Franciacorta Outlet Village è frutto di un costante lavoro di affiancamento a tutte quelle realtà ricettive e istituzionali che operano per la valorizzazione del nostro territorio. Una filosofia comune a tutti gli outlet della Land of Fashion di proprietà del fondo americano Blackstone e gestiti da Multi Outlet Management Italy (Palmanova, Mantova, Valdichiana e Puglia oltre a Franciacorta), che lavorano per essere punti di partenza per la scoperta dei propri territori di appartenenza oltre che mete di shopping per il turista in Italia. 

Retail e turismo, un matrimonio d’interessi

Il retail è per sua natura favorito dai luoghi di passaggio frequente ma questo vantaggio non è sempre stato sfruttato a dovere dalla vendita al dettaglio tradizionale nelle zone ad alta densità di turisti. Parliamo ad esempio delle stazioni ferroviarie, dei porti e degli aeroporti, zone spesso popolate solo da negozi di gadget turistici. Per molto tempo si è perseverato nel luogo comune che vede tra i bisogni del viaggiatore solo quelli strettamente connessi alla natura dei suoi spostamenti.

Ma le cose in Italia sono cambiate negli ultimi anni, grazie anche ad alcuni progetti di valorizzazione dei nostri luoghi di passaggio. Se ne è parlato a Milano in occasione della 5a edizione del convegno “Travel Reatil”, organizzato dal Retail Institute.

Qui si è fatto l’esempio di “Grandi Stazioni”, progetto delle Ferrovie dello Stato per valorizzare le proprie location “esclusive per posizioni e flussi di passeggeri”: sono infatti ben 750 milioni i passaggi di persone in un anno all’interno delle stazioni ferroviarie delle principali città italiane, di cui 150 milioni a Roma e 148 milioni a Milano.

Nelle Grandi Stazioni il 60% dei metri quadri è dedicato al retail, il 25% al food e solo il 15% ai servizi. E se il food&beverage “rende” 30mila euro al metro quadro, a farla da padrone sono i settori di moda e cosmesi che generano fino a 40mila euro per metro quadro.

L’importanza di essere un punto d’incontro
Come ha spiegato Gianni Saccani, Head of Leasing di Grandi Stazioni Retail, “La stazione, nella nostra vision, diventa uno spazio che completa il viaggio. Da semplici luoghi di transito le stazioni diventano nodi dell’intermodalità cittadina e punti di incontro per shopping, cultura ed eventi”.

Un concetto che Luigi Fusco, coo di Unieuro, conosce bene grazie agli 11 store dell’elettronica disseminati tra stazioni e aeroporti.

“La multicanalità – spiega – è una questione semplice: il cliente vuole trovarti nelle migliori condizioni possibili. Per questo il nostro obiettivo consiste innanzitutto nell’assisterlo nelle classiche dimenticanze di chi viaggia”.

Un passaggio importante: da calamite e souvenir si è passati a vendere adattatori di corrente, carica batterie, cuscini da viaggio, cuffiette e power bank.

Ma in questi posti non transitano solo viaggiatori e per questo non si possono avere solo accessori da viaggio.

“In aeroporto ci sono anche molti dipendenti – prosegue Fusco – che spesso fanno acquisti sul luogo di lavoro per comodità. D’altronde se la tua location è su un punto di passaggio importante hai delle conversioni, altrimenti no”.

Sulla stessa linea Fabrizio Brogi, presidente di Nau! che sta investendo moltissimo nel travel retail: “Nelle stazioni c’è il fenomeno dei pendolari che passando più volte hanno la possibilità di rientrare di frequente a vedere cosa c’è di nuovo con tempi di riacquisto più brevi e maggiore stimolo all’acquisto d’impulso. Nei nostri punti vendita abbiamo registrato ben 18 milioni di passaggi vetrina”.

La strategia di Sea: velocizzare le operazioni

Anche Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi ha iniziato a investire su progetti di retail negli ultimi 4 anni. Le revenue non derivanti dal trasporto aereo sono diventate una delle principali leve di crescita della società: rappresentano infatti il 33% dei ricavi totali, cresciuti di 10 punti percentuali rispetto al 2013.

Un risultato ottenuto lavorando sul tempo passato in aeroporto dai passeggeri: velocizzando di circa il 17%  le procedure di controllo passaporti e check-in è stato possibile garantire ai passeggeri fino al 25% di tempo in più per le attività di shopping e di food & drink.

A Milano Malpensa questo si è tradotto in un aumento del 21% della spesa per passeggero e del 17% di incremento del volume d’affari di negozi e ristoranti.

Il retail nei luoghi di passaggio obbligato, dunque, diventa sempre più un affare: un discorso che si può estendere anche ai centri cittadini, alle location di grandi eventi o ai luoghi a soggiorno obbligato come possono essere i parchi a tema, gli outlet, i villaggi vacanza,  o le crociere.

Business da crociera

Anche a bordo delle navi sono moda e bellezza a farla da padrone. “I prodotti più venduti in assoluto sono gli orologi, seguiti dai profumi. – ci spiega un portavoce di Costa Crociere – I negozi a bordo delle navi della flotta Costa Crociere sono gestiti attraverso un concessionario che si chiama Starboard, una della aziende più grandi e affermate al mondo nella gestione di spazi commerciali su navi da crociera. In assortimento oltre 160 marchi tra prodotto italiani ed esteri”

In conclusione Retail e Turismo sono destinati sempre più a viaggiare a braccetto in un connubio che porta vantaggi ad entrambi: il retail tradizionale può rivolgersi ad una platea di big spender e acquirenti d’impulso, molto più propensi a spendere quando sono in viaggio. Dall’altra il turismo, che negli hanno ha visto i suoi margini risicati dall’avanzare dei modelli low cost, può aumentare il fatturato grazie ai ricavi derivanti dalle così dette ancillary revenue.

di Domenico Palladino

Shopping tourism, un fenomeno in crescita. Russi e brasiliani tra i top spender

Shopping Tourist, ovvero i turisti dello shopping: chi sono, quanto spendono e cosa comprano?

A dirlo, un’indagine sullo shopping tourism nelle città di Milano, Firenze e Venezia contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il nuovo rapporto di ricerca annuale condotto da Risposte Turismo e presentato in occasione di Shopping Tourism, il primo evento in Italia annuale e itinerante dedicato al fenomeno ideato e organizzato dalla stessa Risposte Turismo.

L’entità della spesa

Relativamente alle spese in shopping, l’indagine mostra una media procapite giornaliera pari a circa 43 euro, dato frutto della media tra i valori che la ricerca ha evidenziato per Firenze (33 euro), Venezia (23 euro) e Milano (74 euro).

“Considerando gli oltre 13 milioni di turisti che sono arrivati nel 2015 nelle tre città oggetto di indagine – ha affermato Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – se si proiettassero i valori risultanti dalla nostra indagine campionaria si arriverebbe ad indicare in oltre 1,4 miliardi di euro le spese annuali in solo shopping, di cui 860 milioni a Milano, 300 a Firenze e 240 a Venezia”.

La tipologia di acquisti

L’abbigliamento risulta la prima tipologia di prodotto sia per numero di acquisti effettuati (46%), sia per valore dell’investimento (43%).

I souvenir sono il secondo prodotto maggiormente acquistato (40%) e il terzo nella classifica delle spese per tipologie di prodotto (9%) alle spalle di accessori – gioielli – pelletteria (23%).

La frequenza

Quasi due turisti su dieci viaggiano o hanno viaggiato almeno una volta con motivazione prevalente lo shopping e come più di un turista su quattro cerca luoghi dove fare acquisti prima di scegliere la destinazione turistica da visitare.

“Un dato – ha proseguito di Cesare – che testimonia l’importanza di un fenomeno con forti potenzialità di crescita non solo per le tre città oggetto della nostra indagine, ma anche per tutta l’Italia, dove le competenze, le tradizioni e le eccellenze locali si mescolano con l’offerta dei grandi marchi internazionali”.

Identikit degli acquirenti

L’analisi evidenzia come a spendere maggiormente siano i turisti che viaggiano da soli, seguiti da chi viaggia in coppia e con amici. Al quarto posto i turisti che viaggiano in famiglia, all’ultimo quelli che viaggiano in gruppo.

Inoltre chi viaggia o ha viaggiato con motivazione prevalente lo shopping è più giovane rispetto al totale dei turisti intervistati e ha una provenienza geografica maggiore dall’Asia, dati interessanti per gli operatori e i decision maker delle destinazioni turistiche italiane nella comprensione delle dinamiche del fenomeno e nella definizione delle migliori strategie per intercettare tale domanda.

 

Infine, i turisti “top spender” risultano essere i russi seguiti da brasiliani e giapponesi.

 

Da segnalare come i turisti italiani si posizionino al di sopra della media e come francesi e tedeschi siano, rispettivamente, al penultimo e al terzultimo posto tra i quasi 70 paesi di provenienza rappresentati dal campione oggetto di indagine.

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