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Anna Muzio

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Restyling a Rozzano per Il Gigante, e il fresco incontra la sostenibilità

Illuminazioni a led e cotture ecologiche: il mondo del fresco rinnovato con 700 mq in più. Queste le caratteristiche che hanno guidato la ristrutturazione de Il Gigante di Rozzano (Mi), lo storico punto vendita aperto per la prima volta nel 1981. Che dopo la chiusura temporanea dovuta al completamento delle opere di ristrutturazione ha riaperto i battenti. Ora il punto vendita di Rozzano presenta tante caratteristiche innovative rispetto alla struttura precedente. In primo luogo la sostenibilità ambientale. Il supermercato, con la sua riapertura, è stato infatti dotato di un nuovo impianto di illuminazione a led per la riduzione delle emissioni (pari a 115.284 kg di CO2 nell’atmosfera) e l’abbattimento totale delle radiazioni di raggi ultravioletti e infrarossi. Inoltre, avendo una durata superiore rispetto ad altre fonti di iluminazione, i led generano calore ma lo trattengono al loro interno, mantenendo così una temperatura media che raramente supera i 50°C. Importante per non incidere sulla conservazione dei prodotti freschi esposti in vendita.

Sempre in ottica di sostenibilità ambientale, il nuovo punto vendita di Rozzano ha introdotto il forno a pellet, in grado di garantire una cottura rispettosa dell’ambiente. Il pellet, infatti, è un legno combustibile che genera calore naturale privo di qualsiasi collante o additivo chimico, oltre a essere una fonte energetica rinnovabile classificata a “zero emissioni”. Grazie a questa innovazione Il Gigante di Rozzano eviterà di immettere in atmosfera 130.500 kg di CO2.

Un format che punta sul fresco

Spostando l’attenzione ai reparti, il format del nuovo punto vendita mette in risalto quelli del fresco, il vero fiore all’occhiello del Gruppo. Il reparto pescheria è realizzato con arrivi giornalieri di pesce fresco dai mari italiani ed esteri, quello della macelleria con carni garantite perché controllate dai veterinari in collaborazione con gli allevatori, scelti dopo accurate selezioni, e il reparto gastronomia con salumi e formaggi della tradizione italiana che tramandano il gusto delle specialità più tipiche. Inoltre, anche questo supermercato è dotato di laboratori per la produzione di piatti realizzati con prodotti di qualità.

“Vogliamo offrire il meglio in termini di esperienza di acquisto – afferma Giancarlo Panizza, Presidente e fondatore del Gruppo Il Gigante – sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti, sia per quello che concerne la tutela dell’ambiente”. La riapertura del nuovo punto vendita di Rozzano rappresenta quindi un passo avanti nel creare un ambiente attraente e confortevole, “servire i clienti nel modo più efficiente, essere un’azienda italiana che difende i valori e le tradizioni, soddisfacendo le nuove esigenze” aggiunge Panizza.

Oggi il gruppo Il Gigante conta 55 negozi, tra cui 20 ipermercati, 23 superstore, 12 supermercati (di cui 2 in affiliazione a marchio Il mio Gigante), e 14 ristoranti, distribuiti nei territori di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Liguria. In tutto il Gruppo conta circa 6.000 dipendenti.

Il Gigante è associato a Selex Gruppo Commerciale, che opera nel settore della grande distribuzione con 2.470 punti vendita in tutta Italia gestiti dalle aziende associate. In tutto, il Gruppo Selex conta più di 31.000 addetti.

Brexit: Coldiretti, a rischio export prodotti Made in Italy, Gb primo mercato per lo spumante

Urne aperte in Gran Bretagna per decidere se rimanere o meno nel Unione Europea, e Coldiretti fa il punto della situazione nel caso vinca l’uscita. Sarebbero pesanti le conseguenze per l’agroalimentare italiano: il Regno Unito è infatti il quarto mercato di esportazione dei prodotti agroalimentari italiani. In particolare sarebbero colpiti alcuni prodotti, a partire dallo spumante, per cui nel 2016 l’isola di Albione è stato il primo sbocco commerciale,  con un aumento del 36% di bottiglie esportate nel primo trimestre che ha portato al sorpasso sugli Stati Uniti.

Per effetto della inevitabile svalutazione in caso di uscita dall’Ue, infatti, i rapporti commerciali sarebbero sconvolti. Un vero problema, dato che il saldo commerciale agroalimentare con l’Italia è decisamente positivo; la Gran Bretagna importa in un anno 3,2 miliardi di euro dall’Italia, con una tendenza progressiva all’aumento, mentre esporta verso il nostro Paese 701,9 milioni di euro, con le esportazioni che superano di 4,6 volte le importazioni. Ad essere maggiormente colpiti sarebbero i prodotti  piùrichiesti: lattiero caseari, ortofrutta e vino e spumanti.

 

Politiche comunitarie, le controverse etichette semaforo

Gli effetti riguarderebbero anche le politiche comunitarie: la Coldiretti ricorda che la Gran Bretagna riceve il 7% delle risorse destinate alla politica agricola dall’Unione Europea e si posiziona al sesto posto nella classifica dei maggiori beneficiari, nonostante sia al tredicesimo posto come numero di aziende agricole che sono circa 187mila. Inoltre storicamente la Gran Bretagna è il Paese che ha contrastato maggiormente le politiche di tutela qualitativa delle produzioni agricole a favore di una standardizzazione verso il basso.

L’ultima battaglia che oppone l’Ue alla Gran Bretagna è quella sulle etichette a semaforo. Allo scorso aprile risale il parere del Parlamento europeo sulla Relazione Kaufmann relativa al programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione europea, nella quale si invita la Commissione a “riesaminare la base scientifica, l’utilità e la fattibilità ed eventualmente a eliminare il concetto di profili nutrizionali”, ovvero quelle soglie tecniche di determinati nutrienti “critici” (come grassi, grassi saturi, zuccheri, sale). Fino ad ora la Commissione non ha mai dato seguito alla loro definizione e ha di fatto tollerato la decisione della Gran Bretagna di far adottare il sistema “a semaforo” dal 98% dei supermercati inglesi. Si tratta di una informazione visiva sul contenuto di nutrienti con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Con la conseguenza di escludere dalla dieta alimenti sani e promuovere, ad esempio le bevande gassate senza zucchero. Vittime illustri del sistema sono risultati il 60% delle produzioni Made in Italy, dal Prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche gli oli extravergine di oliva, la mozzarella o le nocciole

Insegne Gdo online: svetta Iper, seguono Esselunga, Coop e Decathlon

Ipermercati Iper si conferma in testa alla classifica dei migliori brand online della grande distribuzione in Italia, anche nel mese di giugno. È quanto emerge dall’indice stilato da BEM Research che ha analizzato l’andamento sul web del settore, tenendo conto di cinque parametri: ricerche su Google; visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico nel settore di riferimento; velocità caricamento e usabilità dei siti web e grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera. In seconda posizione è stabile Esselunga; in terza si affiancano Coop e Decathlon che totalizzano lo stesso numero di punti indice (42,3). Chiude il gruppo dei top-five Bricocenter, quinta come trenta giorni fa. Quattro su cinque insegne dunque che godono delle migliori performance online sono italiane. Infatti, non riesce a rientrare nel gruppo dei migliori Carrefour, che ad aprile si era attestata al quinto posto.

Nel complesso, il grado di competizione online tra le 13 società analizzate da BEM Research è alto. Da un lato la media di incidenza sul web di tutti i brand cala del 2,2% in un solo mese; dall’altro le ricerche su Google per parole chiave di interesse sono aumentate di oltre 20 punti percentuali rispetto a giugno 2015.

bem-gdo.giugno
«Nel settore della grande distribuzione l’Italia c’è e si fa sentire – spiega Carlo Milani, direttore di BEM Research -. Ipermercati Iper ed Esselunga sono i leader della classifica, e tra i migliori cinque brand online l’unico non italiano è Decathlon. Quando si parla di cibo e di agroalimentare, la scuola italiana sa come rinnovarsi: oggi puntare sull’e-commerce è indispensabile per chi vuole raggiungere il più alto numero possibile di clienti. Un dato rilevante che emerge dalla nostra ricerca è sulla tipologia di sito web che la Gdo predilige: tutti cercano una grande usabilità per il loro portale. Vuol dire che c’è un pubblico fedele disposto a cercare il proprio brand, ma che vuole un sito facile da usare».

Il macellaio del futuro potrebbe essere vegetariano, e Sainsbury’s lo testa a Londra

Ha debuttato nel quartiere chic di Wandsworth il primo “macellaio vegetariano” all’interno di un supermercato: succede da Sainsbury’s, una delle quattro grandi catene della Gdo britannica.

Ma di cosa si tratta? Ispirati dall’abilità al taglio del macellaio tradizionale, il macellaio vegetariano usa diversi modi di trattare la materia prima, rigorosamente veggie, consigliando nuovi modi di cucinarla e presentando specie meno note, come la barbabietola e la pastinaca. I vegetali sono ridotti in nastri, spirali, onde, grattugiati o ridotti a julienne, o anche in succo. I clienti possono acquistare l’ortofrutta sfusa e farsela tagliare gratuitamente, secondo la tecnica più adatta alla ricetta che vogliono preparare.

“Cerchiamo sempre nuove idee per ispirare i nostri clienti, e recentemente abbiamo lanciato dei prodotti innovativi nella IV gamma, come i courgetti (zucchine sotto forma di spaghetti) e il riso di barbabietola che hanno avuto un grande successo” ha spiegato Georgina Lunn, product developer prodotti freschi di Sainsbury’s.

L’iniziativa, che è durata qualche giorno come test, incrocia una serie di tendenze alimentari che si stanno consolidando: dall’uso crescente di prodotti a base vegetale in cucina con la corrispondente minore utilizzo di carne (un trend vivo anche da noi, vedi Come cambia la spesa degli italiani: su legumi, quarta gamma e riso, giù carne e uova) alla lotta allo spreco che insegna a utilizzare ogni parte di un vegetale, dalle lavorazioni a vista al servizio a tutto tondo nel punto vendita.

“Da anni cerco di utilizzare i vegetali in modo creativo e originale ma so che la maggior parte delle persone preparano zucchine, carote e broccoli sempre allo steso modo. Mi piace mostrare alle persone quanto possano essere divertenti e buoni i vegetali e soprattutto come possono essere utilizzati in tutte le loro parti, anche quelle che di solito si scartano” ha detto Amber Locke, la “macellaia vegetariana” che ha offerto i suoi servigi.

Sempre più vegetali, sempre diversi

Il 62% dei consumatori inglesi negli ultimi cinque anni ha aumentata la quantità e la varietà di vegetali acquistati. Tra i “best sellers” dei primi acquisti ci sono la patata dolce (40%), il kale (36%), l’avocado (19%) e gli asparagi (19%).

Solo nell’ultimo anno sono aumentata le vendite da Sainsbury’s di avocado  del 147%, asparagi del 118%, broccoli del 40%, zucchine del 30% e barbabietole del 25%.

Due terzi delle famiglie britanniche oggi fanno almeno un pasto vegetariano a settimana anche se mangiano ancora carne, e tende a sostituire i carboidrati con frutta e verdura.

Bongiovanni, un italiano alla presidenza di Eurocoop

C’è un italiano a capo di Eurocoop: Massimo Bongiovanni, Vice Presidente di Ancc-Coop, è stato nominato a Rotterdam nell’ultima Assemblea Generale, nuovo presidente di EuroCoop per il biennio 2016/2018. Presiederà un organismo che raccoglie oltre 30 milioni di consumatori in 19 Paesi, con un giro d’affari totale di circa 76 miliardi di euro, 500.000 dipendenti e 36.000 punti vendita in tutta Europa.

Massimo Bongiovanni.

Eurocoop è l’organismo di rappresentanza della cooperazione di consumatori presso le istituzioni e le organizzazioni comunitarie, il Parlamento e la Commissione Europea ma anche le organizzazioni sindacali, quelle imprenditoriali, le associazioni dei consumatori, il mondo dell’ambientalismo.

«La Cooperazione di consumatori, a dimensione europea, rappresenta da sempre uno dei punti di riferimento delle istituzioni –ha detto Massimo Bongiovanni nel suo intervento di insediamento -. Eurocoop è nata nel 1957, lo stesso anno della firma dei trattati di Roma, ed è stata una delle prime organizzazioni non governative a costituirsi in Bruxelles. Oggi, a fronte delle sfide globali sulla nutrizione e sulla sicurezza alimentare, sulla gestione delle implicazioni del trattato TTIP, sull’ambiente anche a seguito degli accordi di Parigi, sulla innovazione che sta cambiando il mondo della distribuzione, la dimensione europea acquista un valore ancora più significativo. Pensare di chiudersi ognuno nel proprio particolare non solo è antistorico, ma controproducente».

La nomina è avvenuta all’unanimità dei componenti della Assemblea. Alla vicepresidenza sono stati eletti Ofer Feinstein, Ceo di Coop Israel, Juhani Ilmola della finlandese SOK Corporation, Colin MacLeod della britannica Federal Retail & Trade Services e Jaanus Vihand di Coop Estonia.

 

Carrefour trasforma i 24 ore in palchi per la festa della musica

Trasformare il punto vendita in un luogo da vivere, giorno e notte: sembra questa l’idea dietro l’adesione di Carrefour alla Festa della Musica, indetta il 21 giugno dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, mettendo a disposizione di artisti, gruppi e associazioni musicali più di 160 Carrefour market aperti 24 ore su 24 in tutta Italia.

Con questa partnership tra Carrefour market e Festa della Musica 2016, a partire dalle ore 18, i punti vendita Carrefour market h24 diventeranno un vero e proprio palcoscenico e luogo di incontro per le comunità locali. Un modo per portare la Festa della Musica anche nei comuni più piccoli, spesso al margini delle iniziative culturali. Coerentemente con lo spirito della manifestazione, ma anche con la sua idea di coinvolgere clienti e lavoratori dell’insegna nelle sue iniziative anche pubblicitarie e di comunicazione, ha promosso la partecipazione attiva di tutti i propri clienti e collaboratori che hanno passione per la musica e la voglia di esibirsi. Sono però stati coinvolti anche alcuni musicisti noti al grande pubblico come Francesco Facchinetti, ambassador del mondo h24 Carrefour market, che si esibirà presso il punto vendita di Corso Europa a Napoli.

«La collaborazione con la Festa della Musica, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali ci rende particolarmente orgogliosi – spiega Stephane Coum, direttore supermercati Carrefour Italia – e soddisfatti di apportare un importante contributo a una iniziativa così coinvolgente dal punto di vista sociale e che promuove valori positivi di cultura e partecipazione attiva delle comunità. Sono valori coerenti con la filosofia alla base della nascita della formula h24 di Carrefour market in Italia, che tutti i giorni, attraverso un servizio unico, è vicina al cambiamento delle esigenze delle famiglie e dei lavoratori».

Conad del Tirreno chiude l’anno con un +5%, piano da 140 milioni per il prossimo biennio

È stato un 2015 positivo per Conad del Tirreno, che cresce del 5% e segna un giro di affari di 2,35 miliardi di euro e un patrimonio netto a 317 milioni di euro. Una solidità economica che permetterà di attuare con tranquillità il piano di sviluppo 2016-2018, che prevede 140 milioni di euro di investimenti, con l’obiettivo di accrescere la quota di mercato e l’efficienza del sistema. Tra le azioni previste, nuove aperture e ristrutturazioni, sostegno all’innovazione, attenzione all’ambiente e ai servizi offerti al cliente, come i distributori di carburanti, le parafarmacie, l’ottica.

L’insegna nel secondo semestre 2015 è risultata, secondo GNLC, il primo gruppo distributivo in Sardegna (con una quota di mercato superiore al 18%) e nel Lazio (23%, assieme all’altra cooperativa Conad che opera in regione, PAC 2000A), mentre rafforza la propria presenza in Toscana, con una quota di mercato del 15%.

«I clienti e il mercato premiano la professionalità e la capacità dei nostri soci imprenditori di dialogare con la comunità dove operano, ponendo massima attenzione al sostegno e alla valorizzazione del loro territorio. È una distintività preziosa, che consente di accrescere le nostre quote anche in una fase economica complessa. Un ruolo decisivo è svolto dall’innovazione, a servizio della continua evoluzione del punto di vendita e dell’offerta di prodotti e servizi, attentamente valorizzati nella nostra multicanalità: supporto decisivo nell’impegno di accrescere esperienza, informazione, qualità, certificazione e, dunque, rassicurare il nostro cliente. In sintesi, un’offerta che coniuga innovazione al gusto e alla tradizione, capace di offrire risposte di qualità ai trend di consumo emergenti: un’attenta specializzazione nei reparti freschi, nel salutistico, nel benessere e nei prodotti del territorio, premium e biologici» dichiara l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi.

La cooperativa ha sviluppato una serie di iniziative che hanno fatto risparmiare ai clienti oltre 200 milioni di euro. La rete è costituita da 341 punti di vendita in Toscana e provincia di La Spezia (192), Lazio (70) e Sardegna (79), con una superficie complessiva di 245 mila metri quadri: 44 Conad Superstore (di cui 18 grandi superfici), 103 Conad, 141 Conad City, 6 Sapori&Dintorni Conad, 47 Margherita. A questi si aggiungono 11 distributori di carburanti, che hanno erogato 82,1 milioni di litri con un risparmio diretto di 7,4 milioni di euro per gli automobilisti, 22 parafarmacie con un’offerta di 480 farmaci da banco, 210 prodotti omeopatici e 60 prodotti veterinari e 4.850 prodotti per la cura della persona, e tre corner Ottico. I 212 soci danno lavoro nei loro punti vendita a 9.500 persone.

I 1.150 fornitori (700 in Toscana, 200 nel Lazio e 250 in Sardegna per un fatturato che supera i 375 milioni di euro, a cui si deve aggiungere il valore delle ricadute sull’indotto locale) consentono di portare in tavola i prodotti della tradizione e della cultura locale. I 6 centri di distribuzione in attività (3 in Toscana, 2 nel Lazio e 1 in Sardegna) coprono una superficie di oltre 140 mila metri quadri di superficie. A questi si aggiungerà il polo logistico attualmente in costruzione a Montopoli (Pi) con un investimento di oltre 20 milioni di euro, che sarà il più grande polo logistico del Centro Italia. Il polo logistico del fresco a Tarquinia (Vt) rifornirà i supermercati laziali e sarà ultimato nel secondo trimestre 2017: avrà una superficie coperta di 20 mila metri quadri (il doppio dell’attuale).

In materia di efficientamento energetico della rete di vendita, Conad del Tirreno ha intrapreso, con la partnership di Officinae Verdi e Unicredit Banca, un progetto che prevede la riqualificazione energetica dei punti di vendita con l’obiettivo, assieme alla riduzione delle emissioni, di realizzare il progressivo passaggio dall’utilizzo di fonti fossili a quelle rinnovabili e di ridurre l’impatto economico della bolletta energetica. Nel 2015 sono state fatte otto operazioni, con un risparmio energetico medio del 35%.

Lo scorso anno la cooperativa e i soci hanno investito 2,4 milioni di euro in iniziative di responsabilità sociale, nel campo dello sport, in particolare a sostegno di squadre sportive giovanili, della cultura, del tempo libero e per sostenere enti, onlus e parrocchie.

 

Conad, +4% e obiettivo leadership

E il 2015 è stato un anno positivo per tutte le componenti della cooperativa. La quale nel 2015, nel suo complesso, ha incassato un fatturato di 12,2 miliardi di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno precedente (+4%). Ed è cresciuta anche la quota di mercato, all’11,9% (fonte: GNLC secondo semestre 2015). 

La rete di vendita conta 3.055 punti di vendita per una superficie complessiva di 1.918.013 metri quadri, è costituita da 25 Conad Ipermercato, 216 Conad Superstore, 1.028 Conad, 995 Conad City, 518 Margherita, 13 Sapori&Dintorni, 198 Todis, oltre a 62 punti di vendita con altre insegne e cash&carry. A questi si aggiungono 35 distributori di carburanti, 101 parafarmacie e 20 Ottico a insegna Conad. Consolidata la leadership nei supermercati, al 20,1%, e nel libero servizio, al 13,9% (fonte: GNLC II semestre 2015).

Nel 2015 i 2.673 soci di Conad hanno creato 2.126 posti di lavoro, investendo 289 milioni di euro nello sviluppo della propria rete.

Il patrimonio netto aggregato del consorzio e delle cooperative è aumentato del 10,5% e ora ammonta a 2,1 miliardi di euro. Il piano di sviluppo per il 2016 prevede un investimento di 188 milioni di euro per potenziare e ampliare la rete con 88 nuovi punti di vendita (per un totale di 78.800 metri quadri) e la creazione di 1.300 posti di lavoro (800 nuove assunzioni, il restante ricollocazioni) che porteranno il totale degli addetti a quota 50 mila (48.254 a fine 2015). Per il triennio 2016-2018 gli investimenti previsti sono di 785 milioni di euro.

Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del bilancio 2015 ci sono la fusione delle due cooperative siciliane nella nuova Conad Sicilia – quota di mercato al 15,2% (fonte: GNLC I semestre 2015), fatturato stimato di 800 milioni di euro con 386 punti di vendita per oltre 190 mila metri quadri, 210 soci imprenditori e 3.236 addetti, patrimonio netto consolidato di 62 milioni di euro in grado di fornire una solida garanzia per i programmi di sviluppo – e l’inaugurazione dei primi quattro PetStore, la nuova catena di negozi specializzati Conad dedicata agli animali da affezione, vicina agli ipermercati e ai superstore Conad, ma con una gestione completamente autonoma e indipendente. L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi tre anni (15 entro la fine dell’anno in corso).

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Pagamenti facili con la tecnologia Ncr che approda all’Iper la grande i di Arese

ingresso e barriera casse di Iper Arese

La tecnologia NCR, near field communication, rende l’esperienza del pagamento alle casse veloce e avanzata: Iper, La grande i ha adottato le soluzioni NCR Retail di ultima generazione presso il nuovo punto vendita iper la grande i di Arese. In 9.000 metri quadrati all’interno de “Il Centro”, dunque, non solo si offre una food experience unica in Italia, ma si sperimentano nuove soluzioni.

NCR ha automatizzati tutti i servizi transazionali e di cassa, dove il cliente può effettuare il checkout in modo semplice e veloce, sia in modalità assistita, sia in modalità self-service.

La cassa assistita ha caratteristiche di ergonomia, estetica ed efficienza operativa, design all’avanguardia, un terminale “all-in-one” con touch screen capacitivo da 15”.

I servizi di cassa in self-service consentono, in totale autonomia, al cliente di effettuare la scansione degli articoli e poi il pagamento; il pagamento di tutte le spese può essere effettuato con il terminale sul carrello.

In totale, la barriera dell’ipermercato si compone di 18 postazioni di pagamento in self-service e 28 casse assistite, per offrire la migliore combinazione di servizi di cassa, minimizzando le code.

«Grazie alle soluzioni tecnologiche NCR, all’avanguardia e semplici da utilizzare, riusciamo sempre ad offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto moderna e adatta a tutte le tipologie di consumatori – dice Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper, La grande i -. Iper Arese è un’evoluzione importante del modello distributivo, e per questo abbiamo bisogno di partner innovativi e di fiducia come NCR, in grado di capire le nostre necessità per ciascuno dei punti di contatto tecnologici con il consumatore”.

Le postazioni di casse self service sono abbinate agli scanner full imaging biottici sono in grado di leggere qualsiasi tipo di bar code in modo veloce e sicuro.

Si trova, inoltre, un imager “remoto”, montato sul supporto che regge il pinpad per i pagamenti elettronici: in futuro, consentirà ai consumatori di interagire con la cassa utilizzando il proprio smartphone, ad esempio per leggere la propria carta fedeltà ed i barcode dei coupon direttamente dal display del telefono o per operazioni di pagamento in mobilità.

Abbigliamento nel web, i marchi al top fanno e-commerce, Made in Italy grande assente

Una conferma della crescente importanza dell’e-commerce nel settore abbigliamento viene dalla classifica mensile di BEM Research, che a giugno ha analizzato l’indice di performance online di 29 marchi dell’abbigliamento. Sul podio, i marchi di e-commerce sono considerati i migliori brand online: Zalando si conferma in vetta e sbaraglia la concorrenza, ma deve fare i conti con l’avanzata di Asos. La società britannica entra nella top-five e balza al secondo posto, migliorando di otto posizioni rispetto a maggio. Al terzo posto c’è Adidas; in quarta e quinta posizione si confermano Zara e BonPrix. Esce dal gruppo dei migliori cinque Kiabi e anche in questo mese non compaiono marchi italiani al top.bem-research-abbigliamento

Chi si occupa di moda e accessori deve fare i conti con un alto grado di competizione sul web, ma l’andamento online del settore cala dello 0,4% su base mensile. Rispetto a un anno fa, invece, le ricerche su Google registrano un aumento vicino al 15%.

«Quello dell’abbigliamento è un settore che segue più degli altri l’andamento stagionale – spiega Mariachiara Marsella, web marketing manager di BEM Research –. L’arrivo dell’estate, e dei saldi estivi che partiranno nei primi giorni di luglio, porterà un aumento delle vendite in negozio, ma anche online: chi punta tutto sull’e-commerce in queste settimane deve saper sfruttare tutte le opportunità offerte dal web, non potendo contare su vetrine tradizionali in città. Purtroppo, anche in questo mese registriamo l’assenza dei brand italiani ai vertici del nostro indice. La moda made in Italy, un punto di riferimento a livello mondiale, non è ancora in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di Internet».

La classifica dei migliori brand online, prodotta da BEM Research, è costruita sulla base di un indice, il BEM Rank, che considera cinque diversi parametri: 1) i brand maggiormente cercati su Google; 2) la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; 3) la velocità di caricamento delle pagine web; 4) l’usabilità dei siti web; 5) il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Amazon e gli altri: perché oggi i retailer non possono più ignorare il digitale

“Amazon è arrivata in Italia con Fresh, e può fare piazza pulita del mercato grocery”: ce lo dice in questa intervista Maurizio Capobianco, Sales Director Italy di Demandware, società che vende soluzioni cloud per il retail e che, grazie all’offerta di acquisto di Salesforce, si appresta a formare un gruppo che, nel 2017, potrebbe fatturare fino a 8,32 miliardi di USD.

Le opportunità sono ingenti. E anche i rischi per chi non sarà in grado di assicurare un’esperienza soddisfacente in tutti i canali, on e offline, ormai percepiti come un tutt’uno dal cliente. Già nel 2015, il 50% delle vendite nei negozi sono state influenzate dalla tecnologia digitale. L’86% dei consumatori è disposto a spendere di più per una esperienza di acquisto migliore. È ormai un fatto acquisito che i canali online ed offline continuano a convergere, influenzando fortemente il modo in cui i consumatori interagiscono con i retailer e i brand. Il consumatore, oggi, si aspetta una user experience innovativa e rilevante in tutti i canali.

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