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Anna Muzio

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Provenienza, ambiente e convenienza leve d’acquisto per il pesce nella Gdo

Come si acquista il pesce al supermercato, per quali motivo si sceglie una tipologia piuttosto che un’altra? Se ne è parlato, insieme a questioni come distribuzione e informazione del consumatore, a una tavola rotonda ad AquaFarm, la manifestazione di riferimento in Europa meridionale e sud-orientale e nel Mediterraneo per l’acquacoltura e l’industria della pesca, le vertical farm, le colture fuori suolo e le alghe. Organizzata in collaborazione con l’Associazione piscicoltori Api e con la Skretting, società leader nella produzione di mangimi, e moderata da Carlo Alberto Pratesi, docente di Sostenibilità innovazione e marketing dell’Università Roma Tre, ha messo a confronto rappresentanti della Gdo come Luca Colella di Auchan Retail Italia e Armando La Marca di Metro Italia Cash and Carry e allevatori sul tema dello sviluppo delle politiche di acquisto e sulla gestione degli aspetti correlati alla sostenibilità.

 

Localismo, certificazione Dop, Gdo le tendenze

Il dibattito, preceduto da un sondaggio che ha evidenziato come i principali aspetti da considerare per l’acquisto del pesce da parte degli italiani siano la provenienza italiana, il rispetto dell’ambiente e la convenienza, ha visto un’attiva partecipazione del pubblico presente, dotato di un cartoncino per esprimere il proprio parere in merito all’andamento della discussione, e che ha anche risposto a domande dirette del moderatore e del panel. In particolare è emersa l’importanza del localismo, cioè la produzione nei luoghi in cui ci sono le condizioni ideali, criterio questo che sembra aver soppiantato il mito del chilometro zero. Si è anche sottolineata l’importanza di un nuovo schema di certificazione sia come attuazione di una denominazione di origine sia ai fini di rendere oggettiva la descrizione qualitativa del prodotto al consumatore. Infine è stata sottolineato il ruolo di influencer delle scelte del consumatore sostenuto dalla grande distribuzione.

Sono emersi anche fattori critici da parte della stessa Gdo, che secondo molti allevatori ora sta iniziando a chiedere a questi ultimi prodotti «distintivi» per agevolare le scelte del consumatore più esigente, scelta questa che contraddice la spinta ai processi di standardizzazione ai quali gli allevatori sono stati chiamati fino ad ora. E soprattutto gli allevatori si chiedano se e come la Gdo intenda remunerare gli sforzi degli allevatori per accontentarli.

Il Digital Garage di Google aiuta a costruirsi un lavoro nell’era digitale

Cerchi un lavoro? Vai in garage. Vuoi migliorare la tua carriera? Sempre nel garage. Quello aperto a Manchester, in Inghilterra, dalla Google, per aiutare disoccupati, studenti, pensionati, imprenditori offrendo consulenze digitali gratuite. Il Google Digital Garage – il terzo dopo quelli inaugurati con grande successo a Sheffield e Birmingham – è stato progettato in collaborazione con l’agenzia WRG, specializzata in esperienze digitali, ed è il primo passo per una campagna di aiuto che vuole raggiungere nei prossimi tre anni 100mila cittadini britannici.
Il servizio, del tutto gratuito, offre corsi destinati sia a coloro che non hanno alcuna competenza digitale sia a coloro che sentono la necessità di implementarle. Si insegna ad andare online a chi non lo ha mai fatto (sembra incredibile ma è una cosa che riguarda due europei su dieci), a ristrutturare il proprio curriculum vitae ma anche a programmare e a far crescere un’azienda già esistente attraverso un corretto uso dei social media.

 

Aiuto gratuito, ambiente accogliente e colorato

L’ambiente – colorato e informale, molto lontano dall’asettico grigiore di un ufficio di collocamento (il tour virtuale è naturalmente online) – è fatto per favorire il rapporto umano one-to-one, nella logica di mettere a proprio agio e “includere” persone presumibilmente sfiduciate. Molta cura è stata prestata a creare uno spazio modulare, altamente tecnologizzato ma assai umano, nel quale non esistono barriere fisiche ma la privacy è comunque garantita.
«Collaborare con Google nel loro impegno per migliorare le competenze digitali nel Regno Unito – dice Russ Lidstone, chief executive di WRG e del Creative Engagement Group – è un processo creativo e pieno di ispirazioni. L’attività si sta rivelando molto popolare e siamo lieti che sia una formazione gratuita».
Al negozio permanente si affianca anche un bus itinerante, che “batte” la Greater Manchester secondo un calendario reso noto di volta in volta sui social, che svolge la stessa attività. Google ha convertito un autobus a due piani (double decker) in un “digital training hub” che fa tappa in varie località per offrire corsi e consulenze. «Sono elettrizzato – esulta Ronan Harris, amministratore delegato di Google UK e Irlanda – all’idea di iniziare questa formazione on the road per raggiungere persone che spesso non possono accedere al centro città e assicurarci così che tutti possano condividere le opportunità offerte dalla tecnologia».

Tiendeo più mobile-pocket, promozioni dirette al cliente fedele

Dialogare con il proprio cliente fidelizzato proponendogli promozioni e stimolando la visita nel punto vendita: è lo scopo della collaborazione internazionale avviata tra Tiendeo, fornitore di offerte online geolocalizzate, e mobile-pocket, ecosistema dedicato alle soluzioni di fidelizzazione e ricompense a punti.

Ora gli utenti mobile-pocket italiani e spagnoli potranno scoprire le ultime offerte e occasioni dei loro rivenditori preferiti. Aggiungendo le carte fedeltà all’app mobile-pocket non solo non avranno più bisogno di tessere di plastica o cataloghi cartacei. Ma troveranno le migliori offerte direttamente sul loro telefono. Quando fanno acquisti, aprendo l’app accederanno anche alle ultime offerte dei cataloghi collegate alle loro carte fedeltà.
Nei prossimi mesi, anche i rivenditori avvertiranno l’impatto di questa collaborazione: l’integrazione di questa nuova funzionalità aiuterà i rivenditori a interagire con un maggior numero dei loro clienti fidelizzati prima degli acquisti, fornendo una grande opportunità per indirizzare gli afflussi.

«Tiendeo aiuta i rivenditori in 35 Paesi ad aumentare il traffico verso i loro negozi fisici. La collaborazione con mobile-pocket è l’opportunità perfetta per i rivenditori di essere vicini ai loro clienti in ogni fase e mostrare loro il contenuto a cui sono interessati» ha detto Eva Martin, CEO di Tiendeo.

Poiché mobile-pocket non è solamente un’app ma un intero ecosistema per le soluzioni di fidelizzazione e di ricompense a punti, ogni portafoglio digitale all’interno dell’ecosistema mobile-pocket può anche accedere facilmente e distribuire questo contenuto ready-to-use. In questo modo si offre agli utenti un motivo in più per impiegare il proprio portafoglio digitale e spingerne l’utilizzo.
Tiendeo e mobile-pocket stanno pianificando di espandere la loro collaborazione in altri paesi dell’Europa e dell’America Latina, aree in cui operano le aziende.

Da Unes a U2: riapre mercoledì 28 il supermercato di via Filzi ad Alessandria

Da mercoledì 28 febbraio il punto vendita Unes di via Fabio Filzi ad Alessandria diventa U2 Supermercato. Nel rinnovato punto vendita di 1.170 metri quadri si trovano i reparti gastronomia e macelleria servite, l’ortofrutta sfusa e la panetteria, sia servita sia self-service. Tra i servizi disponibili c’è la lavanderia, e lo store dispone di un ampio parcheggio.
Per festeggiare il rinnovo dello store, fino a domenica 4 marzo i clienti riceveranno in omaggio una shopper firmata U2 Supermercato e 6 euro in buoni spesa.
In via Fabio Filzi sono disponibili oltre 7.900 referenze tra le quali 300 di gastronomia/panetteria, 200 di ortofrutta, 250 di carne, un vasto assortimento di latticini (800 referenze), surgelati (508 referenze), scatolame (3.900 referenze) e prodotti non food (1.950 referenze). I clienti potranno scegliere tra i prodotti della linea il Viaggiator Goloso e la linea U! Confronta e Risparmia.
Il rinnovato store aderisce alla formula Every Day Low Price di U2 Supermercato che coniuga la qualità dell’assortimento con una linea prezzi più competitiva e un approccio controcorrente: non realizza promozioni, non stampa né distribuisce volantini, non ha un programma di fidelizzazione con tessere a punti o simili.
Inoltre, sempre in linea con la filosofia che distingue U2 Supermercato, l’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità sono caratteristiche fondamentali del punto vendita che propone borse in TNT riutilizzabili e sacchetti interamente biodegradabili e compostabili, oltre a confezioni d’acqua senza il tradizionale imballo in plastica.

Nel supermercato lavorano 20 addetti.

Esselunga cresce ancora: chiude il 2017 con 7,7 miliardi di vendite

Esselunga, sessant’anni e non sentirli: l’insegna milanese chiude il bilancio 2017, primo anno interamente passato senza lo storico fondatore Bernardo Caprotti, ancora in crescita.

Le vendite sono salite a 7,754 miliardi, +3,1%, mentre l’utile netto rettificato per tener conto del consolidamento di Villata Partecipazioni, che ha contribuito per 9,8 milioni, è salito del 3,9% a 305,8 milioni contro 220,6 milioni del 2016.
La posizione finanziaria netta negativa (per 847,5 milioni contro i 55,5 del 2016) è la conseguenza dell’acquisto del controllo di Villata, la società con 83 immobili commerciali del gruppo la cui acquisizione (del 67,5% per 965 milioni) è stata strumentale al raggiungimento di un accordo tra gli eredi di Caprotti.

Per finanziare l’operazione Esselunga ha emesso due bond da 1 miliardo di euro.

Nasce a Milano Meet, primo centro italiano di cultura digitale

I temi del 2018 secondo Meet.

Nasce a Milano, MEET, il primo centro internazionale in Italia volto a promuovere la cultura digitale: luogo di incontro, confronto e co-progettazione che intende colmare il divario digitale nel Paese. Promotori dell’iniziativa sono l’istituzione filantropica Fondazione Cariplo e Meet the Media Guru, piattaforma di idee ed eventi diretta da Maria Grazia Mattei che, dal 2005, indaga il tema dell’innovazione e del digitale come crocevia per la cultura, l’economia e le professionalità del nostro tempo.

Luogo fisico e contenitori di incontri, workshop, mostre e iniziative sarò l’attuale Spazio Oberdan in piazza Oberdan, storica sede della Fondazione Cineteca Italiana che collaborerà con la nuova entità: i 1200 metri quadri di proprietà della città metropolitana sono stati assegnati con un bando proprio pochi giorni fa al progetto sostenuto da Fondazione Cariplo, che da 26 anni promuove iniziative benefiche e culturali. I lavori per la ristrutturazione dovrebbero terminare entro il 2018, ma per ora contenitore e luogo digitale per l’incontro e la divulgazione delle iniziative (al via da marzo) sarà il sito di meet.

 

Il futuro è qui

Il digitale è il futuro, e può essere un’opportunità o una minaccia, a seconda che si conosca e non si subisca passivamente.  E questo in tutti i campi, dal retail all’agricoltura, dalla cultura all’arte. 
MEET nasce come impresa sociale con la convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico e che la diffusione della cultura digitale favorisca non solo la crescita dell’economia, ma anche delle opportunità e del benessere per tutti i cittadini.

Anche se è fortissimo il legame con la città, per il suo ruolo strategico nel processo di innovazione del Paese sottolineato dal sindaco Beppe Sala presente oggi al lancio di Meet, il centro ambisce a fare di Milano un punto di riferimento per la Cultura Digitale anche sulla scena internazionale, ma allo stesso tempo promuoverà iniziative in altri luoghi de Paese.

«Per Meet the Media Guru, Cultura Digitale è il DNA del tempo che viviamo, è il sistema di simboli e comportamenti che definisce il nostro presente. – ha dichiarato Maria Grazia Mattei, Direttore del neonato Centro e fondatrice di Meet the Media Guru – Spesso, come accade a chi guardi in un cannocchiale rovesciato, si crede che il cambiamento tecnologico sia la causa quando è la conseguenza del nostro modo di vivere e di pensare. Qual è il pericolo di questo malinteso? È che ci trasformi in semplici fruitori di tecnologia sempre nuova. Mentre noi, presi dalla rincorsa verso l’ennesima novità, sopraffatti dalla fatica dell’aggiornamento costante, spaventati dal restare indietro – perdiamo il senso di tutto questo correre. Con il MEET vogliamo dare voce alla Cultura Digitale come un nuovo Umanesimo che tiene insieme gli elementi della travolgente trasformazione, senza lasciare nessuno fuori, in una logica di incontro e di inclusione».

È stato più volte sottolineato nel corso della presentazione il doppio ruolo di una città come Milano, tra inclusione, apertura all’esterno e al diverso, e alle nuove possibilità date dalla attuale rivoluzione tecnologica, basata su intelligenza artificiale, robotica e Iot. 

«Oggi, tra le numerose povertà che ci troviamo di fronte (a Milano 13mila bambini soffrono la fame), c’è una povertà culturale nei confronti della trasformazione che il digitale ha prodotto e sta producendo – ha detto il Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti -. Ciò determina distorsioni legate all’analfabetismo che sfociano nell’improvvisazione. La povertà culturale, e per certi versi anche strutturale, non consente di utilizzare a pieno le potenzialità che il digitale offre per lo sviluppo economico e per la crescita delle persone. Per questo Fondazione Cariplo ha creduto e crede nella necessità di far nascere una nuova iniziativa come MEET. Creatività, inclusione sociale, opportunità per i giovani. Milano ha dimostrato di saper cogliere le sfide della modernità, rinnovandosi rispetto al suo passato industriale e confermando il suo ruolo centrale nell’economia del Paese. È giusto che anche dal punto di vista culturale Milano si faccia promotrice di un progetto innovativo che porti l’Italia all’attenzione dell’Europa e del mondo».

Importante è che al centro ci sia l’uomo, o meglio un nuovo umanesimo tecnologico come hanno sottolineato i relatori: oltre al sindaco di Milano Sala e ai promotori dell’iniziativa, Luigi Ferrara, preside del Centre for Arts, Design & Information Technology della George Brown College di Toronto e dell’Institute without Boundaries e Lucilla Sioli, capo della direzione Industria della direzione generale Connect della Commissione Europea, che ha fornito l’immagine di una Italia un po’ indietro rispetto ai Paesi più avanzati ma che dall’innovazione ha tanto da guadagnare, specie sul fronte del ricco tessuto delle Pmi.

 

Carrefour Italia prima insegna Gdo certificata per la gestione energetica sull’intera rete

L’intera rete dei punti vendita e la sede centrale “allineate” nella sistema di gestione  dell’energia, tanto da poter essere interamente certificati: è l’importante traguardo conseguito da Carrefour Italia che oggi ha ricevuto da Certiquality, organismo di certificazione indipendente specializzato in sistemi di gestione aziendale per la qualità, l’ambiente e la sicurezza, la certificazione di conformità del proprio Sistema di Gestione dell’Energia alla norma internazionale ISO 50001. La consegna è avvenuta nel punto vendita milanese di piazzale Siena, “fiore all’occhiello” della catena francese grazie a luci a led e frigoriferi chiusi, ma anche all’utilizzo totale di CO2 per la produzione del freddo, che è anche utilizzata per riscaldamento e climatizzazione.

«Questo tipo di certificazione segue il miglioramento progressivo della gestione dell’energia – ha chiarito un entusiasta Alfio Fontana, Energy Manager di Carrefour Italia -. Non tutti i punti vendita sono allo stesso punto, ma la cosa importante, e anche la più difficile per l’ottenimento della certificazione, è stato proprio coinvolgere tutti i 1068 store, di proprietà e in franchising, tramite i direttori e la sensibilizzazione dei dipendenti. Man mano saranno implementate le soluzioni di gestione più avanzate nei vari store».

Gli obiettivi dell’insegna sono ambiziosi: la riduzione del 40% di energia entro il 2050. Ma già ora ogni anno si arriva a ridurre circa il 3% (l’unità considerata è il kWh al metro quadro). Un bel risultato, a fronte di una bolletta energetica complessiva “che supera i 50 milioni di euro”, reso possibile però anche da investimenti tra i 6 e gli 8 milioni di euro l’anno.

Sono innumerevoli le variabili da considerare nella gestione energetica di un punto vendita, e prendono in considerazione non solo riscaldamento e refrigerazione e illuminazione, ma anche ad esempio gli acquisti “quando acquistiamo un forno dobbiamo calcolare non solo il costo iniziale ma anche la sua gestione, ovvero quanto consumerà”, fino alle modalità di consumo dell’energia e alle opportunità di risparmio presenti in azienda, il che coinvolge anche il modo in cui i dipendenti gestiscono le fonti energetiche.

«Le attività di verifica di Certiquality hanno coinvolto il personale di Carrefour che partecipa al funzionamento e mantenimento del sistema di Gestione dell’Energia, anche tramite sopralluoghi a campione sui punti vendita della rete e sulle attività dei fornitori di Carrefour per quanto riguarda i servizi energetici» ha confermato Umberto Chiminazzo, Direttore Generale di Certiquality.

Poi c’è il cliente finale, sempre più sensibile al tema: questo traguardo sarà comunicato dall’azienda? «Lo faremo, anche se è un questione molto tecnica e non così facile da spiegare, e però la sensibilità anche da parte del cliente finale c’è, penseremo a dei modi  per sensibilizzare al tema e passare il messaggionel punto vendita» ha detto Fontana.

Le attività di verifica di Certiquality hanno previsto la valutazione dello status attuale, dei piani di miglioramento, degli obiettivi energetici individuati e dei traguardi raggiunti da Carrefour Italia; sono state valutate anche le modalità di acquisto di beni e servizi e le modalità di progettazione di nuovi punti vendita e di nuovi servizi per i propri clienti, a garanzia che le tematiche di sostenibilità energetica (e quindi anche ambientale) siano incorporate nella normale operatività dell’azienda.

Sono stati effettuati sopralluoghi a campione presso i punti vendita della rete, per verificare sul campo l’implementazione del Sistema di Gestione dell’Energia.

Bennet apre l’ottavo drive a Lentate (MB): saranno 20 entro fine 2018

È stato inaugurato all’interno del centro commerciale Lentate l’ottavo Bennet Drive, il servizio gratuito di spesa veloce che consente di ordinare la spesa on line e ritirarla presso la piattaforma apposita predisposta presso il punto vendita.

Oltre 20 drive entro il 2018
Il suo utilizzo è molto semplice: basta cliccare su www.bennetdrive.it da qualunque dispositivo. 24 ore su 24, scegliere i prodotti da portare a casa (non è previsto un minimo di spesa) e passare a ritirarli nell’apposita piattaforma in qualsiasi momento della giornata, dove la spesa viene caricata direttamente in macchina da un addetto. Il pagamento si può effettuare alla consegna tramite Pos, senza scendere dall’auto.
In Bennet Drive si trovano le medesime offerte presenti nel punto vendita, con la possibilità di ordinare anche i prodotti freschissimi (ortofrutta, macelleria, pescheria) e i prodotti di produzione Bennet (panetteria, pasticceria, rosticceria e cucina).
Il lancio del Bennet Drive di Lentate è supportato da un’intensa attività di comunicazione e da una dinamica promozionale dal forte impatto commerciale che prevede dal 22 al 25 febbraio il rimborso del 25% in buoni sconto utilizzabili sul totale della spesa dal 26 febbraio all’11 marzo, dietro presentazione della Carta Bennet Club e con una soglia minima di spesa pari a 50 euro.

Bennet Drive è presente nei punti vendita di Anzano del Parco e Cassina Rizzardi nel comasco, Vaprio d’Adda, Cornaredo e Vanzaghello nel milanese, San Martino Siccomario in provincia di Pavia e in Piemonte nel nuovissimo Shopping Center Mondojuve di Vinovo – Nichelino.
Dalla sede di Bennet si rende noto che il servizio sarà esteso a oltre 20 punti vendita entro il 2018, e che sarà attivato gradualmente su tutta la rete aziendale (64 ipermercati e 50 centri commerciali con 1250 negozi e più di 7000 dipendenti tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria).

EasyCoop cresce e sbarca a Mestre, Padova e Treviso

Si allarga sul territorio nazionale EasyCoop, il servizio di spesa online di Coop Alleanza 3.0: dal 13 febbraio debutta in Veneto a Mestre, Padova e Treviso, dopo che a metà gennaio era stato attivato a Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Il servizio, inaugurato a Roma un anno fa, è stato inserito all’interno del Piano strategico 2017-2019 dell’insegna, che prevede una serie di azioni strategiche, che vanno dalla riqualificazione di un terzo della rete di vendita, all’innovazione, agli interventi su assortimenti e prezzi, fino all’introduzione di nuovi servizi e convenzioni in più ambiti di spesa rilevanti per le famiglie.

 

Il primo consuntivo

A un anno dall’avvio, EasyCoop ha ampliato la propria rete fino a includere territori e abitudini di spesa anche diversi e distanti. È attivo a Roma dai primi mesi del 2017, a Bologna da settembre, a Ferrara, Modena e Reggio Emilia da metà gennaio, nel Veneziano, a Padova e Treviso da metà febbraio.

«Dalle prime osservazioni è stato rilevato che nella Capitale EasyCoop sta registrando buone performance. A Bologna il servizio ha da subito ricevuto grande apprezzamento mostrando una crescita costante. Le città emiliane hanno risposto molto bene all’attivazione del servizio, l’area modenese in modo particolare: del resto, questi territori vantano una relazione storica con la Cooperativa e, al tempo stesso, si distinguono per una maturità digitale piuttosto elevata. La combinazione di questi due elementi ha consentito di servire fin dai primi giorni molte famiglie. Il Veneto in sole due settimane sta raggiungendo risultati importanti. Questo andamento positivo è un segnale importante: i consumatori riconoscono al servizio un valore reale, una risposta concreta alle loro nuove esigenze» è questo il primo “consuntivo” della cooperativa. Quanto ai passi futuri, “la priorità in termini generali è consolidare EasyCoop nelle aree in cui al momento è attivo per garantire un’offerta commerciale eccellente in un territorio già ampio, in cui il servizio raggiunge un bacino di 6 milioni di persone”. Il Sud dunque sembra che dovrà aspettare ancora un po’.

Con un assortimento di oltre 11 mila prodotti, oltre 3 mila dei quali freschissimi (frutta, verdura, carne, pesce, salumi, latticini), EasyCoop rappresenta la più ampia offerta oggi disponibile in Italia nell’e-commerce alimentare. Propone tutte le linee a marchio Coop, le grandi marche, tantissime specialità tipiche locali e alimenti per esigenze specifiche (come i senza glutine). La spesa online e si riceve direttamente sul pianerottolo di casa, e i prezzi sono gli stessi di un ipermercato, con ulteriori promozioni dedicate a chi acquista online.

Ad oggi, le aree servite da EasyCoop sono:

Lazio: Città di Roma

Emilia-Romagna: Bologna e provincia: Anzola, Baricella, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio, Castelmaggiore, Castel San Pietro, Castenaso, Crespellano, Galliera, Granarolo, Imola, Ozzano, San Giovanni in Persiceto, Malalbergo, San Lazzaro, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese, Valsamoggia e Zola Predosa. Ferrara e provincia: Cento, Pieve di Cento, Poggio Renatico e Terre del Reno. Modena e provincia: Carpi, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Fiorano, Formigine, Maranello, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Sassuolo, Soliera, Spilamberto e Vignola. Reggio Emilia e Rubiera.

Veneto: Padova e provincia: Abano Terme, Campodarsego, Camposampiero, Limena, Mestrino, Montegrotto Terme, Noventa Padovana e Piazzola sul Brenta. Treviso e provincia: Casale sul Sile, Mogliano, Paese, Preganziol, Quinto di Treviso, Silea, Villanova e Zero Branco. Mestre e altre località della provincia veneziana: Campagna Lupia, Dolo, Fiesso d’Artico, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea e Stra.

 

Come è organizzato il servizio premiato con il Best Logistics Project

L’e-commerce viene gestito da Coop Alleanza 3.0 attraverso la società partecipata Digitail, specializzata in soluzioni digitali per la vendita al dettaglio, che opera insieme a partner di consolidata esperienza. Il servizio è studiato nel minimo dettaglio, ed è stato recentemente premiato come Best Logistic Project nell’ambito del Retail Forum 2017.

Le spese fatte su EasyCoop vengono preparate ed erogate da tre magazzini proprietari e dedicati, situati uno a Roma, uno a Bologna e uno a Padova: una soluzione logistica e operativa che consente di garantire la massima efficienza di servizio. Qualità, sicurezza e freschezza dei prodotti sono assicurate da metodi specifici per la conservazione, preparazione e trasporto dei prodotti, che avvengono sempre in ambienti controllati e alla temperatura corretta.

Il sito è facile da usare, intuitivo, personalizzabile e accessibile da qualunque device (PC, tablet e smartphone). I clienti possono creare più liste della spesa (anche per altre persone, per esempio i genitori anziani, che hanno difficoltà ad uscire a fare la spesa), salvarle e modificarle anche successivamente. Gli ordini si possono effettuare in qualunque momento, per un importo minimo di 50 euro. La scelta è tra oltre 11mila prodotti e la convenienza è assicurata: alle promozioni e offerte Coop si aggiungono tutte le iniziative speciali del canale online. Il servizio di consegna è disponibile dal giorno successivo a quello in cui viene effettuato l’ordine, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 22, con fasce orarie e costi personalizzabili fino a un minimo di un’ora (per esempio 19.15-20.15). Il pagamento può essere effettuato online, oppure alla consegna con carta di credito, prepagata o bancomat. Inoltre, per una garanzia ancora maggiore, circa mezz’ora prima i clienti vengono avvisati via sms dell’orario preciso di consegna, con il dettaglio (nome e foto identificativa) dell’addetto che consegnerà loro la spesa e la posizione del furgone sulla mappa.

 

Non solo 8 marzo: da Despar, nove giorni di raccolta fondi a favore delle donne

“Il mondo ha bisogno delle donne”: è una verità insindacabile, ma anche lo slogan dell’iniziativa promossa da Aspiag Service, la concessionaria Despar per il Triveneto e l’Emilia Romagna, che avrà luogo dal 24 febbraio al 4 marzo 2018. In tutte le filiali Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna) per nove giorni si svolgerà una raccolta fondi a favore di quattro diverse realtà locali che si occupano dei diritti e del benessere delle donne e di lotta alla violenza di genere. I clienti saranno invitati ad arrotondare l’importo del loro scontrino con un’offerta libera, che sarà evidenziata sullo scontrino stesso con la dicitura “Per le donne”. I fondi raccolti saranno consegnati ai beneficiari l’8 marzo, festa della donna.

Le realtà destinatarie della raccolta fondi sono impegnate in opere differenti ma comunque valorose. In Veneto a beneficiare sarà Casa Viola, un alloggio protetto che offre accoglienza e supporto alle donne vittime di violenza e ai loro bambini, che sono supportate da un team di professionisti che li accompagna in percorsi di reinserimento lavorativo e abitativo. Il servizio è gestito da Gruppo Polis (www.gruppopolis.it), realtà di Padova che riunisce quattro cooperative attive da più di trent’anni a favore delle persone in difficoltà.

Per il Trentino-Alto Adige è stato scelto il progetto “Casa delle donne/Frauenhaus”, promosso da GEA (Centro d’ascolto antiviolenza/Kontaktstelle Gegengewalt) e rivolto a donne che nei loro contesti sociali vivono o hanno vissuto situazioni di sopraffazione, maltrattamento e violenza. Il progetto si compone di un centro d’ascolto e della Casa delle Donne, una struttura residenziale a indirizzo segreto.

In Friuli-Venezia Giulia il contributo andrà al comitato di Udine di Andos (Associazione nazionale donne operate al seno), che si occupa di assistenza psicofisica a donne operate per tumore al seno e di educazione sanitaria per la prevenzione delle neoplasie mammarie.

Infine l’Emilia-Romagna, dove il contributo andrà a sostenere le attività della sezione bolognese di Udi (Unione donne in Italia), realtà attiva fin dal 1944 per la conservazione e valorizzazione della memoria storica delle donne, per la tutela dei diritti di tutte le donne e in attività di ascolto e tutela legale, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla violenza alla donna.

«Non si tratta soltanto di dare un supporto economico a realtà che compiono un servizio prezioso nel nostro territorio – spiega Paul Klotz, amministratore delegato di Despar – ma anche e soprattutto di dare visibilità a tutto il loro lavoro, e collaborare per la sensibilizzazione di tutti verso quelle aree ancora critiche in cui, come parte della società civile, siamo chiamati a intervenire per rendere possibile una vera integrazione e una vera parità dei diritti. E questo non perché le donne debbano essere trattate come una specie protetta e fragile, ma perché il mondo ha davvero bisogno del loro pieno e libero contributo umano, professionale e creativo».

Secondo il rapporto Global Gender Gap 2017 redatto dal World economic forum, la parità dei diritti tra uomini e donne nel mondo sarà raggiunta soltanto nel 2186. Uno spread sessuale che non svantaggia soltanto le donne, ma l’intera umanità. Ad esempio, la Banca d’Italia ha calcolato che il nostro Paese, sceso l’anno scorso all’82° posto mondiale nella classifica della parità di genere, con una reale parità di accesso al lavoro, guadagnerebbe immediatamente il 7% del Pil.

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