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Pepco, 16 nuove aperture entro settembre

Ben 16 nuove aperture entro il prossimo settembre: è questo il programma di espansione in Italia di Pepco, retailer polacco specializzato nella vendita di abbigliamento, prodotti per la casa, articoli per bambini e accessori a prezzi accessibili. Le inaugurazioni avverranno in centri e parchi commerciali, segnando il debutto anche in Sicilia. Oltre 100 le assunzioni previste dalla catena, presente con oltre 3.800 negozi in 18 Paesi europei. L’azienda conta oltre 30 milioni di transazioni mensili, impiegando circa 31.000 persone in tutta Europa.

“In Italia abbiamo realizzato una crescita significativa negli ultimi quattro anni – dichiara Dario Poretti, Head of Expansion di Pepco Italia –. Dall’apertura nel 2020 ad oggi, abbiamo inaugurato oltre 190 negozi, posizionandoci strategicamente in centri commerciali, retail park e aree urbane. Questa espansione rapida e capillare dimostra il nostro impegno nel rispondere alle esigenze delle famiglie italiane, offrendo prodotti di qualità a prezzi accessibili. Vogliamo essere sempre più vicini ai nostri clienti e, al contempo, contribuire allo sviluppo economico delle aree in cui siamo presenti”. Nel corso dell’ultimo anno fiscale, l’insegna ha inaugurato oltre 40 negozi. Il Gruppo Pepco, composto da retailer indipendenti Pepco, Poundland e Dealz, supportati dalla divisione globale di sourcing PGS, ha raggiunto un fatturato di 6,2 miliardi di euro nel 2024, registrando una crescita del 10,2% rispetto all’anno precedente. Quotato da maggio 2021 alla Borsa di Varsavia, il Gruppo Pepco conta oggi oltre 5.000 negozi in 20 Paesi e impiega circa 47.000 dipendenti. Per il 2025, prevede significativi investimenti mirati all’ottimizzazione delle operazioni e all’espansione della rete commerciale, che quest’anno si concentrerà principalmente nella regione dell’Europa Centrale e Orientale (CEE), grazie alla familiarità con questi mercati e alla fiducia nella capacità di generare rendimenti. Secondo quanto comunicato, l’Italia rimane un mercato chiave per la crescita futura del gruppo in Europa occidentale, insieme alla Penisola Iberica (Spagna e Portogallo), che rappresenta l’82% dei negozi e l’87% delle vendite nella regione.

Pepco sottolinea che la sostenibilità è un elemento centrale nella sua strategia, con diverse iniziative di responsabilità sociale e un focus particolare sul benessere e l’educazione dei bambini. L’azienda collabora con oltre 55 organizzazioni non governative in 18 Paesi europei, offrendo supporto a circa 90.000 bambini ogni anno attraverso programmi educativi e di sviluppo. Tra le iniziative più importanti figura Pepcolandia: nato nel 2018, è un programma di donazioni che consente ai dipendenti di sostenere organizzazioni locali. Dalla sua creazione, ha finanziato oltre 800 iniziative in diversi paesi Europei, per un totale di più di 1 milione di euro, offrendo supporto a più di 40.000 bambini. Grazie a questo progetto, lo scorso anno sono stati donati complessivamente 10.000 euro a sei organizzazioni locali italiane che promuovono iniziative speciali per bambini e giovani in difficoltà. In Italia, Pepco continua a collaborare con SOS Villaggi dei Bambini, un’associazione che si occupa di minori in difficoltà. Nel 2024, l’azienda ha donato 50.000 euro per sostenere quattro progetti nei Villaggi SOS di Vicenza, Ostuni e Mantova, oltre al Summer Camp di Caldonazzo. Grazie a questa donazione, oltre 200 bambini potranno beneficiare di nuove opportunità di assistenza ed educazione.

Apulia Distribuzione annuncia 50 milioni di investimenti per il triennio 2025-2027

L’obiettivo di fatturato alle casse per la fine del triennio 2025-2027 sfiora il miliardo di euro e per raggiungerlo Apulia distribuzione ha definito le direttive su cui lavorare – rafforzamento della rete distributiva, digitalizzazione e riorganizzazione dei processi, transizione energetica – e gli investimenti necessari, previsti in 50 milioni di euro. Il retailer pugliese conta al momento più di 280 punti vendita in cinque regioni del Sud, per un totale di oltre 150.000 metri quadri di superficie di area vendite, a cui si aggiungono il format dell’ingrosso Cash&Carry Tuttorisparmio. Nel 2024 Apulia Distribuzione ha registrato un fatturato alle casse pari a oltre 887 milioni di euro. In Puglia è al 4° posto nel ranking GNLC-Nielsen con una quota di mercato pari al 9,12%.

Lo sviluppo della rete è rappresentato dall’apertura di 8 nuovi Superstore in Puglia a insegna Rossotono con il format Rossotono Market da oltre 800 mq di superficie di vendita, comprendente la realizzazione completa degli immobili. Alle nuove aperture si affianca la ristrutturazione di 15 punti vendita storici della rete diretta. L’insegna dallo scorso gennaio è approdata nel Lazio, dove avvierà il suo presidio con 10 nuovi negozi in affiliazione con imprenditori della regione. Il piano di espansione di Rossotono prevede anche un rilancio della crescita nel territorio campano attraverso una rete in franchising gestita con imprenditori locali. Contemporaneamente aumenterà la penetrazione nel mercato siciliano realizzando partnership con imprenditori sul territorio. Infine, nel corso dei tre anni è prevista la ristrutturazione di tutti i cash &carry a insegna Tuttorisparmio presenti a Brindisi, Lucera, Corato e Capurso.

Michele Sgaramella, Direttore Commerciale di Apulia Distribuzione

La transizione organizzativa passa per la formazione digitale, con il fine di incrementare le abilità del capitale umano di Apulia nell’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi per una gestione efficace dei processi. L’azienda precisa di aver già attivato collaborazioni in ambito tecnologico con player quali Relex per la gestione degli ordini delle merci e dei planogrammi, Revionics per il pricing intelligente e SalesForce per il marketing automation. Allo stesso tempo l’intera rete distributiva verrà rinforzata a livello digitale attraverso l’introduzione di un nuovo motore CRM con attività di loyalty che saranno distribuite attraverso l’app Speasy, che fungerà anche da strumento per lo sviluppo del canale e-commerce di tutti i supermercati Rossotono aderenti.

Nell’ottica della realizzazione e ristrutturazione delle piattaforme distributive e dei negozi ad insegna Rossotono e Tuttorisparmio, è stato predisposto un piano di investimenti per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda in ogni territorio in cui è presente. In particolare, saranno realizzati impianti per l’autoproduzione di energia in modo da raggiungere una percentuale sempre maggiore di quota di rinnovabile autoprodotta rispetto all’energia acquistata dalla rete elettrica. Proseguirà, infine, il percorso di ottimizzazione con interventi di efficientamento energetico sulle infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione.

Per i 50 anni di Mulino Bianco a Milano arriva la MulinoSveglia

Negli anni ‘80 era un premio ambito e un simbolo del marchio Mulino Bianco e ora è tornata, in formato maxi, tanto da essere perfino visitabile, ma solo per cinque giorni a partire da mercoledì 19 febbraio. La Sveglia a forma di Mulino è comparsa in Piazza Gae Aulenti a Milano: un’installazione (5 x 8 x 5,5 metri) creata per celebrare i 50 anni di Mulino Bianco, aperta al pubblico venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 febbraio, dalle 9 alle 20, con accesso libero e senza necessità di prenotazione. L’obiettivo è far vivere ai visitatori un’esperienza immersiva ed emozionale, guardando da vicino gli oggetti che hanno fatto la storia del brand, dalla gallina Rosita alla poltrona del Mugnaio, fino alle prime Sorpresine, passando per il Coccio e i frame degli spot tv. All’esterno dell’installazione sono presenti delle postazioni in cui i consumatori possono registrarsi o accedere al proprio account Mulino Bianco e ricevere una box degustazione ispirata alla MulinoSveglia. La confezione contiene alcuni prodotti Mulino Bianco e un leaflet che invita a partecipare al concorso attivo tutto l’anno, con in palio premi della storia del brand. Inoltre, è possibile condividere un ricordo buono legato a Mulino Bianco in cambio di una Sorpresina, come piccolo omaggio aggiuntivo rispetto ai prodotti. L’attività in piazza Gae Aulenti è attiva dal 19 al 23 febbraio, dalle 9 alle 20. Infine, sempre all’esterno della struttura, vi è una photo opportunity a libera fruizione che permette di scattare un’immagine con la MulinoSveglia, in compagnia del Piccolo Mugnaio.

L’idea e le PR dell’evento sono a cura di INC – PR Agency Content First, che lavora stabilmente con il Gruppo Barilla e che seguirà per il 2025 tutta la comunicazione dei 50 anni di Mulino Bianco. L’intero sviluppo creativo, produttivo e di gestione dell’esperienza e del suo racconto è guidato dalle unit di Uniting Group: ALL Communication che ha curato lo sviluppo creativo dell’installazione immersiva, dalla scenografia ai contenuti video, fino al sound design; FLU, che gestisce la strategia di attivazione degli influencer; KIWI, che traduce lo storytelling in una serie di contenuti creativi per i canali social del brand, accompagnando le diverse fasi dell’attivazione; aBit, che si occupa dell’attività di sampling. La struttura portante della MulinoSveglia è realizzata in ferro, gli elementi complementari e l’arredamento sono in legno, le componenti che riproducono le forme dell’installazione sono realizzate in EPS resinato, un materiale leggero e modellabile, ideale per scenografie di grande impatto. Questa scelta progettuale consente il riutilizzo in future occasioni, massimizzandone la durata nel tempo.

Ad amplificare l’attività, un team di influencer che rispondono in prima persona all’invito “Risvegliamo insieme i nostri ricordi buoni”: dai content creator Matteo Varini, in arte @mattovarini, e Andrea Di Raimo in arte @shamzy, ai family influencer Alessandra D’Agostino e Federica Braidotti, fino a chi si ritrova a condividere colazioni ogni mattina, come I Coinquilini e I Pozzolis. Chi con un taglio ironico, chi con un taglio più emozionale, ciascuno mette al centro del proprio racconto i suoi personali “Ricordi Buoni” costruiti insieme a Mulino Bianco, per coinvolgere la community nel fare altrettanto. All’interno di un’attivazione in più fasi, i creator raccontano sui canali social l’installazione in piazza Gae Aulenti, invitando i follower a partecipare al contest dedicato ai 50 anni di Mulino Bianco all’interno di Instagram Stories. Previsto, inoltre, un nuovo spot tv del Piccolo Mugnaio Bianco, “50 anni di ricordi Buoni” che andrà on air domenica 23 febbraio. Lo spot è ideato dall’agenzia creativa LePub e la pianificazione media è a cura di OMD Italy.

Fini lancia la pasta fresca ripiena senza lattosio

È pensata specificamente per chi soffre di intolleranza o ha difficoltà a digerire il lattosio la nuova linea di pasta ripiena di Fini. In distribuzione da febbraio, vuole rappresentare un’alternativa che coniuga la tradizione della pasta fresca emiliana con le esigenze alimentari moderne.

Tre le referenze disponibili, grandi classici della cucina italiana realizzati con formaggi delattosati e un processo produttivo dedicato che ne garantisce la sicurezza: Tortellini al prosciutto crudo senza lattosio, Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio, Ravioli mozzarella e pomodoro senza lattosio. L’azienda aggiunge di aver scelto ingredienti di alta qualità, come uova e farina 100% italiane, uova allevate a terra, per realizzare una sfoglia ruvida, proprio come vuole la tradizione emiliana. Proposte in formato da 250 grammi, le tre referenze della linea di pasta ripiena Senza Lattosio Fini hanno un prezzo di 3,49 euro.

Retail, gli investimenti in innovazione digitale valgono il 3,2% del fatturato

Il 2024 è stato, per il retail, l’anno del consolidamento dei progetti di innovazione più performanti avviati nel 2023: l’incidenza degli investimenti in digitale sul fatturato dei retailer è cresciuta lievemente ed è pari al 3,2% (rispetto al 3,1% nel 2023). L’instabilità di contesto e la moderata crescita dei consumi a causa dell’inflazione stanno ridimensionando la spesa in digitale del retail italiano.

“Negli ultimi anni il retail italiano sta affrontando sfide di varia natura – dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail – e la necessità di adattarsi e reagire alle complessità macroeconomiche sta spingendo verso una trasformazione strutturale del commercio. Proprio in questo scenario in fermento, la creazione di alleanze strategiche e operazioni di fusione e acquisizione rappresentano una via per mantenere competitività e cogliere nuove opportunità, come l’espansione in altri mercati geografici, il miglioramento del posizionamento lungo la filiera, l’ingaggio di nuovi target di clienti e la diversificazione del business. Emergono, inoltre, nuove e stimolanti opportunità, spesso legate alla valorizzazione di asset già esistenti nelle organizzazioni retail. Il contesto di elevata incertezza sprona i retailer a intercettare e sperimentare modelli di business innovativi, principalmente platform-based”.

Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e giunto alla sua undicesima edizione. Uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management (www.osservatori.net) che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.

PIÙ VENDITE, MENO NEGOZI
Nel 2024 il valore delle vendite al dettaglio di prodotto totali (online + offline) ha registrato, in Italia, una crescita del +1% rispetto al 2023. Il canale online sta attraversando una fase di assestamento: cresce, ma a ritmi più contenuti rispetto agli anni precedenti. Nel 2024 il valore degli acquisti online in Italia, nella sola componente di prodotto, ha raggiunto i 38,2 miliardi di euro, con un incremento del +5% rispetto all’anno precedente. L’equilibrio tra i canali non subisce particolari alterazioni: l’incidenza dell’online sul totale retail rimane ancora stabile rispetto agli ultimi due anni e pari all’11%. In continuità con gli anni passati, la dinamica del numero di punti vendita è negativa e si prevede una progressiva decrescita del numero di negozi anche nel 2024. A fine 2023 in Italia si contavano 555.307 esercizi commerciali di prodotto: il calo è pari al -2,4% rispetto al 2022 (il tasso medio di crescita annuo 2018-2022 è pari al -1,6%). I comparti che evidenziano un tasso di decrescita del numero di punti vendita superiore alla media sono l’Editoria (-4,5% nel 2023 rispetto al 2022), i Giocattoli (-3,6%) e l’Abbigliamento (-2,7%). Per il secondo anno consecutivo l’andamento del numero di ristoranti subisce una contrazione: fine 2023 in Italia sono presenti 378.261 ristoranti, un decremento del -0,5% rispetto all’anno precedente (tasso medio 2018-2022 pari al +0,5%).

Il fenomeno della Retail Apocalypse non colpisce solo i commercianti indipendenti di piccole e medie dimensioni: negli ultimi anni anche diverse catene della grande distribuzione hanno annunciato piani di ristrutturazione commerciale – spiega Elisabetta Puglielli, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail –. Nel contempo, Governo e associazioni di categoria sono attivamente impegnati per valorizzare il ruolo economico e sociale del commercio: se da un lato si punta sulla presenza capillare dei negozi, ponendoli al centro di progetti di rigenerazione urbana e rivitalizzazione dei quartieri, dall’altra si lavora per rendere il retail più attraente dal punto di vista occupazionale. Per il futuro, ci aspettiamo delle misure adatte a coniugare il binomio vita-lavoro, programmi di formazione e reskilling per il personale mirati a fornire le competenze opportune ad affrontare al meglio l’impatto dell’intelligenza artificiale nelle attività professionali”.

LE INNOVAZIONI NEL GROCERY E NEL LIFESTYLE RETAIL
Nel 2024, il Grocery Retail lavora per approfondire la conoscenza del consumatore, investendo in soluzioni di data strategy omnicanale con l’obiettivo di offrire esperienze d’acquisto sempre più personalizzate e fluide cross-canale. Il potenziamento dei sistemi di CRM (60%), delle soluzioni di Business Intelligence (53%) e delle Customer Data Platform (33%) permette di integrare i dati cross-canale, affinando la profilazione del cliente e attivando iniziative di marketing mirate. Cresce il ricorso alla Artificial Intelligence: il 61% dei retailer impiega la Generative AI per migliorare la produttività, mentre il 67% integra l’AI tradizionale nei processi aziendali. Tra le principali applicazioni, chatbot conversazionali (75%) per ottimizzare la customer experience, analytics & predictive AI (58%) per migliorare la previsione della domanda e process orchestration system (42%) per automatizzare supply chain e logistica.

Anche l’esperienza in store evolve grazie all’uso di innovazioni in grado di rendere l’acquisto più semplice e autonomo: il self scanning (36%) permette di selezionare autonomamente i prodotti e monitorare la spesa in tempo reale, spesso connesso a piattaforme di digital couponing (36%) per l’invio di offerte personalizzate e a sistemi di innovative payment (43%) per pagamenti rapidi da app o casse automatiche. Infine, i sistemi di digital signage (36%) rafforzano l’interazione con il cliente e, grazie al Retail Media, rendono il negozio uno spazio pubblicitario per promuovere prodotti e servizi.

L’evoluzione del Lifestyle Retail si basa invece sul rafforzamento della relazione con i consumatori e sul potenziamento del ruolo degli employee, che devono acquisire nuovi strumenti e competenze per offrire un servizio personalizzato in store. A fronte dell’elevato turnover, il 44% dei retailer investe nel 2024 in soluzioni di sales force automation per ottimizzare attività ripetitive e migliorare il servizio verso il cliente. Il 77% punta su piani di formazione per potenziare le competenze digitali e il 39% ridefinisce l’identità del personale di negozio, adeguando le relative metriche di misurazione delle performance. Inoltre, vengono implementate soluzioni innovative come chioschi digitali (31%) e sistemi di monitoraggio dei flussi in store (31%) per ottimizzare la customer experience. Le tecnologie di realtà aumentata e virtuale (25%) semplificano la prova di capi di abbigliamento e prodotti cosmetici e abilitano servizi di consulenza nell’arredamento e home living.

Viene potenziato il cantiere dell’omnicanalità: il 38% dei retailer adotta sistemi centralizzati di order management, mentre il 44% integra le scorte tra eCommerce e punti vendita, ottimizzando l’inventario e le strutture di evasione degli ordini. Infine, il 73% sperimenta soluzioni di Artificial Intelligence, con personal shopper (70%), recommendation system (91%) e image processing (36%) per supportare il cliente in ogni fase del processo d’acquisto online e offline.

LO SCENARIO INTERNAZIONALE
Analogamente allo scorso anno, si assiste a una progressiva riduzione del divario fra la crescita del commercio online e quella del fisico. A livello globale, gli acquisti di prodotto totali (online + offline) crescono del +4,3% nel 2024, mentre quelli eCommerce del +8%. Questa dinamica è riscontrabile in tutti i principali Paesi: è più marcata in Europa (+6% Retail totale a fronte di +7% online), meno in Cina (+3,5% rispetto a +8%) e in USA (+2,8% contro +9%). Di conseguenza l’equilibrio fra canali non subisce importanti variazioni: nel 2024 l’incidenza dell’eCommerce sui consumi totali Retail in ambito di prodotto rispetto al 2023 rimane costante in Europa (17%) e acquisisce solo pochi decimi di punto percentuale in Cina (29%) e in USA (23%). “La ricerca di quest’anno ha evidenziato l’emergere di una sfida sempre più rilevante per i retailer italiani: la necessità di allineare la “customer experience” e la “employee experience” – conclude Emilio Bellini, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail –. In altre parole, la necessità di progettare nuovi servizi tetail che creino valore sia per il visitatore di uno store, sempre più “phygital”, sia per il personale di negozio, altrimenti sempre più affaticato e demotivato dalla vecchia identità di “porgitore/pusher di prodotti” in distribuzione”.

L’insegna danese Normal approda in Italia: a marzo due negozi a Roma

Comincerà da Roma l’avventura italiana di Normal, catena danese di negozi al dettaglio focalizzata su cura persona e cura casa. Fondata nel 2013 nella città di Silkeborg, l’azienda gestisce oggi oltre 850 store in otto Paesi europei (Danimarca, Norvegia, Svezia, Paesi Bassi, Francia, Finlandia, Portogallo e Spagna) con un totale di circa 13.700 dipendenti. Per rafforzare la sua presenza nell’area del Sud Europa, Normal ha raggiunto un accordo con Klépierre Italia per aprire a metà marzo i primi due punti vendita italiani nei grandi centri commerciali RomaEst e Porta di Roma, che avranno una superficie totale di oltre 700 mq. “Dopo il successo degli ultimi anni in Portogallo e Spagna, non vediamo l’ora di esportare il nostro concept in Italia e di far crescere ulteriormente le nostre attività nel Sud Europa – dichiara Jesper Due, Amministratore Delegato di Normal –. Anche nei nostri due negozi di Roma, si avrà sempre la certezza di trovare prodotti a prezzi stabili e convenienti e di fare un’esperienza di shopping fantastica”.

L’assortimento di Normal propone prodotti per la cura personale e l’igiene, make-up, articoli per la pulizia della casa, oltre a numerosi snack e bevande e viene costantemente rinnovato, con oltre 100 nuove referenze a settimana. La struttura dei negozi, definita labirintica dall’azienda, è pensata per invitare i clienti a vivere una sorta di caccia al tesoro tra i tanti articoli di marchi conosciuti e meno noti. Il format commerciale di Normal non prevede sconti, saldi o offerte speciali, ma è basato su prezzi fissi e accessibili su tutti i prodotti. “Il nostro obiettivo è di offrire ai clienti un’esperienza unica ogni volta che visitano uno dei nostri negozi – sottolinea Due –. Per questo motivo, in aggiunta all’assortimento permanente, continuiamo ad inserire nuovi prodotti ed articoli, in modo da rendere sempre interessante e divertente per tutti esplorare i nostri punti vendita”.

Distretti agroalimentari, l’export tricolore passa di qui

Prosegue la crescita sui mercati esteri dei distretti agroalimentari italiani con un risultato complessivo delle esportazioni dei primi nove mesi del 2024 che supera i 21 miliardi di euro, con un progresso del 7,7% a prezzi correnti rispetto al periodo gennaio-settembre del 2023. È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 30 settembre 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo che attesta un’evoluzione in linea con il totale agroalimentare italiano (+8,2%), di cui i distretti rappresentano il 42,5% in termini di valori esportati. Nello studio si evidenzia come la filiera dei distretti vitivinicoli accelera nel periodo gennaio-settembre andando a sfiorare i 5 miliardi (+4,4%). Il distretto principale, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, va in negativo nei primi nove mesi del 2024 (-1,6%). Molto positiva la dinamica del distretto dei Vini del Veronese (+9,6% nei primi nove mesi); balzo in avanti per i Vini dei colli fiorentini e senesi (+11%) e per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+8%).

BENE PASTA E DOLCI
Anche la filiera della pasta e dolci continua il suo percorso di crescita sui mercati internazionali: nei primi nove mesi del 2024 realizza 3,6 miliardi di export (+7,6% rispetto allo stesso periodo del 2023). Tra i distretti della filiera, il contributo maggiore viene dal distretto dei Dolci di Alba e Cuneo, che realizza quasi 1,5 miliardi di export nei nove mesi (+18,6%). Bene anche i Dolci e pasta veronesi (+13%). Arretra il comparto pasta e dolci dell’Alimentare di Parma: nei primi nove mesi del 2024 il gap accumulato è di circa 25 milioni (-2,7%), ma grazie al contributo del comparto conserve, resta nel complesso in territorio positivo (+1,9%).

LE MELE TRAINANO L’ORTOFRUTTA
Accelera anche la filiera dei distretti agricoli realizzando nei nove mesi oltre 2,9 miliardi di export (+5,4% rispetto allo stesso periodo del 2023). Il maggior contributo viene dal distretto delle Mele dell’Alto Adige con un incremento del 20% nel periodo gennaio-settembre 2024. In forte recupero l’Ortofrutta romagnola a quota 546 milioni di euro nei primi nove mesi, l’11,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Continua il calo sui mercati esteri per la Nocciola e frutta piemontese (-16% nei primi nove mesi).

CONSERVE IN TERRITORIO POSITIVO
Anche la filiera delle conserve contribuisce positivamente alla dinamica dell’export dei distretti agro-alimentari con un +5% nei primi nove mesi, ossia un incremento di 112 milioni. Molto positivo il comparto conserve dell’Alimentare di Parma: +15,3% nel periodo gennaio-settembre 2024 (tale da compensare l’andamento negativo del comparto pasta e dolci del distretto). Il distretto delle Conserve di Nocera chiude positivo nel bilancio gennaio-settembre 2024 (+2% tendenziale).

LE PERFORMANCE DI CARNI E FORMAGGI
Lieve progresso nei nove mesi per la filiera delle carni e salumi (+3,1%) corrispondenti a 59 milioni in più. Si distinguono le Carni di Verona, che realizzano 23 milioni di incremento sui mercati esteri (+4,6%). Crescono anche i Salumi dell’Alto Adige (+15,1%, circa 10 milioni in più), e i Salumi di Parma (+5,2%, in incremento di circa 20 milioni).
La filiera del lattiero-caseario nel complesso avanza del 5,2% nei primi nove mesi del 2024 (95 milioni di euro in più), quasi interamente realizzati dal Lattiero-caseario parmense (+38,3%). In progresso anche il Lattiero-caseario di Reggio Emilia (+16,7%), mentre calano leggermente il Lattiero-caseario sardo (-2%), la Mozzarella di bufala campana (-1%) e il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-2,2%)

CRESCITA NEL CAFFÈ
Avanza la filiera del caffè (+9,5% tendenziale nei primi nove mesi del 2024), con ottimi andamenti per tutti e tre i distretti che la compongono. Il Caffè, confetterie e cioccolato torinese realizza 718 milioni di vendite all’estero (+7,7%). Positivi anche il Caffè di Trieste (+15,4%) e il Caffè e confetterie del napoletano (+9,7%).

FORTE INCREMENTO PER L’OLIO
La filiera dell’olio è quella che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari: nei primi nove mesi del 2024 vengono realizzati 522 milioni di export in più (+52,4%) a prezzi correnti. Il distretto dell’Olio toscano realizza 389 milioni in più (+56%). Positivo anche l’andamento dell’Olio umbro (+33%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+60%).
La filiera del riso chiude sostanzialmente invariata (-0,3% nei primi nove mesi del 2024). I due distretti che la compongono hanno un andamento similare: Riso di Pavia -0,4%, Riso di Vercelli -0,2%. Bene, infine, il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano: +11,6% nei primi nove mesi del 2024.

I PARTNER COMMERCIALI
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari nei primi nove mesi del 2024 (+6,9% tendenziale); incrementi a doppia cifra anche verso gli Stati Uniti (+17%), bene anche i flussi destinati alla Francia (+5,4%), stabile il Regno Unito (+0,7%). Le economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari, crescono del 6,8% nel terzo trimestre (+8,7% nei nove mesi) contro un +9,8% delle economie avanzate (+7,5% nel periodo gennaio-settembre 2024). Tra queste vanno segnalate Polonia (+11,9% nei nove mesi), Romania (+14,5%), Brasile (+14,4%) e Russia (+10,2%), bene anche la Cina (+7%) grazie allo sprint del terzo trimestre (+15,6%).

IL RUOLO DI INTESA SANPAOLO
La filiera agroalimentare italiana si rafforza ulteriormente nei mercati esteri – dichiara Massimiliano Cattozzi, Responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo – ricevendo crescente apprezzamento della propria qualità, biodiversità e tradizione. Fattori che la nostra banca contribuisce a consolidare come strategici grazie a strumenti e consulenza offerti a vantaggio della competitività, dell’eccellenza produttiva e dell’innovazione sostenibile delle aziende del comparto. Lo testimoniano le quasi 7.000 imprese che abbiamo accompagnato nell’accesso ai bandi PNRR, contribuendo al successo del Made in Italy alimentare”.
Intesa Sanpaolo, nell’ambito della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, accompagna la filiera agroalimentare verso un modello di sviluppo capace di connettere natura, cultura ed economia tramite la Direzione Agribusiness, rete nazionale con 250 punti operativi in Italia, di cui 94 filiali specializzate, a servizio di oltre 80 mila clienti. Attraverso il Programma Sviluppo Filiere, Intesa Sanpaolo supporta 172 filiere agroalimentari, di cui 30 sostenibili, coinvolgendo oltre 8.800 fornitori e quasi 22.000 dipendenti per un giro d’affari di circa 23 miliardi di euro.

Unes racconta il suo rebranding con uno spot

“Unes: sempre vicini, anche nelle giornate no”: è questo il messaggio chiave della campagna che segna il ritorno in comunicazione della catena del gruppo Finiper. Uno storytelling dal tono ironico, firmato dall’agenzia BBDO, per uno spot ambientato in un punto vendita Unes luminoso e accogliente, che vede clienti alle prese con difficoltà quotidiane: una giornata stressante in ufficio, un imprevisto dell’ultimo minuto, una serie di piccole sfortune che si accumulano. In questi momenti, Unes si fa trovare pronto: l’idea creativa trasforma infatti la tipica voce dell’interfono del supermercato in una voce “amica” che si rivolge direttamente ai clienti in corsia.
La pianificazione multicanale, gestita internamente dal team dedicato Unes, mira a raggiungere un pubblico ampio, con una particolare attenzione ai Millenial e alle giovani famiglie, target strategico di questa comunicazione. Il media mix spazia dalla Connected TV sulle principali emittenti (Rai, Mediaset, Sky, Discovery, Network NET UNO), al Programmatic Advertising, oltre a una declinazione digital che comprende Meta, YouTube e Tik Tok, con formati video studiati per massimizzare l’engagement sulle diverse piattaforme. Completano il piano le principali emittenti radiofoniche tradizionali e le piattaforme di streaming digitale, oltre che le declinazioni nei punti vendita Unes.
Questa campagna rappresenta un passo importante nel percorso di rebranding che Unes ha intrapreso ormai più di un anno fa – commenta Gianluca Grassi, Direttore Comunicazione Gruppo Finiper Canova –. Stiamo facendo evolvere il nostro modo di comunicare, mantenendo saldi i valori di vicinanza, convenienza e qualità che da sempre ci contraddistinguono. Abbiamo colto l’opportunità per farlo in modo insolito per la grande distribuzione, rappresentando scene realistiche nelle quali i nostri clienti si possano sentire veramente rappresentati. Il ruolo di Unes è quello di provare a stare accanto alle persone in modo autentico, con semplicità e ironia, consapevole che purtroppo un supermercato non ha la bacchetta magica per risolvere le piccole preoccupazioni o i grattacapi che i clienti devono affrontare quotidianamente. Ma con empatia, ascolto e comprensione, può offrire un piccolo aiuto per affrontare meglio i momenti complicati che, come ci suggerisce il finale con un pizzico di ironia, possono capitare davvero a chiunque”.
La grande distribuzione vive un periodo di fermento dal punto di vista comunicativo. In un panorama che rimane comunque molto uniforme, pensavamo che Unes meritasse una voce distintiva – dichiarano Serena Di Bruno e Daniele Dionisi, Executive Creative Director di BBDO Italy –. Tra i supermercati, per tradizione e vocazione, Unes è quello più vicino all’approccio del negozio di prossimità, di quartiere. Posizionamento sottolineato dal claim Vicini di spesa. Per questo abbiamo voluto raccontare Unes come una di quelle certezze che fanno da contraltare ai piccoli disordini della vita. Perché è così che le nostre esistenze vanno ogni giorno: ci sono le riunioni infinite, i problemi di cuore, le babysitter che ti danno buca, per questo è bello, quando poi vai al supermercato, trovare in un attimo il tuo comfort food preferito, o percepire quella cura e quell’attenzione che ti fanno dimenticare il caos quotidiano”.

dm, l’89esimo punto vendita italiano sarà a Lentate sul Seveso

Aprirà il prossimo 22 febbraio il secondo punto vendita di dm in provincia di Monza e Brianza. Situato a Lentate sul Seveso, in via Nazionale dei Giovi, ang. via M. Farneti, una nuova via inaugurata di recente vicino al centro commerciale Bennet, il negozio è l’89esimo in Italia e coprirà una superficie di vendita di 440 mq su un unico livello. Il layout dello store mira a far percepire immediatamente ai visitatori l’identità dell’insegna. La transizione del gradiente di colore, tipica del marchio, sarà visibile su tutta la facciata, mentre all’interno l’ambiente è suddiviso in quelli che dm definisce “quartieri”, uno per ciascuna categoria di prodotto, con un’organizzazione degli spazi e l’uso di scaffali più bassi finalizzati a facilitare il percorso dei clienti, migliorando così l’esperienza di acquisto. Il team del negozio – aperto da lunedì a domenica, dalle ore 9:30 alle 20 – sarà composto da 8 dipendenti, portando così a 248 il totale dei collaboratori dm in Lombardia.
Oltre ai servizi che accomunano tutti i punti vendita dm, a Lentate sul Seveso i clienti troveranno anche l’area dedicata al servizio di stampa fotografica direttamente da smartphone. In occasione dell’apertura, verranno proposte promozioni speciali valide dal 22 al 26 febbraio, a cominciare da uno sconto del 15% sull’intero assortimento, offerte incluse. Inoltre, fino ad esaurimento scorte, i clienti riceveranno in omaggio una eco-shopper dm a fronte di qualsiasi acquisto, 2 prodotti make-up omaggio Catrice Cosmetics ed Essence a fronte di una spesa minima di 15 euro e un ombrello dm con una spesa minima di 50 euro.
L’assortimento della catena è focalizzato su cura della persona e della casa, ma comprende anche food bio, prodotti per l’infanzia e per gli animali, per un totale di oltre 15.000 referenze e più di 600 marche, di cui 28 brand sviluppati in-house (come Balea, dmBio, alverde, babylove, Mivolis). Attraverso lo shop online (dm-drogeriemarkt.it) e l’app “la mia dm”, l’insegna propone in tutta Italia, isole comprese, un assortimento di oltre 12.000 prodotti (tra brand commerciali e marchi propri), che l’utente può decidere di ricevere direttamente a casa propria, in un fermo point BRT, in uno store dm o ancora di ritirarli nel proprio negozio dm preferito dopo sole due ore dall’ordine, optando per il ritiro express. Da quasi un anno, nell’app è stata lanciata una carta fedeltà digitale, che premia la fidelizzazione all’insegna con scontistiche, buoni digitali e promozioni esclusive. Il gruppo dm drogerie markt, fondato in Germania nel 1973, ha un fatturato (settembre 2024) di oltre 17,7 miliardi ed è presente in 14 Paesi europei, tra cui l’Italia dal 2017, con oltre 4.000 punti vendita totali e quasi 90 mila collaboratori.

Gruppo Ferrero avanti tutta: il fatturato sale dell’8,4% e arriva a 18,4 miliardi di euro

La volatilità delle materie prime non frena il Gruppo Ferrero, che archivia l’esercizio 2023/2024, chiusosi lo scorso 31 agosto, con un fatturato consolidato di 18,4 miliardi di euro, in aumento dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Risultati – precisa l’azienda – ottenuti proseguendo la strategia di crescita guidata dal Presidente Esecutivo, Giovanni Ferrero, ed eseguita dal Ceo Lapo Civiletti. In termini di ampliamento dell’attività, l’esercizio ha visto il lancio di Nutella Ice Cream, il primo gelato confezionato a marchio Nutella presentato proprio nell’anno in cui Nutella compie 60 anni e che ha guidato la crescita della categoria dei gelati; l’ulteriore espansione nella categoria dei biscotti, con il lancio di Kinderini in mercati chiave; il successo del lancio dei marchi Eat Natural e Fulfil in ulteriori mercati europei, a riprova – sottolinea l’azienda – della capacità di soddisfare le mutevoli tendenze dei consumatori e la crescita della categoria better- for-you. La presenza globale del gruppo si traduce in 37 stabilimenti produttivi e una forza lavoro globale che ha raggiunto 47.517 dipendenti.
Siamo lieti di poter raccontare un altro anno di crescita – afferma Daniel Martinez Carretero, Chief Financial Officer del Gruppo Ferrero – nonostante le continue turbolenze che l’industria sta affrontando. Anche se il contesto economico rimane complesso, i nostri marchi e prodotti continuano a ottenere ottimi risultati. Ciò testimonia il modo in cui continuiamo ad innovare per soddisfare le mutevoli esigenze dei nostri consumatori. Per stimolare questa innovazione e aumentare le nostre capacità produttive, quest’anno finanziario ha visto un aumento degli investimenti in conto capitale del 18% rispetto al periodo precedente”.
In termini assoluti, si tratta di ben 958 milioni di euro di risorse, utilizzate per supportare l’espansione geografica e del portafoglio, oltre all’aumento della capacità produttiva. Tra le principali novità, Ferrero indica l’apertura del suo primo impianto di lavorazione del cioccolato negli Stati Uniti: uno stabilimento di circa 70.000 piedi quadrati a Bloomington, Illinois, che produce cioccolato per i marchi leader del gruppo nel Nord America, tra cui Kinder, Ferrero Rocher, Butterfinger e Crunch, e ospita un nuovo impianto di produzione di Kinder Bueno. Altre iniziative rilevanti sono l’ammodernamento dell’impianto produttivo di Stadtallendorf, in Germania, e il potenziamento della capacità di approvvigionamento e lavorazione delle nocciole in Cile.

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