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Coupon digitali, il network di Savi cresce in Sicilia grazie all’accordo con Gruppo Leto

Savi annuncia l’ingresso di Gruppo Leto, società che controlla gli store a insegna Acqua & Sapone in Sicilia, nel proprio network per l’accettazione elettronica dei buoni sconto. L’accordo rafforza la presenza della martech nel canale drugstore, completando di fatto la copertura nazionale dei punti vendita a insegna Acqua & Sapone, con oltre 800 store in cui sarà possibile utilizzare i digital coupon. L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nel consolidamento del couponing digitale nel Sud Italia, con un focus particolare sulla Sicilia, regione che Savi definisce strategica grazie agli ampi margini di crescita per i brand del largo consumo.
Leto è un’azienda a conduzione familiare, che opera nel campo della grande distribuzione organizzata di prodotti per la cura della persona, igiene della casa, make-up e profumeria, a partire dal 1970. Attualmente ha una rete commerciale composta da 109 punti vendita al dettaglio distribuiti su tutto il territorio siciliano e uno shop online, con oltre 170.000 clienti fidelizzati. Entrata a far parte del gruppo Acqua&Sapone Italia nel 1992, detiene l’esclusiva di vendita e utilizzo del marchio per la Sicilia. Nel gennaio 2025, a seguito di un processo di riorganizzazione aziendale, è nata la Gruppo Leto Holding, che attualmente conta più di 700 dipendenti e tratta circa 12.000 referenze, con un fatturato di 160 milioni l’anno. Il centro di distribuzione si trova a Pietraperzia (EN) insieme agli uffici amministrativi.

CAMPAGNE GEOLOCALIZZATE
L’integrazione consentirà a tutti i brand del largo consumo (circa 400 quelli attivi) di pianificare campagne digitali geolocalizzate e promozioni nazionali in modo più strutturato ed efficace. Questo grazie alla piattaforma “Verso” di Savi, che connette elettronicamente brand e retailer attraverso soluzioni promozionali omnicanale, basate su dati reali e integrate con i sistemi di cassa dei principali operatori della Gdo e drugstore. La tecnologia permette infatti di semplificare il processo di emissione e utilizzo dei coupon digitali che oggi, come certificato dall’ultimo “Osservatorio sul mercato del couponing” a cura di Savi, rappresentano il 18% del transato in cassa e sono in costante aumento.
L’accordo con Leto è strategico per favorire la diffusione del couponing digitale su larga scala – dichiara Andrea Zermian, Sales & Marketing Director di Savi –. La Sicilia è per noi un mercato in rapida evoluzione, dove ci sono ancora molte prospettive di crescita che contiamo di sfruttare grazie alla presenza capillare dei negozi a marchio sul territorio e alla già alta fidelizzazione dei clienti”.
I digital coupon non solo miglioreranno l’esperienza d’acquisto dei clienti dal punto di vista digitale – sottolinea Erika Assennato, Chief Financial Officer del Gruppo Leto – ma contribuiscono a ridurre il consumo della carta degli attuali coupon, in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità ambientale. Siamo sicuri che la nostra partnership sarà essenziale per raggiungere nuovi obiettivi di mercato, migliorando la nostra offerta ai clienti tramite campagne innovative ed efficaci”.
Savi è una marketing technology company specializzata nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e al coinvolgimento dei consumatori nel mercato della Gdo e non solo. Nata nel 1982 con il nome NCH, spin-off della società di analisi di mercato Nielsen Media research, e conosciuta successivamente come Valassis, nel maggio 2022 l’azienda ha concluso un processo di rebranding che l’ha portata ad adottare l’attuale denominazione. Conta 250 clienti attivi dell’industria di marca e oltre 40.000 rivenditori partner, erogando ogni anno oltre 50 milioni di promozioni. Oltre 40 insegne della Gdo sono poi collegate in tempo reale con la piattaforma digitale proprietaria.

Epta reinventa l’esperienza in-store in Costa Brava

È stato un lavoro di squadra quello realizzato da Epta a Empuriabrava, in Spagna, nell’ipermercato a insegna Supermercats Montserrat. Punto di forza dell’intervento è stato il contributo di EptaConcept, team multidisciplinare di Epta che ha curato il layout dello store valorizzando percorsi, materiali e identità visiva. Le divisioni EptaTechnica ed EptaService si sono invece dedicate alla progettazione su misura delle più avanzate soluzioni di refrigerazione naturale, alla loro installazione, fino all’attivazione di servizi digitali post-vendita, tra cui il telemonitoraggio, a favore di una manutenzione predittiva. In quest’ottica, l’interior design non è solo una questione estetica, ma diventa un elemento chiave della strategia commerciale. “L’intero progetto nasce dalla volontà di creare un open space, in grado di amplificare la percezione dello spazio e offrire ai consumatori un percorso d’acquisto naturale, intuitivo e coinvolgente – rivela Diego Ortega, Country Concept Manager di Epta Iberia –. Ogni soluzione proposta, in linea con il layout, privilegia arredi refrigerati dalle altezze contenute e modelli verticali su misura, pensati per valorizzare il prodotto nel campo visivo e stimolare comportamenti d’acquisto mirati. Un modello replicabile per i retailer che intendono coniugare design e performance commerciale”.

LA GAMMA GRANFIT VALORIZZA I PRODOTTI FRESCHI
La nuova organizzazione degli spazi esalta ulteriormente i sapori mediterranei e in particolar modo del pesce fresco, che costituisce il fiore all’occhiello dell’offerta locale. A garantirne la conservazione ottimale sono i due modelli top di gamma della famiglia GranFit di Costan adottati nel reparto Freschi, che si attestano tra le più efficienti soluzioni nel portfolio del gruppo, in virtù delle loro prestazioni energetiche. I semiverticali GranValdaj e i verticali GranVista Next, entrambi a temperatura positiva e dedicati alle referenze preconfezionate, coniugano infatti una struttura quasi invisibile e consumi ridotti, arredando elegantemente il reparto. I surgelati sono custoditi invece nei GranSesia, semiverticali progettati per incrementare la superficie espositiva mantenendo compattezza e linearità, per prodotti protagonisti anche in spazi ridotti.
In termini tecnologici, tutti i modelli remoti sono alimentati dalla centrale frigorifera a CO2 transcritica ECO2Middle che, con una capacità di refrigerazione compresa tra i 60 e i 150 kW per la media temperatura e da 0 a 50 kW per la bassa temperatura, è stata selezionata per la sua elevata flessibilità applicativa. L’integrazione del sistema ETE (Extreme Temperature Efficiency) assicura infine prestazioni elevate anche durante i picchi di calore estivi, particolarmente frequenti lungo la Costa Brava.

 

Brio cresce a doppia cifra, grazie all’export e alla partnership con Alce Nero

I consumi di biologico in Italia sono stagnanti, ma non per tutti. Con un fatturato che raggiunge i 67,3 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente, Brio – azienda del Gruppo Alegra specializzata nell’ortofrutta biologica – archivia con soddisfazione l’esercizio 2024/2025. “In un mercato nazionale che cresce ben poco, il nostro +21% è un risultato di assoluto rilievo – commenta Gianni Amidei, Presidente di Brio –. Il dato principale non è solo la crescita, ma il fatto che questa indichi chiaramente un incremento delle nostre quote in un settore che oggi non fa registrare grandi slanci in termini di consumi, come invece era accaduto qualche anno fa. È il segno che il cammino intrapreso da Brio negli ultimi anni è stato vincente: un ampio paniere di prodotti bio, qualità e servizio al centro dell’offerta, e poi una riorganizzazione profonda che ha riguardato persone, strategie commerciali, scelte di partner e modalità di lavorazione”.

LA SPECIALIZZAZIONE PAGA
A trainare la crescita è stata in particolare la performance sui mercati esteri, che da soli rappresentano oltre la metà del volume d’affari dell’azienda di Zevio (VR), mentre sul panorama nazionale Brio sottolinea di aver raccolto i frutti del proprio impegno: “La stagnazione dei consumi interni – spiega Mauro Laghi, Responsabile Commerciale di Brio – paradossalmente ci ha premiato: diversi player che si erano lanciati nel comparto durante il boom del biologico oggi sono in difficoltà o sono tornati a puntare sul prodotto convenzionale. Mentre Brio, specializzata nel bio, anno dopo anno ha saputo costruire una reputazione di affidabilità, coerenza e solidità: oggi i clienti cercano proprio questo tipo di servizio”.
Strategica e di primaria importanza viene definita dall’azienda la collaborazione con Alce Nero, brand storico del biologico di cui Brio è partner per l’ortofrutta di prima gamma. “Oggi molte insegne della distribuzione organizzata, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole, che avevano avviato o pianificato progetti di Mdd biologica negli anni degli incrementi in doppia cifra, stanno facendo un passo indietro – prosegue Laghi – e scelgono, per la propria offerta, di affidarsi a un brand riconosciuto, affidabile e affermato come Alce Nero. È un marchio che porta valore e garantisce risultati in reparto, e questo sta contribuendo anche alla nostra crescita, registrando nell’arco di pochi anni un valore a bilancio più che raddoppiato”.

FOCUS SULLA RISTORAZIONE COLLETTIVA
Nel corso dell’anno Brio ha inoltre rafforzato la propria presenza nella ristorazione collettiva, segmento che comprende strutture pubbliche – in primis le scuole – e realtà private. “Il nostro obiettivo è quello di presidiare in maniera più efficace un canale in crescita, ma ancora poco valorizzato per il biologico – spiega Gianni Amidei (nella foto a sinistra) –. Oltre alle mense scolastiche, dove siamo già saldamente presenti ma che mostrano ancora margini di crescita, in particolare al nord Italia, penso a contesti come quelli degli ospedali, dei ristoranti e delle mense aziendali, dove il bio è quasi assente. La nostra filiera è cortissima, dal campo al piatto, e siamo in grado di fornire direttamente dalla produzione alla mensa: una garanzia importante, anche in termini di sicurezza e tracciabilità. Inoltre, questo canale permette di valorizzare davvero tutta la produzione, premiando la qualità autentica più che l’estetica”.
Il bilancio 2024/2025 di Brio è stato approvato all’unanimità dall’assemblea tenuta lo scorso 26 agosto, che ha anche rinnovato le cariche sociali: Gianni Amidei è stato confermato Presidente, mentre il nuovo Vicepresidente è Aristide Castellari (a sua volta Presidente della cooperativa Agrintesa) che subentra ad Albino Migliorini.

Ferrero si prepara ad Halloween con Kinder e Tic Tac

L’estate non è ancora finita, ma a scaffale è già tempo di Halloween. Ferrero si prepara a un momento fondamentale per il comparto dolciario con una serie di novità, a cominciare dalla prima colazione: Kinder Pan e Cioc si popola di piccoli pipistrelli sul fronte della merendina in un’edizione speciale.
In più, le confezioni di questa così come delle referenze Kinder Brioss, Kinder Brioss Latte e Cacao, Kinder Colazione Più (tutte proposte con un prezzo consigliato al pubblico di 2,99 euro) stimolano l’immaginazione e la manualità dei bambini grazie ai pipistrelli da ritagliare e appendere in casa per creare un’atmosfera degna del migliore 31 ottobre.
Tornano poi le figure cave al cioccolato a tema Halloween (foto in alto): il vampiro, la zucca, il teschio, il gufo, la mummia e il fantasmino. Ognuna racchiude una doppia anima, che le consente sia di poter essere staccata e regalata, sia di venire utilizzata come invito per la propria festa di Halloween grazie all’apposito spazio sul retro della confezione per scrivere messaggi personalizzati. Il prezzo consigliato al pubblico per le Kinder Figure Cave 15 g x 6 (90 g) è 3,99 euro.
A forma di pipistrelli e zucche sono i secchielli Kinder Happy Snack, in formato da 218 g. Al loro interno, la selezione di specialità del marchio (Kinder Cioccolato, Kinder Bueno, Kinder Cereali, Kinder Maxi) e Tic Tac nelle varianti Orange e Strawberry Mix Fragola. In questo caso il prezzo consigliato al pubblico è 9,99 euro. Per sorprendere i bambini e liberare la loro fantasia, sugli scaffali rientrano anche i Kinder Mini Friends, piccole zucchette di cioccolato ripieno, in confezione da 122 g con un prezzo consigliato al pubblico di 3,99 euro.
Da segnalare che la piattaforma Kinder Klub mette gratuitamente a disposizione dei genitori il Kinder Party Planner, uno strumento che offre idee e materiali per organizzare feste. Una volta scelta la tipologia di party (e specificata l’età e il numero di bambini), si può scegliere se intrattenere gli invitati con giochi, decorazioni o trucchi a tema Halloween e creare un divertente invito personalizzato per l’occasione. Infine, con il concept “Vesti il tuo Halloween con Tic Tac”, nei punti vendita saranno presenti espositori dedicati, dove i consumatori troveranno tre etichette limited edition (Zucca, Fantasma e Pipistrello) con cui mascherare l’astuccio di Tic Tac da 49 g (il prezzo consigliato è 1,99 euro).

Tris di acquisizioni per Investindustrial nelle macchine utensili per il food

Investindustrial mette a segno tre acquisizioni in un colpo solo. Una società di investimento gestita in modo indipendente e detenuta indirettamente dal gruppo ha raggiunto un accordo per rilevare il 100% di Kiremko Group, Idaho Steel Products e Reyco Systems, che insieme costituiscono uno dei leader mondiali nella progettazione e produzione di macchine utensili e soluzioni personalizzate per il settore agroalimentare, con particolare attenzione al segmento che segue la lavorazione delle patate. In pratica, queste tre aziende servono i principali operatori che si occupano della lavorazione delle patate a livello mondiale grazie a una partnership costituita nel 1996 tra Kiremko (fondata nel 1965 con sede a Montfoort, Paesi Bassi), Idaho Steel (creata nel 1918 e basata a Idaho Falls, Idaho) e Reyco (avviata nel 1975 con quartier generale a Caldwell, Idaho).
Negli anni il gruppo si è affermato come uno dei principali fornitori globali di soluzioni per la produzione industriale di prodotti a base di patate, quali patatine fritte surgelate, crocchette di patate e fiocchi di patate, arrivando ad avere oltre 300 clienti in più di 50 Paesi, oltre 450 dipendenti tra impianti produttivi e uffici situati nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti, in India e in Cina, e un fatturato superiore ai 200 milioni di dollari nel 2024.
Ora l’obiettivo è promuovere la confluenza delle tre aziende in un nuovo gruppo e costruire una piattaforma leader a livello mondiale nel settore delle attrezzature e dell’impiantistica per la lavorazione alimentare, per poi crescere sia attraverso l’espansione organica e tramite acquisizioni nei mercati di riferimento, sia attraverso l’estensione a settori correlati a quello in cui operano le tre società.

LA CRESCITA NELL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE E NEL FOOD & BEVERAGE
Con questa operazione, soggetta alle consuete approvazioni regolamentari, le partecipate di Investindustrial attive nell’automazione industriale raggiungono un fatturato complessivo di circa 1,5 miliardi di euro e contano circa 5.000 dipendenti, mentre quelle operanti nel settore food and beverage generano circa 8,2 miliardi di euro e impiegano oltre 20.000 persone (dati a dicembre 2024). Kiremko è attualmente di proprietà di Paul Oosterlaken e Andy Gowing, mentre Idaho Steel e Reyco sono di proprietà delle famiglie Bradshaw e Christensen.
Kiremko, Idaho Steel e Reyco sono leader del settore – dichiara Andrea C. Bonomi, Presidente dell’Industrial Advisory Board di Investindustrial – noti per le loro macchine di alta qualità, l’impegno nell’innovazione e le solide relazioni con i clienti. Siamo entusiasti delle significative opportunità di crescita offerte dall’unione delle società in un unico gruppo. Nel sostenere la loro integrazione, siamo convinti che la combinazione della nostra vasta esperienza industriale e della nostra rete globale con i loro punti di forza porterà ad incrementare l’innovazione, aumenterà il valore per i clienti e rafforzerà ulteriormente la posizione di mercato del gruppo. Quest’ultimo rappresenta un’aggiunta interessante al portafoglio di aziende di eccellenza d’Investindustrial e non vediamo l’ora di contribuire alla crescita del suo successo e della sua espansione”.
Questa operazione è guidata dal nostro impegno a costruire un futuro migliore per i nostri dipendenti, clienti, fornitori e tutti i nostri stakeholder – afferma Paul Oosterlaken, Direttore di Kiremko, a nome degli azionisti del gruppo –. In quanto aziende a conduzione familiare, siamo rimasti profondamente colpiti dalla reputazione e dalla visione di Investindustrial nell’investire in aziende come le nostre. Riteniamo che questa partnership prevista rappresenti un’enorme opportunità per Kiremko, Idaho Steel e Reyco di rafforzare la loro posizione competitiva congiunta sul mercato globale”.
Investindustrial è stata assistita da Baird in qualità di consulente finanziario e da Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom e Houthoff in qualità di consulenti legali. I venditori sono stati assistiti da Rabobank in qualità di consulente finanziario esclusivo e da DLA Piper in qualità di consulenti legali.

Esselunga torna in pista con Red Bull Racing per il Gran Premio d’Italia

In occasione del Gran Premio d’Italia di Formula 1, in programma a Monza dal 5 al 7 settembre, Red Bull ed Esselunga consolidano la loro partnership avviata nel 2022 con Oracle Red Bull Racing. Anche quest’anno il logo Esselunga sarà presente sulle monoposto del team, visibile durante l’intero weekend di gara all’Autodromo Nazionale di Monza, a fianco dei brand globali che supportano la scuderia più titolata degli ultimi anni.
Per coinvolgere il pubblico anche fuori dalla pista, Esselunga e Red Bull hanno attivato una serie di iniziative speciali nei punti vendita di Fino Mornasco, Monza Viale Libertà e Macherio: installazioni, allestimenti a tema Formula 1, corner interattivi e momenti esperienziali accompagnano gli appassionati di motori nei giorni precedenti al weekend di gara.
Fiore all’occhiello della collaborazione è il concorso nazionale “Red Bull All Terrain”, attivo dal 4 agosto al 21 settembre 2025 e rivolto a tutti i possessori di Carta Fìdaty. Acquistando almeno due lattine singole Red Bull o un 4-pack nei punti vendita Esselunga (oppure online), è possibile accedere a un gioco digitale a tema motorsport e partecipare all’estrazione di premi esclusivi. Il vincitore volerà a Milton Keynes (UK) per visitare la Red Bull Racing Factory. In palio anche tanti altri premi targati Esselunga e Red Bull Racing.
Per partecipare basta registrarsi su www.redbull.com/redbullallterrainitalia, caricare lo scontrino d’acquisto e spiegare in poche righe perché si desidera vivere l’esperienza Red Bull Racing da vicino. Una giuria valuterà creatività, originalità e affinità con il mondo Red Bull.

Osservatorio Immagino, l’italianità arranca nel carrello della spesa

Non basta più mettere in etichetta la bandiera tricolore, il claim “made in Italy”, l’indicazione della regione di provenienza o la certificazione Igp per conquistarsi un posto nel carrello della spesa degli italiani. Benché siano la famiglia di prodotti alimentari più presente sugli scaffali di supermercati e ipermercati e quella che genera maggiori incassi per i retailer, gli alimenti che richiamano in etichetta la loro italianità hanno vissuto un 2024 statico, con vendite leggermente positive a valore ma in lieve calo a volume. A rilevare e misurare questa performance è la diciassettesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani nel corso dell’intero anno 2024.
Ancora una volta il paniere “italiano” monitorato dall’Osservatorio Immagino conquista il primo posto per importanza nella spesa complessiva, con 27.978 referenze che nel 2024 hanno sviluppato un giro d’affari di oltre 11,6 miliardi di euro. Rispetto al 2023 le vendite sono avanzate di +1,2% a valore, ma sono diminuite di -0,7% in volume, penalizzate dall’andamento flat delle componenti di domanda e di offerta. Nemmeno l’aumento della pressione promozionale (31,3% contro il 30,4% del 2023) e l’incremento dei prezzi inferiore alla media del largo consumo (+1,9% rispetto a +3,2%) sono riusciti a rilanciare le vendite.

DALLA BANDIERA NAZIONALE AI “BOLLINI” UE
L’”indicatore” più diffuso di italianità individuato dall’Osservatorio Immagino (Tavola 1) è la bandiera nazionale, presente su 16.461 prodotti, che hanno chiuso un 2024 in crescita sia a valore che a volume (rispettivamente +2,5% e +0,2%). Invece, gli oltre 9 mila prodotti accompagnati dal claim “100% italiano” sono rimasti stabili come giro d’affari (+0,2%) a fronte di un calo di -1,5% dei volumi venduti. Indicatori tutti al negativo per le 5.717 referenze alimentari contrassegnate dal claim “prodotto in Italia”, che hanno perso il -1,8% a valore e il -3,6% a volume.
Il 2024 non è stato un anno facile nemmeno per le indicazioni geografiche europee che “premiano” le eccellenze della produzione agroalimentare italiana. Nell’Osservatorio Immagino i prodotti Dop, Doc e Docg alimentano un paniere da 4.888 referenze e 1,6 miliardi di euro di giro d’affari in super e ipermercati, che in 12 mesi ha mantenuto stabili i volumi (-0,1%) e segnato un +2,1% del fatturato, soprattutto grazie al contributo della componente di domanda (+1,3%) e all’inflazione, che ha determinato un aumento di +2,2% del prezzo medio. A brillare sono stati i 1.467 prodotti Dop, in crescita annua di +2,7% a volume e di +5,8% a valore per un totale di quasi 803 milioni di euro. Decisive sono state la spinta dell’offerta (+4,9%) e l’aumento dei prezzi (+3,1%).

IL BUSINESS DEI PRODOTTI REGIONALI
L’Italia è un puzzle di 20 regioni, non solo geograficamente ma anche come composizione della spesa alimentare. Sono 165 i prodotti presenti in super e ipermercati che riportano on pack il claim generico “regione/regionale” e nel 2024 hanno fatto un balzo in avanti di +9,0% a volume e di +12,3% a valore per un giro d’affari complessivo di 55 milioni di euro. Ben più ampio è il ruolo dei prodotti alimentari che evidenziano con orgoglio la loro appartenenza a una specifica regione italiana. Come ha fatto sin dalla sua prima edizione, l’Osservatorio Immagino ha stilato la classifica 2024 delle regioni italiane con la maggior presenza e il più alto giro d’affari in supermercati e ipermercati.
Il Trentino-Alto Adige mantiene la medaglia d’oro, conquistata già dalla prima edizione, con oltre 396 milioni di euro di incassi generati da 1.028 referenze, nonostante un trend annuo negativo (-0,8% a valore e -1,7% a volume). Seguono al secondo posto la Sicilia e al terzo il Piemonte. Tra le altre regioni spicca la Sardegna, che ha ottenuto un +4,2% a valore (per un totale di 216 milioni di euro) e un +6,8% a volume, trainata dalla componente di domanda e da alcune categorie merceologiche, quali latte Uht, vini Doc/Dogc, mozzarelle, latte fresco e specialità croccanti.
Brillante anche il 2024 degli 838 prodotti della Puglia, che hanno ottenuto un +13,0% a valore, superando i 207 milioni di euro di sell-out, e hanno espanso di +5,1% i volumi venduti. A trainare la crescita è stato il vino Igp/Igt (che da solo rappresenta il 25,5% del totale dei prodotti pugliesi), seguito dalle birre alcoliche, dalle altre paste filate fresche e dal vino Doc/Docg.

LE TIPICITÀ CITTADINE
Non sono solo le regioni a fare da “marchio di garanzia” dell’autenticità di un prodotto alimentare. Anche le tradizioni di molte città giocano un ruolo importante nel successo della cucina italiana. In quest’edizione dell’Osservatorio Immagino, per la prima volta, sono stati rilevati anche i claim on pack che fanno riferimento alle tradizioni di alcuni capoluoghi di provincia, come Bologna/bolognese, Genova/genovese, Napoli/napoletano e Roma/romano. I risultati? Sorprendenti. Ben 1.563 prodotti riportano in etichetta il riferimento a una città e nel 2024 hanno sviluppato quasi 579 milioni di euro di sell-out. La performance migliore l’hanno ottenuta la pasta fresca ripiena, i primi piatti pronti, i preparati per primi piatti e i formaggi grana e simili.

Plasmon amplia la gamma di snack per bambini

Il mercato delle merende per bambini cresce (+14,4% per le pouch e +20,7% per gli snack, in base ai dati GFK + IRI Combined, relativi al 2025 vs il 2024) e Plasmon – di recente acquisita da NewPrinces – arricchisce la gamma con sei tra Frullati, Barrette e Snack Paff. Gli ultimi inserimenti si basano sulla valutazione delle potenzialità espresse e su alcune leve di vendita, come le combinazioni di gusto varie, che rendono la proposta differenziante rispetto a specifici target di riferimento, i diversi benefit (ad esempio “100% frutta”, “con Vitamina C aggiunta”, “aiuta il sistema immunitario”, ecc.) e la praticità di referenze comode da consumare in ogni occasione, anche fuori casa.

IL BISCOTTO DÀ UNA MARCIA IN PIÙ AL FRULLATO
Cominciamo dai Frullati, proposti in pouch: per il 2025 Plasmon ha rivisto l’aspetto dei pack a scaffale per avere un brand impact più forte e una migliore distintività delle varianti. L’immagine con in primo piano l’ingrediente protagonista è stata scelta per dare un forte appetite appeal e una maggior percezione di freschezza. In questo formato entrano in gamma Il Frullato Mela, Pesca e Albicocca con 100% frutta con Vitamina C aggiunta (dal sesto mese), frutti considerati da sempre tra i preferiti dei bambini e top vendenti nel mondo succhi e nettari.
Nuovo anche Il Frullato Nutri-mune Yogurt e Biscotto, da offrire a partire dall’ottavo mese. La ricetta è la più alto-vendente nel mondo baby dello scaffale yogurt (fonte Plasmon on Nielsen Last 52 weeks 25.08.2024), in questo caso con anche il gusto del Biscotto Plasmon. Sulla confezione si enfatizza il benefit del prodotto, ossia che aiuta il sistema immunitario grazie alla presenza della vitamina C, secondo per interesse dopo la dicitura “100% frutta” (fonte Toluna MaxDiff Flavor & Claim Test).
Altra new entry del segmento pouch è il Fruttino Mela e Banana nel formato da 130 g per consumatori dal 12° mese di età; una gamma che, secondo le analisi di vendita (fonte GFK – MAT P8 2024), attrae bambini fino ai 5 anni. La gamma 12+ è in forte crescita, con un incremento del +147%. In tutte le proposte è aggiunta la vitamina C, che arricchisce ulteriormente i nutrienti di questi alimenti.

PAFF, PAUSA IN VERSIONE DOLCE
Altra categoria che ha registrato un importante aumento (complessivamente del 20,7%) è quella degli Snack, che per Plasmon si declina in snack sapidi ma non solo. Nuovi sono infatti I Paff Banana e I Paff Fragola, consigliati dal 12° mese, protagonisti di una nuova mini range alla frutta, valida alternativa per i bambini che prediligono il sapore della frutta. Di grande impatto sono le nuove forme, più giocose per stimolare la creatività e contribuire a rendere ancora più piacevole il momento della pausa. A base di farina di mais, questi paff sono apprezzati per la sensazione croccante che offrono prima di sciogliersi immediatamente in bocca.

BARRETTE AVANTI TUTTA  
Plasmon ha deciso di incrementare anche la categoria barrette, che l’azienda ritiene abbia un forte potenziale, soprattutto negli snack a base di frutta. Tra le new entry c’è la Barretta Banana (dal 12° mese), ricca di banana e cereali Plasmon. Il gusto banana rientra tra i preferiti dei bambini e l’avena è un ingrediente importante nel mondo del benessere. L’ultima puntualizzazione fatta dall’azienda è che tutti questi snack sono comodi da afferrare dai bambini e possono essere trasportati in borsa senza bisogno di essere conservati in frigorifero e senza sporcare.

L’UE approva un claim salutistico per il kiwi verde

Il kiwi verde è diventato il primo frutto fresco in assoluto a ricevere un’indicazione sulla salute autorizzata dalla Commissione Europea, segnando una svolta per Zespri, azienda neozelandese leader nella produzione e commercializzazione mondiale di kiwi. La Commissione Europea ha ufficialmente approvato il claim sulla salute secondo cui “Il consumo di kiwi verdi contribuisce alle normali funzioni intestinali grazie a un aumento della frequenza di evacuazione”, sulla base di un consumo giornaliero di due kiwi verdi freschi (Actinidia deliciosa var. Hayward) che forniscono almeno 200 g di polpa. L’autorizzazione rientra tra le sole tre dichiarazioni sulla salute approvate dalla Commissione Europea negli ultimi cinque anni, a seguito di un rigoroso processo di valutazione in cui meno di 1 richiesta su 8 ottiene l’approvazione.
Questo traguardo non è solo una prima volta per Zespri – afferma Jason Te Brake, Ceo di Zespri – ma per l’intero settore dei prodotti freschi. Il riconoscimento da parte della Commissione Europea sul ruolo del kiwi verde per la salute dell’apparato digerente riflette uno dei modi in cui aiutiamo le persone a prosperare attraverso la bontà dei kiwi. L’approvazione non solo convalida il programma di salute e innovazione di Zespri, ma offre anche un valore tangibile al settore e riflette il duro lavoro dei nostri coltivatori di kiwi verdi per produrre frutti nutrienti e dal gusto eccezionale”.

UN PERCORSO LUNGO OLTRE 15 ANNI
Zespri ha finanziato integralmente il processo di richiesta e la maggior parte delle ricerche chiave presentate a supporto scientifico, dedicando oltre 15 anni a documentare i benefici del kiwi verde. L’approvazione arriva a seguito della presentazione, nel 2018, di un dossier scientifico completo che includeva 18 studi di intervento sull’uomo, sei dei quali sono stati infine considerati una solida base per dimostrare l’effetto del kiwi verde sulla funzionalità intestinale. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha espresso un parere scientifico positivo nel 2021, che si è ora concretizzato nell’autorizzazione formale da parte della Commissione.
L’azienda sottolinea come questo risultato dimostri il valore fondamentale degli investimenti nella scienza della salute e della nutrizione, sia per rafforzare la fiducia nella categoria dei prodotti freschi, sia per stimolare un’ulteriore crescita e domanda di kiwi verdi. Nel 2024/25, Zespri – che è al 100% di proprietà di attuali ed ex produttori di kiwi e conta un team globale di più di 900 persone – ha fornito un totale di 220,9 milioni di vassoi (più di 795.000 tonnellate di Zespri Green, Zespri RubyRed e Zespri SunGoldTM Kiwifruit) a più di 50 mercati e raggiunto un fatturato globale di 5,14 miliardi di dollari neozelandesi, pari a circa 2,60 miliardi di euro.

Margherita cresce a doppia cifra e investe in un nuovo polo produttivo

La soglia dei 100 milioni di euro è a un passo e, a giudicare dal trend di crescita dello scorso anno, non sarà difficile da raggiungere. Si è chiuso con un fatturato consolidato superiore ai 97 milioni di euro il 2024 di Margherita, azienda di Fregona (TV) attiva nella produzione di pizze per private label e con il proprio brand Re Pomodoro, commercializzate in Gdo e nel canale Horeca. L’incremento è stato di ben il 24% rispetto all’esercizio precedente e a contribuire in maniera significativa è stata l’acquisizione di ProPizza, realtà produttiva abruzzese specializzata in basi pizza e pinsa. Un’ulteriore operazione straordinaria c’è stata quest’anno, con l’acquisizione da parte della capogruppo Idak di una società nel Sud Italia che – in base a quanto comunicato da Margherita – oltre a rafforzare l’asset complessivo, amplia la gamma prodotti e consolida la presenza sul mercato. L’export rappresenta il 90% del fatturato, con una distribuzione in più di 30 Paesi.

Margherita conta 5 stabilimenti e produce circa 200.000 pizze e prodotti a base pizza al giorno. A ciò si aggiunge la prossima apertura di un nuovo polo produttivo a San Donà di Piave (VE), il più grande del gruppo, destinato a lavorare in sinergia con lo stabilimento di Fregona (TV). La crescita si riflette anche sul piano occupazionale: i dipendenti, tra diretti e indiretti, sono passati da 427 a 491 in un anno, con il 60% di personale femminile. L’azienda fa sapere che ulteriori assunzioni sono previste per l’avvio del nuovo stabilimento e che nel 2024 ogni collaboratore ha ricevuto un premio produzione medio di 1.440 euro netti.

L’ATTENZIONE ALL’AMBIENTE
Quanto alla sostenibilità ambientale, di recente è stata ottenuta la valutazione “silver medal” Ecovadis, che sancisce lo standard globale per catene di fornitura sostenibili e resilienti. L’azienda è anche attivamente impegnata nella riduzione della plastica, nell’uso di imballaggi in carta riciclata e nel recupero degli oli di conservazione per la produzione di biocarburanti in collaborazione con Hera. “La filosofia di Margherita non si limita a produrre pizza e prodotti a base pizza di qualità superiore – dichiara Andrea Ghia, Amministratore Delegato di Margherita (nella foto in alto) –. Il nostro impegno è anche sociale e territoriale: puntiamo a inclusione, sostenibilità e trasparenza, condividendo obiettivi e risultati con tutti i dipendenti. Crediamo infatti che un’azienda con questo tipo di approccio verso le persone possa ottenere miglioramenti non solo in termini produttivi ma anche di qualità della vita lavorativa”.

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