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Lavorare nel retail: al via la prima Open Week di Noi Distribuzione

Le figure professionali più richieste dalle imprese del retail moderno? Quelle legate ai servizi operativi. In particolare, nel 29% dei casi la ricerca riguarda addetti alle vendite, mentre per il 12% gli specialisti nel settore alimentare e, a seguire, gli addetti alle vendite per i comparti del “fai da te” e arredamento (7%), i capireparto (6%), gli addetti al magazzino (5,9%) e gli addetti alle vendite nel segmento fashion (5,7%). Cresce inoltre la richiesta di nuovi ruoli professionali legati all’utilizzo di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. Queste sono le principali evidenze di una recente analisi condotta da Federdistribuzione, che riunisce e rappresenta in Italia le aziende della distribuzione moderna alimentare e non alimentare. Per facilitare l’incontro tra i giovani interessati a lavorare nel mondo del retail e le imprese del settore, è in programma dal 17 al 21 febbraio 2025 la prima “Open Week” di Noi Distribuzione. Durante questa settimana, in diverse città si svolgeranno incontri, testimonianze, career day e recruiting day, pensati per chi desidera conoscere le opportunità di lavoro nel settore, con un calendario consultabile sul sito NoiDistribuzione.it. La Open Week offre un’opportunità importante per i giovani di entrare in contatto con aziende che quotidianamente forniscono un servizio essenziale a milioni di persone, esplorando le possibilità di inserimento e crescita professionale. L’iniziativa è organizzata da Noi Distribuzione, un progetto supportato dalle imprese associate a Federdistribuzione.
Secondo una ricerca a cura di Federdistribuzione e PwC Italia, il settore distributivo impiega oltre 440 mila lavoratori, con una forte stabilità lavorativa: i contratti a tempo indeterminato rappresentano l’86,5% del totale, un dato di 3 punti percentuali sopra la media nazionale, così come il tasso di occupazione femminile che nel settore è pari a 61,1%, sopra la media italiana del 42%. Se si guarda all’occupazione giovanile femminile, la percentuale di donne occupate sotto i 30 anni è pari al 19%, contro la media nazionale del 12%. Nonostante la quota di over 50 sia salita al 28%, in linea con l’andamento demografico del Paese, circa il 18% degli occupati del settore ha meno di 30 anni, mentre il 54% dei lavoratori ha tra i 30 e i 50 anni. La distribuzione moderna ha registrato un incremento di occupati del +3,9% tra il 2018 e il 2023.
La prima Open Week di Noi Distribuzione è un’occasione importante per studenti e giovani che si affacciano al mondo del lavoro – dichiara Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione – affinché possano conoscere più da vicino le imprese del retail moderno. Realtà che offrono molteplici opportunità di inserimento lavorativo dove l’esperienza concreta nei punti vendita è il passaggio fondamentale per apprendere le dinamiche che caratterizzano il nostro lavoro, attento ai clienti e al servizio che offriamo, per poi accedere a diversi ruoli e crescere professionalmente nel tempo. Il nostro è un settore dinamico ed essenziale per il Paese, che ha dimostrato non solo di aver mantenuto una tenuta occupazionale rilevante anche negli anni complessi della pandemia, ma che continua a crescere, a investire nei territori e nella tecnologia, per vincere le sfide di un mercato in continua evoluzione”.

Casalasco acquisisce da Star i marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo

Nuova acquisizione per Gruppo Casalasco. È stato chiuso l’accordo per il trasferimento del ramo d’azienda relativo ai marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo da Star Alimentare (parte del Gruppo GB Foods) a Casalasco Società Agricola. I brand, lanciati negli anni ’70 da Star nelle conserve di pomodoro, arricchiranno l’offerta del Gruppo Casalasco sul territorio nazionale ed estero aggiungendosi ai marchi già di proprietà.

Questa nuova operazione – dichiara Costantino Vaia, Amministratore Delegato di Casalasco (a sinistra nella foto, accanto a Ignasi Ricou Fustagueras, Ceo GB Foods) – arriva a poche settimane dalla chiusura dell’accordo con Unilever per la gamma di sughi Knorr Tomato al Gusto e rientra in una precisa strategia di crescita a livello nazionale ed internazionale. Brand come Pummarò, Pomì e De Rica sono sinonimo di tradizione, qualità ed eccellenza Made in Italy, tutti valori che contraddistinguono la nostra filiera”.
Il Gruppo Casalasco, già produttore in qualità di co-packer di Star da oltre 15 anni, rappresenta la più grande filiera integrata del pomodoro da industria in Italia, al settimo posto a livello mondiale, ed aggrega 800 aziende agricole italiane operanti nella coltivazione e raccolta di pomodoro fresco, poi lavorato sulle 70 linee di produzione dei 5 stabilimenti dislocati nelle province di Cremona, Parma e Piacenza. Nel 2023 l’azienda ha fatturato oltre 630 milioni di euro. Secondo quanto riferito, l’accordo consentirà a Star di concentrarsi sulle categorie più core del proprio portafoglio, mentre per il Gruppo Casalasco rappresenta un’opportunità per un’ulteriore fase di crescita nel segmento del pomodoro.

Tonitto 1939 cresce a doppia cifra e guarda alla Cina

Incremento del fatturato a doppia cifra per Tonitto 1939, azienda ligure attiva nel settore del sorbetto, dei gelati senza zuccheri aggiunti e dei gelati “speciali” come High Protein e Vegan. Il 2024 si è chiuso a quota 16,2 milioni di euro, con una crescita del 13% rispetto al 2023, confermando il trend positivo degli ultimi cinque anni. In particolare, nel mercato italiano (che rappresenta il 60% del fatturato) si è registrato un balzo di circa 1,3 milioni di euro, mentre l’estero (che copre il restante 40%) ha visto un incremento di 700.000 euro. Tonitto 1939 ha recentemente presentato il piano strategico 2025-2028, dal quale, nonostante le difficoltà legate al contenimento dei costi e alle incognite derivanti dalle diverse situazioni internazionali, emerge la volontà di perseguire una crescita di altri 10 milioni di euro entro il 2028.

Siamo soddisfatti e orgogliosi dei risultati ottenuti, frutto del lavoro collettivo di tutta l’azienda – afferma Alberto Piscioneri, General Manager di Tonitto 1939 –. Per una realtà piccola come la nostra, crescere velocemente è un percorso sicuramente entusiasmante, ma anche difficile e dispendioso. Inoltre, con la trasformazione in corso, mantenere gli equilibri economici è sempre complicato. Per noi è fondamentale restare in contatto con tutti i nostri partner, sforzi congiunti necessari per ottenere risultati duraturi nel tempo”. Tonitto 1939 annuncia investimenti e progetti di qui a tutto il 2026 per avviare la trasformazione del sito produttivo di Genova. Alcune aree di intervento saranno già attivate quest’anno, con impatti significativi sulle linee di produzione previsti per il 2026 e 2027, che permetteranno un ulteriore salto di qualità.

Sul fronte dell’export, area di forte interesse per l’azienda di Campi (Genova), il 2024 è stato un anno di grandi cambiamenti, con 14 nuovi clienti. In particolare, Tonitto 1939 – attualmente presente in oltre 30 Paesi del mondo – ha fatto il suo ingresso in America Latina, ovvero in Perù, e in Vietnam, Taiwan, Marocco, Grecia, UAE, Macedonia del Nord, Oman, Croazia, Belgio, Lussemburgo, Lituania, Qatar e Bulgaria. Per il 2025 l’obiettivo è consolidarsi nei Paesi del Nord Europa già nel portafoglio clienti, a cui si aggiungerà la Finlandia nei primi mesi dell’anno. Il passo successivo è accelerare i progetti avviati negli ultimi due anni nei nuovi Paesi e, infine, stabilirsi in modo concreto e definitivo in mercati come la Cina, progetto in precedenza ostacolato dalle difficoltà legate al Covid.

Sul fronte italiano, Tonitto 1939 sottolinea di aver ulteriormente consolidato la propria posizione nel Centro-Sud, attivando nuove partnership con catene della Gdo, migliorando la distribuzione dei propri prodotti a marchio e sviluppando nuove private label. “Con circa 60 dipendenti, Tonitto 1939 è un’azienda che si basa su solide radici tramandate da generazioni – spiega Piscioneri –. Se l’obiettivo è investire in termini di efficienza tecnologica e miglioramento delle linee di produzione, abbiamo già avviato, lo scorso anno e proseguiremo anche nel 2025, un investimento sulle persone, che per noi sono la base della nostra storia di successo. Con l’azienda ora completamente managerializzata, continuiamo a cercare nuovi talenti che possano unirsi a noi per contribuire alla crescita”. Varie le novità di prodotto del 2025: dalla collaborazione con Bauli che proseguirà con il Gelato al gusto Panmoro e il gelato al Croissant al pistacchio, fino alla partnership con Sperlari e il nuovo gelato Galatine.

Biologico, il mercato europeo vale 54,7 miliardi di euro

La conversione agroecologica in Europa prosegue a ritmo sostenuto, con la percentuale di superfici agricole coltivate con metodo biologico che ha raggiunto l’11%, mentre il valore del mercato a livello continentale ha toccato i 54,7 miliardi di euro. Questi i dati evidenziati all’interno del documento “The World of Organic Agriculture 2024″, riferiti al 2023, e presentati dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. L’indagine rileva che i terreni biologici nell’Unione Europea hanno raggiunto 17,7 milioni di ettari, pari al 10,9% della superficie agricola totale e con un incremento del 3,6% rispetto al 2022. Estendendo il perimetro all’intero territorio europeo, i campi coltivati a biologico comprendono 19,5 milioni di ettari (+4,1% rispetto all’anno precedente) con una percentuale dell’11%. Per quanto riguarda i singoli Paesi, la Spagna, con 3 milioni di ettari, supera la Francia che segue con 2,8 milioni di ettari, mentre l’Italia occupa il terzo posto con 2,5 milioni di ettari, ma è prima come percentuale di SAU bio, che sfiora il 20%, circa il doppio della media europea.

Il nostro Paese si conferma tra più biologici in Europa, mantenendo infatti anche il primato per quanto riguarda il numero di produttori bio, con oltre con 84.191 operatori sui 495.000 attivi nell’intera Europa. Inoltre, l’Italia si posiziona al vertice della classifica anche per quanto concerne il numero di trasformatori, quasi 25.000, su una quota totale in Europa di 94.627.

Dopo un lieve calo nel 2022, è tornato positivo anche l’andamento del mercato, che ha raggiunto i 54,7 miliardi di euro in Europa (+3%), di cui 46,5 miliardi nell’Unione Europea (+2,9%). La Germania rimane il mercato principale, con vendite che si attestano a 16,1 miliardi di euro. L’Ue si posiziona come il secondo mercato per i prodotti biologici, dopo gli Stati Uniti con 59 miliardi di euro. A livello mondiale, secondo le statistiche evidenziate da “The World of Organic Agriculture 2024″, l’area agricola coltivata a biologico è aumentata del 2,6% nel 2023, raggiungendo un totale di 98,9 milioni di ettari, gestiti da 4,3 milioni di produttori biologici. Sono incrementate anche le vendite al dettaglio di prodotti biologici che hanno superato i 136 miliardi di euro.

La transizione agroecologica continua il suo slancio – afferma Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio – sostenuta dal Green Deal e dal Piano d’Azione per l’agricoltura biologica nell’Ue, strumenti fondamentali per promuovere un modello agricolo in grado di coniugare sostenibilità e valorizzazione dei territori. L’incremento delle superfici agricole conferma il biologico come il metodo agricolo resiliente, in grado di tutelare le fertilità del suolo, salvaguardare la biodiversità, rispondere alla crisi climatica, garantendo sicurezza alimentare per le generazioni future e il giusto reddito per gli agricoltori. Anche se le vendite hanno ripreso a crescere, occorre però continuare a spingere sui consumi, sensibilizzando ulteriormente i cittadini sui benefici che il buon cibo biologico apporta per la salute delle persone e dell’ambiente. Inoltre, per incentivare una transizione duratura verso un modello di consumo sostenibile e responsabile, è fondamentale supportare gli investimenti in ricerca e innovazione per fare del biologico il modello di riferimento per l’intero sistema agroalimentare e per orientare le strategie future della PAC post 2027”.

Conad a Sanremo con lo spot dedicato all’offerta di servizi

Debutto a Sanremo per il secondo soggetto della campagna di Comunicazione 2025 di Conad. Lo spot è dedicato all’ecosistema di servizi digitali HeyConad ed è andato in onda in occasione della serata inaugurale del 75° Festival della Canzone Italiana. L’ecosistema digitale HeyConad prevede una serie di servizi: spesa online, viaggi, offerte specifiche in ambito assicurativo, con l’accesso a una vasta gamma di prodotti di protezione, tra cui infortuni-salute, casa-famiglia e viaggi. “Il nuovo spot mostra come l’offerta di Conad vada ben oltre i nostri negozi – dichiara Giuseppe Zuliani, Direttore Customer Marketing e Comunicazione di Conad – con l’implementazione di un vero e proprio ecosistema di servizi digitali a completamento della nostra proposta omnicanale. Che si tratti di prenotare il viaggio dei propri sogni, scegliere un’assicurazione che protegga dagli imprevisti o di fare una spesa di prodotti di largo consumo online, le 12,9 milioni di famiglie che ogni settimana ci scelgono per la spesa sanno che possono contare su Conad e sulla sua garanzia di qualità e convenienza per rispondere ai loro bisogni in continua evoluzione”.

Dopo il flight dedicato alla convenienza, lo spot sull’ecosistema dei servizi digitali è il secondo dei quattro soggetti protagonisti della nuova campagna di comunicazione “Ma vai da Conad!”. L’idea alla base della campagna è quella di mostrare come la soluzione ai problemi quotidiani sia più semplice di quanto sembri: basta recarsi in un negozio fisico o virtuale Conad. Come per il primo soggetto, la pianificazione sarà cross-mediale, con lo spot valoriale on air sulle principali emittenti tv – lineari e connesse – e su display ad alto impatto, a cui si affiancherà, in ottica di considerazione e conversione, una comunicazione dedicata a offerte e promozioni tramite radio, display, volantino e promozione in punto vendita.

Metro Italia taglia il traguardo dei 2 miliardi di fatturato

Fatturato record per Metro Italia, che nell’anno fiscale 2023/2024 ha raggiunto i 2 miliardi di euro crescendo del 2,1% rispetto all’esercizio precedente. Un risultato trainato da tutti i canali di vendita, che hanno registrato performance in linea con il 2022-2023. Metro conta 48 punti vendita in 16 regioni, 2 depositi per il canale FSD (Food Service Distribution) e circa 3.800 dipendenti. A livello globale il Gruppo Metro AG ha registrato un fatturato di 31 miliardi di euro (+1,6% rispetto al 2022-2023).

L’anno fiscale appena concluso è stato ricco di sfide – afferma David Martínez Fontano, Ceo di Metro Italia dal settembre 2024. Con un fatturato record, l’Italia si conferma uno dei mercati chiave per la crescita globale di Metro. Questi numeri evidenziano il valore del nostro approccio multicanale e il costante impegno nel supportare i professionisti dell’Horeca. Nel nuovo anno, proseguiremo nell’attuazione della Strategia 2030, concentrandoci su tre priorità fondamentali: consolidare il nostro business multicanale nei territori di grande potenziale come la Toscana e la Sardegna, far evolvere i nostri punti vendita, offrire assortimenti sempre più mirati alle esigenze dei clienti. L’obiettivo è continuare a essere il partner d’eccellenza per il mondo Horeca, puntando su innovazione e valore per il territorio, con una confermata attenzione alla sostenibilità futura dell’azienda”.

Nel 2023-2024 il cash & carry, che rappresenta il 76% delle vendite totali di Metro Italia, ha registrato un fatturato stabile, seppur sotto le aspettative, di 1,5 miliardi di euro (+0,2% rispetto al 2022-2023). Il Food Service Distribution – FSD (delivery) ha chiuso l’anno con un fatturato di 466 milioni di euro (+7,3% rispetto al 2022-2023). Il Mercato Online, operativo in Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e Francia, ha chiuso l’anno fiscale con un fatturato di 21 milioni di euro (+67% rispetto al 2022-2023). Il marketplace aperto a tutti offre oltre 200.000 attrezzature professionali di circa 200 aziende partner. Metro Italia vanta un assortimento di circa 30.000 referenze, di cui circa 22.500 food e circa 8.000 non food, messe a disposizione di circa 200.000 clienti. Sul totale delle referenze food, ben 7.000 sono quelle locali (23%) – referenze che l’azienda mette a disposizione dei propri clienti grazie a una rete di circa 800 fornitori partner distribuiti sul territorio italiano. Sono 3.500 inoltre i prodotti a marchio Metro, che nel 23-24 hanno raggiunto i 669 milioni di euro di fatturato (+7,0% sul 2022-2023).

Nell’anno fiscale 2024-2025 Metro proseguirà la propria evoluzione attraverso investimenti mirati nelle aree di maggior potenziale. In primavera a Olbia nascerà il terzo punto vendita in Sardegna, dopo quelli di Cagliari e Sassari, a Pontedera (Pisa) sarà operativa la terza piattaforma logistica dedicata alle consegne dirette ai clienti (FSD). La struttura di 9.000 metri quadrati aumenterà la capillarità dell’offerta di Metro in Toscana, dove l’azienda è già presente con i punti vendita di Lucca, Sesto Fiorentino, Firenze e Pisa.

In alcuni casi la presenza è stata razionalizzata. In Trentino-Alto-Adige, dove Metro è presente con i punti vendita di Merano, Brunico e Trento, le attività dei due negozi di Bolzano sono state ottimizzate e accorpate in un’unica struttura rinnovata. A settembre 2024 l’azienda ha annunciato la chiusura dei punti vendita di Rimini e Pozzuoli. A pesare sui due store sono state le costanti performance negative degli ultimi anni nonostante gli investimenti messi in atto. L’azienda continuerà a servire i clienti dei due territori attraverso il canale delivery (FSD) e il mercato online.

Per quanto riguarda le tematiche ESG, l’azienda dichiara di aver proseguito il programma di ammodernamento degli impianti di illuminazione e di refrigerazione dei punti vendita. All’inizio del 2025 è stata annunciata anche una partnership con A2A per l’installazione di 156 punti di ricarica per i veicoli elettrici e ibridi plug-in presso 33 punti vendita in 14 Regioni. Sono già 90 in 18 punti vendita le prese di ricarica attive. Guardando invece a quanto fatto per combattere lo spreco alimentare, l’azienda sottolinea di aver ulteriormente consolidato la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, donando eccedenze di prodotti per 6 milioni di euro, e avviato una nuova collaborazione con l’organizzazione Azione Contro la Fame per coinvolgere l’intero settore della ristorazione nella lotta contro la povertà alimentare.

San Valentino, vino protagonista in tavola

Galeotto sarà il calice nel giorno di San Valentino, la festa degli innamorati. A sostenerlo è una ricerca dell’Osservatorio Shopping dell’app DoveConviene: oltre la metà degli intervistati (55%) non rinuncerà a celebrare San Valentino. Il 39% sceglierà di trascorrere la serata a casa in un’atmosfera intima e, per brindare all’amore, il vino sarà l’assoluto protagonista della tavola, irrinunciabile per il 42% del campione. Che si tratti di Pinot Grigio o di Nero D’Avola, gli italiani preferiscono affiancarlo ad un menù classico, rigorosamente a base di pesce (58%) o carne (27%).

Inoltre, il 33% sceglierà di coccolare il partner con un regalo a tema wine and spirits: tra le idee più gettonate, spicca la bottiglia di vino bianco o rosso, preferita dal 34% degli intervistati. A seguire, quella di champagne o prosecco, con il 28%. Non mancano opzioni più particolari: il 18% degli intervistati opterebbe per un cocktail set per creare il proprio drink preferito, mentre il 13% sceglierebbe una bottiglia di liquore. Infine, il 17% degli italiani sarebbe interessato a bevande analcoliche particolari.

Rimanendo in tema regali, dalla ricerca emerge che 6 italiani su 10 si preparano a spendere in maniera contenuta, con un importo che non supererà i 50 euro a testa. Da segnalare che molti punteranno sulle offerte: ben il 65% degli intervistati sceglierà infatti regali in promozione, cercando opportunità di risparmio. Innamorati sì, ma degli sconti.

Pam Panorama di nuovo in campo con la Federazione Italiana Rugby

Squadra che vince non si cambia: il riferimento non è agli Azzurri dell’Italrugby – usciti vittoriosi lo scorso 8 febbraio dalla sfida con il Galles, giocata nell’ambito del Torneo delle Sei Nazioni 2025 – ma a Pam Panorama e la Federazione Italiana Rugby, che hanno rinnovato per il terzo anno consecutivo la loro partnership. L’insegna della grande distribuzione conferma il proprio ruolo di fornitore ufficiale della carne per le Squadre Nazionali Maschili e Femminili di Rugby, incluse le rappresentative Under 20. Pam Panorama sottolinea che la carne proviene da allevamenti di eccellenza ed è lavorata presso il Centro Carni di Firenze, polo d’avanguardia che garantisce standard elevati di sicurezza alimentare e qualità. Ogni giorno, oltre 80 professionisti della macelleria lavorano per assicurare il prodotto distribuito attraverso la rete di punti vendita Pam, Panorama, Pam local e Pam city.

Il rinnovo di questa partnership è per noi motivo di grande soddisfazione – dichiara Anna Righetti, Responsabile Marketing e Comunicazione Pam Panorama –. La nostra carne rappresenta un’eccellenza italiana e siamo fieri di poter contribuire alle performance delle Nazionali attraverso un prodotto buono, sicuro e di altissima qualità. Promuoviamo da sempre lo sport e i corretti stili di vita, valori che ci legano profondamente alla Federazione Italiana Rugby”.

Contribuire insieme alle istituzioni ed ai partner che ci affiancano nello sviluppo e nella diffusione del nostro sport alla divulgazione di una corretta cultura alimentare è importante per rafforzare il nostro ruolo di ente impegnato attivamente al servizio della società civile – aggiunge Carlo Checchinato, Direttore Commerciale della FIR –. Siamo entusiasti di poter proseguire nel nostro rapporto con Pam Panorama, un brand che costituisce un’eccellenza capillarmente diffusa sul territorio nazionale, con un prodotto di alta qualità, consolidato all’interno dei piani alimentari delle nostre Squadre Nazionali”. A supporto della sponsorizzazione, Pam Panorama ha lanciato una campagna di comunicazione dedicata che vivrà sui canali social e digital, per coinvolgere la community di appassionati di rugby e i consumatori attenti al benessere.

Poker di nuove aperture per Etruria Retail con il Gruppo Tambellini

Etruria Retail rafforza la sua presenza in Lucchesia con l’apertura di quattro nuovi negozi Carrefour. A entrare a far parte della rete sono dei punti vendita del Gruppo Tambellini. Giovedì 6 febbraio, sono stati inaugurati i Carrefour Market di Lucca – in via Provinciale Sant’Alessio 1609, attivo in passato con l’insegna Crai – e di Lammari, frazione del comune di Capannori, in via Lombarda. Giovedì 20 febbraio seguiranno le aperture di due Carrefour Express, in Piazza San Frediano 11, a Lucca, e a Vecchiano, in provincia di Pisa, in viale Gambacorti 128. Negli assortimenti l’attenzione alla territorialità e alla qualità si riflette in ogni reparto: carni fresche provenienti da allevamenti locali, ortofrutta, formaggi tipici e panetteria con prodotti da forno del territorio. La pescheria propone pescato fresco e una selezione di pesce surgelato. Tra le offerte, spicca lo spazio dedicato ai prodotti biologici e alla gastronomia, oltre alla selezione di referenze a marchio Carrefour. Un elemento distintivo sarà la presenza di prodotti a marchio Tambellini.

SERVIZI AGGIUNTIVI E SOSTENIBILITÀ 
I punti vendita offriranno inoltre una serie di servizi aggiuntivi per rispondere alle esigenze della clientela: pagamento bollettini, ricariche telefoniche, gift card e ticket elettronici. Inoltre, nel punto vendita di via Sant’Alessio sarà attivo anche il servizio di ritiro Amazon. Grande attenzione, inoltre, è stata data alla sostenibilità ambientale, con l’installazione di impianti di refrigerazione e illuminazione di ultima generazione, progettati per ridurre i consumi energetici. “Etruria Retail – afferma Pierluigi Tambellini, proprietario dei negozi – esprime a pieno i valori del Gruppo Tambellini: qualità, territorialità e appartenenza. L’insegna Tambellini sarà supportata dall’insegna Carrefour permettendoci di competere con i migliori marchi nazionali. Rafforzeremo i nostri valori legati al localismo e al territorio con il marchio Tambellini, mentre con Carrefour garantiremo ai nostri clienti qualità, convenienza e un’esperienza di acquisto sempre più innovativa”.

L’ampliamento della rete Etruria Retail in Lucchesia – dichiara Paolo Panti, Responsabile Rete e Sviluppo Etruria Retail – rappresenta un traguardo importante, che si concretizza attraverso un progetto che valorizza la qualità, la prossimità e il legame con il territorio. È sempre un piacere avviare nuove collaborazioni con realtà imprenditoriali radicate nel territorio, come il Gruppo Tambellini, con cui condividiamo valori fondamentali: vicinanza alle comunità, attenzione al cliente e creazione di valore. Ogni nostro negozio vuole essere un presidio di qualità, convenienza e prossimità, e con Tambellini abbiamo trovato un terreno comune per costruire una nuova storia di impresa”.

Il Carrefour Market di via Provinciale Sant’Alessio è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 20 e la domenica dalle 8:30 alle 13. Il Carrefour Market di Lammari è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 7:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 20 e la domenica dalle ore 8:30 alle 13.

Provolone Valpadana DOP, crescono produzione ed export

Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana manda in archivio il 2024 con dati in crescita sotto il profilo della produzione, delle vendite e delle esportazioni. Con un aumento della produzione del 5,8% rispetto al 2023, il Provolone Valpadana DOP si conferma tra i protagonisti del panorama caseario italiano. A giudizio del Consorzio, l’incremento è attribuibile all’impegno costante della filiera produttiva e all’adozione di tecnologie innovative che garantiscono standard qualitativi sempre più elevati.

Anche le vendite nazionali hanno mostrato un trend positivo con una crescita del 6% e ancora più rilevante è stato l’aumento delle esportazioni, che da gennaio a ottobre 2024 hanno registrato un +13,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Spagna si conferma il principale mercato europeo per il Provolone Valpadana, mentre l’Australia si posiziona come primo mercato extra europeo, dimostrando una crescente passione per i prodotti italiani di alta qualità.

Questi dati si inseriscono in un contesto generale positivo per il settore lattiero-caseario italiano, che ha visto una crescita dell’export del 11% in valore nei primi sei mesi del 2024, come riportato da Ismea e dai dati dell’Ansa. In particolare, l’incremento delle esportazioni verso i paesi extra-UE ha contribuito a consolidare la leadership italiana nel mercato internazionale dei formaggi.

Il Consorzio di Tutela precisa che, con il supporto dell’Unione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, continuerà a investire in iniziative di valorizzazione e promozione, rafforzando la presenza del Provolone Valpadana DOP sui mercati internazionali e sensibilizzando i consumatori sulla sua unicità e tradizione. “La qualità e la tradizione del Provolone Valpadana sono i pilastri del nostro successo. Continueremo a lavorare per garantire l’eccellenza del nostro prodotto e per promuoverlo in tutto il mondo – commenta Giovanni Guarneri, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana –. La crescita produttiva è stata sostenuta dall’impegno della filiera nel coniugare l’innovazione tecnologica con il rispetto delle metodologie tradizionali, garantendo al consumatore un prodotto autentico e sicuro”.

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