È ancora tempo di novità per I Triangolini Valfrutta, i succhi di frutta per bambini che, dopo il decimo compleanno celebrato nei mesi scorsi, ora lanciano sul mercato una nuova collezione dal titolo “Amici dei Parchi Nazionali”. Sono 12 gli animali presenti nella nuova collezione, descritti insieme ad altrettanti Parchi Nazionali. Ogni multiconfezione è infatti caratterizzata dalla rappresentazione di quattro animali che è possibile trovare sia sul facing che sull’aletta laterale, nella quale è presente anche la descrizione di ogni parco naturale all’interno del quale vivono, consentendo così al piccolo consumatore un’occasione di scoperta delle eccellenze del nostro Paese. In questo modo, gli animali raffigurati non rappresentano dei meri elementi decorativi, bensì diventano i veri e propri protagonisti di un racconto che ne svela gli habitat naturali. I giovani consumatori possono quindi esplorare la biodiversità italiana, localizzare geograficamente i parchi nazionali associando a ciascun animale una caratteristica distintiva, vivendo un’esperienza di consumo ancora più coinvolgente ed educativa.
La nuova collezione, proposta in cluster da 8 o da 12 pezzi, è riconfermata nei classici gusti de I Triangolini Valfrutta: Pera Italiana, Pesca Italiana e Albicocca Italiana. Sarà disponibile nei punti vendita della Gdo a partire dalle prossime settimane, fino al ritorno a scuola di settembre 2025. “Valfrutta, che ha da poco ricevuto il riconoscimento di Marchio Storico italiano, accompagna il consumatore attraverso un sistema di valori in sintonia con la propria identità, supportandolo nel suo percorso di consumo alimentare e di vita – dichiara Francesco Emiliani, Product Marketing Manager Triangolini Valfrutta –. I Triangolini si rivolgono ad un pubblico molto giovane, in particolare al target bambino, per questo il sistema valoriale che proponiamo è attentamente calibrato sul loro percorso di crescita, in questo caso fatto di scoperta e di apprendimento continuo”.
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Triangolini Valfrutta, nuova collezione dedicata ai parchi nazionali italiani
Pasta Garofalo lancia un concorso e va in gol con il Napoli
Cosa sognano tutti i tifosi di calcio? Vedere la squadra del cuore segnare e avere la possibilità di incontrare i propri beniamini. Il Pastificio Garofalo dà modo di realizzare questi due sogni mediante un contest, ma solo ai tifosi della squadra azzurra per antonomasia, il Napoli. GarofaGOOOL! è un’iniziativa social che mette in palio un Meet & Greet con i campioni del Napoli e una visita al centro di allenamento di Castel Volturno, un’occasione unica per vivere da vicino l’emozione del mondo azzurro. Official Partner della Società Sportiva Calcio Napoli dal 2010, anche quest’anno il Pastificio Garofalo celebra la passione azzurra con un’attività che accende l’entusiasmo di chi esulta a ogni gol della propria squadra del cuore.
Per partecipare a GarofaGOOOL! basta seguire il profilo Instagram @pastagarofaloit e commentare i post dedicati al contest con la keyword “garofagoool” per ricevere in DM un messaggio con le indicazioni per aderire al concorso e un video con i sei tra i più bei gol del Napoli delle ultime stagioni. L’ultimo passaggio è quello decisivo: votare il proprio gol preferito e incrociare le dita, sperando di essere tra i 20 fortunati vincitori che avranno l’opportunità di incontrare i loro campioni preferiti e visitare il centro di allenamento della squadra, vivendo un momento esclusivo.
Guendalina Bombassei nominata Hr Director di Paglieri
È Guendalina Bombassei la nuova Hr Director di Paglieri, azienda piemontese attiva nel mercato dei prodotti per la cura del corpo con marchi come Felce Azzurra, Cléo, Labrosan, SapoNello, del bucato e della casa con brand quali Felce Azzurra il Bianco, Mon Amour e Aria di Casa. Laureata in Scienze Politiche e specializzata in Diritto ed Economia, Bombassei ha maturato un’esperienza consolidata in HR, Talent Management e Change Management, ricoprendo ruoli di grande responsabilità in aziende di rilievo e sviluppando competenze manageriali nell’ambito delle risorse umane. Il suo obiettivo in Paglieri è favorire una cultura aziendale aperta all’innovazione e focalizzata sullo sviluppo e sulla valorizzazione delle competenze interne. “L’ingresso di Guendalina Bombassei rappresenta un passo strategico per il futuro della nostra azienda – dichiara Debora Paglieri, che con Fabio Rossello e Lodovico Paglieri ricopre il ruolo di Amministratore Delegato di Paglieri –. La sua consolidata esperienza e il suo approccio alla gestione del capitale umano ci aiuteranno a sviluppare una cultura aziendale sempre più orientata alla valorizzazione e alla crescita delle persone, vero cuore pulsante di Paglieri”.
“Ho deciso di entrare in Paglieri per accompagnare una realtà storica italiana in un percorso di evoluzione e crescita – afferma Guendalina Bombassei –. Credo fortemente nell’importanza di un’attività di HR strategica, capace di valorizzare il talento interno, integrare nuove tecnologie, senza perdere il valore delle relazioni umane e formare le persone affinché affrontino il cambiamento con resilienza e competenza. Lavorerò per assicurare che questo processo avvenga in modo sostenibile, inclusivo e nel rispetto della Future Vision del gruppo”.
I trend del vino in Gdo, aspettando i dazi di Donald Trump
Il peggio sul mercato interno sembra essere alle spalle, ma i dazi minacciati da Donald Trump e la perdurante debolezza a volume suggeriscono cautela. Il vino in Gdo è reduce da anni di grande sofferenza, a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, il mercato pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare cenni di miglioramento e nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi – da non intendere come riduzione – e al conseguente scenario di maggiore stabilità. È questa, in sintesi, la visione della società di ricerche Circana, che ha diffuso in anteprima alcuni dati dello studio “Circana per Vinitaly” che verrà presentato nella sua interezza in una tavola rotonda in programma a Verona lunedì 7 aprile.
La Gdo resta il canale di vendita più importante per il settore, con 753 milioni di litri di vino e spumante commercializzati nel 2024, chiuso con un -1,3% a volume sull’anno precedente (fatta eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso), in parte compensato da un +2,2% a valore. Andamento positivo per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%, confermata anche da altre categorie di vini che nel 2024 hanno registrato buoni risultati, in parte inaspettati.
I BEST PERFORMER A VOLUME E A VALORE
Nel 2024, crescono significativamente a volume, rispetto all’anno precedente, il siciliano Inzolia, con il +12,9%, il Primitivo di Puglia (+11,8%), quasi al pari del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria) con il +11,7%, seguito dalla friulana Ribolla (+11,3%). La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata invece a valore, mostra il Vermentino al primo posto con +13,5%, seguito dal Primitivo di Puglia con il +12,6%, dal trentino Lagrein che cresce dell’11,5% e dal Pinot Nero con il +9,8%.
Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.
I PIÙ VENDUTI IN GRANDE DISTRIBUZIONE
In generale, gli italiani nei supermercati preferiscono i rosati ai bianchi, i bianchi ai rossi e i vini fermi a quelli frizzanti. Al primo posto il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con quasi 50 milioni di litri venduti (+4,7% rispetto all’anno precedente), seguito dal Chianti (Toscana) con oltre 16 milioni di litri e dal Lambrusco (Emilia-Romagna, Lombardia) con oltre 15 milioni di litri, che però performano peggio dell’anno scorso (-2,9% e -4%). Da notare le buone performance del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria), al sesto posto in classifica, che cresce dell’11,7% con oltre 11 milioni e 600mila litri venduti, della Ribolla (Friuli-Venezia Giulia), all’ottavo posto con quasi 8 milioni e 700mila litri venduti (+11,3%) e del Primitivo di Puglia, all’undicesimo posto con 7 milioni e 350mila litri (+11,8%).
“Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria – dichiara Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana –. Nel 2024, le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore”.
Riso Scotti in formato cup con “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!”
Ovviamente a base di riso, ma proposto in una versione che ne esalta la praticità. La linea “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!” di Riso Scotti è composta da cup che si conservano a temperatura ambiente e si preparano in un solo minuto grazie al passaggio in microonde o in padella. La confezione stessa è stata studiata per un consumo immediato, senza bisogno di piatti o stoviglie. Si tratta di basi di riso cotto a vapore – quindi né troppo secco né troppo umido, per garantire una consistenza ideale – in quattro varianti: Basmati, Chicco Lungo, Integrale, Venere. Senza altri ingredienti aggiunti, le cup di Riso Scotti sono pensate per chi desidera semplicità e benessere nella propria alimentazione quotidiana, combinando la comodità di un piatto pronto con la versatilità del riso. Possono essere personalizzate con verdure, carne, pesce o salse, in modo da realizzare un piatto unico. Il target individuato da Riso Scotti è chi cerca soluzioni per il lunch box o per una cena veloce, ma la linea risponde anche alla tendenza del meal prep, permettendo di organizzare i pasti in anticipo. Le cup di riso “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!” di Riso Scotti sono disponibili per l’acquisto online sull’e-shop ufficiale dell’azienda www.risoscotti.biz, al prezzo di 2 euro ciascuna, oppure su Amazon.
Farina, prezzo all’ingrosso calato del 12,2% in due anni
I picchi delle quotazioni degli scorsi anni sono fortunatamente un ricordo per la farina. A dimostrarlo è l’analisi condotta da BMTI, la società del Sistema camerale italiano per la regolazione, lo sviluppo e la trasparenza del mercato e per la diffusione dei prezzi e dell’informazione economica. Sulla base dei dati rilevati dalle Camere di commercio, BMTI mostra un inizio 2025 caratterizzato da una tendenziale stabilità nei prezzi all’ingrosso della farina di grano tenero e dei segnali di rialzo per la semola di grano duro. I prezzi si confermano lontani dai livelli elevati che si raggiunsero per la farina nel 2022 e nel 2023, raggiunti anche a causa delle tensioni che avevano colpito la quotazione del grano tenero dopo lo scoppio del conflitto russo – ucraino e, per la semola, nel 2021 e 2022, per effetto degli aumenti del grano duro determinati soprattutto dalla flessione della produzione canadese.
In particolare, per la farina di grano tenero, il 2025 è iniziato con una tendenziale stabilità dei prezzi all’ingrosso, sulla scia della stabilità della materia prima. Nonostante i recenti rialzi delle quotazioni dei grani teneri e i diffusi rincari dei costi energetici, i prezzi attuali della farina di grano tenero (tipo 00) sono risultati, a febbraio, più bassi del -3,2% rispetto ad un anno fa e del -12,2% rispetto al 2023. Per quanto riguarda la semola di grano duro, invece, i primi mesi del 2025 hanno visto un lieve aumento (+1,7% a febbraio rispetto a gennaio) anche in conseguenza dei della materia prima. Tuttavia, i prezzi all’ingrosso rimangono ancora più bassi rispetto agli ultimi due anni: rispetto a febbraio 2024, infatti, si rileva una flessione del -9,3%; rispetto al 2023, invece, la riduzione sfiora il -20%.
Action, almeno una nuova apertura al giorno nel 2025
Almeno un negozio al giorno: è questo il programma di aperture di Action per il 2025. Obiettivo peraltro sfiorato dalla catena discount non food già nel 2024, chiuso con 352 nuovi negozi, portando il totale a 2.918 punti vendita in 12 paesi europei. Lo scorso anno le vendite nette di Action sono aumentate del 22%, raggiungendo 13,8 miliardi di euro. La crescita a rete costante – escludendo quindi i nuovi negozi – è stata del 10,3% e grazie all’incremento delle vendite nette e a una continua disciplina dei costi, il retailer olandese è riuscito ad aumentare il proprio Ebitda operativo a 2.076 milioni di euro, segnando un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. Action sta inoltre ultimando i preparativi per il suo ingresso nel mercato svizzero: l’inaugurazione del primo negozio è prevista per il 5 aprile 2025 a Bachenbülach, nel cantone di Zurigo, mentre il 24 aprile sarà la volta di Martigny, nella Svizzera francese. Per l’autunno è pianificato l’ingresso in Romania, mentre Croazia e Slovenia sono gli obiettivi del 2026.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, l’insegna si impegna a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) lungo l’intera catena del valore. Lo scorso mese di febbraio i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine, basati su criteri scientifici, sono stati approvati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi). “L’approvazione della SBTi conferma che i nostri obiettivi climatici sono ambiziosi ma realizzabili – afferma Hajir Hajji, Ceo di Action – garantendo una riduzione delle emissioni in modo scientificamente rigoroso. Questi obiettivi sono in linea con l’impegno a limitare il riscaldamento globale, come stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima. Siamo fermamente determinati a raggiungere questi traguardi e a mettere in atto le azioni necessarie per conseguirli”. Nel dettaglio, Action ha ridotto le emissioni di gas serra in termini assoluti dalle proprie attività (scope 1 e scope 2) del 51% rispetto all’anno di riferimento 2021. I progressi ottenuti nel 2024 sono stati possibili grazie al raggiungimento dell’obiettivo di negozi 100% gas-free (67 utilizzano sistemi di riscaldamento alternativi, come per esempio il teleriscaldamento) e all’implementazione dell’illuminazione LED al 100% in negozi, uffici e centri di distribuzione. Attualmente, il 90% dell’elettricità consumata proviene da fonti pulite e rinnovabili. Sulla base di questi risultati, la catena discount non food ha deciso di aumentare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di scope 1 e 2 al 75% entro il 2030 (in precedenza era il 60%). Inoltre, Action si impegna affinché l’80% dei suoi fornitori, in base alle emissioni generate, adotti obiettivi basati su criteri scientifici entro il 2029 (scope 3) rispetto al 12% attuale.
Newlat Food sfiora i 2,8 miliardi di ricavi e rilancia sulle acquisizioni
Il nome è destinato a cambiare, la strategia no. Newlat Food archivia il 2024 con 2,77 miliardi di euro di ricavi consolidati combined, in linea con l’esercizio precedente e considerando quindi i risultati consolidati aggregati del Gruppo Newlat e del Gruppo Princes, di cui è stata perfezionata l’acquisizione lo scorso luglio. A riprova dell’importanza di questa operazione, la società prenderà la denominazione di NewPrinces, restando però pronta “a cogliere nuove opportunità di crescita e consolidamento in un mercato in continua evoluzione” come ha chiarito il Presidente Angelo Mastrolia. Insomma, il capitolo acquisizioni è tutt’altro che chiuso, anche perché l’azienda mira a raggiungere nel 2030 3,3 miliardi di euro di ricavi con la crescita organica e 5 miliardi con il contributo della crescita per linee esterne. Voci di mercato indicano Plasmon, società di proprietà di Kraft Heinz, come possibile target. L’esercizio 2024 ha visto un Ebitda normalizzato combined pari a 177,6 milioni di euro (6,4% dei ricavi), mentre il risultato operativo (Ebit) consolidato combined è stato di 194,5 milioni di euro, in miglioramento del 10,1% rispetto al dato registrato l’esercizio precedente, con un utile netto consolidato combined di 142,3 milioni di euro (+5,3%, rispetto all’esercizio precedente). La posizione finanziaria netta consolidata adjusted al 31 dicembre 2024 è stata negativa per 346 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al dato registrato al 30 settembre 2024 (-437,4 milioni di euro) per effetto della generazione di cassa dall’attività operativa e dal miglioramento del capitale circolante del Gruppo Princes.
Il primo segmento (23,2% dei ricavi) è quello definito Foods dall’azienda, che ha conosciuto però un calo del volume dovuto alla maggiore concorrenza nei baked beans e una diminuzione del prezzo medio di vendita al fine di mantenere alcuni contratti in essere. Al secondo posto il Fish con il 16,8%, cresciuto rispetto al 15,4% del 2023 per effetto di maggior volumi in particolare nei surgelati nel mercato del Regno Unito e in Europa ed in particolare tonno in scatola e tonno congelato. I ricavi relativi al segmento Oils (terzo con un’incidenza del 13,2%) risultano in diminuzione principalmente per un decremento dei volumi di vendita in particolare in Polonia, compensata da un’ottima performance nel Regno Unito. Altri importanti ambiti di operatività di Newlat Food sono Drinks (12,8%), Milk Products (9,9%) e Pasta (7%). Quanto ai canali, le Private labels pesano il 44,1% dei ricavi, la Gdo il 36,2%, mentre B2B partners e Food service sono appaiati all’8,2% seguiti dal Normal trade con il 3,3%. Primo mercato per importanza è il Regno Unito, con il 53,6% dei ricavi, che precede l’Italia con il 15,9% e la Germania con il 7%, mentre il restante 23,5% è suddiviso tra gli altri Paesi.
“I risultati conseguiti nel 2024 – ha affermato Angelo Mastrolia – rappresentano una chiara testimonianza della solidità del nostro gruppo che ha saputo generare valore anche in un contesto macroeconomico caratterizzato da pressioni deflazionistiche sui prezzi, raggiungendo a fine 2024 un fatturato combined di 2,8 miliardi di euro. La nostra straordinaria capacità di generare cassa, espressa in oltre 197 milioni di euro di free cash flow generati durante l’anno, ha consentito una riduzione significativa di oltre 90 milioni della posizione finanziaria netta, rafforzando la nostra struttura patrimoniale e garantendo una maggiore flessibilità strategica per il futuro”. Quanto all’integrazione con Princes, Mastrolia ha sottolineato che “procede con grande efficacia e i primi benefici derivanti dalle sinergie, in particolare sul fronte produttivo e commerciale e grazie alla centralizzazione del procurement, si stanno già traducendo in un tangibile miglioramento del capitale circolante di Princes e in un incremento della marginalità operativa, con effetti estremamente positivi sull’Ebitda. Il nostro ampio portafoglio prodotti apre inoltre nuove prospettive di valorizzazione infragruppo, permettendoci di cogliere opportunità strategiche di ottimizzazione e sviluppo, sia nei nostri mercati di riferimenti che in tutto il mondo”.
Birra, i trend di consumo analizzati da Coop Alleanza 3.0
La birra secondo Coop Alleanza 3.0: la più grande delle cooperative del sistema Coop ha realizzato una ricerca sulle tendenze di consumo di una delle categorie più importanti del mondo beverage, basandosi sui dati dei suoi 350 punti vendita e di EasyCoop, il suo servizio di spesa online. Un osservatorio indubbiamente interessante, considerati gli oltre 40 milioni di pezzi afferenti al mondo delle birre venduti nei soli negozi fisici nel corso del 2024. E oltre 5,5 milioni di questi erano prodotti a marchio del distributore, che nel complesso delle sue linee ha fatto segare una crescita del +1,2% sul 2023. I clienti di EasyCoop, lo scorso anno, nel 20% dei loro ordini hanno messo nel carrello virtuale bottiglie o lattine di birra e in media ne hanno acquistato almeno 5 pezzi. A sottolineare l’aspetto legato al relax e alla convivialità della birra è il dato per cui il prodotto più spesso acquistato da chi mette nel proprio carrello le birre sono i taralli Fior Fiore, seguiti dalle patatine grigliate. Inoltre, si segnala per gli utenti del servizio di spesa online una preferenza spiccata per la birra a marchio Coop: nel 2024 una birra su tre acquistata con un click è a marchio Coop e una su 10 appartiene a categorie più di nicchia. Si tratta infatti di birre artigianali, radler, analcoliche o gluten free. In particolare, questi ultimi due segmenti hanno visto una crescita significativa rispetto al 2023 con un 20% in più nei carrelli virtuali, con una media di spesa di 8 euro.
“NORMALE” E IN BOTTIGLIA DI VETRO LE PREFERITE DAGLI ITALIANI
Nel 2024 i clienti di Coop Alleanza 3.0, hanno acquistato 33,3 milioni di “birre normali” di cui ben oltre 25,5 milioni di pezzi in vetro. Con la dicitura – non ufficiale – “birre normali” si intendono le birre con gradazione alcolica standard, distinguendole così da birre più “forti” o più “leggere”. Agli italiani piace soprattutto in vetro, e in particolare in “vetro superiore”, ovvero caratterizzato da spessore maggiore, tendenzialmente con colorazioni scure e motivi decorativi. Il “vetro superiore” batte il “vetro normale” 15,8 milioni a 9,6 milioni. Terzo gradino del podio – se consideriamo i due tipi di vetro singolarmente – occupato dalle lattine con 7,8 milioni di pezzi. Nel segmento in lattina buona la performance del prodotto a marchio Coop con 3,6 milioni di pezzi.
“STRONG LAGER” PRIMA TRA LE SPECIALI
La fotografia di Coop Alleanza 3.0 ritrae la rilevanza del segmento delle “birre speciali”. Della categoria fanno parte quelle birre che si differenziano dalla classica lager chiara a media gradazione; sono caratterizzate da alta fermentazione (oltre 12,5 gradi Plato), colore differente – ad esempio ambrate, scure – e prevedono l’utilizzo di un cereale come il frumento. Di questa tipologia di birre, nel 2024 ne sono state vendute 5,6 milioni di pezzi. La preferita è la “strong lager” – a bassa fermentazione e caratterizzata da una gradazione alcolica più elevata rispetto alle lager tradizionali – con 2,3 milioni di pezzi; secondo posto per le “birre di frumento” con 1,4 milioni di pezzi acquistati; sul terzo gradino del podio si piazzano le “birre trappiste” di cui è stato venduto oltre un milione di pezzi. Questa ultima tipologia è una birra brassata da monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo che osserva una serie di regole stabilite dall’Associazione Internazionale Trappista e registra +23mila pezzi sul 2023. Nel segmento “birre speciali” menzione per le birre aromatizzate che si mostrano come una nicchia con sempre più proseliti: nel 2024 ne sono state vendute oltre 123mila bottiglie con un balzo in avanti di 35mila rispetto al 2023.
ARTIGIANALI, RADLER, LIGHT, SENZA GLUTINE: UN MONDO IN CRESCITA
Spunti interessanti nella fotografia di Coop Alleanza 3.0 arrivano anche per quanto concerne la birra artigianale. Tra le caratteristiche che la definiscono, per la legge italiana “non può essere sottoposta a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione durante la fase di produzione”. Nel 2024 sono oltre 248mila le birre artigianali finite nel carrello della spesa, ben 20mila in più rispetto al 2023. Sul secondo gradino del podio troviamo una birra a marchio Coop della linea Fior fiore prodotta con metodo artigianale. In crescita anche il consumo di radler, birra di origine tedesca ottenuta miscelando birra e limonata, che in origine veniva consumata dai ciclisti – radler, in tedesco – come bevanda rinfrescante di basso grado alcolico. Nel 2024 ne sono state acquistate oltre 340mila bottiglie, quasi l’80% in più rispetto al 2023. Anche in questo caso il prodotto Coop non sfigura, occupando il primo e il terzo gradino del podio. La fotografia di Coop Alleanza 3.0 mostra la crescita anche del mondo delle birre analcoliche: nel 2024 ne sono state vendute oltre 958mila ben 200mila in più rispetto all’anno precedente. In questo segmento il podio è tutto delle birre a marchio Coop. Trend in crescita anche per il gluten-free: oltre 140mila bottiglie di birra senza glutine sono state acquistate nel 2024, in crescita del 10% rispetto all’anno prima.





















LOTTA A MALATTIE E PARASSITI


