CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

3869 POSTS 0 COMMENTS

Finiper, Michela Riva nominata Responsabile ESG

Nuovo incarico in Gruppo Finiper per Michela Riva, nominata Responsabile ESG (Environmental, Social & Governance). La manager era già presente in azienda con il ruolo di Head of Communication & Omnichannel Experience per l’insegna Iper La grande i. In qualità di Responsabile ESG, Riva – che ha maturato una solida esperienza pluriennale nei settori marketing, digital e comunicazione – risponderà direttamente a Christophe Mosca, Direttore Generale di Finiper Canova Group. In particolare, toccherà a lei coordinare le attività del gruppo in materia di sostenibilità e responsabilità sociale, oltre a occuparsi della promozione e della diffusione della cultura ESG in azienda e nelle diverse aree di business e monitorare l’andamento degli impegni sociali e ambientali. 

Quanto alla comunicazione di Iper La grande i – cioè la precedente area di attività di Riva – rimane sotto la direzione del Direttore Marketing Stefano Borsoi. Nei team della comunicazione, cioè Branding & Contents e Drive To Store, sono diventate responsabili per il primo Laura di Paola (che continuerà a gestire anche le gallerie commerciali di Iper) e per il secondo Valentina Ruggeri.

Il Gruppo Finiper, fondato nel 1974 con l’apertura del primo ipermercato italiano a Montebello della Battaglia (PV), opera prevalentemente nel settore della grande distribuzione organizzata e si suddivide in 4 grandi aree: ipermercati Iper La grande i; supermercati Unes, con il marchio il Viaggiator Goloso; le diverse insegne legate al settore della ristorazione (tra cui Ristò, Rom’Antica e CremAmore); le attività immobiliari, che consistono nella gestione o nella contitolarità della gestione di gallerie commerciali, tra cui Il Centro di Arese e il Portello di Milano.

Presente in 4 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), il gruppo è ancora oggi controllato dal suo fondatore, l’imprenditore Marco Brunelli, e vanta una rete di 21 ipermercati, 1 super store, 238 supermercati (di cui 105 in franchising), 6 gallerie commerciali e 91 punti di ristorazione (ristoranti self-service, pizzerie, bar e gelaterie) che impiegano un totale di oltre 10.000 addetti. Finiper ha chiuso il 2021 con un fatturato di 2,7 miliardi di euro.

I Diamanti dei fratelli Alemagna

La pubblicità ha sancito l’eternità dei diamanti: “Un diamante è per sempre” recita un noto slogan, peraltro anch’esso longevo, visto che è stato coniato alla fine degli anni ’40. Il cioccolato non può ambire a tanto, ma può regalare momenti di gratificazione, proponendosi in una logica di lusso accessibile. Una strategia adottata da Cioccolato Gourmet, marchio ideato da Alberto e Tancredi Alemagna, con i suoi Diamanti.

Si tratta di praline che riprendono la forma sfaccettata della gemma più preziosa, disponibili in varie combinazioni di rivestimento croccante e farcitura morbida. Ecco, quindi, che il cioccolato fondente total black 83% è abbinato al ripieno fondente monorigine Ecuador e zenzero, il cioccolato al latte brown cela un cuore di gianduia, il cioccolato al caramello gold si accompagna alla dolcezza dei frutti di bosco, mentre il cioccolato rosa ruby avvolge il fondente monorigine Madagascar.

In linea con l’immagine premium il posizionamento del prodotto: la confezione dei Diamanti di Cioccolato Gourmet da 185 grammi, contenente 16 praline, ha un prezzo al pubblico consigliato di 16,50 euro.

iN’s Mercato apre ad Alassio e lancia il catalogo speciale dedicato alla primavera

iN’s Mercato continua a crescere su tutto il territorio nazionale con l’inaugurazione di un nuovo punto vendita ad Alassio, in provincia di Savona, in via Privata Londra 21, che aprirà il 3 maggio consolidando così la presenza in Liguria, dove l’insegna già conta 47 negozi.

La nuova apertura è contraddistinta da un forte impegno di iN’s verso il territorio e da un’attenzione particolare nei confronti dei clienti che avranno a disposizione una vasta gamma e un’accurata selezione dei migliori prodotti italiani. Il nuovo punto vendita sorgerà in uno snodo nevralgico e ben servito: situato a 100 metri dal mare, è raggiungibile facilmente e si propone come riferimento per la spesa locale. Sarà aperto dal lunedì al sabato con orario continuato dalle 8.30 alle 20.00, la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00. Per festeggiare l’apertura ad Alassio iN’s ha pensato a vantaggi speciali per i propri clienti, tra cui omaggi e offerte su tanti articoli del mondo tessile e bazar.
 
Nel contempo prende il via anche la nuova campagna di comunicazione Le stagioni del sorriso con il catalogo dedicato alla primavera. La nuova campagna di comunicazione, sviluppata attraverso un catalogo speciale e contenuti social e web che raccontano la bellezza della primavera, riprende il tema del sorriso, filo conduttore delle iniziative e del posizionamento dell’insegna, con cui iN’s intende comunicare valori quali gentilezza e positività che ne rispecchiano e ne definiscono l’identità. Obiettivo della campagna è valorizzare i prodotti del tessile bazar di stagione, punto di forza dell’assortimento, con tante proposte per il giardinaggio e la vita all’aria aperta.

Il catalogo dedicato al periodo primaverile, intitolato Verde Passione, presente in tutti i punti vendita e online, è suddiviso in capitoli, che riproducono visivamente momenti diversi da trascorrere negli spazi outdoor: le proposte spaziano da articoli e accessori per il giardinaggio a oggetti pensati per creare l’atmosfera perfetta in situazioni spensierate e informali quali picnic, ma anche in contesti che mettono al primo posto l’attenzione verso dettagli fondamentali per dare vita a un ambiente raffinato e suggestivo, come l’illuminazione. Tanti i prodotti dedicati anche al mondo dell’orticultura, ad esempio quelli necessari per la potatura o la piantumazione, raccontati a seconda del loro contesto di appartenenza.

Il catalogo è concepito per proporre idee creative che invoglino le persone a sperimentare, nel giardinaggio o nella cura di piante e fiori. Pagine ricche di commenti dal taglio emozionale, spunti e curiosità, pensate per far vivere appieno ogni momento primaverile. Contestualmente alla nuova campagna di comunicazione, è previsto prossimamente il lancio del nuovo sito internet ufficiale di iN’s Mercato: nuovi contenuti extra coniugati con un’esperienza di navigazione sempre più completa e intuitiva oltre che con una rinnovata veste grafica in linea con la percezione e le aspettative degli utenti.
 
 

Carrello della spesa a marzo, NielsenIQ evidenzia minimo calo dell’inflazione

NielsenIQ delinea lo scenario della Grande Distribuzione Organizzata nel nostro Paese ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia”, l’analisi mensile relativa all’andamento dei consumi e alle abitudini di acquisto delle famiglie italiane.

Nel mese di marzo 2023 la distribuzione in Italia continua con un trend positivo del fatturato, registrando ricavi pari a 9 miliardi di € a totale Omnichannel, in crescita del +10% rispetto alla performance dello scorso anno. Stando ai dati di NIQ, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, è pari al 15,6% a marzo. La variazione reale dei prezzi, al netto di una riduzione dello 0,9% del mix del carrello della spesa, si attesta al 14,7%.

A marzo tutti i canali distributivi riportano un andamento positivo rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello specifico, guidano la crescita gli specialisti drug (+15,2%), seguiti da supermercati (+10,7%), liberi servizi (+10,5%), superstore (+9,6%), discount (+9,1%) e iper>4.500mq (+8,6%). La ricerca di NielsenIQ evidenzia inoltre che l’incidenza promozionale (a totale Italia) nel mese trascorso è pari al 23,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022. Infine, l’acquisto di prodotti a marchio del distributore (MDD) nel mese di marzo si attesta al 22,4% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi mentre è del 30,9% a totale Italia omnichannel – inclusi i discount.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Come da diversi mesi a questa parte, anche a marzo le aree merceologiche con l’incremento a valore più significativo sono i prodotti dedicati agli animali domestici (18,1%) e il cibo confezionato (+11,7%). Per quanto riguarda l’andamento a volume, il pet food manifesta una riduzione del -5,4% mentre il food confezionato diminuisce del 3,4%. Il fresco (peso fisso + peso variabile) mantiene la propria crescita in tutti i format distributivi: nello specifico il trend migliore si osserva negli iper>4500 (+10,6%), mentre i superstore registrano l’incremento minore tra tutti i canali (9,2%).

Per quanto riguarda la relazione valore e volume in ambito grocery, rispetto all’anno precedente, nel mese di marzo 2023 a totale Italia Omnichannel il trend a valore cresce del 9,9% mentre a volume si riduce del 4,8%. Formaggi (+18,8%), pane & pasticceria & pasta (+18,1%) e gastronomia (10%) sono le aree merceologiche più dinamiche a totale canali mentre i trend di crescita più bassi rimangono, anche a marzo, quelli registrati dai comparti pescheria (+5,2%) e frutta e verdura (+5,2%). A livello di prodotto, complice il periodo pasquale, guidano la top10 del mese uova di cioccolato (95,7%), colombe (94,7%) e fazzoletti di carta (49,4%).

Consumi degli italiani, GS1 fa il punto della situazione in due appuntamenti

Attenzione alla sostenibilità ambientale, all’aspetto salutistico e all’origine dei prodotti, ma anche al portafogli e al brand: tra tendenze vecchie e nuove, come si stanno evolvendo i consumi degli italiani? Da quali valori sono guidati? A tracciare il quadro sarà Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy, che interverrà in due appuntamenti nel calendario del largo consumo italiano per raccontare le evidenze dagli ultimi studi di GS1 Italy:

Giovedì 4 maggio, ore 10.30 – 12.30. All’evento online “Ipsos presenta Flair Italia 2023″, in cui sarà presentata la 13° edizione del rapporto annuale di Ipsos che racconta l’Italia di oggi e le sfide di domani, Marco Cuppini dialogherà con Chiara Ferrari, public affairs leader di Ipsos, nell’intervento “I consumatori, un bersaglio mobile”, dedicato al “Nuovo Codice Consumi”, la ricerca fondativa sui consumi realizzata da GS1 Italy in collaborazione con McKinsey e Ipsos.

Martedì 9 maggio, ore 11.30 – 12.15. Nel palinsesto di Retail Plaza a TuttoFood (Pad. 2 U25 -Z26), presso Fiera Milano a Rho, la tavola rotonda “Better Future. Brand e insegne incontrano l’innovazione sostenibile” approfondirà i temi dell’innovazione e della sostenibilità, partendo dall’analisi delle nuove tendenze di consumo attraverso i dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy. A seguire, una panoramica sul racconto della sostenibilità dei brand e il punto di vista dei retailer nelle testimonianze di quattro tra i principali player della distribuzione.

Nuova app per L’Albero dei Sapori, il servizio delivery di DAP

Gestire la complessità assicurando un’esperienza unica e semplice: è la nuova app che Spider 4 Web ha sviluppato per DAP. L’azienda di Porcia, presente da oltre 40 anni nel settore della distribuzione di cibi e bevande, ha dedicato alla divisione L’Albero dei Sapori, servizio di delivery di prodotti freschi per la pausa pranzo, un’app specifica in grado di rispondere alle diverse richieste degli uffici e, al contempo, pianificare correttamente la preparazione dei cibi e la consegna. «Il risultato è uno strumento importante che ci permette di avere un contatto diretto con le persone che si rivolgono a noi per la loro pausa pranzo in ufficio, proponendo piatti in linea con i loro gusti», premette Stefano Venier, amministratore unico di DAP. Non un semplice e-commerce.

«La nuova app per il delivery de L’Albero dei Sapori rispecchia la volontà di interagire con i clienti, di ottimizzare i processi di gestione del servizio di prenotazione e di consegna dei pasti aziendali a domicilio. Il risultato è un’applicazione web e mobile di facile utilizzo per l’utente finale».

Se l’obiettivo di business per DAP era fornire alle aziende clienti la possibilità di offrire ai loro dipendenti e collaboratori un servizio di consegna di pasti a un prezzo convenzionato con prenotazione online, la risposta di Spider 4 Web si è concretizzata nello sviluppo di una app dedicata che gestisse sia le prenotazioni online, sia i processi interni aziendali. «La prima fase è stata quella dell’ascolto: le esigenze di DAP, i suoi obiettivi e l’organizzazione dei processi», spiega Andrea Pizzato, CEO di Spider 4 Web. «Questo ci ha permesso di elaborare un algoritmo specifico che tenesse conto di tutte le esigenze poste sul piatto. Quindi ci siamo concentrati sulla realizzazione del sito web per la prenotazione dei pasti. Dal portale, che è stato testato per migliorarne la user experience, è nata l’app mobile su tecnologia Android e iOS e sono stati sviluppati i cruscotti di monitoraggio dai quali ottenere statistiche e KPI».

Quanto è strategico per un’impresa investire su una app aziendale? «All’interno di un approccio interamente volto verso l’utente finale, le app garantiscono un valore aggiunto», risponde il CEO di Spider 4 Web. «Non solamente perché il nuovo Google Analytics 4, che soppianterà definitivamente il GA3 dal prossimo mese di luglio, è interamente incentrato sulla user experience, ma anche perché le app permettono di muoversi nel rispetto delle maglie della privacy, tema mai da sottovalutare». Terzo, ma non ultimo valore aggiunto: «Le app hanno una doppia valenza: una esterna, dedicata alla fidelizzazione dei clienti attraverso l’attivazione di un canale di comunicazione diretta e la possibilità di dare vita a un’esperienza personalizzata e una interna che può portare a ottimizzare i processi aziendali».

L’app di DAP per la divisione L’Albero dei Sapori ha permesso al momento di operare sul fronte interno con la gestione degli ordini e dei magazzini. «Entro l’estate sarà disponibile per i nostri clienti convenzionati nella provincia di Pordenone – conclude l’amministratore unico di DAP – che così potranno vivere una pausa pranzo diversa: la valorizzazione del prodotto fresco passerà attraverso un’esperienza di gusto».

Aziende alimentari, tassi di default in crescita per rincari energia e materie prime

Le aziende del settore alimentare mostrano un significativo incremento del tasso di default che a fine 2022 si attesta attorno al 4%. A reggere meglio è il comparto agricolo sebbene con tassi superiori al 2%. In generale, l’esame degli andamenti delle aziende nel 2021 e 2022 mette in evidenza come il contesto macroeconomico di instabilità abbia influenzato le performance del settore agricolo e parallelamente anche di quello alimentare, sebbene in modo differente. Sono queste alcune delle evidenze principali dello studio realizzato da CRIF Ratings, agenzia di rating del credito del gruppo CRIF. L’analisi è stata condotta su un campione di circa 11.000 aziende italiane, selezionate sulla base dei Codici Ateco 2007. Se da un lato nell’agroalimentare è stato registrato un deciso aumento dei fatturati, con una crescita generale del valore generato, dall’altro si è verificato un significativo incremento della rischiosità con i default che a livello nazionale sono aumentati di almeno 1 punto percentuale.

“Questo peggioramento così marcato del food & beverage è il riflesso della forte esposizione del comparto all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, mentre risultano più in linea con le evidenze nazionali i tassi di default nel settore agricolo. La crescita record dei fatturati è riconducibile prevalentemente alla spinta dell’inflazione, che ha portato le imprese dell’agroalimentare a rialzare i prezzi dei propri prodotti a listino. Nel 2023, crediamo che i fatturati continueranno a progredire per effetto dell’inflazione, ma allo stesso tempo i margini operativi resteranno sotto pressione”, spiega Luca D’Amico, Amministratore Delegato di CRIF Ratings.

Nel complesso, allargando lo sguardo e guardando anche ad altri settori, entrambi comparti agricolo e alimentare, si collocano all’interno del ‘corridoio’ rappresentato dal cosiddetto “leisure” (che comprende ristorazione, viaggi e turismo, lotterie, attività ricreative, sportive e di intrattenimento), che segna i risultati più critici in assoluto, e dal comparto farmaceutico che segna invece i risultati migliori. In ogni caso, l’agroalimentare è comunque sopra la media italiana.

Bilanci e indebitamento delle imprese: aumenta il rischio
Andando a guardare l’indebitamento da parte delle imprese, emerge ancora più chiaramente l’immagine di un comparto posizionato su livelli di rischio superiori rispetto alla media nazionale. Nelle imprese agricole vediamo infatti un debito finanziario lordo quasi 7 volte superiore al margine operativo lordo, in media, un rapporto che scende a 4 nell’alimentare, ma che resta comunque sopra la media nazionale. A causa della pandemia le aziende dal 2020 hanno fatto maggiore ricorso al credito, accumulando una massa di debiti, che ha portato a un marcato squilibrio tra il debito e il margine operativo lordo. Il riassesto, con il ritorno ai livelli pre-Covid, viene rallentato attualmente da un contesto macroeconomico ancora instabile.

Allo stesso tempo, l’autofinanziamento delle imprese attraverso la gestione operativa risale a rilento, con un andamento molto più basso rispetto alla media italiana, andando a scapito della sostenibilità economica degli impegni contratti. Il settore alimentare infatti segna in media un margine operativo lordo che è circa 10 volte gli oneri finanziari, un rapporto che scende a 8 circa per l’agricoltura, quando la media nazionale è superiore alle 15 volte. Inoltre, attualmente la politica monetaria espansiva non gioca a favore e il contesto di rialzo, che continuerà del 2023, potrebbe mettere sotto pressione i settori e le imprese strutturalmente più fragili.

Invece, per quanto riguarda il rapporto tra cassa e debito finanziario, la liquidità aveva mostrato un miglioramento favorito dagli interventi governativi. Però, l’avvio dei rimborsi delle quote capitale porterà ad intaccare i livelli di liquidità delle imprese, con effetti maggiori in situazioni di sovra-indebitamento. Per l’alimentare, infatti, la cassa equivale all’80% circa del debito finanziario a breve, quota che nell’agricoltura scende al 60%, mentre la media nazionale si attesta sul 140%.

ESG, investimenti e le prossime sfide del comparto
Guardando ai prossimi passi del settore agroalimentare e agli investimenti, c’è molta strada da fare sulla digitalizzazione dei processi, sulla tracciabilità delle filiere, nonché sull’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, così come su tutti quei fattori che vanno a comporre gli indici ESG (Environmental, Social, Governance). Secondo quanto rilevato da Crif Ratings, infatti, il 95% delle aziende ha dei punteggi ESG negativi o pessimi. Le aziende agricole, oltre ad essere le più esposte ai rischi fisici e di transizione, sono anche caratterizzate da ampi margini di miglioramento sulle tematiche sociali (“S”: Social), con riferimento al forte precariato, stagionalità degli impieghi e, talvolta, dalla limitata attenzione a welfare/diritti umani. Sul piano della gestione di impresa invece (“G”: Governance), emerge come la maggior parte sono aziende per lo più a conduzione familiare, destrutturate, con poca trasparenza ed equità interna.

È un settore che può presentare esempi molto virtuosi, come le aziende che applicano circular economy e progetti di rigenerazione della biodiversità, sebbene questi aspetti difficilmente riescano ad emergere perché si tratta ancora di una casistica limitata. Sul piano dell’impatto ambientale (“E”:Environmental), le filiere agroalimentari nel loro complesso sono responsabili di una quantità molto consistente di emissioni di CO2. Proprio una delle sfide chiave è quella della protezione delle risorse naturali con la conservazione dell’ambiente, evitare il deterioramento dei terreni, limitare il contenimento dell’inquinamento delle fonti idriche, e contrastare la distruzione di ecosistemi.

Previsioni 2023 su agroalimentare e altri settori
L’andamento economico atteso, per quanto riguarda i settori manifattura, trasporti, agroalimentare e costruzioni, segna un pieno recupero del fatturato post pandemia. Nell’attuale contesto, il fatturato continuerà a crescere per l’effetto dell’inflazione ma, allo stesso tempo, i margini operativi resteranno sotto pressione a causa degli elevati costi energetici e le oscillazioni del prezzo delle materie prime. L’effetto sul settore delle Utilities si diversificherà in base al posizionamento nella filiera dell’energia, con forte effetto inflattivo generato sui ricavi, ma potrebbe provocare degli impatti negativi in termini di redditività, specie per attività di vendita e re-selling. Il settore terziario è invece previsto in forte recupero rispetto al 2019, anche perché meno esposto al tema dei costi fissi e materie prime.

Nuovo packaging per le cialde compostabili di Caffè Motta

Caffè Motta rinnova la linea di cialde compostabili, disponibili nella doppia versione Espresso Bar ed Espresso Cremoso. In linea col nuovo posizionamento premium del brand Caffè Motta nel segmento in crescita del monoporzionato, le cialde compostabili si presentano con un packaging rinnovato, dominato da un colore nero brillante per la versione Espresso Bar e dall’arancione per l’Espresso Cremoso.

Le cialde Caffè Motta sono certificate compostabili e possono essere conferite nella raccolta dell’organico, mentre le bustine, che le avvolgono singolarmente, sono 100% riciclabili nella plastica.

Espresso Bar è la miscela composta dalla selezione delle migliori origini di caffè Robusta provenienti da Africa Centrale, Indonesia e Asia occidentale miscelati con caffè Arabica sudamericani. Espresso Cremoso è la miscela composta dalla dolcezza e la fine acidità di caffè Arabica e dall’intensità e la sciropposità di caffè Robusta, arricchita da note aromatiche di nocciola tostata e legni pregiati. Presenta un profilo di tostatura medio scura e una corposità consistente, per un caffè contraddistinto da un profumo unico e una gradevole amarezza al palato.

Le cialde compostabili Caffè Motta sono disponibili in confezioni da 30 o 50 pezzi.

Magazzini Gabrielli consolida la presenza nel Lazio con 54 nuovi punti vendita

Come anticipato qualche settimana fa, Magazzini Gabrielli ha acquisito, da Distribuzione Roma, 54 punti vendita presenti nella Capitale e provincia che recheranno il marchio Tigre.

“L’acquisizione di Roma si inserisce nella nostra strategia che prevede di continuare a operare nel proprio territorio di riferimento con la duplice direttrice del consolidamento nelle aree storicamente presidiate e quella dello sviluppo nelle aree di più recente espansione con l’obiettivo di aumentare la nostra quota di mercato. Evoluzione che continuerà a basarsi sul concetto della multicanalità, da sempre nostro punto di forza” ha detto Luciano Gabrielli, Presidente della Magazzini Gabrielli SpA.

“Con questa acquisizione la nostra diventa l’azienda familiare più importante della Gdo del centro Italia e tra le prime realtà a livello nazionale” ha aggiunto Luca Silvestrelli, Amministratore Delegato della Magazzini Gabrielli SpA. “Nel corso del 2022 abbiamo raggiunto un importante traguardo con il superamento del miliardo di fatturato e tale dato è destinato ad avere un ulteriore considerevole incremento a seguito dell’acquisizione che abbiamo definito con Distribuzione Roma e grazie al piano di nuove aperture già in cantiere”.

“Un investimento di questa portata a Roma è importante ed è stato fatto, a mio avviso, proprio al momento giusto visto che ci sono segnali chiari di ripresa economica, con un respiro internazionale. Gli eventi ci stanno aiutando a destagionalizzare gli arrivi, c’è ormai uniformità nelle presenze e nel “tutto esaurito” conclude Alessandro Onorato, assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma.

Pernigotti, in arrivo nuove grafiche e ricette per riposizionamento del marchio

Parte l’operazione di rilancio della Pernigotti. L’azienda dolciaria di Novi Ligure, recentemente passata sotto il controllo del gruppo JP Morgan, è pronta a presentare una serie di importanti novità partendo dal restyling del logo, che si presenta ora più essenziale e moderno pur mantenendo la continuità con quello storico, sino alla nuovissima linea grafica per le confezioni e gli incarti. Inoltre, sono state rese ancora più esclusive le ricette dei principali prodotti, come il famosissimo Gianduiotto e le praline, e sono state sviluppate nuove specialità a base di cioccolato. Tutte queste novità sono state annunciate ufficialmente in occasione di ISM, la principale fiera mondiale sul settore dolciario e sugli snack svoltasi dal 23 al 25 aprile a Colonia, in Germania.

“Il nostro piano di rilancio prevede un’importante attività per il riposizionamento in Italia della marca storica Pernigotti, ma anche un forte impegno per conquistare i mercati internazionali con i nostri prodotti unici”, ha dichiarato Luigi Leonetti, direttore Commerciale di Pernigotti e Walcor. “Una nostra recente ricerca ha dimostrato che la notorietà del brand Pernigotti rimane molto alta tra i consumatori italiani e, in particolare, i nostri prodotti al cioccolato gianduia sono ritenuti i migliori sul mercato. Anche il mercato internazionale si è rivelato particolarmente interessato ai nostri prodotti. Alla grande fiera ISM di Colonia, abbiamo già in programma una serie di incontri con le principali catene di distribuzione italiane ed estere”.

I primi prodotti Pernigotti con il nuovo marchio e le nuove confezioni arriveranno nei punti vendita nel mese di ottobre. “Partiremo dai gianduiotti e dalle praline, che saranno seguiti dai torroni e dai nocciolati in vista del Natale”, anticipa Leonetti. “Per questi prodotti, il nostro obiettivo è rendere le ricette ancora più esclusive, seppur restando nel solco della tradizione, e anche di introdurre l’utilizzo solamente di nocciole italiane”. Queste novità della Pernigotti sono state precedute dal grande successo delle uova di cioccolato con sorpresa che, tornate sugli scaffali per la Pasqua appena conclusa, hanno raddoppiato le vendite, anche grazie a licenze di grande notorietà come le opere del famoso artista americano Keith Haring.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare