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Arnoud J. van Wingerde è il nuovo CEO di Metro Italia

Dall’1 aprile Arnoud J. van Wingerde è il nuovo Chief Executive Officer di Metro Italia. Van Wingerde vanta un ricco percorso manageriale e una consolidata esperienza commerciale, in particolare nel settore all’ingrosso di prodotti alimentari, grazie a una  carriera internazionale che lo ha visto ai vertici delle principali realtà attive nel mondo dell’HoReCa.

Arnoud J. van Wingerde inizia la carriera nel 1997 nei Paesi Bassi quando entra in Makro come Store Manager; nel gennaio 2002 prosegue il suo percorso come Regional Operations Director in Metro Francia, per poi ricoprire la posizione di Direttore Operations in Metro Italia. Fa ritorno dopo dieci anni nei Paesi Bassi assumendo il ruolo di CEO in Hanos Internationale Horeca Groothandel, dove resterà fino al 2009. Da qui passa a SHV come Operational Staff Team Member e da allora ricopre, nella divisione Cash & Carry della società, le posizioni di CEO Makro Argentina, CEO Makro Food Service Brasile ed infine, dal 2019 ad oggi, CEO SHV-Makro Colombia.

“Sono onorato dell’incarico che mi è stato affidato e della fiducia che Metro ha voluto conferirmi. Tornare in Italia per me rappresenta una grande emozione e una grande sfida: un Paese infinitamente ricco per la sua enogastronomia, che vogliamo valorizzare e promuovere attraverso l’impegno che da sempre caratterizza questa realtà, non solo come marchio, ma anche come attore sociale ed economico” ha dichiarato Arnoud J. van Wingerde. “L’obiettivo è consolidare la posizione di leadership del mercato rafforzata dall’implementazione della nostra strategia 2030, accelerando la crescita dei prodotti a marca propria  e continuando a guardare all’innovazione e al futuro di questo settore in un’ottica di sostenibilità dell’intera filiera”.

In qualità di CEO di Metro Italia, Arnoud J. van Wingerde riporterà a Rafael Gasset, COO Metro AG.

Shopware rafforza la presenza in Italia e punta al mid-market

Shopware, piattaforma che offre soluzioni tecnologiche open source per l’e-commerce, continua il processo di internazionalizzazione del business rafforzando la propria presenza sul mercato italiano. Fondata oltre 20 anni fa in Germania dai fratelli Sebastian e Stefan Hamann, l’azienda è cresciuta rapidamente trasformandosi da realtà locale a conduzione familiare a leader europeo, grazie allo sviluppo di una piattaforma omnichannel altamente flessibile, in grado di gestire sistemi complessi di commercio digitale per le aziende, sia nell’area B2C che B2B.

Con oltre 45.000 clienti attivi tra Europa e Stati Uniti, Shopware considera oggi l’Italia un mercato primario per lo sviluppo del proprio business, anche a seguito del recente round di investimenti pari a 100 milioni di dollari da parte di Carlyle e PayPal nel 2022 che ha accelerato l’innovazione di prodotto e il processo di espansione in nuovi mercati. Creata per soddisfare le esigenze di aziende di ogni settore, la piattaforma Shopware si rivolge, in particolare, alle aziende sia B2B che B2C del promettente segmento mid-market, che necessitano di funzionalità più avanzate rispetto alle piattaforme plug&play, ma più flessibili rispetto alle soluzioni total custom dedicate alle enterprise.

La strategia di sviluppo di Shopware per il mercato italiano prevede il potenziamento su tutto il territorio del network di Integration Partners, che supportano le aziende clienti nello sviluppo personalizzato delle funzionalità offerte dalla piattaforma. Come racconta Davide Giordano, Regional Manager Italy di Shopware: “Il nostro approccio, che prevede una stretta collaborazione con agenzie specializzate nello sviluppo di sistemi e-commerce, ci permette di offrire alle aziende italiane una soluzione tecnologica modulare e un supporto consulenziale su misura, permettendo ai brand di creare uno shop online personalizzato che riflette a pieno la loro identità e unicità”.

Grazie alla sua natura open source, Shopware consente il pieno controllo dello sviluppo dei siti di vendita on line: il software può essere, infatti, modificato secondo le più diverse necessità, con elevate caratteristiche di sicurezza, flessibilità e trasparenza. Disponibile tramite diverse soluzioni di hosting – Paas (Platform as a service), Saas (Software as a service) e nella versione self -hosted, Shopware offre anche l’opportunità di scegliere la modalità di installazione che meglio si adatta alle proprie esigenze. Inoltre la piattaforma consente di gestire l’intero flusso di vendite on line tramite un’unica dashboard e di creare una customer experience su misura anche grazie alle innumerevoli funzionalità, tra cui la gestione personalizzata dei prodotti e del processo di checkout e l’integrazione con una vasta gamma di sistemi di pagamento e di spedizione.

A Bologna apre il ventesimo punto vendita Pam

Pam Panorama ha recentemente inaugurato un nuovo supermercato Pam in Via di Corticella, 101 a Bologna. “Siamo orgogliosi di annunciare questa nuova apertura in una città importante dove siamo presenti con 20 punti vendita” – dichiara Andrea Zoratti, Direttore Generale di Pam Panorama. “La nuova apertura è stata l’occasione per finalizzare nuove attività di vicinanza nel territorio che andremo a presidiare. Per noi di Pam Panorama comunità e vicinanza sono infatti le parole che ci accompagnano in questi anni davvero complessi; essere presenti nel territorio a noi prossimo, contribuire a costruire comunità fondate sul sostegno reciproco è il nostro impegno più importante”.

“Il nuovo punto vendita è stato progettato con un forte orientamento alla sostenibilità ambientale per abbattere le emissioni di CO2” – continua Zoratti. “L’edificio è stato realizzato in eccellenza energetica classe A4; è dotato di impianto fotovoltaico da 90kW; illuminazione 100% led; freddo alimentare ecologico senza utilizzo di gas inquinanti; un recupero delle acque piovane ed una impattante dotazione di verde esterno”.

Il nuovo Pam che si sviluppa su di una superficie di 1500 mq e vede impiegati 35 nuovi addetti sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 21 e la domenica dalle 9 alle 20. L’offerta del nuovo negozio sarà centrata sulla qualità e provenienza dei prodotti offerti tutti i giorni a prezzi bassi.

“I clienti avranno a disposizione un assortimento ricco e completo per soddisfare le tutte le esigenze di spesa in un ambiente pratico ed accogliente” prosegue Lorenzo Seccafien, Direttore Operations di Pam Panorama. “Nella città di Bologna la nostra insegna è sempre più presente e riconosciuta dai cittadini che ne apprezzano qualità, servizio e convenienza; inoltre attivando iniziative all’interno del quartiere dove si trova il nuovo punto vendita vogliamo costruire un legame forte con i residenti per i quali vogliamo diventare un punto di riferimento nella spesa di tutti i giorni”.

Nel nuovo Supermercato Pam di Bologna sono attivi il servizio spesa self e a domicilio oltre ai moderni sistemi di pagamento elettronici come Apple Pay, Bancomat Pay, Postepay, Google Pay ed è possibile utilizzare le principali tipologie di buoni pasto. Molteplici i benefici per il consumatore che oltre alla presenza di 5 casse tradizionali potrà risparmiare tempo grazie alla presenza di 5 casse self. Inoltre, sarà possibile acquistare direttamente biglietti ordinari settimanali o carnet 10 viaggi per i mezzi pubblici. I clienti potranno usufruire di un comodo parcheggio con 111 posti auto oltre a posti riservati alle biciclette con accesso diretto alla pista ciclabile e posti per motocicli.

In occasione dell’apertura è stata donata, ai residenti del quartiere a ridosso del nuovo Pam, una borsa contenente una spesa di prodotti Pam Panorama e un carnet di buoni spesa del valore di 5€. Inoltre, per tutti i clienti del nuovo punto vendita, è previsto uno sconto del 10% su tutta la spesa dal 30 marzo al 10 aprile.

Pam Panorama ha predisposto una serie di attività di vicinanza al territorio nella cittadina emiliana per essere “vicini …davvero”: ha donato fondi per l’acquisto di beni di prima necessità alla Parrocchia di San Girolamo Dell’Arcoveggio a supporto delle famiglie in difficoltà. Inoltre, all’interno del nuovo punto vendita sarà presente un’urna dove i clienti potranno acquistare e successivamente donare una gift card che la parrocchia redistribuirà a chi è in difficoltà. Ha predisposto l’acquisto di materiali utili per la didattica all’Istituto Comprensivo 5 di Bologna (strumenti musicali, strumenti scientifici, materiale di cancelleria e articoli per la psicomotricità). Ha effettuato donazioni alla P.A. Croce Blu Bologna per il trasporto degli infermi e all’Associazione Piccoli Grandi Cuori, che si occupa di neonati, bambini e adulti portatori di cardiopatie congenite.

Supportato le squadre giovanili (dal minibasket all’Under 19) della Fortitudo Bologna Accademy quale main sponsor di tutto il settore giovanile riconoscendosi nelle sue caratteristiche e nei valori che lo animano ribadendo la grande attenzione verso i giovani, lo sport e i corretti stili di vita. Attivata infine un’importante convenzione con i Musei Civici di Bologna che permetterà alle famiglie con bambini di poter usufruire gratuitamente, in modalità riservata ai clienti Pam Panorama, di visite ai Musei e laboratori didattici due fine settimana al mese, allo scopo di offrire alle nuove generazioni opportunità di conoscenza e approfondimento sul patrimonio museale civico.

Müller va oltre lo yogurt grazie alla linea proteica

È la tendenza alimentare del momento: l’aggiunta di proteine accomuna categorie assai disparate ed è premiata dai risultati di vendita. Di qui la pioggia di nuovi lanci, che si traduce anche in opportunità per chi intende “sconfinare” in mercarti contigui a quelli già presidiati. È il caso di Müller, brand consolidato nel mondo dello yogurt, che con Müller Proteine ha aggiunto un nuovo tassello alla sua presenza nei banchi frigo della distribuzione italiana. In vendita dall’autunno 2021, la linea conta ad oggi 13 referenze: cinque yogurt, tre budini, due mousse, due coppe con panna, una crema a base riso. Un’estensione assortimentale realizzata in maniera coerente con il posizionamento del marchio e quindi giocata sul piacere, concetto assai caro a Müller, connotato in maniera più salutista. “La gamma comprende prodotti abbastanza classici – racconta a Instoremag.it Sergio Cicerone, Direttore Commerciale di Müller Italia – come il budino al cacao o alla vaniglia, proposti poi nella versione coppa con top di panna, che dà una sensazione di doppia consistenza, un aspetto sviluppato storicamente da Müller nello yogurt. Inoltre, la panna è anch’essa magra e proteica, quindi rispettosa dei canoni del prodotto”.

Il momento magico degli alimenti proteici ha consentito all’azienda tedesca di riproporre un dessert a base riso, molto diffuso in Germania e già lanciato in Italia anni fa, ma poi dismesso perché non rispecchiava un’esigenza del nostro mercato. “Se guardiamo anche allo yogurt – continua Cicerone – permangono delle forti differenze tra l’Italia e altri paesi, a cominciare dal consumo pro capite, che seppur raddoppiato rispetto a una ventina di anni fa, rimane su livelli nettamente più bassi. Questo non vuol dire che manchino le opportunità di crescita, tanto è vero che anche nel proteico abbiamo dei programmi di sviluppo soprattutto sulla parte yogurt”.

Ma qual è stata l’accoglienza riservata dalla Gdo alla nuova linea? “La Gdo italiana non ha colto subito il trend del proteico – risponde il Direttore Commerciale – ma ora è molto attenta a selezionare i partner e inizia a introdurre la marca privata, che in Müller al momento non realizziamo. Ovviamente c’è un oggettivo problema di spazio disponibile nel banco frigo. Il nostro approccio parte da studi di category management che condividiamo con il distributore, in modo da lavorare insieme sulle logiche di clusterizzazione per inserire in ciascun formato le referenze che garantiscono la maggiore efficacia, eliminando quelle che non raggiungono più rotazioni sufficienti. L’assortimento a marchio Müller che proponiamo va dalle 75 referenze nel canale ipermercati alle 50 nei supermercati più grandi, fino alle 35 nei formati di prossimità. Nello yogurt la marca privata è leader con il 25% di quota di mercato, Müller ha circa il 17% e dunque miriamo ad avere nei punti vendita uno spazio commisurato a questa quota”.

In termini di distribuzione ponderata, la linea proteica non raggiunge i picchi dei best seller di Müller nello yogurt e oscilla tra i 35 e i 60 punti, a seconda della referenza. L’azienda ritiene comunque che i 50/55 punti rappresentino già un buon traguardo.

Ad avere una declinazione proteica potrebbe essere in futuro anche Müller Mini, l’innovazione più interessante lanciata in tempi recenti dall’azienda: “Si tratta di ‘pepite’ di yogurt ricoperte di cioccolato – spiega Cicerone – che per la prima volta danno la possibilità di consumare uno yogurt cremoso senza bisogno del cucchiaino. Il prodotto per ora è proposto in un vasetto di plastica contenente 10 pepite da 10 g ciascuna e stiamo studiando una confezione per un consumo individuale, quindi con un numero inferiore di pezzi, che ci consentirebbe di approcciare canali alternativi. Müller non è infatti presente nell’Horeca o nella distribuzione automatica, ma proprio con Mini siamo entrati nei bar delle aree di servizio e nelle caffetterie degli aeroporti di MyChef”.

Quanto al fatturato, Müller non fornisce dati puntuali relativi ai risultati raggiunti in Italia, ma un’indicazione di massima si può avere guardando alla quota di mercato del marchio, attestata intorno al 15% su un comparto che ha vale circa 1,5 miliardi di euro.

Dolci Preziosi punta al target adulto con le uova di Ernst Knam

Si avvicina il momento della verità per Cerealitalia, azienda del Gruppo Cannillo che con il marchio Dolci Preziosi ha stretto una partnership con il Maître Chocolatier più famoso d’Italia, Ernst Knam, per conquistare il target adulto. Sono otto le tipologie di uova di Pasqua in vendita, suddivise in tre categorie: I Classici (Latte; Fondente 70%; Bianco); Gli arricchiti (Nocciolato al Latte; Bianco, Arachidi, Pistacchi); Le Specialità (Latte, Passion Fruit; Fondente 70%, Lamponi; Caramello). “In tutte le referenze sono presenti ingredienti di altissima qualità – dichiara Grazia De Gennaro, Consigliera d’Amministrazione di Cerealitalia, prima a sinistra nella foto in basso che la ritrae accanto a Ernst Knam, Franco Cannillo, Nicolangela Nichilo Cannillo – con abbinamenti ricercati da Knam per permettere agli appassionati del cioccolato un’esperienza unica. Da anni, a Pasqua, offriamo alle famiglie italiane l’emozione del gioco e della fantasia, dell’incontro con i personaggi amati dai più giovani. Dopo il lavoro di rebranding avviato due anni fa, quest’anno rinnoviamo l’investimento nel licensing, che riteniamo essere una leva strategica di crescita aziendale. L’obiettivo è raggiungere una maggiore trasversalità di target e avviare un nuovo segmento di mercato formato da clienti adulti, amanti della qualità del cioccolato e delle materie prime”.

La strategia di Ceralitalia parte da una precisa analisi del mercato delle uova di Pasqua. Nel 2022, nell’ambito di quelle rivolte al target adulto, il segmento delle uova non a licenza con focus su gusto e qualità è stato quello che in base ai dati IRI ha registrato la maggiore crescita a valore rispetto all’anno precedente, con +14,4% rispetto al +5,6% delle uova a licenza. Di qui la decisione di entrare nel segmento con il marchio Dolci Preziosi, facendo leva da un lato sulle tecnologie produttive sviluppate dall’azienda e dall’altro su una partnership di indubbio valore, sotto il profilo della competenza, ma anche della visibilità del personaggio.

Tedesco di nascita e milanese d’adozione, dopo numerosi anni passati nei più grandi ristoranti stellati del mondo, Ernst Knam arriva in Italia e diventa Maestro Pasticcere nella cucina di Gualtiero Marchesi, chef tra i più importanti nella nostra storia culinaria, per poi aprire nel 1992 la sua ormai famosa pasticceria di via Anfossi a Milano. Autore di 20 libri di pasticceria o di cucina, Knam dal 2012 è un volto televisivo assai noto, grazie alla collaborazione con Discovery Italia e al ruolo da protagonista nel programma “Il Re del Cioccolato”. Dal 2013 è giudice del programma “Bake Off Italia”, arrivato alla decima edizione, mentre con la moglie Frau Knam conduce la rubrica “La Dolceria”, in onda tutti i venerdì mattina su Rai2.

Resta un’ultima domanda: qual è la sorpresa contenuta nelle uova di Pasqua create da Ernst Knam per Dolci Preziosi? Niente paura: non intendiamo spoilerare il momento clou della festività, ma siamo certi che gli appassionati di cioccolato non resteranno delusi.

Aumento di capitale per Granarolo, arrivano 160 mln per la crescita del Gruppo

Pochi giorni fa è stato sottoscritto un accordo di investimento che prevede un aumento di capitale di 160 milioni di euro, con contestuale ingresso nell’azionariato di Granarolo S.p.A. di Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico (FNS), gestito da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e di Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli addetti e gli impiegati in Agricoltura. A conclusione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, la compagine azionaria di Granarolo si amplierà includendo quindi, oltre agli attuali soci Granlatte, Cooperlat e Intesa Sanpaolo, anche il Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico ed Enpaia. Granlatte conserverà la guida del gruppo agroalimentare emiliano con una solida maggioranza partecipando altresì all’aumento di capitale.

L’operazione di rafforzamento patrimoniale è funzionale alla realizzazione del piano strategico 2023-2026 del Gruppo Granarolo, che prevede sia importanti obiettivi di crescita organica sia operazioni straordinarie finalizzate al rafforzamento del posizionamento competitivo del gruppo in Italia e all’estero.

“Si tratta di un investimento straordinario di patrimonializzazione”, commenta Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A.. “Gli obiettivi che la Società intende raggiungere attraverso la realizzazione del nuovo Piano sono consolidare e incrementare la propria presenza sul mercato nazionale tramite la trasformazione digitale e l’innovazione della filiera del prodotto, rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale, innovare per anticipare nuove soluzioni di prodotto in un mercato in continua evoluzione”.

“L’investimento in Granarolo S.p.a. ha per Enpaia un duplice valore, poiché è strategico e mission related allo stesso tempo”, affermano il Presidente della Fondazione, Giorgio Piazza e il Direttore Generale, Roberto Diacetti. “Strategico per le sue potenzialità di crescita in un settore, quello agro-alimentare, di rilevante importanza e di continuo successo per l’economia del nostro Paese; mission related poiché si ritiene possa avere un impatto positivo di ricaduta a livello sistemico sul settore lattiero-caseario che favorirà lo sviluppo delle economie locali attraverso una maggiore occupazione, attivando un effetto moltiplicatore nelle aree di intervento proprio su chi contribuisce alle entrate della Cassa di Previdenza. A conferma di queste convinzioni e a garanzia della gestione professionale del nostro intervento siamo orgogliosi di condividere il nostro investimento con il Fondo Nazionale Strategico gestito da CDP”.

L’inflazione continua a minacciare la tenuta dei consumi

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di marzo evidenziano un’inflazione in rallentamento rispetto a quella del mese precedente: l’indice generale segna +7,7% su base annua, mentre il carrello della spesa registra un +12,7% su base annua.

Nonostante la minore velocità di crescita dei prezzi, dovuta principalmente a una frenata dei costi dei beni energetici e delle materie prime, l’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni delle famiglie italiane. È quanto evidenzia la rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione: un italiano su due si dichiara insoddisfatto della propria situazione economica, mentre l’84% degli intervistati esprime preoccupazione per l’impatto degli aumenti sul proprio bilancio familiare. Aumentano gli italiani che lamentano di non potersi permettere alcuni acquisti: sono il 46%. L’inflazione ha poi avuto un effetto importante sulla composizione della spesa delle famiglie: rispetto a un anno fa, oltre un italiano su due percepisce l’aumento del costo della vita (56%). In particolare, il 55% percepisce che è aumentato il peso delle spese fisse, come mutui e affitti, e oltre 7 intervistati su 10 quello della spesa alimentare. La metà degli italiani prevede una situazione in peggioramento per quest’anno: 6 italiani su 10 pensano che l’inflazione crescerà, ma per il 35% meno dello scorso anno.

La riduzione del potere d’acquisto ha avuto un impatto sul volume dei consumi, in terreno negativo intorno al -5% rispetto a un anno fa. Secondo la rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione, gli italiani stanno attuando da mesi strategie per risparmiare: il 60% fa più attenzione a offerte e promozioni, il 46% sta più attento agli sprechi, il 29% ha cambiato il luogo d’acquisto, il 28% ha ridotto la quantità dei prodotti acquistati, mentre il 19% ha diminuito la qualità o ha rinunciato ad alcune caratteristiche dei prodotti. Rischio che coinvolge in particolare i prodotti del Made in Italy: nonostante per 8 italiani su 10 sia importante sapere che un prodotto è italiano e il 53% acquisti made in Italy per sostenere il Paese, il 47% non è disposto a pagare di più, anche per effetto dell’aumento dei prezzi.

“L’incertezza generata dall’inflazione e la perdita del potere di acquisto degli italiani fanno emergere con evidenza l’effetto di contrazione dei consumi. E questo mette a rischio non solo la tenuta economica delle imprese distributive e produttive ma anche quella di molte filiere di eccellenza, in particolare di tutti i prodotti del Made in Italy che sono emblema delle tipicità del nostro sistema agroalimentare”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Nell’ultimo anno, la preoccupazione delle nostre aziende si è concretizzata in uno sforzo straordinario che ha permesso di mitigare la pressione inflattiva, al costo di rinunciare a parte delle marginalità. Uno sforzo che Mediobanca ha fotografato nel recente Osservatorio sulla GDO, evidenziando come molte imprese della distribuzione abbiano bilanci con redditività in forte contrazione. Siamo quindi di fronte all’urgenza di dare impulso ai consumi, attraverso politiche incisive di sostegno al potere di acquisto delle famiglie, così come di proteggere il sistema delle aziende nel nostro Paese, per evitare che ulteriori aumenti dei costi produttivi, dei beni energetici e delle materie prime alimentino ulteriormente i livelli di inflazione”.

 

Prosciutto San Daniele DOP, aumento della produzione e stabile l’export

Nel 2022 il Prosciutto di San Daniele DOP si è confermato uno dei prodotti enogastronomici italiani di eccellenza più acquistati e consumati in Italia e all’estero: la produzione ha contato 2.670.000 prosciutti prodotti (+1,5% sul 2021) mentre le cosce di suino avviate alla lavorazione e provenienti dai 3.579 allevamenti situati nel Centro-nord Italia sono state conferite dai 41 macelli ai 31 stabilimenti produttivi aderenti al Consorzio, localizzati esclusivamente nel comune di San Daniele del Friuli.

Stabile anche la quota di export che rappresenta il 17% della produzione totale di Prosciutto di San Daniele, mentre il restante 83% ha raggiunto il mercato nazionale. L’export conferma i risultati conseguiti negli anni precedenti: il Prosciutto di San Daniele si afferma un prodotto apprezzato non solo nell’Unione Europea, ma anche nel resto del mondo. Delle quote indirizzate al mercato estero, il 57% è stato destinato al mercato europeo, mentre il 43% ha raggiunto altri Paesi terzi.

I Paesi che detengono la percentuale più rilevante, in linea con l’andamento degli ultimi anni, sono Francia (27% del totale esportato), Stati Uniti (19%), Germania (12%), Australia (11%), Belgio (7%) e Svizzera (6%). Da evidenziare l’ottima performance di Francia e Stati Uniti che hanno registrato, rispetto all’anno precedente, rispettivamente un +8% e un +2%. I principali sei Paesi costituiscono l’82% del prodotto esportato ai quali si aggiungono i risultati positivi che provengono da Polonia, Austria, Paesi Bassi, Canada e Brasile.

Altrettanto positivi sono gli indici relativi alla produzione di vaschette di pre-affettato. Con più di 21,7 milioni di confezioni certificate, corrispondenti a 405.000 prosciutti e a oltre 1,90 milioni di chilogrammi, la vendita di pre-affettato in vaschetta si è riconfermata un trend di vendita molto performante per il Prosciutto di San Daniele DOP, in linea con i nuovi stili di vita della clientela e le nuove modalità di consumo.

Barilla mette in mostra a Parma il pack ‘numero uno’

Dal 1° aprile al 21 maggio a Parma si tiene un’esposizione, con ingresso gratuito, per scoprire il legame tra Barilla e l’arte, con pezzi unici e d’epoca della comunicazione e del marketing. A ospitarla è un luogo storico, Bottega Barilla, dove nel 1877 è iniziata una delle più importanti storie imprenditoriali del Paese. Questo luogo simbolo del “saper fare”, dove il fondatore Pietro Barilla senior accoglieva i primi clienti, da un anno è aperto a tutti e offre cimeli del passato, immagini storiche, e un percorso esperienziale sulla nuova pasta Barilla Al Bronzo.

Non poteva essere scelta una location migliore per raccontare il legame tra Barilla e Erberto Carboni, il designer, architetto e pubblicitario noto per aver realizzato il logo del marchio e per aver ideato gli slogan “Con pasta Barilla è sempre domenica” ed “È sempre l’ora dei Pavesini”. Dal 1952 al 1960 Carboni si occupa di tutta l’immagine coordinata del Gruppo. A cominciare dal logo aziendale, il brand incorniciato nell’ovale, che è arrivato fino ai giorni nostri, con un’ultima revisione nel 2022, fino all’inconfondibile azzurro-blu che ancora oggi contraddistingue Barilla. Ma Carboni si è occupato di tutto: dai manifesti alle confezioni, dal marchio ai cataloghi, agli slogan, alle pagine dei giornali e le locandine da negozio.

Gli oggetti esposti sono documenti rari e significativi come le 3 confezioni originali di pasta progettate e disegnate da Carboni e datate 1955 tra le quali il primo packaging in assoluto mai progettato per un pacco di pasta, che rivela l’origine del “Blu Barilla”. Carboni sceglie l’azzurro prima e il blu poi come colore aziendale dominante nella comunicazione perché richiamava la tinta azzurra della carta usata per confezionare la pasta in ampie ceste di castagno, quando ancora veniva di norma venduta sfusa al dettaglio. Ancora oggi in Bottega Barilla si vedono i grandi armadi con cassetti dotati di finestrelle di vetro, attraverso i quali le massaie potevano scorgere e scegliere a colpo d’occhio i vari tipi di pasta e legumi secchi messi in vendita. Per questo preciso motivo le prime confezioni Barilla in cartone, del Dopoguerra, conservano comunque una finestrella trasparente in cellophane che permetteva ai consumatori di vedere la pasta proprio come una volta. Una specie di educazione “soft” al packaging nel segno della continuità con il passato e uno sguardo al futuro, perché Barilla ha adottato il packaging della pasta almeno un decennio prima che diventasse obbligo di legge, nel 1968. Esposta anche la prima confezione a righe bianco-azzurre, design abbandonato a metà degli anni Cinquanta per passare a scatole dall’inconfondibile blu con logo rosso sulle quali la pasta sembra cadere dall’alto come un’allegra cascata, come quelle delle farfalle e dei “mitici” spaghetti n.5.

C’è anche spazio per gli slogan e i manifesti degli anni Cinquanta, in un viaggio in cui l’immaginario, la fantasia e l’arte si sposano alla concretezza del “fare” e del produrre. Come il manifesto della famosa “Gallina cubista” che omaggia materia prima e qualità ricordando che la pasta all’uovo Barilla aveva “5 uova per ogni chilogrammo”. E ancora, una pagina pubblicitaria del 1958 con le confezioni, che, mostrando file di persone davanti a enormi pacchi di pasta quasi sospesi in cielo, esalta l’universalità della pasta, del suo gusto amato da tutti, assieme alla sua accessibilità, perché l’acquisto della pasta sono “le 100 lire meglio spese della giornata”. L’esposizione prosegue con un Catalogo del pastificio Barilla, la cui copertina è stata disegnata da Carboni per la Campagna “Con Pasta Barilla è sempre Domenica”, che, nel 1952, vinse la Palma d’Oro della pubblicità.

Il retaggio di Erberto Carboni vive ancora oggi e anche per questo Barilla ha deciso di omaggiarlo con questa iniziativa. Si riconosce nel logo aziendale, che fa mostra di sé in milioni di confezioni di prodotti Barilla nelle dispense di tutto il mondo. Ma c’è anche un’eredità meno evidente, sebbene altrettanto segnante. Perché dagli anni Cinquanta del secolo scorso ad oggi, i pacchi di pasta e le confezioni del Gruppo Barilla continuano a raccontare storie: ospitano interpretazioni artistiche e d’autore, raccontano come nascono i prodotti Barilla e l’attenzione del gruppo per riunire le persone attorno alla gioia del buon cibo e rendere la qualità la scelta per una vita migliore, dal singolo al pianeta. Un percorso in divenire che ha portato le confezioni di pasta ad essere esse stesse un messaggio di sostenibilità e attenzione al futuro delle persone e del pianeta, con gli investimenti per renderle riciclabili al 100%, con l’utilizzo di carta e cartoncino da foreste gestite responsabilmente e l’eliminazione della finestra di plastica.

L’iniziativa di Barilla vive nell’ambito di “Parma 360°”, festival della creatività contemporanea che per circa due mesi prevede esposizioni e iniziative diffuse sul territorio con l’obiettivo di promuovere e incoraggiare l’arte contemporanea e i suoi principali protagonisti, valorizzando anche il patrimonio artistico parmense. Il tema di questa edizione, Crossover, ragiona sul concetto di contaminazione tra linguaggi, stili, forme, simbologie prese a prestito da epoche storiche diverse. Un concept che l’iniziativa in Bottega Barilla, con l’incontro tra arte e cibo, interpreta alla perfezione.

Tutte le opere in mostra sono disponibili in Bottega Barilla (Parma, strada della Repubblica 88) il venerdì dalle 15 alle 19:30 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19:30. Sono inoltre digitalizzate nell’Archivio Storico Barilla (www.archiviostoricobarilla.com), che è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura ‘sito di notevole interesse storico’ perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”.

EptaService rinnova l’after sales con il LifeCycle Program

In un settore in continua trasformazione come quello del retail, dove le parole d’ordine sono efficienza, sostenibilità, digitalizzazione e servitizzazione, EptaService ripensa in chiave contemporanea i servizi after sales con LifeCycle Program. Una nuova formula di assistenza grazie alla quale il Gruppo affianca i clienti lungo l’intero ciclo di vita delle soluzioni, al fine di garantire elevati risparmi energetici, costi di gestione minimi, rispetto dell’ambiente e massima connettività.

Oggigiorno, è fondamentale saper anticipare le necessità dei retailer attraverso un’offerta che rispecchi al meglio le loro aspettative e ne accompagni l’evoluzione. In tal senso, i punti vendita si fanno sempre più fluidi, connessi e green, in linea con l’imperativo di ridurre la carbon footprint. Infrastruttura invisibile di questo nuovo modello è la digitalization, in grado di assicurare numerosi plus quali l’accesso a un ampio ventaglio di servizi digitali che consentono di gestire le prestazioni dello store a 360°, in termini di consumi energetici, prevenzione dei guasti e trend di vendita.

In tale scenario, EptaService offre ai retailer una nuova modalità di consulenza con il LifeCycle Program, un pacchetto di servizi avanzati per supportare i clienti e distinguersi sul mercato come one stop shop. Il programma si declina in tre cluster. Il primo, Maintenance e troubleshooting, prevede un’assistenza 24/7 che include interventi preventivi e test di tenuta, per assicurare la continua operatività delle apparecchiature, così come attività di retrofit. Il secondo comprende Complementary Services studiati su misura per ogni Paese, quali il telemonitoring a distanza del parco installato. L’insieme dei primi due cluster rientra nel pacchetto Main offerto dal Gruppo. La versione integrale, sotto il nome di Extend, Extended Warranty Program, aggiunge i Digital Services, che consentono l’accesso a due piattaforme di diagnostica avanzata, SwitchON e LineON, tramite il Digital Hub di Epta. Rispettivamente per banchi remoti e centrali il primo, plug-in il secondo, le tecnologie forniscono informazioni di carattere tecnico offrendo un’overview completa sul funzionamento delle soluzioni installate nel punto vendita.

Un pacchetto flessibile e personalizzabile sulla base delle esigenze dei retailer, grazie al quale la consulenza qualificata di Epta è a portata di mano, con ricadute positive in termini di risparmio energetico e operatività costante.

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