CLOSE
Home Tags Aziende

Tag: Aziende

A Tuttofood Agrifood Covalpa, verdure surgelate, come fresche

Sostenibili, che parlano del loro territorio, sicuri e di qualità superiore: seguono i dettami dell’agricoltura del terzo millennio gli ortaggi e la verdura surgelati di Agrifood Covalpa, nati dal lavoro di oltre 400 produttori ortofrutticoli e di un Ufficio Agronomico dedicato. Con sede presso l’altopiano del Fucino (L’Aquila), il gruppo alimentare è nato nel 1989 dall’unione di sette cooperative agricole e presenterà la sua produzione a TuttoFood, che aprirà le porte a Fiera Milano il prossimo 3 maggio. «Quest’anno la manifestazione ha un ruolo molto importante. – afferma Valeria Picco, responsabile Marketing del gruppo – TuttoFood, infatti, sarà per noi produttori del settore largo consumo la vetrina ufficiale per mostrare le nostre referenze al pubblico internazionale. L’impronta eco-sostenibile che contraddistingue il tema centrale dell’EXPO, inoltre, si sposa perfettamente con i nostri principi produttivi e l’attenzione a una dieta più green sia nel senso di “più ricca di vegetali” sia nel senso di “meno impattante per l’ambiente” favorisce e sempre più favorirà il consumo di vegetali, freschi e surgelati».

Prodotti sicuri e di qualità superiore, che nascono nel cuore verde della Valle del Fucino, tra terre incontaminate e circondate dal Parco Naturale del Sirente – Velino, dalla Riserva naturale del Monte Salviano e dal Parco Nazionale d’Abruzzo. La scelta di semi sempre sicuri e di prima qualità, il terreno fertile e il microclima di montagna conferiscono al prodotto finito proprietà organolettiche eccellenti. Un connubio di naturalità e attenzione verso le tecniche agricole più innovative che prendono solo il meglio della tradizione e prediligono le pratiche di risparmio idrico e di coltivazione sostenibile, fanno del consorzio Agrifood-Covalpa una vera certezza in termini di sicurezza alimentare, qualità ed ecosostenibilità.

«Il nostro obiettivo da sempre è e sempre rimarrà quello di proporre verdure surgelate sempre più simili – per aspetto, gusto, consistenza – alla verdura fresca e di stagione. È questa la vera innovazione che il consumatore premia e riconosce» spiega Picco. Grazie alla lavorazione tempestiva e alla surgelazione istantanea a -18°C, infatti, è possibile “bloccare” tutte le ricchezze nutrizionali originarie del prodotto, mantenendole così intatte fino alla fine.

Agrifood Covalpa infine, grazie ai suoi impianti fotovoltaici e al suo impianto di cogenerazione, non solo evita l’emissione in atmosfera di 653 ton di CO2, 764 ton di SO2, 693 ton di NOX e 33 ton di polveri, ma favorisce anche la produzione di energia ecosostenibile.

Crai rafforza i legami con il territorio e il fatturato 2014 vola a +24%

Attivo nella distribuzione moderna con 3000 punti vendita  in più di 1000 comuni Italiani, Crai chiude il 2014 con un fatturato di 4.850milioni di euro, in crescita del 24%, a suggello di un anno in cui la focalizzazione sul punto vendita ha rafforzato l’identità d’insegna che sempre più punta a soddisfare la tendenza al ritorno ai negozi di prossimità e la tendenza a ricercare elevati livelli di qualità e servizio.

“La soddisfazione cresce – dichiara Marco Bordoli, Amministratore Delegato CRAI Secom – se si considera l’attuale situazione economica con trend ancora negativo. Per fronteggiare la crisi dei consumi e attrarre sia nuovi operatori commerciali, sia nuovi clienti, abbiamo attuato alcune azioni per noi determinanti ai fini del successo: nuovo posizionamento strategico della marca “Nel cuore dell’Italia”, nuovo format per i punti vendita; forte spinta alla marca privata con attenzione alla gamma di prodotti di qualità; potenziamento della rete multicanale sul territorio e nuovo assetto organizzativo della centrale. Inoltre, al comparto food si aggiunge la forte presenza anche nel settore Drug, con oltre 1000 negozi in Italia. Oggi – continua Bordoli – siamo tra i principali leader nella formula distributiva multicanale.”

Crai infatti presidia il canale alimentare e l’area dei prodotti cura casa e cura persona (canale drug), dove i punti vendita sono cresciuti nel corso del 2014 rispettivamente di 323 e 270 unità. La focalizzazione sul punto vendita ha poi rafforzato l’identità d’insegna che sempre più punta a soddisfare la tendenza al ritorno ai negozi di prossimità e la tendenza a ricercare elevati livelli di qualità e servizio

Significativa la crescita dei prodotti a marchio del distributore che registrano una crescita dell’1% sul 2103 e rappresentano il 19,28% delle vendite. Tra questi sono da segnalare le buone performance della linea Piaceri italiani (titicità del territorio) e  Giardino Cosmetico (prodotti di bellezza con principi funzionali biologici).

Nel corso del 2014 si è anche concretizzata la partnership con Sisa all’interno della centrale d’acquisto con Auchan, terza in Italia, in grado di  garantire sinergie sia a livello di strutture nazionali che a livello di territori.

“Il percorso di rinnovamento di CRAI ha portato anche alla riorganizzazione dell’organigramma con l’ottimizzazione dei ruoli per una maggiore efficienza delle diverse attività. Il nuovo assetto ha ridefinito le responsabilità delle aree operative più strategiche – commenta Marco Bordoli – nuove persone e nuove funzioni hanno portato nuova linfa nel gruppo e i risultati sono visibili”.

Kamut una storia (bio) di successo che in cinque anni ha “convertito” 70 aziende italiane

In Italia dal 2011 a oggi oltre 70 aziende alimentari hanno deciso di convertirsi al biologico per poter entrare o rimanere all’interno della filiera Kamut. Il grano khorasan a marchio Kamut è infatti uno dei prodotti di punta del settore, sempre coltivato con metodo biologico, mai ibridato con varietà di grano moderne o geneticamente modificate e che, grazie al rispetto di un disciplinare da parte delle aziende licenziatarie, garantisce alta qualità lungo tutta la filiera.
La licenza per l’uso del marchio è gratuita, ma per ottenerla è necessario che l’azienda interessata abbia la certificazione biologica, che prevede che il 95% di ingredienti di origine agricola siano biologici.
Attualmente in Italia il grano khorasan Kamut conta 12 importatori e più di 300 aziende licenziatarie del marchio, tutte certificate biologiche, che rendono disponibili sul mercato circa 1200 tipologie di prodotti (dal pane alla pasta, dai biscotti al seitan, passando per il latte vegetale, la birra e gli snack). Sono, inoltre, circa 400 le pizzerie autorizzate che propongono nel loro menu la pizza preparata con farina di grano khorasan.

Un settore importante quello del biologico per il nostro Paese, in crescita costante da 12 anni a questa parte, con un incremento dell’8,8% dei consumi di prodotti a coltivazione biologica, nonostante il calo del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali.

Il progetto Kamut prende vita alla fine degli anni ’80 dopo che per alcuni anni la famiglia Quinn, agricoltori da generazioni nel Montana, USA, aveva sperimentato la coltivazione di alcune quantità di semi di grano khorasan riscontrandone la particolarità rispetto ad altri tipi di grano moderno. Nel 1990 Bob Quinn, Presidente e fondatore di Kamut International, decise di registrare il termine “KAMUT” come marchio e di adottarlo per contraddistinguere un progetto di filiera mirato alla salvaguardia e alla produzione di questo cereale coltivato secondo il sistema dell’agricoltura biologica.

A Expo Milano 2015, Kamut International sarà presente all’interno del Parco della Biodiversità, l’area dedicata al biologico, con un’infografica animata che racconterà la storia, la qualità e le garanzie dalla postazione dedicata al marchio KAMUT presente nell’area Certificazioni e Servizi del Padiglione del Biologico.

Esselunga archivia un 2014 positivo e spinge sugli investimenti

Il 2014 si è chiuso per il Gruppo Esselunga con vendite in linea con l’anno precedente a 7.013 milioni di euro (+0,8%) nonostante una deflazione del 1,6% dei prezzi di vendita al dettaglio e una generale contrazione del mercato nella Gdo. In crescita del 3,2% il Margine operativo lordo a 521 milioni di euro e del 2% il Risultato operativo pari a 335 milioni di euro. È di 212 milioni di euro l’utile netto (210 nel 2013)

Si conferma, secondo la nota diramata dall’azienda a seguito del condisco di amministrazione, la vicinanza di Esselunga con i suoi clienti, che sono cresciuti dell’8,5%.

Schermata 2015-04-07 alle 17.46.37

Importanti gli investimenti, che sono ammontati a 400 milioni di euro, portando a 1,8 miliardi quelli effettuati negli ultimi cinque anni. Nel 2’014 infatti sono stati aperti nove punti vendita a Calco (Lecco), Aprilia, Milano Porta Vittoria, Novara, Prato Leonardo, Parma via Emilia Ovest, Saronno (Varese), Firenze Galluzzo e Marlia (Lucca) e il polo logistico di Campi Bisanzio (Firenze).

Nel corso del 2015 è previsto un ulteriore sviluppo della rete vendita che è già iniziato con l’apertura del 150° negozio a Milano in via Adriano, sull’area dove un tempo sorgevano i capannoni della Ercole e della Magneti Marelli.

Per una analisi delle performance economico-finanziarie di Esselunga 2013 con una proiezione 2014 e 2015 potete acquistare il Report inStore realizzato da DGM in formato Pdf direttamente da qui al prezzo di 79 euro+Iva. 

 

Il Gruppo Pam rinnova il sito web, migliora la navigabilità e l’interattività

Mentre prosegue lo sviluppo del formato Pam Local, i negozi di prossimità con un assortimento soluzioni facili e veloci pensate per chi ha poco tempo in cucina, gli intolleranti e chi cerca varietà spendendo poco (l’ultimo punto vendita è stato inaugurato il 2 aprile a Ostia), il retailer di Spinea ha rinnovato il proprio sito web.  Il nuovo sito,  www.pampanorama.it, realizzato dall’agenzia Olojin, rappresenta una tappa importante per il Gruppo – si legge in una nota – “perché va ad unificare sotto un cappello digitale comune le insegne Pam, Pam Local e Panorama, a testimonianza di una profonda condivisione di mission, idee, filosofia e qualità”.

Oltre alle sezioni dedicate alle tre insegne, nelle quali trovare informazioni utili sui punti vendita, gli orari di apertura e gli eventi proposti nei vari negozi, si può consultare l’area dedicata a Carta perTe, la carta fedeltà del Gruppo, che è stata ampliata e rinnovata. Registrando la carta si ha accesso a una nuova area personale da dove controllare il proprio saldo punti e scaricare non solo i coupon ma anche le ricette e i contenuti del magazine preferiti per una fruizione personalizzata. Inoltre, l’utente può essere informato più facilmente su eventi e promozioni del proprio punto vendita di riferimento.

Nel nuovo sito si trovano anche ricette, news, volantini promozionali da consultare in modo facile e veloce in formato elettronico,visibilità sui diversi progetti educational e sulle iniziative di responsabilità sociale, un’area appositamente dedicata ai prodotti a marchio e una sezione ad hoc per il nuovo Magazine, consultabile gratuitamente da tutti  in versione digitale.

 

Category Dr Shär-Coop Lombardia: il senza glutine da convenience a destination

Quello del senza glutine è un mercato in forte espansione, che dal 2010 è passato da 190 a 311 milioni di euro. Di questi, circa il 70% è canalizzato attraverso le farmacie, il resto attraverso la Gdo, la cui quota, però, nel periodo considerato è aumentata del 10%.

Bastano solo queste considerazioni a spiegare perché Dr Shär, l’azienda altoatesina che con 260 milioni di fatturato (leader indiscussa a livello europea nel segmento dei prodotti glutei free, con solide basi anche oltreoceano, ha deciso di togliere dalla Gdo il marchio DS e di sostituirlo con Shär.

Una decisione, afferma Hannes Berger, Amministratore Delegato Dr. Schär, che ha diverse motivazioni. «Da un lato la considerazione che il canale moderno sta registrando crescite importanti anche in virtù del fatto che in diverse regioni i prodotti per celiaci anche acquistati in Gdo sono rimborsabili. Riteniamo quindi importante per le persone che hanno necessità di consumare prodotti senza glutine avere a disposizione una offerta superiore con le 130 referenze Shär, contro le 50 DS. Infine vi sono ragioni di ottimizzazione dei costi e di economie di scala».

Quanto ai rischi di possibili conflittualità con il canale delle farmacie (sempre attente a difendere con i denti la loro posizione, come si è visto in tutte le occasioni in cui i governi hanno cercato di liberalizzare il farmaco, ndr), il direttore vendite Gdo Italia Luca Cesari precisa: «Sono diue canali con modalità di esperienza d’acquisto diverse: l’uno dove il farmacista diventa un consulente e un prescrittore (non dimentichiamo che in Italia nelle cittadine di provincia e nei Paesi il presidio della farmacia è ancora molto forte), l’altro dove chi soffre di celiaci da molto tempo è in rado di orientarsi autonomamente».

In questo contesto, DrShär con la collaborazione di Focus Management ha sviluppato un progetto di category management con Coop Lombardia relativamente ai prodotti senza glutine secchi con l’obiettivo non solo di aumentare il numero di referenze, ma soprattutto di presentare i prodotti a scaffale eliminando la logica dell’inserimento del glutine free tra gli altri e di rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Ma soprattutto di ottenere che la categoria gluten-free all’interno di Coop Lombardia, riuscisse a cambiare ruolo, passando da ‘convenience’ a ‘destination’.

Il punto d’arrivo, il raggruppamento dei porti senza glutine in uno spazio identificato del lineare, è stato preceduto da un lungo e meticoloso lavoro di analisi che ha coinvolto i consumatori, i quali hanno contribuito a identificare le referenze a “disegnare” lo scaffale ideale, a identificare i punti critici dell’offerta. Dal coinvolgimento dei clienti sono emersi, non soltanto i diversi cluster relativi ai consumatori gluten-free nella GDO (esigenti 43,5% – bisognosi di scelta 20,1% – sbrigativi 15,2% – bisognosi di assistenza 10,3% – one-stop shopper 10,9%), ma anche i principali bisogni dei consumatori stessi, primo tra tutti la necessità di allargare l’offerta dei prodotti gluten-free, con un più ampio e profondo assortimento.

«La metodologia di lavoro  – spiega Antonella Pirro Ruggiero di Focus Management – ha previsto l’implementazione di un nuovo albero della categoria gluten fFree in 3 negozi test (Peschiera, Novate e Varese) messi poi a confronto con 3 punti vendita benchmark (Vignate, Baggio, Desio), per misurare gli scostamenti. sull’esigenza di una maggiore ampiezza di gamma, è stato costruito dai consumatori stessi uno scaffale ideale, che ha permesso anche di classificare le sub-categorie definendone il ranking di importanza ed il ruolo. I 3 negozi test sono stati, quindi, rinnovati con il nuovo scaffale gluten free e i risultati ottenuti sono stati veramente significativi. Il trend delle vendite gluten-free ambient a volume registrato nei 3 punti vendita test è stato, infatti, ben superiore alla crescita registrata in Gdo in Lombardia (87% vs 77%), mentre rispetto ai 3 punti vendita benchmarck si è raggiunto un +91,6%. I prodotti DS (il pilota si è svolto prima dello svitah tra DS e Shär, ndr) sono cresciuti del 58% nei pdv test e il 42% degli acquirenti va nel negozio espressamente per acquistare prodotti senza glutine».

San Benedetto disseta i partecipanti alla Suissegas Milano Marathon

Acqua Minerale San Benedetto è l’acqua ufficiale della Suissegas Milano Marathon (12 aprile), il primo evento sportivo in Italia (come Milano City Marathon nel 2013-2014) e la prima maratona in Europa ad ottenere dagli Stati Uniti la ReSport Certification: la certificazione, rilasciata dal Council for Responsibile Sport che misura e attesta la responsabilità ambientale e sociale degli eventi sportivi.

San Benedetto disseterà tutti i partecipanti alla 15ma edizione della classica internazionale su strada con il formato da mezzo litro della linea “progetto ecogreen”, la prima linea di acqua minerale in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente il logo del programma per la valutazione dell’impronta ambientale.

L’impegno ambientale di San Benedetto è parte integrante della Csr dell’azienda ormai da molti anni.

Nel 2009 un accordo volontario con il ministero dell’Ambiente volto alla riduzione delle proprie emissioni di CO2 in tutto il ciclo produttivo fino a neutralizzarle del tutto. Nel periodo 2008-2012, l’azienda di Scorzè ha ridotto, a parità di volumi, le emissioni complessive di CO2equivalente del 19,4% sulla linea Acqua Minerale San Benedetto, ben tre volte al di sopra degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto per l’Italia.

Ha introdotto nel 2010 sul mercato italiano il primo formato di acqua minerale a CO2 equivalente compensata 1 litro Easy (il 100% delle emissioni neutralizzate attraverso l’acquisto di crediti di carbonio di tipo VERs che finanziano progetti legati alla riduzione dei gas effetto serra), caratterizzato oggi dalla presenza di un 50% di RPet (Pet rigenerato proveniente dal riciclo della plastica, riducendo il fabbisogno di materia prima vergine e quindi di petrolio), il massimo previsto dalla normativa. Un’innovazione attraverso la quale San Benedetto si è guadagnata presto il gradimento dei consumatori e la leadership assoluta di segmento con una quota di più del 40% a volume.

Nel 2012 è stata estesa l’esperienza di successo di Easy ad una nuova linea di prodotti “progetto ecogreen” comprendente due formati famiglia da 2 litri e da 1,5 l (che utilizzano il 30% di RPet) nonché un formato da mezzo litro  per il consumo on the go, tutti caratterizzati dalla completa compensazione delle emissioni prodotte, sempre secondo il meccanismo dell’acquisto dei crediti.

Buonissimo a Brescia riqualifica il Corso Mameli

 

Decoro urbano, comunicazione, cultura e identità sono le parole chiave che hanno fatto da guida al progetto di riqualificazione di Corso Mameli a Brescia di cui Buonissimo, l’Arcipelago del gusto si è fatto parte attiva e promotore.

PMC_2802_1
Un angolo di Buonissimo

Buonissimo è il gourmet store dedicato alle tipicità italiane facente capo al Gruppo Martini (associato Sisa Centro Nord) dove nei suoi quattro piani e tremila metri quadrati di superficie, si incontrano numerose isole. Isole dedicate ai prodotti di qualità che produce la tradizione gastronomica italiana, oppure ai freschissimi (carne, ortofrutta, pane fresco, salumi e formaggi), alla spesa di tutti i giorni, alla degustazione o alla ristorazione. Fino ad arrivare alle isole riservate alla scuola di cucina, alla formazione per bambini e alla conferenze.

LUCI0982
Un corso di cucina da Buonissimo con lo chef Carlo Bresciani

È situato in un edificio storico in Corso Mameli – anticamente Corso delle Mercanzie – che per i motivi più svariati ha vissuto un lento ma irreversibile declino, di cui la chiuisura di numerosi negozi esistenti è stato insieme causa ed effetto.

Abbandono, insicurezza, degrado urbano: alla fine dell’anno scorso Buonissimo ha deciso di intervenire, proponendosi non solo come on come luogo dove fare la spesa, pranzare, cenare o frequentare un corso, ma come un protagonista attivo della vita della città, che crea benessere, senso di comunità e bellezza.

20150102_102427

Affiancando un Comitato di residenti ha individuato, coordinato e co-finanziato una serie di operazioni organiche inserite in una precisa strategia di rigenerazione urbana con l’obiettivo di favorire nel medio periodo la riapertura dei negozi sfitti, aumentare il passaggio di cittadini e rendere la via più vivibile per i residenti.

20150314_181056Numerosi i progetti già realizzati e programmati tra i quali il ciclo di conferenze sulla alla storia della via, le visite guidate alle principali bellezze storico artistiche della via, esposizioni d’arte, degustazioni di vini e la prima Social Street della Provincia di Brescia su Facebook. Uno spazio di scambio e confronto sul social network per gli abitanti, i commercianti e i frequentatori della via.

Buonissimo ha altri punti vendita a Cittadella, Rovereto e San Benedetto del Tronto.

Completato in anticipo l’aumento di capitale del Cedi SISA Centro Sud.

Aldo Pettorino.

Dieci milioni di euro, interamente sottoscritti e versati: è il risultato della retifica avvenuta da parte del C.d.A. del Cedi SISA Centro Sud dell’intero versamento dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea il 10 dicembre 2013. Il versamento è stato effettuato con nove mesi di anticipo rispetto alla data prevista del 31 dicembre 2015.
L’art 62 ha imposto nuove regole e i clienti dell’industria valgono ormai per quello che riescono a rappresentare in termini di sicurezza finanziaria e all’interno delle assicurazioni che ognuno dei distributori vale per l’industria stessa.
La decisione presa all’unanimità da tutti i Soci del Centro Distributivo è un segnale di unità all’interno della struttura e dimostra la coesione tra gli imprenditori e la loro fiducia in SISA e nei progetti strategici che il Cedi SISA Centro Sud sta realizzando.
Il Cedi SISA Centro Sud ha chiuso il 2014 con un fatturato di circa 800 milioni di euro ed è sviluppato in Campania, Puglia, Basilicata, Molise e basso Lazio.
Il Presidente Cedi SISA Centro Sud Aldo Pettorino commenta il versamento anticipato attuato dai Soci del Cedi: “Questo versamento anticipato di capitale sociale è un ulteriore ottimo risultato che va ad attestare la solidità e l’affidabilità del Cedi. Con queste nuove condizioni ci sono ulteriori solide basi per livelli operativi diversi e ancora più adeguati. L’espressione della base dimostrata con questa operazione è oltretutto una chiara attestazione della fiducia concessa ai vertici della società”.

Unicomm e MaxiDi danno vita a Unimax

Marcello Cestaro (a sinistra) e Dario Brendolan

Dopo anni di collaborazione all’interno di Selex Unicomm e Maxi Di uniscono le forze e fanno nascere Unimax, un “progetto che li porterà ad affrontare al meglio i profondi cambiamenti che la crisi economica degli ultimi anni ha prodotto nel nostro paese anche nel settore della distribuzione moderna”, come recita una nota diffusa da Selex.

Gli effetti della crisi degli ultimi anni stanno ormai contribuendo a disegnare un panorama distributivo in Italia dove la parola d’ordine è quella di recuperare efficienza a tutti i costi acquisendo reti dismesse da altri (Conad e Carrefour che hanno rilevato gran parte dei punti vendita Billa), fondendosi (le Coop emiliane) o aggregando le forze come è il caso dei due retailer veneti, storici cavalli di razza della Do italiana.

I due gruppi fanno capo alle famiglie venete Brendolan (Unicomm) e Cestaro (MaxiDi),  occupano oltre 13.000 addetti ed hanno sviluppato nel 2014 un fatturato di 4,1 mld di euro, con una rete vendita di 1.110 punti vendita tra cui 25 ipermercati, 259 supermercati e 64 Cash & Carry. La superficie di vendita supera un milione di mq ed è distribuita in dodici regioni con una quota di mercato superiore al 4,5%.

«La crisi ha prodotto un grosso cambiamento ed il futuro va affrontato con criteri e mezzi diversi – hanno dichiarato Dario Brendolan ed Marcello Cestaro presidenti dei due gruppi promotori dell’iniziativasoprattutto recuperando efficienza e risparmio da trasferire al cliente».

Unimax inizia la propria attività condividendo da subito i piani commerciali e di marketing del 2015, avviando un percorso di sinergie logistiche, informatiche e gestionali.

La gestione commerciale e marketing di UNIMAX è affidata a Stefano Brendolan e Giancarlo Paola.

I due gruppi hanno un piano di sviluppo che li porterà ad investire 200 milioni di euro nel prossimo triennio tra nuove aperture e ammodernamento della rete esistente.

MaxiDi e Unicomm sono le prime due imprese del Gruppo Selex, terzo operatore della grande distribuzione italiana, con 16 Imprese regionali associate che gestiscono oltre 2.400 punti di vendita ed oltre 31.000 addetti, per un fatturato al consumo 2014 di quasi  9 mld di euro.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare