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Etichette alimentari, tra un mese si parte e solo il 43% è pronto

Fonte Indicod-Ecr

C’è consapevolezza diffusa delle aziende sull’attuazione del Reg. UE 1169 sulle etichette alimentari, la cui attuazione partirà il 14 dicembre, ma anche incertezza sulla effettiva compatibilità dei prodotti etichettati.

Secondo l’Osservatorio GS1 Italy | Indicod-Ecr 9 aziende alimentari su 10 sono a conoscenza dell’imminente entrata in vigore del Reg. UE 1169/2011 sull’etichettatura dei prodotti alimentari e in linea di massima ne conoscono i contenuti (così dichiara l’81,2%). E infatti praticamente tutte le aziende dichiarano di stare lavorando per mettere in regola le etichette dei prodotti ma, al momento, solo due su 10 pensano che i loro prodotti siano conformi alla normativa, la maggior parte ci sta lavorando e un modesto 43% ritiene che i propri prodotti abbiano raggiunto una “buona” compatibilità con i requisiti richiesti.

Il regolamento mira ad uniformare le informazioni presenti sulle etichette in 27 nazioni europee, stabilendo anche criteri di leggibilità, ed ha lo scopo di garantire che i consumatori effettuino decisioni di acquisto informate sulla base di dati come, ad esempio, la tabella nutrizionale, gli ingredienti, gli eventuali allergeni e le istruzioni per l’uso.

Nuova organizzazione commerciale per Coca Cola HBC Italia

«Un’organizzazione commerciale per canale che consentirà a Coca Cola Hbc Italia di migliorare il focus sulle strategie di canale e di categoria per affrontare le sfide imposte da un mercato sempre piùcomplesso. Così il direttore commerciale Enrico Galasso commenta le nomine di Barbara Garioni a Modern Trade Director e di Maurizio Cozzolino a Out of Home Director.

Barbara Garioni alla guida  della divisione Modern Trade
Barbara Garioni alla guida della divisione Modern Trade

Da novembre infatti la divisione Modern Trade, alla quale fanno riferimento la grande distribuzione e i clienti nazionali, è coordinata da Barbara Garioni, già Field Sales Director, responsabile di sviluppare i consumi della categoria sul canale consolidando quelle relazioni strategiche con gli operatori della grande distribuzione che hanno indicato Coca-Cola HBC Italia come loro fornitore preferito del FMGC (Advantage Report 2014). Garioni, coordinando anche la forza vendita del canale, assicurerà un’eccellente esecuzione dei piani sul mercato.

A Maurizio Cozzolino, già Customer Sales Director, è affidato invece il

Maurizio Cozzoni dirige il canale Out fof Home
Maurizio Cozzoni dirige il canale Out fof Home

compito di gestire e far crescere il canale Out of Home, facendo leva sulla Direct Store Delivery di Coca-Cola HBC Italia e sviluppando relazioni sempre più solide con i grossisti. Cozzolino sarà responsabile di assicurare coerenza e continuità nell’esecuzione della strategia aziendale nell’Immediate Consumption ed all’interno della struttura di Telemarketing, garantendo il coordinamento con la forza vendita.

La nuova organizzazione arriva dopo la decisione presa da Coca Cola Hbc Italia di affidare una buona parte della distribuzione ai grossisti di bevande.

Enrico Galasso, direttore commerciale
Enrico Galasso, direttore commerciale

«Oltre a continuare l’eccellente lavoro che stiamo facendo nel canale Modern Trade, vogliamo infatti portare un radicale cambio di passo nel canale Out of Home, sviluppando relazioni sempre più forti con i nostri grossisti valorizzando al meglio quel know how commerciale che caratterizza la nostra azienda», ha sottolineato Galasso, che guida una struttura commerciale di oltre 1000 persone.

Granarolo punta all’estero con la certificazione BRC

Il pecorino sta iniziando ad essere conosciuto anche sui mercati esteri. L'azienda Podda produce il Pecorino Sardo e Romano DOP.

Per vendere anche sui mercati esteri è ormai necessario avere una certificazione riconosciuta. È questa la strada intrapresa da Granarolo che ha ottenuto la Certificazione BRC anche per lo stabilimento Casearia Podda s.r.l. di Sestu (CA).

Il BRC (British Retail Consortium) è uno standard igienico-qualitativo che riguarda la sicurezza dei prodotti agroalimentari, ed è da tempo richiesto dai retailer europei per accedere alla catena distributiva, a garanzia della sicurezza dei prodotti forniti e della messa in opera di tutte le precauzioni necessarie da parte del fornitore. Obiettivo della norma è fare in modo che i fornitori e i rivenditori della Gdo siano in grado di assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari proposti ai consumatori.

L’azienda Casearia Podda, fondata da Ferruccio Podda e oggi controllata da Granarolo, produce da oltre mezzo secolo latte, yogurt e formaggi stagionati di qualità. Il fiore all’occhiello dell’azienda sono però i pecorini romani e sardi DOP: un prodotto che incomincia ad essere conosciuto e apprezzato anche sui mercati esteri.

Gli altri stabilimenti produttivi Granarolo in possesso di certificazione BRC sono quelli di Bologna, Usmate Velate (MB) e Castrovillari (CS).

Cortilia, l’e-commerce agroalimentare attira venture capital

Cortilia, servizio online per l’acquisto di prodotti agroalimentari del territorio con oltre 50.000 utenti in Lombardia e migliaia di consegne settimanali, annuncia un round da 1,5 milioni di euro da parte di P101, società di Venture Capital specializzata in investimenti early stage nel settore digitale.

Arriva così a quota 2,5 milioni di euro il finanziamento totale ricevuto dalla società dalla sua fondazione nel 2011, a metà strada verso il piano di investimento da 5 milioni di euro previsto nel medio periodo.

Grazie al  nuovo finanziamento, Cortilia punta ad ampliare la presenza in Lombardia per consolidare la leadership sul mercato e ad aprire nei principali capoluoghi del Nord Italia. L’idea è anche quella di espandere il ventaglio di prodotti e la modalità di fruizione del servizio offerto, sviluppando ulteriormente la piattaforma per cogliere tutte le opportunità legate all’espansione dell’e-commerce e del mobile commerce in ambito agroalimentare.

Cortilia ha all’attivo un transato annuale 2014 superiore ai 2 milioni di euro.

“Nei prossimi mesi coinvolgeremo almeno 50 nuovi agricoltori che in Cortilia troveranno un Partner capace di valorizzare le loro eccellenze produttive – ha spiegato Marco Porcaro, Ceo e Founder di Cortilia -. I nostri risultati dimostrano che, come Expo 2015 confermerà nei prossimi mesi, è possibile innovare creando nuovi modelli di distribuzione del cibo”.

Con Sicilia Distribuzione VéGé si espande in Sicilia

La famiglia Leone, imprenditori catanesi di Sicilia Distribuzione

Sicilia Distribuzione S.r.l., società che ha sede nella Zona Industriale di Catania entra in VéGé e porta 11 store con un fatturato alla vendita superiore a 28 milioni di euro, che acquisiranno l’insegna nazionale SIDIS entro gennaio 2015.

«La nostra adesione nasce da una fondamentale condivisione di valori e di obiettivi che ci hanno portato a trovare nel Gruppo VéGé un interlocutore privilegiato e a noi affine, ma soprattutto un forte sostegno per il nostro percorso di innovazione e crescita nell’isola che svilupperemo nel corso del 2015» ha dichiarato Antonino Leone, Presidente di Sicilia Distribuzione S.r.l.

Sicilia Distribuzione Srl, ultima nata tra le società del “Gruppo Leone”, azienda dalle solide radici catanesi che da oltre trent’anni opera nella filiera agroalimentare occupandosi di produzione e distribuzione nell’ambito della GDO, fa dell’adesione al Gruppo VéGé il pilastro di un’ambiziosa strategia di crescita che prevede entro fine novembre l’apertura di un nuovo CE.DI. da 7.000 mq. e un programma di ampliamento della rete commerciale attraverso nuovi punti vendita e affiliazioni. La società inoltre, con logistica totalmente terziarizzata, si presenterà sul mercato con una strategia multicanale: dettaglio, discount e cash & carry.

Le cinque tendenze del 2015 per i consumi food

L'incremento dal 2010 di nuovi prodotti che riportano sulla confezione la scritta "senza ingredienti artificiali", fonte Innova.

Cosa troveremo sugli scaffali nel 2015 (e oltre), cosa ci porteremo a casa e mangeremo l’anno prossimo, spinti da pubblicità e lanci di nuovi prodotti? Ce lo dice Innova, compagnia olandese che segue i cambiamenti dell’industria alimentare e beverage tramite gli Innova Market Insights, che monitorano su scala mondiale i lanci e le innovazioni di prodotto. Trasparenza nell’etichettatura, attenzione ai “gourmet da casa”, fuoripasto veloci e sani e prodotti innovativi al di là del brand che raccontino una storia sono le tendenze principali. Eccole più nello specifico:

1. Non basta dire “naturale”, bisogna dimostrarlo. È facile scrivere “naturale” sul packaging (un quarto dei prodotti in un modo o nell’altro richiama la naturalità degli ingredienti): il nuovo consumatore esperto vuole di più. Richiede informazioni chiare e più specifiche, e anche la legislazione va nel senso di una maggiore trasparenza.

2. Prodotti (gourmet) per cene casalinghe. Una maggior scelta nel fresco, ingredienti base che consentano di cucinare da zero anche cibi tradizionalmente acquistati già pronti (tipo il pane), ricette e suggerimenti da parte di produttori e distributori: sono le richieste degli chef casalinghi, che considerano il cucinare come attività alla moda, divertente, socializzante, che consente anche di risparmiare e mangiare più sano. Programmi Tv e food blog alimentano le schiere dei nuovi foodies…

3. I Millennials dettano le regole. Usano i social e sono costantemente connessi: i Millennials (nella fascia 15 – 35 anni) sono un terzo della popolazione mondiale e stanno cambiando le carte in tavola nel mondo dei consumi: informati, desiderosi di provare cose nuove, poco fedeli alla marca sono coinvolti nel momento in cui dietro un prodotto o un marchio c’è una storia (o presunta tale).

4. Fuori pasto il nuovo pasto. Si mangia quando si ha fame, quando si può, si perde la triade inossidabile colazione-pranzo-cena. Il fuori pasto sta diventando un’istituzione ma parallelamente cresce la domanda di “snack” (in realtà alimenti e bevande anche tradizionali ma presentati per il consumo on-the-go) salutisti, veloci, rivolti a diverse occasioni di consumo nell’arco della giornata.

5. Grassi e zuccheri: “buoni” contro “cattivi”. Le campagne contro l’obesità hanno stigmatizzato l’uso di grassi insaturi a favore di grassi “buoni” (olio extravergine di oliva, omega 3), il burro è preferito alla margarina, i dolcificanti naturali a quelli artificiali.

Anna Muzio

Bertinelli lancia il Senza, formaggio senza lattosio né glutine

Si chiama Senza ed è un formaggio di latte vaccino crudo, prodotto utilizzando la stessa filiera del Parmigiano Reggiano e stagionato 60-90 giorni.

Prodotto dall’azienda agricola Bertinelli, il Senza viene prodotto con caglio vegetale, privo di conservanti e additivi. Non contiene lattosio e glutine ed è ottenuto trasformando il solo latte delle bovine che pascolano sui colli del parmense. Il Senza è un formaggio ricco di proteine (quasi 30 gr su 100 gr di prodotto), privo di carboidrati e zuccheri. Contiene acidi grassi Omega 3 (0,3 gr su 100 gr di prodotto), cosa che lo rende adatto alla dieta dei vegetariani, dei lattosio intolleranti, dei galattosio intolleranti, dei diabetici e dei celiaci, oltre ad aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari, per la presenza di acidi grassi Omega 3.

È disponibile per il canale moderno sia porzionato, in tranci e vaschetta anche affettato, sia grattugiato in busta.

Nicola Bertinelli, il giovane imprendotore agricolo titolare dell’azienda parmense, ha recentemente ricevuto a New york dal sindaco Bill de Blasio il Premio “Man of The Year” assegnato da ILICA – Italian Language Inter-Cultural Alliance. Creata da un gruppo di businessman italiani negli Usa, ILICA è una fondazione impegnata nella promozione della lingua e della cultura italiana. Bertinelli è stato premiato “per il suo talento imprenditoriale e per la sua capacità di dare nuova linfa all’azienda agricola di famiglia, conciliando alla perfezione tradizione e modernità”: caratteristiche che lo hanno portato ad avere successo con i suoi prodotti nel mercato Usa.

Soia Edamame Orogel, coltivata in Italia e Ogm free

Arriva da Orogel, nella linea di referenze surgelate il Benessere ricche di sostanze utili per l’organismo e con un bassissimo contenuto di sale, la soia Edamame.

Si tratta di una varietà che ha origini antichissime ed è consumata da secoli in Cina e in Giappone, particolarmente apprezzata per il suo gusto unico e le numerose proprietà benefiche: essendo ricca di proteine, fibre, vitamine e amminoacidi essenziali è l’ideale anche per vegetariani e vegani alla ricerca di un cibo completo.

La Soia Edamame Orogel viene coltivata esclusivamente in Italia, nella pianura padana particolarmente adatte a questo tipo di piantagioni.

La semina avviene in primavera e la raccolta durante l’ estate. I baccelli di soia vengono raccolti ancora verdi e teneri per poi essere lavorati con cura. Segue immediatamente il processo di surgelazione, per conservare al meglio le caratteristiche nutritive. I semi selezionati sono certificati OGM free.

Quattro le referenze di Soia Edamame proposte in busta: in baccello da 600 grammi, sgranata da 300 grammi, Polpettine di soia con verdura da 250 grammi e Verdurì, passata di verdure con soia da 600 grammi.

Comipro entra in VéGé con l’Home&Personal Care

Comipro, storico consorzio che riunisce grossisti distributori del settore Home e Personal Care, aderisce a Gruppo VéGé.

Le 15 imprese consorziate d’ora in avanti usufruiranno dei servizi di marketing e supporto alla vendita del Gruppo e saranno seguite dalla nuova divisione Cura&Persona appositamente costituita e guidata dal Coordinatore Nazionale Giuseppe Maiello.

Con questa new entry il Gruppo VéGé, prima organizzazione della Grande Distribuzione Associata nata 55 anni fa, rafforza il proprio presidio sul comparto Home e Personal Care.

Comipro, storica realtà consortile che da 32 anni raggruppa grossisti distributori del settore sparsi sull’intero territorio nazionale, nel 2013 ha superato i 230 milioni di fatturato alla vendita.

BRF: dal Brasile alla conquista del mondo con il food hi-tech

The booth of BRF at Sial Paris.

Un consumatore esigente e globalizzato, con gusti ben precisi che richiede sempre più dall’industria del food prodotti “facili”, veloci, ma anche gustosi e personalizzati, localizzati sui suoi gusti ma con un tocco internazionale, con esigenze salutiste che non possono più essere ignorate, ha bisogno di prodotti non tanto nuovi (ché il nuovo prodotto spesso non ha molto di nuovo da dire, come si vede dal flop della gran parte dei lanci sul mercato), ma innovativi. Questa la richiesta: l’offerta invece può venire dal mercato globale ormai, da grande produttori di Paesi una volta in via di sviluppo ma ormai entrati nell’arena mondiale. A questo consumatore guarda BRF, un nome di cui probabilmente sentiremo parlare spesso in futuro. Il settimo produttore di food del mondo, basato in Brasile, specializzato in alimenti surgelati, pesce e pollo in primis, sotto forma per lo più di materie prime, ha deciso infatti di partire alla conquista del mercato globale. Con una nuova strategia che punta sull’innovazione e sulla commercializzazione di prodotti ad alto valore aggiunto.

In Europa, una delle aree dove la compagnia ha intenzione di svilupparsi, BRF punta a diventare tra i primi cinque produttori di carni e pesci surgelati trasformandosi da fornitore di soluzioni standard a soluzioni personalizzate e di marca, con un forte focus sulla qualità e l’innovazione, come ha spiegato Marcos Delorenzo, il nuovo Marketing Manager per Europa ed Eurasia. «L’Europa è infatti un mercato maturo aggiunge il general manager West e South Europe Cristophe Vasseur – con consumatori che puntano alla convenienza, mangiano take away o in catene di ristoranti fast food. Ed è un mercato diversificato, con ad Ovest catene con marchi commerciali propri anche molto forti e una parte orientale dove l’offerta retail è frammentata e le private label ancora deboli. Un mercato insomma diversificato, cui BRF intende proporre soluzioni personalizzate, sia per il BtoB che per le catene di ristorazione.

Il nuovo processo di internazionalizzazione si baserà su tre pilastri: marca, distribuzione e produzione locali. Una strategia che prevede acquisizioni di produttori e distributori sul mercato internazionale, ma anche la costruzione di impianti propri e lo sviluppo di prodotti e campagne di marketing ritagliate sulle diverse culture ed esigenze locali. La prima struttura del “nuovo corso” sarà costruita ad Abu Dhabi all’inizio del 2015, in un mercato emergente dalle grandi potenzialità.

I nuovi prodotti nascono in un centro di 12.500 mq

La compagnia, inserita da “Forbes” tra le 100 più innovative del mondo, punta sulla ricerca e sviluppo grazie al BRF Innovation Center (BIC) di Jundiaí, in Brasile, un complesso di 12.500 mq dove vengono creati e testati prodotti a base di carne, pasta, verdure, ma anche i nuovi packaging, e dove lavorano 180 tra ricercatori e tecnici. Ha 40 marchi in portfolio (i più importanti sono Sadia, Perdigao, Qualy, Batavo e Elegê), che commerciano in carne (pollo e maiale), pasta, margarine, pizza surgelata e verdure. La produzione avviene invece in 58 fabbriche di cui 47 in Brasile, 9 in Argentina e due in Europa, in Olanda e Regno Unito. I 22 uffici commerciali gestiscono clienti in 110 Paesi. È la settima compagnia alimentare al mondo ed è responsabile del 20% del mercato di pollame globale. Nel 2013 ha fatturato 9,9 miliardi di euro.

Anna Muzio

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