Fratelli Carli, storica azienda olearia di Imperia, continua l’espansione in Italia del canale retail con l’inaugurazione a Pavia di un nuovo Emporio, in pieno centro. Qui sarà possibile trovare e degustare non solo l’ Olio Carli, ma anche le conserve alimentari della tradizione ligure e mediterranea, insieme a tutti quei prodotti che hanno nell’olio di oliva l’elemento alla base della loro bontà.
Con i suoi 115 metri quadri, si tratta del più grande punto vendita della catena, dopo quello presente ad Imperia, nel cuore dello stabilimento. Dodicesimo in Italia e sesto in Lombardia, il nuovo negozio sarà anche il primo in cui verrà lanciato il concept “Sostenibili per natura”, per valorizzare il percorso di innovazione sostenibile che l’azienda persegue giornalmente nei confronti del territorio, dell’ambiente e delle persone, lungo l’intera filiera produttiva.
In assortimento, oltre al famoso Olio Carli (di Oliva o Extra Vergine), anche tonno, verdure sott’olio, olive, peperoncini ripieni, pesto e sughi pronti, pasta fresca, liscia o ripiena, tortini freschi salati che cambieranno nel corso dell’anno a seconda della verdura di stagione disponibile. E poi ancora vini, aceti, creme di frutta. Ma anche, cosmetici e saponi a base di olio di oliva.
Fratelli Carli, che ha fondato il proprio modello di business puntando per un secolo sulla vendita per corrispondenza, nell’ultimo decennio, ha deciso di affiancare a questo canale punti vendita fisici, dove incontrare nuovi consumatori e consentire loro di vivere un’esperienza completamente immersiva tra i valori e le peculiarità della marca.
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Fratelli Carli apre a Pavia il suo dodicesimo store
Sanpellegrino cresce del 4%, trainato dai brand internazionali
Sanpellegrino continua a crescere e chiude il bilancio 2018 con un fatturato di 928 milioni di euro, con un incremento del 4% a valore rispetto all’anno precedente.
Sono stati i brand internazionali a trainare le performance del Gruppo che ha realizzato il 56,9% del fatturato attraverso l’export. Le acque minerali S.Pellegrino e Acqua Panna, ambasciatrici del made in Italy in oltre 150 Paesi nel mondo, sono cresciute a valore rispettivamente del 6% e del 10%.
Nel 2018 Sanpellegrino ha registrato un giro d’affari di 529 milioni di euro sui mercati internazionali, con un incremento del 8% rispetto al 2017, e con picchi del 25% in UK, del 19% in Francia e del 18% in Germania e in Cina. Gli Stati Uniti si confermano il primo Paese in ordine di importanza con una crescita del 12% rispetto al 2017.
In Italia
Sul mercato domestico il Gruppo ha conseguendo un fatturato di 400 milioni di euro e confermando sostanzialmente i valori del 2017. Prestazioni positive anche in Italia per i brand S.Pellegrino e Acqua Panna, che hanno registrato complessivamente un incremento del 3% a volume, mentre i brand Levissima e Nestlé Vera si sono attestati sui volumi del 2017.
“L’esercizio 2018 si è chiuso con un incremento delle performance registrate sui mercati esteri dai nostri brand internazionali S.Pellegrino e Acqua Panna che confermano l’apprezzamento della qualità, dei valori e dello stile di vita italiano portati dai nostri prodotti sulle tavole di tutto il mondo. – ha dichiarato Federico Sarzi Braga, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino – Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati raggiunti dalla nostra famosa acqua con la stella rossa che quest’anno celebra 120 anni di storia, un successo tutto italiano, simbolo del nostro modo di fare impresa. Nel 2019 svilupperemo ulteriormente anche Acqua Panna avviando un piano di investimenti per sostenere il business nei prossimi anni e dare uno slancio ancora più forte all’internazionalizzazione di un brand che ha superato i 300 milioni di bottiglie vendute nel mondo”.
Investimenti
Sanpellegrino ha chiuso il 2018 con l’annuncio di un investimento di 70 milioni di euro stanziati in tre anni per il re-design architettonico e l’incremento di efficienza del sito produttivo di Scarperia oltre alle attività di comunicazione sui mercati internazionali per fare di Acqua Panna la “premium still water” del Gruppo nel mondo.
Nello stabilimento Nestlé Vera di San Giorgio in Bosco, il Gruppo Sanpellegrino sta, inoltre, investendo circa 29 milioni di euro in una nuova linea di lattine e in un nuovo magazzino.
Nel 2018 si è anche conclusa la fase di progettazione esecutiva della Flagship Factory, progetto destinato a riflettere il valore del luogo in cui nasce e viene imbottigliata l’acqua minerale S.Pellegrino. A primavera 2019, sono stati avviati i lavori per la costruzione della nuova area di sosta multipiano che sorgerà all’interno della superficie dello stabilimento attualmente utilizzata per il posteggio degli automezzi. L’area di sosta multipiano, progettata con una tecnologia innovativa dallo studio internazionale BIG, guidato dal celebre architetto danese Bjarke Ingels, sarà una struttura iconica, aperta e trasparente, unica al mondo e pioniera di una nuova concezione di parcheggio, studiata per inserirsi in maniera armonica nel paesaggio.
Sal de Ibiza, dalle Salines d’Eivissa un prodotto naturale al 100%
Ottenuto esclusivamente dal parco naturale “Salines d’Eivissa”, nell’Isola di Ibiza, arriva sulle nostre tavole il SAL DE IBIZA, preziosa prelibatezza, naturale al 100%. I fragili cristalli si formano solo grazie all’azione del sole e del vento: per questo è particolarmente ricco di minerali e oligoelementi quali magnesio, potassio, fluoro e iodio.
Distribuito in esclusiva per l’Italia da D&C, il SAL DE IBIZA è disponibile in tre referenze:
- Granito Pur, sale marino interamente naturale, non trattato e prodotto secondo l’antica tradizione artigianale. Non è raffinato ma solo essiccato al sole e poi sottoposto a molitura. Nient’altro, perché un buon sale marino non ha bisogno che di sole, vento e mare. Granito Pur non contiene agenti distaccanti e quindi si presenta con granuli grossolani.
- Granito con Hierbas è arricchito con una dose generosa di erbe mediterranee, basilico, origano e rosmarino. Adatto per rendere più pregiata la carne grigliata, è perfetto anche in abbinamento con insalate fresche, antipasti estivi e primi piatti leggeri.
- Granito Citronela y Jengibre, infine è un vero viaggio nel Sud-Est asiatico, grazie allo zenzero dal gusto deciso e alla fresca citronella che lo rendono perfetto per accompagnare con eleganza pietanze esotiche a base di pesce, zuppe e curry al cocco.
EsserBella Profumeria lancia un contest dedicato alle mamme
EsserBella Profumerie ha lanciato in occasione della Festa della Mamma, il nuovo contest online #BeautifulMOMents.
Il concorso, attivo fino all’11 maggio, vedrà la pubblicazione giornaliera di Instagram Stories da parte di diverse beauty influencer sul profilo di EsserBella, attraverso cui verranno proposte delle domande su ricordi, abitudini ed emozioni legati allo speciale rapporto mamma e figlia nel mondo del beauty, alle quali la community del brand sarà invitata a rispondere in modo del tutto personale.
Le interazioni finora ottenute sono numerose, il dialogo tra brand e community sui ricordi madre-figlia in vista di un giorno così speciale si fa sempre più ricco e l’interesse è scaturito anche dai numerosi premi in palio, tra cui tanti prodotti di make up, fragranze e skincare di grandi marchi come Shiseido, BareMinerals, Elie Saab, Narciso Rodriguez e Zadig & Voltaire e tanti altri ancora.
Numerosi anche i risultati riscontrati in relazione alle preferenze degli utenti registrati.
In particolare, è emerso come per il 50% dei partecipanti fosse quasi una magia osservare la mamma mettere il mascara, mentre per il 48% il rossetto rosso sia in assoluto il colore preferito delle proprie madri.
Tecnologia di consumo: calo dello 0,6% ma continua a crescere l’online

Tecnologia di Consumo: dopo aver chiuso il 2018 con una crescita del 3%, il primo trimestre del 2019 fa invece registrare un decremento del fatturato del -0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un fatturato complessivo di 3,3 miliardi di euro.
Ecco quanto emerge dalle rilevazioni GfK realizzate con metodologia Retail Panel.
Scendendo più nello specifico, vediamo peò che, mentre le vendite nei punti vendita tradizionali sono diminuite del -2,2%, continua invece a performare con successo l’online (+9,2%), che arriva a rappresentare nel primo trimestre del 2019 il 15,7% delle vendite a valore nonostante la bassa stagionalità del periodo.
Il comparto Telecom, pur confermandosi il settore più importante con una quota del 39,2% sul valore complessivo dei Technical Consumer Goods., sta però rallentando attestandosi su un modesto +0,3%.
Molto bene, invece, il Piccolo Elettrodomestico (+9,6%) e il Grande Elettrodomestico (+1,7%) che arrivano a rappresentare rispettivamente il 9,8% e il 14% del totale Tecnologia di Consumo.
Nubi nere, invece per gli altri settori:
- Il settore IT/Apparecchiature per l’ufficio che flette del -0,8% (anche se si conferma il secondo per importanza);
- L’Elettronica di Consumo (Audio/Video) (-7,2% vs rispetto al 2018) e il comparto della Fotografia (-23,3%).
Metodologia
Attraverso la metodologia del Retail Panel, GfK Italia rileva in maniera continuativa (su base mensile o settimanale) gli acquisti effettuati nel nostro Paese – sia online che offline – del comparto dei beni durevoli di consumo.
I dati riportati sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e marzo 2019. Tutti i trend sono a valore e il confronto è con l’andamento del mercato nel primo trimestre 2018.
Melinda: 4000 soci ci mettono la faccia
Melinda ci mette la faccia, anzi, le facce. Quelle di ben 4000 frutticoltori, per l’esattezza. È partito infatti il progetto “Le 4.000 facce di Melinda”, che vede i volti dei soci frutticoltori del Consorzio protagonisti sulle confezioni di mele disponibili nei punti vendita fino alla fine di giugno. Per la prima volta nella storia dell’ortofrutta, chi acquista una mela può “guardare negli occhi” chi l’ha coltivata con tanta passione e dedizione, che si fa garante del proprio prodotto “mettendoci la faccia”.
Sono stati in molti i soci di Melinda a mettersi in gioco, presentandosi volontariamente per farsi fotografare in un set appositamente allestito nella propria cooperativa frutticola. Oltre 1.000 scatti che, in rappresentanza delle 4.000 famiglie del Gruppo, ritraggono l’orgoglio di uomini e donne in grado di trasmettere ai consumatori la fierezza di un lavoro autentico, svolto con passione oggi come un tempo, che celebra Madre Natura e i frutti che offre, stagione dopo stagione.
La campagna “Le 4.000 facce di Melinda” rispecchia la filosofia dell’azienda, che si presenta al pubblico per quello che è, in maniera schietta, autentica e trasparente: una grande famiglia, nella quale regnano spirito di cooperazione e senso di appartenenza, attraverso un profondo legame con il territorio. I visi stampati sugli imballaggi, infatti, consentono di avvicinare gli acquirenti, almeno idealmente, all’universo celato dietro a una Melinda, fatto di lavoro, passione, sacrificio e tante storie di vita, anche grazie all’accostamento di pensieri espressi dagli stessi agricoltori, che descrivono le caratteristiche uniche che distinguono le mele prodotte nelle valli di Non e Sole. Una ulteriore garanzia della qualità, del valore e dell’unicità della frutta Melinda e della trasparenza con cui il Consorzio opera sul mercato.
Melinda nel corso degli anni, ha sempre ricercato i migliori fornitori, oggi in grado di stampare in digitale milioni di confezioni tutte diverse tra loro grazie alla tecnologia di ultimissima generazione di cui si sono dotati. Un processo che coniuga la vocazione al rispetto e alla cura della tradizione, con la volontà di innovarsi continuamente, operando sul mercato con attività di marketing altamente innovative e distintive, come solo le grandi aziende sanno fare.
La campagna non si esaurisce sulle confezioni, ma si completa sul web attraverso un progetto che prevede l’utilizzo di brevi video e l’uso di foto di backstage con interviste realizzate durante il lavoro nei campi.
“Fin dal momento in cui gli uomini di Melinda ci portarono a conoscenza del progetto, capii quanto fosse straordinario – dichiara Fausto Ferretti, Amministratore Delegato di Sandra Spa -. Dare un viso a ciascun imballo è un’idea geniale. Provo a immaginare quanto possa essere stimolante ed emozionante potersi rivedere nei punti vendita per ciascun frutticoltore. Realizzare in modo industriale tale progetto è stata un’opera immensa. Penso che la riproduzione di immagini abbinate ad altrettanti slogan così numerosi non fosse mai stata realizzata prima d’ora. È stata un’esperienza che ha messo a dura prova l’intera filiera: Melinda, la nostra intera organizzazione e i nostri fornitori di tecnologie, con una menzione speciale a Barberán s.a. per il supporto sulla componente software del dato variabile. Uno straordinario esempio di lavoro di squadra che ha registrato uno splendido risultato e in tempi record”.
“Ora l’Italia può vedere i volti di coloro che le Melinda le producono – dichiara Giuseppe Ghelfi, Commerciale della Ghelfi Ondulati Spa -. L’essere parte di questo progetto ci rende orgogliosi per la felicità che diamo. I numeri ci dicono l’eccezionalità dell’operazione: si sono serializzate milioni di scatole una diversa dall’altra, risultato irraggiungibile senza l’apporto del marketing Melinda, della tecnologia di stampa HP e dei nostri ragazzi della Ghelfi Ondulati“.
Italiani: incubi e paure. La ricerca Censis-Conad

Italiani preoccupati, per l’oggi, ma ancora di più per il domani. Ma anche nervosi e sospettosi, verso tutto ciò che è diverso. Ecco alcune delle evidenze emerse dalla ricerca «Cosa sognano gli italiani» realizzata dal Censis in collaborazione con Conad nell’ambito del progetto «Il nuovo immaginario collettivo degli italiani».
Secondo il 55,4% degli italiani, infatti, negli ultimi dodici mesi la situazione economica del Paese è peggiorata (per il 36,9% è rimasta uguale, solo per il 7,7% è migliorata). Per il 42,3% è peggiorato anche l’ordine pubblico, il rischio di essere vittima di reati (la situazione è rimasta uguale per il 47,6%, è migliorata per il 10,1%). E forte è il timore che il peggio debba ancora arrivare: infatti sono il 48,8% degli italiani è convinto che nei prossimi dodici mesi la situazione economica peggiorerà (resterà uguale per il 34,7%, migliorerà solo per il 16,9%), per il 40,2% peggiorerà anche la sicurezza (resterà stabile per il 42,4%, migliorerà per il 17,4%).
Episodi di intolleranza
Per il 70% degli italiani nell’ultimo anno sono aumentati gli episodi di intolleranza e razzismo verso gli immigrati. Le cause sono: le difficoltà economiche e l’insoddisfazione della gente (50,9%), la paura di subire reati (35,6%), la percezione che gli immigrati in Italia siano troppi (23,4%). Il peggioramento della situazione economica e della percezione delle condizioni di sicurezza porta alla caccia del capro espiatorio. Da qui il rischio che le attuali distanze divengano incolmabili: il 20,4% degli italiani si sente distante da persone con valori diversi dai propri (sul ruolo della donna, la famiglia, ecc.), il 19,8% da persone che conducono stili di vita diversi dai propri, il 17,5% da persone con altre idee politiche, il 15,7% dalle persone di un’altra nazionalità, il 15,5% da chi è di un’altra religione.
Aumenta la sfiducia
Sono poche le figure istituzionali di cui ci si può ancora fidare: si possono contare sulle dita di una mano: grandi scienziati (40,7%), il Presidente della Repubblica (30,7%), il Papa (29,4%) e i vertici delle forze dell’ordine (25,5%). Mentre godono di una fiducia ai minimi termini: i vertici dei partiti (4%), i parlamentari (3,2%), i direttori di giornali e telegiornali (3,6%), gli editorialisti e gli opinion maker (3,8%), soprattutto i banchieri (1,5%). Poco più alta è la fiducia riposta nei grandi imprenditori industriali (10,9%) e nei vertici dei corpi intermedi e delle associazioni di categoria (8,1%). La post-verità ha generato la voglia di figure rassicuranti, che siano l’incarnazione del senso di responsabilità e in grado di trasmettere sicurezza.
Italexit?
Non sembra che gli italiani ne abbiano voglia, almeno non il 66,2% di essi.
Il 65,8% è contrario al ritorno alla sovranità nazionale con l’uscita dall’Unione europea. Il 52% non è favorevole all’idea di ristabilire confini impermeabili e controlli alle dogane tra i Paesi europei. Però tra le persone con redditi bassi sono più elevate le percentuali di chi si dice d’accordo con il ritorno alla lira (il 31%, rispetto all’8,8% delle persone con redditi alti), l’uscita dall’Ue (il 31,6%, contro l’11% delle persone con redditi alti), il ripristino di frontiere e dogane tra i Paesi europei (il 39,2%, rispetto al 25,3% delle persone con redditi alti). In questi casi, una Unione europea disattenta alle condizioni dei ceti meno abbienti è percepita come matrigna, da cui sarebbe meglio fuggire.
Voglia del “giusto”
Il grande sogno italiano non è fatto però di assistenzialismo, né di «Stato padrone», né di un generico buonismo, ma è quello di ricevere il giusto riconoscimento economico. Secondo gli italiani, i fattori irrinunciabili per una crescita senza esclusi sono: dare più spazio al merito e a chi è bravo, favorendo i più capaci e i meritevoli (52,1%), maggiore uguaglianza e una distribuzione più equa delle risorse (47,8%), più welfare e protezione sociale per dare maggiore sicurezza alle persone (34,3%), minore aggressività e rancore verso gli altri (33,1%). Concretamente, il 73,9% degli italiani si dice favorevole all’imposizione di una tassa sui grandi patrimoni e il 74,9% all’introduzione di un salario minimo per legge.
«Mentre tutto il dibattito pubblico si arrovella sulle piccole variazioni da zero virgola al rialzo o al ribasso del Pil, rischiamo di sottovalutare quanto sia importante poter contare su un immaginario collettivo ricco e vitale, positivo e propulsivo, come ingrediente indispensabile dello sviluppo» annota Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis.
«I risultati della ricerca Censis Conad ci raccontano un‘Italia ancora immersa nell’incertezza. Un dato, questo, che trova conferma nelle indagini realizzate da Conad sulle scelte di acquisto dei consumatori: il 42% di loro è convinto che il potere di acquisto delle famiglie sia diminuito, il 38% ritiene che sia rimasto invariato, solo il 10% crede che sia cresciuto. Emergono però anche comportamenti positivi, come l’attenzione alla lotta agli sprechi, che in una scala di valori da 1 a 5, per gli italiani vale 4,3 punti, alla sostenibilità dei prodotti (3,96 punti) e al rispetto dei diritti degli attori della filiera (4 punti). Non solo. Per un consumatore su tre la fiducia nel territorio di provenienza dei prodotti alimentari costituisce una delle maggiori leve di acquisto. È un messaggio molto chiaro: mai come in questo momento gli italiani sono in cerca di punti di riferimento solidi, chiedono di potersi fidare», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese.
Pedon: nuovo logo, nuova immagine, nuova linea
Pedon inaugura un nuovo progetto di marca rivolgendosi ai flexitariani, consumatori consapevoli che seguono una dieta mediterranea evoluta, prediligendo le soluzioni vegetali. Per soddisfali, l’azienda punta su tre punti cardine che caratterizzano la marca. L’esperienza sul campo; l’innovazione creativa; il gusto del benessere, che significa valorizzare legumi, cereali e semi come il “buono che fa bene” attraverso un percorso educational su modalità e possibilità di preparazione e ricettazione.
Questo progetto di marca parte da un’immagine completamente rinnovata. L’essenza di Pedon è racchiusa nel nuovo logo, il cui colore rosso richiama l’attenzione con una tonalità fresca e brillante, per guardare al futuro senza dimenticare la propria storia.

La forma, morbida e rassicurante, rimanda alla vicinanza ai consumatori, mentre le linee curve del carattere esprimono l’anima giovane ed estroversa del brand, il cui core business è esplicitato nei tre simboli che completano il segno grafico, ognuno di quali richiama un legume, un cereale e un seme.
A completamneo del progetto di marca, ecco anche una nuova linea:“I Pronti”. Si tratta di cereali e legumi cotti a vapore senza conservanti, già pronti da gustare, perfetti per lo stile di vita contemporaneo. Una gamma di 12 referenze suddivise in 3 linee per tutte le occasioni di consumo: MIX DI LEGUMI E CEREALI, LEGUMI, CEREALI.
La nuova linea I Pronti propone interessanti new entry:
- la novità assoluta è rappresentata dai MIX LEGUMI E CEREALI, fantasiose combinazioni di legumi e cereali per piatti unici pronti da gustare, proposti in una linea di 3 referenze inedite: Sorgo e Ceci con semi di zucca, un mix senza glutine, perfetto per celiaci perché certificato dalla Spiga Barrata, Ceci e Farro integrale e, infine, Lenticchie e Cereali Antichi;
- per quanto riguarda i LEGUMI, le novità sono 2: i Cannellini, best seller con una fetta del 41% del mercato dei fagioli in commercio, e lo sfizioso Misto Legumi composto da Tondini, Ceci e Adzuki verdi, unico nella categoria. A queste due novità si affiancano le referenze già note: Lenticchie, Ceci, Fagioli Rossi ed Edamame. Versatili e dal sapore genuino, sono perfetti per insalate, zuppe e contorni;
- i CEREALI, proposti come alternativa a pasta e riso nelle 3 referenze già conosciute: Farro, Bulgur e Quinoa, 7 Cereali.
Tutta la linea “I Pronti” si presenta sul mercato con un completo restyling di immagine dei pack.
OroGiallo OraSì: arriva la bevanda con proteine di pisello giallo
Unigrà lancia OroGiallo OraSì, bevanda con proteine di pisello giallo che rappresenta la prima e unica alternativa proteica alla soia. In questo modo OroGiallo cavalca il successo del mercato delle bevande vegetali, cresciute senza sosta in tutto il mondo, anche in Italia, dove i consumatori appaiono sempre più orientati verso segmenti alternativi al latte vaccino, tanto che si stima che, da qui al 2023, il “lactose free” crescerà di un ulteriore 30,5%, a fronte di una costante flessione del lattiero-caseario (Fonte dati: Nielsen Market Track 2018 – Euromonitor International).
La “post milk generation” è infatti un target in continuo aumento. Basti pensare che, tra il 2013 e il 2018, in Europa, i nuovi lanci in ambito FMCG caratterizzati da claim associati alle proteine sono cresciuti del 407% (Fonte dati: Mintel 2018).
Arricchita con calcio e vitamina D, OroGiallo OraSì ha un importante contenuto di proteine vegetali (4 g per porzione) e un basso contenuto di carboidrati, zucchero e grassi, inoltre è senza allergeni e Ogm .
“Crediamo che OroGiallo – dichiara Federico Camiciottoli, Direttore Business Unit Consumer Unigrà – possa essere accolta positivamente da un consumatore sempre più attento alla promessa di benessere offerta dai prodotti che, nel nostro caso, è ben evidenziata on pack. Supporteremo il lancio di OroGiallo con una campagna stampa trade e una campagna televisiva da fine maggio e digitale che coprirà tutto il 2019″.
Luxury disruption: serve innovare i modelli di business
Fisico o digitale?
In effetti non è più questa la distinzione dirimente. Quello che oggi conta, e che fa realmente la differenza nell’immaginario di un consumatore sempre più internazionale e globetrotter, è che il negozio NON sia noioso.
Originalità e divertimento sono le nuove parole d’ordine in grado di soddisfare clienti connessi e digitali, dediti all’omnicanalità. Un negozio “phygital” (chedendo venia per l’orribile neologismo), che però non rinneghi i valori dell’artigianlaità e dell’esclusività.
Ecco alcune delle principali evdienze del White Paper Come cambia il mercato del lusso nell’era della experience economy elaborata da M-Cube Digital Engagement, gruppo italiano leader nel retail digital engagement per grandi marchi retail e fashion, che ha fotografato il mercato luxury a livello mondiale e analizzato le tendenze future.
Ma chi è il nuovo cliente del lusso?
In termini di nazionalità, si registra una presenza crescente di tutsiti di paesi emergenti come Russia, Sud Corea, ma soprattutto Cina, da cui proviene 1 cliente su 6. Il nuovo cliente ama viaggiare e fare shopping all’estero.
Il 30% degli acquirenti è nella fascia dei millennial, (scontrino medio di $1.400) target che nel 2024 rappresenterà addirittura il 50% degli acquirenti.
Naturalmente il device preferito per gli acquisti è lo smartphone e i social sono la piattaforma preferita per scambiare opinioni e pareri.
La qualità? Continua ad avere un ruolo. Certo. ma da sola non basta più: la strategia vincente per i brand sia da ricercare in un modello evoluto di Customer Experience Management, giocato su più piani di ascolto e di relazione.
Customer experience evoluta
In un mercato così focalizzato sulla gestione della customer experience, diventa prioritario ricorrere a una nuova intelligenza phygital (physical+digital), che impatta in modo significativo sul modo in cui vengono sviluppati, commercializzati, venduti e rilasciati prodotti e servizi.
Uno sguardo alle più recenti concretizzazioni, potrà contribuire ad arricchire il tema.
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I 7 trend topic individuati da M-Cube
Consumatore globetrotter – dunque – ma anche giovane, omnichannel e deciso a NON annoiarsi: in questo scenario come dovranno parsi le aziende, su quali leve dovranno puntare?
Da M-Cube un vademecum contenente 7 trend topic da non dimenticare:
- L’artigianalità assume più importanza dell’estetica: tornano valori quali esclusività, artigianalità, qualità e classicità, essenziali per i consumatori core che attribuiscono loro un peso ben superiore rispetto alla qualità come riconoscibilità del brand e alla componente estetica.
- Il “made in” punto distintivo dell’attrazione: la provenienza dei prodotti è una discriminante per l’80% dei consumatori, soprattutto nei paesi emergenti. In questo senso il made in Italy riscuote ancora ampi consensi, superando il primato del Made in France.
- Il passaparola è un differenziale del business: i 2/3 dei consumatori sono soliti raccomandare e suggerire i propri brand preferiti.
- Gli uomini i nuovi protagonisti dei consumi di lusso: il segmento maschile è in crescita e acquistano per sé ma anche per gli altri, con i regali che rappresentano il 30% dei loro acquisti.
- Assortimento e prezzo come binomio che guida l’interesse: il nuovo consumatore effettua molti dei propri acquisti al di fuori del proprio paese, a causa di prezzi più convenienti e maggiore assortimento. Milano si registra come seconda solo a Parigi come meta di shopping, con Mosca, Singapore e Macao che si avvicinano alle principali città italiane nelle preferenze dei consumatori.
- Localizzazione dei concept store in base alle aree geografiche: i consumatori dei paesi maturi preferiscono negozi specializzati in location esclusive che consentano un’esperienza d’acquisto intima mentre quelli delle realtà emergenti prediligono i grandi flagship store in cui la tradizionale esperienza fisica si fonde con quella virtuale e digitale.
- Convergenza phygital (physic & digital): il mondo digitale influenza oltre il 50% degli acquisti. I clienti si sono abituati a cercare online informazioni e opinioni, molto prima dei prodotti e oltre a un exploit dell’e-commerce, che passerà dall’attuale 5% del totale al 15%.
A commento di queste evidenze, il Group CeO di M-Cube Manlio Romanelli ha dichiarato: “L’evoluzione del mercato del lusso e di conseguenza del profilo dei clienti sta portando i brand a rivolgersi con sempre maggiore attenzione al mondo del digitale e della tecnologia per rendere i propri store ancora più vicini all’idea di esperienza di shopping multisensoriale che il cliente si aspetta.”










