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Pastificio Di Martino “conquista i cieli” con il suo store

Pastificio Di Martino inaugura il primo pasta store monomarca italiano all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Novantadue metri quadrati per un’esposizione di oltre 100 formati di pasta di Gragnano IGP al primo piano della Boarding area, l’area prima degli imbarchi.

Il progetto architettonico, firmato dall’architetto e designer Marcello Panza, punta all’emozione: nei materiali, nella scelta dei colori e nell’esposizione, tutto parla di italian style e di pasta intesa come “convivialità, piacere, tradizione”. In primo piano i formati lunghi avvolti a mano nella tipica carta blu, la carta maccheroni, che porta con sé il gusto autentico della pasta italiana di qualità. Sugli scaffali a vista i 100 formati del Pastificio inclusi i formati speciali, la linea integrale e quella biologica; le scatole di latta dal sapore rétro per le confezioni regalo, una linea di piatti in ceramica realizzate artigianalmente su disegno esclusivo ed ancora i grembiuli ed altri gadget aziendali. Completano l’offerta le ceramiche di Vietri dipinte a mano della storica manifattura Solimene di cui lo store Di Martino è rivenditore in esclusiva nell’Aeroporto di Napoli e una linea di ceramiche di design del collettivo irpino Bhumi Ceramiche. Per raccontare la pasta al pubblico italiano e internazionale in transito in aeroporto è stato realizzato anche un grande pannello retro illuminato in cui per ogni formato di pasta viene indicata in un’unica facile tabella intensità, versatilità, condimento e abbinamento consigliato.

Con l’apertura del primo store monomarca Pastificio Di Martino inaugura il brand Di Martino air con cui aprirà nei prossimi 18 mesi altri 16 punti vendita negli Aeroporti internazionali di tre continenti. La pasta come ambasciatrice italiana nel mondo, questo il progetto di Di Martino air. Entro il 2016 apriranno i pasta store a Roma e a Venezia e a seguire la pasta di Gragnano Igp sbarcherà negli Aeroporti di Dubai, Singapore, Taipei, Tokio, Shanghai, Pechino, Hong Kong, New York, San Francisco, Chicago, Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam.

Selex investirà 152 milioni e si avvia a superare il traguardo dei 10 miliardi di fatturato

Con sessantanove i nuovi punti vendita 152 milioni di investimenti previsti nel 2016, non si raresta la crescita di Selex, che nel 2015 prevede un fatturato complessivo di 9.850 milioni (grazie anche all’ingresso de Il Gigante) con una crescita dell’11% e si proietta nel 2016 a superare il traguardo dei 10 miliardi.

Le stime di chiusura risultano leggermente al di sotto (circa 100 milioni) di quelle annunciate a fine giugno, segno che la ripresa dei consumi registrata nel trimestre estivo non si è ancora consolidata, come si è visto dall’ultima rilevazione Istat sul commercio al dettaglio.

Leggi anche Istat: a settembre si fermano le vendite al dettaglio. Bene la grande distribuzione

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A sostenere questa crescita all’assemblea dei soci è stato presentato il programma 2016 che prevede 69 i nuovi punti di vendita che le imprese associate a Selex inaugureranno in tutta Italia (per circa 89.000 mq complessivi) e 55 le ristrutturazioni, per investimenti pari a 152 milioni di euro e centinaia di nuovi posti di lavoro.

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Selex prosegue così nel suo cammino di sviluppo e di consolidamento sul territorio, registrando performance superiori alla media del mercato. Nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno la crescita, a parità di punti di vendita, è stata infatti pari a +1,9%, contro una media di settore Iper+Super del -0,15%.

«I risultati più che positivi ci incoraggiano a proseguire con sempre maggiore determinazione sulla strada dello sviluppo e del rinnovamento, per rispondere alle attese dei consumatori – ha dichiarato nel corso dell’assemblea Dario Brendolan, Presidente di Selex – Impegno, professionalità, coraggio di investire anche in tempi difficili. Sono questi i fattori di successo delle nostre Imprese Associate e del nostro Gruppo».

Oggi Selex, con una quota di mercato dell’11,3% (IRI, giugno 2015), è la terza realtà distributiva, presente in tutta Italia con una rete commerciale formata da 2.470 punti di vendita per 2 milioni di mq di superficie, con un organico di oltre 31.000 addetti. Supermercati, superstore e mini-iper, con oltre tre quarti della superficie di vendita complessiva, rappresentano il cuore del Gruppo. Le insegne più note sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano insegne regionali spesso leader sul territorio.

Numerose sono le sfide da affrontare nei prossimi anni e per le quali il Gruppo intende non farsi trovare impreparato. «Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una veloce evoluzione delle abitudini di consumo – ha detto nel suo intervento Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex – con implicazioni molto significative su assortimenti, formule di vendita e modalità d’interazione con i clienti. Tutte queste tendenze richiedono risposte da parte dei distributori che devono implementare esperienze multi-canale ed essere molto più distintivi nell’offerta».

Apre oggi a Monaco di Baviera il primo negozio europeo di Eataly

È nello storico edificio di Schrannenhalle il primo store europeo di Eataly, in apertura oggi: 4600 metri quadrati all’insegna del “Mangia meglio, vivi megli”, organizzato su due piani con ristoranti, pizzeria Rossopomodoro, mercato con oltre 10 mila referenze tutte nell’area dell’eccellenza alimentare italiana.

La formula è quella consolidata dell’insegna creata da Oscar Farinetti e dai suoi uomini. Di nuovo c’è la partnership siglata da Eataly Distribuzione con Signa Retail per sviluppare il concept in Germanoia, Austria e nella Svizzera tedesca, avendo dato vita a Eataly Distribution Deutschland GmbH. Signa Retail, non è un partner qualsiasi, perché ad esso fanno capo catene di ristoranti operanti nel mercato tedesco (Le Buffet), insegne come Karstadt Warenhaus, The KaDeWe Group e Karstadt Sports e le attività di real estate nei tre Paesi.

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«Eataly è il più dinamico concept di retail food in Europa – afferma il Ceo di Karstadt e Signa Retail Stephan Fanderl – e dopo l’apertura di Monaco abbiamo in programma almeno altri cinque punti vendita entro il 2021. Intendiamo anche valutare se alcuni aspetti individuali del concept di Eataly possono trovare attuazione in spazi più piccoli.Ciò significa che il Gruppo KaDeWe e Karstadt Warenhaus stanno valutando il potenziale di Eataly, se possa essere complementare oppure sostituivo al format di ristorazione Le Buffet».

La scelta di Monaco di Baviera per la prima realizzazione europea, furoi dall’Italia, come ulteriore tappa dell’espansione internazionale, è stata per Eataly una scelta naturale. «I tedeschi amano il cibo italiano e gli abitanti di Monaco considerano la loro città come quella più a nord d’Italia. Come sempre quando apriamo negozi fuori dall’Italia ricerchiamo la partnership con operatori locali affidabili e di qualità. Lo stesso è stato con Signa Retail per i nostri piani di sviluppo nei Paesi di lingua tedesca», è il commento del Ceo di Eataly Luca Baffigo Filangieri.

L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti.

Istat: a settembre si fermano le vendite al dettaglio. Bene la grande distribuzione

Battuta d’arresto a settembre per le vendite al dettaglio, che diminuiscono dello 0,1% rispetto ad agosto, ma rispetto al settembre 2014 vi è una crescita dell’1,5% in valore. Nei primi nove mesi dell’anno, dunque, le vendite sono aumentate dello 0,2% in valore.
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Lo afferma l’Istat nella sua rilevazione mensile sull’andamento del commercio al dettaglio. Con riferimento ai primi nove mesi, il valore delle vendite mostra variazioni positive sia per gli alimentari sia per i non alimentari (rispettivamente, +1,5% e +0,5%).

Significative le performance della grande distribuzione che rispetto al mese di settembre 2014 mette a segno una variazione positiva del 3,1% (risultato di un 3,2% per i prodotti alimentari e del 2,9% per quelli non alimentari), mentre si registra una variazione nulla per le imprese operanti su piccole superfici (-0,2% per gli alimentari e +0,1% per i non alimentari).

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Quanto alla tipologia di esercizio della grande distribuzione a settembre 2015 si registrano aumenti del 2,6% per le vendite degli esercizi non specializzati e del 5,3% per quelle degli esercizi specializzati. Tra i primi, aumentano del 2,6% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 3,5% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare.

In particolare, per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, si registrano aumenti per tutte le tipologie distributive: ipermercati (+2,7%), supermercati (+2,2%) e discount (+3,6%).

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Per quanto riguarda il valore delle vendite di prodotti non alimentari a settembre 2015 si registrano andamenti piuttosto eterogenei fra i vari gruppi. Le variazioni positive più ampie, in termini tendenziali, riguardano i gruppi di prodotti di Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+3,9%) e Abbigliamento e pellicceria (+2,5%). Le flessioni più marcate riguardano i gruppi Cartoleria, libri, giornali e riviste (-2,2%) e Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia (-1,1%).

Espansione internazionale per John Lewis: dopo l’Asia debutta in Olanda

Lo store John Lewis nella stazione di St Pancras, Londra.

Apriranno ad Amsterdam, Rotterdam e L’Aja a primavera 2016 i primi store della catena britannica John Lewis, insegna notissima nell’UK per l’assortimento e l’uso sapiente delle tecnologi e dell’e-commerce con piccoli negozi (dai 28 ai 46 mq) all’interno dei grandi magazzini d’alta gamma de Bijenkorf. L’obiettivo è di arrivare a sette pdv entro il 2017, in altrettante città olandesi.

Joh Lewis, che si è fatto conoscere per un assortimento di gamma medio-alta che spazia dall’abbigliamento, alla casa, all’elettronica.

 

La catena, forte nell’e-commerce (consegna in 27 Paesi europei Italia compresa e 6 extraeuropei) ha aperto negli ultimi due anni 14 negozi tra Singapore e le Filippine e sette negozi in Corea del Sud, sempre con la formula dello shop-in-shop. Per certo l’insegna, che assicura di “mantenersi focalizzata sul Regno Unito” sta perseguendo una strategia di internazionalizzazione (magari in un’ottica di click and colect?) tanto che, come ha dichiarato il managing director Andy Street: “nel 2016 speriamo di annunciare altre collaborazioni internazionali”.

A gennaio con Kiki Lab a New York alla scoperta delle innovazioni nel retail

Prosegue il percorso di Kiki Lab alla scoperta delle innovazioni nel mondo della distribuzione. Come tradizione, il prossimo appuntamento è un tour in una delle capitali della distribuzione innovativa e dove nascono i concept più interessanti, un mix di format, posizionamenti, settori food e non food: New York.

Dal 18 al 20 gennaio infatti, in occasione del Big Show della National Retail Federation, Fabrizio Valente accompagnerà in un tour negli store più interessanti della Grande Mela, dove vedere all’opera e approfondire i concetti chiave del nuovo retail, come la cross-canalità e l’integrazione del digitale nelle attività di vendita. Una prima lista di insegne da visitare c’è già: Whole Foods Market, Uniqlo, Google store, Trader Joe’s, Converse, REI, Warby Parker, BirchBox, Bloomingdale’s, T2 Tea, Macy’s, Duane Reade, Sunglasses Hut, H&M, Le District, Kroger, Cos, ma il programma finale verrà deciso con i partecipanti in base a indicazioni e preferenze. «Il retail tour nei punti vendita di New York consente ai partecipanti di entrare in contatto con catene leader, best performer, concept innovativi, interloquire con i retail manager e confrontarsi tra di loro durante le cene di debriefing», afferma Fabrizio Valente.

Iscrizioni entro il 15 dicembre.

Per maggiori informazioni Elisa Pavignani – 030.22.16.81 – elisa.pavignani@kikilab.it

Megamark affilia Superò e si rafforza in Campania

Il Gruppo Megamark, associato al Gruppo Selex, ha siglato in questi giorni un accordo con la famiglia Cristiano per l’affiliazione di 24 punti di vendita a insegna Superò presenti prevalentemente su Napoli.

Oltre all’affiliazione della rete commerciale, che comprende supermercati e superette e un cash & carry ubicato a Napoli, l’accordo prevede l’acquisto, insieme con altri imprenditori campani, di una piattaforma logistica a Pastorano (Ce) di circa 20.000 mq coperti e più di 60.000 scoperti, destinata a servire sia i negozi Superò sia gli altri punti di vendita che fanno capo a Megamark in Campania (56 unità tra dirette e affiliate) e in Molise.

I 24 punti di vendita neoaffiliati, che sviluppano 11.000 mq di superficie con un fatturato alle casse di circa 80 milioni e circa 400 addetti, continueranno a utilizzare l’insegna Superò, anche se sono già previste alcune ristrutturazioni di negozio e di format.

«Dove non arriva la forza del singolo – sottolinea il presidente di Gruppo Megamark Giovanni Pomarico – sicuramente arriva la forza del gruppo. È questo lo spirito che ha sempre contraddistinto lo sviluppo del franchising in Megamark».

L’affiliazione riveste un ruolo di punta nelle strategie e nelle politiche di Megamark. L’attuale rete franchising del Gruppo si compone infatti di oltre 300 punti di vendita (a cui si aggiungono i 24 Superò) con un fatturato in crescita del 12%. Grazie a questa nuova operazione, si prevede per il 2016 un ulteriore incremento del 20%, per un giro d’affari stimato di 350 milioni.

«Il franchising in Megamark è sempre stato un punto di riferimento e i numeri lo dimostrano – spiega Giovanni Sicolo, Direttore Vendite Franchising -. La trattativa è stata lunga e complessa ma, grazie alla forte volontà di tutti, siamo riusciti a raggiungere l’accordo. Avere a disposizione una piattaforma logistica sul territorio campano ci permetterà di ampliare, attraverso nuove affiliazioni, la nostra rete commerciale. Il nostro Gruppo infatti, è in grado di offrire proposte commerciali che spaziano dalla gestione delle piccole superfici fino ad arrivare ai maxistore, dalla formula Hi-Low a quella Every Day Low Price, avendo sempre ben in mente quella che è la nostra mission: “rendere accessibile la spesa di qualità».

Il Gruppo Megamark è presente in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria con una rete commerciale composta da oltre 400 punti di vendita a insegna Dok, Famila, A&O, Sole 365 e Sunrise. Il fatturato previsto per il 2016 dovrebbe superare i 1.000 milioni di euro, mentre gli addetti saliranno a più di 4.000.

Simply Credit, il nuovo servizio per gli imprenditori italiani

Nasce Simply Credit: un nuovo servizio esclusivo dell’insegna Simply, riservato agli imprenditori italiani che hanno scelto di affiliarsi alla catena.

Primo e unico servizio nel suo genere in Italia, Simply Credit è reso possibile grazie alla collaborazione con Confidi.net, società cooperativa di garanzia collettiva fidi costituita a Rimini nel 1989. Simply Credit mette a disposizione degli affiliati una serie di servizi, per coadiuvarli e assisterli nella gestione quotidiana dei punti vendita.

Con Simply Credit l’insegna entra in una nuova dimensione nel campo dell’affiliazione, basata non solo sulla fornitura di merce ma anche sulla costante presenza al fianco dell’imprenditore. Attraverso servizi esclusivi e prestazioni di miglior livello a prezzi più convenienti, Simply si pone l’obiettivo di aiutare l’affiliato nella gestione quotidiana della propria azienda, al fine di migliorarne i risultati economici.

Oltre alla creazione di prodotti e servizi esclusivi dedicati agli affiliati Simply, la partnership finanziaria con Confidi.net permette agli imprenditori di disporre di una rete di professionisti dedicati, il cui compito sarà quello di assistere i punti vendita e capire le loro esigenze.

I servizi offerti da Simply Credit sono molteplici e coinvolgono diversi settori, tra cui:

– servizi relativi al credito studiati appositamente sulle esigenze della GDO, per aiutare l’imprenditore ad ottenere risorse finanziarie agevolando l’accesso al credito bancario;

– servizi assicurativi e di consulenza assicurativa, per valutare correttamente la situazione del punto vendita e delle persone che ci lavorano, con il fine di tutelarle a condizioni vantaggiose;

– servizi di consulenza finanziaria, per consigliare l’imprenditore e aiutarlo a migliorare i risultati della propria azienda;

– servizi di noleggio a lungo termine di auto e veicoli aziendali, per sollevare l’imprenditore dagli oneri di gestione dei mezzi;

– servizi di Energy Saving, per migliorare l’efficienza energetica dell’azienda e ottenere risparmi importanti.

Disponibile per gli affiliati Simply da novembre, Simply Credit potrà essere arricchito di nuovi servizi sulla base delle indicazioni e delle esigenze espresse dagli imprenditori.

 

Giornata contro l’illegalità: contraffazione in crescita nell’abbigliamento, in calo nell’alimentare

In occasione della Giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace”, in programma il 25 novembre, Confcommercio ha difuso i dati di una ricerca condotta da Format, secondo cui sono in aumento gli acquisti illegali di abbigliamento, calzature e pelletteria, mentre diminuiscono quelli di prodotti ritenuti più a rischio per la salute, come alimentari, cosmetici e profumi.

L’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica: per il 72,1% dei consumatori “non si hanno i soldi per comprare i prodotti legali” e per il 70% dei consumatori “si pensa di fare in questo modo un buon affare, risparmiando”.

Il 72,4% dei consumatori è d’accordo con l’affermazione secondo la quale l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per chi è in difficoltà economica.

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Un consumatore su tre afferma che l’acquisto illegale è effettuato in modo consapevole. Cresce la consapevolezza dei consumatori sui rischi per la salute (l’80% contro il 71% del 2014) e per la sicurezza (il 66,2% rispetto al 63,3% dell’anno scorso) derivante dall’acquisto di prodotti/servizi illegali.

Sette consumatori su dieci inoltre sono informati sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative per l’acquisto di prodotti o servizi illegali e un consumatore su due ha letto, visto o ascoltato campagne di sensibilizzazione contro la contraffazione.

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Sul lato delle imprese, la ricerca evidenzia che il 62,1% di quelle del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti si ritiene danneggiato dall’illegalità (+1% rispetto allo scorso anno). A sostenerlo sono in prevalenza imprese del Nord Ovest (67%) e del Sud (64,6%), ma questo sentiment è in crescita tra le imprese del Nord Est (+10,4%) e del Centro (+3,1%).

Tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità (contraffazione dei prodotti, acquisizione illegale di prodotti via internet, musica e videogiochi, abusivismo commerciale e/o esercizio illegale di una professione), le imprese indicano principalmente la concorrenza sleale (62,5%), la riduzione dei ricavi e del fatturato a causa delle mancate vendite (34,8%), la spesa per i servizi di videosorveglianza (17,7%), il dover rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali (16,2%).

Schermata 2015-11-23 alle 11.01.52E per oltre l’80% delle imprese del terziario il mercato dei prodotti illegali e dell’esercizio abusivo delle professioni è in continua crescita.

Stranieri ed Expo, spese a Milano +27%, in Italia +12,5%. Moda al top, funziona il centro città

Moda e abbigliamento sono stati il settore che ha maggiormente beneficiato dalla “calata” degli stranieri su Milano per l’Esposizione Universale, seguito da alberghi e strutture ricettive, negozi del centri, ristoranti e grandi magazzini. Ma quanto hanno speso gli stranieri in visita ad Expo? In attesa di dati certi (se mai arriveranno) sull’impatto che ha avuto la grande kermesse meneghina sul commercio in città e oltre arrivano i dati definitivi di Visa, che fa un bilancio della spesa dei visitatori stranieri a Milano su prodotti Visa nel periodo maggio-ottobre 2015. Le transazioni transfrontaliere a Milano hanno totalizzato una spesa di 619,4 milioni di euro con una crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il settore che viene premiato in termini di spesa è quello della moda/abbigliamento, con 179 milioni di euro e un incremento del 13,7% rispetto allo stesso periodo 2014. Tra i 5 paesi top spender in pole position la Cina con una spesa di 63,9 milioni di euro e un incremento del 58%, seguita dalla Francia con 63 milioni di euro e una crescita del 101%. Seguono gli USA con volumi di spesa complessivi da maggio a ottobre pari a 57,6 milioni di euro (+53% a/a), il Regno Unito con uno speso di 49,8 milioni di euro e un incremento percentuale di +40% rispetto allo speso nel maggio-ottobre 2014. Chiude la classifica la Russia con volumi di spesa totali nel periodo di 46,9 milioni di euro, che però registra addirittura un calo rispetto allo stesso periodo 2014, con una media di -25%.

Tutti pazzi per il Quadrilatero, bene gli alberghi

Analizzando la spesa dei visitatori stranieri a Milano nelle categorie di acquisto, il settore moda/abbigliamento si rivela il comparto con i volumi di spesa più elevati da maggio a ottobre 2015, 179 milioni di euro, +13,7% anno su anno. Il secondo settore che viene premiato dagli acquisti dei visitatori esteri a Milano è quello alberghiero/ricettivo, con uno speso nei sei mesi pari a 136,7 milioni di euro e una crescita di 51 punti percentuali sul 2014; in particolare il bimestre maggio-giugno fa registrare il maggiore picco di crescita anno su anno con 62,4 punti percentuali. Seguono, in ordine di volumi di spesa, il settore dei negozi al dettaglio e delle vie centrali milanesi con 64,4 milioni di euro (+15,2% a/a); quello della ristorazione che nel semestre di EXPO 2015 riporta volumi di speso pari a 49,5 milioni di euro, in crescita del 52,6% rispetto al 2014 registrando anche la migliore performance di crescita tra le categorie merceologiche; e il settore dei grandi magazzini con 31,5 milioni di euro di volumi di spesa, in crescita del 16,5% in comparazione con lo stesso periodo 2014.

Incrementi in tutta Italia

Nel periodo di permanenza dell’Esposizione Universale, in tutta Italia i volumi di spesa si attestano su 10 miliardi con una crescita del 12,5% rispetto a maggio-ottobre 2014. Milano nel periodo contribuisce sulla spesa totale dei visitatori stranieri in Italia con una quota del 6,2%.
Risultati positivi dunque, che mostrano un trend di crescita costante verso l’alto rispetto al 2014, che possono essere ricondotti a un “effetto Expo”.

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