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Un laboratorio di cucina in lingua per i più piccoli è l’iniziativa di gruppo Gabrielli

Aiutare i bambini a conoscere e scegliere gli alimenti che mangiano tutti i giorni. È stato questo lo scopo di un appuntamento che il gruppo Gabrielli, leader della grande distribuzione nell’Italia centrale, ha organizzato lunedì 9 aprile presso il centro commerciale Al Battente di Ascoli Piceno nell’ambito de “Progetto infanzia” destinato ai bambini del territorio. Una trentina di alunni della scuola del Preziosissimo Sangue di Ascoli Piceno hanno vissuto un’intera coinvolgente giornata: che è incominciata già all’ingresso del centro commerciale, dove hanno trovato i docenti della scuola di lingue kids&us e il direttore del punto di vendita ad accompagnarli verso gli scaffali. Qui i piccoli hanno dovuto affrontare la sfida di reperire il cibo di cui avevano bisogno: yogurt, frutta e cereali bio. Quindi i bambini si sono preparati da soli, con gli ingredienti da loro selezionati, una merenda in uno speciale laboratorio allestito appositamente per i piccoli chef. Tutte le attività sono state realizzate in lingua inglese, e questo è stato un piccolo valore aggiunto.

“Con lo stesso entusiasmo dei bambini abbiamo dato il via anche a questa iniziativa – dice Barbara Gabrielli, vicepresidente del gruppo – pensata per l’infanzia per stimolare un approccio corretto alla conoscenza degli alimenti, alla capacità di lavorare in gruppo il tutto in lingua inglese. Non abbiamo la presunzione di voler educare i bambini, ma solo di poter offrire un’esperienza concreta di apprendimento riflessivo, che si integri in un percorso di sviluppo unitario promosso e sostenuto dalle tante iniziative proprie della scuola primaria e secondaria”.

Il gruppo Gabrielli è presente in cinque regioni italiane (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise) con tre insegne collegate ognuna a un diverso format distributivo: i superstore Oasi, il supermercati Tigre e le superette Tigre Amico.

Le mamme “rare” trovano aiuto da Telethon e Auchan Retail Italia

Auchan Retail Italia sostiene la campagna primaverile di Fondazione Telethon, “io per lei”, attiva dal 9 aprile al 13 maggio: l’iniziativa mette al centro le mamme “rare”, quelle che ogni giorno affrontano con il sorriso sulle labbra (e qualche volta anche no) le malattie genetiche dei loro bambini.

Tutti i clienti dei punti vendita Auchan, Simply e Lillapois potranno per cinque settimane, ogni volta che fanno la spesa, aggiungere allo scontrino un contributo minimo di 1 euro che andrà alla ricerca Telethon sulle malattie genetiche rare. In cambio, oltre alla gratitudine delle mamme “rare”, i clienti riceveranno un minipack personalizzato da 20 grammi con quattro biscottini in pasta frolla di Grondona. Biscotti che, in confezioni da 300 grammi e al costo di una donazione minima di 12 euro saranno venduti il 5 e 6 maggio (giorni dei banchetti solidali delle piazze italiane) dai volontari della fondazione Telethon in alcune delle gallerie Auchan e IperSimply. In questo caso i dolcetti saranno confezionati in scatole di latta differenti e collezionabili, per incoraggiare chI ne vorrà prendere più di una.

Auchan Retail Italia, gruppo della grande distribuzione italiana che opera in 19 regioni con una rete di circa 1500 punti vendita attraverso i marchi Auchan (ipermercati), Simply, IperSimply, PuntoSimply, Auchan e MyAuchan (supermercati) e Lillapois (drugstore), collabora con Fondazione Telethon fin dal 2002 e in questi sedici anni ha contribuito alla ricerca Telethon con oltre 32 milioni di euro raccolti.

 

Trent’anni di ricerca (e risultati) per Telethon

Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca quasi 500 milioni di euro, ha finanziato oltre 2620 progetti con oltre 1600 ricercatori coinvolti e più di 570 malattie studiate.

E i risultati in questi quasi trent’anni sono stati incoraggianti. Grazie alla Fondazione Telethon è stata infatti resa disponibile, grazie alla collaborazione con GlaxoSmithKline e con l’ospedale San Raffaele di Milano, la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, dal nome commerciale Strimvelis. È destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è in fase avanzata di sperimentazione anche per la leucodistrofia metacromatica (una grave malattia neurodegenerativa), la sindrome di Wiskott-Aldrich (un’immunodeficienza) e per la beta talassemia, mentre è appena stata avviata o è prossima all’avvio per due malattie metaboliche dell’infanzia (rispettivamente, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1). Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

Parte la seconda edizione di “Opera tua”, e con la spesa Coop salva il capolavoro

Salvare i capolavori dell’arte italiana facendo la spesa? Possibile con “Opera Tua”, l’iniziativa di Coop Alleanza 3.0 giunta alla sua seconda edizione, che nei prossimi mesi proporrà ai suoi clienti nei circa quattrocento negozi in tutta Italia una sorta di percorso a tappe attraverso otto patrimoni artistici di altrettante regioni italiane bisognosi di tutela. L’obiettivo è coinvolgere i clienti nella scelta di quali progetti sostenere.

 

Il territorio, tra prodotti e arte

Ogni mese da aprile fino a novembre sarà dedicato a una regione italiana. Nei punti vendita della prima cooperativa italiana di consumatori (circa 2,5 milioni di soci) i prodotti di una regione con il marchio “Sapori si parte!” saranno valorizzati in affiancamento a due gioielli artistici dello stesso territorio. I clienti potranno assaggiare le specialità, acquistarle se vorranno, e votare online per contribuire alla scelta di quale tra i due capolavori riceverà il contributo economico per la sua salvaguardia.

Le regioni interessate dalla campagna Coop:

Si è partiti il 2 aprile con la Puglia (fino al 30 saranno presentati “San Nicola e storie della sua vita” alla Pinacoteca metropolitana di Bari e “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli” nella Chiesa San Nicola Trimodiense di Andria. Poi, dal 2 al 31 maggio toccherà alle Marche, con il “Ritratto di Padre Matteo Ricci” ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata e con il monumento a Raffaello Sanzio di Urbino. A giugno, dall’1 al 30, spazio alla Sicilia con il “Ritratto di gentiluomo” al Museo Civico del castello di Ursino a Catania e con “Santa Rosalia” al Tesoro del Duomo del Museo Diocesano di Messina). A luglio, dall’1 al 31, si va in Romagna: si contendono l’interesse dei clienti Coop il codice “Malatestiano D.XXVII.3” alla Biblioteca Malatestiana di Cesena e il “Cristo morto” del Museo Nazionale di Ravenna). Ad agosto protagonista il Friuli-Venezia Giulia (il “Sarcofago del sacerdote Khonsu Pa-Di-Amon XXI dinastia” del Civico Museo di Storia e arte di Trieste e la “Serie di 12 sculture lignee dal XIV al XVIII sec.” del Museo etnografico di Palazzo Giacomelli a Udine). L’autunno inizia con la Basilicata (1-30 settembre) che propone “Santa Lucia” nella chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve e “Sant’Antonio Abate” al Sasso Caveoso, entrambe opere a Matera. A ottobre ecco l’Emilia, con “in gara” la “Pala di San Sebastiano” al Duomo di Modena e l’“Annunciazione con i Santi Caterina e Sebastiano” al complesso monumentale della Pilotta a Parma. Si finisce dall’1 novembre al 30 novembre in Veneto: le opere che si contendono i fondi sono “La Pietà del Battistero” nella Basilica di San Marco di Venezia e il monumento “Ai Fratelli Pasini” in piazza IV Novembre a Schio (Vicenza).

Per il 2018, l’investimento di Coop Alleanza 3.0 per il recupero delle opere ammonta a 150 mila euro (nel 2017 sono state “aiutate” sette opere per un ammontare di 100 milioni). Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con le istituzioni territoriali. Quest’anno “Opera tua” può contare anche sulla collaborazione dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Unesco.

Per votare l’opera da restaurare basta andare sul sito di Coop Alleanza 3.0 (www.coopalleanza3-0.it); la sezione dedicata al progetto è accessibile anche dalla short url all.coop/operatua. È possibile votare una volta per tappa. L’andamento dei voti sarà visibile sul sito e l’opera vincitrice verrà resa nota alla fine di ogni tappa. Online sarà possibile seguire il restauro, con informazioni sui tempi e l’avanzamento dell’intervento di recupero e valorizzazione dei diversi capolavori. Votando l’opera preferita, i soci potranno garantirsi, nell’arco dello stesso mese, uno sconto del 15%: negli iper sull’assortimento “Sapori, si parte!” (per un importo massimo di 100 euro) e nei super sul “prodotto totem” di ogni tappa, una specialità ad hoc molto rappresentativa di ogni regione.

Metti una dietista al supermercato… nasce info.food, servizio gratuito di Coop 

La dietista Paola Villata alla presentazione del servizio.

Il punto vendita diventa sempre più luogo dove usufruire di servizi oltre che fare semplicemente la spesa: un ulteriore passo in questo senso arriva da Nova Coop che dal 16 aprile, all’interno degli Ipercoop di Torino, Chieri e Collegno, lancia info.food, il primo servizio gratuito e continuativo in Italia di consulenza nutrizionale rivolto ai soci e ai consumatori.

Una esperta dietista affiancherà la clientela fornendo consigli, informazioni e suggerimenti sul tema della corretta alimentazione e del benessere. Il servizio è promosso da Nova Coop, da sempre attenta ai temi della salute e del benessere, in coerenza con i propri valori aziendali e con il suo impegno nel sociale.

I dietisti, presenti presso i punti vendita, saranno a completa disposizione dei consumatori per affiancarli nella scelta di prodotti e alimenti che rispondano alle esigenze di alimentazione corretta e consapevole e per fornire consigli e informazioni. L’obiettivo del servizio è quello di migliorare l’abilità delle persone nel compiere scelte ponderate di consumo e aiutare le famiglie a promuovere stili di vita salutari.

“È la prima volta che in Italia parte un progetto di questo tipo – dichiara Silvio Ambrogio, Direttore Politiche Sociali e Relazioni Esterne Nova Coop –. Nova Coop è una cooperativa che fin dal proprio statuto si propone non solo di vendere merce di qualità a un giusto prezzo, ma anche di tutelare e informare i consumatori. Non dobbiamo infatti dimenticare che è soltanto con una buona alimentazione e con corretti stili di vita che possiamo stare bene oggi e prevenire patologie”.

 

Allarme obesità: alimentazione sul banco degli imputati

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) considera la cattiva alimentazione un problema drammatico e una delle cause principali dei problemi di salute pubblica per le aree più ricche e sviluppate del pianeta.  E non è una questione che riguarda solo gli altri: in Italia, secondo una ricerca condotta recentemente da “Okkio alla Salute”, progetto di monitoraggio sostenuto dall’Istituto Superiore della Sanità su di un campione composto da 48.400 genitori e 48.900 bambini di oltre 2.600 classi su tutto il territorio nazionale, il 21,3% è in sovrappeso e il 9,3% è obeso. In Italia un bambino su 3 ha un peso che supera i limiti raccomandati per la propria età.

“L’obesità sta assumendo sempre più i contorni di una vera e propria epidemia a livello mondiale e l’Italia non fa certo eccezione, soprattutto in età pediatrica dove la situazione è preoccupante – afferma Andrea Pezzana, Direttore della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Ospedale San Giovanni Bosco  Asl Torino -. Sebbene la tendenza sia in miglioramento rispetto a dieci anni fa questo non basta ancora, occorre sensibilizzare la popolazione circa i rischi che corrono le persone in sovrappeso e quelle obese e non bisogna sottovalutare le situazioni nella loro comparsa iniziale. Ritengo che prevenire, informare e promuovere scelte alimentari consapevoli e stili di vita corretti siano oggi le strade migliori da percorrere per diffondere una cultura della salute sempre più indispensabile. Questo servizio va proprio nella direzione di creare un’alleanza tra soggetti diversi per affiancare le persone nel preciso momento in cui scelgono che cosa mettere nel proprio carrello e portarlo in tavola”.

Info.food si avvarrà per la copertura del servizio in via sperimentale anche della collaborazione del Corso di laurea in Dietistica della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino attraverso un progetto formativo che coinvolgerà gli studenti del terzo anno del corso di studi. L’obiettivo delle attività dei nostri studenti – spiega Graziella Xompero, coordinatore del Corso di laurea in Dietistica – sarà collaborare alla promozione della sicurezza alimentare e di scelte di consumo consapevoli per migliorare lo stato nutrizionale e minimizzare il rischio d’insorgenza di patologie dell’alimentazione, oggi sempre più diffuse. L’inserimento della figura dell’esperto-dietista all’interno di un punto vendita della grande distribuzione organizzata rappresenta una novità per l’Italia che speriamo possa essere apprezzata dai consumatori e diventare presto una professionalità comune all’interno dei supermercati”.

 

Vini in Gdo, i buyer per Vinitaly vedono un 2018 positivo, ma i prezzi potrebbero aumentare

Vini a denominazione, vini a marchio del distributore, bollicine e vini tipici delle regioni: sono queste le categorie che si prevede nel 2018 saranno più vendute nella Gdo, con acquisti in aumento, ma anche un possibile rialzo dei prezzi dovuti a una vendemmia scarsa: è questo il sentiment diffuso tra i buyer vino della grande distribuzione che parteciperanno all’evento “Gdo Buyers’ Club” organizzato da Veronafiere per Vinitaly2018 (a Verona dal 15 al 18 aprile). Buone prospettive anche per il vino biologico, ancora di nicchia sugli scaffali dei supermercati.

Prezzo e valore dei vini comunuque aumentano nel canale: secondo laricerca IRI per Vinitaly le bottiglie da 0,75 si sono vendute nel 2017 con un prezzo medio di 4,32 euro al litro, con un aumento del 2,3% sull’anno precedente. Un processo di stabilizzazione del prezzo quasi fisiologico, che però potrebbe essere disturbato da aumenti di prezzo sensibili dovuti alla cattiva vendemmia del 2017.

 

La parola ai buyer

“L’aumento dei prezzi di vendita potrebbe portare a una riduzione degli acquisti – dice Francesco Scarcelli di Coop Italia –. Si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale, andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto”.

Aumenti che dovrebbero colpire più i vini da tavola, di uso quotidiano, che i vini a denominazione d’origine, secondo l’analisi di Valerio Frascaroli di Conad: “L’aumento dei prezzi è già in atto e proseguirà sui prodotti “tavola”. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento”.

La questione della definizione del prezzo più appropriato è semplificata nei vini offerti col marchio dell’insegna distributrice, un settore che nel 2017 ha pesato per il 13,7%  sulle vendite del vino e del 6% sulle bottiglie da 0,75cl (dati IRI, supermercati, iper, libero servizio piccolo) e sul quale diverse insegne puntano per il futuro.

“La nostra linea di vini a denominazione di origine a marchio Grandi Vigne – riferisce Marco Peduzzi di Iper, la Grande I –  presenta una fascia di prezzo molto ampia, tra i 4 e i 40 euro. Nel 2017 abbiamo venduto un milione di bottiglie, in un’offerta completa che comprende anche vino biologico, senza solfiti e anche mezze bottiglie”.

Anche il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O ed altre insegne regionali) ha investito sul marchio “Le Vie dell’Uva”, come spiega Dario Triarico: “Sugli scaffali presentiamo 59 etichette con quel marchio con una fascia di prezzo per i vini più comuni che va dai 3 ai 5 euro e quella per le eccellenze enologiche regionali che va dai 6 euro in su. Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle vendite del 12% a volume”.

Nel 2018 nella Gdo potrebbero aumentare anche le vendite di vino e spumante biologico, oggi limitate a poco più di 4 milioni di litri per un valore di circa 24 milioni di euro, come testimoniato anche dal successo di un’insegna specializzata nel biologico come EcorNaturaSi: “Nel 2017 abbiamo registrato un incremento a volume del 9%, meglio i rossi dei bianchi, con gli spumanti oltre il 15% – spiega Michele Bonato – Ma questo è un settore ancora giovane che crescerà in tutta la grande distribuzione”.

 

Da Pignoletto a Passerina, i vini regionali più amati

Il 2017 ha fatto registrare un boom dei vini tipici delle regioni, che dovrebbe ripetersi nel 2018. Ecco i vini preferiti nelle diverse insegne: Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam); Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad); Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount); Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).

Di vino e grande distribuzione si parlerà a Vinitaly2018 nei due tradizionali eventi organizzati da Veronafiere: la tavola rotonda del 16 aprile e il GDO Buyers’ Club del 16 e 17 aprile cui partecipano le catene Coop, Conad, Gruppo Selex, Carrefour, Iper la Grande I, Gruppo Vègè, Gruppo Pam, EcorNaturaSì, Italy Discount, S&C-Consorzio Distribuzione Italia.

Sacchetti: inattuabile portarli da casa, la Gdo chiede siano forniti gratuitamente

Dopo che il Consiglio di Stato ha stabilito che il consumatore al supermercato può “utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti” per comprare frutta e verdura, anziché acquistare quello commercializzato nel punto vendita, purché “idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alla caratteristiche di legge”, arrivano le reazioni della Gdo, che esprime tutti i suoi dubbi. In particolare si contesta la necessità dell’esercente di verificare l’idoneità e la conformità dei sacchetti alla legge spetta.

Secondo Federdistribuzione “l’applicazione di questa norma, per come definita al momento, appare di grande complessità. L’attribuzione della responsabilità ultima all’esercente sul suo rispetto richiede l’introduzione di processi specifici nell’organizzazione dei punti vendita, con il rischio di peggiorare il servizio ai clienti, costretti a sottoporsi a nuove procedure di verifica dell’idoneità dei loro sacchetti.

Altro problema riguarderebbe la tara, perché le bilance nei supermercati sono impostate con una tara predisposta sul peso dei sacchetti ultraleggeri a disposizione dei clienti nel punto vendita.
“Riteniamo necessario procedere a una semplificazione dell’impianto della norma, che ne consenta un’applicazione nei punti vendita senza un aggravio di procedure per gli esercenti e senza disagi per i consumatori. In questo senso riteniamo che la possibilità di mettere a disposizione dei clienti i sacchetti ultraleggeri senza alcun costo possa rappresentare una valida soluzione. Chiediamo al Governo l’apertura di un confronto per rimettere ordine complessivamente alla materia e in particolare per prendere in considerazione alternative che rispettino i criteri, del tutto condivisibili, di rispetto dell’ambiente” conclude l’associazione delle imprese distributive.

Su questa linea è sostanzialmente anche Coop, che in una nota ritiene “la sentenza di difficile attuazione nella gestione operativa dei punti di vendita, ma soprattutto per l’impossibilità di verificarne l’idoneità rispetto alle leggi vigenti. Al riguardo, auspichiamo che vengano interpellate le associazioni della distribuzione per evitare che le norme diventino ancora più complicate delle attuali, di difficile applicazione per i consumatori e per gli operatori dei punti di vendita”.

Coop inoltre ripropone con forza l’esigenza di autorizzare le aziende a fornire gratuitamente sacchetti ultraleggeri compostabili per i consumatori: un vantaggio per i consumatori e una semplificazione importante per gli operatori.

Infine, Coop è interessata a “favorire l’utilizzo di strumenti diversi dai sacchetti monouso e quindi a sperimentare l’utilizzo di borse riutilizzabili che possono produrre un ulteriore vantaggio per l’ambiente”.

 

Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce, spiega al mondo cos’è il (suo) New Retail

La spesa scelta tra i banchi e gli scaffali del negozio fisico che viene spedita a casa, una gigantesca vending machine che sceglie il modello e il colore dell’automobile che si vuole provare, ma anche il modello del centro commerciale tra schermi e connessioni, nel nome della omnicanalità: in questo video che tratta l’evoluzione del commercio cinese con l’arrivo dell’e-commerce il gigante cinese Alibaba spiega agli americani, creatori della grande distribuzione, del mall e pure dell’e-commerce e fino a poco fa di praticamente ogni formato commerciale on e offline, il modello cinese del “new Retail”.  Ma anche, i grocerant, con l’integrazione tra retail e ristorazione.

Su questo fronte, l’ultima notizia è l’acquisizione da parte di Alibaba Group della totalità delle azioni di Ele.me, un principale servizio di delivery della Cina, per “approfondire l’integrazione della piattaforma nell’ecosistema di Alibaba’s ed espandere ulteriormente la strategia tecnologica del New Retail per i servizi locali.

Provocazione o spunto, chi saprà raccogliere il guanto della sfida? Forse, uno suggerimento anche per i retailer nostrani.

 

DeCicco’s, quando la mission è “quality first”

DeCicco’s è una piccola catena la cui avventura imprenditoriale ebbe inizio nel 1972; oggi opera con 13 store nello stato di New York, ponendosi all’avanguardia nel campo dei supermarket upscale.
Ad avviare il tutto furono i tre fratelli John, Joe e Frank che gestivano un piccolo negozio nel Bronx.
Specializzati nella gastronomia italiana, che godeva di un crescente favore come stile culinario, i fratelli DeCicco iniziarono una crescita che li ha portati ad essere un punto di riferimento per chi segue le tendenze avanzate della distribuzione grocery americana.
Va detto: le zone limitrofe alla Grande Mela sono tra i luoghi dove la concorrenza tra supermercati è più agguerrita e spietata.
Dunque l’approccio di DeCicco’s è improntato a creare un’eccezionale fedeltà in località che pure sono a bassa densità abitativa.
Pertanto, negli ultimi dieci anni, partendo dalle originarie, usuali soluzioni dei primi supermercati, l’azienda è passata a sperimentare, con audacia, nuovi formati tagliati su misura per le famiglie di ceto medio alto, che vivono nelle tranquille cittadine che formano il corollario della megalopoli.

Birra, prima donna
Questo nuovo approccio ha ottenuto, conseguentemente, numerosi e prestigiosi riconoscimenti.
In particolare la fama dei DeCicco si lega alla loro passione (un po’ strana per degli italo-americani) per la birra.
Infatti, nei loro ultimi, spettacolari flagship questo prodotto occupa un ruolo di grande rilievo. Basti pensare, allora, che Chris DeCicco, un membro dell’ultima generazione di questa famiglia di commercianti ha ricevuto l’onorificenza della Knighthood of the Brewers Mash Staff di Bruxelles, nonché diversi premi per il miglior assortimento di birre.
Il posizionamento dei DeCicco tuttavia li pone a confronto con la nuova tendenza che attira nuovi player e che si sviluppa nel medesimo territorio ad opera di altre insegne prestigiosissime quali Kings e Balducci’s che perseguono il medesimo obiettivo, ovvero fidelizzare le famiglie più abbienti attraverso un’offerta di specialità gastronomiche e di raffinati servizi inarrivabili per le grandi catene
preesistenti in quell’area.

Lo store di Armonk
La nostra case history fa riferimento allo store aperto circa tre anni fa ad Armonk, un piccolo agglomerato situato nella bassa valle dell’Hudson River, di cui l’edificio edificato ex novo in sostituzione di un precedente supermercato riprende i canoni architettonici. La sua estetica richiama un grande cottage, con tetti grigi spioventi e ampie finestrature quadrettate.
L’interno si sviluppa su una pianta rettangolare suddivisa in tre reparti nettamente divisi. Il primo a cui si accede è dedicato all’ortofrutta, con una insolita disposizione asimmetrica dei banchi.
Degno di nota è l’ elegante chiosco che vuole simulare il tratto dei mercati rionali mediterranei, (almeno come sono immaginati dagli americani).
I prodotti esposti con ordine perfetto sono tutti di prima scelta, ovvero selezionati, calibrati e dotati ciascuno di un minicodice a barre riconoscibile alle casse.
I frutti sono disposti nella forma delle classiche piramidi come nella tradizione americana. Interessante notare poi il particolare delle banane appese invece che risposte sui piani e ciò al fine di garantirne la perfetta maturazione.
Un ulteriore punto di eccellenza è inoltre l’ampio assortimento di quarta gamma prodotta in store che suggerisce alla clientela una varietà di vegetable meal solutions molto raffinate.
Centralmente troviamo il reparto grocery che prevede due lunghi corridoi le cui quattro pareti sono dedicate rispettivamente agli armadi dei surgelati, ai display dei prodotti confezionati, alle bevande e, infine, al grocery non food, che copre una percentuale molto ridotta del fatturato totale. La terza area è dedicata alla gastronomia, ai prodotti freschi, al bakery, alla carne e al pesce.
È in quest’area che l’estetica raffinata voluta dalla famiglia DeCicco si esprime al meglio. La pescheria, il forno, la macelleria sono disposte lungo il perimetro abbellito da rivestimenti in pietra a vista, arricchita da una segnaletica in ferro battuto e da punti luce stilizzati che conferiscono all’ambiente un ulteriore tocco di sobria eleganza. Un altro tocco di raffinatezza è costituito dai lampadari a più luci anch’essi in ferro battuto posizionati sui banchi dell’ortofrutta e sull’isola
dei 400 formaggi americani e internazionali. Completa il disegno raccolto e familiare la controsoffittatura a cassettoni in stucco bianco.

Angolo degustazione, pista per le bocce

La peculiarità tutta speciale però è costituita dal mezzanino che copre la parte centrale del locale.
Vi si accede con una scala che, simpaticamente, cita ad ogni gradino una marca di birra. In quest’area che sovrasta il negozio vero e proprio si trova appunto il reparto delle birre, allineate sugli scaffali a centinaia e distinte per provenienza nazionale e internazionale.
L’area è inoltre destinata alla ristorazione e alla degustazione delle birre (i vini nello stato di New York devono essere venduti in negozi dedicati!) in occasione delle sessioni destinate al pairing, agli abbinamenti tra bevande e alimenti.
Un’altra soluzione sorprendente ed unica nel suo genere è sicuramente la pista per il gioco delle bocce anch’essa collocata sul mezzanino.
Questa insolita, giocosa occasione di socialità sottolinea, in modo espressivo, il legame che l’insegna ha stabilito con la piccola comunità di Armonk. Parliamo, infatti, di un piccolo paese di 4.000 abitanti, distante circa 70 km da New York. Immerso in una scenografia boschiva, inframmezzata da numerosi golf club, è il rifugio bucolico delle famiglie di commuter che lavorano a New York e percepiscono redditi superiori a 100.000 $.
Da aggiungere inoltre che com’è ormai pratica usuale in tutti gli USA, l’insegna è specializzata nell’organizzazione di eventi di ogni tipo, offrendo in quelle occasioni non solo una cucina raffinata, ma anche, addobbi floreali e allestimenti completi su specifica richiesta, per pranzi e cerimonie familiari o aziendali.
Infine, va detto che l’insegna è profondamente coinvolta nelle attività sociali delle comunità in cui è inserita.
L’azienda effettua, infatti, donazioni dell’1% delle proprie vendite al fine di sostenere in primo luogo le scuole della propria area, oltre ad altre associazioni no-profit. DeCicco’s entra dunque a far parte dei casi d’eccellenza delle superfici di media dimensione da studiare per chi voglia cimentarsi adeguatamente con il concetto di “negozio di vicinato”.

di Daniele e Loris Tirelli

Spar Budapest, metti un supermercato in un mercato ottocentesco…

Spar, quarta catena della Gdo ungherese ha un supermercato aperto in un mercato vittoriano di Budapest, a piazza Klauzál nel rinnovato settimo distretto, l’ex quartiere ebraico della città. In un gioco di rimandi tra dentro e fuori, i banchi esterni vendono frutta e verdura e fiori mentre all’interno lo store di 700 metri quadri ha di tutto un po’, compreso un banco di cibo pronto da portar via. Dunque è possibile per la Gdo cogliere il successo dei mercati storici, tutte volte di ferro e vetro presenti in quasi tutte le città europee, da Genova a Barcellona. Sempre a Budapest c’è una Coop dentro al gigantesco (e un po’ turistico) Mercato centrale. Ma questo di Klauzál ha la particolarità di essere completamente integrato in un’area della struttura, e lasciando ad esempio i caratteristici piloni di ghisa a vista.

[Not a valid template]Spar Ungheria (Spar Magyarország) è una divisione dell’austriaca Aspiag service, costola di Spar Austria che gestisce le operazioni in Nord Italia, Slovenia, Ungheria e Croazia. L’Ungheria è il maggior mercato Spar del dell’Europa centrale e dell’Est con un fatturato annuo di 1,67 miliardi di euro. Ha 493 punti vendita nel Paese.

Tra i prossimi progetti la costruzione di un punto vendita  da 4,2 miliardi di fiorini ungheresi (13,4 milioni di euro) a Tata (nel nord-ovest del Paese). E sta completando la costruzione di un impianto per la produzione di panini e insalate alla periferia di Budapest.

 

I format di Spar Ungheria

Supermercati SPAR. Fino a 2.000 metri quadri, uniscono un approccio moderna al classico supermercato di prossimità

SPAR City Market presenti in Ungheria e Slovenia sono piccoli supermercati in zone di grande traffico cittadino

SPAR 2000. in Croazia, Ungheria e Slovenia su una superficie di circa 2.000 metri quadri sono contraddistinti da una grande selezione di freschi .

SPAR Express lanciati nel 2013, sono inseriti nei distributori di benzina in Ungheria. Aperti 24/7.

 

Un mercato in crescita

Quest’anno è stata ridata alle insegne della Gdo la possibilità di tenere aperti la domenica, dopo che il governo aveva emanato una legge contraria. Secondo le statistiche la Gdo nell’Europa dell’Est è un settore destinato a crescere (leggi Il grocery europeo varrà 2.289 miliardi nel 2022: la top 20 dei mercati)

Una conferma a viene dai dati di gennaio: le vendite nel retail sono cresciute del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, secondo il Central Statistical Office (KSH). Il prossimo 8 aprile si terranno le elezioni parlamentari, nel 28esimo anniversario delle prime elezioni tenute dopo la caduta del comunismo nel Paese. Si voterà per rinnovare il Parlamento, composto da una camera unica da 199 seggi: si prevede una riconferma di Fidesz, partito del nazionalconservatore Viktor Orbán, primo ministro in carica.

Sanpellegrino lancia il contest Fine Dining su Carrefour.it

Sanpellegrino, azienda di riferimento nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi, lancia Fine Dining sullo shop online di Carrefour Italia. Un esclusivo concorso dedicato a tutti gli amanti delle bevande più famose d’Italia, sviluppato per vivere al meglio le imminenti festività Pasquali. Quale periodo migliore infatti per organizzare un brunch o un aperitivo in compagnia degli amici dove acqua S.Pellegrino, Acqua Panna, Sanbittèr e Bibite Sanpellegrino sono protagoniste?

Tutti coloro che vogliono aggiungere quel tocco in più alla propria tavola potranno accedere al contest acquistando sul sito Carrefour.it un mix di bibite, acque e aperitivi del Gruppo Sanpellegrino. Partecipando al concorso si avrà la possibilità di vincere numerosi premi come i set di bicchieri Bormioli, un set piatti S.Pellegrino Limited Edition per un’ospitalità a prova di ristorante stellato o ancora tanti buoni sconto per la propria spesa online da Carrefour.

Per gli amanti della tradizione italiana appassionati del beverage a regola d’arte, ogni occasione è il momento giusto per unire sapori unici a momenti indimenticabili di convivialità grazie al gusto inconfondibile delle acque e delle bevande Sanpellegrino. Fine Dining infatti non è solo l’esperienza di una bibita ma la possibilità di creare attimi di meraviglia da condividere insieme ai propri cari.

Acquistando sul Carrefour.it, in unico scontrino, 3 confezioni da 6 bottiglie di acqua S.Pellegrino o Acqua Panna e tre bevande a scelta tra Sanbittèr e Bibite Sanpellegrino, come l’Aranciata Amara o Chinò, sarà possibile accedere al contest. Con ogni scontrino si potrà provare a vincere immediatamente uno dei 17 Buoni Sconto del valore di €50 o uno dei 30 set da 6 bicchieri Bormioli e partecipare all’estrazione finale con in palio il set di piatti S.Pellegrino Limited Edition. Per tentare subito la fortuna basterà collegarsi al sito www.concorsofinedining.it, registrarsi, compilare l’apposito form con i dati del documento d’acquisto e caricarne l’immagine. Il concorso Fine Dining sarà attivo dal 23 marzo fino al 11 aprile 2018 con estrazione finale entro 8 maggio 2018.
Per maggiori informazioni e per consultare il regolamento completo, è possibile visitare il sito www.concorsofinedinig.it o chiamare il numero verde 800-682330.

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