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Il marchio Msc per la pesca sostenibile arriva nei prodotti Consilia

Il marchio blu MSC arriva su tonno, salmone e merluzzo Consilia, private label del Gruppo SUN, Supermercati Uniti Nazionali, a certificare la sostenibilità della pesca, contribuendo alla salvaguardia del patrimonio ittico per le generazioni che verranno.

Soddisfazione per il Consorzio SUN per aver scelto prodotti ittici provenienti da attività di pesca certificate secondo lo standard MSC per una pesca ben gestita e sostenibile.

“Da sempre il nostro operato si fonda sulla soddisfazione delle esigenze dei nostri consumatori – commenta Stefano Rango direttore del Gruppo Sun -. Ma senza per questo dimenticare di tutelare l’ambiente in cui viviamo e soprattutto preservarlo per le generazioni future”.

Arimondo e Borello si affiliano a Pam, portando in dote 68 punti vendita in Liguria e Piemonte

Prevede un aumento del fatturato del 15% Pam Panorama con l’ingresso di 68 nuovi punti vendita  risultante dall’affiliazione di due importanti realtà della Gdo: Arimondo srl e Borello srl. A partire dal 1° gennaio 2019 infatti 16 punti vendita Arimondo delle provincie di Genova, Savona e Imperia passeranno all’insegna Pam e insieme a 52 punti vendita Borello della provincia di Torino, che però manterranno l’insegna “Borello Supermercati”. Per entrambi è previsto nel 2019 un piano di nuove aperture con l’impiego complessivo di oltre 250 risorse.

Questi accordi nascono dal desiderio reciproco di raggiungere importanti risultati sul mercato, con vantaggi comuni. “Siamo molto soddisfatti di aver chiuso queste due operazioni – dichiara Andrea Zoratti, Consigliere Delegato Pam Franchising – perché ci permettono di aumentare le nostre quote di mercato del 35% circa sia in Liguria che in Piemonte. Soltanto unendo le forze si riesce a competere in un mercato così complesso come quello della grande distribuzione”.

 

 

Arimondo, nata nel 1791 prevede nuove aperture

“Abbiamo scelto Pam – dichiara Roberto Arimondo – perché è una garanzia di serietà e perché con essa condividiamo molti valori, dalla grande cura per la qualità dei freschi all’italianità, fino alla massima attenzione nei confronti dei clienti e dei collaboratori. Integrità e sobrietà, centralità delle persone, rispetto e responsabilità sono, infatti, i principi alla base del nostro operato”.

Nata nel lontano 1791 a San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia, Arimondo rappresenta, oggi, una realtà di grande rilievo nell’ambito retail, che ha visto l’alternarsi di tante generazioni. Tra le tappe più significative dell’azienda originaria del Ponente ligure troviamo già a metà Novecento il riconoscimento da parte della Camera di Commercio di Imperia con il “Premio al lavoro e al progresso economico” per l’attività commerciale, comprendente anche un moderno impianto di panificazione. Ma è a partire dal 1976 che la società inizia a espandersi con nuovi punti vendita a Diano Marina, compreso un laboratorio di gastronomia e pasta fresca, fino a diventare, nel 1992, l’attuale Arimondo srl, con diverse acquisizioni anche a San Bartolomeo al Mare e in altre località delle province di Genova, Savona e Imperia.

Oggi, con ricavi pari a circa 80 milioni di euro nel 2017 e oltre 400 collaboratori, ha 27 supermercati e diversi laboratori di produzione, dove trova espressione la grande esperienza di Arimondo nei prodotti da forno, dolci e panificati. Da sempre apprezzato per la vasta scelta di eccellenze locali, dalla frutta e verdura provenienti da colture del territorio, alla carne da allevamenti selezionati, Arimondo srl prevede, nel 2019, un nutrito piano di aperture ad insegna Pam nelle città di Genova, Rapallo, Sanremo, Loano, Albissola, Albenga, Alassio e Finalborgo, che creerà oltre 100 nuovi posti di lavoro.

 

Borello: 52 supemercati con un occhio a bio e free from

“È stato naturale eleggere Pam come nostro partner, – dichiara Fiorenzo Borello – perché, oltre a essere uno degli attori più importanti nel settore della Gdo in Italia, siamo animati dalla stessa passione per la qualità e dagli stessi obiettivi. Semplicità, tradizione e fiducia sono, da sempre, le caratteristiche che ci contraddistinguono e attraverso le quali puntiamo a unire i valori del passato con le molteplici esigenze dei consumatori di oggi”.

La società Borello, fondata quarant’anni fa a Castiglione Torinese, in provincia di Torino, da Fiorenzo Borello. Oggi, con ricavi pari a circa 130 milioni di euro nel 2017 e 600 collaboratori, può vantare 52 supermercati sul territorio torinese e canavese, nei quali viene data grande attenzione agli articoli a marchio “Borello”, di produzione locale, alle referenze biologiche e free from, alla lotta allo spreco alimentare e all’offerta di freschissimi di stagione.

Il format dei negozi, confortevoli e moderni, è stato premiato dall’A’Design Award and Competition per la categoria ‘Interior space and exhibition design” e dall’ADI Design Index, la prestigiosa selezione del miglior design italiano messo in produzione. Nei punti vendita vengono, inoltre, adottati impianti a basso impatto ambientale, con pannelli fotovoltaici, illuminazione a led e attrezzature a ridotto consumo energetico. Per il 2019 è previsto un piano di sviluppo della rete con un nuovo organico di circa 100 addetti e nuove aperture a Torino, San Benigno Canavese, Rivara Torinese, San Sebastiano da Po e Giaveno.

“Affiliarsi a Pam significa non soltanto poter fruire della competenza e dell’affidabilità di una realtà attiva sul territorio nazionale da ben 60 anni, ma anche poter disporre di percorsi di formazione efficaci e di un’immagine di brand forte e consolidata. Proseguiremo con i nostri piani di sviluppo per affermarci sempre di più come punto di riferimento per gli imprenditori del settore della Gdo e per tutti i nostri clienti” conclude Andrea Zoratti.

Francesco Avanzini è nominato direttore generale di Conad

Francesco Avanzini è il nuovo direttore generale del gruppo Conad, carica ricoperta per 14 anni da Francesco Pugliese, che mantiene il ruolo di amministratore delegato.

Avanzini ha assunto le funzioni direttive e operative l’1 novembre scorso. In Conad è stato direttore commerciale sin dal suo ingresso, nel 2009, in occasione dell’avvio dello sviluppo della marca commerciale.

Avanzini, 55 anni, nato a Legnano (Verona), coniugato e padre di due figli, vanta un’esperienza di lavoro trentennale nel mondo del food, dagli esordi in Aia e poi in Pavesi, Barilla Alimentare, Arena, Unichips San Carlo fino al gruppo Fini.

È inoltre consigliere di amministrazione di Agecore, alleanza strategica internazionale che riunisce, oltre a Conad, la svizzera Coop, la belga Colruyt, la tedesca Edeka, la francese Intermarché e la spagnola Eroski, cui fanno capo complessivamente 23.500 punti di vendita nel Vecchio Continente con un giro d’affari di 146,7 miliardi di euro.

Da giugno 2017 ricopre la carica di presidente di Cpr System, la cooperativa leader italiana degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili che associa tutti gli attori della filiera ortofrutticola, tra cui Conad.

Coop con “Coop_70. Valori in scatola” celebra il compleanno dei suoi prodotti a marchio

Una mostra che è un percorso esperienziale per riflettere sulla valenza dell’atto apparentemente semplice e automatico di acquisto di cibo: è il modo scelto da Coop di festeggiare il 70 anni dal debutto delle sue private label. Una realtà da 10 linee dedicate, 2,7 miliardi di fatturato nel 2017 e che coinvolge 500 fornitori. Chiamata “Coop_70. Valori in Scatola”, l’esposizione sarà alla Triennale di Milano dal 16 novembre al 13 gennaio 2019.

Sette stazioni per i settant’anni viene ripercorsa la storia dell’Italia, dal bianco e nero del secondo dopoguerra ai pixel dell’era digitale, attraverso i prodotti a marchio. Curata da Giulio Iacchetti e Francesca Picchi con un progetto di allestimento di Matteo Ragni e Marco Sorrentino e il contributo grafico di Leonardo Sonnoli, la mostra si articola in un racconto esperienziale in cui i visitatori sono chiamati a interagire.

La prima stazione utilizza i numeri per raccontare la storia Coop, accostando i dati ufficiali – 87 cooperative associate ai 1.152 punti vendita – a curiositàcome i circa 151.000 chilometri di scontrini emessi in un anno, quattro volte il giro della Terra.

La seconda stazione, dedicata all’identitàcooperativa, èun’immersione nella progettazione di due maestri della cultura grafica: Albe Steiner che insieme alla moglie Lica fu incaricato di disegnare il logo Coop e di lavorare alla progettazione del primo magazzino cooperativo a libero servizio a Reggio Emilia e Bob Noorda che negli anni Ottanta compie un’importante rivisitazione dell’immagine cooperativa. L’esposizione raccoglie molti materiali dell’epoca tra cui un bellissimo reportage di Paolo Monti, gli studi sul marchio, i primi packaging dei prodotti Coop, il design delle divise dei commessi, i sacchetti della spesa.

Le due installazioni seguenti ruotano attorno al tema del presidio delle filiere di produzioni e al tradursi dei valori in realtàquotidiana. Tre tipici prodotti – pasta, pomodoro, olio – in dimensione oversize aprono al loro interno spazi di visibilitàai volti e alle testimonianze di chi lavora a monte della filiera. Risponde alla stessa necessitàil gioco metaforico della spesa dei valori, ideato dal collettivo di giovani designer Sovrappensiero Design Studio: i visitatori sono chiamati a scegliere e a portare idealmente con sé i valori rappresentati – sicurezza, etica, ecologia, bontà, convenienza, trasparenza – distruggendo nel contempo i disvalori.

Nella quinta stazione un carosello proietta i refrain storici: la proto pubblicitàdi Ugo Gregoretti, l’interpretazione di Peter Falk come Tenente Colombo, gli intellettualismi di Woody Allen, gli spot di Luciana Littizzetto, le strisce recentissime di Makkox; l’ereditàdi Expo nel supermarket del futuro progettato da Carlo Ratti e autentiche raritàcome il progetto di menùspaziale predisposto da Coop nel 2004 per gli astronauti della base orbitale russa Soyuz. A questi si affianca, nella sezione Spot&Slogan, una sequenza di manifesti che sintetizzano le immagini e le parole che hanno rappresentato nelle piazze e alla televisione l’agire del movimento cooperativo dal 1948 al 2018. L’excursus immersivo della cooperazione di consumatori si conclude con la Fattoria Cooperativa, ispirata alle attivitàdi educazione al consumo consapevole che ogni anno coinvolge decine di migliaia di ragazzi e ragazze – 234 mila nel 2017- delle scuole italiane.

Al termine della mostra i visitatori possono prendere parte a un’installazione interattiva scattandosi una fotografia volta a comporre un wall.

“Siamo il piùgrande distributore di cibo in Italia ma siamo anche un’impresa che produce cibo – spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia -. Questa storia lunga 70 anni lo dimostra; èuna storia che parte dal primo panettone e arriva ai 4.500 prodotti di oggi, si interfaccia con le trasformazioni dei consumatori, con la nascita di nuove esigenze, come il biologico, il no ogm, l’antibiotic free, che in certi casi abbiamo anticipato, in altri assecondato. Ma raccontare i prodotti significa entrare nello spirito della cooperazione. Ciò che ci ha convinto della proposta di Iacchetti  èil fatto che cerca di esprimere un modello di economia che èinclusivo, circolare, condiviso”.

Con un nuovo pallet di plastica Conad vince il premio “Il logistico dell’anno 2018”

Ridurre il danneggiamento dei prodotti, limitare i disservizi nel punto di vendita, evitare gli sprechi alimentari e la conseguente produzione di rifiuti: sono gli obiettivi alla base del progetto che Conad ha sviluppato assieme a Cpr System, partner storico nella gestione in comune di pallet e imballaggi riciclabili per il trasporto di prodotti.

Grazie a un nuovo pallet in plastica (polipropilene riciclabile al 100%), leggero e inforcabile per sollevamento, è stato possibile gestire al meglio la distribuzione dei prodotti deperibili a proprio marchio (salumi e formaggi). Il nuovo supporto consente di ridurre il peso complessivo della colonna di carico costituita da più pallet, aumentando al contempo la superficie di appoggio sull’elemento sottostante. Ma è anche un esempio di economia circolare, messo a punto per riutilizzare i materiali in successive fasi o cicli, riducendo gli sprechi ed evitando l’abbattimento di alberi per produrre pallet in legno.

Il progetto è valso a Conad il premio “Il logistico dell’anno 2018”, riconoscimento che Assologistica attribuisce ogni anno alle imprese che più fanno innovazione nel settore.

“Conad ha posto in questi ultimi anni una forte attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile. L’impegno è cresciuto ed è evidenziato da tutte le iniziative messe in atto per ridurre l’impatto ambientale delle attività di distribuzione – spiega il direttore supply chain Conad Andrea Mantelli –. Il successo dei prodotti Conad è dovuto a un insieme di fattori: qualità, attenzione alla selezione dei fornitori, controlli sulla filiera, convenienza, ma anche ottimizzazione dei flussi distributivi. Elemento, quest’ultimo, su cui abbiamo lavorato molto, in chiave di centralizzazione logistica e di sviluppo di progetti innovativi. Il premio è il riconoscimento del nostro impegno in materia di sostenibilità e di un progetto che migliora la qualità dell’ambiente migliorando le modalità di trasporto”.

In un viaggio di rifornimento si possono caricare in media 120 nuovi pallet con una riduzione di 2.200 chilogrammi sul totale trasportato rispetto a quelli tradizionali in legno, a tutto vantaggio di una maggiore quantità di prodotto caricabile. In questo modo, inoltre, si riduce del 20% l’incidenza di prodotti danneggiati, evitando il reso e di generare rifiuti (legno e chiodi).

È soprattutto l’ambiente a trarne vantaggio: le emissioni di gas serra – ovvero di CO2 – legate ai trasporti si riducono del 42 per cento rispetto al tradizionale sistema con bancali in legno a causa della minor massa dei pallet in plastica, ai maggiori quantitativi trasportabili di prodotto e, dunque, al minor numero di viaggi degli automezzi.

“La partnership con Conad ci ha consentito di sviluppare importanti progetti finalizzati a preservare la qualità dei prodotti freschi e la sicurezza alimentare, ottimizzando i trasporti, rendendoli più efficienti e riducendone l’impatto ambientale – sottolinea il presidente di Cpr System Francesco Avanzini –. Cpr nasce sostenibile e consideriamo la sostenibilità un’opportunità anche per lo sviluppo economico del Paese. Il premio corona un impegno di lunga data, che portiamo avanti per fornire alla moderna distribuzione le risposte migliori e più efficaci, in un’ottica di economia circolare che è sempre più il nostro carattere distintivo”. 

Penny Market lancia myBio, prima linea biologica di vegetali “brutti ma buoni”

Penny Market lancia la sua prima linea di ortofrutta biologica, 100% italiana, e lo fa in modo innovativo: myBio è infatti la prima linea bio di sei referenze buoni ma esteticamente imperfetti, pensata per avvicinare a questa tipologia di prodotti più costosi anche fasce di consumatori che finora se ne erano tenuti lontani, per motivi economici.

Sei le referenze lanciate da oggi sugli scaffali dei punti vendita italiani, primi ad accogliere la nuova linea, scelti tra le referenze stagionali più popolari: zucchine, limoni, pomodori a grappolo, patate, mele e carote. Anche il packaging è stato realizzato appositamente per la linea: è biodegradabile e compostabile.

La riflessione è nata da un lavoro condiviso tra tre attori che appartengono ad ambiti diversi: oltre a Penny Market, l’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano e Banco Alimentare – che hanno deciso di guardare al food waste come a un’anomalia di sistema. Che porta, ad esempio, il 12% delle eccedenze nella produzione a causa dalla non conformità agli standard estetici richiesti dal mercato. Prodotti perfettamente edibili e conformi ai requisiti di legge in materia di sicurezza alimentare, ma che per motivi estetici (dimensione fuori standard, colorazione della buccia, segni della grandine, deformità) sono scartati prima ancora di entrare nel circuito della distribuzione, non arrivano mai a scaffale.

In Italia ogni anno, secondo i dati di una ricerca condotta dal Politecnico di Milano, vengono sprecate 5,1 milioni di tonnellate di cibo, il 15,4% dei consumi annui alimentari, con un impatto economico di 12,6 miliardi di euro e ambientale di 13 milioni di tonnellate CO2 equivalenti emesse.

Il costo dello spreco alimentare, però, non si esaurisce nel solo costo per la realizzazione del prodotto, ma comprende anche quello previsto per il suo smaltimento. Infatti, lo spreco dipende per il 53% dalle aziende della filiera e per il restante 47% dai consumatori.

“Siamo orgogliosi di presentare la nuova linea “MyBio Bellezze Naturali” che è solo l’ultimo tassello di un approccio più vasto legato alla sostenibilità, ha proseguito Gotthard Klingan, Amministratore Delegato di Penny Market. Quest’ultima iniziativa rappresenta una strada per incidere in profondità nella lotta allo spreco, permettendoci al contempo di garantire ai consumatori un assortimento di prodotti alimentari genuini e naturali”.

“Da anni collaboriamo con le persone di Penny Market, per il recupero di eccedenze alimentari non deperibili e fresche; inoltre, lo scorso anno, con il progetto ‘Dona un SorRISO!’, PENNY MARKET ha devoluto a Banco Alimentare 15.000 chili di riso, pari a 150.000 porzioni – ha aggiunto Andrea Giussani, Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus -. Nella lotta allo spreco di cibo, siamo lieti di vedere crescere ogni iniziativa contro la cultura dello scarto e la sua limitazione in ogni segmento della filiera, proponendo stili di consumo più sostenibili e rispettosi del lavoro dell’uomo. Sensibilizzare i consumatori, tramite nuove opportunità di acquisto più responsabile, è un contributo importante da parte di Penny Market, per riformare ancora più efficacemente il modello della attuale filiera alimentare”. Attivo dal 1989, Banco Alimentare solo nel 2017 ha aiutato oltre 1 milione e mezzo di italiani attraverso circa 8.000 strutture caritative convenzionate, grazie alle quali ha distribuito più di 91.000 tonnellate di cibo destinate alla discarica. Tutto questo è stato possibile grazie ai 1.800 volontari di tutta Italia.

È il modello che deve cambiare prospettiva, mostrando come la lotta agli sprechi e la commercializzazione di prodotti 4B – brutti, buoni, bravi, biologici – può essere considerato un vantaggio competitivo, soprattutto per i piccoli produttori che hanno la possibilità di far conoscere anche all’estero la propria frutta e verdura: Campina Verde è l’azienda del Gruppo Rewe – lo stesso al quale appartiene Penny Market – che si occupa di far conoscere i prodotti biologici italiani in tutta Europa, svolgendo un ruolo di collettore nella distribuzione di prodotto, anche di piccoli quantitativi, nonché nell’internazionalizzazione del biologico, al fine di consentire la distribuzione dei prodotti anche di  fornitori di minore dimensione, che diversamente non potrebbero accedere al mercato internazionale.

In vendita da Carrefour il libro di fiabe filastrocche scritto dalle hostess di cassa

Corporate Social Responsibility significa anche coinvolgere i dipendenti in modo che esprimano creatività e talenti: così almeno la pensa Carrefour Italia che con il progetto “Storie che nutrono” si imepgna sul fronte della sostenibilità e della valorizzazione delle risorse umane, celebrando al contempo anche quest’anno la Giornata internazionale delle Hostess di Cassa.

A partire dal 14 novembre, infatti, sarà possibile acquistare in oltre 1.000 punti vendita della rete Carrefour Italia, “Storie che nutrono”, l’album di fiabe e filastrocche da colorare, dedicate al tema della corretta alimentazione. Il libro è stato realizzato con il prezioso contributo delle hostess di cassa di Carrefour Italia, autrici delle fiabe pubblicate, e dell’illustratrice Giulia Tassinari, che ne ha curato le immagini.

Parte del ricavato verrà destinato a NutriAid international, network internazionale di organizzazioni medico-umanitarie indipendenti impegnate dal 1996 nella lotta contro la malnutrizione infantile, con il quale Carrefour Italia, da tre anni, sta portando avanti diversi progetti, tra cui la realizzazione dell’ospedale materno-infantile Divine Providence a Loul Sessène, in Senegal.

Durante le scorse edizioni, infatti, grazie al progetto “Mai più senza cibo”, Carrefour Italia ha ricavato oltre 65.000 euro dalla vendita delle ricette redatte dalle hostess di cassa, per sostenere l’emergenza cibo in Kenya. Nel 2017 sono stati raccolti 85.000 euro grazie alla vendita dei calendari realizzati direttamente dalle hostess di cassa ritratte tra i banchi dei loro supermercati nell’ambito del progetto in Senegal, che ha permesso di iniziare la costruzione della struttura ospedaliera che vedrà il suo completamento a fine 2018.  Questa speciale iniziativa, in linea con la visione di Carrefour di educare il consumatore ad un’alimentazione corretta e responsabile, è un ulteriore traguardo che rientra nell’ambito del programma di “Act for food”.

Per la speciale ricorrenza, numerosi nei punti vendita su tutto il territorio italiano, si sono organizzati eventi a tema fiabesco che vedranno i figli di collaboratori di Carrefour e bambini di scuole e asili protagonisti di molte attività come i racconti ad alta voce delle fiabe o rappresentazioni artistiche e teatrali.

“Il 14 novembre è la giornata internazionale delle hostess di cassa voluta dal Gruppo Carrefour per valorizzare il fondamentale impegno e celebrare il ruolo di Cassiere e Cassieri di tutti i paesi.  Siamo felici di riscontrare anche per quest’anno grande entusiasmo e una forte adesione e partecipazione diretta a tali iniziative da parte dei nostri collaboratori. I dipendenti coinvolti sono orgogliosi di poter offrire un contributo concreto per i progetti proposti e impegnandosi in prima linea per vederli realizzati” dice Giuseppe Bellizzi, Responsabile Nazionale Casse.

“Siamo fieri di sostenere anche per quest’anno NutriAid nella raccolta di fondi e dare un contributo concreto alle comunità bisognose. I progetti avviati nelle scorse edizioni e i risultati raggiunti grazie all’ampia partecipazione dei clienti e dei nostri collaboratori, sono la prova tangibile ed evidente del sostegno di Carrefour Italia al sociale. Questo si inserisce anche nella più grande mission della transizione alimentare, che ci vede impegnati nella diffusione di un consumo alimentare sostenibile, responsabile e accessibile a tutti” aggiunge Alfio Fontana, Responsabile Corporate Social Responsibility Carrefour.

“Grazie a tale collaborazione, NutriAid e Carrefour contribuiranno a ridurre la malnutrizione infantile in un Paese dove ancora il 38% dei bambini soffre di patologie legate ad una scarsa o errata nutrizione. Grazie ai fondi raccolti, l’ospedale diventerà una struttura di riferimento per la salute materno-infantile nell’area di Loul Sessène“ conclude Antonella Demarchi, Direttore NutriAid International.

Md, dal primo dicembre solo uova da allevamenti a terra nelle private label

MD si impegna sul fronte dell’animal welfare e si impegna a offrire nei suoi punti vendita solo uova private label provenienti da allevamenti a terra, nel rispetto della salute e del benessere degli animali.

Dal 1 dicembre 2018 tutte le uova dei marchi di proprietà MD, come “Cà bianca” e “Bio” presenti nei 750 punti vendita del Gruppo in tutta Italia proverranno esclusivamente da allevamenti a terra, o biologici, nel caso delle uova “Bio”

 

Occhio al “3”

Un dato che sarà facilmente riscontrabile dagli stessi consumatori. La legislazione impone di apporre un codice su ogni singolo uovo da quale è possibile risalire all’intera filiera. In questo caso la cifra del primo numero sarà 0 per allevamenti Biologici, 1 per allevamenti all’aperto o 2 per allevamenti a terra anche al chiuso, ma mai, 3, numero che indica gli allevamenti in gabbia o in batteria.

L’impegno appare doveroso e necessario, e risponde alle esigenze di consumatori sempre più attenti e orientati verso politiche a sostegno del benessere animale.
“MD è sensibile alle tematiche sulla salute e rispetto degli animali. – dichiara l’azienda –. Il Gruppo ha sempre vigilato sul rispetto delle norme vigenti in materia di allevamento animale e la decisione di introdurre solo uova da allevamento a terra è la naturale evoluzione di questo impegno”.

Pubblicità di Natale: Tesco punta all’inclusività, Sainsbury’s “copia”, Iceland censurato

È già partita la battaglia delle pubblicità natalizie tra le insegne della Gdo britannica, con qualche polemica piccola e grande: vediamo come se la sono cavata Sainsbury’s, Tesco e Iceland.

Tesco punta sull’inclusività spiegando che ognuno festeggia il Natale, ma lo fa a modo suo, sprouts (una bizzarra tradizione britannica quella di mangiare i cavoletti di Bruxelles a Natale) o meno. Per scoprire di più su tale diversità, la catena ha anche condotto una ricerca sui suoi clienti per indagare abitudini e tradizioni natalizie. Scoprendo che il 38% ama lo Yorkshire pudding, il 75% inizia la giornata con il salmone affumicato, solo una persona su tre ama il Xmas pudding (sempre più spesso sostituito dal ben più gustoso e sofficie panettone) ma quasi tutti ne comprano uno, e ci sono 1,5 milioni di nuovi vegani quest’anno. L’insegna pensa di istituire mercatini di Natale nei parcheggi dei maggiori punti vendita questa stagione.

La publicità di Sainsbury’s formata dal regista di Hollywood Michael Gracey del musical The Greatest Showman pare invece assomigli un po’ troppo a un recente spot di John Lewis (tradizionalmente asso pigliatutto: la sua pubblicità natalizia, spesso vincitrice nel gradimento, è attesa in settimana) e Waitrose comparsa a settembre, anch’essa rappresentante una recita scolastica. Dall’insegna si dicono non preoccupati:

Sainsbury’s, che lo scorso dicembre ha speso circa 7 milioni di sterline in pubblicità, ha reso la campagna pubblicitaria il fulcro di una più ampia campagna a base di annunci con al centro il prodotto in TV, radio, giornali, pubblicità digitale e cartelloni pubblicitari, manifesti e autobus brandizzati.

Decisamente “politico” e impegnato è invece lo spot che Iceland aveva preparato per la stagione dlele feste: una denuncia della deforestazione causata dalle piantagioni di palma da olio. Con l’annuncio, finale, della decisione di togliere il controverso ingrediente da tutti i prorpio prodotti a marchio.

Ma impegno e politica a Natale non sono evidentemente gradite e stridono: Clearcast, l’agenzia che approva gli annunci per conto di emittenti come Sky, Channel 4 e ITV, non ha approvato l’annuncio. Anche se la Advertising Standards Authority ha affermato di non aver avuto “alcun ruolo” nel caso.

Sta di fatto che lo spot non andrà in onda, anche se l’insegna ha deciso di utilizzarlo nei canali social, invitando i clienti a diffonderlo sul web.

Il Viaggiator Goloso apre a Milano 2, Segrate, il quarto punto vendita

Apre oggi 12 novembre un nuovo punto vendita a insegna il Viaggiator Goloso, la private label premium di Finiper, presso la Residenza Botteghe a Milano 2, Segrate. Il punto vendita sarà aperto 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20 e offrirà ai clienti prodotti di alta qualità, insieme a tanti servizi utili.

Nel nuovo supermercato, che si estende su un’area di circa 370 metri quadri, sarà presente la gastronomia servita, il pane biologico con lievito madre e farine antiche cotto nel forno a legna della panetteria del punto vendita il Viaggiator Goloso di Milano Viale Belisario, la macelleria e la pescheria self service, oltre all’ortofrutta sfusa.

Presso il reparto macelleria, sarà disponibile una selezione di carni pregiate dal mondo, hamburger, pollo senza antibiotici e Scottona Piemontese. Il reparto gastronomia, invece, saprà deliziare i buongustai con squisiti salumi, formaggi e tante preparazioni curate nei minimi dettagli. E per chi ama il pesce, non mancherà una scelta di pesce fresco confezionato.

Oltre al pane fresco biologico preparato tutti i giorni nel forno a legna del del panificio interno al Viaggiator Goloso di Viale Belisario a Milano, è in vendita il pane dorato direttamente nello store di Milano 2.

Per festeggiare l’apertura del nuovo punto vendita, quarto in Lombardia a insegna il Viaggiator Goloso, fino a domenica 18 novembre i clienti riceveranno in omaggio una shopper in TNT e l’etichetta per il bagaglio, entrambe firmate “il Viaggiator Goloso”, insieme a 15 euro in buoni spesa.

Nel punto vendita di Milano 2 è possibile fare una spesa completa: oltre all’intera gamma di prodotti “il Viaggiator Goloso”, ai reparti freschi e alle referenze alimentari selezionate, completano l’assortimento i prodotti dedicati alla cura della casa e della persona, per un totale di 5.000 referenze disponibili, tra cui oltre 940 a marchio il Viaggiator Goloso.

Tra i servizi offerti, vi sono le colonnine per la ricarica dei cellulari, il Wi-Fi gratuito e la consegna della spesa a domicilio in un’ora.

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