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Terme di Lurisia presenta la nuova linea cosmetica: 9 prodotti per la cura della pelle

Terme di Lurisia presenta “La Nostra Cosmesi”, una linea di prodotti che ha come ingrediente principale proprio l’Acqua Termale Lurisa, abbinata a estratti biologici di piante ed erbe del territorio, italiano.

Dentro la nuova cosmesi ci sono i benefici che trovate nelle Terme, le qualità ipotermali delle fonti Lurisia e le virtù di essenze naturali pure. Ingredienti chesi è voluto conservare intatti, scegliendo di non utilizzare coloranti, allergeni, conservanti, parabeni, SLES, e senza praticare test sugli animali.

Ognuno dei nove prodotti della linea cosmesi è studiato per prendersi quotidianamente cura della pelle: l’acqua termale pura nebulizzata, le creme idratanti per mani, viso e corpo, il bagno doccia, il sapone mani e lo shampoo per uso frequente.

 

Iper prima insegna italiana a scegliere il Gs1 Databar

Un codice a barre di dimensioni ridotte, che offre vantaggi in termini di ottimizzazione dei processi di gestione e di quantità e qualità delle informazioni disponibili: è lo standard Gs1 Databar verso il quale Iper, La grande i, ha avviato il passaggio all’utilizzo per la codifica dei prodotti a peso variabile confezionati nei suoi ipermercati, primo retailer italiano.

Il GS1 DataBar è un codice a barre più piccolo rispetto al tradizionale EAN-13 ma capace di contenere un maggior numero di informazioni e di catturarle in una sola lettura: oltre all’identificativo del prodotto GTIN-13, può registrare anche la data di scadenza, il peso netto, il numero di lotto. È ideale per prodotti di dimensioni ridotte, per gli alimentari freschi a peso variabile e per gli articoli che richiedono la stampa di informazioni supplementari.

«Il progetto pilota sviluppato con Iper rappresenta un modello per l’intero settore della Gdo italiana – spiega Massimo Bolchini, Standard Development Director di GS1 Italy. Il GS1 DataBar ha consentito al distributore di ottimizzare la codifica dei prodotti a peso variabile, che ora avviene in modo centralizzato ed univoco, e di rilevare le quantità effettivamente vendute. Può essere utile anche per gestire la tracciabilità e per la pianificazione delle promozioni relative ai prodotti in scadenza».

Il passaggio di Iper al nuovo sistema di codifica ha interessato 17mila referenze tra carne e salumi, pesce, ortofrutta, gastronomia, formaggi, pane, pasta, pasticceria, ed ha coinvolto diversi dipartimenti interni all’azienda e dei fornitori di attrezzature. Con l’obiettivo di superare le criticità dovute alla soluzione tradizionalmente diffusa in Italia e di offrire un servizio migliore al consumatore finale.

«L’adozione della simbologia GS1 DataBar – dichiara Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper Montebello Spa – offre a Iper l’opportunità di migliorare i processi gestionali, ma garantisce anche una migliore sicurezza all’esperienza di acquisto del proprio cliente e introduce tecniche di tracciabilità che saranno in futuro sempre più un fattore di qualificazione e distinzione del prodotto alimentare».

Partita nel punto vendita pilota di Vittuone a metà luglio 2015, l’adozione del GS1 DataBar prosegue al ritmo di un punto vendita alla settimana: la copertura completa dei 26 ipermercati Iper è prevista nel corso del 2016. Anche il nuovo punto vendita di Arese, la cui apertura è prevista ad aprile 2016, dovrebbe partire con la nuova gestione.

Cosa rende un punto vendita innovativo? Parte 1, Makerland e Zodio

Come creare, oggi, un punto vendita realmente innovativo? Quattro esempi, uno completamente diverso dall’altro, ci mostrano la via. Makerland, il fai da te tech che guarda al futuro; Zodio, con i percorsi sensoriali e la passione che si fa social; Gourmeet il grocerant di Napoli che porta la ristorazione, anche innovativa, nel supermercato; Undiz, la shopping experience veloce, digitale e divertente che fa di necessità (spazi retail limitati) virtù. Quattro casi diversi tra loro ma accomunati da una cosa: un approccio nuovo alla vendita che rende il punto vendita “fisico” coinvolgente e interessante, un luogo insomma dove vale la pena andare, esserci.

Abbiamo intervistato i protagonisti di queste quattro piccole “rivoluzioni” chiedendo loro una sola cosa: come si fa innovazione nei vostri punti vendita? Ecco cosa ci hanno risposto. In questa prima parte la parola va a Luca Previato, Resp. Rep. e Pianif. Auchan Retail Italia e “anima” del progetto Makerland e Marco Montemerlo, Direttore Generale Zodio.

 

Cosa rende un punto vendita innovativo? Parte 2, Gourmeet e Undiz

In questa seconda parte della video intervista sul punto vendita innovativo parlano Giuseppe Medici, Socio Conad e fondatore di Gourmeet  e Sebastien Bismuth, Direttore Generale di Undiz (Gruppo Etam).

Due esperienze che guardano al futuro in modo creativo e coinvolgente, senza dimenticare efficienza ed efficacia. A Napoli all’interno di un supermercato Sapori e Dintorni c’è Gourmeet, bistrò e caffetteria (con Lavazza), innovativo sotto tanti aspetti. Per la proposta, che vede tra le altre cose uno street food d’eccellenza: la “bomba” creata dallo chef tre stelle Niko Romito. Ma anche la possibilità di farsi cucinare le eccellenze del supermercato e fare sinergia tra i due piani: quelli del grocery e quelli del restaurant: e nasce così il grocerant.

Undiz, marchio di intimo del colosso francese Etam orientato alle più giovani, fa di necessità (un punto vendita con spazi commerciali molto ridotti nella via dello shopping di Toulouse) virtù: una shopping experience ludica e coinvolgante ma anche pratica, perché consente di unire e-commerce e negozio reale. E il tutto utilizzando una tecnologia quasi “antica”…

FAAC presenta GBF 3500, il nuovo ingresso automatico per Centri Commerciali e Banche

Si chiama GBF 3500,  ed è il nuovo ingresso automatico realizzato da FAAC. Dotato di sistema antipanico a sfondamento e della funzione di riarmo automatico delle ante mobili e semifisse, GBF 3500 provvede automaticamente a ripristinare le normali condizioni di funzionamento dell’ingresso a seguito di un’apertura a sfondamento dovuta a urto accidentale o all’impiego come via di fuga. Questa caratteristica assicura il ripristino immediato delle finzioni di sicurezza e isolamento termico della porta, anche nei casi in cui gli utilizzatori siano impossibilitati ad intervenire manualmente per chiudere le ante. L’ingresso GBF 3500 soddisfa perfettamente le esigenze dei centri commerciali, coniugando il controllo degli accessi e il risparmio energetico. La soluzione offerta da FAAC comprende anche le ante in vetro, i profili in alluminio e la relativa ferramenta. Vetri e profili sono disponibili in più colori diversi.

Le caratteristiche

L’ingresso automatico FAAC GBF 3500 è composto dall’automatismo scorrevole FAAC A140 e da una struttura portante che sostiene anche le ante. L’automatismo, che può funzionare per trenta minuti in assenza di corrente grazie alla batteria di emergenza, è gestito da un controllore elettronico che consente di regolare numerosi parametri tra cui la velocità e la corsa delle ante. Grazie alla gestione del calendario, inoltre, il sistema può essere programmato per fasce orarie. La forza di chiusura è limitata automaticamente a meno di150 N, come previsto dalla normativa.

Le ante sono realizzate con profili esclusivi FAAC in alluminio estruso (verniciato o anodizzato) con sezione di 50 mm e spigoli verticali arrotondati. Le ante mobili e semifisse sono mantenute in sede da dispositivi magnetici che garantiscono una forza di trattenuta (certificata secondo le normative vigenti) inferiore a 220 N, evitando l’uso di congegni meccanici soggetti a possibili inceppamenti. La soluzione GBF 3500 è applicabile a vani della larghezza massima di due metri.

 

Retail Innovation 11, tutti i trend per traghettare il punto vendita nel futuro

Da un’acqua calma e tranquilla a una rapida di montagna, veloce e sfidante, difficile da navigare ma che dà a chi ci riesce un grande vantaggio competitivo: si è così sviluppato l’ambiente del retailer secondo la metafora di Fabrizio Valente, partner fondatore di Kiki Lab-Ebeltoft Italy. Difficile trovare la giusta via ma uno sguardo sul futuro ci è fornito dalla annuale ricerca di Kiki Lab sulla Retail Innovation, realizzata con i partner di Ebeltoft Group, che ha analizzato 17 tendenze retail, illustrate con 45 casi provenienti da 21 Paesi.

Green e servizio, multisensorialità ed eticità, nuovi formati che fanno dialogare punto vendita fisico e virtuale, personalizzazione e cross-canalità, glocalism e storytelling. Tra experience, assortimento, valori e digital si snodano le esperienze più originali e nuove del retail mondiale, analizzate dalla ricerca.

Shopping ieri, oggi e domani: tendenze e novità raccontate da FutureBuy

Shopping: come stanno cambiando le abitudini in seguito alla rivoluzione digitale, che rende tutti iperconnessi e multicanale?

Lo indaga FutureBuy®, l’indagine multiclient online di GfK (realizzata con metodologia CAWI) che rileva comportamenti e atteggiamenti dei consumatori nel processo di acquisto, comprensivo anche dei momenti propedeutici come ricerca, confronto e raccolta di informazioni sui prodotti, oltre che l’effettivo atto di acquisto.

Dall’edizione italiana di FutureBuy 2015 emerge un cliente sempre più consapevole, padrone degli strumenti tecnologici che ha a disposizione ed efficiente nel processo di acquisto: il 74% degli intervistati è d’accordo nell’affermare che sta imparando a fare acquisti in modo sempre più efficace.

L’omnichannel

Anche nel nostro Paese, lo shopping omnichannel è ormai una realtà, anche se con un’incidenza diversa a seconda della categoria di prodotto considerata. L’omnicanalità si fonda su driver di scelta diversi e complementari: nello shopping online conta soprattutto la convenienza, mentre nello shopping offline è importante la possibilità di vedere e provare i prodotti.

L’integrazione tra showrooming e webrooming conferma la consuetudine sempre più diffusa di passare da un canale di vendita all’altro, cercando informazioni sul web e acquistando successivamente in store, o viceversa guardando o provando prodotti in negozio per poi acquistarli on line. Questa dinamica dà vita a fenomeni nuovi: da una parte, i negozi brick&mortar diventano click&mortar per sopravvivere alla concorrenza dei giganti dell’e-commerce, dall’altra i pure player online iniziano ad operare anche attraverso negozi tradizionali, per fornire un servizio migliore ai consumatori.

E ovviamente, in questo contesto, i device mobili (lo smartphone in particolare) diventano strumenti chiave nell’esperienza di shopping.

Infedeltà

Conseguenza diretta della maggiore padronanza di strumenti tecnologici e dell’approccio omni-channel è la diminuzione della fedeltà dei consumatore nei confronti di marche e retailer. Il 66% degli intervistati italiani ammette di essere diventato meno fedele a un solo rivenditore: per trovare gli affari migliori oggi è necessario ampliare il proprio raggio di shopping.

Ed ecco che infine l’analisi propone un focus sui consumatori più smart, cioè, gli early adopter, gli innovatori, gli appassionati. Questi shopper si rivelano sempre meno propensi a essere influenzati passivamente da retailer, brand e pubblicità, e sempre più inclini ad intraprendere un dialogo paritario, basato sullo scambio reciproco di input, per la costruzione di prodotti e servizi tarati sulle proprie esigenze.

Polli presenta la nuova linea 4e4 Orto: salse per bruschette e sughi vegani

Polli presenta le nuove vaschette “4e4 Orto”, salse per bruschette e sughi vegan pronte da mangiare, capaci di portare in cucina tutto il gusto genuino delle verdure italiane. Le diverse varietà della gamma seguono le nuove tendenze in fatto di sapori e soddisfano il gusto di tutti, anche dei sempre più numerosi amanti della cucina vegana: secondo la più recente indagine Eurisko infatti gli italiani che non mangiano più né carne né pesce sono oltre 4.600.000, il 6% del totale, mentre il 3% della popolazione è vegano,con un aumento annuo che arriva fino al 15%.

Polli infatti, oltre a proporre le nuove“Vaschette per…fette” per preparare gustose bruschette classiche al pomodoro, ai funghi, ai carciofi e alla siciliana con tutto il sapore delle verdure italiane, lancia sul mercato i primi sughi tipici in chiave vegan pensati per la grande distribuzione: il pesto alla genovese e il pesto rosso, entrambi resi più leggeri dal tofu,e l’immancabile ragù alla bolognese,che viene reinterpretato grazie a una ricetta basata sui germogli di soia. Due esclusive gamme di prodotto di primissima qualità, che abbracciano le esigenze di tutti coloro che prediligono cibi veloci ma sani, per una dieta equilibrata e ricca dal gusto italiano che solo l’azienda toscana sa garantire sin dal 1872.

La Bruschetta alla Siciliana Polli per esempio, richiama l’inconfondibile mediterraneità, abbinando ai pomodori della classica bruschetta, la melanzana e l’acciuga: una pietanza tipica del Bel Paese, che permette di gustare un grande piatto in poco tempo che nella sua semplicità riesce ad allietare i momenti di convivialità in famiglia e tra amici. D’altro canto le proposte per i sughi vegani non sono da meno; il Pesto alla genovese con Tofu, un trionfo di genuinità ed italianità, dove il basilico s’incontra con la leggerezza del tofu.

Il make-up si “indossa” nel sito e-commerce di Cargo, grazie alla realtà aumentata

Cargo Cosmetics, azienda americana, ha dotato il proprio sito di e-commerce di una funzione che promette di fare storia e incrementare le vendite online: si tratta della possibilità di indossare, virtualmente, ombretto e rossetto di varie tinte sul proprio viso. È sufficiente la normale telecamera del computer o dello smartphone.

Schermata 2016-03-07 alle 22.59.25La piattaforma che consente ciò si chiama FaceCake e permette di applicare il makeup al viso “seguendo” anche i movimenti (se non sono troppo veloci).  L’abbiamo provato e funziona. È in effetti un modo di rendere gli acquisti di make-up online più accattivanti perché, come è accaduto per anni nell’abbigliamento, la possibilità di non poter “toccare con mano” il prodotto, o meglio il risultato su se stessi, può essere respingente. Se in questo caso la texture o la brillantezza sono “fuori portata” la possibilità di testare il colore con il proprio tipo di pelle, praticamente dal vivo grazie alla realtà aumentata, può in effetti rendere più sicuro l’acquisto e aumentare le vendite.

Una funzione dunque, quella della realtà aumentata, che immaginiamo si diffonderà sempre più in futuro nei siti di e-commerce, come nei camerini dei negozi d’abbigliamento.

Griffe e retail, visioni futuribili- La Gallery

Prendete un artista come l’israeliano Peddy Mergui e lasciatelo nel pieno della rivoluzione del packaging. Ne verrà fuori qualcosa di spiazzante.

Grazie a noti marchi del luxury, il largo consumo alimentare veste con indicibile eleganza. Idee e spunti che possono risultare valori aggiunti a stili e design grafici ormai superati.

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Leggi qui il servizio di Riccardo Sada Griffe di lusso e visioni da retail.

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