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La coda alle casse? Auchan e Carrefour in Francia testano l’app salva-tempo

Si chiama JeFile (in inglese Out of the Line) l’app, semplice come l’uovo di Colombo, che consente di evitare la coda alle casse del supermercato. Una perdita di tempo verso la quale il cliente di oggi è sempre più insofferente, come mostrano molte ricerche (e la possibilità di acquistare online con consegna in un’ora gli stessi articoli, certo non aiuta alla sopportazione zen).

Il sistema è semplice, ed è in corso di test in Francia sia da Auchan che da Carrefour, come rileva il sito lineaires.fr: si carica l’app all’entrata (se non la si ha già nel telefono) e, quando si è prossimi a terminare la propria spesa, si manda una notifica. Dieci minuti prima del proprio turno arriva la prima notifica, e cinque minuti prima l’invito ad avviarsi verso la cassa riservata agli utilizzatori dell’app, dove il cliente precedente starà già pagando la sua spesa. Un altro sistema prevede che ci si metta in una fila virtuale e si controlli quando è il proprio turno: Atm Milano, ad esempio, lo utilizza per domare le bibliche code che si formano specie in certi periodi dell’anno all’ufficio abbonamenti. E in certi nostri supermercati il sistema è già utilizzato per gestire le code al reparto panetteria o gastronomia (non tramite smartphone però, in questo caso si prende il tradizionale biglietto).

jefileCertamente esistono altri metodi di saltare la fila, dall’e-commerce ai terminali tipo Presto spesa di Esselunga che consentono di inserire nel carrello digitale la spesa in corso, e accedere alle casse automatizzate con il conto già fatto. Lo stesso sistema può essere convogliato tramite app, e tramite smartphone si può oggi anche – teoricamente – pagare istantaneamente ed uscire senza passare dalla cassa: un sistema testato in UK da Sainsbury’s. In passato sono anche stati provati sistemi che grazie alla tecnologia RFID calcolano istantaneamente il costo della spesa nel carrello, un metodo più utilizzato nell’abbigliamento però per un problema di costi.

Questa testata in Francia è senz’altro ben più semplice, e può essere utilizzata senza dover implementare altri sistemi di cassa. È sufficiente un tablet sul quale un dipendente gestisce le code e un bluetooth che identifica il cliente nel momento in cui si avvicina alla cassa, che però deve essere riservata a chi utilizza l’app.

Autogrill, entro fine anno ovunque pagamenti con lo smartphone

Facile e veloce, ideale per il consumatore in viaggio: entro fine anno su tutta la rete di Autogrill si potrà pagare con lo smartphone, grazie a un’App. Il progetto è reso possibile grazie ad un accordo tra il gruppo e Paypal. Fino a poco fa sembrava fantascienza, ma i pagamenti con lo smartphone stano prendendo sempre più piede  sempre più.

La novità sarà introdotta gradualmente in tutti i punti vendita gestiti direttamente, e sarà resa possibile tramite un’app integrata alla piattaforma PayPal e alle principali carte di credito.

«L’accordo con PayPal rafforza la leadership di Autogrill nel settore del Food & Beverage anche sul fronte tecnologico: con questo nuovo strumento abbiamo infatti la capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze e allo stile di viaggio del consumatore moderno – ha spiegato Alessandro Preda, CEO Europe di Autogrill -. Questo nuovo servizio si affianca a quelli ad elevato contenuto tecnologico già offerti dall’azienda come l’e-invoicing, il self ticketing e i sistemi di fidelity per i clienti, con i quali cogliere appieno la sfida della digitalizzazione dei servizi per confrontarsi con successo in un mercato in costante evoluzione».

Il percorso di digitalizzazione dei servizi intrapresa da Autogrill vuole offrire alla propria clientela soluzioni innovative che apportino comodità, risparmio di tempo e una minore impronta ecologica. Ma non solo: con questi mezzi il Gruppo intende fidelizzare la propria clientela tramite promozioni e servizi dedicati. Inoltre, per “coccolare” il viaggiatori digital,  Autogrill ha recentemente introdotto la connessione wi-fi gratuita nelle aree di servizio lungo la rete autostradale italiana.

«I nostri clienti potranno fare acquisti presso i punti di vendita grazie all’app dedicata di Autogrill direttamente da smartphone ed indipendentemente dal tipo di dispositivo. Un grande primo passo per le nostre ultime soluzioni PayPal-in-app e PayPal-in- store» ha dichiarato Angelo Meregalli, General Manager di PayPal Italia.

 

Una tecnologia usata anche nella Gdo

Autogrill ha scelto la piattaforma Paydiant di PayPal come white label technology provider per questa partnership. Acquisita da PayPal nel 2015, Paydiant si occupa della reinvenzione dei pagamenti mobili. Tra i retailer che già su avvalgono della tecnologia Paydiant c’è la catena di supermercati del nord Carolina (USA) Harris Teeter, che ha implementato pagamenti mobili, offerte e programmi fedeltà nella sua applicazioni. Come dire che la tecnologia c’è, un player importante la sta utilizzando, e potrebbe essere presto resa disponibile anche nella grande distribuzione. Tanto più in un Paese come l’Italia in cui lo smartphone è ormai utilizzato da  Nel progetto sarà coinvolta anche IBM, partner del Gruppo per l’innovazione e lo sviluppo di software, infrastrutture e protocolli.

Pagamenti digitali a 175 miliardi nel 2015, ma il 56% dei consumi si pagano in contanti

Un’incremento superiore alle aspettative, ma non sufficiente ad allinearci agli altri Paesi occidentali: nel 2015 i pagamenti digitali con carta in Italia hanno sfiorato i 175 miliardi di euro (+12,2% rispetto al 2014), superando il 22% dei consumi delle famiglie. Anche se è ancora presto per mettere il contante in soffitta, tra “vecchie” carte e nuove soluzioni (pagamenti e trasferimenti di denaro peer to peer tramite smartphone e pagamenti contactless) ma soprattutto grazie all’e-commerce e al mobile commerce, qualcosa si sta indubbiamente muovendo. Però, lo strumento preferito dagli italiani continua ad essere il contante, con cui si pagano il 56% dei consumi (430 miliardi di euro), e l’80% delle transazioni rappresenterebbe oltre l’80% delle transazioni. Lo rilevano i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano.

3df1e31e-751d-489b-a19b-e2d8f7fc1cc6__OMentre il mondo dei New Digital Payment (pagamenti attraverso Pc, tablet, Mobile e i pagamenti in punto vendita attraverso carte contactless o su Mobile POS) a fine 2015 ha raggiunto un valore di circa 21,5 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014 e 12,2% del transato complessivo con carte), i più tradizionali pagamenti con carta in negozio raggiungono i 153,4 miliardi di euro (+11% rispetto al 2014).

La principale causa dell’aumento della diffusione dei pagamenti digitali va imputata a vari fattori: l’e-commerce in primis, che risulta la componente maggiore dei New Digital Payment, in crescita del 15% rispetto al 2014 con oltre 14 miliardi di euro, ma anche il Mobile Payment & Commerce, che segna un +50% rispetto al 2014, arrivando a toccare i 3 miliardi di euro. Mobile POS e Contactless Payment segnano infine 1,2 miliardi di transato nel 2015.
«Negli ultimi due anni la crescita dei pagamenti elettronici con carta ha superato le attese (+10,2% nel 2014 e +12,2% nel 2015), tanto da crescere a un ritmo maggiore di quello della media in Europa (intorno al 7-8%), sintomo probabilmente di un principio di cambiamento culturale nei consumatori italiani e di un effetto trascinamento del decreto ‘obbligo POS’, che ha generato un cambio di atteggiamento anche negli acquirenti» ha spiegato Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano. La quale ipotizza, visto il netto ritardo italiano nei pagamenti digitali rispetto agli altri Paesi, e ipotizzando una crescita in linea nei prossimi tre anni sempre intorno al 12%, un transato con carta nel 2018 a 246 miliardi di euro.

Un ritardo imputabile più a ragioni culturali che di infrastruttura, che in Italia è pari o superiore ai Paesi europei più sviluppati, con 87 milioni di carte in circolazione nel 2015 (+1% rispetto al 2014), e 1,76 milioni di POS (in calo rispetto agli 1,88 milioni del 2014, forse a seguito della dismissione di terminali datati censiti ma già non operativi). Nel 2015 però il valore del transato è cresciuto più che negli anni precedenti, con un tasso del 12,2% rispetto a un tasso medio dei tre anni precedenti del 5,6%, mentre il numero delle transazioni è cresciuto del 13,7% (da 2,33 a 2,64 miliardi). Valori bassi, perché in pratica è come se gli italiani utilizzassero la carta meno di una volta a settimana. Cresce anche il numero delle transazioni pro capite (da 38,8 a 44,1), anche se ancora molto lontano dalla media europea, mentre si contrae lo scontrino medio (da 67 euro a 66 euro).

«Per colmare il ritardo nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività dei pagamenti innovativi e mettere in atto un piano di incentivi promosso dal soggetto pubblico» dice ancora Portale.

L’Osservatorio prevede che nei prossimi mesi aumenteranno i pagamenti digitali su questo fronte e nel 2018 potranno raddoppiare arrivando tra i 5 e i 7 miliardi di euro di transato.

 

Anche nei pagamenti, avanza il mobile
Il Mobile Remote Commerce, sia di beni digitali che di prodotti e servizi, vale nel 2015 quasi 2,7 miliardi di euro (+56%), con la componente di beni e servizi che arriva a rappresentare il 70% del Mobile Commerce Totale, grazie all’aumento degli esercenti che offrono una soluzione su Mobile e a una maggiore predisposizione degli italiani verso gli acquisti da smartphone. Nel 2018, il Mobile Remote Commerce di beni e servizi raggiungerà tra i 4,2 e i 4,8 miliardi di euro (arrivando a rappresentare oltre il 15% dell’intero eCommerce) grazie all’ingresso di nuovi esercenti e alla semplificazione della fase di pagamento garantita dai Mobile Wallet. In primo piano il Turismo (+56% rispetto al 2014, con quasi 540 milioni di euro di transato), seguito da Informatica ed Elettronica, che registra circa 370 milioni di euro di transato (erano poco più di 155 milioni di euro nel 2014), Abbigliamento (15% del transato con circa 280 milioni di euro nel 2015, erano poco meno di 170 milioni di euro nel 2014).

Dopo alcuni anni di lenta crescita, il Mobile Remote Payment di beni e servizi fa registrare nel 2015 un aumento del 75% e supera i 300 milioni di euro, trainato da pagamenti di ricariche telefoniche e bollettini (rispettivamente 67% e 19% del totale).
Tra le altre componenti, cresce il ruolo del car sharing e dei servizi di mobile parking, oltre ai biglietti per il trasporto pubblico locale (+100% sul 2014).

pagamenti digitali 2015

 

pagamenti digitali 2018

Pagamenti via App, Jiffy sperimenta nel punto vendita

Dopo i pagamenti person-to-person (p2p) Jiffy, il servizio sviluppato da SIA per inviare e ricevere denaro in tempo reale dallo smartphone, arriva anche nei negozi. Parte infatti nelle città di Milano e Bergamo la fase pilota del progetto di Jiffy person-to-business (p2b), che consente ai clienti di pagare via app nei negozi convenzionati con UBI Banca.

Grazie alla collaborazione tecnologica tra SIA, la società di progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici per i pagamenti, e Ingenico, società di progettazione e sviluppo di terminali e soluzioni di pagamento elettronico, con Jiffy a breve sarà possibile effettuare pagamenti “cash in a flash” da smartphone anche direttamente sul terminale POS del negoziante abilitato. In questo modo, oltre ai pagamenti tradizionalmente effettuati con carte di credito e debito, l’esercente può ricevere accrediti in tempo reale direttamente sul proprio conto corrente.

Pagare con un clic ed evitare le code alla cassa

Con questa nuova modalità i clienti possono pagare con un clic ed evitare le code alla cassa. Tramite la geolocalizzazione, possono identificare via app il negozio, sia dall’insegna sia direttamente presso l’esercizio tramite la lettura del QR Code, quindi inserire l’importo di spesa e con un clic avviare l’operazione di invio denaro.

Dal canto suo, il negoziante visualizza in tempo reale la presenza del pagamento, verifica l’importo e conferma la transazione. Il tutto con disponibilità immediata del denaro sul conto corrente. Una notifica dell’esito dell’operazione viene inviata in modo automatico sia al cliente sia al negoziante, e comunica la conferma dell’avvenuto pagamento alla banca acquirer.

Jiffy è disponibile per smartphone con sistema operativo Android, iOS, Windows Phone. Oltre a UBI Banca, altri istituti di credito italiani hanno manifestato interesse ad attivare il servizio Jiffy entro il prossimo autunno.

Triplicano in un anno i pagamenti contactless: 3 miliardi in Europa con Visa, +119% nella Gdo

Dopo un inizio un po’ in sordina, sembrano prendere sempre più piede i pagamenti contactless: secondo Visa ne sono stati eseguiti 3 miliardi negli ultimi 12 mesi: quasi il triplo del numero di transazioni registrato nello stesso periodo un anno fa. I consumatori europei hanno pagato contactless 360 milioni di volte nel solo mese di aprile 2016, circa 140 transazioni al secondo, con una crescita del 150% rispetto ai 143 milioni di operazioni dell’aprile 2015. Sale anche lo scontrino medio, del 12%, per un valore di 13,83 euro, e il rapporto di pagamenti contactless Visa presso i punti di accettazione passa da 1 su 60 nel 2013 a 1 su 5 oggi.

La modalità “senza contatto” è stata usata dai possessori di carta Visa per pagare  pranzi, colazioni e cene: i punti di ristorazione hanno infatti registrato la maggiore crescita del numero di transazioni contactless anno su anno (153%), seguiti dal commercio al dettaglio (146%), supermarket (119%) e bar e caffetterie compresi i fast food (96%).

Oggi sono presenti in Europa oltre 3,2 milioni di terminali in negozi e punti di ristorazione: +23% rispetto ai 2,6 milioni ad aprile 2015. Il tasso destinato a crescere, visto che i terminali POS immessi sul mercato da gennaio 2016 sono già abilitati al pagamento contactless, a supporto del raggiungimento dell’obiettivo di dotare tutti i terminali con tecnologia contactless entro il 2020.

 

Regno Unito primo della classe: +300%

I consumatori in Polonia, Spagna e Regno Unito sono i maggiori utilizzatori di pagamenti contactless. In particolare, l’adozione di pagamenti contactless in Gran Bretagna è cresciuta del 300% per numero di transazioni. La crescita dei pagamenti contactless nello UK è sostenuta dai servizi di trasporto di Transport for London (TfL) che, tra rete metropolitana e quella di superficie, ha generato oltre 400 milioni di accessi contactless dall’introduzione, di cui 9 accessi contactless su 10 su carte Visa. Inoltre, il lancio di Apple Pay, il servizio di pagamento mobile di Apple e di bPay, la gamma di wearable per pagamenti di Barclays, hanno stimolato i consumatori ad adottare nuove modalità di pagamento. Tra gli esercenti britannici che registrano il maggior numero di transazioni contactless ci sono primarie insegne della Gdo e del retail come Tesco, The Co-Operative, e Marks & Spencer, oltre a Transport for London e McDonald’s.

In Italia, sebbene la penetrazione dei pagamenti contactless sia ancora sotto la media europea (5% contro 21% in Europa) la modalità di pagamento senza contatto è in crescita: nel marzo 2016 sono state circa 1,54 milioni le operazioni di pagamento contactless, contro le 120.500 del marzo 2015. Visa in tutta Italia gestiva oltre 5,6 milioni di carte contactless a fine 2015, +210% rispetto all’anno precedente, che nel 2015 hanno generato oltre 105 milioni di euro di spesa. Il network di accettazione di pagamenti contactless conta oggi oltre 725mila terminali abilitati, il 40% del totale dei terminali, in crescita del 43% rispetto a due anni fa.

«Il successo del contactless prepara la strada alla tecnologia dei pagamenti di domani. Più del 70% di tutti i pagamenti in contanti ha un valore inferiore ai 15 euro ed è effettuato presso esercenti che tradizionalmente prima non accettavano le carte per tali importi. Una delle ragioni è che gli esercenti e i consumatori, in genere, considerano l’utilizzo delle carte di pagamento per le spese di piccolo importo meno veloce del pagamento in contanti. L’introduzione della tecnologia contactless ha modificato sostanzialmente questo scenario, e giocherà sempre più un ruolo significativo nell’industria dei pagamenti» ha spiegato Davide Steffanini, Direttore Generale Italia di Visa Europe.

Waitrose punta al supermercato aziendale con il primo punto vendita senza casse

Un rendering del nuovo polo di Sky previsto per l'estate.

Se la montagna non va a Maometto… il supermercato va ai consumatori, meglio se alto spendenti, entrando nel posto di lavoro e dunque Waitrose torna a puntare sulle aziende dopo 20 anni ma con una novità assicurata dalle nuove tecnologie: un punto vendita senza casse. I pagamenti avverranno unicamente tramite smartphone o carta ai cinque punti di check-out.

La location, la cui apertura è prevista per la prossima estate, è il nuovo quartier generale di Sky nel Regno Unito a Osterley presso Londra.

Situato all’interno del palazzo degli uffici, dove lavoreranno 3.500 persone, il punto vendita di 130 mq venderà una serie di prodotti che sono stati selezionati tramite un “sondaggio” effettuato tra alcuni dipendenti Sky. Pasti serali e cibo da asporto (panini piadine e sushi), prodotti freschi, torte per feste, fiori recisi, ma anche pane e croissant preparati nel punto vendita. Inoltre, accessori per il viaggio e prodotti per la bellezza e l’igiene per chi deve partire all’improvviso per lavoro o utilizza la palestra interna.

«L’apertura nel campus di Sky è un’opportunità per rispondere ai desideri dei clienti di questo posto di lavoro. Il nostro modello di convenience è più flessibile che mai oggi, specialmente nel momento in cui i metodi di pagamento e le categorie continuano ad evolvere e dunque in futuro esploreremo altre opportunità di questo tipo» ha detto Jackie Wharton, Director, Convenience Waitrose.

 

Waitrose ha 346 pdv nel Regno Unito, tra cui 60 convenience (minimarket).

Una tendenza, quella del punto vendita all’intreni delle grandi aziende, che sta ornando anche in Italia. In Italia Coop ha pensato di utilizzare una vending machine. mentre Eataly ha piazzato un “wall” per l’e-commerce nel campus di Vodafone a Milano. La storia dirà quale sarà il format più efficiente e funzionale.

I pagamenti via smartphone con Jiffy raggiungono i 300mila utenti

Solo un anno fa sembravano un po’ fantascientifici i pagamenti person-to-person, ovvero l’invio di denaro tra conoscenti via smartphone, o i piccoli acquisti effettuati con un tap dello schermo: oggi Jiffy, il servizio sviluppato da SIA per inviare e ricevere denaro in tempo reale dallo smartphone, ha superato i 300mila utenti registrati. Il valore medio per transazione è pari a 44 euro, mentre circa il 50% dei trasferimenti è al di sotto dei 25 euro.

Per trasferire denaro, basta selezionare il destinatario dalla rubrica personale dello smartphone, inserire l’importo, un eventuale messaggio e con un click il denaro viene immediatamente inviato e può essere subito utilizzato dal beneficiario. Per attivare Jiffy bisogna registrarsi sul sito della propria Banca e scaricare l’App fornita dalla Banca stessa.

Conforme agli standard dell’European Retail Payment Board (ERPB) e già predisposto per essere integrato con l’infrastruttura pan-europea di instant payments che verrà realizzata da EBA Clearing entro il 2017, oggi Jiffy è il servizio per pagamenti P2P leader nell’area euro con il maggior numero di banche aderenti. Essendo basato su bonifico SEPA, è aperto a tutti gli istituti di credito operanti nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro, potenzialmente utilizzabile da oltre 400 milioni di correntisti europei.

Con le ultime quattro entrate nel 2016, salgono a 23 i gruppi bancari che hanno aderito al servizio per pagamenti P2P di SIA da quando è stato lanciato sul mercato italiano. Jiffy è attualmente a disposizione dei correntisti di BNL, Banca Popolare di Milano, Cariparma, Carispezia, Che Banca!, Friuladria, Gruppo Carige, Hello bank!, Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, UBI Banca, UniCredit, Webank e Widiba. Prossimamente Jiffy sarà disponibile anche per Banca Popolare di Sondrio, Cassa Centrale Banca, Gruppo Poste Italiane, Raiffeisen, Veneto Banca e Volksbank Banca Popolare. Una volta attivati tutti gli istituti di credito, il servizio sarà, quindi, fruibile da oltre 32 milioni di conti correnti italiani, pari a oltre l’80% del totale.

Pagamenti con carta l’Italia si muove: +5,6% nel 2015, guidati da digital e smartphone

I pagamenti digitali avanzano finalmente anche in Italia, fanalino di coda con oltre la metà delle transazioni, caso unico nei Paesi avanzati, ancora ferma sul contante. Oggi solo un acquisto su 5 delle famiglie italiane è fatto in digitale e la gestione del contante costa all’Italia 9,5 miliardi di euro l’anno. Eppure, il ricorso a forme di acquisto diverse da quelle tradizionali sta diventando il motore del cambiamento dell’esperienza di pagamento degli italiani. È cio che è emerso dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

Se le stime per il 2015 sui pagamenti via carta di credito è di 164 miliardi di euro (+5,6%), i New Digital Payment complessivamente hanno raggiunto i 21 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014). L’apporto decisivo viene proprio, per l’81%, dall’acquisto di beni e servizi e dai pagamenti da PC e tablet e per il 13% da acquisti e pagamenti via Smartphone, che registrano un balzo in avanti del 48% (2,8 miliardi di euro nel 2015). «Ma occorre che i principali protagonisti dell’offerta attivino un sano confronto con il mercato per rendere più attraente l’esperienza d’uso per i clienti» dice Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce.

L’acquisto di beni e servizi via Smartphone (Mobile Remote Commerce di beni e servizi) traina il settore: cresce del 71% e vale 1,7 miliardi. Crescono anche i pagamenti di bollette via Smartphone (+172%) e gli acquisti e prenotazioni nei trasporti: nel 2015 sono state vendute 6 milioni di corse in bus e 6 milioni di corse in car sharing.

Lo smartphone in effetti, in quanto strumento sempre in tasca e interattivo, può avere un ruolo determinante nella diffusione dei pagamenti digitali. Se i servizi Remote sono stati individuati chiaramente e gli attori italiani li stanno già inserendo nei loro wallet (ad esempio pagamento di bollettini, ricariche, pagamento del biglietto del trasporto, trasferimenti p2p), c’è ancora molto lavoro da fare sul fronte delle soluzioni di pagamento Proximity e ancor più sulle funzionalità da utilizzare all’interno del negozio (coupon o programmi fedeltà).
Spunti e idee interessanti sulle funzionalità da inserire nel wallet possono venire dal mondo delle startup: nel 2015 ne state censite 328.

 

Nel punto vendita avanza il contactless

In avanzata anche i pagamenti contacless. Nei negozi, il transato dei Contactless payment e Mobile POS (ovvero i pagamenti mediante carta o telefono contactless) si attesta rispettivamente sui 700
milioni (3%) e 500 milioni (2%) di euro.

pagamenti contactless

Anche l’infrastruttura contactless è pronta: i POS sono raddoppiati (500.000 a fine 2015) e le carte abilitate passano da 12 a 20 milioni: nel 2018 transeranno tra i 6 e gli 8 miliardi di euro. Alle porte anche il Mobile Proximity Payment che ha un potenziale elevatissimo e consentirebbe di avvicinare gli italiani sempre più ai pagamenti elettronici.

infrastrutture_mobilepayment

 

Incentivi pubblici e privati per colmare il divario

«Per colmare il ritardo nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività del Mobile e mettere in atto un piano di incentivi promosso dal soggetto pubblico – ha spiegato Valeria Portale -. L’Italia gode di un’ottima base infrastrutturale per l’accettazione di pagamenti digitali e di una buona diffusione di carte di pagamento tra la popolazione, in linea o superiore ai paesi europei più sviluppati, segno che il sistema finanziario ha lavorato bene per creare le condizioni necessarie allo sviluppo dei pagamenti digitali. I dati di effettivo utilizzo, tuttavia, collocano il nostro paese agli ultimi posti in Europa. Secondo le nostre stime, la gestione del contante costa all’Italia circa 9,5 miliardi di euro, costi ai quali aggiungere il gettito perso per l’erario – circa 27 miliardi di euro ogni anno – derivante dalla fascia di economia sommersa legata all’utilizzo di contante, in quanto non tracciabile».

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie alla tokenizzazione

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie all’espansione del servizio di Visa Europe Payment Tokenisation Service – VEPTS. Da oggi sarà dunque più facile pagare tramite smartphone, smartwatch o wearables (i dispositivi indossabili come i braccialetti fitbit), dove le credenziali della carta sono salvate su cloud; tramite wallet digitali basati sul browser di Internet come “Visa Checkout” e pagamenti in cui i dati della carta sono stati precedentemente salvati presso gli esercenti (“card on file”). Dunque pagamenti più veloci ma sicuri, come richiede un cliente evoluto che non ha più tempo né voglia di fare la coda, e amerebbe pagare in tempo reale con soluzioni integrate in applicazioni e in dispositivi connessi a internet..

La tokenizzazione è la codifica dei dati sensibili tramite una sequenza di numeri chiamata token, un simbolo univoco che non ha alcun significato al di fuori dal circuito in cui viene utilizzato. Quando i consumatori effettuano un acquisto con un servizio di pagamento ‘tokenizzato’, al momento del pagamento viene presentato un token, non i dettagli della carta. Questo rende semplice e veloce sia il processo di associazione della carta ai servizi di pagamento digitale, sia la gestione e la conservazione dei dati sensibili quando si paga, sia nei negozi fisici sia online.

«I consumatori in Europa hanno a disposizione tecnologie innovative che offrono modalità di pagamento rapide e fluide per poter acquistare e pagare in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo scelgano. Le nostre previsioni indicano che per il 2020 un consumatore su cinque pagherà i suoi acquisti con lo smartphone su base quotidiana e i pagamenti su dispositivi mobili costituiranno oltre il 50% di tutte le transazioni Visa» dice Sandra Alzetta, Executive Director Business Strategy, Innovation di Visa Europe.

 

Tanti codici con una sola carta

Secondo lo studio Mobile Money (maggio 2015) di Visa Europe il 62% dei consumatori è preoccupata per la sicurezza dei loro dati sensibili in caso di pagamenti su internet o con smartphone. Secondo molti esperti di sicurezza la tokenizzazione dei pagamenti sarebbe non solo la soluzione migliore oggi disponibile per l’innalzamento dei livelli di sicurezza dei dati relativi ai pagamenti con carta senza interventi sull’utente finale, ma consentirebbe anche l’abilitazione del pagamento tramite vari dispositivi che fanno riferimento ad un’unica carta.

I token che possono essere creati per una singola carta infatti possono essere molteplici, in modo che le istituzioni finanziarie possano controllare e gestire in maniera molto flessibile gli ambienti e i canali dove uno specifico token può essere usato. Ad esempio, un token creato solo per uno specifico servizio di pagamento mobile inserito in una app non può essere catturato e usato altrove per fare un acquisto online.

Ma vi sono ulteriori vantaggi, in caso di furto ad esempio. I consumatori hanno un ulteriore valore aggiunto: se il dispositivo mobile viene smarrito o rubato, un token può essere disabilitato, in maniera rapida e semplice, sia dal titolare sia dalla banca emittente la carta, senza dover bloccare la carta Visa associata con il token. Analogamente, se una carta viene smarrita o trafugata, il consumatore potrà ancora usare il suo telefono tokenizzato per effettuare pagamenti in attesa di ricevere la carta sostitutiva.

 

La Carta Prepagata Web MasterCard di Epipoli vince il Consumer Champion 2016 di Paybefore

La Carta Prepagata Web MasterCard di Epipoli, azienda attiva nel mercato delle Gift Card, si è aggiudicata il premio “Consumer Champion 2016” assegnato da Paybefore, l’editore americano che pubblica le principali fonti di informazioni per i manager del mercato del prepagato.

La cerimonia di premiazione si terrà a New Orleans il 21 marzo nell’ambito del Convegno internazionale All Payment Expo, primaria rassegna del settore.

«Ottenere un premio nella categoria Consumer Champion dà riprova che il nostro prodotto è la giusta soluzione per il consumatore che non possiede una carta di credito o non vuole utilizzarla per acquisti online. Per noi, anticipare e soddisfare i bisogni del consumatore è una vera e propria missione: questo riconoscimento certifica la nostra capacità di innovare il mercato dei servizi prepagati pur non operando negli USA. Oggi siamo concentrati su strumenti capaci di rendere più facili, comode e sicure le attività quotidiane come acquistare prodotti online» ha detto Gaetano Giannetto, Founder & CEO del Gruppo Epipoli.

La Carta Prepagata Web MasterCard di Epipoli è acquistabile nei punti vendita della grande distribuzione. Non legata a un conto corrente, è utilizzabile da tutti per lo shopping o per la spesa online su tutti i siti che accettano MasterCard come modalità di pagamento. In quanto prepagata, elimina i rischi di frode.

«Da 10 anni riconosciamo l’eccellenza e l’innovazione nei pagamenti, dalle start-up della Silicon Valley alle potenze consolidate. I vincitori del concorso di quest’anno riflettono un settore dinamico senza alcun segno di rallentamento» ha detto Loraine DeBonis, caporedattore di Paybefore e presidente della giuria.
La Carta Prepagata Web MasterCard di Epipoli è ora in lizza per il premio “Best in Category” che sarà annunciato durante il convegno All Payment Expo il 21 marzo. Fino al 29 febbraio sarà possibile votare su www.paybefore.com e l’esito della votazione sarà combinata con i voti della giuria per determinare il premio “Best in Category”

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