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HostMilano dedica un momento di formazione al settore del vending

A HostMilano, che ampio spazio dedica alla formazione, è previsto anche un momento dedicato al  settore del vending, con il workshop dal titolo: “La pausa caffè diventa digitale: le nuove tecnologie del vending”. Il settore della distribuzione automatica di cibi e bevande è un’eccellenza italiana. Le vending machine, prodotte in Italia e vendute in tutto il mondo, stanno diventando sempre più tecnologiche con l’integrazione di funzioni “intelligenti” come schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, produzione di Big Data.

CONFIDA organizza così un workshop di approfondimento in cui verranno anche presentati i dati dello Studio di Settore di CONFIDA realizzato da Accenture oltre ad un focus sulle tendenze tecnologiche in atto.

Intervengono:

  • Massimo Trapletti – Presidente del Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori di CONFIDA
  • Paolo Andrigo – Senior Manager di Accenture

Il settore dei distributori automatici tornerà di scena a Fiera Milano dal 6 al 9 giugno 2018, durante la manifestazione Venditalia, evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica,.

Venditalia è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento oltre 20.000 visitatori, e proprio in queste settimane ha aperto le iscrizioni alle aziende che vorranno esporre le loro innovazioni tecnologiche alla prossima edizione, quella del ventennale.

L’evento è nato infatti nel 1998 e ha cadenza biennale così il prossimo anno festeggerà l’undicesima edizione.

Il vending: l’identikit

In Italia il settore , tra mercato automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani. Nel nostro Paese ci sono oltre 800 mila vending machine che erogano caffè, bevande (calde e fredde), snack o panini e pasti pronti. Le imprese del settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori (Fonte: Dati Accenture per CONFIDA). Il mercato italiano rappresenta quindi uno dei più importanti per il vending a livello europeo, quarto per fatturato e primo per macchine installate (fonte: EVA – European Vending Association).

 

Dal caffè alle pile, i 15 nuovi Dash button di Amazon: Mulino Bianco è il più utilizzato

Caffè, soprattutto, ma anche biscotti, pellicole per stampe istantanee, prodotti per la casa e per l’infanzia: sono 15 i nuovi Dash Button che entrano nel “portfolio” di Amazon, avanguardia delle spese immediate e senza pensieri. I clienti Prime infatti possono ordinare i prodotti preferiti (tutti nell’ordine degli prodotti d’uso comune e di marca) semplicemente premendo un pulsante e sfruttando la connettività Wi Fi.

A quasi un anno dal lancio di Dash Button in Italia, Amazon ha ampliato il numero dei prodotti che possono essere acquistati tramite questo dispositivo. Le new entry sono Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Café Borbone, Nesquik, Plasmon, Daygum, L’Or, Hag, Fujifilm, Lenor Unstoppable, Napisan, Swiffer, Mellin, Nidina e Duracell arrivando a un totale di 38 prodotti.

 Durante l’ultimo anno i 10 Dash Button più venduti in Italia sono stati:

  1. Mulino Bianco
  2. Dash
  3. Finish
  4. Gillette
  5. Barilla
  6. Durex
  7. Pampers
  8. Lines
  9. Fairy
  10. Ace 

«I Dash Button sono un modo conveniente, facile e affidabile per ordinare i propri prodotti preferiti semplicemente premendo un pulsante, e i clienti li amano – ha affermato Jorrit Van der Meulen, vicepresidente, Amazon Devices International -. L’entusiasmo per i Dash Button continua a crescere. I clienti vogliono più pulsanti, nuovi brand vogliono essere coinvolti, e oggi siamo entusiasti di aggiungerne di nuovi, tra cui Nescafé, Plasmon e Swiffer».

I Dash Button dei nuovi brand sono disponibili al costo di 4,99 euro su www.amazon.it/dashbutton. I clienti che li acquistano riceveranno uno sconto dello stesso importo sul prodotto associato, dopo il primo utilizzo.

Chi lo usa, apprezza il fatto di non doversi più preoccupare di uscire di casa per andare a comprare i prodotti di tutti i giorni come il caffé, le batterie, prodotti per la pulizia della casa, il detersivo per la lavastoviglie o i pannolini. Quando uno di questi prodotti sta per esaurirsi, basta premere il Dash Button per effettuare l’ordine.
Con i pulsanti Dash, i clienti Prime ricevono i prodotti con le spedizioni Prime illimitate, senza costi aggiuntivi. Nel momento in cui viene effettuato un ordine, i clienti ricevono sullo smartphone una notifica di conferma del prodotto, con la data di consegna e il prezzo. Come avviene con gli acquisti effettuati con modalità 1-Click, c’è la possibilità di rivedere, modificare o cancellare l’ordine in modo semplice. Dash Button viene dotato di un adesivo riutilizzabile e un gancio estraibile per appenderlo, incollarlo o posizionarlo in qualunque luogo il cliente desideri.
I brand attualmente in vendita con questa modalità sono: 
Ace, Barilla, Biorepair, Brabantia, Café Borbone, Dash, Daygum, Derwent, Duracell, Durex, Fairy, Finish, GBC, Fujifilm, Gillette, Hag, L’Angelica, Lenor Unstoppable, Lines, Lines Specialist, L’Or, Mellin, Mulino Bianco, Napisan, Nerf, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Nesquik, Nidina, Nobo, Pampers, Plasmon, Pellini, Play-Doh, Rexel, Swiffer, Scholl, Tampax.

Contemporaneamente nel Regno Unito la dotcom di Bezos ha portato a 106 i “bottoni” disponibili. A un solo anno dall’introduzione tramite i Dash Button sono state già ordinate 160.000 tazze di caffè e quasi 300.000 rotoli di carta igienica. Ma il mercato, si sa, per l’eCommerce è assai più maturo: le vedite online sono al 19% del totale contro il mostro 6% (scarso).

Orogel celebra i suoi primi 50 anni rinnovando la veste grafica

Orogel, in occasione del 50esimo anniversario, rinnova la veste grafica con un elegante restyling conservativo, mirato ad aumentarne la visibilità nel banco surgelati attraverso l’utilizzo di codici colore altamente identificativi per ogni linea di prodotto.
 
Ideato dall’agenzia Goodmind, società specializzata in strategia e creazione dell’identità di marca, del Gruppo Pininfarina, il restyling delle confezioni Orogel prende le mosse dai capisaldi della grafica del brand a partire dai colori che da sempre lo caratterizzano e che nella nuova veste identificano in maniera ancora più netta le diverse linee: giallo per I Vegetali, azzurro per Il Benessere, arancione per La Cucina Italiana.
 
Particolare attenzione è stata posta sulla linea benessere, segmento in cui Orogel è assoluto leader di mercato, allo scopo di esaltare la comunicazione dei principi nutritivi che la caratterizzano, e proprio in tale ottica i prodotti sono stati razionalizzati in sub-brand che valorizzano le specificità dei prodotti (Vegetariani, Verdurì, Virtù di Zuppa, Contorno Più e Mini Burger).
 
Ampio spazio, infine, rimane dedicato ai valori nutrizionali per porzione, che il consumatore può facilmente consultare nella parte inferiore della confezione.
 
“Orogel ritiene che il pack sia il primo strumento di comunicazione che si attiva verso il cliente – spiega Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel – . Questa nostra politica, improntata alla chiarezza, completezza e ricchezza di informazioni, ci identifica e ci premia da sempre poiché permette al consumatore di vedere subito tutti i dettagli che caratterizzano il prodotto che sta acquistando, nello specifico, la sua provenienza, i vanti nutrizionali, le modalità d’uso e i consigli per ricettarli al meglio. Il restyling si conclude in questi giorni e le nuove confezioni saranno già protagoniste della prossima campagna che partirà alla fine del mese di ottobre”.

Anuga: individuato e ritirato falso Parmigiano Reggiano

Anuga 2017, la più importante manifestazione fieristica al mondo dedicata al food & beverage, è stata teatro di uno spiacevole episodio di cronaca, che ha portato al sequestro di falso Parmigiano Reggiano.

Due prodotti con denominazioni chiaramente evocative rispetto a quelle in uso esclusivo al Parmigiano Reggiano (“Parmesan”) sono stati individuati, infatti, nel corso della manifestazione e denunciati dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano alle autorità tedesche.

Si tratta di formaggi recanti denominazioni in palese conflitto con la sentenza ottenuta dal Consorzio nel febbraio 2008 presso la Corte di Giustizia delle Comunità Europee, quando venne sancito che il termine “Parmesan” non è generico, ma rappresenta un’evocazione della denominazione “Parmigiano Reggiano” e non può essere utilizzato per formaggi non conformi al disciplinare della Dop italiana.

“La tempestività dell’intervento delle autorità tedesche a seguito della nostra denuncia – sottolinea il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – si lega al fatto che, dopo anni di contenziosi, abbiamo ottenuto dall’Unione Europea una legislazione che non lascia dubbi in materia di tutela, prevedendo, tra l’altro, anche l’obbligo di tutela delle Dop ‘ex officio’ in tutti gli Stati membri della UE, con una responsabilità diretta dei Paesi membri in materia di vigilanza”.

“È proprio su queste basi – prosegue Bertinelli – che in Europa il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea deve assolutamente puntare. Fuori dall’Unione, si registra infatti un diffuso utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione e all’origine geografica del Parmigiano Reggiano, con evidenti ripercussioni negative sulle nostre possibili esportazioni”.

“Non è la prima volta – conclude il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – che un sequestro avviene in una fiera internazionale così importante per le eccellenze agroalimentari, dove forse la spudoratezza spinge qualcuno a pensare che si allenti la rigidità dei controlli che avvengono sul mercato: il risultato è che, al contrario, è scattata la richiesta di sequestro immediato, che proprio in questa sede assume un clamore tale da scoraggiare a maggior ragione chi attua frodi o contraffazioni che sono già state oggetto di pesanti condanne per diverse imprese”.

 

Roner, profumi e sapori di vinacce

“Cambiare, restando fedeli a se stessi”. La frase di Karin Roner, amministratore delegato di Roner, riassume perfettamente la filosofia dell’azienda altoatesina leader nella produzione di grappe, distillati e liquori di pregio. È questo il segreto della distillazione firmata Roner che ritroviamo in due prodotti di punta dell’azienda: Grappa Blauburgunder di Pinot Nero e Grappa Weissburgunder invecchiata

Grappa Blauburgunder di Pinot Nero

Ottenuta con il sistema della doppia distillazione a bagnomaria, si distingue per i tipici sapori di frutta come ciliegia, lampone e amarena, sapientemente fusi con il ricordo intenso del gusto autunnali conferito dal Pinot Nero invecchiato. Anche il particolare processo di invecchiamento per 12 mesi in botti di rovere contribuisce a costruire l’intensità di questo prodotto che acquista un sentore di note speziate di vaniglia e legno. Grappa Blauburgunder di Pinot Nero è una grappa monovitigno dal gusto caldo, morbido e raffinato. Un distillato raro per l’intensità del suo sapore, perfetto da gustare da solo per apprezzare tutte le sfumature dei suoi sentori, ma anche abbinato a piatti di carne e al cioccolato al latte.

Weissburgunder       invecchiata      

Realizzata con vinaccia di Pinot Bianco, si caratterizza per il gusto amabile e rotondo e la nota olfattiva floreale, in cui si fondono una fine nota di mela, intrecciata ad un sentore di pesca saturnia e un pizzico di pera, sostenuta dalle nuance fruttate del legno di ciliegio.

Viene realizzata con il sistema della doppia distillazione a bagnomaria, che prevede un periodo di invecchiamento di otto mesi in botti di rovere nuove e un affinamento di altri quattro mesi in botti di legno di ciliegio.

La Grappa Weissburgunder è perfetta da degustare in modalità classica, come distillato da meditazione, o come idea regalo per gli amanti della grappa di ottima qualità.

 

 

Amaro Montenegro, dal veterinario al fondatore-giramondo, la nuova product story

Presentata ieri a Milano nel nuovo spazio Anteo la product story di Amaro Montenegro: un percorso alla scoperta del “sapore vero” (storico claim delle pubblicità dell’amaro, che per anni si sono affidate all’ormai mitico veterinario), raccontato attraverso lo sguardo e le esperienze di Stanislao Cobianchi, il suo creatore giramondo.

Il film di 5 minuti, opera di TDH, società del Gruppo Armando Testa specializzata in digitale, innovazione ed experience marketing, è diretto dal duo italiano di registi CRIC, con l’attore Alessandro Cremona nel ruolo di protagonista ed è on air al cinema e sul web.

 

Un brand che si rinnova

«La product story racconta l’autenticità che contraddistingue Amaro Montenegro, un’eccellenza tutta italiana, la cui storia rivive sul grande schermo attraverso lo sguardo appassionato del suo fondatore Stanislao Cobianchi e la sua coinvolgente avventura. Questo film si inserisce in un percorso più ampio di rinnovamento intrapreso dal brand: guardiamo alle nostre origini e da lì attingiamo per rivolgerci con slancio al futuro» ha commentato Marco Ferrari, Amministratore Delegato del Gruppo Montenegro.

Il racconto, liberamente tratto dalla storia di Stanislao Cobianchi, descrive un eroe moderno di fine ‘800, un genio ribelle che rinuncia alla carriera ecclesiastica e intraprende un lungo viaggio attraverso luoghi incontaminati, sapori e genti di vari Paesi. Un percorso fatto di costante ricerca, caratterizzato da passione e coraggio. Un’esperienza che lo porterà alla scoperta della ricetta segreta che al 1885 contraddistingue Amaro Montenegro, fatta di 40 erbe aromatiche provenienti da 4 continenti, selezionate e lavorate con un complesso processo produttivo che culmina con la miscelazione di sei note aromatiche a cui si aggiunge un’ultima nota, la più importante, chiamata Premio: ne basta una sola goccia in ogni bottiglia per completare la ricetta. La traduzione creativa di questa caratteristica viene rappresentata simbolicamente nel film dalla lacrima della futura regina d’Italia, Elena del Montenegro, a cui Stanislao dedica il nome del suo Amaro.

«Siamo felici di aver potuto raccontare questa storia che nasce dall’incredibile passione del suo fondatore Stanislao Cobianchi, un uomo geniale, un alchimista e un avventuriero fuori dagli schemi, la storia di un brand che affonda le radici nel passato e ancora oggi mantiene nel suo Dna i valori e la qualità delle origini. Siamo riusciti a realizzare un contenuto forte e appassionante, reso ancora più coinvolgente da una nuova piattaforma digitale Montenegro.it tutta incentrata sull’utilizzo del video» ha detto Jacopo Morini, Direttore Creativo TDH, Gruppo Armando Testa.

Cotone sostenibile: i risultati del Sustainable Cotton Ranking 2017

© Asim Hafeez

Cotone sostenibile? Si può. Le aziende lo stanno dimostrando anche se la strada intrapresa è solo all’inizio.

Vediamo più in dettaglio il Sustainable Cotton Ranking 2017.

Sono 75 le aziende presenti nel report del 2017 (37 in più rispetto all’edizione 2016 ). Cinque le imprese (con un punteggio tra i 50 e i 100 punti) che guidano gli impegni di sostenibilità: C&A, H&M, IKEA, Marks & Spencer e Tchibo GmbH.

Il ranking riporta poi le 8 aziende classificate “sulla buona strada” (well on way), che hanno totalizzato dai 25 ai 50 punti e, a seguire, ulteriori 18 brand che hanno raggiunto un punteggio tra i 5 e i 25 punti e che hanno dunque intrapreso il percorso per migliorare le proprie performance (starting the journey). In coda, le restanti 44 aziende che hanno invece totalizzato meno di 5 punti.

Rispetto al 2016 sono stati fatti progressi, ma soltanto 11 imprese risultano effettivamente in linea per il raggiungimento di quota 100% cotone sostenibile entro il 2020 e, in generale, l’approvvigionamento di cotone sostenibile risulta comunque relativamente basso. 

Sebbene il cotone prodotto attraverso pratiche sostenibili abbia rappresentato il 15% dell’offerta globale per la stagione 2016/17 e si preveda raggiunga il 20% per la stagione 2017/18 (nel 2015/16 si è partiti  dal 12%), poco più di un quinto di questi volumi (21%) risulta essere effettivamente utilizzato. Il restante viene venduto come  cotone “convenzionale”  ai brand e ai retailers, che individuano come ostacoli all’approvvigionamento di cotone sostenibile la scarsa domanda da parte dei consumatori,  la complessità delle catene di fornitura e il costo aggiuntivo.

Perché cotone sostenibile

Utilizzato in centinaia di oggetti di uso quotidiano, il cotone costituisce fonte di reddito per circa 100 milioni di famiglie in 80 Paesi; la sua produzione è però collegata a complesse sfide ambientali, sociali  ed economiche connesse ad esempio all’eccessivo consumo di acqua e all’uso di pesticidi per la coltivazione, unitamente all’impiego di lavoro minorile e al debito degli agricoltori.

La ricerca

Il ranking è stato commissionato da PAN UK, Solidaridad e WWF con l’obiettivo di mettere in luce quanto le scelte di approvviginamento delle aziende possano incidere positivamente per favorire la transizione del mercato del cotone verso una maggiore sostenibilità. La ricerca è stata realizzata in forma indipendente dalla società Aidenviroment, che ha misurato le performance delle aziende riguardo policy, approvvigionamento e tracciabilità della filiera. 

Epta S.p.A. si consolida con tre nuove acquisizioni internazionali

Epta S.p.A. – gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale – rafforza la propria presenza a livello globale, con l’acquisizione di tre società partner specializzate nella distribuzione, installazione e servizi per il Retail, il Food&Beverage e l’Ho.re.ca: Libre Sp. z o.o. Sp.K in Polonia a fine agosto 2017, King Richard Shop System Inc. nelle Filippine a luglio 2017 e Portanuova in Cile e Perù nell’aprile 2017.

Marco Nocivelli, Presidente e Amministratore Delegato di Epta S.p.A., dichiara: “Nell’ultimo periodo abbiamo finalizzato tre nuove acquisizioni con l’obiettivo di diversificare i mercati, come previsto dal nostro Piano Strategico. Queste operazioni sono fondamentali per garantire la nostra presenza diretta in mercati che registrano una forte crescita, perseguendo un importante traguardo economico e finanziario: raggiungere un giro d’affari pari ad un 1 Miliardo di Euro e un EBITDA a doppia cifra percentuale nel 2020.”

LIBRE SP. Z O.O. SP.K – DISTRIBUTORE IN POLONIA

Epta rafforza la propria presenza nell’Europa centro-orientale siglando l’acquisizione di Libre, partner distributore dei brand del Gruppo, attivo in Polonia.

Questa acquisizione favorirà un solido sviluppo del Gruppo nell’Europa centro-orientale, dove è già presente con un polo di coordinamento tecnico-commerciale in Ungheria a Budapest, proponendo progetti chiavi in mano: dalla progettazione e system engineering fino all’installazione e al servizio post vendita.

 KING RICHARD SHOP SYSTEM INC. – DISTRIBUTORE NELLE FILIPPINE

L’operazione è un’opportunità per il Gruppo Epta per potenziare il proprio presidio nell’area Asia Pacific, dove è già attivo in Cina, Thailandia, Singapore, Malesia e Australia.

La Due Diligence è stata affidata a PricewaterhouseCoopers. Gli Advisor finanziari che hanno supportato l’operazione sono BonelliErede per Epta e Romulo per King Richard Shop System, Inc.

PORTANUOVA – DISTRIBUTORE IN CILE E IN PERU’

Il Cile rappresenta il mercato più sviluppato per soluzioni di merchandising e di risparmio energetico per tutto il Sud America ed il Perù è uno dei mercati con maggiore potenziale di crescita nei prossimi anni.

Joint venture nel biologico, Farmo e Alce Nero inaugurano uno stabilimento hi-tech

Il bio cresce e con la maggiore età va in cerca di alleanze: ultima in ordine di tempo, la joint venture nel segno dell’innovazione tra Farmo, produttore italiano specializzato nel senza glutine, e Alce Nero, leader del biologico italiano. Dalla condivisione dei valori di due imprese italiane nasce FAN SpA, una realtà centrata su un’unità produttiva dotata di tecnologie di ultima generazione per la produzione di prodotti da forno biologici di alta qualità.

Orientamento alla ricerca, allo sviluppo, tutela della materia prima e dell’agricoltura, vocazione al biologico, trasparenza e rispetto delle persone e dell’ambiente, ma anche qualità massima ed efficienza di produzione, per la crescente e costante diffusione del biologico, rappresentano la sfida industriale di FAN, una realtà che fa dell’innovazione tecnologica il proprio asset fondamentale.

«Nello scenario italiano si tratta di un modello di business singolare – commenta Marco Santori, Presidente di FAN – che vede due aziende di successo diverse per cultura, ma che scelgono di rafforzare, in sinergia, le relative competenze per consolidare, ognuna nel proprio ambito, la propria posizione sul mercato. Due realtà che hanno scelto di investire nel nostro Paese, che stanno vivendo un rapido processo di internazionalizzazione e sono in grado, con quest’operazione, di dimostrare quanto il food italiano sia competitivo».

Come spiega Massimo Monti, Amministratore Delegato di Alce Nero: «La forte crescita del consumo di prodotti biologici ha, da un po’ di anni a questa parte, reso il nostro piccolo mercato decisamente più appetibile per grandi Aziende, Corporate multinazionali e fondi di investimento. È in atto un fenomeno – in particolare in Europa e Nord America – di fortissima concentrazione: grandi gruppi che acquisiscono, spesso strapagandoli, attori storici del biologico. Tale fenomeno, se da una parte può far prevedere ulteriori e importanti spazi di crescita, dall’altra porta con sé un rischio concreto di massificazione e quindi di perdita dei valori che storicamente caratterizzano le produzioni biologiche. Tipicità, distintività, territorialità, sostenibilità e rilevanza del ruolo dell’agricoltore e del trasformatore possono coesistere con questo processo? Noi crediamo di no e siamo quindi convinti che, per mantenere e rafforzare la nostra posizione di agricoltori e trasformatori, in un mondo che sta cambiando così velocemente, sia necessario cambiare ed evolvere; ad esempio condividendo, co-creando, mettendo assieme le migliori energie imprenditoriali del nostro paese. FAN va in questo senso e rappresenta un piccolo e concreto esempio di come si possa intraprendere questa via».

 

Lo stabilimento in numeri

Il nuovo stabilimento FAN, che ha richiesto un investimento di 5 milioni di euro, è il terzo stabilimento inaugurato in pochi anni a Casorezzo (MI), dopo il primo stabilimento Farmo One dedicato al bakery senza glutine e ai mix di farine speciali senza glutine attivo dal 2010 e il secondo FarmoNext, attivo dal 2015 e specializzato nella produzione di Pasta senza glutine. Esteso su un’area di 5000 metri quadri e con grandi potenzialità produttive, il nuovo stabilimento è dotato dell’impiantistica più avanzata per la trasformazione delle materie prime.

Attualmente dispone di una linea produttiva automatica predisposta per la produzione di frollini biologici (per un totale di 20 referenze), con una capacità produttiva di 600 kg di frollini all’ora. Per ora la produzione è focalizzata sul bakery dolce, ma è in previsione un grande potenziamento con nuove linee e l’allargamento al bakery salato.
Di alta qualità, buoni, puliti e salutistici, i prodotti non solo verranno immessi sul mercato italiano ma verranno esportati in oltre 30 Paesi tra Giappone, Stati Uniti ed Europa.
«Al di là dell’inaugurazione dello stabilimento produttivo – dice il Presidente di Farmo Remo Giai – io credo che FAN sia l’inizio di un percorso con grandi opportunità. La nostra sfida quotidiana è quella di essere protagonisti dello sviluppo di un mercato che è in evoluzione e che permette di essere tra coloro che tracciano le vie dell’alimentazione del futuro. Sempre ricercando il nuovo, quello che non c’è ancora e si può creare nonché portare a tavola».

Il fatturato previsto è di 6 milioni di euro nel primo anno, con proiezione al raddoppio nei due anni successivi.

Una spesa che cambia la vita: la qualità dell’Alto Adige/Südtirol in concorso

Dal 1° agosto al 31 dicembre 2017 è attivo il concorso nazionale “Una spesa che cambia la vita”. “Una grande iniziativa promozionale che presenta le nostre specialità gastronomiche assieme al territorio – due aspetti decisivi per la competitività dell’Alto Adige/Südtirol”, afferma Hansjörg Prast, Direttore di IDM Alto Adige.

Un territorio unico, capace di dare vita a prodotti agricoli e alimentari di qualità, perfettamente in linea con i gusti del consumatore moderno. I marchi “Qualità Alto Adige”e di denominazione di origine europea IGP e DOC ne garantiscono e ne certificano la provenienza, la bontà e la sicurezza.

I prodotti di qualità dell’Alto Adige che partecipano al concorso sono mele, speck, vino, yogurt, mozzarella, formaggio, burro, pane, succo di mele, fragole, lamponi, confetture e miele.

Il concorso mette in palio un premio finale straordinario: una vacanza di una settimana all’anno per quattro persone, per dieci anni in Alto Adige/Südtirol, tra gourmet, natura e benessere nei Vinum Hotels Südtirol (www.vinumhotels.com).

In palio anche tantissimi altri premi immediati: 220 confezioni regalo con diversi prodotti di qualità e 1.500 ricettari tipici.

Per scoprire se si è vinto uno dei fantastici premi in palio, i consumatori dovranno inserire sul sito www.unaspesachecambialavita.it il codice alfanumerico che troveranno sui cluster degli yogurt, sui folder, sui leporelli e sui collarini applicati a tutti i prodotti che aderiscono all’iniziativa, e contraddistinti dal marchio “Una spesa che cambia la vita”.

A supporto del concorso è stata pianificata una massiccia campagna mirata che coinvolgerà i principali media nazionali (TV, radio, stampa e online) e che andrà ad integrarsi alle iniziative di promozione programmate nei supermercati delle più importanti insegne italiane. Queste attività, in particolare quelle di degustazione, rappresentano un fattore particolarmente importante per i produttori altoatesini in quanto danno la possibilità di comunicare direttamente con il consumatore e di trasmettere un’immagine autentica dell’Alto Adige attraverso le proprie eccellenze alimentari.

Ulteriori informazioni sul concorso e il regolamento completo sono reperibili al sito www.unaspesachecambialavita.it

 

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