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Nutella vs Delhaize, stop alla pubblicità anti olio di palma

Alla fine, ha vinto Nutella nella battaglia legale contro il gigante della Gdo Ahold Delhaize e la sua “pubblicità ingannevole”: la Corte d’appello di Bruxelles infatti ha dato ragione al gruppo di Alba, stravolgendo la sentenza di primo grado, ordinando al gruppo Delhaize di cessare la campagna sulla cioccolata spalmabile certificata “senza olio di palma” (la “Choco”, private label Delhaize), fissando un plafond di penalità di un milione di euro.

Ferrero accusava la campagna della società belga di essere “menzognera, ingannevole, e denigratoria” verso Nutella. È stata fissata una sanzione di 25mila euro a violazione (su qualsiasi mezzo, carta, social o web), con un massimale totale di sanzioni di un milione di euro. In primo grado nel 2015 i giudici avevano dato ragione a Delhaize.

Secondo Ferrero, tra i pochi “big” rimasti a difendere apertamente l’utilizzo dell’olio di palma nei suoi prodotti, la campagna di Delhaize che pubblicizza in primis la sua crema spalmabile al cioccolato sottolineandone le ricadute positive per la salute e l’ambiente poiché priva di olio di palma, allude indirettamente e dunque denigra Nutella, che appunto contiene olio di palma. 

Il perché Nutella continua ad usare olio di palma è stato oggetto di un dettagliato reportage da parte dell’agenzia di stampa britannica Reuters lo scorso gennaio (Nutella maker fights back on palm oil after cancer risk study). Mentre l’azienda parla di qualità del prodotto, il rapporto punta i riflettori sui costi: quello di palma è infatti l’olio vegetale più economico disponibile sul mercato (800 dollari a tonnellata contro 845 dollari dell’olio di girasole e 920 dell’olio di canola, possibili sostituti). Con circa 185mila tonnellate di olio di palma utilizzato l’anno, Reuters calcola costi per la sostituzione per Ferrero tra gli otto e i 22 milioni di dollari.

 

 

Per Delhaize inizio 2017 positivi in Olanda e USA, male in Belgio

Il colosso nato dalla fusione di Ahold e Delhaize con punti vendita in USA, Olanda e Belgio principalmente ha chiuso il primo trimestre dell’anno con risultati altalenanti: in Europa positivi per la divisione olandese (fatturato a + 3,9 % a 3,3 miliardi di euro e margine operativo in aumento dal 4,7 al 5 %) con risultati soddisfacenti sia per Albert Heijn sia per bol.com. Note dolenti invece in Belgio, che ha visto un calo di fatturato dell’1,1 % a 1,18 miliardi di euro e dell’EBIT al 6,7 % e 28 milioni di euro. Per correre ai ripari, il gruppo ha in programma di operare una ristrutturazione e modernizzazione dei 120 punti vendita belgi, 20 di proprietà e cento in franchising. 

 
 

NaturaSì con la campagna nazionale punta sul suo lato B(io)

Scende in forze nelle strade e sui mezzi di trasporto NaturaSì, l’insegna dedicata ai prodotti biologici che con manifesti, spot radiofonici e spazi web intende presentarsi ai consumatori come “il” luogo dove fare la spesa bio, all’insegna del giusto prezzo per gli agricoltori e dello sviluppo della filiera dalla terra alla tavola

La nuova campagna di advertising si svolge in radio, su web e con affissioni nelle principali città italiane per comunicare i valori che caratterizzano il brand, dalla tutela del lavoro degli agricoltori al riconoscimento del giusto prezzo, dalla tutela dell’ambiente con un’agricoltura senza pesticidi che nutre la terra al benessere dell’uomo attraverso l’offerta di cibo seguito dal campo alla tavola tutti i giorni. La campagna giunge in occasione dei 30 anni di storia dell’insegna che oggi ha 245 punti vendita in tutta Italia.

Realizzata a cura dell’agenzia di comunicazione di Milano Rifattimale di Manfredi Marino e Ugo Berretta, con il claim “Scopri il nostro lato bio” sarà on air in radio fino al 3 giugno, sul web fino a metà giugno, nelle piazze delle principali città con cartelloni dal 15 maggio al 11 giugno, sugli autobus e nelle stazioni della metropolitana. A Milano la stazione della metropolitana MM2 Moscova sarà interamente vestita dal bio di NaturaSì per due settimane, a partire dal 16 maggio.

Il “lato bio” è inteso come uno stile di vita consapevole, con un consumo diverso e più equo delle risorse che passa anche da azioni concrete e semplici come fare le scale invece di prendere l’ascensore e ridurre il consumo di energia elettrica, scegliere di spostarsi in bicicletta invece di utilizzare l’auto, mangiare un po’ meno ma meglio, nutrendo oltre al corpo e la mente. Ecco che sempre a Milano NaturaSì promuove il lato bio presso le postazioni delle biciclette BikeMi, con la campagna ospitata a partire dal 1 giugno nella postazione di Piazza Duomo.

«Desideriamo che tutti i consumatori siano consapevoli e facciano scelte guidate dalla consapevolezza per tutelare la salute dell’uomo, dell’ambiente e dell’agricoltura – spiega Roberto Zanoni, Direttore Generale di NaturaSì –. NaturaSì è impegnata da 30 anni a sostegno dell’agricoltura bio e degli agricoltori, per la salute dell’uomo e dell’ambiente: acquistare alimenti presso i nostri supermercati significa riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori, agevolando la crescita dell’agricoltura biologica e biodinamica che tutela la terra e la sua fertilità. Ecco che pagare qualche centesimo in più i prodotti ha senso. Il consumatore deve capire e deve essere consapevole del fatto che la scelta d’acquisto va al di là del proprio portafoglio, è una vera e propria responsabilità per noi e per i nostri figli perché se manteniamo viva e fertile la terra ecco che potremo raccogliere cibo che ci nutre e che ci fa bene nel tempo. Questo è il nostro lato bio: un impegno che abbiamo messo in campo dal primo giorno e che oggi ancora di più ci guida».

Il carrello con Lipton diventa personal trainer e guida a una spesa salutista

L’ossessione per il fitness invade tutti gli ambiti della nostra vita ed entra anche al supermercato con il mezzo più banalmente efficace: il carrello per fare la spesa. Lipton ha testato a Dubai una versione che, stimolando l’inflessibile personal trainer che c’è in ognuno di noi, ha un tracciatore di attività inserito nel manico misura i passi, la distanza e il tempo percorsi e le calorie consumate. L’idea è che la visione in tempo reale della propria (scarsa) attività fisica spinga l’utente ha controllare meglio ciò che mette dentro al carrello, spingendolo a scelte più consapevoli e salutiste.

Nato come test per promuovere il tè verde dell’azienda, il carrello, ribattezzato prontamente Fit Cart, potrebbe essere inserito nel corso del 2017 in grandi numeri. Ideato con l’agenzia di pubblicità Wunderman, ha l’ambizione di far diventare il carrello una sorta di “palestra ambulante” ideata per chi vuole – o quantomeno ha l’ambizione – di mantenersi in forma ma non ha il tempo per frequentare una palestra. e dunque deve accontentarsi dei ritagli di tempo tra lavoro e casa, compreso il tempo trascorso a fare la spesa.

È prevista anche la creazione di un’app analoga, da utilizzare più prosaicamente con il proprio smartphone ma con le stesse funzioni.

 

La nuova Nutella limited edition è unica grazie alla tecnologia

Milioni di pezzi uno diverso dall’altro che rendono la confezione di Nutella, di fatto, unica: è la promessa della nuova limited edition della spalmabile più famosa del mondo.

Ciascun vasetto è infatti identificato da un numero seriale progressivo e da una grafica diversa che lo rende un pezzo unico. La nuova Special edition si avvale di una tecnologia che si basa sullo sviluppo grafico di un “pattern” da cui, grazie a uno zoom e tecniche di rotazione randomiche, è stato possibile ottenere milioni di stampe diverse e uniche. Lo sviluppo del processo tecnologico è stato realizzato in due anni affinché l’idea potesse diventare un progetto concreto.

Nei punto vendita della Gdo da metà gennaio, la nuova edizione è accompagnata da una campagna di comunicazione la cui colonna sonora è firmata dalla cantautrice Lidia Schillaci che interpreta una versione inedita del celebre brano di Rita Pavone “Come te non c’è nessuno”, canzone che recita il claim scelto da Nutella per la sua special edition.

I Nutella lovers potranno creare un video su Facebook di 18 secondi scegliendo le foto dal loro profilo che li ritrae con una persona cara alla quale potranno dedicare la video dedica con il sottofondo della canzone “Come te non c’è nessuno” interpretata da Lidia Schillaci.

La personalizzazione è uno delle richieste del consumatore di oggi, che vuoi (almeno l’illusione) di essere almeno un po’ unico. Un percorso che già Nutella aveva intrapreso con le precedenti campagne con le confezioni con il nome, messaggi e infine parlando i dialetti da nord a sud dell’Italia. Ma questa volta la personalizzazione si è spinta oltre, dando uno sguardo su ciò che potrà essere il futuro.

Carrefour celebra la sua moda bella da svestire

Capi cool e al contempo accessibili a tutti. Belli da svestire. Sono quelli proposti da Carrefour, marchio non sempre facilmente associato al mondo della moda. Per rilanciare la sua vocazione fashion la catena francese, primo distributore in Europa e secondo al mondo, celebra il suo stile attraverso una campagna advertising realizzata con l’agenzia H48 ed esaltata dagli scatti del celebre fotografo Maki Galimberti dal titolo “Belli da Svestire”.

“Impossibile resistersi con un look così”, è il claim che accompagna le fotografie della campagna e che cattura l’attenzione del pubblico attraverso i capi Carrefour, che però non sono indossati dai modelli, ma anzi presumibilmente appena tolti. Così, con immagini sexy e coinvolgenti, “Belli da Svestire” trasmette desiderabilità e al contempo un mondo fashion alla portata di tutte le tasche e di tutte le età. Già, perché le tre immagini che compongono la campagna ritraggono tre incontri, tre diverse generazioni, che con sensualità trasmettono il piacere di “non resistere” alle tentazioni che nascono anche grazie alle scelte di stile di ognuno di noi. Gli abiti, non indossati, sono i protagonisti di una situazione nata grazie a loro. E il loro prezzo assolutamente concorrenziale è in primo piano non meno dei capi e dei modelli, pur senza togliere sensualità alla scena.

«Una campagna innovativa, di cui siamo molto orgogliosi – commenta Sebastien Jan, Direttore Tessile Carrefour Italia -. I capi di abbigliamento sono dei protagonisti insoliti rispetto alle campagne fatte in passato. Sono meno visibili, ma parlano con il cliente finale, suggerendogli che “l’unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi”». La campagna prosegue un percorso di posizionamento iniziato con il camerino virtuale e il digital mirror del punto vendita di Carugate, alle porte di Milano, con la campagna total look, e la sfilata mare in punto vendita.

La nuova linea Carrefour viene raccontata a Milano dal 26 novembre al 14 dicembre, grazie a “Belli da Svestire”, con affissioni sulla linea della metropolitana con tre soggetti a rotazione su 250 pannelli, in Corso Garibaldi grazie all’innovativo pannello digitale sempre con tre soggetti a rotazione e con un’ampia affissone in corso XXII Marzo angolo con via Mancini 1.

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Carrefour opera in Italia con 1.065 punti vendita: 57 ipermercati Carrefour, 410 supermercati Carrefour Market, 585 punti vendita di prossimità Carrefour Express e 13 Cash and Carry Docks Market e GrossIper. Carrefour, che opera in 18 regioni e vanta 20mila collaboratori, conta anche su 30 sportelli di Carrefour Banca e 24 stazioni di carburante.

FRoSTA lancia la nuova campagna: orsi e conigli i testimonial

Orsi (bianchi e bruni, per par condicio) e conigli. Ecco i nuovi testimonial di FRoSTA, uno dei principali produttori di alimenti surgelati in Europa, che ha lanciato la sua prima campagna di comunicazione in Italia “La natura ha scelto FRoSTA”.

L’obiettivo è quello di promuovere la gamma prodotti “100% naturale” e divulgare i valori fondanti dell’azienda, il primo dei quali è la trasparenza. FRoSTA, infatti, ha portato in Italia prodotti completamente privi di additivi e introdotto la localizzazione di tutti gli ingredienti tramite un QRcode riportato sulla confezione, che rimanda alla piattaforma www.localizzailtuocibo.it.
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La scelta dei testimonial, da parte dell’agenzia di comunicazione partenopea Question Mark Communication, non è casuale: chi meglio di un orso può fiutare la bontà dei salmoni selvaggi FRoSTA? Chi potrebbe, se non un coniglio, scegliere gli spinaci più gustosi e teneri? Insomma, è la stessa natura a dare il suo imprimatur.frosta_orso-bruno_

“Quale miglior controllo qualità se non quello della natura stessa? – spiega infatti Meike Stöber, Brand Manager Frosta-.  Abbiamo scelto l’approccio creativo di Question Mark Communication perché è quello che meglio è riuscito a rappresentare i valori aziendali di FRoSTA, che da sempre si distingue sul mercato per la genuinità dei suoi prodotti, la trasparenza dei processi e il rispetto dell’ambiente. Abbiamo lanciato nel 2015 la linea “100% naturale” e siamo convinti che i nostri nuovi testimonial riusciranno a conquistare il cuore degli italiani, grandi e piccini”.

La campagna vivrà sul web attraverso la pianificazione su Facebook e Instagram e grazie a display su blog e magazine; mentre nella città di Roma sarà presente con oltre 1.700 impianti: in formato 300×200 sulla rete stradale, 300×140 nella linea metropolitana e in formato maxi retro bus.

Carrefour e H48, cambiano i paradigmi dell’advertising. E vince l’ironia

Ironico, sfrontato, persino “su di giri”: è questo il nuovo stile del product placement pensato da Carrefour e da H48, la sua nuova agenzia di branded content.

Una scelta stilistica visibile ne #LaMarchetta, webserie scritta in collaborazione con i The Jackal.ciak

Adesso il prodotto non viene più proposto con sotterfugi più o meno velati all’interno della storia, ma ne è l’incontrastato deuteragonista.

Da una parte c’è Ciro, che combatte con tutto il suo essere l’invasione della pubblicità non solo nella vita quotidiana, ma (soprattutto) sul set della sit commedy di cui è la star.

Dall’altra parte c’è il brand (Carrefour) in tutta la sua declinazione di prodotti.tazzina

E la lotta è impari perché sembra che tutto il mondo stia congiurando contro Ciro, nel nome del trionfo dell’advertising estremo.

Il progetto

Carrefour con #LaMarchetta ha confermato la sua vena autoironica, già emersa in precedenti campagne, giocando con delicatezza tra le sfaccettature del mondo della comunicazione.

La webserie, creata da H48 con la collaborazione autorale dei The Jackal, nasce da una sfida che sintetizza la mission dell’agenzia: proporre soluzioni di branded content che massimizzino l’efficacia dei messaggi dei brand, restituendo un contenuto rilevante per gli utenti.

Il team

L’intero progetto è stato curato dal team di lavoro di H48:

Pasquale Ascione: Head of Branded Content

Federico Saccani: Executive Creative Director

Fabrizia Fratta: Social Media Specialist

Laura Brentegani: Digital Project Manager

e dal team di lavoro dei The Jackal:

Francesco Ebbasta: Chief creative officer

Alfredo Felco: Senior Art director

Vincenzo Piscopo: Head of Branded Content Ciaopeople Media Group

Ruzzo Simone: Produttore

Casa di produzione e co-autore – The Jackal

Veneto e Sardegna: amichevole disfida nel nome di CRAI

Veneto e la Sardegna sono i protagonisti del quarto episodio della campagna di comunicazione, curata dall’agenzia Mosquito, a sostegno del posizionamento di CRAI “Nel cuore dell’Italia” . Un’iniziativa – commenta Mario La Viola, Direttore marketing, format, rete e sviluppo di CRAI Secom – “che porta avanti i valori di tradizione, eccellenza, passione, personalità, italianità”.
Viene messa in scena una divertente sfida con ironici campanilismi tra sole, mare e “specialità” della Sardegna, tra cui anche il famoso calciatore sardo Antonello Cuccureddu, e i tesori del Veneto con il balcone di Giulietta, l’Amarone, l’Adige fino a citare il poeta William Shakespeare proprio perché ambienta a Verona la storia d’amore più famosa di tutti i tempi.crai_spotveneto-sardegna
Come nei precedenti episodi (Campania/Valle d’Aosta; Lazio/Liguria; Sicilia/Piemonte) le due regioni troveranno un punto in comune in CRAI, presente con i suoi punti vendita in ogni angolo d’Italia.
“Visto il successo con il quale gli italiani hanno accolto la nostra campagna, siamo più che fieri di presentare il nuovo episodio che esalta le diverse qualità delle regioni, accomunate sempre dalla presenza capillare di negozi CRAI. L’importanza delle radici e il legame con il territorio rendono ogni regione d’Italia unica, così come la vocazione alla familiarità, che contraddistingue il nostro marchio, rende unica e nello stesso tempo diversa la vicinanza al cliente, ovunque esso risieda”, aggiunge Mario La Viola.
Lo spot TV, in due formati da 30” e 15”  è in onda dal 28 settembre sulle reti Mediaset, Rai, Cairo e Sky.

Greenpeace: il 77% dei consumatori disposti a pagare di più il pesce sostenibile

Quasi otto italiani su 10 sono disposti a pagare di più pur di consumare  pesce catturato con metodi di pesca sostenibili: lo rivela un sondaggio Ixè per Greenpeace. Anche sul pesce si gioca la battaglia dell’alimentazione sana e sostenibile, e di conseguenza della spesa degli italiani. Giudicato da un lato tra i cibi più sani perché fonte di proteine animali di altro profilo ma anche di grassi omega 3 in grado di calmierare il colesterolo, e dunque ottima alternativa a una carne in crisi e costante calo di consumo (vedi Come cambia la spesa degli italiani: su legumi, quarta gamma e riso, giù carne e uova), il pesce è anche sotto i riflettori per una pesca incontrollata che impoverisce i mari, ma anche per le preoccupazioni per le sostanze inquinanti del quale i mari sono ricchi, anche più che di pesci a volte. E i consumatori italiani lo sanno.
Secondo il sondaggio sul consumo di pesce commissionato da Greenpeace, il 77% degli intervistati italiani ha dichiarato di essere disposto a pagare di più il pesce pur di avere garanzie sulla sua sostenibilità e il 91% è pronto a modificare le proprie abitudini alimentari per ridurre lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche e tutelare il mare.

infografica_consumo_pesce«Il sondaggio evidenzia che, se correttamente informati e sensibilizzati sull’importanza di acquistare pesce in modo responsabile, i consumatori possono spostare il mercato verso forme più sostenibili di consumo – ha detto Serena Maso, Campagna Mare di Greenpeace Italia -. Considerato lo stato drammatico in cui versa il Mediterraneo, per invertire la rotta è necessario dare maggior valore a una risorsa preziosa come il pesce, ridurne il consumo ed essere più attenti e responsabili quando si va a fare la spesa».

Il sondaggio, condotto un campione di oltre 1.000 intervistati per ciascun Paese oggetto dell’indagine (Italia, Spagna, Grecia), ha analizzato le abitudini, il grado di conoscenza e la sensibilità dei consumatori rispetto all’acquisto di pesce, sia in casa sia al ristorante. L’analisi rivela che quasi la metà degli intervistati italiani mangia pesce almeno una volta alla settimana e lo acquista prevalentemente nei supermercati.

 

Attenti sì, ma non leggono l’etichetta

Non mancano le contraddizioni però. Pur ritenendo importante informarsi sulla qualità e la provenienza del pesce, solo il 28% dei consumatori è al corrente dell’esistenza della nuova normativa sull’etichettatura del pesce fresco (vedi Arrivano le guide di GS1Italy Indicod-Ecr per la tracciabilità e l’etichettatura di carni e pesce) mentre solo l’11% sa che è obbligatorio indicare in etichetta anche la categoria degli attrezzi da pesca utilizzati: un’informazione fondamentale, che consente ai consumatori di poter scegliere il pesce pescato con attrezzi artigianali e che hanno un basso impatto sull’ambiente. Per questo motivo Greenpeace ha lanciato un nuovo sito per aiutare i consumatori a comprare pesce in modo responsabile: fishfinder.greenpeace.it

Un’altra problematica rilevata dal sondaggio è la scarsa varietà del consumo, limitato a poche specie ittiche (quali tonno, merluzzo, acciughe e pesce spada), spesso fortemente in declino proprio a causa di una pesca eccessiva e distruttiva.

«È evidente che le scelte dei consumatori dei prodotti della Pesca sono influenzate dall’attuale distorsione del mercato, invaso da prodotti ittici provenienti per lo più dalla pesca industriale e non sostenibile. Questo dimostra quanto sia importante informare adeguatamente i consumatori e dar loro tutti gli strumenti per fare scelte responsabili – continua Maso -. È ora che i rivenditori, dalla grande distribuzione alle piccole pescherie di quartiere, soddisfino le richieste dei consumatori e promuovano, come fanno per tanti altri prodotti alimentari e non, le filiere sostenibili anche per il pesce, valorizzando la pesca artigianale e sensibilizzando i consumatori».

In questi senso alcune catene si sono già mosse, come ad esempio Carrefour (vedi Carrefour Italia collabora con MSC per offrire prodotti ittici da pesca sostenibile). Ma, è evidente, si può fare molto di più, per educare il consumatore che, lo rileva il sondaggio, è attento al tema.

Carrefour innova ancora la sua piattaforma di e-commerce

Carrefour, inarrestabile, continua a migliorare il proprio canale e-commerce, che oggi (ecco l’ultimo step) vede una sempre maggiore integrazione tra i contenuti on line del sito carrefour.it e il servizio di e-commerce.

L’obiettivo lo spiega  Enrico Fantini, Responsabile e-commerce Carrefour Italia “Miriamo a garantire ai nostri clienti un’esperienza di navigazione e di acquisto sempre più facile ed ingaggiante. Con un solo click, ad esempio, è possibile ordinare tutti gli ingredienti necessari per realizzare la ricetta che si sta consultando sul magazine on line di carrefour.it. Prestiamo ovviamente particolare attenzione alle tendenze di mercato più vicine al target dei nostri clienti e-commerce ed è per questo che stiamo sperimentando alcune interessanti innovazioni dell’offerta. Ad esempio la possibilità di ordinare on line il sushi fresco preparato direttamente in punto di vendita, e riceverlo a casa con il resto della spesa. Per noi di Carrefour, comodità, flessibilità e qualità sono le parole d’ordine”.

Guerilla urbana

as3y8429-2-bisE per dare a questa novità l’onore della ribalta, Carrefour ha organizzato – insieme all’agenzia Essense un’installazione ad hoc sia lungo i Navigli a Milano che in Piazza Gnoli a Roma. Protagonisti di questo evento un centinaio di delivery boy, intenti ad arrampicarsi sugli edifici delle vie per consegnare la spesa direttamente a casa delle persone, portando con sé un sacchetto della spesa Carrefour. Niente paura, però: nessun rischio si tratta infatti di  omini realizzati attraverso una stampa 3D, p e indossano vestiti reali.as3y8450-2-bis

Sulle pettorine “Ghe pensi mi” per i milanesi e “Nun te scomodà” per i romani, veicolano un unico messaggio: “Goditi il tempo risparmiato, alla spesa ci pensa Carrefour”.

Hobby, tempo e relax

Sul concetto  di tempo risparmiato da poter dedicare ai propri hobby, l’insegna punta molto e vuole trasmetterlo ai propri clienti grazie anche alla campagna #OreSpeseBene. as3y7839-2-bisPer chi farà la spesa online su carrefour.it, ci sarà infatti un contest on line con cui è possibile vincere una tra numerose esperienze pensate da Carrefour, dal viaggio in elicottero all’attività total wellness, proprio per rimarcare il concetto per il quale, grazie alla spesa on line, le persone possono risparmiare del tempo che possono dedicare anche a se stesse.

 

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