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Il retail sostiene il vicinato: Starbucks apre a Queens il suo primo community store

Starbucks punta sulla responsabilità sociale d’impresa “locale” e apre nel Queens a New York il suo primo community store, negozio incentrato sulla vita della comunità: ne seguiranno altri 15. È un trend crescente nel retail, inaugurato da Nike a Brooklyn, quello di aprire un punto vendita “localizzato” in zone disagiate della città e che alla comunità offre non solo prodotti ma anche servizi e un luogo di aggregazione che, in qualche modo, ha l’ambizione di porre un argine alle difficoltà economiche e sociali vissute dalla popolazione che orbita nelle vicinanze.

Starbucks-Queens-1Il nuovo Starbucks di Queens, quartiere multietnico di New York noto alle cronache nere negli anni ’90 per lo spaccio di droga, sorge all’angolo tra Sutphin Boulevard e 89th Avenue, ed è solo il primo di una serie di locali che apriranno in varie zone a medio o basso reddito degli Stati Uniti, almeno 15, con l’obiettivo di supportarne lo sviluppo economico e sociale. Ogni caffetteria, oltre ai tradizionali spazi caratteristici della catena, avrà un’aula a disposizione delle organizzazione no-profit locali che lavorano per dare formazione professionale tramite corsi dedicati ai giovani della zona, spesso disoccupati e già fuori dal sistema scolastico.

A Queens i corsi vertono su food, servizio e ristorazione: “Stiamo adattando il nostro know how per dare un’opportunità ai giovani del quartiere. Li formeremo perché possano intraprendere carriere nella ristorazione e nel settore alimentare – spiega Ben Thomases, direttore esecutivo dell’organizzazione Queen’s Community House -. Starbucks è nota per la qualità del suo servizio e sappiamo che queste abilità possono essere trasferite a una serie di posizioni nella ristorazione, ma anche altrove.” Il focus è sulla responsabilità sociale, sull’impiego di mano d’opera locale (che tra l’altro conosce il luogo e ha contatti con i clienti spesso diretti) ma anche sulla personalizzazione del punto vendita che si vuole legato al genius loci, anche se in qualche modo risulta standardizzato per il solo appartenere a una catena. Ci stiamo allontanando anni luce dall’ottica McDonald’s di trovare lo stesso panino (e lo stesso layout) ovunque nel mondo (e lo sta capendo anche McDonald’s).

Starbucks-Queens-2Chissà se il concept sarà riprodotto anche in Italia, magari in zone notoriamente disagiate come Scampia, dove da due anni Conad è intervenuta presso l’Istituto tecnico industriale G. Ferraris con il progetto Resto al Sud Academy, la scuola online rivolta a giovani talenti digitali nata con il contributo di Conad, della scuola di formazione di Ninja Marketing e di Tiscali. Sicuramente non lo farà nel primo punto vendita, previsto in centro a Milano nel 2017. Ma in seguito, chissà.

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Maxi Zoo, grande successo per l’iniziativa a favore dei non vedenti

Grande successo per la seconda edizione dell’iniziativa benefica “Dai una zampa” organizzata dal 23 novembre al 31 dicembre 2015 in tutti i 60 punti vendita Maxi Zoo, per sostenere il Servizio Nazionale Cani Guida dei Lions e ausili per la mobilità dei non vedenti ONLUS di Limbiate (MB).

L’iniziativa è stata accolta dai clienti di Maxi Zoo con grande entusiasmo, fiducia e desiderio di partecipazione. Un desiderio che si è tradotto in una raccolta fondi che ha raggiunto la cifra di 74.440 Euro, interamente devoluti al Servizio Nazionale Cani Guida Lions. Quasi 75 mila clienti di Maxi Zoo in tutta Italia – circa 1250 in media per ogni punto vendita – hanno deciso di essere parte attiva del lavoro svolto dal Servizio Nazionale Cani Guida Lions, ciascuno con un piccolo personalissimo contributo. Per ogni adesivo acquistato al costo simbolico di 1€ è rimasta in store l’altra parte di adesivo riportante il nome del pet e del proprietario che lo hanno acquistato. Una lunga lista di nomi che ha fatto la differenza.

La consegna del ricavato, presso il Centro di addestramento Servizio Nazionale Cani Guida Lions a Limbiate
La consegna del ricavato, presso il Centro di addestramento Servizio Nazionale Cani Guida Lions a Limbiate

 

“La prima edizione di Dai una zampa, nel 2014, è stata un grande successo. Quest’anno l’operazione ha più  che triplicato il risultato ottenuto lo scorso anno andando aldilà di ogni nostra aspettativa”, ha commentato Marco Premoli, Amministratore Delegato di Maxi Zoo Italia durante l’evento di consegna del ricavato. “L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo da tutti i dipendenti nei punti vendita e soprattutto dai nostri clienti, che con grande generosità hanno offerto il loro personale contribuito in favore di questa onorevole causa”.

“Poter contare sull’aiuto di tante persone generose che apprezzano il nostro lavoro ci sprona a portare avanti, sempre al meglio, la nostra attività. Ringrazio Maxi Zoo e tutti i suoi clienti per aver raggiunto un obiettivo così importante” ha riferito  Giovanni Fossati, Presidente del Servizio Nazionale Cani Guida Lions.

Cibo, alimentazione e benessere sociale: i giapponesi se la passano meglio

Cibo, alimentazione e sostenibilità ambientale. C’è un fil rouge che sottende questi tre ambiti: purtroppo, infatti, i consumi e le abitudini alimentari sempre più diffusi stanno erodendo le risorse naturali. E neanche la dieta mediterranea sembra poter arginare questo scempio. Anche perché gli italiani più giovani sembrano non la tengano più in debito conto. Il 18,3% dei nostri connazionali tra gli 11 e i 15 anni – quasi 2 su 10 – è in sovrappeso contro l’8,7% dei Giapponesi. Inoltre mentre il 72% della popolazione svedese svolge regolare attività fisica, in Italia si verifica solo per il 29% della popolazione, con un effetto di incidenza sullo sviluppo di patologie che ha ripercussioni sull’aspettativa di vita e sul costo della società per fronteggiarle.

Schermata 2016-02-19 a 14.42.48Se uniamo questi due elementi (vita sedentaria e abitudini alimentari mutate, con una predilezione per un regime dietetico ricco di proteine animali e grassi) e li proiettiamo in un quadro futuro, appaiono inevitabili possibili ricadute anche sul tasso di incidenza di malattie con conseguenze come diabete (con un nuovo caso ogni 5 secondi), patologie cardiache (che rimangono la prima causa di morte al mondo con 20 milioni di decessi nel 2015) e patologie croniche (che determinano il 60% dei decessi a livello globale).

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Ecco, allora, che l’adozione della doppia piramide alimentare e ambientale – un modello che promuove la Dieta Mediterranea e ne dimostra i benefici per la salute dell’uomo e dell’ambiente – diventa uno dei primi passi da compiere in cammino per la salvaguardia del pianeta e della salute.

Sono queste alcune delle evidenze principali emerse nel corso della presentazione della seconda edizione del lbro “Eating Planet. Cibo e sostenibilità: costruire il nostro futuro”, promossa dal Barilla Center for Food & Nutrition.

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Gli indicatori del benessere

Al fine di fotografare al meglio la situazione, i ricercatori della Fondazione BCFN hanno messo a punto due Index, presentati all’interno di Eating Planet, che analizzano e misurano, accanto al Pil (che quantifica solo il benessere economico, senza calcolare le disuguaglianze sociali o lo stato dell’ambiente), anche gli aspetti legati all’alimentazione e ai loro impatti sulla qualità della vita.

Secondo questi speciali indicatori, l’Italia si pone al terzultimo posto in termini di “benessere attuale”, sopra a Spagna e Grecia, ma dietro a nazioni come Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Svezia e Usa. Una situazione che peggiora se guardiamo all’indice di sostenibilità del benessere delle generazioni future”, dove siamo al penultimo posto prima della Grecia. Un quadro che impone necessariamente delle riflessioni (sul concetto di benessere, che non può essere ridotto soltanto alle sue caratteristiche economiche) e delle azioni che vadano ad incidere sui processi decisionali di natura pubblica, concorrendo così a definire le condizioni sociali, politiche, economiche e ambientali in cui le persone vivono.

Dieta Mediterranea, addio?

Come anticipato, nel nostro Paese si fa sempre più largo la tendenza ad abbandonare la dieta mediterranea tradizionale in favore di altri modelli alimentari. Ogni giorno in Italia vengono consumati circa 105 milioni di pasti, di cui il 24% fuori casa, con una prevalenza dei pranzi (53%) sulle cene (47%). E l’accelerare dello stile di vita si riflette sui pasti: i pranzi vengono consumati “di corsa” in meno di dieci minuti per il 9% degli intervistati e il 14% addirittura lo consuma in piedi. Il risultato è che il tempo dedicato all’alimentazione risulta compresso e subordinato agli altri impegni quotidiani.

Schermata 2016-02-19 a 14.41.37E all’estero?

Anche fuori dai confini nazionali la situazione non differisce poi tanto.

Nonostante cittadini europei dichiarino di adottare una dieta alimentare sana, le persone che hanno difficoltà ad alimentarsi in una maniera sana sono in una percentuale consistente in Paesi come Ungheria (54%), Slovacchia (%2%) e Polonia (49%). Tra gli ostacoli all’adozione di una dieta sana, i cittadini europei hanno evidenziato: l’eccessivo tempo da dedicare alla scelta e alla preparazione dei pasti (31%), il mancato controllo sugli alimenti consumati perché preparati da altri (27%), la considerazione che sano sia anche meno appetibile (23%).

Last but not least: i rischi per il pianeta

Il tema dell’alimentazione non può prescindere da quello della sostenibilità. In quest’ottica, il primo problema da affrontare è quello della tutela del “suolo”. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization), il 25% dei suoli del pianeta è gravemente danneggiato e solo il 10% mostra qualche cenno di miglioramento. Solo negli ultimi 40 è diventato improduttivo il 30% dei terreni coltivabili. E non basta: tra meno di 10 anni, nel 2025, 3 milioni di persone non avranno acqua potabile eppure, oggi, il 70% di acqua dolce viene destinata alla produzione agricola e a quella di cibo. Attività, quest’ultima, che impatta per il 23% delle emissioni di gas serra totali.

Scuola e Sport, il progetto di Alì Supermercati per il 2016 nelle scuole venete

Alì Supermercati ripropone anche per il 2016 “Scuola e Sport”, con lo scopo di promuovere l’educazione motoria e alimentare nelle scuole elementari del Veneto, in collaborazione con il CONI, Comitato Regionale del Veneto, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e De Agostini. Didattica in aula e avvio allo sport con docenti specializzati, formazione in classe con nutrizionisti e laureati in Scienze Motorie ISEF: sono questi i capisaldi del progetto. disposizione delle scuole ci sono anche 150 ore con un dottore nutrizionista che aiuterà i bambini e le famiglie a seguire una corretta alimentazione e uno stile di vita sano fin dai primi anni di scuola.

L’iniziativa continua nei pdv con “Esplorando il corpo umano”, l’album didattico per la raccolta di figurine (una bustina in regalo ogni 10 euro di spesa) disponibile nei punti vendita Alì e Alìper, firmato da Alì Supermercati e De Agostini con il patrocinio di CONI, dedicato all’educazione sportiva e alimentare. Abbinato alla nuova APP, l’album educativo spiega il funzionamento del corpo umano, presenta le diverse discipline sportive e racconta l’influenza dell’attività fisica sul corpo umano. 

«L’educazione sportiva e alimentare è da sempre al centro delle politiche di Alì Supermercati a sostegno del mondo della scuola e delle famiglie – ha detto Francesco Canella, Presidente dei Supermercati Alì – Da ben sei anni sosteniamo questo progetto, perché siamo convinti che le giuste abitudini si imparino fin dai primi anni di scuola. Sport e attività motoria sono strumenti straordinari per la formazione dei nostri ragazzi».

Il progetto si concluderà a giugno 2016 con un ciclo di feste di piazza dedicate allo sport e all’attività fisica nelle principali località del Veneto, per sensibilizzare i bambini, tramite il gioco, le attività ludico sportive, materiale didattico e gadget sui delicati temi dell’alimentazione e dell’attività motoria.

Grazie al progetto “Scuola e Sport”, circa 60.000 bambini, nel 2015, hanno già potuto fare sport a scuola.

Lotta allo spreco: Banco Alimentare mappato nella piattaforma Gs1 per la Gdo

In Italia per la Gdo sarà più facile contribuire alla lotta allo spreco alimentare ora che i 22 magazzini di Banco Alimentare, la principale organizzazione che recupera derrate alimentari a favore degli indigenti, sono entrati a far parte di Atlante, la piattaforma online realizzata da GS1 Italy in ambito Ecr Italia, in collaborazione con Assologistica, che raccoglie i nodi logistici della filiera del largo consumo in Italia. Atlante mappa oltre 1000 nodi logistici tra centri distributivi e magazzini, gestiti da operatori logistici, rilevando i dati lato produttore, distributore ed operatore logistico. Un patrimonio informativo di grande valore per le aziende, in grado di facilitare pratiche di asset e transport sharing che consentono di ottimizzare i flussi, riducendo i costi di trasporto e le emissioni inquinanti.

«Siamo molto orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fondazione Banco Alimentare – ha detto Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy –. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme, a fianco delle imprese, già in occasione delle attività sulla gestione delle eccedenze alimentari, per identificare le soluzioni di filiera efficaci e adottabili da tutti gli attori. Abbiamo potuto apprezzare come Banco Alimentare disponga di forte professionalità in ambito logistico e, nel lavoro quotidiano per combattere lo spreco e ridistribuire le eccedenze, si trovi ad affrontare le stesse sfide di ottimizzazione con cui si confrontano le imprese».

«IRecuperare cibo e salvarlo dallo spreco significa ottimizzare risorse e creare valore, guardando alla sostenibilità del nostro pianeta. Gli studi condotti da GS1 Italy in ambito Ecr Italia approcciano nuove soluzioni proprio con questo obiettivo. In questa direzione va anche la possibilità di essere inclusi nella mappa di Atlante, poiché offre anche l’opportunità di rendere visibili i nostri bisogni di spazi di stoccaggio, di celle frigorifere e di trasporti, ottimizzando i flussi già esistenti in Atlante. E perché operare in condivisione ed efficienza di costi può permettere al cibo salvato, stoccato e trasportato, di arrivare tempestivamente a 1.560.000 famiglie e persone bisognose che lo aspettano in tutta Italia» ha dichiarato Giuliana Malaguti, responsabile approvvigionamenti di Banco Alimentare.

Top Employers Italia 2016: anche Heineken tra le aziende virtuose

Top Employers Italia 2016: anche Heineken Italia conquista la certificazione perché ha dimostrato il proprio impegno nel campo delle Risorse Umane e specificatamente nella crescita e sviluppo delle proprie persone.

HEINEKEN ha ottenuto anche la prestigiosa Certificazione Top Employers Europe 2016 in quanto certificata in diverse nazioni in Europa.

Il fulcro della procedura Top Employers è la partecipazione a un severo e approfondito processo di ricerca e il raggiungimento degli alti standard richiesti per ottenere la Certificazione. Solo le aziende che vengono certificate in almeno 5 nazioni in Europa possono ottenere la Certificazione Top Employers Europe 2016. La ricerca indipendente di Top Employers Institute ha verificato l’eccellenza delle condizioni di lavoro attuate da HEINEKEN in tutte le nazioni in cui è stata certificata.

Top Employers Institute ha esaminato le condizioni di lavoro di HEINEKEN Italia secondo i seguenti criteri:
 Talent Strategy
 Workforce Planning
 On-boarding
 Learning & Development
 Performance Management
 Leadership Development
 Career & Succession Management
 Compensation & Benefits
 Culture

M’illumino di meno, il 19 febbraio Simply aderisce alla Giornata del Risparmio Energetico

Simply Italia aderisce per il nono anno consecutivo a “M’illumino di meno”, la Giornata del Risparmio Energetico ideata dalla trasmissione radiofonica di Radio 2 RAI Caterpillar che si terrà venerdì 19 febbraio. A partire dalle ore 17:30 nelle cinque sedi e dei punti di vendita Simply Italia spegnerà tutte le luci non strettamente necessarie al regolare e sicuro svolgimento delle normali attività. I supermercati che aderiscono al simbolico “silenzio energetico”, dove sarà spento il 50% delle luci dell’area vendita e tutte le luci dei reparti dove non si effettua lavorazione, comprendono 267 supermercati diretti, 536 supermercati affiliati e alcuni Master Franchisee: il Gruppo 3A di Asti con 250 supermercati, la Cooperativa Etruria di Monteriggioni con 50 supermercati e la Fratelli Ibba di Oristano con 31 supermercati. In totale circa 1.200 i supermercati aderenti, diretti e in franchising, a insegna Simply, IperSimply e PuntoSimply, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Non solo: nei punti vendita sarà esposto alle casse il Decalogo dei consigli, con alcuni suggerimenti di buone abitudini che possono essere adottati nelle proprie abitazioni per risparmiare energia.

La 12a edizione dell’iniziativa quest’anno è dedicata in particolare al tema della mobilità sostenibile con l’operazione Bike the Nobel che ha lo scopo di candidare la bicicletta a Premio Nobel per la Pace. E dunque i supermercati Simply di Jesi aderiscono alla campagna indetta dall’Amministrazione Comunale “Il bello di andare a scuola insieme”, donando per tutto l’anno scolastico a tutte le famiglie che utilizzano il carpooling e il piedibus buoni sconto mensili del valore di 5€; mentre i supermercati Simply all’interno dell’area C di Milano consegnano mediamente ogni mese 250 spese a domicilio con i risciò Simply, biciclette a pedalata assistita ed emissione zero, quindi totalmente eco-compatibili. Oltre alle attività messe in campo in occasione della campagna “M’illumino di meno”, infatti, Simply Italia è impegnata da anni nell’osservare una politica di rispetto dell’ambiente, mettendo in pratica iniziative volte a ridurre l’impatto dell’attività commerciale sul territorio e a tutelare l’ambiente promuovendo il risparmio delle risorse naturali.

«Come attori economici del territorio siamo consci della nostra responsabilità – commenta Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa e Relazioni Esterne di Simply Italia – e vogliamo pertanto contribuire al miglioramento dell’ecosistema sia con iniziative concrete sia attraverso campagne di sensibilizzazione, che diano nuovi stimoli e suggerimenti ecologicamente virtuosi ai nostri clienti, che si stanno dimostrando estremamente attenti a queste tematiche».

Nel 2014 ad esempio grazie a nove soluzioni tecniche innovative per il risparmio energetico, adottate progressivamente ai supermercati Simply della rete diretta, sono stati risparmiati circa 4 milioni di Kwh, mentre la svolta eco-attenta della Cooperativa Etruria ha ridotto mediamente di oltre il 30% l’impatto ambientale dei punti vendita costruiti ex novo o ristrutturati.

Tra le altre insegne che aderiscono alla Giornata ci sono Coop, Tigre e gli ipermercati Oasi.

Coca-Cola HBC Italia ottiene la certficazione Top Employers

Coca-Cola HBC Italia ha ottenuto la certificazione Top Employers Italia, un riconoscimento conferito alle aziende che si distinguono per le eccellenti condizioni di lavoro riservate ai dipendenti e che sviluppano avanzate politiche di welfare aziendale. 4 le categorie in  cui l’azienda si è distinta: “Strategia dei Talenti”, “Pianificazione Forza-Lavoro”, “Gestione delle Carriere/Successioni” e “Cultura aziendale”.

I numeri
Coca-Cola HBC Italia impiega oltre 2.000 persone ed è presente in maniera capillare sul territorio
italiano con la Forza Vendita che ogni giorno serve oltre 160.000 clienti e tra tramite la sede
centrale di Sesto San Giovanni (MI), gli stabilimenti per la produzione di bevande analcoliche di
Nogara (VR), Oricola (AQ) e Marcianise (CE) e l’impianto di imbottigliamento di acque minerali di
Rionero in Vulture (PZ). L’azienda investe costantemente nel benessere e nello sviluppo delle
proprie persone, come dimostrano, ad esempio, le oltre 70.600 ore di formazione erogate o le
campagne di prevenzione sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, il cui successo è
confermato dal calo degli infortuni di quasi il 19% in meno nel corso del 2014 rispetto all’anno
precedente.
“La certificazione Top Employers Italia rappresenta per noi un importante riconoscimento che
testimonia l’impegno dell’azienda nel garantire alle proprie persone le migliori condizioni di lavoro”
commenta Emiliano Maria Cappuccitti, Direttore Risorse Umane Coca-Cola HBC Italia
“L’azienda è in prima linea in questo ambito, ad esempio attraverso la definizione ogni anno di un
piano di sviluppo individuale calibrato sulle passioni e aspirazioni personali o con l’introduzione
della possibilità di lavorare da casa in remote working: solo nel 2015 sono state oltre 2.500 le ore
svolte in questa modalità”.

Pam Panorama a Leinì (To) fa un regalo ai nuovi nati

La presentazione del progetto Nuovo Nati.

La catena Pam Panorama aderisce al progetto Nuovi Nati promosso dal Comune di Leinì, in provincia di Torino. Per tutto il corso dell’anno Pam Panorama sostiene il territorio di Leinì donando alle famiglie di tutti i nuovi nati nel 2016 un buono del valore di 50 euro spendibile all’interno del punto vendita Pam di Leinì, situato in Viale Europa.

Un piccolo gesto che, in accompagnamento alla lettera di benvenuto inviata dal Comune alle famiglie, testimonia la volontà di essere vicino ai futuri cittadini di Leinì in modo concreto. E un modo per rendere oggettiva l’attenzione di Pam Panorama nei confronti delle realtà territoriali all’interno delle quali è presente con i suoi punti vendita.

Gruppo Alì riconosce 800mila premi ai dipendenti per il 2015

Il 2015 è stato un anno in crescita, con un +8% sull’anno precedente, che ha consentito di superare il tetto del miliardo di euro, e la proprietà di Gruppo Alì ha deciso di premiare i suoi dipendenti, con gratifiche per oltre 800.000 euro che hanno riguardato tutto il personale dell’azienda. Un modo per coinvolgerli e ringraziarli della parte avuto nel raggiungere i buoni risultati, raggiunti nonostante la crisi del settore distributivo.

L’insegna, che conta 108 supermercati in Veneto ed Emilia Romagna e oltre 3.200 dipendenti, da sempre punta su una radicata territorialità, responsabilità sociale, attenzione ai dipendenti e alla comunità locale.

Francesco Canella.
Francesco Canella.

«Di strada ne abbiamo fatta molta da quando, nel 1971, il primo punto vendita con il marchio Alì raggiunse il fatturato di 5 milioni di vecchie lire – commenta il Patron del Gruppo Alì Francesco Canella –. Oggi vogliamo condividere con tutto il personale dell’azienda gli importanti traguardi che abbiamo raggiunto grazie alla fiducia che i clienti ripongono in noi. Per noi è importante ricambiare la loro stima e ringraziare i collaboratori che ogni giorno sono impegnati al nostro fianco e in prima linea nel servizio al cliente».
Per garantire un servizio professionale e di qualità, infatti, solo nell’ultimo anno il gruppo alimentare padovano ha investito 600.000 euro in formazione del personale: dai corsi di primo soccorso e sicurezza alla gestione del punto vendita, dalla selezione delle risorse umane alle tecniche di vendita.

La crescita del gruppo Alì, Associato a Selex Gruppo Commerciale, una media di 3 milioni di scontrini al mese e una quota di mercato del 17%, è da sempre caratterizzata da azioni di responsabilità sociale, per restituire vantaggi al territorio in termini occupazione – sono 300 i nuovi assunti nel 2015 – e solidarietà. Nel 2015, grazie al coinvolgimento di clienti e dipendenti nella raccolta punti legata alle 560.000 Carte Fedeltà, Alì ha raccolto e devoluto oltre 1 milione di euro a sostegno di iniziative benefiche e sponsorizzazioni sociali. Tra i destinatari si annoverano le comunità della Riviera del Brenta colpite dal tornado, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova, il CUAMM, il Banco Alimentare Veneto, l’Ente Nazionale Protezione Animali del Veneto.

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