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Con i calendari delle cassiere Carrefour finanzia un ospedale Nutriaid in Senegal

Da sinistra: Antonella De Marchi, Direttore NutriAid, Stéphane Coum, Amministratore Delegato e Presidente Carrefour Italia, Raffaella Sala, Direttore Organizzazione Carrefour Italia, Giuseppe Bellizzi, Responsabile Nazionale Casse Carrefour Italia, Costanzo Bellando, Presidente NutriAid Italia, Anna Macchieraldo, Presidente NutriAid International. Agli estremi, due hostess di cassa.

Ci sono voluti 170mila calendari 2018 venduti alle casse dei Carrefour d’Italia, ma alla fine il ricavato, pari a circa 85mila euro, contribuirà a completare la costruzione dell’ospedale Materno-Infantile Divine Providence presso l’area di Lous Sessene in Senegal.

Stéphane Coum, Amministratore Delegato e Presidente Carrefour Italia, ha consegnato oggi presso l’Ipermercato Carrefour di Assago, l’assegno simbolico del valore di 84.373,50 euro, all’associazione NutriAid International nell’ambito del progetto #1000giornizerofame che Carrefour Italia sostiene dal 2016. I calendari, venduti in oltre mille punti vendita Carrefour Italia a partire da novembre 2017, sono stati realizzati, in occasione della Giornata Internazionale della Cassiera Carrefour, direttamente dalle hostess di cassa ritratte tra i banchi dei loro supermercati in 12 pose, mentre tenevano tra le mani uno scatto fotografico che ritraeva proprio i bimbi della zona di costruzione dell’Ospedale.

La struttura ospedaliera Divine Providence sarà specializzata in assistenza ginecologica, ostetrica, neonatale e pediatrica. Nello specifico la donazione di Carrefour servirà alla costruzione della parte che prevederà il Centro di Riabilitazione ed Educazione Nutrizionale Pediatrico (CREN) e il centro di Pediatria. In Senegal si registra un elevato tasso di patologie infantili croniche legate alla scarsità di cibo o di un adeguato apporto nutrizionale: l’ospedale dei bambini sarà specializzato in diagnosi, trattamento e prevenzione della malnutrizione e assistenza neonatale e pediatrica. I lavori avranno inizio a breve e termineranno nel 2019.

“Siamo orgogliosi dell’entusiasmo con cui le nostre hostess di cassa hanno contribuito, per il secondo anno consecutivo, a questa meritevole iniziativa – ha detto Stéphane Coum, Amministratore Delegato e Presidente Carrefour Italia -. Grazie ai fondi raccolti, possiamo offrire nuovamente un supporto concreto alle donne e ai bambini di alcune delle zone del mondo meno fortunate come il Senegal. Siamo lieti di essere al fianco di un partner così importante come NutriAid, che ci ha permesso di realizzare questi progetti, grazie al coinvolgimento in prima linea dei nostri collaboratori e dei nostri clienti. L’augurio è di poter continuare a sostenere NutriAid su altri fronti altrettanto importanti.”

“Siamo molto contenti per il rinnovo della collaborazione con un partner importante come Carrefour Italia. Grazie ai proventi raccolti con il calendario 2018 sarà possibile costruire a Loul Sessene, 130 chilometri a sud est di Dakar, in Senegal, in un’area rurale estremamente carente sotto il profilo sanitario, l’Unità pediatrica dedicata alla salute materno-infantile, che diventerà un punto di riferimento per tutta la zona. L’intervento anticipa un programma ad alto impatto sociale che coinvolgerà l’intera comunità di questa area sanitaria” ha detto Antonella Demarchi, Direttore di NutriAid International.

Gruppo Gabrielli mette il vademecum del mare pulito nella borsa della spesa

La sostenibilità sociale nasce anche dai piccoli gesti: così la pensa Gruppo Gabrielli che, in seguito a un accordo con Legambiente Marche, ha deciso di inserire un pieghevole contenente otto semplici regole per salvare il mare nelle shopping bag di tutti i clienti Oasi e Tigre nelle cinque regioni in cui è presente. La campagna di informazione e sensibilizzazione giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 luglio caratterizzerà la vita di negozio dei punti di vendita del Gruppo Gabrielli.

Incuria e inquinamento fanno male alle nostre coste. Dal recente rapporto stilato da Legambiente “Beach Litter 2018” a seguito dell’operazione spiagge e fondali puliti svoltasi dal 25 al 27 maggio scorso, di cui il Gruppo Gabrielli è stato partner nelle regioni Marche e Abruzzo, è emerso un quadro preoccupante. Su 78 spiagge monitorate, sono stati trovati in media 620 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, per l’80% costituiti da rifiuti plastici usa e getta, trovati sul 95% delle spiagge. A guidare la classifica dello scempio, frammenti di plastica, tappi e coperchi, cotton fioc, mozziconi di sigaretta.

Questa emergenza, oltre al devastante impatto sull’ambiente, ha drammatiche conseguenze sugli esseri viventi che vivono in contatto con l’ecosistema marino: l’ingestione dei rifiuti di plastica è stata documentata in oltre 180 specie marine. Senza dimenticare che, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione europea, il marine litter costa all’Europa 478 milioni di euro all’anno solo per i settori di turismo e pesca, mentre per pulire tutte le spiagge europee il costo stimato è di 412 milioni di euro. Questo tipo di rifiuti poi restano nell’ambiente, per degradarsi e frammentarsi in pezzi sempre più piccoli creando le famigerate microplastiche che hanno una via facilitata per entrare nella catena alimentare e contaminarla.

La scelta di approfondire con Legambiente un’azione comune ecosostenibile fatta di sensibilizzazione e informazione ben si concilia con l’atteggiamento green dell’azienda, che da sempre si impegna nel convertire il proprio operato in azioni concrete di sostenibilità declinabili in tutte le aree aziendali.

 

Le azioni green di Gabrielli

Tra le iniziative del Gruppo, l’adeguamento dei punti di vendita di recente inaugurazione nella classe A+ che sono stati aperti laddove possibile senza consumo di suolo, e le riconversioni o ammodernamenti parte del piano messo in atto per rendere meno impattanti e più performanti punti di vendita non adeguati.

Inoltre, quotidianamente i punti di vendita sono coinvolti nel recupero e donazione al Banco Alimentare Onlus di referenze edibili ma non più commercialmente utilizzabili trasformando di fatto il concetto di spreco in risorsa. Un’operazione che ha portato al riconoscimento  da parte di Legambiente del premio “Ridurre si può nelle Marche”.

“Abbiamo scelto di collaborare con Legambiente perché contribuisse a raggiungere il nostro obiettivo, ossia sensibilizzare la comunità sull’adozione di abitudini sostenibili nel quotidiano – spiega Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli -. La responsabilità sociale d’impresa per noi è un elemento determinante e siamo molto impegnati nel migliorare il nostro operato a vantaggio dei clienti in tutto ciò che rientra nel concetto di sostenibilità. Riteniamo che un partner come Legambiente, forte della sua esperienza, sia un valore per la nostra azienda per progettualità future”.

“Continua l’impegno di Legambiente per monitorare la qualità delle nostre spiagge e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati. Coon il Gruppo Gabrielli abbiamo avviato una campagna di informazione straordinaria che permetterà di raccontare ai clienti dei negozi come andare a fare correttamente la raccolta differenziata e qual è l’impatto che purtroppo hanno i rifiuti nel nostro mare. – commenta Francesca Pulcini Presidente Legambiente Marche -. Il nostro obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza di tutti gli attori in gioco, dai cittadini ai turisti, dagli operatori turistici alle amministrazioni locali, affinché vengano messi in campo comportamenti virtuosi per la riduzione dei rifiuti e l’azzeramento della loro dispersione nell’ambiente”.

Old Wild West adotta Cuki Save Bag, la vaschetta contro lo spreco

Old Wild West promuove la cultura del consumo di cibo responsabile e adotta Cuki Save Bag, la vaschetta che permette di portare con sé ciò che non si è consumato al ristorante. Un modo costruttivo per ridurre gli sprechi di cibo che, nel settore della ristorazione (commerciale e collettiva), si stima  si aggiri a valore intorno ai 2,6 miliardi di euro pari a 185 mila tonnellate di cibo (*).

Il progetto

Se hai gli occhi più grandi della pancia usa la testa: è questa l’anima del progetto Save Bag, realizzato da Cuki in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus che da oggi può contare su una nuova preziosa partnership siglata con Old Wild West, la burger&steak house numero uno in Italia.

 

Il Progetto Save Bag al quale hanno aderito ad oggi già oltre 1000 ristoranti oltre alle Osterie Slowfood e i ristoranti della catena Eataly, è stato presentato alla XX° edizione del Salone del Gusto di Torino alla presenza dell’ ex Ministro della Politiche Agricole Maurizio Martina e del fondatore di Slowfood Carlo Petrini.

da sinistra, Lucchini, Radi e Bertolino

Le opinioni

 Carlo Bertolino, Direttore Marketing Divisione Largo Consumo di Cuki Cofresco S.p.A ha dichiarato:Siamo molto contenti che Old Wild West sia al nostro fianco nella lotta allo spreco alimentare contribuendo a diffondere una buona pratica come quella di portarsi a casa il cibo non consumato nei ristoranti. Cuki, inoltre, da tempo è impegnata nell’attività di responsabilità sociale, offrendo i propri contenitori per la protezione, trasporto e conservazione degli alimenti a sostegno del Progetto Siticibo del Banco Alimentare: con il progetto Cuki Save the Food in 7 anni sono state oltre 3 milioni di porzioni di cibo non consumato dalle mense aziendali, scolastiche e ospedaliere, unitamente ad alimenti freschi, frutta e pane, destinate agli enti caritativi impegnati a offrire pasti agli indigenti.

 Oltre ai ristoranti Old Wild West, format appartenente a Cigierre, Compagnia Generale Ristorazione SpA, anche gli altri marchi del Gruppo, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s, hanno aderito al progetto adottando Save Bag.  Sono quindi oltre 300 i ristoranti “targati” Cigierre che da oggi potranno dare ai propri clienti un’opportunità per contribuire a ridurre lo spreco alimentare.

Sul sito www.cukisavethefood.it/savebag i ristoratori che lo desiderano possono iscriversi per ricevere il Kit Save Bag e per registrare il proprio ristorante.

 

Paolo Radi, Direttore Commerciale e Sviluppo Gruppo Cigierre SpA ha aggiunto: “Nei nostri ristoranti serviamo oltre 22 milioni di coperti all’anno, un dato che esprime il successo dell’azienda ma – purtroppo– anche il potenziale spreco che ne consegue. Siamo, quindi, orgogliosi di contribuire alla sensibilizzazione del pubblico su questo importante tema.

La nostra clientela è costituita soprattutto da giovani e da famiglie con bambini, perfettamente in target con questa iniziativa: è doveroso responsabilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo, soprattutto al ristorante.

D’ora in poi, tutte le tovagliette utilizzate nelle catene Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s, riporteranno un messaggio che stimola il cliente a portare con sé il cibo non consumato. L’invito giungerà sempre anche dai nostri addetti alla sala che hanno colto con grande entusiasmo questo progetto.”

 

*Fonte Indagine “Surplus Food Management Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti” realizzata da Politecnico di Milano e Fondazione Banco Alimentare Onlus.

 

Lidl insignita del Premio Good Egg per il suo impegno a sostegno del benessere animale

È andato a Lidl, prima insegna della GDO italiana, il Premio Good Egg assegnato dall’associazione no profit Compassion in Word Farming (CIWF), un riconoscimento importante che Lidl ha conquistato grazie al suo impegno a eliminare entro il 2019 le uova di galline allevate in gabbia. Fondata nel 1967 e oggi riconosciuta come la maggiore organizzazione non governativa internazionale per il benessere degli animali da allevamento, CIWF ha consegnato a Parigi i Premi Benessere Animale 2018 alle aziende virtuose che si sono distinte per l’adozione di politiche a favore del miglioramento delle condizioni di vita degli animali allevati a scopo alimentare.

2018-2019: gli obiettivi di Lidl

In tema di politiche ambientali e a sostegno del benessere animal, sono due gli obiettivi che l’insegna vuole attuare:

  1. entro la fine del 2018 il 70% delle uova fresche e delle uova contenute nei prodotti continuativi a marchio commerciale Lidl, proverrà esclusivamente da allevamenti a terra, all’aperto o biologici;
  2. ed entro la fine del 2019 si raggiungerà il 100%.

 

Alessia Bonifazi, Responsabile Comunicazione & CSR di Lidl Italia, commenta così il riconoscimento ricevuto: “Siamo orgogliosi di ricevere il Premio Good Egg a testimonianza dell’impegno tangibile di Lidl Italia nel promuovere allevamenti di galline ovaiole sempre più sostenibili. Abbiamo deciso non solo di eliminare dall’assortimento le uova fresche da galline allevate in gabbia, ma anche di sostituire tutte le uova contenute nei prodotti dell’assortimento fisso a marchio Lidl con uova da allevamento a terra, all’aperto o biologico. Siamo la prima catena di supermercati italiana che fa questa promessa ai propri clienti. La nostra politica avrà un impatto positivo sulla vita di circa 800.000 galline, un piccolo passo a cui seguiranno presto altre azioni, sempre seguendo il nostro motto “Sulla via del Domani”.

MD dona 20mila euro alle mamme in difficoltà

Un aiuto alle mamme in difficoltà: è pari a ventimila Euro il frutto dell’iniziativa promossa da MD, grazie alla vendita negli store dell’insegna di ben 40.000 azalee avvenuta nei giorni della Festa della Mamma in tutta Italia. Ora andranno a sostenere il programma “Varcare la Soglia” de L’Albero della Vita per l’apertura di una nuova sede della Onlus nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Nella città questo programma nazionale di contrasto alla povertà si occupa del sostegno alle madri di famiglia in termini materiali e non, offrendo dai beni alimentari ai supporti socio-educativi, ma anche occupandosi dell’orientamento, della formazione e dell’inserimento al lavoro. Nello specifico i 20.000 Euro raccolti andranno a sostenere 40 famiglie in un anno, per un totale, come beneficiari diretti, di circa 70 adulti e 120 bambini.

Mercoledì 13 giugno nel punto vendita MD di Teverola è stato lo stesso Presidente del Gruppo MD, Patrizio Podini, a consegnare la cifra sotto forma simbolica di un gigantesco assegno. A riceverlo, Daniele Maio, responsabile corporate de L’Albero della Vita.

Per Patrizio Podini un gesto che ha una duplice valenza: da una parte un sostegno diretto alle famiglie, dall’altra un contributo a una regione che ha dato tanto a questo imprenditore trentino, che ha cominciato proprio in Campania a creare un marchio oggi divenuto il secondo player italiano del settore discount. Non a caso la sede centrale di MD S.p.A. sorge a Gricignano d‘Aversa, in provincia di Caserta.

“MD, grazie a una esperienza capillare a stretto contatto con le famiglie italiane e soprattutto del Sud, che ha sempre sostenuto anche attraverso un’offerta di prodotti di qualità a prezzi contenuti – ha detto Podini – ha sentito il dovere di supportare concretamente mamme e figli: l’essenza stessa del futuro della nostra società”

“Sono le madri, nel 90% dei nostri interventi, i nostri interlocutori e sono sempre loro il motore di ripartenza per una famiglia in grave difficoltà. Quando una mamma vive una condizione di disagio, i bambini sono i primi a soffrirne” dice Ivano Abbruzzi, consigliere della cooperativa sociale L’Albero della Vita.

In Campania il volto della povertà ha oramai l’aspetto del disagio familiare diffuso. La tipologia di famiglia più diffusa è quella con coniuge e figli, che rappresenta quasi la metà del totale. I cosiddetti “nuclei spezzati” (vedovanza, separazione legale e divorzio) pesano in particolare sulle donne, molto più fragili a livello occupazionale e su cui in molti casi grava in maniera esclusiva la responsabilità dei figli. Secondo il Dossier sulle Povertà della Caritas Campania, il 29,1% degli intervistati vive in un’abitazione poco adeguata e per l’8,5% lo stato dell’abitazione è addirittura pessimo. I due terzi delle famiglie vivono con meno di 500 euro al mese e non sono in grado di affrontare alcuna spesa imprevista. Le richieste principali ricevute dai CA riguardano i pacchi viveri (49,5%), sussidi economici per il pagamento bollette (31,9%), un alloggio (17,0%), l’accesso ad empori o market solidali (15,8%), un lavoro (14,2%), l’accesso alla mensa (13,3%) e vestiario (8,2%).

Pam, come ti riqualifico la periferia: ecco i graffiti di Marte a Rozzano

Basta fafe un giro nelle maggiori città europee per capire che ormai i graffiti sono diventati il principale mezzo per riqualificare le periferie: un’idea evidentemente condivisa anche da Pam Panorama, che dal 2013 a Rozzano ha portato avanti un importante progetto di riqualificazione del quartiere, che oggi è finalmente visibile a tutti i residenti della zona.

L’insegna ha coinvolto lo street artist milanese Marcello Roveda, alias Marte, nella realizzazione di tre grandi murales. Conosciuto a livello internazionale e nome noto nel mondo dei graffiti, Marte ha già creato diverse opere di street art a Rozzano. Il progetto realizzato per Pam Panorama però è uno dei più grandi in città: copre infatti una superficie di 320 metri quadrati, grazie a tre murales lunghi 43 metri e alti 3 metri.

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L’artista ha ritratto i protagonisti della vita quotidiana del supermercato, reinterpretando il pay-off “La Vita spesa al Meglio”: ecco quindi il salumiere e il panettiere, il pasticciere e la cassiera, ma anche gli stessi Clienti impegnati a riempire i loro carrelli. I colori dell’ortofrutta, i sorrisi dei collaboratori e la varietà dell’offerta del supermercato sono ora ben visibili anche fuori dalla struttura che spicca nel quartiere grazie a questo intervento.
“Per noi è un obiettivo primario essere presenti sul territorio, non solo con i nostri punti vendita ma anche con contributi concreti alle comunità – ha spiegato Fulvio Faletra, Direttore Customer Engagement Pam Panorama -. Siamo contenti di essere riusciti a portare a termine questo progetto: l’arte è un potente mezzo per comunicare, coinvolgere e valorizzare, e grazie anche al talento di Marcello Roveda, siamo certi di aver dato inizio ad un importante processo di riqualificazione.”

Carrefour e Fratelli Beretta lanciano una linea per aiutare le “case” di Agorà 97

Una linea di circa 15 referenze di salumi a marchio Frutti dei Sogni (Salumificio Fratelli Beretta) in vendita in esclusiva in oltre 150 punti vendita della rete Carrefour Italia: è il progetto di responsabilità sociale di Carrefour Italia e Salumificio Fratelli Beretta “Ogni Casa è Famiglia”. Una parte del ricavato della vendita andrà infatti a sostenere l’attività socio-sanitaria di Agorà 97 Onlus, che dal 1997 è impegnata nella lotta allo svantaggio sociale attraverso programmi educativi, socio-sanitari assistenziali e riabilitativi che coinvolgono adulti con problemi psichiatrici e di ritardo mentale e bambini con gravissime patologie di tipo genetico. Persone fragile e non autosufficienti per diversi motivi, che vengono accolti in case comuni più accoglienti di un ospedale ma con tutto il supporto medico e l’assistenza necessari. 

Abbiamo sentito Gabriele Di Teodoro, Direttore Commerciale Carrefour Italia alla presentazione dell’iniziativa in punto vendita di piazzale Siena a Milano: “Penso che iniziative di questo tipo siano importante perché possono diventare un esempio: se lo fa Carrefour possono farlo altri, e se lo facessero tutti il beneficio sarebbe immenso. Costa poco quello che stiamo facendo, ma il beneficio che diamo a queste piccole comunità è enorme. Speriamo che vedendo questa iniziative tutti si chiedano cosa possono fare nella loro vita quotidiana, anche dei piccoli gesti a favore di chi oggi è in difficoltà. Il progetto ‘Ogni Casa è Famiglia’ è un ulteriore esempio della strada etica di responsabilità sociale intrapresa da Carrefour Italia. Con Salumificio Fratelli Beretta abbiamo realizzato altri progetti solidali e con loro condividiamo in quest’ultima iniziativa gli importanti obiettivi di Agorà 97 per l’inclusione sociale di minori in difficoltà e necessità di supporto”.

Alla presentazione era presente Beppe Bergomi, stella del calcio e campione del mondo nel 1982, tra i fondatori del Gruppo Sportivo I BINDUN che sostiene attivamente con le proprie iniziative Agora 97, ha commentato: “Sono molto felice che il progetto ‘Ogni Casa è Famiglia’ sia sostenuto anche da due grandi e importanti realtà come Carrefour Italia e Salumificio Fratelli Beretta. L’operato di Agorà 97 Onlus, con cui collaboro da tempo e a cui sono molto legato, verrà sicuramente accelerato grazie a questo lavoro di squadra, consentendo di aiutare ancora più persone”.

 

Sette comunità alloggio

Un modello gestionale innovativo riconosciuto con il premio della rosa camuna da Regione Lombardia, Agorà 97 ha sette comunità alloggio a Albiolo (CO). In particolare a beneficiare del supporto dell’iniziativa saranno le Comunità per minori CASA di GABRI e CASA di LUCA, entrambe a Rodero, in provincia di Como. CASA DI GABRI si configura come Comunità Socio Sanitaria per minori con gravissime disabilità, ad alta complessità assistenziale e tecnologicamente dipendenti. Ha l’obiettivo di accogliere i piccoli in una “casa”, una volta dimessi dall’ospedale, qualora la famiglia non sia presente o in grado di gestire i bisogni del bambino a domicilio. CASA di LUCA nasce come Comunità educativa nel gennaio 2002 e, a causa delle numerose richieste che riguardano i bisogni di bambini con disabilità complesse e della conseguente necessità di sviluppare servizi accessori legati alla Casa di Gabri, nel 2017 viene riconvertita in Comunità alloggio per il pronto intervento ed il sollievo di minori con gravissime disabilità che possa rispondere alla crescente richiesta di aiuto temporaneo da parte delle famiglie di bambini con patologie complesse.

Le altre case dedicate ad adulti con problematiche psichiatriche seguono un percorso rieducativo con il fine di renderli autonomi e andare a vivere da soli in appartamenti indipendenti. Come ci spiega Sergio Besseghini di Agorà 97 Onlus: “cerchiamo di inserire queste persone nel contesto sociale e valutiamo anche l’impatto dei nostri pazienti sul territorio, e abbiamo visto che abbiamo sempre degli ottimi riscontri, c’è una grande attenzione rivolta al territorio. Cerchiamo di aprire le comunità con iniziative nel corso dell’anno con progetti nelle scuole e di facilitare il tema dell’inclusione sociale per evitare che il paziente psichiatrico sia ghettizzato e percepito come pericoloso”.

Responsabilità sociale, Aldi lancia “Io riciclo” nella giornata mondiale dell’ambiente

Invitare i clienti a rispettare pratiche responsabili di recupero e riciclo delle confezioni: è il progetto “Io Riciclo” che ALDI lancia in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

L’iniziativa si inserisce nel programma di responsabilità sociale dell’insegna tedesca “Oggi per domani”, volto a promuovere un comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future. 

L’aumento della pratica del riciclo dee confezioni passa anche da indicazioni chiare sul packaging. Per questo il messaggio “Ridurre al minimo, recuperare e riciclare” che ALDI inserisce sulle confezioni dei suoi articoli è non solo un invito ma anche un’informazione sul tipo di materiale impiegato in modo da agevolare un corretto conferimento dei rifiuti nel circuito di raccolta del Comune. Un progetto di sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ambiente che non si ferma alla grafica informativa dei packaging, ma si pone l’obiettivo di fornire entro il 2020 confezioni sempre più rispettose dell’ambiente per facilitino il corretto smaltimento di tutti i rifiuti d’imballaggio in un’ottica di economia circolare.

“Io RICICLO!” è un messaggio rivolto anche a tutti i collaboratori ALDI che contribuiscono in tutti i siti a rispettare una corretta raccolta differenziata, monitorata e implementata costantemente. Inoltre, l’azienda si impegna a ridurre la merce in eccesso attraverso una logistica efficiente e collabora con partner affidabili e ONLUS per il recupero di quella invenduta.

Il progetto si inscrive in un più ampio programma che ALDI ha avviato in tutti i Paesi in cui è presente e che ingloba tutte le iniziative di responsabilità sociale promosse dall’azienda nel lungo termine. Obiettivo del programma è quello di operare per uno sviluppo sostenibile a favore dell’ambiente e della società del futuro. Il che comprende l’offerta di prodotti tracciabili, la crescita dei propri collaboratori, una gestione virtuosa dei rifiuti e delle fonti energetiche e progetti sociali sul territorio.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.oggiperdomani.it alla sezione Ambiente-Novità.

 

Zanetti Spa presenta il suo bilancio di sostenibilità

Zanetti S.p.A, azienda leader in Italia nell’esportazione di Parmigiano Reggiano DOP e Grana Padano DOP, con 8 stabilimenti di produzione e oltre 3000 clienti in 88 Paesi, presenta il suo bilancio di sostenibilità. Un passo importante che vuole affermare i valori su cui l’Azienda punta: il rispetto per le persone, siano dipendenti o consumatori, e per l’ambiente.

Il documento analizza e sintetizza l’attività svolta da Zanetti e le sue strategie di sviluppo sostenibile, mettendo in evidenza aspetti di natura economico-finanziaria, sociale ed ambientale.

Il documento

I contenuti sono strutturati e sviluppati in 5 capitoli:

  1. Identità in cui si traccia il profilo della Società: la storia, la missione e i valori di Zanetti, i prodotti e le sedi dell’Azienda, gli stakeholders e i temi materiali;
  2. Performance economica in cui si presentano sinteticamente i risultati ottenuti negli ultimi anni dalla Società;
  3. Filiera in cui si introduce la filiera di Zanetti: il territorio, le relazioni con i fornitori e la qualità dei prodotti;
  4. Ambiente in cui si descrivono gli impatti della Società relativamente alle principali tematiche ambientali, quali energia, emissioni, rifiuti, consumi d’acqua, biodiversità e benessere animale;
  5. Stakeholders in cui si descrivono le relazioni e i relativi impatti tra Zanetti e risorse umane (istituzione di un Codice Etico per i propri dipendenti), clienti, consumatori e fornitori.

Una sintesi

  • da gennaio 2017, 100% energia elettrica da fonti rinnovabili
  • 728 ore di formazione specifica e trasversale al personale nel 2017 oltre alle 1469 ore di training su temi di salute e sicurezza.
  • 1 progetto autofinanziato di Life Cycle Assessment sul formaggio Grana Padano DOP in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Dip.Scienze Agrarie e Ambientali che apre una nuova sfida per il futuro a breve termine.
  • 2% di consumo di acqua (anno 2017 su 2016)
  • -31% consumo d’acqua totale a fronte di un aumento della produzione del +54% (dal 2004 al 2016)
  • oltre 1400 controlli effettuati in un anno verso gli allevatori/conferenti latte
  • 73 gli audit cui l’azienda Zanetti è stata sottoposta nel 2017
  • 100% riutilizzo di scarti di lavorazione e sottoprodotti
  • valutazione delle performance sui temi ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, gestione delle risorse umane e business ethics attraverso gli standard SMETA 4 Pillars.

 “Tutto nasce dalla nostra storia: un percorso lungo più di un secolo che ha radici profonde nella comunità e nella tradizione di cui ci sentiamo parte.” dichiara Attilio Zanetti – VP e amministratore delegato Zanetti SpA nella lettera che apre il Social Report 2017. “Siamo sempre stati, e siamo tuttora, alla costante ricerca dell’eccellenza e dell’innovazione che ci ha accompagnato nella nostra storia; con questo bagaglio, culturale prima ancora che commerciale, ripartiamo ogni anno, cercando nuove opportunità, sviluppando nuove tecnologie, aprendo nuovi mercati e sperimentando nuovi modi di vivere il business.

 

FAIRTRADE: vale 130 milioni di euro il carrello equo degli italiani

FAIRTRADE tira le somme per il 2017. E i risultati ottenuti dai prodotti del commercio equo certificati sono a dir poco interessanti: per essi, infatti, lo scorso anno, nel nostro paese sono stati spesi ben 130 milioni di euro che hanno generato per i produttori un premio (ovvero un margine di guadagno aggiuntivo per avviare progetti sanitari, di emancipazione sociale, o di miglioramento della produzione) pari a 1 miliardo e 641 milioni nel suo complesso e così suddiviso: 703.000 euro per le banane, 309.000 euro per il cacao, 334.00 per il caffè e 221.00 per lo zucchero. 

I prodotti più performanti

La crescita più significativa è quella delle banane, che raggiungono volumi di vendita pari a 13.600 tonnellate (+11%), seguono il caffè con 810 tonnellate di caffè verde (+10%), il cacao con 1.600 tonnellate di fave di cacao (+100%) e lo zucchero con 3.300 tonnellate (+10%). Questi i valori diffusi in occasione dell’evento “Il futuro di Fairtrade? Partnership di sostenibilità con le imprese”, che si è svolto a Milano, nel contesto del Palazzo dei Giureconsulti.

FAIRTRADE e i consumatori

Sul rapporto del brand di certificazione e i consumatori, Nielsen ha realizzato una ricerca su un panel rappresentativo. È emerso che sempre più italiani dichiarano di acquistare prodotti etici nei negozi alimentari generici, ovvero supermercati, ipermercati e discount (si tratta di oltre la metà del campione, 51%, a fronte del 36% registrato nel 2014). Inoltre, rispetto a quattro anni fa i consumatori affermano una maggiore preferenza per i prodotti del commercio equo e solidale (si passa dal 23% del 2014 al 29% di quest’anno). Per quello che riguarda FAIRTRADE, la fonte principale di conoscenza del Marchio restano i prodotti, seguiti dalla rete internet. Cresce la conoscenza tra i giovani (fascia d’età 25-34), e nel nord-est del paese, seguito da nord-ovest, centro e sud.

Nuove opportunità di business.

Tra le novità che si prospettano per l’anno in corso, l’introduzione, a livello internazionale, dei “Marchi di Ingrediente Fairtrade”. Le aziende partner del circuito, a fronte di un impegno di acquisto di materie prime certificate Fairtrade da utilizzare in prodotti multingrediente, potranno avvalersi dell’utilizzo di Marchi specifici per la tipologia di materia prima acquistata. Il modello è entrato in vigore per tutte le categorie di prodotto tranne caffè e banane. Attraverso i nuovi “ Marchi di Ingrediente Fairtrade” le aziende hanno a disposizione un modo diverso per collaborare con Fairtrade per ampliare le opportunità di mercato per i produttori agricoli del sistema.

 

 

 

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