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Lidl e Banco Alimentare vanno “Oltre il carrello”: in tre mesi recuperate 100 tonnellate di cibo

Spreco alimentare, diminuire l’impatto gigantesco che ha sulle nostre vite e sul nostro Pianeta si può: lo dimostra il caso del progetto realizzato da Lidl Italia e Banco Alimentare “Oltre il Carrello – Lidl contro lo spreco”, i cui primi risultati sono stati presentati al Salone della CSR di Verona. Nei primi tre mesi dall’avvio del programma di recupero di prodotti alimentari non più vendibili secondo gli standard commerciali, ma ancora buoni e sicuri, sono state recuperate circa 100 tonnellate di cibo dai 60 punti vendita dell’insegna attualmente coinvolti.

Altri 160 supermercati Lidl saranno attivati a breve, coprendo così oltre un terzo della rete. L’obiettivo, ambizioso, è di estendere il programma entro fine anno a tutti gli oltre 600 supermercati sul territorio nazionale, arrivando a recuperare, su scala nazionale, oltre 10 milioni di pasti all’anno. 

 Lidl è presente in Italia da 25 anni. Contare su una rete di più di 600 punti vendita in 19 regioni che occupano oltre 14.000 collaboratori. Il rifornimento quotidiano dei negozi è garantito da 10 piattaforme logistiche dislocate sul territorio nazionale. 

Banco Alimentare dal 1989 recupera in Italia alimenti ancora integri e non scaduti che sarebbero però destinati alla distruzione, perché non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano risorsa per chi ha troppo poco. La Rete Banco Alimentare opera ogni giorno in tutt’Italia attraverso 21 Organizzazioni Banco Alimentare dislocate su tutto il territorio nazionale, coordinate dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Nel 2017 Banco Alimentare ha gestito oltre 90.000 tonnellate di alimenti, tra questi anche le 8.200 tonnellate raccolte durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si svolge l’ultimo sabato di novembre da più di 20 anni in quasi 13.000 supermercati, dove 5,5 milioni di italiani donano una spesa per i più bisognosi. Ogni giorno gli alimenti vengono ridistribuiti gratuitamente a 8.000 strutture caritative che aiutano circa 1.580.000 persone bisognose in Italia, di cui 135.000 bambini da 2 a 7 anni. L’attività di Banco Alimentare è possibile grazie al lavoro quotidiano di oltre 1.800 volontari.

Best Workplaces for Women 2018, Mars Italia è la prima azienda food

Guadagna la quarta posizione Mars Italia nella classifica “in rosa” del Great Place to Work Institute, qualificandosi come uno dei migliori ambienti di lavoro in Italia anche secondo il parere femminile dietro a W.L. Gore Associati, Hilton e H&M, e dunque prima azienda nel food (la classifica completa è visionabile a questo link che vede per la Gdo Lidl all’undicesimo posto)
Il riconoscimento si aggiunge al “Premio Sviluppo”, ottenuto per il sostegno al talento e al benessere di tutti gli associati, donne in primis, che da sempre caratterizza Mars

I Best Workplaces for Women è la classifica redatta dal Great Place to Work Institute che valuta l’ambiente di lavoro sulla base dell’opinione dei dipendenti femminili, analizzando oltre 120 aziende e ascoltando circa 109.000 lavoratori.

Questo riconoscimento si aggiunge a una lunga serie. Da oltre 10 anni, infatti, Mars Italia è fra i primi posti della classifica Best Workplaces; nel 2018, ha ottenuto il 3° posto nella categoria Medium Enterprises della classifica Great Place to Work e ha tenuto saldo il suo 1° posto tra le aziende del largo consumo. Oltre a questi, è arrivato anche il Premio Sviluppo, uno speciale award sulla crescita professionale che, come recita la motivazione ufficiale del Great Place to Work Institute, premia Mars Italia “per la propria capacità di ispirare ogni persona a raggiungere il suo pieno potenziale attraverso opportunità, risorse e politiche all’avanguardia messe al servizio di tutti gli Associati, veri protagonisti del proprio sviluppo e della propria carriera”.

Una collezione di risultati di grande orgoglio per Mars, che conferma il successo delle sue politiche e che oggi ha un peso ancora maggiore perchè ha ottenuto il riconoscimento ufficiale anche da parte delle donne. Il loro parere costituisce infatti un’ulteriore conferma del carattere trasversale di queste politiche e di come l’azienda investa realmente sulle persone, sostenendo il talento di tutti e creando un ambiente di lavoro che risponda ai veri bisogni degli associati. Scommessa vinta anche guardando la crescita consecutiva registrata dall’azienda negli ultimi 4 anni.

 

Formazione 70-20-10

Per Mars, sostenere il talento di tutti significa dare a ciascuno la possibilità di seguire percorsi di formazione personalizzati e di partecipare a progetti di respiro internazionale. Questo è possibile anche grazie al suo modello di formazione ‘70/20/10’, una formula in cui il 70% dell’apprendimento è costituito dall’opportunità di provare le esperienze in prima persona, anche attraverso programmi di job rotation. Il 20% deriva da quanto si assimila attraverso programmi di coaching e mentoring, portati avanti dai manager dell’azienda che per questo sono adeguatamente formati e seguono a loro volta programmi di formazione come il Great Line Management. Il restante 10% dipende da corsi e lezioni di qualità avanzata, possibili anche grazie alla Mars University, il portale online di Mars dedicato alla formazione. Inoltre, ad integrazione di questo modello, l’azienda dà l’opportunità di partecipare a progetti di sviluppo professionale all’estero, come il Mars Graduate Program, un percorso di crescita accelerata per i neolaureati, e il Mars Ambassador Program, che prevede la partecipazione a programmi volti a sostenere le comunità in cui Mars opera.

 

Smart working e agevolazioni

Per investire sulle persone e, di conseguenza sull’azienda, Mars Italia promuove inoltre la creazione di un ambiente lavorativo che metta al centro i reali bisogni delle persone. Mars è stata infatti pioniera dello smart working in Italia, adottando fin dal 2009 politiche che consentono agli Associati di conciliare al meglio vita privata e lavorativa, gestendo in autonomia modalità e orari di lavoro. A questa flessibilità corrisponde un alto livello di responsabilizzazione che, come rivela la denominazione stessa di ‘Associato’, considera i lavoratori parte attiva nella gestione dell’azienda. Mars Italia mette a disposizione degli Associati gli strumenti necessari per poter svolgere il proprio lavoro in qualsiasi luogo e con tempi personalizzati: dai pc portatili all’abolizione di tutte le linee telefoniche fisse a favore di cellulari che permettono di gestire chiamate e altre funzioni sia personali che professionali.

Venire incontro ai bisogni degli Associati e creare le migliori condizioni di lavoro possibili passa anche attraverso un pacchetto di agevolazioni e benefit che facilitano ulteriormente la gestione degli impegni personali e del tempo libero. Particolarmente significativo, soprattutto per le donne – spesso ancora principali caregiver nel nostro Paese – è la possibilità di usufruire di una grande flessibilità nella gestione del proprio tempo, possibile con alcune misure specifiche previste da Mars: la possibilità di prendere ulteriori permessi retribuiti per assistere figli e genitori non autosufficienti o la possibilità, attiva da quest’anno, di convertire parte del proprio premio di risultato in una serie di servizi utili alla famiglia (quali spese d’istruzione, baby sitter, supporto nel lavoro domestico).

Con le sue politiche, Mars crea per tutti le stesse opportunità di crescita e a dimostrarlo sono anche i numeri: oggi in azienda le donne rappresentano più del 50% del numero totale degli Associati e il 40% delle posizioni fra i membri del Board. Un risultato, quest’ultimo, ancora più importante se confrontato con la media nazionale di donne al vertice che raggiunge appena il 29%[1]. Su questo fronte, Mars si è impegnata concretamente anche sottoscrivendo il Manifesto per l’occupazione femminile di Valore D, un programma in nove punti a sostegno dell’empowerment femminile.

“Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo premio che dimostra ancora una volta come siano gli Associati i primi a riconoscere l’efficacia delle nostre politiche – commenta Cristiana Milanesi People and Organization Director di Mars Italia –. In Mars Italia, infatti, investiamo sullo sviluppo dei nostri Associati, senza nessuna distinzione di genere, con la sola preoccupazione che le persone possano esprimersi al meglio potendo contare su un buon equilibrio con la loro vita privata”.

Settimana della famiglia, Gruppo Gabrielli pensa a quelle numerose

Un aiuto alle famiglie più famiglie che ci sono, quelle numerose. Lo offre, nella settimana in cui a livello mondiale si celebra la famiglia, il gruppo Gabrielli, importante realtà della grande distribuzione nel Centro Italia.

Il giorno della famiglia è stato istituito dall’Onu qualche anno fa per tutelare e difendere l’istituzione più importante che c’è in quanto struttura sociale caratterizzata dall’affetto e dalla cura reciproca dei componenti, a prescindere dall’effettivo numero dei membri, dal loro sesso, dal loro grado di parentela e, ultimo ma non ultimo, dalla loro specie.

Il gruppo Gabrielli ha deciso di occuparsi di quelle più tradizionali e numerose, spesso in maggiore difficoltà a causa delle spese più ingenti. Così martedì 15 maggio, giorno clou della celebrazione, e sabato 19 nei punti vendita Tigre e Oasi del gruppo i nuclei familiari con tre o più figli potranno beneficiare del 15% di sconto sulla spesa di alimentari, igiene casa e igiene persona. Per usufruire della convenzione basterà presentare alla cassa, prima dell’emissione dello scontrino, la fidelity card Unika del Gruppo Gabrielli, la tessera associativa FFF in corso di validità e un documento di riconoscimento. L’iniziativa, svolta grazie a una accordo con l’Associazione nazionale famiglie numerose, va avanti da diversi anni riscuotendo un sempre maggior successo.

“Quella con l’associazione nazionale Famiglie Numerose – dice Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli – è una collaborazione molto importante. Il radicamento nel territorio in cui opera il gruppo passa prima di tutto attraverso la possibilità di saper interpretare e cogliere le reali esigenze dei nostri consumatori per tutelare il loro potere d’acquisto e offrire una proposta di qualità per la spesa quotidiana”.

L’associazione nazionale Famiglie Numerose, legata al Gruppo Gabrielli da più di dieci anni, ha anche conferito nel 2016 all’azienda un premio per l’impegno profuso verso la tutela di un valore importante quale la famiglia, in particolare quella numerosa e il suo potere d’acquisto attraverso politiche concrete di vicinanza.

Arrivano le bevande certificate Fairtrade, per un’estate sostenibile

Arrivano le bibite solidali: limonate, tè, cola e birre che sostengono gli agricoltori nelle comunità di Asia, Africa e America Latina: certificate Fairtrade sono anche l’occasione per sostenere gli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo. FAIRTRADE infatti è il Marchio di Certificazione del commercio equo e assicura ai produttori agricoli di Asia, Africa e America Latina il pagamento di un Prezzo Minimo Fairtrade e un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, per avviare progetti di emancipazione sociale nelle comunità di origine delle materie prime.

Ecco le referenze disponibili:

LEMONAID+ è una linea di limonate naturali realizzate con ingredienti biologici e Fairtrade. Prodotte con vero succo di frutta, e arricchite con zucchero di canna e acqua frizzante; sono senza additivi, conservanti e coloranti. Gli ingredienti Fairtrade provengono da piccole cooperative agricole in Sri Lanka, Paraguay e Brasile. Le limonate sono disponibili nelle varianti Frutto della passione (succo di frutto della passione con una nota di lime e mango), Lime (limonata con succo di lime fresco), e Arancia rossa (arancia rossa raffinata con succo fresco di pompelmo, arancia, limone e ciliegia).

ChariTea è una linea di infusi di tè biologico con ingredienti Fairtrade. Senza zucchero aggiunto, sono arricchiti con succo d’agave e succo di frutta naturale. Sono disponibili nelle varianti Mate (tè mate e tè nero con succo di arancia e limone), Rosso (tè di rooibos con succo di frutto della passione), Nero (tè nero con succo di limone fresco), Verde (tè verde con zenzero, miele e succo di limone). Tutti gli ingredienti provengono da agricoltura biologica, il tè viene coltivato in piantagioni Fairtrade in Sudafrica, Sri Lanka e Argentina. Il miele proviene dal Nicaragua, l’agave dal Messico.

In aggiunta rispetto a Fairtrade, ogni bottiglia di LEMONAID+ e CHARITEA sostiene con 5 centesimi la fondazione senza scopo di lucro “Lemonaid & Charitea”, e finanzia progetti sociali nei Paesi da cui provengono gli ingredienti.

Ubuntu Cola. In lingua Swahili ubuntu significa “Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”: e questo è anche lo spirito della cola realizzata con zucchero proveniente da organizzazioni certificate Fairtrade del Malawi. Il Premio Fairtrade ottenuto attraverso le vendite di Ubuntu Cola ha permesso alla cooperativa di raccoglitori di canna da zucchero la costruzione di pompe d’acqua, una scuola elementare per 240 bambini, un trasformatore per fornire corrente elettrica al villaggio, un centro sanitario e l’acquisto di un camioncino. La cola è distribuita in Italia dalla Cooperativa Vagamondi, che presso le organizzazioni ha inoltre costruito sei pozzi di acqua potabile.

La birra Mongozo è una birra brassata in Belgio dalla birreria Huyghe secondo una tradizionale ricetta africana. Tra le varianti certificate Fairtrade, disponibili la Premium Pilsner, birra bionda senza glutine non pastorizzata, fabbricata con malto di riso, luppolo e lievito, e la Buckwheat white, fatta con grano saraceno, malto, riso, luppolo, coriandolo e buccia d’arancia. Ma ci sono anche quelle aromatizzate alla Banana, Noce di cocco, Mango e Cuore di palma dell’Angola. Ingredienti e ricette sono originarie di paesi come Ghana, Sri Lanka, Indonesia, Costa Rica e Brasile. Tutte le birre Mongozo sono anche certificate biologiche e senza glutine, oltre che Fairtrade.

 

 

 

Dall’11 al 13 tutti invitati alla Giornata internazionale del commercio equo

Una sfida con l’obiettivo di sensibilizzare verso le condizioni dei produttori del Sud del mondo: si terrà nel weekend dall’11 al 13 maggio per festeggiare la giornata mondiale del commercio equo la Grande sfida Fairtrade, iniziativa che nel 2017 ha movimentato oltre 2 milioni di persone dagli Stati Uniti all’Australia, dal Sudafrica alla Finlandia, all’Italia. Tutte a favore dei diritti degli agricoltori e dei lavoratori di Asia, Africa e America Latina.

Per aderire basta organizzare un evento, piccolo o grande, ispirandosi a Fairtrade. Può essere una colazione in famiglia o con gli amici, la pausa caffè con i colleghi di lavoro, un pic-nic nel parco in cui siano utilizzati i prodotti del commercio equo certificati Fairtrade, disponibili in migliaia di punti vendita della piccola e grande distribuzione. Gli aderenti registreranno sul sito della Grande sfida Fairtrade l’attività programmata. Qui, durante il weekend dell’11-13 maggio, un contatore segnerà in tempo reale il numero dei partecipanti e una mappa mostrerà tutti gli eventi in corso, con dettaglio nazione per nazione, da cui sarà possibile scoprire l’evoluzione della competizione. Hanno già confermato la propria adesione oltre 100 locali e un centinaio di privati cittadini.

Tra le torrefazioni aderenti all’edizione 2018: Equo Caffè (coop. Caracol), Caffè Haiti Roma, Caffè Moak, Caffè Pazzini, Caffè Ravasio, Madreterra Caffè, Miscela d’Oro, Omkafè, Punto Equo. Aderiscono inoltre Bistrot, il concept di Autogrill, con i locali di Venezia Santa Lucia, Verona Porta Nuova, Bergamo OrioCenter, Massa Maremonti, Milano City Life, Milano Mercato del Duomo e Bistrot Glorius Caffè (San Babila), e la catena White Bakery con i locali di Rimini, San Benedetto del Tronto (AP), Spoltore (PE), Pescara e Chieti. Partecipa anche il negozio di abbigliamento etico e moda sostenibile a Brescia Fairmade.

Visite al buio nei negozi Ikea, con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti

È possibile fare shopping anche se non si vede? Sì e lo dimostra l’iniziativa “Vieni all’Ikea… a occhi chiusi”, voluta dal colosso svedese in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Fino a domenica 6 maggio in molti negozi dell’azienda leader dell’arredamento di design “democratico” si svolgeranno visite guidate dai volontari delle sezioni locali dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Potranno partecipare ciechi, ipovedenti ma anche vedenti che potranno quindi fare l’esperienza di rinunciare alla vista per alcune ore per apprezzare meglio gli altri sensi spesso “dormienti”. Lo scopo delle visite sarà infatti quello di dimostrare che anche un magazzino sterminato come Ikea è fruibile da persone non vedenti, grazie alle possibilità offerte dal tatto, dall’udito e perfino dall’olfatto e dal gusto. Un’occasione per comprendere le difficoltà che le persone cieche o ipovedenti affrontano tutti i giorni dentro e fuori casa, ma anche per scoprire le nostre risorse e dare valore a ciò che abbiamo senza darlo per scontato, come facciamo spesso.

L’iniziativa si svolgerà in 18 dei 21 store Ikea da mercoledì 2 a domenica 6 maggio, con orari diversi a seconda delle regioni e dei negozi. Nei due negozi romani di Anagnina e Porta di Roma, ad esempio, le visite sensoriali si svolgeranno per tutto il giorno nella sola giornata di venerdì, mentre nel negozio di Genova l’appuntamento è per venerdì dalle 10 alle 16 e per sabato e domenica dalle 12 alle 18 e a Roncadelle (Brescia) le visite sono dal 2 al 4 maggio dalle 15 alle 18.

Ikea non è nuova a iniziative a favore di associazioni che operano sul territorio per aiutare le fasce deboli della società. In particolare diversi sono stati i progetti in tema di diversità, “Nella nostra filosofia aziendale – spiega Stefano Brown, sustainability manager di Ikea Italia – la diversità non rappresenta un problema, ma piuttosto una ricchezza da valorizzare: un messaggio che vogliamo e dobbiamo condividere anche all’esterno, coinvolgendo tutti i nostri clienti”.

Un’esperienza che si nutre di empatia e curiosità ma che ha anche un risvolto pratico. Per tutto il periodo dell’attività, infatti, sarà possibile donare con la propria spesa da Ikea un euro all’Unione italiana ciechi e ipovedenti.

Le mamme “rare” trovano aiuto da Telethon e Auchan Retail Italia

Auchan Retail Italia sostiene la campagna primaverile di Fondazione Telethon, “io per lei”, attiva dal 9 aprile al 13 maggio: l’iniziativa mette al centro le mamme “rare”, quelle che ogni giorno affrontano con il sorriso sulle labbra (e qualche volta anche no) le malattie genetiche dei loro bambini.

Tutti i clienti dei punti vendita Auchan, Simply e Lillapois potranno per cinque settimane, ogni volta che fanno la spesa, aggiungere allo scontrino un contributo minimo di 1 euro che andrà alla ricerca Telethon sulle malattie genetiche rare. In cambio, oltre alla gratitudine delle mamme “rare”, i clienti riceveranno un minipack personalizzato da 20 grammi con quattro biscottini in pasta frolla di Grondona. Biscotti che, in confezioni da 300 grammi e al costo di una donazione minima di 12 euro saranno venduti il 5 e 6 maggio (giorni dei banchetti solidali delle piazze italiane) dai volontari della fondazione Telethon in alcune delle gallerie Auchan e IperSimply. In questo caso i dolcetti saranno confezionati in scatole di latta differenti e collezionabili, per incoraggiare chI ne vorrà prendere più di una.

Auchan Retail Italia, gruppo della grande distribuzione italiana che opera in 19 regioni con una rete di circa 1500 punti vendita attraverso i marchi Auchan (ipermercati), Simply, IperSimply, PuntoSimply, Auchan e MyAuchan (supermercati) e Lillapois (drugstore), collabora con Fondazione Telethon fin dal 2002 e in questi sedici anni ha contribuito alla ricerca Telethon con oltre 32 milioni di euro raccolti.

 

Trent’anni di ricerca (e risultati) per Telethon

Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca quasi 500 milioni di euro, ha finanziato oltre 2620 progetti con oltre 1600 ricercatori coinvolti e più di 570 malattie studiate.

E i risultati in questi quasi trent’anni sono stati incoraggianti. Grazie alla Fondazione Telethon è stata infatti resa disponibile, grazie alla collaborazione con GlaxoSmithKline e con l’ospedale San Raffaele di Milano, la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, dal nome commerciale Strimvelis. È destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è in fase avanzata di sperimentazione anche per la leucodistrofia metacromatica (una grave malattia neurodegenerativa), la sindrome di Wiskott-Aldrich (un’immunodeficienza) e per la beta talassemia, mentre è appena stata avviata o è prossima all’avvio per due malattie metaboliche dell’infanzia (rispettivamente, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1). Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

Parte la seconda edizione di “Opera tua”, e con la spesa Coop salva il capolavoro

Salvare i capolavori dell’arte italiana facendo la spesa? Possibile con “Opera Tua”, l’iniziativa di Coop Alleanza 3.0 giunta alla sua seconda edizione, che nei prossimi mesi proporrà ai suoi clienti nei circa quattrocento negozi in tutta Italia una sorta di percorso a tappe attraverso otto patrimoni artistici di altrettante regioni italiane bisognosi di tutela. L’obiettivo è coinvolgere i clienti nella scelta di quali progetti sostenere.

 

Il territorio, tra prodotti e arte

Ogni mese da aprile fino a novembre sarà dedicato a una regione italiana. Nei punti vendita della prima cooperativa italiana di consumatori (circa 2,5 milioni di soci) i prodotti di una regione con il marchio “Sapori si parte!” saranno valorizzati in affiancamento a due gioielli artistici dello stesso territorio. I clienti potranno assaggiare le specialità, acquistarle se vorranno, e votare online per contribuire alla scelta di quale tra i due capolavori riceverà il contributo economico per la sua salvaguardia.

Le regioni interessate dalla campagna Coop:

Si è partiti il 2 aprile con la Puglia (fino al 30 saranno presentati “San Nicola e storie della sua vita” alla Pinacoteca metropolitana di Bari e “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli” nella Chiesa San Nicola Trimodiense di Andria. Poi, dal 2 al 31 maggio toccherà alle Marche, con il “Ritratto di Padre Matteo Ricci” ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata e con il monumento a Raffaello Sanzio di Urbino. A giugno, dall’1 al 30, spazio alla Sicilia con il “Ritratto di gentiluomo” al Museo Civico del castello di Ursino a Catania e con “Santa Rosalia” al Tesoro del Duomo del Museo Diocesano di Messina). A luglio, dall’1 al 31, si va in Romagna: si contendono l’interesse dei clienti Coop il codice “Malatestiano D.XXVII.3” alla Biblioteca Malatestiana di Cesena e il “Cristo morto” del Museo Nazionale di Ravenna). Ad agosto protagonista il Friuli-Venezia Giulia (il “Sarcofago del sacerdote Khonsu Pa-Di-Amon XXI dinastia” del Civico Museo di Storia e arte di Trieste e la “Serie di 12 sculture lignee dal XIV al XVIII sec.” del Museo etnografico di Palazzo Giacomelli a Udine). L’autunno inizia con la Basilicata (1-30 settembre) che propone “Santa Lucia” nella chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve e “Sant’Antonio Abate” al Sasso Caveoso, entrambe opere a Matera. A ottobre ecco l’Emilia, con “in gara” la “Pala di San Sebastiano” al Duomo di Modena e l’“Annunciazione con i Santi Caterina e Sebastiano” al complesso monumentale della Pilotta a Parma. Si finisce dall’1 novembre al 30 novembre in Veneto: le opere che si contendono i fondi sono “La Pietà del Battistero” nella Basilica di San Marco di Venezia e il monumento “Ai Fratelli Pasini” in piazza IV Novembre a Schio (Vicenza).

Per il 2018, l’investimento di Coop Alleanza 3.0 per il recupero delle opere ammonta a 150 mila euro (nel 2017 sono state “aiutate” sette opere per un ammontare di 100 milioni). Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con le istituzioni territoriali. Quest’anno “Opera tua” può contare anche sulla collaborazione dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Unesco.

Per votare l’opera da restaurare basta andare sul sito di Coop Alleanza 3.0 (www.coopalleanza3-0.it); la sezione dedicata al progetto è accessibile anche dalla short url all.coop/operatua. È possibile votare una volta per tappa. L’andamento dei voti sarà visibile sul sito e l’opera vincitrice verrà resa nota alla fine di ogni tappa. Online sarà possibile seguire il restauro, con informazioni sui tempi e l’avanzamento dell’intervento di recupero e valorizzazione dei diversi capolavori. Votando l’opera preferita, i soci potranno garantirsi, nell’arco dello stesso mese, uno sconto del 15%: negli iper sull’assortimento “Sapori, si parte!” (per un importo massimo di 100 euro) e nei super sul “prodotto totem” di ogni tappa, una specialità ad hoc molto rappresentativa di ogni regione.

440 tonnellate, il “dono” dei clienti Carrefour al Banco Alimentare

Anche il punto vendita può divenire il luogo per riflettere e intraprendere azioni concrete di solidarietà: è ciò che è avvenuto lo scorso 25 novembre 2017 in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare organizzata in tutta Italia dalla Fondazione Banco Alimentare che ha coinvolto oltre 600 supermercati  di Carrefour Italia delle insegne express, iper e market, sia diretti sia in franchising. 

Ora sono stati diffusi i risultati: i clienti hanno donato ai volontari del Banco Alimentare presenti in loco complessivamente 438.890 chilogrammi di cibo. Gli alimenti raccolti, tra cui pasta, olio, zucchero, latte e molto altro, insieme ai prodotti forniti direttamente da Banco Alimentare, sono stati distribuiti a oltre 8.000 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) e hanno aiutato oltre 1.500.000 persone bisognose in Italia.

“Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti quest’anno con Banco Alimentare. La Giornata Internazionale della Colletta Alimentare da oltre 18 anni è per noi di Carrefour Italia un appuntamento fisso per pensare a chi ha più bisogno. Attraverso il lavoro sinergico dei volontari del Banco, dei nostri punti vendita, e dei nostri sempre più generosi clienti il piccolo contributo di ognuno diventa un grande aiuto per molte persone in difficoltà” ha dichiarato Stéphane Coum, Direttore Operations di Carrefour Italia.

Con NonCiFermaNessuno Penny Market e Banco Alimentare donano kit merenda

Quest’anno si chiama “Dona con un click un Penny KIT!” ma è ormai giunto alla quarta edizione #NonCiFermaNessuno, il tour motivazionale organizzato per tappe ideato e promosso da Luca Abete, inviato e reporter di Striscia la Notizia, con la partecipazione di Penny Market, food donor dell’iniziativa per il secondo anno consecutivo. Anche per questa edizione inoltre si rinnova la collaborazione tra Banco Alimentare e Penny Market per dare un aiuto concreto a migliaia di bambini in difficoltà. Dopo i 15.000 chili di riso donati lo scorso anno, l’impegno di questa edizione sarà quello di raccogliere quanti più kit merenda possibili grazie all’interazione degli utenti sul sito www.noncifermanessuno.org.

Con un semplice click sarà infatti possibile partecipare attivamente all’iniziativa benefica che prevede la distribuzione di migliaia di kit merenda composti da succhi di frutta, cracker e barrette di cioccolato a marchio Penny per i bambini meno fortunati. Le azioni compiute all’interno della Community si trasformano così in gesti di solidarietà concreti.

#NONCIFERMANESSUNO è un progetto motivazionale nato nel 2014 da un’idea di Luca Abete che si concretizza in un tour universitario volto a spronare e motivare i giovani per spingerli a provare, rischiare e costruire il proprio futuro. Il tema che accompagnerà tutto il tour 2018 è quello del sorriso che va valorizzato e portato al massimo delle sue potenzialità grazie all’idea comunicativa di una portentosa “pasta dentifricia”, resa unica dalla molecola dell’”ottimismo attivo”, garanzia di sorrisi più grandi e di una vita migliore e più consapevole. 

«Da diversi anni sosteniamo attivamente il Banco Alimentare e il progetto #NONCIFERMANESSUNO. Anche per il 2018 abbiamo deciso di partecipare in qualità di food donor a questa iniziativa benefica che vuole andare incontro ai bambini meno fortunati – ha detto Roberto Fagnani, CFO di Penny Market –. Siamo da sempre vicini alle comunità in difficoltà e non ci tiriamo indietro davanti ad iniziative come questa che riescono a coinvolgere i più giovani rendendoli parte attiva in un progetto di solidarietà che mira non solo a dare un aiuto concreto ma anche a diffondere ottimismo e positività».

Da diversi anni Penny Market affianca la Fondazione Banco Alimentare in diverse iniziative di solidarietà. Gli alimenti non più vendibili nei punti vendita e nei centri di distribuzione vengono donati alla Rete Banco Alimentare per essere ridistribuiti gratuitamente ad associazioni e strutture caritative di assistenza ai più bisognosi. Solo nel 2017 Penny Market ha donato circa 271 tonnellate di merce proveniente dai negozi e 59 tonnellate di merce dai magazzini.

Foto: Facebook NonCiFermaNessuno

Carrefour si impegna in due progetti di Csr, a favore di donne e bambini

Prima le donne e i bambini, in un’ottica di Corporate Social Responsability: due progetti che coinvolgono Carrefour stanno partendo in questi giorni e raccontano l’impegno delle imprese per educare, rieducare e sostenere le categorie più deboli.

 

Insieme rendiamo il mondo più bello”, educazione alla sostenibilità

Il primo progetto, destinato all’infanzia, vede in realtà la costola italiana del gruppo francese, assieme a Moige e Istituto Italiano Imballaggio, come partner di L’Oréal Italia nel progetto di corporate social responsibility “Insieme rendiamo il mondo più bello”. L’obiettivo è sensibilizzare e formare i bambini delle scuole primarie sul tema della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi con il coinvolgimento nell’ambito del triennio 2017-19 (siamo al secondo anno dell’iniziativa) di 500 complessi scolastici di tutta Italia, per un totale di 150mila bambini tra i 6 e i 10 anni formati. In particolare nel 2018 saranno coinvolte 150 scuole e 45mila bambini. E dal 6 marzo al 6 aprile nei punti vendita della rete Carrefour Italia, per ogni prodotto acquistato, Garnier devolverà 50 centesimi al Moige a sostegno dell’attività di formazione nelle scuole.

Il progetto sta dando risultati incoraggianti, almeno a giudicare dai risultati della survey online svolta a fine 2017 sugli studenti e sugli insegnati che hanno partecipato al primo anno del progetto. L’85% dei bambini ha gradito il progetto e soprattutto il 77% di essi ha confessato di avere prestato più attenzione a una corretta raccolta differenziata in famiglia, con influssi positivi sui comportamenti virtuosi della stessa. Insomma, con questo progetto è stato avviato un percorso di consapevolezza che per molti bambini potrebbe essere senza ritorno.

«Siamo entusiasti e orgogliosi dei risultati raggiunti dall’avvio dell’iniziativa – dice Alberto Ponchio, direttore di Garnier -. In linea con i nostri impegni di brand sul tema della sostenibilità, questo progetto ci ha permesso di investire le nostre energie, insieme con i nostri partner, sulle nuove generazioni e sulla loro capacità di costruire un mondo migliore, più bello e più pulito. Garnier ritiene infatti che sia fondamentale garantire non solo prodotti di bellezza sostenibili e accessibili, incoraggiando i consumatori a operare scelte di acquisto più consapevoli, ma anche puntare al continuo miglioramento delle proprie pratiche lungo tutta la value chain, dalla produzione responsabile, scelta accurata degli ingredienti, adozione di packaging riciclati e riciclabili sino all’attenzione nei confronti della comunità in cui operiamo come azienda».

Importante l’impegno di Carrefour Italia che, come ricorda Flavia Marè, responsabile qualità assicurazione e coordinatrice CSR Carrefour Italia, “da diversi anni implementa un programma di buone pratiche aziendali contro qualsiasi generazione di spreco, dalla donazione a enti o associazione dei prodotti non vendibili ma ancora consumabili a una miglior e più efficiente separazione e raccolta dei vari materiali riciclabili, al fine di dare loro una seconda vita e produrre meno impatto possibile sull’ambiente”.

 

Con WeWorld per il sostegno delle donne in diffcoltà

E Carrefour raddoppia l’impegno anche a favore delle donne con l’avvio della partnership con WeWorld Onlus, organizzazione che da vent’anni difende i diritti dei bambini e delle donne in Italia e nel mondo, per promuovere il rafforzamento dei diritti e della condizione lavorativa delle donne. Carrefour Italia sosterrà l’associazione attraverso una donazione destinata agli Spazi Donna di WeWorld, luoghi educativi in cui donne e mamme provenienti da situazioni di violenza, povertà o discriminazione sono sostenute attraverso percorsi psicologici, formativi e scolastici. Inoltre, Carrefour Italia contribuirà in maniera concreta al percorso professionale di alcune donne seguite dall’organizzazione, fornendo loro un’opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro e la possibilità di ricostruirsi un futuro. “L’intero gruppo Carrefour – fa notare Paola Accornero, direttrice risorse umane di Carrefour Italia – ha da tempo posto al centro delle sue priorità la parità di genere, creando un ambiente di lavoro inclusivo e favorevole alle pari opportunità. Questa collaborazione conferma il nostro impegno costante nel supportare organizzazioni che lavorano per la tutela dei diritti e della dignità delle donne”.

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