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Anna Muzio

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Zerbinati lancia la campagna adv, affissioni al +50%

Le verdure fresche arrivano in città: non stiamo parlando di orti urbani ma della nuova campagna di Zerbinati, azienda che produce verdure pronte al consumo e piatti pronti freschi, che torna a presidiare le principali città italiane con una nuova campagna affissioni che durerà per tutto il mese di ottobre.

La nuova campagna affissioni presidierà in maniera strategica le principali province e città italiane individuate secondo la pianificazione della distribuzione dei prodotti dell’azienda, con un incremento di copertura del 50% superiore rispetto alla precedente campagna affissione.

Il claim “Dal 1970, le buone idee nascono in casa” continua fortemente ad affermare la storicità di un marchio simbolo di esperienza, tradizione, qualità e innovazione, creando un continuum con la prima campagna e accrescendo così la brand awareness su tutto il Paese. 

È l’intera gamma di prodotti Zerbinati – zuppe, vellutate, contorni, insalate, Flan’Z, Burger’Z e Burger’Z Bio – la vera protagonista dell’autunno e testimonial della continua ricerca della qualità e dell’attenzione alle nuove tendenze alimentari che contraddistingue l’Azienda.

«Per la nostra Azienda questa importante pianificazione rappresenta un passo significativo a conclusione di un anno trascorso all’insegna di una particolare attenzione nei confronti dei nostri clienti, dei nostri consumatori e della comunicazione a 360° – commenta  il Direttore Generale Simone Zerbinati – . Siamo molto soddisfatti e convinti che quella intrapresa sia la direzione giusta per la valorizzazione del nostro brand, dei nostri ideali, delle nostre tradizioni e della nostra costante volontà di anticipare i trend di un mercato in continua evoluzione».

Nel corso del 2017 la Zerbinati ha investito in maniera sempre più significativa e mirata sulle leve strategiche della comunicazione e dei new media, arrivando in tv con il suo primo spot, compiendo un restyling completo del sito internet e sbarcando di recente su Twitter.

Ora si paga anche con un dito (ma non è l’impronta digitale)

Non è solo l’impronta digitale ad essere unica: lo è anche il sistema di vene che percorrono il dito indice di ciascuno: ed è questa caratteristica umana, insieme a uno scanner ad infrarossi, che consente a un nuovo sistema di pagamento dal nome bizzarro, Fingopay, di iscriversi con diritto nel club dei riconoscimenti biometrici, e di far pagare con un dito. Il sistema ha debuttato in alcuni bar e negozi di Londra.

Due i principali vantaggi come ha spiegato Nick Dryden,  l’Ad della compagna che sta dietro a questa nuova tecnologia, Sthaler, alla BBC: il fatto che le impronte non sono uniche ma soprattutto sono non sempre facili da rilevare (grasso o bagnato o tagli possono inficiare la lettura delle più banali impronte digitali) e quello, applicabile a dire il vero a tutte le tecnologie biometriche, della facilità d’uso e immediatezza, perché “il dito ce l’hai sempre con te”.

Fingopay ha recentemente vinto il primo premio ai Restaurant Technology Live Tech Innovation Awards.

 

 

LEGO, la house apre a Billund, a Palermo un nuovo Certified store

La Lego House di Billund.

Una casa piena di attrazioni dedicata ai mattoncini LEGO, la Lego House, nella città natale di Billund, e un nuovo Certified Store a Palermo, all’interno del Centro Commerciale Forum Palermo, Via Filippo Pecoraino, decimo di una serie di negozi gestiti da Percassi: non dorme certo sugli allori la prima fabbrica di giocattoli del mondo, che nel 2016 ha scalzato Mattel (Barbie) dal podio mondiale.

Sabato 30 settembre nel capoluogo siciliano si è assistito al taglio di un nastro speciale, tutto fatto di mattoncini. All’interno del Certified Store le aree del format come “Pick a Brick” per acquistare mattoncini sfusi tra una vasta scelta di pezzi disponibili, e “Build a mini” per costruire, personalizzare e acquistare la propria minifigure, scegliendo ogni più piccolo dettaglio del personaggio collezionabile, dal cappello al colore degli abiti. Oltre al completo assortimento di prodotti LEGO, saranno disponibili in anteprima prodotti della linea Creator Expert e prodotti esclusivi.

 

La casa dei mattoncini, innovazione anche a tavola

Due giorni prima, il 28 settembre, veniva inaugurata dopo tre anni di lavori, la tanto attesa LEGO House a Billund, la città natale dei mattoncini più famosi al mondo. 

Progettata dallo studio BIG (Bjarke Ingel Group), la LEGO House presenta una straordinaria architettura: 21 blocchi bianchi sovrapposti in modo sfalsato e coronati da un gigantesco mattoncino 2×4. In una superficie di 12.000 metri quadrati, la casa dei mattoncini comprenderà sia attrazioni a pagamento, sia esperienze e spazi aperti al pubblico, come la LEGO Square, una grande piazza posta al centro, concepita come luogo di incontro per visitatori e non. Gli ospiti potranno inoltre giocare liberamente sulle terrazze all’aperto, esplorare lo Store e concedersi un’esperienza gourmet in uno dei tre ristoranti presenti. Completano l’esperienza una magnifica galleria Masterpiece dove i fan possono esporre le proprie creazioni e la History Collection, uno spazio dedicato al racconto e alla storia dell’azienda.

Particolare l’esperienza del pranzo nel ristorante per famiglie: l’ordine viene “costruito” partendo da quattro mattoncini, scansionato e inviato, ed è possibile vederlo cucinare sullo schermo da personaggi Lego in versione minichef: infine, è servito dai due robot – camerieri, in scatole vassoio a forma, ça va sans dire, di mattoncino.

Bollino rosa per Chiquita a ottobre per sensibilizzare verso il tumore al seno

Saranno 100 milioni le banane Chiquita rosa acceso che nella seconda metà di ottobre sfoggeranno uno speciale bollino rosa con il fine di richiamare l’attenzione sul tema del tumore al seno. Ottobre è infatti, in tutto il mondo, il mese della prevenzione di questo tipo di tumore assai diffuso. Con milioni di nuovi casi ogni anno, il cancro al seno è infatti il tumore più diffuso tra le donne in tutto il mondo.
Le banane rappresentano un alleato della salute di tutti, giovani e meno giovani, sono uno dei frutti più popolari al mondo e vengono consumate ogni giorno nelle forme più diverse.
Chiquita, che con le sue banane è presente in quasi tutte le case del mondo, non ha voluto mancare nel sostenere questa importante causa utilizzando la sua elevata notorietà e diffusione per richiamare l’attenzione su un tema così importante come il cancro al seno.

Chiquita a livello mondiale che impiega 18.000 persone in 25 Paesi e con una presenza in quasi 70 Paesi. 

Joint venture nel biologico, Farmo e Alce Nero inaugurano uno stabilimento hi-tech

Il bio cresce e con la maggiore età va in cerca di alleanze: ultima in ordine di tempo, la joint venture nel segno dell’innovazione tra Farmo, produttore italiano specializzato nel senza glutine, e Alce Nero, leader del biologico italiano. Dalla condivisione dei valori di due imprese italiane nasce FAN SpA, una realtà centrata su un’unità produttiva dotata di tecnologie di ultima generazione per la produzione di prodotti da forno biologici di alta qualità.

Orientamento alla ricerca, allo sviluppo, tutela della materia prima e dell’agricoltura, vocazione al biologico, trasparenza e rispetto delle persone e dell’ambiente, ma anche qualità massima ed efficienza di produzione, per la crescente e costante diffusione del biologico, rappresentano la sfida industriale di FAN, una realtà che fa dell’innovazione tecnologica il proprio asset fondamentale.

«Nello scenario italiano si tratta di un modello di business singolare – commenta Marco Santori, Presidente di FAN – che vede due aziende di successo diverse per cultura, ma che scelgono di rafforzare, in sinergia, le relative competenze per consolidare, ognuna nel proprio ambito, la propria posizione sul mercato. Due realtà che hanno scelto di investire nel nostro Paese, che stanno vivendo un rapido processo di internazionalizzazione e sono in grado, con quest’operazione, di dimostrare quanto il food italiano sia competitivo».

Come spiega Massimo Monti, Amministratore Delegato di Alce Nero: «La forte crescita del consumo di prodotti biologici ha, da un po’ di anni a questa parte, reso il nostro piccolo mercato decisamente più appetibile per grandi Aziende, Corporate multinazionali e fondi di investimento. È in atto un fenomeno – in particolare in Europa e Nord America – di fortissima concentrazione: grandi gruppi che acquisiscono, spesso strapagandoli, attori storici del biologico. Tale fenomeno, se da una parte può far prevedere ulteriori e importanti spazi di crescita, dall’altra porta con sé un rischio concreto di massificazione e quindi di perdita dei valori che storicamente caratterizzano le produzioni biologiche. Tipicità, distintività, territorialità, sostenibilità e rilevanza del ruolo dell’agricoltore e del trasformatore possono coesistere con questo processo? Noi crediamo di no e siamo quindi convinti che, per mantenere e rafforzare la nostra posizione di agricoltori e trasformatori, in un mondo che sta cambiando così velocemente, sia necessario cambiare ed evolvere; ad esempio condividendo, co-creando, mettendo assieme le migliori energie imprenditoriali del nostro paese. FAN va in questo senso e rappresenta un piccolo e concreto esempio di come si possa intraprendere questa via».

 

Lo stabilimento in numeri

Il nuovo stabilimento FAN, che ha richiesto un investimento di 5 milioni di euro, è il terzo stabilimento inaugurato in pochi anni a Casorezzo (MI), dopo il primo stabilimento Farmo One dedicato al bakery senza glutine e ai mix di farine speciali senza glutine attivo dal 2010 e il secondo FarmoNext, attivo dal 2015 e specializzato nella produzione di Pasta senza glutine. Esteso su un’area di 5000 metri quadri e con grandi potenzialità produttive, il nuovo stabilimento è dotato dell’impiantistica più avanzata per la trasformazione delle materie prime.

Attualmente dispone di una linea produttiva automatica predisposta per la produzione di frollini biologici (per un totale di 20 referenze), con una capacità produttiva di 600 kg di frollini all’ora. Per ora la produzione è focalizzata sul bakery dolce, ma è in previsione un grande potenziamento con nuove linee e l’allargamento al bakery salato.
Di alta qualità, buoni, puliti e salutistici, i prodotti non solo verranno immessi sul mercato italiano ma verranno esportati in oltre 30 Paesi tra Giappone, Stati Uniti ed Europa.
«Al di là dell’inaugurazione dello stabilimento produttivo – dice il Presidente di Farmo Remo Giai – io credo che FAN sia l’inizio di un percorso con grandi opportunità. La nostra sfida quotidiana è quella di essere protagonisti dello sviluppo di un mercato che è in evoluzione e che permette di essere tra coloro che tracciano le vie dell’alimentazione del futuro. Sempre ricercando il nuovo, quello che non c’è ancora e si può creare nonché portare a tavola».

Il fatturato previsto è di 6 milioni di euro nel primo anno, con proiezione al raddoppio nei due anni successivi.

Una Coop nuova inaugurata a Spinea (Ve), con il format per i pet

Più grande, e con a fianco un negozio Amici di casa Coop, format che la cooperativa ha ideato per i pet al debutto in Veneto: parte in quarta la Coop di Spinea in via della Costituzione 21 con un nuovo supermercato che si colloca di fronte al precedente.  

 

Tra benessere e book crossing le novità

Il supermercato ha una superficie di quasi 1.900 metri quadri (contro i 1.400 mq del vecchio negozio) e un adiacente negozio per animali di “Amici di casa Coop”, di 300 metri quadri, con ingresso indipendente.

Il punto vendita impiega complessivamente 54 lavoratori – 29 in più rispetto al vecchio negozio – ed è stato realizzato grazie a investimenti complessivi pari a circa 10 milioni di euro. Tutte nuove l’area salute e benessere, caratterizzata dalla presenza del corner Coop Salute, dove i clienti potranno contare sulla professionalità di quattro farmacisti pronti a offrire supporto e consiglio per scegliere tra oltre 2.000 prodotti (tra cui farmaci senza obbligo di ricetta e parafarmaci, inclusi quelli a marchio Coop, alimenti confezionati, tra cui quelli per i bambini, quelli pensati per le intolleranze alimentari, quelli “funzionali” e quelli free from).

Tra i banchi la gastronomia; la macelleria e la pescheria. Ampio spazio anche ai reparti freschi e freschissimi, a partire dalla piazza dell’ortofrutta, che valorizzerà i prodotti di stagione legati al territorio, come la cantinetta che si concentra sulle produzioni enologiche locali e le birre artigianali. Il supermercato è in grado di offrire tutto l’assortimento dei prodotti a marchio Coop, oltre ai prodotti salutistici e agli integratori alimentari. Sarà inoltre “amico dell’ambiente”, grazie ai camini di luce per il risparmio energetico, ai frigo chiusi contro la dispersione del calore, all’illuminazione a led.  I clienti potranno pagare la spesa in 12 casse di cui 6 tradizionali 4 fai-da-te e 2 dedicate al “Salvatempo”. La realizzazione del nuovo punto vendita ha permesso a Spinea di incrementare l’attenzione verso le attività sociali: Seminar libri, il nuovissimo progetto di book crossing, si realizzerà grazie a questa apertura, mentre con la collaborazione della Biblioteca comunale di Spinea il punto vendita ospiterà eventi organizzati dal polo culturale mentre la stessa darà visione a temi e appuntamenti cari a Coop Alleanza 3.0.  Anche il progetto Brutti ma buoni, il recupero dei prodotti non più vendibili ma salubri da destinarsi alle associazioni locali, continuerà nel nuovo negozio. L’associazione locale destinataria dei prodotti è Codes-Comunità Albatros . 

 

“Amici di casa Coop” debutta in Veneto

Il negozio dedicato agli animali di Spinea è il primo Amici di casa Coop del Veneto (60 le aperture previste nel triennio 2017-19). Segue le inaugurazioni di Ravenna nel centro commerciale Esp (a luglio), di Bologna nel centro commerciale Lame e di Ferrara nel centro Le Mura (ad agosto).

In un ambiente pensato per il comfort degli animali e dei clienti trova posto un assortimento di circa 4.500 articoli, con particolare attenzione ai cibi per cuccioli e gattini, agli alimenti monoproteici e a quelli per le diete indicate nel trattamento delle principali patologie di cani e gatti. A disposizione della clientela ci saranno sei lavoratori. Ampio spazio anche alla proposta riguardante i settori non alimentari, come l’igiene, la cura, la bellezza, il gioco e gli accessori dedicati agli amici a quattro zampe e altri animali. L’offerta particolarmente vantaggiosa e conveniente, con promozioni su diversi prodotti, è il tratto distintivo del nuovo negozio. Il negozio in cui è presente anche il servizio di toelettatura per cani, su appuntamento, effettuato da personale esperto, si propone come riferimento per gli amanti degli animali, con eventi e corsi dedicati ai proprietari, incontri con veterinari nutrizionisti ed educatori cinofili. Ad “Amici di casa Coop”, infine, è attiva in modo permanente la raccolta solidale di alimenti e prodotti per animali: il cibo e il materiale raccolto viene donato alle associazioni che operano sul territorio della comunità che partecipa alla raccolta. Per l’area di Spinea, l’associazione destinataria è l’ENPA. Lo scorso 8 luglio la raccolta di cibo per animali organizzata dalla Cooperativa ha permesso in Veneto di donare oltre 4.200 chili di cibo per gatti e più di 4.400 chili di cibo per cani, coinvolgendo 450 volontari di associazioni locali.

 

Responsabilità sociale sul territorio

La cerimonia di inaugurazione avvenuta giovedì 28 settembre è stata unica per i due punti vendita. Sono intervenuti il sindaco Silvano Checchin, l’amministratore delegato alla Gestione di Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari, la vicepresidente di Legacoop Veneto Emilia Carlucci e, in rappresentanza dei soci, la vicepresidente del Consiglio di Zona Roberta Cercato. Il Sindaco Checchin ha sottolineato come il nuovo polo sia una realizzazione attesa da tempo, che garantirà al territorio nuovi servizi e occupazione.

Ha parlato poi delle opere d’interesse pubblico che hanno mitigato gli aspetti ambientali cui ha contribuito Coop Alleanza 3.0: 26mila metri quadri di forestazione – di cui 11 mila vicini al punto vendita e al passante – e la pista ciclabile di collegamento con via Torino. 

Con la filiera qualità Carrefour si accorda con 4700 produttori sui metodi di produzione

Una filiera controllata e prodotti derivati seguendo linee guida quali la limitazione dell’uso di pesticidi, il benessere animale, il rispetto del territorio: è la Filiera di qualità Carrefour, 

In questa intervista Grégoire Kaufman, direttore commerciale e marketing di Carrefour Italia, spiega le ragioni e l’impostazione del progetto, abbozzato di fatto 16 anni fa ma che oggi arriva al cliente finale con un nuovo marchio dedicato ai 4700 fornitori Carrefour che operano secondo modelli virtuosi di economia sostenibile e positiva.

Carrefour Italia, con “Filiera Qualità”, ha implementato i già alti standard richiesti ai propri fornitori di produzione, fedele ai principi dell’agro-ecologia. La protezione delle specie animali a rischio, un alimentazione corretta e priva di antibiotici, l’attenzione al benessere animale, la tutela della biodiversità e della qualità dell’ambiente lavorativo sono solo alcuni dei valori identificativi che Carrefour Italia condivide con i produttori locali che potranno così riconoscersi in un marchio a loro dedicato e garanzia di eccellenza per tutti i clienti. “Filiera Qualità” è una piattaforma abilitante capace di sostenere la crescita anche economica di aziende locali piccole ma votate all’eccellenza, che grazie a Carrefour riescono ad avere accesso a mercati geografici distanti dai posti di origine.

Il progetto è stato lanciato nell’ambito dell’edizione 2017 del Salone Carrefour, evento che ha chiamato a raccolta più di 150 fornitori da tutto il Paese mettendoli a stretto contatto con oltre 1000 imprenditori della rete di vendita Carrefour Italia.

Al Salone sono stati sottoscritti due protocolli di intesa, esempio e simbolo della grande attenzione di Carrefour Italia per ogni singolo territorio.

Con Inalca, il principale produttore italiano di carni bovine, è stato siglato l’impegno a difendere e perseguire i valori basati sulla valorizzazione della produzione zootecnica italiana, le buone pratiche di produzione e allevamento, il benessere animale, il rispetto per l’ambiente e la biodiversità, l’attenzione verso i lavoratori e la sicurezza del consumatore. Il protocollo porterà alla stipula di un accordo per la fornitura di carni bovine di scottone provenienti anche dagli allevamenti del nuovo centro zootecnico di Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana per Superficie Agricola Utile e modello unico di allevamento bovino sostenibile.

Con CREA-API, unità di ricerca per l’apicoltura e la bachicoltura del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, ha stipulato un protocollo d’intesa per la creazione di un disciplinare da adottare nelle filiere di agrumi attualmente commercializzati a marchio Viversano Carrefour. Lo scopo dell’iniziativa consiste nella riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni lungo l’intera filiera e quindi implementare la qualità sia del prodotto finale che del processo produttivo. La MaDi Fruit di Catania è una delle prime realtà tra i fornitori Carrefour che ha adottato questa buona pratica.

 

 

Social networking professionale, gruppo Unes usa Facebook per comunicare

È Gruppo Unes la prima insegna della Gdo italiana ad utilizzare Wokplace by Facebook, la piattaforma di social networking professionale, utilizzata come strumento di comunicazione interna da fine giugno 2017. Così Facebook diventa risorsa sul luogo di lavoro anziché motivo di perdita di tempo e distrazioni: perché ormai l’uso dei social network e le loro logiche sono talmente diffusi da essere entrarti a far parte della nostra vita e delle nostre abitudini: E allora perché 

Coinvolgere tutta l’azienda, rendere più fluida la comunicazione interna e favorire lo scambio di informazioni tra management e dipendenti sono gli obiettivi del Gruppo Unes.
Presente in Italia con le insegne “U2 Supermercato”, “U! Come tu mi vuoi” e “il Viaggiator Goloso”, è partito coinvolgendo inizialmente le figure dell’organizzazione commerciale per poi allargarsi a tutte le risorse aziendali che operano nella sede centrale.
«La difficoltà di un’azienda di distribuzione sta nella capacità di ascoltare tutte le persone che quotidianamente accolgono i clienti all’interno dei supermercati e hanno dunque il polso della situazione rispetto all’efficacia di alcune decisioni che vengono prese in sede. L’attivazione della piattaforma Workplace consente, su uno strumento del tutto simile a Facebook, di interagire con la rete vendite, di coinvolgere tutte le persone di Unes a prescindere dal livello gerarchico, dando loro la possibilità di esprimersi in maniera informale e immediata. Serviva un luogo dove poter comunicare in modo univoco, coinvolgente e diretto a tutti i nostri 2700 dipendenti tutto ciò che è rilevante per migliorare l’offerta e il servizio dell’azienda. Workplace ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo in tempi veloci e senza grandi progetti IT – afferma Mario Gasbarrino Presidente e Amministratore Delegato Unes -. In questo modo rinforziamo uno dei valori fondanti del nostro modo di essere sul mercato che è la trasparenza verso i clienti e anche verso i dipendenti. Con Workplace la distanza “sede-periferia” viene di fatto azzerata dando la possibilità a chiunque, volontariamente, di esprimere la propria opinione, di segnalare opportunità e problemi e di avvicinarsi a numeri e decisioni aziendali spesso vissute passivamente».
Il Gruppo Unes ha introdotto Workplace by Facebook grazie al supporto di Revevol, multinazionale francese pioniera nell’integrazione di soluzioni “public cloud”, e oggi i dipendenti dell’azienda utilizzano la piattaforma per comunicare, condividere informazioni e dare vita a nuovi progetti.

«Coinvolgere il personale dei punti vendita è una necessità cruciale per qualsiasi retailer moderno. Non è pensabile riuscirci dando una casella email o creando costose intranet che restano troppo spesso inutilizzate – ha evidenziato Massimo Cappato CEO Revevol Italia -. Grazie alla tecnologia di Workplace e alla determinazione del management UNES, l’azienda è andata incontro ai suoi collaboratori fornendo loro l’unica piattaforma che garantisce la stessa immediatezza e facilità d’uso a cui siamo tutti abituati come “consumer”, ma in modalità sicura e gestita. Oggi possiamo dire che ogni persona in UNES “può avere una voce” e può contribuire al 100% al successo dell’azienda».

Unes, che conta su un organico di oltre 2.600 dipendenti, ha chiuso l’esercizio 2016 con un fatturato totale di 924,7 milioni di euro lordi e con una crescita dell’85% dal 2005 ad oggi.
Attualmente, Mario Gasbarrino è Presidente e Amministratore Delegato di Unes Supermercati.

Revevol in occasione del lancio di Workplace, avvenuto nel 2016, è stata scelta da Facebook quale primo Workplace Service Partner in Italia, per supportare l’adozione e l’integrazione di Workplace all’interno delle aziende. 

Contante addio? Intanto sette italiani su dieci utilizzano lo smartphone per i pagamenti

Sette italiani su dieci utilizzano lo smartphone per i pagamenti: lo rivela l’edizione 2017 della “Digital Payments Study” di Visa. Sembra proprio che lo smartphone (ancora) sta convincendo gli italiani ad adottare le nuove tecnologie e, dopo l’e-commerce, sembra che la prossima fase di innamoramento tramite smartphone sia il superamento di un antico tabù, ovvero l’abbandono del contante per i pagamenti digitali.

Il trend è in crescita, sono infatti il 77% gli europei che adottano dei dispositivi mobili per gestire le proprie finanze personali, effettuare disposizioni bancarie e/o pagamenti quotidiani, e il 74% gli italiani, la percentuale più elevata tra i Paesi dell’Europa Occidentale.

Non è solo Appel Pay: ormai sono sempre di più le opzioni di pagamento digitale su dispositivi mobili. E stanno stimolando i consumatori a trovare la soluzione di “Mobile Money” che si abbina al proprio stile di vita. L’edizione 2017 del “Digital Payments Study” di Visa rivela che quasi due terzi degli europei (62%) controlla il proprio estratto conto o accede ad altri servizi via app bancaria. Pratiche effettuate da circa un italiano su due (56%), mentre il 36% dei nostri connazionali ne fa un uso regolare quotidiano, in crescita del 9% rispetto al 2016. Solo due anni fa erano uno sparuto 29% gli europei che possedeva una applicazione bancaria per dispositivo mobile e solo il 7% faceva uso di una app per la gestione delle proprie finanze personali.

 

Primi della classe (nell’uso dello smartphone)

Molto propensi rispetto alla media europea (68%) a utilizzare servizi di pagamento su dispositivi mobili, ben 8 italiani su 10 (81%) hanno utilizzato un servizio di pagamento con memorizzazione dei dati della carta o un servizio di pagamento basato sul web o su dispositivo mobile. I servizi di pagamento basati sul web riscontrano il maggior utilizzo in Italia con una quota del 63%.

I consumatori si sentono sempre più a loro agio nell’effettuare transazioni sui propri dispositivi mobili, utilizzando meno il PC, se si considera che quasi la metà degli europei (48% – 55% la media italiana) usa un dispositivo mobile per il proprio shopping.

Quasi la stessa quota percentuale, il 45%, invia denaro ad amici e parenti usando uno smartphone o un tablet. La percentuale degli italiani che effettua money transfer con il proprio dispositivo mobile è del 32%.

 

Millennials i più entusiasti

Non è una sorpresa che siano proprio i Millennials a guidare l’adozione dei pagamenti digitali: ben l’86% dei consumatori europei dai 18 ai 34 anni si dichiara “Mobile Money user”. La percentuale dei Millenials italiani utenti della mobile money si attesta leggermente sotto, all’82%.

Mentre il 92% dei Millenials europei prevede di essere un Mobile Money User entro il 2020, la media dei Millenials italiani sale a ben 96%. I Millennials sono anche la fascia di popolazione che più utilizza il mobile banking, con il 70% che gestisce le proprie finanze dal dispositivo mobile (62% gli italiani).

I Millennials europei, con una media del 57% – contro il 45% di quella generale della popolazione adulta del nostro continente – sono al primo posto anche per l’utilizzo dei dispositivi mobili in caso di money transfer ad amici e parenti. Nel nostro Paese riportano una media inferiore a quella dei consumatori dai 18 ai 34 anni europei, che si attesta al 42% per invio di denaro a familiari e amici, mentre il 32% ha fatto ricorso ai dispositivi mobili per l’invio di denaro in generale.

 

Più fiducia, meno timori

La diffusione dei pagamenti digitali è dovuta anche alla crescita della dimestichezza e comodità nell’utilizzo della tecnologia mobile. I timori legati alla privacy sono calati dal 51% nel 2016 al 46% per l’edizione 2017. Gli italiani sono ancor meno timorosi relativamente alla privacy, con solo il 33% che esprime preoccupazioni, la medesima percentuale emersa nell’edizione 2016 dello studio Visa

I timori legati alla sicurezza registrano un decremento ancora più marcato, calando dal 65% nel 2015 e 2016 al 59% nell’edizione 2017 dello studio di Visa, ove la percentuale scende al 53% per i consumatori italiani, mentre la quota nel 2016 si attestava al 60%.

 

Sistemi biometrici prossima frontiera

Ormai entrati nell’immaginario comune, anche i dati biometrici quale metodo di autenticazione continuano a crescere in popolarità: l’84% dei consumatori in Europa, 85% in Italia, esprimono fiducia in queste misure come forma di autenticazione sicura, in crescita dal 59% dell’edizione 2016 dello studio.

Gli italiani Baby Boomer e Millenials si dimostrano molto orientati verso queste forme di autenticazione con una quota dell’86% e dell’87% rispettivamente (media europea di 87% e 84%).

La scansione dell’impronta digitale (75%) e la scansione dell’iride (74%) sono percepite dai consumatori europei come tra le forme più sicure di autenticazione. In Italia queste soluzioni biometriche sono ancor più popolari, con il 78% che predilige la scansione delle impronte digitali e il 76% la scansione dell’iride. Eppure 3/5 degli europei si sentono a proprio agio nel condividere dettagli biometrici con la propria banca (63%; 66% in Italia) e agenzie/enti pubblici (62%; 61% in Italia) e poco meno della metà degli europei (42%) si sentirebbe a disagio nel condividere dati biometrici con i social network, mentre il disagio è sentito da ben un italiano su due (53%).

 

Tra i retailer, supermarket e ristoranti i più entusiasti

I commercianti europei stanno adottando in misura crescente le nuove tecnologie a supporto dell’accettazione dei pagamenti sia con carta sia con dispositivi mobili (tecnologia NFC).

In Europa le categorie top five più popolari per i pagamenti con dispositivi mobili sono ristoranti, supermarket, trasporti pubblici e pedaggi, snack e bevande, tempo libero e intrattenimento.

Ma quanto spendono in media i consumatori europei quando pagano con un dispositivo mobile? Anche a questo risponde la ricerca:  9 euro nei negozi e 38 euro online.

In viaggio all’estero gli europei hanno usato dispositivi mobili per il pagamento in 103 Paesi stranieri nel mondo, evidenziando quanto si sentano sicuri nell’utilizzare il proprio smartphone o tablet facendo shopping all’estero.

 

Lo Studio ‘Digital Payments’ di Visa Definizione di Mobile User = Un utilizzatore di pagamenti in mobilità è definito come qualcuno che utilizza il proprio cellulare, il tablet o un dispositivo indossabile per gestire il proprio denaro o effettuare pagamenti di persona, online o tramite app. La ricerca Visa è stata condotta dall’istituto di ricerca Populus tra giugno e luglio 2017 in 22 Paesi europei: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera e Turchia. Il campione di riferimento totale comprende 42.308 utenti, circa 2.000 risposte per ciascun Paese coinvolto.

Si diffondono i pagamenti con App anche in Gdo, Coop Lombardia adotta Satispay

Proseguono a ritmo serrato le novità nel campo dei pagamenti digitali, e anche le insegne della Gdo si stanno muovendo in tal senso: Coop Lombardia, ad esempio, ha annunciato l’abilitazione del servizio di pagamento tramite app Satispay nei suoi 57 punti vendita affiancandoli al portafoglio di opzioni di pagamento elettronico presenti nella rete di vendita Coop. Entro questa settimana, il servizio sarà inoltre reso disponibile nei sette ipermercati di Coop Liguria per poi attivarsi, entro fine ottobre, anche nei 36 supermercati della Cooperativa. E sono già avviati i lavori con altre società cooperative del sistema Coop Italia.

I clienti Coop potranno pagare alla cassa e/o alle postazioni self-service attraverso l’app Satispay installata sul proprio smartphone, qualsiasi sia la marca e il sistema operativo (iOS , Android o WP), semplicemente selezionando il punto vendita in cui si trovano (che all’apertura dell’app comparirà come il primo della lista), digitando l’importo e, con un singolo tocco, inviando il pagamento che sarà automaticamente riconosciuto dalla cassa in cui si trova il cliente e accettato.

«Aderire a un circuito come Satispay per Coop ha una triplice valenza – ha commentato Alfredo De Bellis, Vice Presidente di Coop Lombardia -. Significa guardare sempre avanti per offrire ai nostri clienti la migliore esperienza d’acquisto, dall’ingresso fino all’uscita dal supermercato, e contribuire alla diffusione di un sistema di pagamento come Satispay, nato in Italia sulla base delle più innovative tecnologie, proponendolo ai nostri clienti e ai nostri soci, che oggi sono più di 8,5 milioni, un ulteriore modo di interpretare la nostra responsabilità sociale. Favorirne infatti la diffusione significa favorire la legalità, oltre che l’accesso democratico per tutti a un mondo di offerte, chiare e convenienti. È in quest’ottica che, per la partenza del servizio su Coop Lombardia, abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti che pagheranno con Satispay un importante cashback del 25% per una settimana ad ottobre, che proseguirà per alcune settimane successive con il 10%».

Oggi sono oltre 330.000 i download dell’app Satispay (in crescita di 600 al giorno), 180.000 gli utenti privati attivi e circa 20.000 gli esercenti aderenti al circuito, con un incremento medio di 70 al giorno. «Poter lavorare con Coop è un ulteriore decisivo passo nel nostro percorso di crescita che conferma l’attenzione del mondo Gdo rispetto alla nostra soluzione di pagamento. Ancora di più, conferma come tutti, dai piccoli esercenti indipendenti ai più grandi operatori leader, siano ormai pronti ad abbracciare le soluzioni di pagamento innovative e indipendenti. Per arrivare qui abbiamo compiuto un serio percorso di sviluppo che ci ha portato ad essere oggi una realtà strutturata in grado di gestire progetti complessi per offrire ai clienti la più semplice e fluida delle esperienze di pagamento» ha detto Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay.

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