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Solidarietà, Conad raccoglie fondi per la ricostruzione in Emilia-Romagna

Conad lancia l’iniziativa “Sosteniamo l’Emilia-Romagna”: a partire dal 5 luglio, per dieci giorni, negli oltre 3.300 punti vendita Conad in tutta Italia verrà avviata una raccolta fondi che prevede la partecipazione dei clienti, dei soci e delle cooperative Conad, per sostenere cinque progetti in cinque comuni delle province di Forlì-Cesena e Ravenna, a supporto delle Comunità colpite dall’alluvione dello scorso maggio.

Tutti i clienti Conad potranno partecipare a quest’iniziativa devolvendo un contributo alla cassa, a partire da 1 euro o multipli, per ogni spesa effettuata nei punti vendita dell’insegna o presso il canale e-commerce di Conad. I fondi raccolti saranno devoluti alle Amministrazioni Comunali a sostegno di cinque progetti di ripristino: il centro sportivo di Borello di Cesena, la palestra comunale “G.Mercuriali” di Forlì, la palestra “Ivo Badiali” di Faenza, la scuola dell’infanzia “Fondo Stiliano” di Lugo di Romagna e la macchina raccolta sale del Parco della Salina di Cervia.

“A un mese dalla tragica alluvione, vogliamo continuare a esprimere la nostra vicinanza e solidarietà a tutti coloro che abitano nelle aree colpite, così come alle squadre di soccorso e di pronto intervento e ai semplici cittadini che hanno aiutato a ripulire le strade e le case dal fango” ha dichiarato Francesco Avanzini, Direttore Generale Operativo di Conad. “Il nostro modo di fare sistema ci porta a contribuire in maniera concreta e tangibile nei luoghi in cui operiamo. Abbiamo deciso di farlo sostenendo progetti concreti di rilevanza socio-culturale nelle aree più colpite, spaziando dalle scuole dell’infanzia ai centri sportivi, fino alle riserve naturali”.

Giovani Imprenditori Anicav, Rosanna Sellitto riconfermata Presidente

Rosanna Sellitto, dell’azienda Alfonso Sellitto Spa, è stata riconfermata all’unanimità Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Anicav per il prossimo biennio.

36 anni, componente del Consiglio Generale di Anicav, la Sellitto sarà affiancata da due Vice Presidenti: Fiorita Salvati, dell’azienda Salvati Mario & C. Spa, e Federica Vitiello, dell’azienda Davia Spa. Contestualmente è stato rinnovato anche il Consiglio Direttivo con l’elezione di Luciano Calabria (O Sole e Napule Srl), Diodato Ferraioli (La Doria Spa), Giulio Franzese (Giulio Franzese Srl), Gaetano Oliva (Sica Srl), Antonella Perano (Perano Enrico & Figli Spa) e Gennaro Rega (Agriconserve Rega Soc.Coop.Agr.).

“Ringrazio i colleghi che oggi, confermandomi in questo importante incarico, hanno voluto rinnovarmi la loro fiducia” ha dichiarato Rosanna Sellitto subito dopo l’elezione. “La nostra mission sarà incentrata principalmente sulla formazione e la crescita di una nuova classe di imprenditori conservieri per una gestione ottimale del ricambio generazionale. Proseguirà inoltre il nostro impegno nel processo di digitalizzazione e innovazione delle nostre imprese e nell’ambito della responsabilità sociale con il progetto “Il Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l’ambiente” finalizzato a raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulle malattie oncologiche pediatriche, che da anni portiamo avanti con successo in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi”.

Acqua Guizza approda per la prima volta sul piccolo schermo

Il Gruppo San Benedetto porta Guizza in tv, per la prima volta nella sua storia. Il posizionamento comunicato è chiaro: Guizza è la scelta di chi sa guardare alla sostanza delle cose. Un’acqua semplice, pura e trasparente. L’idea creativa si concentra in quel “Guizzaaah!” gridato con soddisfazione da persone di ogni tipo, orgogliose della scelta che hanno fatto. Un segno, una nota di allegria contagiosa che crea un mondo d’appartenenza.

I nuovi spot, realizzati dall’agenzia RED Robiglio & Dematteis con la casa di produzione Haibun, la regia di William9 e la fotografia di Emanuele Mestriner, sono stati girati a Milano e realizzati nei formati da 30”, 15” e 10″.

“Siamo orgogliosi di aver portato in tv il brand Guizza che è riconosciuto come sinonimo di qualità senza fronzoli” afferma Vincenzo Tundo, Direttore Commerciale e Marketing Italia Acqua Minerale San Benedetto. “La filosofia Guizza è racchiusa all’interno del binomio qualità e affidabilità ed è il risultato di anni di esperienza e ricerca mirate a rispondere alle esigenze del consumatore al quale riusciamo a garantire un prodotto frutto dell’ottimizzazione dei processi produttivi con un packaging semplice ed essenziale”.

Acqua Minerale Guizza approda in comunicazione dal 25 giugno per 27 settimane sulle reti Rai e Mediaset.

Dopo gli Oro Saiwa, anche i TUC saranno prodotti con grano italiano

Mondelēz International amplia il programma di approvvigionamento di grano italiano per lo stabilimento di Capriata d’Orba (AL). Il progetto di sostenibilità e di promozione dell’italianità, iniziato nel 2019 con Oro Saiwa Classico, adesso coinvolge anche il brand TUC, con le referenze TUC Cracker e TUC Sfoglie, e i nuovi Oro Saiwa “Le Frolle” disponibili con pack in carta nei gusti panna e cacao. Circa 30.000 tonnellate di grano italiano vengono utilizzate presso il sito produttivo di Capriata d’Orba e provengono da oltre 5.000 ettari di campi, coinvolgendo più di 300 aziende agricole distribuite sul territorio nazionale.

L’impianto di Capriata d’Orba, con il suo modello orientato alla sostenibilità e attento all’ambiente, al territorio e alle persone, rispecchia la strategia globale “Snacking Made Right” di Mondelēz International, che mira a rafforzare i programmi legati allo snack consapevole e sostenibile.

“Questa importante novità fa parte degli impegni di Mondelēz International in materia di sostenibilità, che includono l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime, la riduzione dell’impronta ambientale dell’azienda e il rispetto dei diritti di tutte le persone lungo la sua catena del valore”, ha dichiarato Silvia Bagliani, Amministratore Delegato del Gruppo Mondelēz International in Italia. “Lo stabilimento di Capriata d’Orba rappresenta un esempio virtuoso di sostenibilità che incarna la strategia ‘Snacking Made Right’ dell’Azienda, che si impegna ad offrire alle persone lo snack giusto, per il momento giusto e fatto nel modo giusto”.

Il 100% degli imballaggi utilizzati nello stabilimento sono concepiti per essere riciclabili. Lo stabilimento produce ogni anno circa 40.000 tonnellate di biscotti e snack salati, di cui oltre il 30% vengono esportati nel mercato estero.

Cibo rumeno sugli scaffali, c’è inclusività dietro l’iniziativa di Pascar

Quando si è costretti a vivere lontani dal proprio Paese di origine la prima cosa che viene a mancare è il cibo, i piatti e gli ingredienti della tradizione che difficilmente si possono trovare in una nazione diversa. D’altronde noi italiani siamo i primi a reclamare la pasta, il caffè e tutte le prelibatezze dello Stivale.

Partendo da questi presupposti Pascar srl, socio del Consorzio Coralis con 15 punti vendita distribuiti nella provincia di Taranto, ha deciso di introdurre 33 referenze di origine rumena: dai condimenti ai contorni di verdura, dai secondi di carne agli snack dolci per finire con i semi di zucca da sgranocchiare al pomeriggio e alla sera come da tradizione.

“Secondo i dati ISTAT, a gennaio 2022 Taranto conta 4.117 romeni residenti” commenta Carmine Passarelli, responsabile marketing del Gruppo Pascar, che ha introdotto le 33 referenze nei punti di vendita di Taranto Via Generale Messina, Pulsano Via Costantinopoli e Grottaglie via Leoncavallo. “Non ci aspettavamo un’alta vendita di questi prodotti ma abbiamo dovuto ricrederci. Il passaparola tra i cittadini rumeni e la curiosità degli italiani stessi che acquistano per provare nuovi cibi hanno stupito tutti”.

“Sono sempre molto colpita e felice per l’intraprendenza dei soci del Consorzio Coralis e di vedere quanto il significato di prossimità, cioè di vicinanza, sia declinato nei modi più concreti e originali” ha detto Eleonora Graffione, Presidente del Consorzio, nel commentare l’iniziativa di Pascar.

Risulta simpatica anche la comunicazione scelta per presentare l’iniziativa: una bandiera della Romania sullo sfondo e un testo completamente in rumeno senza traduzione in italiano, quasi a voler dedicare l’attenzione solo ai clienti rumeni (potenziali) che vivono a Taranto e provincia.

Esselunga, sequestro preventivo da 48 milioni per frode fiscale

Sequestro preventivo da poco meno di 48 milioni di euro per Esselunga. La misura è stata eseguita stamani, 22 giugno, dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, a seguito di un’inchiesta condotta del Pubblico Ministero Paolo Storari. Secondo quanto comunicato dalla Procura di Milano, la vicenda riguarda “il fenomeno della somministrazione illecita di manodopera”, oggetto già di altre indagini condotte dal Pm Storari. L’accusa rivolta a Esselunga è quella di essere beneficiaria di una frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo di “di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva, superiore a 47 milioni di euro”.

In base a quanto reso noto dalla Procura, i rapporti di lavoro con Esselunga “sono stati in taluni casi ‘schermati’ da società ‘filtro’ che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società ‘serbatoio’), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”. Tra gli indagati, secondo quanto riferito da vari organi di stampa, ci sarebbero Albino Rocca, Group Chief Financial Officer di Esselunga, e il suo predecessore Stefano Ciolli, che aveva lasciato l’azienda a fine dello scorso settembre avendo raggiunto i requisiti pensionistici.

Dal canto suo Esselunga ha diffuso una nota stampa, dichiarando di essersi “immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.

Francesco Pugliese e Conad, cronaca di una separazione annunciata

La notizia era nell’aria da mesi, nelle scorse ore è arrivata la conferma. Le strade di Francesco Pugliese e di Conad si separano. Con una nota stampa il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Nazionale Dettaglianti ha comunicato che “il rapporto professionale con il Cavaliere del Lavoro dott. Francesco Pugliese, è giunto al termine”. Seguono i ringraziamenti di rito: “Francesco Pugliese è stato tra gli artefici, nel corso del suo lungo incarico, di un percorso di crescita e sviluppo dell’insegna. La sua passione, la sua lungimiranza e la sua competenza hanno contribuito a portare Conad ai vertici della grande distribuzione in Italia. Il Consiglio di Amministrazione e tutte le persone di Conad ringraziano Francesco Pugliese per gli anni di proficua collaborazione e gli augurano altrettanti successi per il proseguimento della sua carriera”.

Gli avvicendamenti di manager – seppure importanti – sono fisiologici, anche in aziende leader del calibro di Conad, primo gruppo della grande distribuzione in Italia con un fatturato di 18,45 miliardi di euro nel 2022. Però questa vicenda presenta qualche particolarità. Pugliese era entrato in Conad nel 2004 come Direttore Generale, dopo una carriera di primo piano in Barilla, da dove era uscito da General Manager del mercato europeo, e un breve periodo in Yomo come Amministratore Delegato in una fase complessa per il noto produttore di yogurt. Il passaggio dall’industria alla Gdo colse di sorpresa molti, ma si è rivelato vincente. Nei suoi 19 anni in Conad – gli ultimi 9 dei quali da Amministratore Delegato – Pugliese ha giocato sempre all’attacco sovvertendo i pronostici, a cominciare dalla diffidenza con cui fu inizialmente accolto quello che sarebbe diventato un punto fisso strategico e comunicativo: l’obiettivo di far diventare Conad il primo retailer italiano, perché “chi è secondo – ripeteva ad ogni conferenza stampa – non può far altro che guardare avanti”. È chiaro che un traguardo così importante è stato conseguito dal mondo Conad nel suo insieme, ma è altrettanto indubbio che Pugliese abbia dato un contributo fondamentale al sorpasso su Coop. Così come fondamentale è stata l’acquisizione delle attività italiane di Auchan: operazione molto coraggiosa, momento di massimo fulgore per lo stesso Pugliese, ma che evidentemente ha lasciato delle scorie nel sistema Conad.

A dimostrarlo sono le azioni legali avviate da due cooperative – Conad Centro Nord e Conad Nord Ovest – presso il Tribunale di Bologna. Secondo quanto riportato dalla stampa, le due cooperative lamenterebbero il mancato deposito dei bilanci di Margherita Distribuzione (la società in cui erano confluite le attività acquisite da Auchan) e di Bdc (la società veicolo utilizzata per realizzare l’operazione, che inizialmente vedeva Conad al 51% e il finanziere Raffaele Mincione al 49%). Altre questioni sollevate sarebbero relative al 46% di Bdc – che una perizia avrebbe valutato 220 milioni di euro, ma che Conad ha ceduto al partner Mincione al prezzo simbolico di un euro sulla base di accordi pregressi – e al compenso pari a 3 milioni di euro ricevuto dal Presidente di Bdc, cioè lo stesso Pugliese. Dunque, sarà presumibilmente la giustizia a scrivere la parola fine, ma c’è una domanda destinata a restare sospesa: Conad avrebbe raggiunto questi stessi risultati senza Francesco Pugliese?

Maura Latini nominata Presidente di Coop Italia

Cambiano gli assetti di governance delle due principali strutture nazionali del sistema Coop e vengono ratificate nuove nomine: queste le principali novità dell’Assemblea di Coop Italia svoltasi a Bologna il 21 giugno e della successiva Assemblea di Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori) che si svolgerà a Roma i prossimi 13 e 14 luglio.

Alla base delle decisioni prese e degli orientamenti per il futuro c’è la volontà di distinguere le funzioni del Consorzio Nazionale (Coop Italia) e dell’Associazione Nazionale (ANCC-Coop); Coop Italia rafforza i suoi compiti di struttura manageriale al servizio delle Cooperative sulle attività di negoziazione, sullo sviluppo del Prodotto Coop e sul Piano di Comunicazione; ANCC-Coop, oltre alle classiche funzioni di rappresentanza e di gestione dei contratti di lavoro, sarà luogo del confronto strategico per progetti comuni delle Cooperative e di stimolo e indirizzo ai diversi consorzi nazionali di Coop. Questa scelta comporta anche una distinzione tra il ruolo che i rappresentanti della proprietà svolgeranno in ANCC-Coop e quella che i dirigenti apicali svolgeranno in Coop Italia. Proprio con questo scopo si rinnova il Cda di Coop Italia con l’ingresso di nuovi consiglieri (direttori generali, amministratori delegati e figure analoghe delle principali cooperative) e in questa ottica cambiano le nomine votate dal Consiglio di Amministrazione appena eletto.

Maura Latini, già Amministratrice Delegata, assume il ruolo di Presidente affiancata da Maurizio Prandi Direttore Generale di Coop Reno in qualità di VicePresidente, mentre Domenico Brisigotti è nominato Direttore Generale. L’Assemblea di Coop Italia ha voluto ringraziare Marco Pedroni Presidente ANCC-Coop per l’importante lavoro svolto in Coop Italia negli ultimi 10 anni. L’Assemblea ha confermato la strategia per i prossimi anni che vede al centro un prodotto a marchio Coop come sintesi di qualità e convenienza che si affianca alle marche importanti, con l’obiettivo di sostenere i soci e i consumatori per la difesa del potere di acquisto. Questa strategia ha già iniziato a dare buoni risultati nel 2022 e in questa prima parte del 2023 con il forte aumento della quota a valore e a quantità del Prodotto Coop; nei primi 5 mesi del 2023 31,4% a valore (+4,6) e 36,1% a volume (+4,0), generando così il contenimento del costo del carrello della spesa. Le vendite Gdo di Coop nel 2022 sono state di oltre 14,0 miliardi di euro (+6,4% sull’anno precedente), i volumi totali (incluse le altre attività) raggiungono i 16,1 miliardi di euro (+12,4%). Nei primi mesi del 2023 le vendite Gdo Coop crescono del +12,8%.

“Sono grata per la fiducia in me riposta ma al tempo stesso sono consapevole che stiamo affrontando un periodo estremamente complesso che vede Coop in un mercato altamente competitivo e sfidante” ha commentato Maura Latini. “I nuovi assetti deliberati dalle cooperative di consumatori e assegnati alle strutture nazionali ci renderanno più efficienti e efficaci nella realizzazione dei progetti che ci daremo a partire dallo sviluppo tuttora in corso ma ancora da completare del Prodotto Coop e in generale per difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane”.

“Sono felice dell’incarico di Presidente di Coop Italia a Maura Latini e di Direttore Generale a Domenico Brisigotti, colleghi di grande valore con cui ho lavorato benissimo in tutti questi anni” sottolinea Marco Pedroni. “Sono scelte che significano anche continuità degli importanti progetti avviati. Continua il mio impegno in Coop in una Associazione Nazionale rafforzata per compiti e per presenza dei Presidenti delle Cooperative nell’organo di Presidenza”. 

Nell’ Assemblea dell’ANCC-Coop prevista a luglio Marco Pedroni è candidato alla Presidenza.  

Digitalizzazione, ormai una priorità per le aziende del largo consumo

Automazione nel marketing, migrazione al cloud e miglioramento dell’esperienza dei dipendenti: sono queste le priorità delle aziende italiane che operano nel settore dei beni di largo consumo. Le evidenze emergono da una recente ricerca condotta da Vanson Bourne con la società di consulenza con Atlantic Technologies per sottolineare sia la strategia digitale delle aziende del settore, sia le azioni che stanno mettendo in atto per rendere più efficienti i loro processi interni e migliorare la soddisfazione dei clienti.

Se lo scorso anno le aziende italiane del largo consumo erano focalizzate principalmente sul miglioramento dell’efficienza nelle vendite e della collaborazione tra i team, per il biennio 2023-2024, il 71% dei CIO (chief information officer) rispondenti considera la marketing automation l’area più importante dove investire, per liberare risorse e tempo a vantaggio di attività a più alto valore aggiunto. Altro tema fondamentale è l’integrazione dei dati, che viene giudicato un asset chiave e decisivo, in grado di migliorare sia i processi interni all’azienda connessi alla produzione sia quelli legati al rapporto con il cliente.

Sebbene tutti i responsabili IT intervistati concordino sulla necessità di intraprendere un percorso di trasformazione digitale e nonostante il 62% dichiari di disporre già di una strategia in tal senso, a rallentare il processo di digitalizzazione delle aziende del settore vi sono la dipendenza dai processi manuali, seguita dalla mancanza di competenze digitali interne e dall’assenza di una cultura dell’innovazione. Tema importante è infatti quello del change management che, secondo quanto emerso dalla ricerca, si rivela determinante per impostare un approccio strutturato che aiuti tutti i dipendenti ad abbracciare il cambiamento e le nuove tecnologie adottate in aziende. Si tratta di un passaggio indispensabile per le imprese del settore, sia per il miglioramento dell’esperienza offerta ai clienti, sia per i vantaggi a beneficio del business aziendale. In particolare, la maggior parte dei responsabili IT considera la scarsa integrazione dei dati nei processi decisionali delle proprie aziende un punto debole rimasto ancora senza soluzione. 

“Oggi il ruolo di un partner di consulenza è sempre più quello di comprendere le reali esigenze del cliente, supportandolo con la propria expertise sia nella scelta e nell’implementazione delle soluzioni tecnologiche, sia nel cambiamento culturale necessario per sfruttare al meglio le grandi potenzialità derivanti da un processo di trasformazione digitale” – dichiara Fabio Momola, CEO di Atlantic Technologies. “Ciò vale anche per le aziende che operano nell’ambito dei beni di largo consumo, che, consapevoli delle sfide future e della necessità di accelerare la propria digital transformation, scommettono sempre più sulla tecnologia, mirando a implementare nuove strategie digitali nel prossimo triennio per ottimizzare i propri processi interni e soddisfare al meglio le richieste dei consumatori, che si fanno sempre più esigenti e interessati a temi quali la trasparenza e la sostenibilità”,

“La ricerca che abbiamo condotto per Atlantic Technologies e che ha visto la partecipazione di 100 aziende italiane del largo consumo, dimostra che molti attori del settore, pur riconoscendo l’importanza del digitale, faticano a definire una roadmap puntuale per la loro trasformazione digitale” aggiunge Rowan Haslam, Research Manager di Vanson Bourne. “Se da un lato i CIO prevedono un aumento di budget per le soluzioni tecnologiche, dall’altro vedono una serie di difficoltà legate a un approccio culturale ancora poco incline al digitale e a strategie manageriali che non puntano sull’utilizzo dei dati su larga scala. Ciò a discapito del business e del rapporto con il cliente che, al contrario, potrebbe beneficiare ampiamente di un approccio data-driven”.

Ecopackaging, Tetra Pak mette a punto una confezione di carta senza strato di alluminio

Il percorso di innovazione sostenibile per il packaging di Tetra Pak prosegue speditamente. Nel 2022 è stato messo a scaffale per un test commerciale sui consumatori un primo lotto pilota di confezioni monodose realizzate con barriera alternativa a base carta. Nel 2025 sarà pronta la produzione industriale su larga scala della prima confezione asettica con barriera a base carta, una soluzione alternativa agli attuali pack in cui è presente un sottilissimo strato di alluminio che, seppur garantendo la sicurezza alimentare, contribuisce a un terzo delle emissioni di gas serra legate ai materiali di base utilizzati.

“Presentare una nuova soluzione che è destinata a segnare un prima e dopo per il confezionamento asettico rappresenta per noi un motivo di grande orgoglio, ma al contempo di grande consapevolezza del valore condiviso, giorno dopo giorno, con i nostri partner, clienti e stakeholder della filiera agroalimentare” spiega Paolo Maggi, Presidente Tetra Pak South Europe. “Un ulteriore traguardo in un percorso che, a partire dall’invenzione della tecnologia asettica, segna la costante spinta all’innovazione sostenibile del packaging alimentare secondo Tetra Pak”.

Si prevede che le nuove confezioni con barriera alternativa a base carta possano offrire standard di protezione da luce e ossigeno, proprietà di protezione di qualità e caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto e shelf life comparabili con le confezioni asettiche tradizionali per prodotti a bassa acidità. Il tutto con un significativo incremento di materie prime da fonti rinnovabili utilizzate e quindi una riduzione delle emissioni di Co2 ancora superiore rispetto al passato per una tipologia di confezione – i cartoni per bevande – già conveniente sotto questo profilo.

“Nella roadmap di innovazione sostenibile Tetra Pak – evidenzia Laurence Mott, Executive Vice President Development and Technology Tetra Pak – l’incremento del contenuto di carta rappresenta una priorità chiave. I cartoni per bevande con barriera a base carta hanno infatti un chiaro potenziale per attirare l’interesse dei consumatori e realizzare un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, aumentando l’attrattività di queste confezioni per le cartiere, grazie al maggiore contenuto di carta. L’approccio alla “paperization” è da tempo la direzione strategica che Tetra Pak ha scelto di percorrere prima che diventasse una tendenza per molte aziende ed è un criterio importante per rispondere in maniera efficace, e non contingente, alle prossime regolamentazioni europee in materia di packaging”.

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