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ICSC, European Conference: l’appuntamento è a Milano il 18 e il 19 aprile

Dopo 12 anni di assenza, la 41° Conferenza annuale Europea dell’ICSC torna in Italia per venire ospitata a Milano il 18 e il 19 aprile. L’evento, organizzato in collaborazione con CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) verrà organizzato al MiCo Milano Congressi.

Quest’anno il filo conduttore sarà il concept dell’Authenticity, o meglio “Autenticità” versus “Omologazione”. Anche nel mondo retail ciò che è “autentico” è tutto ciò che non può essere virtualmente replicato.

Per questo verranno posti in primo piano i modelli di business più interessanti e competitivi provenienti dall’intero globo che sono diventati “benchmark”, con la testimonianza di case studies unici nel mondo retail.

“Come per le precedenti edizioni, la Conferenza europea 2016 sarà un’iniziativa unica, estremamente interessante e formativa – è il commento di Massimo Moretti, Presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC – ma sarà anche l’occasione per tutti i partecipanti di concentrarsi sul mercato italiano. Abbiamo voluto fortemente questo evento  in Italia perché il nostro Paese possa, come merita, mettersi in vetrina”.

All’evento saranno presenti relatori autorevoli tra cui:

  • David Simon, Presidente e CEO di Simon Property Group
  • Christophe Cuvillier, CEO and chairman of the management board, Unibail-Rodamco,
  • Andrea Illy, president and CEO of Illycaffé, S.p.A.
  • Annette Kröger, CEO, Allianz Real Estate Germany
  • Beth Butterwick, CEO, Bonmarché
  • Gianmario Tondato da Ruos, CEO, Autogrill S.p.A
  • Andrea Orlandi, Managing Director Head of Real Estate Investments Europe, Canada Pension Plan Investment Board
  • Henrike Waldburg, Head of Investment Management Shopping Center, Union Investment

Il convegno si articolerà tra workshop, networking e round table; inoltre saranno organizzati alcuni “retail tour” selezionati tra i più significativi modelli di centri commerciali del nostro Paese, tra i quali Eataly Milan Smeraldo, Piazza Gae Aulenti, Il Mercato del Duomo, nonché il nuovissimo Arese Shopping Center.

Nel corso dell’evento verrà anche assegnato il prestigioso premio European Shopping Centre Awards 2016.

VEDI IL PROGRAMMA: EuropeanConference_Brochure_March2016

 

Retail e Consumer Goods: cambiano le priorità. Il focus è su consumatore e innovazione

Nell’universo del Retail e del Consumer Goods, le cose stanno cambiando radicalmente: basti dire, per esempio, che tra il 2000 e il 2015 la penetrazione di Internet (a livello mondiale) è aumentata di quasi 7 volte, dal 6% al 43%. Quella della banda larga per cellulari è 12 volte maggiore rispetto al 2007 tanto che oggi il 69% della popolazione mondiale è raggiunta dalla rete 3G. Ne emerge uno scenario che l’Annual Global CEO Survey di PwC descrive sempre più complicato da comprendere e da assecondare, in cui il fattore più dirompente è lo shopping on-line.

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La conseguenza più diretta è la preoccupazione, avvertita dal 77% dei CEO del settore Retail e dal 73% di quelli del settore Consumer Goods. Tra i rischi quelli che più angosciano i CEO del settore Retail e Consumer Goods sono la sovra-regolamentazione, la volatilità dei tassi di cambio, l’aumento del carico fiscale, l’instabilità sociale e la disponibilità di competenze chiave. Ne discende che In cima alle priorità– per il 71% dei CEO del Consumer Goods e il 64% dei CEO del Retail – è la gestione della volatilità dei prezzi delle commodity, che influisce sulle azioni delle aziende lungo l’intera catena del valore.

Ciò non toglie che le aspettative ci siano: il 45% dei CEO del Retail e il 40% di quelli del Consumer Goods sono certi che il fatturato della loro impresa crescerà nei prossimi 12 mesi, rispetto al 35% complessivo. In linea con questo trend positivo, il 45% crede che ci siano più opportunità di crescita oggi rispetto al 2013.

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Le priorità

La responsabilità sociale dell’impresa avrà una posizione centrale nelle scelte dei prossimi 5 anni: ne sono convinti ben il 58% dei CEO Retail e il 67% dei CEO Consumer Goods. Quanto al fatto che gli strumenti di social media listening siano un canale chiave per conoscere le priorità degli stakeholder lo sostiene il 30% dei CEO intervistati.

Altre tecnologie ritenute utili per rispondere alle esigenze del consumatore sono l’analisi dei dati (70% Retail, 64% Consumer Goods) ed i sistemi di customer relationship management (71% Retail, 69% Consumer Goods).

Schermata 2016-04-06 a 14.44.23Erika Andreetta, Retail and Consumer Consulting Leader PwC commenta: “La nostra survey conferma come i CEO del settore Retail e Consumer Goods abbiano delle priorità molto diverse rispetto al passato, focalizzate sulle opportunità che derivano dall’innovazione tecnologica, in termini di offerta al cliente, comunicazione con il consumatore e mission aziendale. I clienti, dall’altro lato, hanno nuove abitudini di consumo, con la generazione millennials che ricorre agli srumenti mobile in ogni fase, dalla ricerca del prodotto, alla comparazione, sino all’acquisto”.

“L’arena competitiva dell’industria sta profondamente cambiando, abilitando nuovi modelli di business che anche in Italia stanno emergendo, come il servizio Amazon Prime Now di consegna entro un’ora, o Supermercato 24 che consente la spesa online attraverso molteplici retailer con consegna entro 24 ore. Questi cambiamenti pongono numerosi interrogativi aperti per i player del settore, per esempio: cosa accadrà agli assortimenti dei nuovi retailer?”

Birra Moretti presenta La Bianca, nuova weiss all’italiana

Birra Moretti, presenta La Bianca, la nuova weiss all’italiana ad alta fermentazione. Solo ingredienti di alta qualità, selezionati dai Mastri Birrai Birra Moretti: malto di frumento e malto d’orzo chiari 100% italiani, luppolo, lievito ad alta fermentazione, che regala a Birra Moretti La Bianca un profumo fresco, note speziate e un retrogusto delicato ed elegante.

Con i suoi 5% vol., La Bianca ha un gusto rinfrescante, caratteristico delle migliori weiss bavaresi, e una schiuma fine e compatta. È una birra caratterizzata dall’inconfondibile e genuino stile italiano. Ideale in ogni momento, è ottima gustata a tavola o, da sola, in diversi momenti della giornata, come all’aperitivo.

La Bianca è l’ultima nata nella famiglia Birra Moretti che si va a unire a Birra Moretti La Rossa, prodotta con malto d’orzo brunito 100% italiano, Birra Moretti Doppio Malto, con malto d’orzo e malto di frumento, 100% italiani, e Birra Moretti Baffo d’Oro, la prima birra prodotta in Italia con energia rinnovabile derivante da pannelli solari e con pregiati orzi primaverili 100% italiani.

 

Scopa batte mocio 74% a 56%. E il bucato piace profumato

Scopa in vetta al gradimento. Almeno in Italia dove si accaparra il 74% delle preferenze contro il 56% del mocio.  Situazione opposta al resto d’Europa dove la ramazza, invece, gli cede il passo (59% “lei”, 64% “lui”). Quanto al ruolo della donne nelle attività domestica, se la media europea si attesta al 49%, nel nostro Paese, invece, raggiunge il 56%. Mentre scende al 40% in Spagna.

A dirlo è la survey Nielsen Global Home-Care realizzata da Nielsen su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra i quali l’Italia.

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“Le abitudini di acquisto dei consumatori – ha dichiarato l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – sono condizionate da diversi elementi, quali il background culturale, la disponibilità di prodotto, considerazioni di ordine economico, dinamiche sociali e politiche. Per ciò che concerne i prodotti dell’home care e del laundry vale la pena tenere conto dei seguenti macro trend: la diffusione di lavatrici e lavastoviglie nei paesi emergenti, l’aumento delle donne che conducono una vita professionale, il tasso dei divorzi e la crescita dell’età media nei matrimoni, il trasferimento in zone ad elevata urbanizzazione, l’approccio alla multicanalità in fase di acquisto, l’utilizzo del mobile con la conseguente ampiezza delle informazioni a disposizione e l’intensificazione dei ritmi di vita. Questi fattori inducono alla ricerca di prodotti altamente personalizzati, sempre più efficaci e rapidi nell’azione, contenuti in packaging funzionali sia dal punto di vista delle quantità che dello spazio occupato nelle case sempre più piccole, facili e leggeri da trasportare. L’efficacia dei prodotti, quindi, non può essere più considerata l’unica ragione dell’acquisto, bensì deve essere coniugata con caratteristiche innovative in grado di soddisfare nuove esigenze di consumo. L’interesse per i prodotti ecofriendly costituisce un ulteriore elemento di differenziazione dei medesimi”.

I negozi più frequentati
L’83% degli italiani, per i suoi acquisti nel comparto cura casa, sceglie la GDO, a fronte dei negozi tradizionali a conduzione familiare, dove si reca solo l’8% della popolazione. Il 5% si rivolge all’online: dato di poco inferiore a quello del Regno Unito che, in testa agli altri Paesi europei, fa registrare il 7% di questa categoria di consumatori.
Prezzi convenienti e sconti (55% e 34%) risultano i driver d’acquisto principali.

Come seconda motivazione troviamo il grado di accessibilità del punto vendita (36%) seguita dalla gamma di prodotti disponibili (33%). L’ampio assortimento viene a costituire fattore premiante in questa categoria di spesa.

 

Schermata 2016-04-06 a 12.37.02Quanto un prodotto è giudicato valido?
I requisiti di un buon prodotto per la detergenza di superfici sono innanzitutto l’efficacia, menzionata dall’82% del campione, e la convenienza (buon rapporto qualità/prezzo) dichiarata dall’84% degli intervistati. Fra le altre motivazioni che conducono all’acquisto, la consuetudine con un determinato prodotto vale più  del marchio di fiducia (75% vs 64%). A seguire, l’attenzione al packaging. Gli Italiani sono invece meno sensibili rispetto alle caratteristiche “green”, visto che solo il 49% preferisce una confezione ecosostenibile e il 47% ricerca packaging derivati da elementi di riciclo.

L’importanza dei disinfettanti. E del profumo
La funzione disinfettante non è mai trascurata: il 17% preferisce un pulitore multi-uso che abbia azione disinfettante, mentre per il detersivo da bucato, l’azione disinfettante in Italia è richiesta dal 32% del campione, al di sopra della componente green (ecofriendly 22%, senza agenti chimici aggressivi 25%). All’opposto il dato europeo per cui la caratteristica di disinfettante è richiesta solo dal 19% dei rispondenti, mentre la valenza green sale rispettivamente al 25% e 30%.
Agli italiani, infine,  interessano anche l’azione smacchiante (51%) e la profumazione gradevole (36%).

Secondario, sembra, il fattore prezzo, sesto in classifica.

 

Randstad Award: Ferrero, Apple e Maserati le aziende più amate dai lavoratori

Randstad Award: Ferrero, Apple e Maserati si sono aggiudicate la palma della vittoria nella sesta edizione, come aziende più attrattive.

Lo studio, commissionato da Randstad all’Istituto belga ICMA e condotto su oltre 200.000 persone in 25 Paesi in modo indipendente (nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare), ha misurato il livello di attrattività percepita da parte dei possibili dipendenti, ovvero quanto e per quali fattori le aziende sono capaci di attirare chi cerca lavoro o chi vuole cambiarlo.

I vincitori

Dai risultati dell’indagine, Ferrero risulta l’azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro da parte dei potenziali dipendenti, con il 76,5% delle preferenze (tra tutti coloro che conoscono il brand), una percentuale che vale il primo posto al Randstad Award 2016. Tra i 10 fattori oggetto d’indagine, primaggia in quattro: sicurezza del posto di lavoro, atmosfera di lavoro piacevole, buon equilibrio tra vita professionale e privata, responsabilità sociale d’impresa.

Secondo posto sul podio ad Apple con il 75,4% di preferenze dei lavoratori italiani. L’azienda è apprezzata per buone condizioni economiche della società, formazione di qualità, opportunità di carriera, forte gruppo manageriale, contenuto di lavoro interessate, stipendio competitivo e benefit. Maserati è la terza azienda più ambita dai potenziali dipendenti italiani, scelta dal 72,3% di lavoratori: sebbene non si posizioni al primo posto in nessuno dei fattori, la casa automobilistica di Modena ottiene buoni risultati generali in tutti gli elementi di employer branding.

Analizzando l’area geografica, Ferrero primeggia nel nord e nel sud del Paese, Apple nel centro, Maserati nelle isole. Scomponendo il campione per genere, l’azienda della Nutella è il datore di lavoro più ambito dalle donne, mentre la casa del tridente dagli uomini. Ferrero primeggia anche tra i lavoratori di quasi tutte le età e livelli di istruzione.

Le aspirazioni degli italiani

Il fattore più importante ricercato in un datore di lavoro è rappresentato da retribuzione & benefit, (55% degli intervistati) seguito dalla sicurezza del posto di lavoro (53%) e dall’atmosfera di lavoro piacevole (49%). Poi vengono un buon equilibrio tra vita professionale e privata (43%), buoni condizioni economiche dell’azienda (41%), crescita di opportunità di carriera (38%), contenuto di lavoro interessante (35%), un luogo di lavoro comodo da raggiungere (30%), formazione di qualità (29%) e lavoro flessibile (28%).
Naturalmente poi il sesso e l’età comportano specifiche differenziazioni: le donne  ricercano maggiormente sicurezza del posto, atmosfera piacevole e equilibrio vita professionale-privata, mentre gli uomini sono più attenti alla solidità finanziaria, alle prospettive di carriera e  alla formazione. I giovani sono più orientati alle opportunità di carriera, alla formazione di qualità e all’atmosfera di lavoro piacevole, mentre i più anziani guardano con attenzione alla stabilità finanziaria dell’azienda e alla sicurezza del posto di lavoro. Analizzando i livelli di istruzione, chi ha laurea o master appare più stimolato dal contenuto del lavoro e dalle prospettive di carriera, mentre chi ha un’istruzione inferiore ricerca maggiormente sicurezza del posto, buona atmosfera e accessibilità.

I settori più ambiti
Il più gettonato è quello fashion & luxury (58,8%), seguono media (58,4%) ed elettronica (56,9%). Il dutto, ancora una volta, con le debite differenze: le donne sono più attratte da fashion & luxury, mentre gli uomini preferiscono l’elettronica. I lavoratori con livello di istruzione oltre il master sono orientati verso i media.

Orario di lavoro
Dalla ricerca del Randstad Award emerge che – sebbene in base al contratto i dipendenti dovrebbero lavorare in media 41 ore a settimana per il tempo pieno e 29 ore in media a settimana per il part time – i dipendenti lavorano in media 42 e 31 ore a settimana per tempo pieno e part time. Circa un terzo degli italiani, in maggioranza uomini, dichiara di lavorare più di 40 ore a settimana. Il 46% dei dipendenti è soddisfatto del proprio orario di lavoro attuale, mentre il 45% lavorerebbe di più per uno stipendio più alto e il 2% lavorerebbe di più per la stessa retribuzione. Il 7% lavorerebbe di meno guadagnando di meno.
Ma perché lavorare di più? Una retribuzione superiore è la motivazione indicata dall’83% dei dipendenti. Solo per il 38% al primo posto c’è l’avanzamento di carriera (e specialmente in ottica maschile e dei lavoratori tra i 25 e i 44 anni), per il 22% lo sviluppo personale. Poi vengono anche maggiore influenza sul lavoro, maggiore autostima e una via di fuga dalle attività domestiche.

Chi lavora di meno, invece, lo fa per avere un maggiore tempo libero per sé (74%) e una vita più sana e meno stressante (58%). Dopo vengono l’esigenza di più tempo da passare con i figli (esigenza avvertita più dalle donne), più tempo da dedicare a sport e hobby, più tempo per scuola, studio, formazione, ma anche la volontà di prendersi cura di un familiare, di fare volontariato a scopo sociale o di avviare un’attività in proprio.

Se l’orario flessibile conferma l’elevato gradimento, si va pure affermando lo Smart Working: il 68% dei dipendenti italiani desidera lavorare da casa (tra questi prevalgono i lavoratori più anziani) almeno occasionalmente: di questi il 39% preferirebbe il telelavoro occasionale, il 19% un numero fisso di giorni, il 10% ogni giorno.

Mapic debutta a Milano, a conferma del grande sviluppo del settore retail

Mapic ha scelto per la prima volta l’Italia ( Milano dal 24 al 25 maggio 2016) per inaugurare MAPIC ITALY, evento incentrato sul networking e business che consentirà a Retailer ed investitori nazionali e internazionali di avere una panoramica globale del mercato immobiliare commerciale italiano. E dal canto suo il CNCC – Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – ha deciso di sostenere e supportare, dal primo minuto, il nuovo evento.

L’obiettivo è  quello di innescare un circolo “virtuoso” di mutuo scambio e confronto tra professionisti del settore, per creare proficue relazioni commerciali: i retailer internazionali avranno l’opportunità di scoprire i nuovi concept che si stanno affermando nel mercato italiano e quelli che offrono maggiori opportunità di sviluppo del business; gli investitori internazionali potranno esplorare e valutare le migliori opportunità di investimento presenti in Italia; mentre i retailer già presenti in Italia avranno la possibilità di consolidare la presenza sul territorio e confrontarsi con i più noti player del settore sulle opportunità che il mercato può offrire.

Mapic, sta offrendo grandi opportunità di sviluppo commerciale sia per i brand nazionale che internazionali, commenta Massimo Moretti Presidente CNCC Italia.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a portare in Italia una formula vincente che altrimenti sarebbe andata in altri sedi europee. In un giorno e mezzo chiunque, investitori e retailers italiani e stranieri, potranno avere una visione completa del mercato italiano retail real estate. Un efficace deal making event che certamente aiuterà ad arricchire in quantità e qualità di nuove presenze il mercato Italiano.”

 

Crai lancia una nuova campagna di comunicazione

Crai lancia una nuova campagna istituzionale: serietà ed entusiasmo, impegno e visione ne sono gli elementi principali.

Declinata in cinque soggetti la nuova comunicazione sottolinea il carattere brillante ed energico di una realtà in continua crescita e che crede profondamente nell’impegno di tutte le persone coinvolte che quotidianamente lavorano per regalare un sorriso ai milioni di clienti che scelgono di fare la spesa da CRAI.

Mosquito, l’agenzia che ha ideato la campagna, punta molto sul radicamento di CRAI in ogni provincia italiana, dai capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici abbarbicati sugli Appennini alle cittadine costiere, dalla Alpi alle Isole. CRAI parla un’unica lingua ai consumatori, quella degli italiani che entrando in un punto vendita CRAI amano sentirsi accolti da un sorriso e vogliono portare a casa qualità e gusto.

“Dal lancio del nostro nuovo posizionamento «CRAI, nel cuore dell’Italia» ad oggi, abbiamo lavorato incessantemente per rendere sempre più saldi i nostri valori: qualità, credibilità, relazione duratura con il cliente e con il territorio” afferma Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo. “I risultati del nostro impegno sono scritti nei numeri che parlano del nostro successo, e con questa campagna, desideriamo condividere e raccontare ai nostri interlocutori e ai nostri clienti i valori che ci contraddistinguono da sempre e che ci spingono, ogni giorno, a migliorarci e a crescere sempre di più”.

Philips Lighting avvia un progetto di indoor positioning in partnership con Aswaaq

Philips Lighting, società di Royal Philips, leader mondiale nel settore dell’illuminazione, annuncia l’avvio del primo progetto di indoor positioning basato sull’illuminazione connessa in Medio Oriente, in collaborazione con il partner Aswaaq, innovativa catena di supermercati e centri commerciali degli Emirati Arabi Uniti. Il nuovo sistema utilizza la luce per trasmettere agli smartphone dei clienti un segnale di localizzazione, fornendo così servizi basati sulla posizione. Al progetto di Philips Lighting collabora Aisle411, azienda leader nel digital mapping dei punti vendita. Grazie a questa collaborazione, Philips Lighting può ampliare la propria offerta di indoor positioning, includendo servizi aggiuntivi quali digital mapping, ricerca di prodotti e analisi dei comportamenti di acquisto all’interno dei punti vendita.

Il sistema fa sì che i singoli punti luce trasmettano la propria posizione attraverso la tecnologia Visible Light Communication, impercettibile all’occhio umano, ma che può essere facilmente rilevata dalla fotocamera di uno smartphone. Una volta scaricata l’app del retailer, il cliente può accedere ai servizi basati sulla localizzazione, ad esempio, individuando i prodotti desiderati con una precisione di 30cm. Il flusso dei dati è unidirezionale e il sistema di illuminazione non raccoglie alcuna informazione personale.

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I vantaggi per Aswaaq
La catena si è concentrata sulla tecnologia per ottenere un vantaggio competitivo. Installando il sistema di indoor positioning di Philips basato sul LED nel supermercato di Al Bada a Dubai, Aswaaq dimezzerà i consumi elettrici, risparmierà sui costi di manutenzione e ridurrà le proprie emissioni di CO2. Allo stesso tempo i clienti potranno muoversi tra gli scaffali con maggiore facilità accedendo a nuovi servizi attraverso i propri smartphone.

In Europa
Se per Aswaaq l’innovativa tecnologia di indoor positioning è al suo esordio, in Europa abbiamo pecedenti eccellenti come quello dell’ipermercato Carrefour di Lille che, per questo progetto, nel febbraio 2016 è stato insignito dall’istituto tedesco EHI del premio Retail Technology Award 2016 nella categoria Best Customer Experience.

Oasi apre il 20esimo store, rinnovando il suo impegno verso la sostenibilità

Oasi taglia il 20esimo traguardo, con la nuova apertura di Bazzano. Il nuovo superstore a marchio Oasi dal claim “tutti i giorni prezzi bassi”,  si sviluppa su una superficie destinata alla vendita pari a 2200mq all’interno della quale sono presenti 14500 referenze di queste, 5000 no food e 9500 food.

Il Gruppo Gabrielli, da sempre attento alle esigenze del territorio, investe su di esso per generare valore e crescere con lui: sono infatti 40 i nuovi collaboratori in servizio, metà dei quali aquilani i restanti provenienti dai paesi limitrofi. Inoltre, sono stati rafforzati i rapporti con il territorio attraverso l’implementazione di offerte di prodotti locali, per valorizzarne le eccellenze, le tipicità e sensibilizzare al km0.

I consumatori possono contare sulla qualità e convenienza delle referenze di Consilia, la private label del Consorzio SUN presente sugli scaffali in tutte le declinazioni racchiuse nelle 4 linee di prodotto ad essa dedicate.

L’apertura rinnova l’impegno dell’azienda verso l’ecosostenibilità attraverso l’applicazione di accorgimenti green e conferma il proprio impegno e vicinanza con il Banco Alimentare.

“Questa nuova apertura di cui siamo molto felici – ha detto Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli – rappresenta un impegno verso il territorio per costruire con esso fiducia attraverso la passione che ci contraddistingue e che auspichiamo di trasmettere .”

Salse, una categoria in piena ascesi. Il report di Nielsen

Salse, una categoria in piena ascesi. In un clima di lieve ripresa un po’ per tutto il grocery,  il comparto delle salse (+1% di crescita di fatturato) conferma un trend chiaro già da tre anni: +1% nel 2014 (+un anno negativo per l’alimentare) e un +3,5% nel 2013.

Nell’ultimo anno, rivelano i dati Nielsen – la crescita delle salse è spinta dall’area 1 che registra un aumento di fatturato del 3%, grazie a un lieve aumento dei volumi e soprattutto al contributo dei prezzi (+2%). Positivo l’andamento anche in area 2, benchè su livelli più bassi. Chiaramente siamo davanti ad un andamento in linea con quello del Grocery:  positivo nel Nord Italia più in sofferenza in Area 4, l’unica ad evidenziare una flessione (-0.9 a volume, -1.8 a valore) pur a fronte di un elevato e crescente sostegno promozionale (in crescita dai 37 ai 39 punti).

I canali distributivi

In termini di fatturato sono positive le grandi superfici (Iper e Super), in particolare gli Iper (+2,1%) che puntano ulteriormente su una amplissima scelta assortimentale per il consumatore (passando dalle 77 alle79 referenze) e che supportano la categoria con un sostanzioso sostegno promozionale (vicino al 33%). Anche i supermercati incrementano la gamma di referenze e ne beneficiano di conseguenza (+1.3% di fatturati ).

Rilevante la crescita del discount (+5.1% a valore), un risultato più elevato del totale Grocery (+4.2%) .

In lieve calo di fatturato le superfici più piccole, i Liberi servizi e i negozi tradizionali (rispettivamente -2% e -5%).

Chi sale e chi scende

Le salse da contorno (+6% in fatturato) sono quelle più performanti, grazie alla crescita di tipologie come la Barbecue, la Tonnata e la Messicana. Si registra un aumento assortimentale e un maggiore sostegno (anche pubblicitario) all’utilizzo di nuovi tipi di salse rispetto alle tradizionali, utilizzando anche la leva promozionale.

I prodotti più tradizionali sono invece poco dinamici: su livelli migliori il segmento principale della Maionese (+0.4%), che rimane quello dove è maggiore l’utilizzo promozionale (33%), mentre è in calo l’altro segmento importante, il Ketchup, sia nei volumi (-2%) che nei fatturati (-1%) nonostante la spinta promozionale rilevante.

Negativa invece la Senape (-6% a Volume e -4% a Valore). Le salse Dressing crescono solo a volume (+6%) con un prezzo medio più basso (-7%) legato all’aumento distributivo nei Discount e all’aumento sensibile delle promozioni che si portano oltre il 20%.

 

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