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e-commerce: sono gli smartphone il prodotto più ricercato, ma in Molise vincono gli sneakers

Regione che vai e-commerce che trovi. Secondo le rilevazioni di idealo* (portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti online), infatti, la nostra Penisola non è proprio un fronte omogeneo quando si parla di shopping on line.

Partiamo dalle categorie più ricercate per ogni regione: se al primo posto vi sono sempre gli smartphone, c’è però un’eccezione, quella del Molise in cui al primo posto troviamo le sneakers.

Che però in Lazio, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Marche, Sardegna e Basilicata si scendono al secondo posto, accaparrandosi invece il bronzo in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Sicilia, Liguria, Abruzzo e Calabria.

Posizionamento ottimo (secondo posto) per i frigoriferi in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria e Umbria, a dimostrazione del fatto che l’e-commerce è la soluzione ideale quando si parla di grandi elettrodomestici o accessori ingombranti.

Ancora elettronica di consumo sul podio in Trentino, Umbria e Molise con i notebook, che sono  molto ricercati anche in Veneto, Marche, Abruzzo, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia, Toscana e Basilicata.

Buon posizionamento per i televisori, in Abruzzo, Toscana, Liguria, Campania, Puglia, Sardegna, Calabria, Friuli e Umbria, e per i tablet, al quinto posto delle ricerche nelle Marche, in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta.

Caschi, avvitatori e… Lamborghini

Ma le differenze aumentano con altri prodotti. Vediamo: se la Lombardia si dimostra terra di appassionati motociclisti, con un quinto posto dedicato ai caschi, i molisani dimostrano invece una passione per il fai da te, con un quinto posto dedicato agli avvitatori.

L’indagine di idealo rivela che è la Calabria ad essere la regione Italiana più appassionata di fotografia, con fotocamere digitali mirrorless e reflex che imperversano nelle ricerche.

In Basilicata, nelle ricerche più frequenti, compaiono caschi da sci e da snowboard; in Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Molise i videogiochi, con preferenza indiscussa per Fifa 18, uno dei più venduti di sempre.

Ma la regione Italiana che si discosta in particolar modo dalle altre in fatto di ricerche online è la Valle d’Aosta dove, oltre agli orologi sportivi, la maggior parte delle ricerche riguarda tagliaerba e lavastoviglie.

Veneto e Trentino, invece, le regioni più sportive d’Italia, nonché le uniche in cui tra le ricerche più frequenti vi è la categoria delle scarpe da corsa.

E infine qualche chicca: tra i cinque prodotti più cercati in Friuli-Venezia Giulia c’è un modellino di una Lamborghini Diablo in scala 1:18; tra i top 5 prodotti in Umbria ci sono i cerchi in alluminio per la macchina mentre in Molise, tra le ricerche d’acquisto più frequenti, ci sono i barbecue a carbonella.

Gli e-shopper. Un identikit

Se gli uomini che rappresentano il 60,4% degli acquirenti totali, ci sono però regioni in cui è il gentil sesso più attivo sul web. Tra le regioni più attive la Sardegna, seguita da Basilicata, Lazio, Lombardia e Sicilia; all’ultimo posto della classifica il Molise e la Valle d’Aosta.

Infine, anche se negli ultimi tempi l’utilizzo del mobile ha sorpassato quello di PC e notebook, ci sono ancora alcune regioni italiane fedeli alla navigazione da desktop, come Valle d’Aosta (65,1%), Trentino (59,3%), Friuli (58,9%) e Liguria (57,2%), territori dove è cospicua la presenza di consumatori digitali over 44, ovvero la fascia della popolazione che, probabilmente, predilige l’utilizzo dei computer e meno degli smartphone, come ci trovassimo di fronte ad un digital divide generazionale. Al contrario, idealo ha registrato una propensione ad usare il mobile nel Lazio (57%), in Lombardia (50,9% ) e in Campania (50,6%).

I consumatori digitali più giovani? Sono quelli che effettuano le proprie ricerche dall’Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata: è in questi territori che gli under 44 costituiscono un’importante fetta dei consumatori digitali.

 

 

* idealo.it ha analizzato il numero delle intenzioni di acquisto registrate sul portale italiano www.idealo.it dal 1° Febbraio 2017 al 26 Giugno 2018.

Tiendeo, il primo giorno di saldi vendite su del 71%, impulso e multicanalità vincono

Il primo giorno di saldi genera il 71% di visite in più al negozio: il 58% dei consumatori effettua un acquisto d’impulso durante i saldi estivi, mentre il 59% degli utenti combinerà i canali offline e online per effettuare acquisti durante le vendite estive. Lo rivela un’indagine di Tiendeo.it, portale di cataloghi e offerte geolocalizzate, ha realizzato uno studio.
Il sondaggio, condotto da Tiendeo.it tra gli utenti, svela come i saldi continuano ad attrarre una grande massa di consumatori. È bene, il 91% dei partecipanti a questo sondaggio era sicuro che avrebbe effettuato un acquisto durante questa stagione commerciale. In media, ogni spagnolo effettuerà 214 Euro di acquisti nel corso dei saldi estivi.

 

La prima settimana concentra le vendite: nonostante ci siano sempre più brand che decidono di anticipare l’inizio “ufficiale” dei saldi attraverso vendite private o sconti negli ultimi giorni di giugno, ci sono ancora molti consumatori che non vedono l’ora che arrivi luglio per approfittare degli sconti ufficiali di questo periodo.
Tiendeo.it ha analizzato l’afflusso ai negozi durante il periodo estivo del 2017 concludendo che il primo giorno di saldi è ancora quello che genera il maggior numero di visite, con un aumento di visite ai negozi fisici del 71% nel primo sabato dei saldi rispetto al sabato della settimana precedente. Se l’analisi si estende alla prima settimana del mese, l’affluenza ai negozi è aumentata del 31%.
Un altro fatto sorprendente è che le domeniche sono diventate il giorno con la maggiore crescita dell’affluenza, con un aumento del 128% delle visite al negozio.
Queste statistiche coincidono con i risultati di un’indagine condotta tra gli utenti di Tiendeo.it, che ha esaminato le intenzioni di acquisto per questo periodo nel 2018: il 44% dichiara di voler acquistare qualche articolo durante la prima settimana di vendite.

L’impulso è dietro l’angolo. Il sondaggio di Tiendeo.it rivela che 2 consumatori su 3 effettueranno acquisti non pianificati durante i saldi estivi. Questa cifra è in contrasto con il fatto che il 67% dei partecipanti a questo sondaggio intende pianificare i propri acquisti durante questo periodo. Il motivo principale per il quale si verificano acquisti d’impulso è la volontà di approfittare delle promozioni disponibili. In effetti, il 58% dei consumatori è spinto da offerte e prezzi bassi per acquistare articoli che non aveva pianificato di comprare.

Internet rules: è uno degli strumenti con la maggiore penetrazione tra i consumatori quando si tratta di pianificare i propri acquisti. Il sondaggio di Tiendeo.it indica che il 40% degli utenti consulta le offerte e le promozioni online prima di recarsi nei punti di vendita durante le vendite estive.
Tuttavia, il sondaggio di Tiendeo.it rivela anche una nuova tendenza: la combinazione dei canali offline e online per effettuare acquisti durante i saldi estivi. Il 59% dei partecipanti allo studio riconosce che effettueranno acquisti indiscriminatamente su internet e nei negozi fisici. D’altro canto, il 34% degli utenti di Tiendeo.it mantiene il proprio impegno nei confronti dei negozi tradizionali, mentre solo il 7% sfrutta gli sconti sulle vendite estive attraverso il canale online.

Il sondaggio condotto da Tiendeo.it ha coinvolto 207 utenti. 

C’è sponsor e sponsor e il consumatore non sempre sa distinguere. La ricerca Toluna

Che impatto hanno le sponsorizzazioni sul consumatore finale? Se lo è chiesto Toluna, società leader nel digital market research e nel fornire insight on demand in tempo reale sul consumatore, che il 14 giugno scorso  -nell’imminenza del fischio d’inizio dei Mondiali di calcio 2018 – ha svolto un’indagine per scoprilo su un campione di oltre 500 italiani.

Tra le evidenze della survey è emersa la buona strategia di Adidas – sponsor dell’edizione 2018 – che ha vinto per un punto percentuale il “testa a testa” con Nike (60% vs 59%) che resta comunque il brand sportivo per eccellenza, infatti alla domanda “quale di questi grandi marchi sportivi ha il miglior pedigree sportivo” il 47% ha indicato proprio Nike contro il 38% che ha scelto Adidas.

Interessante notare che a riconoscere Adidas come sponsor ufficiale della Coppa del Mondo 2018 sono stati soprattutto gli uomini con il 67% di risposte mentre le donne si sono fermate al 57%.

In concomitanza con l’inizio dei Mondiali è emersa invece la difficoltà dello sponsor 2018 Budweiser nel sovrastare il ruolo fortemente consolidato di Heineken nell’immaginario collettivo legato al calcio (Heineken ha conquistato la medaglia d’oro per la “campagna marketing più rappresentativa del calcio” in occasione della Champions League). Il 69% degli intervistati ha identificato infatti la tradizionale birra di vetro verde con la stella rossa come lo sponsor ufficiale dei Mondiali anche se in realtà non lo è.

Tra gli sponsor 2018 correttamente riconosciuti come tali dagli intervistati si trovano invece Coca-Cola (78%) per le bevande analcoliche, McDonald’s (70%) per i fast food, Hyundai/KIA (41%) per l’automotive ed infine Gazprom (51%) per i brand russi visto che il campionato si disputa in Russia. Nel caso Hyundai/KIA è curioso constatare che ad identificarla come sponsor ufficiale 2018 sia stato il target individui 55+ con una concentrazione maggiore.

I brand che invece ad inizio Mondiale hanno faticato ad essere memorizzati dal consumatore in qualità di sponsor, oltre al già citato Budweiser, sono Qatar Airways (39%) che si è posizionato al secondo posto dopo Emirates (56%) per le compagnie aeree e Visa (45%) subito dopo Mastercard (57%) per il settore finanziario.

Infine visto che quest’anno gli italiani vedono i Mondiali solo davanti ad uno schermo alla domanda quali sono i prodotti alimentari e le bevande più associati alla Coppa del Mondo, il 57% degli intervistatati ha dichiarato le bibite analcoliche come Coca-Cola, Pepsi, Gatorade, il 19% ha scelto le bevande alcoliche come Carlsberg, Heineken o Budweiser, mentre il 16% ha optato per le patatine come San Carlo, Pringles e Lays. Grande esclusa dal podio la pizza che ha totalizzato solo il 6%. 

Pet food: la salute dei nostri animali non ha prezzo. La ricerca Maxi Zoo

Sull’aspetto nutrizionale e salutistico non si transige. Neanche quando si tratta di animali domestici. Ecco il primo dato emerso dalla ricerca che Maxi Zoo ha commissionato a Censuswide*.  Più della metà dei rispondenti afferma infatti diessere disposto a spendere di più per una maggiore qualità in tutti i prodotti pet food, contro il 35% dei rispondenti per cui il pet care è l’ambito in cui cercare la qualità più elevata a qualsiasi costo. Solo il 4% degli intervistati, invece, afferma di essere più propenso a investire in accessori come giochi, collari e indumenti.
Nonostante si affrontino spese che già possono superare i €100 al mese, un
italiano su quattro è disposto a spendere almeno €30 in più per assicurare alimenti di
maggiore qualità al proprio animale domestico.
Sul fronte pet care, invece, un italiano su tre afferma di essere disposto a
spendere di più per shampoo, spazzole, deodoranti e altri prodotti per cura e bellezza (anche
questo settore in grande crescita, +15% a valore). A prestare maggiore attenzione a
quest’aspetto è la fascia più giovane dei rispondenti, quella dei millenial, ossia coloro che
hanno tra i 18 e i 34 anni (che costituiscono, infatti, il 40% dei rispondenti).
Rimane importante la ricerca del perfetto rapporto qualità-prezzo: anche grazie a offerte e
prodotti scontati, è infatti la norma per il 64% degli Italiani, soprattutto per quanto riguarda le
rispondenti donne (quasi il 67% delle quali si premura di trovare un equilibrio vantaggioso tra
costo e qualità). Il 26% dei proprietari intervistati, invece, non bada a spese; di questi, il 40% è
compreso tra i 16 e i 34 anni.
Importante il rapporto di fiducia che si instaura tra proprietari e prodotti a marchio
esclusivo: quasi la metà dei rispondenti (48%) afferma di essere cliente abituale di private
label, con cui si trova bene. L’attenzione data alla marca esclusiva e alla sua promessa di
qualità risulta essere maggiore salendo di fascia d’età: quasi la metà dei rispondenti si
colloca nella fascia tra i 35 e i 54 anni.
Ultimo dato, la frequenza con cui ci si reca nei pet store: per il 96% dei proprietari è almeno
un appuntamento mensile, mentre per più del 46% degli intervistati è un appuntamento
settimanale fisso.

 

 

* La survey è stata condotta dall’istituto di ricerca Censuswide fra il 18/05/2018 e il 21/05/2018 su un campione di 1.007 proprietari di animali domestici italiani.

Dal live streaming delle sfilate agli acquisti con un click, il lusso in Cina passa per WeChat

Anche nel lusso, in Cina, le varie fasi degli acquisti di abbigliamento passano da WeChat. Un’app che ha cambiato i comportamenti di acquisto di oltre un miliardo di cinesi, che ne fanno uso quotidianamente: dalla chat agli acquisti, passando per l’informazione, i taxi, i viaggi e tutto quanto sia digitalizzabile nelle loro vite, comprese le richieste di divorzio. E incluso, ça va sans dire,  il rapporto con i brand. 

Dunque le opportunità sono ricche. Ma cosa serve a una marca che voglia distinguersi nel mercato cinese su WeChat a raggiungere il giusto target di clienti e migliorare le proprie performance? Lo ha spiegato presentando i nuovi servizi WeChat Digital Retex, società del Gruppo Retex specializzato nell’innovazione del punto vendita fisico e digitale, e partner ufficiale dell’app per l’Europa, durante un evento presso la MonteNapoleone Vip Lounge. Perché degli oltre 14 milioni di account ufficiali presenti su WeChat, solo il 30% è gestito in modo realmente efficace.

“La Cina – spiega Fausto Caprini, Amministratore Delegato di Retex – pesa il 30% sugli acquisti di lusso a livello globale. I brand del lusso devono saper cogliere la sfida e interagire con i propri clienti cinesi, parlando “la loro lingua”. Avere solo una vetrina sulla Cina attraverso WeChat, è ormai diventata la normalità; è il momento di essere unici e distintivi. Esserci non è più abbastanza”.

 

Da vetrina di prodotti e di servizi a luogo d’intrattenimento e coinvolgimento

I brand avranno ora a disposizione official account WeChat sempre più evoluti e ricchi di contenuti, con elementi interattivi e di engagement. 

A queste novità si aggiungono campagne di advertising sempre più sofisticate; la social ads su WeChat si è evoluta dalla semplice banneristica a esperienza complessa che attrae e coinvolge l’utente e aiuta a convertire l’interazione in vendita.

Una delle principali novità è Iconic, la piattaforma realizzata da Retex dedicata alla gestione degli account ufficiali su WeChat, che da oggi si arricchisce della funzionalità “StoreFront”, attraverso la quale è possibile fare eCommerce direttamente all’interno del proprio account ufficiale in modo semplice e veloce.

Grande rilevanza è data anche al live streaming, powered by Tencent cloud, che permette di trasmettere in diretta su tutte le principali piattaforme digitali cinesi eventi quali sfilate o lanci di nuovi prodotti, rendendoli direttamente acquistabili via WeChat.

 

Milano meta favorita dai fan del lusso

La clientela cinese riveste un ruolo sempre più importante nel settore lusso: infaticabili ricercatori delle ultime tendenze occidentali nelle capitali europee, ne diventano ambasciatori nella loro madrepatria con un grande vantaggio per i brand italiani.

Milano, simbolo a livello internazionale di lusso ed eccellenza, è protagonista nell’immaginario dei cittadini asiatici: frequentate ogni giorno da oltre 25.000 persone, di cui l’80% extra-europee, le vie del Quadrilatero della moda Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, Borgospesso, Gesù e Bagutta hanno ormai da tre anni come principale target proprio i cinesi.

WeChat è di proprietà di Tencent, gruppo cinese che offre servizi per l’intrattenimento, i mass media, internet e smartphone. Grazie agli account ufficiali, la piattaforma di WeChat dà la possibilità ai brand di interagire direttamente con i propri follower, attraverso l’invio di messaggi, info e news one-to-one e one-to-many. 

Mondiali? Anche senza l’Italia, li guardiamo lo stesso (a suon di pizza e birra)

L’esclusione ancora brucia un po’ alleviata dalla recente eliminazione della Germania, perché, diciamocelo, mal comune è mezzo gaudio: e dunque gli italiani, di gufata in gufata, hanno ceduto alle lusinghe del mondiale. Come dimostra un’indagine realizzata da Doxa per Birra Moretti su un campione di mille individui, rappresentativo della popolazione italiana 18-64 anni. Parlando di Nazionale, infatti, è la Coppa del Mondo a generare il massimo interesse, oltre la metà degli italiani dichiara di vederla quando può (76% di chi segue il calcio). 

 

Cibo pronto, birra e amici

Davanti alla tv poi, con amici o famigliari, si mangia e si beve: perché il calcio è social, e anche convivialità. Solo un italiano su 5 guarda le partite di calcio della propria squadra del cuore da solo, dato che si dimezza quando si parla di Nazionale: 9 italiani su 10 guardano la Nazionale in compagnia. Amici (34%), partner (30%) e parenti (25%) sono i compagni ideali per condividere divano e birra. È così, infatti, che l’84% degli italiani guarda le partite. Oltre un tifoso su 3 (36%) compra qualcosa di dedicato in occasione della partita. La birra si conferma la bevanda più consumata (62%), seguita dalle bevande gassate ben distanziate (circa il 40%). Si mangiano per lo più snack o si ordina una pizza. Insomma, l’attenzione è da un’altra parte, non si vuole passare troppo tempo in cucina rischiando di perdersi un’azione decisiva.

 

I più “antipatici”? Tedeschi e francesi, Belgio favorito

Nonostante la recente delusione, è ancora amore per la nostra Nazionale. L’89% degli italiani tifa per la nazionale italiana di calcio: il 41% cerca di seguire quasi tutte le partite (comprese le amichevoli), il 48% segue almeno le partite più importanti e solo l’11% snobba gli Azzurri. Fuori gli Azzurri dai giochi, chi sarà la prossima sorpresa mondiale? Mentre in Italia si dibatte sull’Europa, è il Belgio, nazione capitale del parlamento europeo, a essere votata come la principale sorpresa del Mondiale (11%), seguita da Croazia e Portogallo (9% pari merito). La ben più blasonata Inghilterra è solo al quinto posto (6%), dietro alla semi sconosciuta Islanda (8%).

Quello che è certo è che gli italiani non vogliono vedere sul podio i cugini francesi e tedeschi. Gli Italiani gufano soprattutto le corazzate Europee: Germania (39%), Francia (36%) e, a seguire, Spagna (21%). Anche il Brasile, soprattutto tra gli uomini, è tra le squadre che si spera perdano (19%, con punte del 25% tra gli uomini). Lo sfottò contro le altre squadre è sempre più social, soprattutto fra i Millennials: il 55% dei tifosi di calcio manda messaggi agli amici se la loro squadra perde o di commento alla partita, abitudine che non si perde neppure durante i Mondiali.

 

Buffon icona bipartisan

Non c’è calcio senza le sue icone. Prendendo sei giocatori bandiera della maglia Azzurra, gli italiani ritengono che il più rappresentativo dello spirito della Nazionale sia Gigi Buffon che, con il 62% di preferenze, distanzia decisamente gli ex colleghi: Daniele De Rossi (19%), Lorenzo Insigne (7%), Ciro Immobile (7%), Gigio Donnarumma (4%) e Antonio Candreva (2%). È chiaro, quindi, che sia sempre Gigi Buffon a essere considerato il giocatore più triste per l’esclusione dell’Italia dai Mondiali (70%), seguito da Daniele De Rossi (9%), Gigio Donnarumma (7%), Lorenzo Insigne (6%), Ciro Immobile (6%) e Antonio Candreva (2%).

Per questo, Birra Moretti Ricetta Originale, la prima nata della famiglia, scende in campo con una edizione limitata “Fai ridere Gigi Buffon”, disponibile fino al 31 luglio, per celebrare il giocatore considerato a buon titolo uno dei campioni di calcio più forti di sempre. Ed è ancora Buffon sul podio delle preferenze degli italiani: immaginando di poter scegliere uno di questi sei calciatori per vedere la finale del Mondiale, la scelta ricade sempre su Buffon (56%, con una punta del 60% fra le donne), seguito da Daniele De Rossi (31%). Gli attaccanti, Ciro Immobile (23%) e Antonio Candreva (21%), crescono nelle preferenze nel target maschile.

 

Delusioni nazionali

Per concludere, la metà degli italiani (49%) si dichiara molto dispiaciuta per l’assenza dell’Italia dai Mondiali, con un picco di affranti al Sud Italia che tocca il 58%. Il calcio però rimane pur sempre un gioco: l’esclusione dell’Italia dai Mondiali rappresenta la situazione più fastidiosa solo per il 10% degli italiani, mentre “pesano” di più (per fortuna, verrebbe da dire) la delusione di non aver avuto un Governo per mesi (al primo posto per il 55% degli italiani) e l’emergenza del cambiamento climatico (al primo posto per il 27%).

Birre sui social: a Ceres l’oro per l’engagement. Sul podio anche Poretti e Bavaria

Birre sotto la lente,nella radizionale indagine Top Brands di Blogmeter, questo mese dedicata alla bionda. Tramite il nuovo tool di Social Analytics Blogmeter ha analizzato le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube dei principali brand di Birre presenti sul mercato italiano. Il risultato è stato che dai 30 brand presi in esame è scaturita una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand risultati migliori per interazioni totali (escludendo le views di YouTube) nel trimestre che va dall’1 gennaio al 31 marzo 2018. Non basta: è stata anche stilata la Top3 dei brand che hanno registrato la migliore performance su YouTube.

Total engagement: la Top 5

Sul podio? Ceres, Angelo Poretti e Bavaria.

Prima in classifica senza troppe sorprese è Ceres, divenuta molto popolare negli ultimi anni proprio per la sua originale ed ironica comunicazione social. Il brand di birra danese totalizza, nel trimestre di riferimento, un engagement pari addirittura a 394.000, ottenuto per il 73% su Facebook e per il 27% su YouTube.

Medaglia d’argento per Birrificio Angelo Poretti, con un total engagement pari a 120.000 e oltre 100mila tra fan e follower sui suoi canali social. Il post che ha ottenuto maggior successo è un post dedicato alla festa della donna in cui, accanto ad alcune mimose, appare l’elegante bottiglia della Poretti 10 Luppoli Le Bollicine Dorata. Bronzo, infine, per l’olandese Bavaria, che colleziona un total engagement pari a 73.000 durante il periodo di analisi. L’attività social di Bavaria si concentra quasi esclusivamente sul suo canale Facebook, che infatti raccoglie il 100% delle interazioni. Il post più engaging è un post a tema calcistico dedicato alla partita Inter-Roma, con cui si chiede ai fan di pronosticare chi vincerà l’incontro tramite una “Beereaction”.

Quarta e quinta, per chiudere la Top 5, sono state  Guinness e Birra del Borgo.

 

Top3 YouTube

Al primo posto troviamo Leffe che si aggiudica anche il premio per la pubblicazione del most viewed content del trimestre. Il video che vede come protagonista il famoso chef Alessandro Borghese, ha totalizzato quasi 2 milioni di visualizzazioni in pochissimi giorni. Argento per la già premiata Ceres, che con il suo nuovo spot 2018 dal titolo “KALEIDOSCOPE” totalizza ben 1,2 milioni di views, alla data attuale.

Infine, sale sul podio anche Birra Peroni, che con un video dedicato all’eccellenza tutta italiana delle sue birre, colleziona oltre 6mila visualizzazioni.

Zanetti lancia la sua linea di prodotti biologici: due DOP rispettose dell’ambiente

Zanetti sceglie il bio e lancia la nuova linea Zanetti-BIO, composta da Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP, anche grattugiato, formaggi italiani naturalmente privi di lattosio.

Una scelta produttiva, questa di Zanetti,  che mette in primo piano la salute del consumatore, il rispetto dell’ambiente e la salute degli animali in nome di un obiettivo comune che è la prevenzione delle malattie ed il mantenimento dell’integrità del nostro ecosistema, a beneficio di tutti gli esseri viventi e a garanzia della biodiversità fondamentale per tutti noi.

La nuova linea di prodotti Zanetti-BIO riflette perfettamente questo approccio olistico presentato nel Primo Bilancio di Sostenibilità. L’azienda crede infatti fermamente che la sostenibilità non possa essere rivolta in modo generale e solo all’ambiente: le materie prime utilizzate sono di origine animale e questo obbliga ad uno sguardo sensibile rivolto sicuramente alla genuinità del prodotto finale e alla sua bontà ma che non si limita alla sola sicurezza.

I vantaggi del biologico

Un beneficio per tre grandi categorie:

  • Ambiente: non vengono usati OGM e l’agricoltura è BIOLOGICA e vive perciò della naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuovendo la biodiversità delle specie coltivate (ed allevate), escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi e degli organismi geneticamente modificati (OGM).
  • Animali: riduzione drastica dell’uso di antibiotici (i trattamenti farmacologici sono rigidamente controllati e ridotti) e spazi maggiori dove far pascolare le bovine per rispettare il benessere animale in allevamento.
  • Consumatore: massima garanzia di filiera e nessun utilizzo di conservanti.

 

Customer experience, le soluzioni Retex per un piacevole shopper journey

Come soddisfare la customer experience?
Che ruolo possono giocare retailer e ristoratori nel gestire l’intero ciclo d’acquisto? Quanto conta
la tecnologia e l’esperienza digitale nella progettazione dei format retail?

Se ne è parlato nell’incontro organizzato da Retex, gruppo italiano specializzato a livello internazionale nell’innovazione di punti vendita fisici e digitali per dibattere della food and beverage rEvolution.

Protagonisti dell’evento – sponsorizzato da Epson – alcuni dei più importanti rappresentanti del settore: Luca D’Alba, Direttore Marketing ed Acquisti Autogrill, Alessandro Sampaoli, Chief Operating Officer di Panino Giusto, Marco Airoldi, Vicepresidente Esecutivo di Rossopomodoro e Fausto Caprini, Amministratore Delegato di Retex.

Fausto Caprini

E proprio l’AD di Retex ha spiegato: “Le soluzioni su cui investiamo contribuiscono a creare notevoli vantaggi per retailer e clienti: una riduzione delle code in cassa e del tempo di attesa per il cliente, riduzione degli errori al momento dell’inserimento dell’ordine da parte dell’operatore di cassa, incremento dell’efficacia del lavoro degli operatori di cassa, miglioramento generale della customer experience. Questo comporta un migliore engagement tra brand e cliente ed un incremento delle vendite”.

Tre oggi gli asset di sviluppo di Retex: l’home delivery, l’interactive Kiosk e il self Ordering

1. Consegna a domicilio
Che si acquisti via smartphone o web, gioca un ruolo chiave l’integrazione con i sistemi di check
out, la gestione in loco degli ordini e dei pagamenti da portali di consegna a domicilio.
L’obiettivo delle soluzioni targate Retex è quello di integrare in un’unica piattaforma tutti gli ordini
effettuati dai clienti sulle diverse piattaforme di food delivery, quali ad es. Foodora, Glovo, Uber
eats, Mi piaace e Deliveroo, tramite API (Interfaccia di programmazione di un’applicazione)self
Ordering.

2. Interactive Kiosk
Gli Interactive Kiosk permettono di fornire al cliente un’esperienza interattiva e nuova.
Un’interfaccia grafica guida il cliente nelle sue scelte, consigliando articoli e dando informazioni
precise sui prodotti, assicurando un’esperienza senza stress e abbattendo drasticamente code e
attese.
Il vantaggio per il retailer è di poter assorbire i flussi nelle ore di punta e le conseguenti code in
cassa.

3. Self ordering
Retex propone la propria soluzione di “Self Ordering”: il cliente può ordinare direttamente dal
tavolo tramite web app o app mobile. Si può scannerizzare un QR code, accedere al menu digitale
ed effettuare l’ordine, subito inoltrato all’area di preparazione predisposta.
Grazie all’integrazione con i sistemi di cassa (quali per es. Oracle Simphony), il cliente può
chiedere il conto e pagare senza spostarsi. Il gaming è un ulteriore alleato; tramite app il cliente
ha a disposizione diversi giochi da poter utilizzare per intrattenersi mentre attende il proprio
ordine.
I benefici: una notevole riduzione dei tempi di ordine e di pagamento e un migliore engagement
del cliente. Inoltre, il “cross selling” indotto dalle attività promozionali sull’app consente di
incentivare le vendite.

Aldi lancia RegionAldi, una “video sfida” ai fornelli moderata da Alessandro Borghese

ALDI lancia un progetto ad hoc, dedicato alla cucina italiana: RegionALDI, una serie di video pillole, che dal 25 giugno racconteranno le regioni d’Italia e le loro tradizioni culinarie.

Il tema sarà quello di una sfida ai fornelli che, grazie all’intervento di Chef Alessandro Borghese, trasformerà questo confronto in un incontro di ispirazioni e sapori.

“Tante regioni diverse, ricette tutte nuove per metterle d’accordo” è il claim che riassume in pieno l’anima dell’attività. Nel corso delle puntate, infatti, Chef Borghese ospiterà nella sua cucina due sfidanti provenienti da regioni e tradizioni culinarie diverse. Utilizzando i prodotti delle linee a marchio ALDI “Regione che vai” e “I Colori del Sapore”, lo Chef creerà insieme ai suoi due aiutanti un’inedita “ricetta tipica”, che nascerà dall’unione dei due piatti più rappresentativi delle regioni coinvolte. Una nuova tradizione, capace di soddisfare entrambi gli ospiti e di superare le loro rivalità ai fornelli.

Le ricette saranno realizzate unicamente con prodotti ALDI che celebrano il gusto e la qualità degli ingredienti italiani. “Regione che vai” è la linea interamente dedicata a prodotti di provenienza locale e regionale. La linea “I Colori del Sapore” porta in tavola tutta la freschezza della frutta e della verdura d’origine nazionale e la qualità delle materie prime italiane.

 

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