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Dolce. La dieta globale si conferma sempre più “zuccherosa”. Bevande in primis

Dolce, specialmente per quanto riguarda le bevande. Ecco la direzione in cui evolve la dieta globale, secondo una nuova ricerca condotta dai ricercatori della City University London (Regno Unito) e della University of North Carolina (USA).
Lo studio, pubblicato sulla rivista medica Lancet Diabetes & Endocrinology ha rivelato che il consumo di bevande zuccherate è in forte aumento nei paesi a basso e medio reddito, mentre sta calando nelle regioni a reddito elevato.
Tuttavia, il calo nei paesi più abbienti si è verificato in concomitanza con l’aumento del consumo di bevande energetiche e sportive.
La Germania consuma il maggior numero di bevande zuccherate pro capite in Europa ed è al sesto posto a livello mondiale, superando Regno Unito (29°), Francia (34°) e Italia (37°).
Secondo i dati relativi al 2014, in una lista di 54 paesi su tutto il globo, il Cile è in testa alla classifica per il numero di calorie a testa vendute quotidianamente in bevande zuccherate.
Il Messico si trova al secondo posto e gli Stati Uniti al terzo, lasciando la loro posizione di maggior consumatore al mondo che hanno mantenuto nel corso degli ultimi 15 anni.
Consumi in controtendenza, invece, nel nostro Paese: in Italia, infatti, il consumo di bevande zuccherate è sceso da 55,47 chilocalorie a testa al giorno nel 2009 a 49,48 chilocalorie nel 2014.
Anche il consumo di bevande energetiche e sportive è leggermente calato in Italia, passando da 1,83 chilocalorie a testa al giorno nel 2009 a 1,65 chilocalorie nel 2014.

I Paesi più”dolci”
L’analisi mostra che le quattro regioni con il più alto consumo di bevande zuccherate sono l’America del Nord, l’America Latina, l’Australasia e l’Europa Occidentale.
Il consumo sta precipitosamente aumentando in paesi a basso e medio reddito in America Latina, Caraibi, Africa, Medio Oriente, Asia e Oceania, dove urge un’azione immediata. Mentre sembra essere in calo nei paesi in cui sono state introdotte delle tasse mirate, inclusi Messico, Francia, Finlandia e Ungheria.

In assenza di un intervento da parte dei governi, i ricercatori prevedono che il consumo aumenterà nel resto del mondo e si avvicinerà alla situazione statunitense, dove il 68% dei cibi e delle bevande confezionati contiene dolcificanti calorici.
Il nuovo studio riunisce le prove degli effetti negativi che le bevande zuccherate possono avere sulla salute, confermando la loro connessione a problemi quali il sovrappeso e il diabete.
Comunque i ricercatori spiegano che c’è una mancanza di consenso sugli effetti che le bevande con dolcificanti a basso contenuto calorico e i succhi di frutta possono avere sulla salute.

Caviale romantico: per San Valentino Cavalier Caviar Club lancia una limited edition

Caviale romantico? in vista di San Valentino 2016, è  questa la proposta di Cavalier Caviar Club, il nuovo marchio premium presente nei migliori stores e supermercati nazionale e internazionali e nella grande distribuzione. Cavalier, sinonimo di maestria e artigianalità, porta con sé la sua italica passione, gentilezza e audacia all’interno di un club di eccellenze nel quale il caviale fa da stella polare, come punto di un’eccellenza frutto di lavoro e attenzione costante. Sotto la linea Cavalier Caviar Club sono presenti anche pregiati affumicati come storione, salmone, tonno, pesce spada, trota.

Per la festa degli innamorati viene dunque lanciata una limited edition (Prezzo consigliato al pubblico 19.50 €): del peso di 20 grammi per un piccolo momento gastronomico di puro piacere.

Le origini del prodotto

Il caviale Pacific Classic si ottiene dallo Storione Bianco (A. Transmontanus), uno dei più grandi al mondo, e le sue uova, di buona consistenza, sono di color grigio scuro e di grande diametro (2.8-3 mm). Caratteristica principale è il delicato sapore fruttato e l’irresistibile fragranza. Occorrono mediamente 11 anni di attesa per ottenere questo caviale prodotto in allevamenti sostenibili a Calvisano, in provincia di Brescia.

Consigli e abbinamenti

Per gustarlo al meglio, serve conoscere pochi ma essenziali elementi.

  • Il caviale va conservato sempre fresco, in frigorifero (tra -2°C e +2°C) sino al momento di servirlo mediante l’utilizzo di una vaschetta o di una coppa in cristallo immersa nel ghiaccio tritato.
  • Il caviale non va mai toccato con un oggetto metallico in quanto potrebbe alternarne i sapori: meglio preferire un cucchiaio in madreperla o in osso.
  • Il più classico dei rituali prevede che il caviale venga poggiato sul dorso della mano, fra pollice e indice, e degustato naturalmente, senza alcun accompagnamento particolare. La mano è fondamentale per trasferire la quantità giusta di calore consentendo al caviale di sprigionare meglio l’aroma e il sapore. In questo modo è possibile cogliere tutta l’essenza di questo cibo antico ma ancora tutto da scoprire.

Per quanto riguarda gli abbinamenti gastronomici, il più prezioso degli alimenti viene spesso associato a cibi meno lussuosi come uova sode, panna acida, erba cipollina, o burro non salato. In alternativa, è possibile accostarlo a cibi contenenti amidi leggeri quali patate e pasta.

Spaghetti al Caviale

Una semplice purea di patate ad esempio, può essere un piatto raffinato e delicato che permette di gustare al meglio le qualità del caviale. La purea va servita leggermente intiepidita, mentre il caviale deve essere servito a parte, in modo da non entrare in contatto con il calore della pietanza e da conservare intatta la sua fragranza.

Gli spaghetti al caviale sono uno dei piatti-culto di Gualtiero Marchesi che brilla per semplicità e nettezza dei sapori. Gli spaghetti, cotti al dente e raffreddati in acqua corrente, vanno conditi con extravergine e sale. Infine si aggiunge una piccola quantità di erba cipollina e scalogno tritato.

Si consiglia, infine, di accompagnare il tutto con bollicine pregiate o della vodka ghiacciata.

 

 

 

 

Sports and breakfast, perfect combination for 18 million Italians according to Doxa/AIDEPI

Only until a short time ago it was a bizarre custom practised by professionals or Nordic peoples with the fitness bug, but now sport in the morning, before going to work, is also a reality in our country, involving as many as one in three Italians (35% of the population, equal to 18 million people) at least once a week and 2 out of 10 (11 million people) almost every day. Among these, 9 out of 10 Italians do not renounce breakfast, with 54% preferring to have it before their sports activity, 30% after, 9% that have their real breakfast before and then eat something also after their physical activities, and only 7% does not have breakfast either before or after sport. These are the results of the survey “Italian and sport in the morning. What’s the role of breakfast?” carried out by the DOXA AIDEPI (Association of Italian Confectionery and Pasta Industries) Observatory, “I start well” which photographed how the first meal of the day takes place within the morning sports activities of Italians.

Biscuits, rusks (with jam or chocolate spread), cereals, croissants, fruit, accompanied by coffee, milk or cappuccino, constitute the breakfast of 86% of morning sports enthusiasts, who do not change the choice of food to be brought to the table and also do not increase or decrease the portions.

Men over 50 outdoors women in the gym

The survey also prepares the identikit of the sports maniac: men over 50 practice sport daily. 22% of our countrymen, on the other hand, practice sport 3 to 6 times a week, and women, on the other hand, have an average of 1-2 times a week. North East and Central Italy are the most “sporty” geographical areas of Italy.

The place is also important and determines another watershed, in this case in terms of gender. The Doxa/AIDEPI survey shows in fact that the places most frequented by sports enthusiasts in the morning are open areas (66%), while 25% do indoor sports (gym or swimming pool) and 9% practice it at home using household equipment or by doing floor exercises. However, parks, gardens, sports fields, running tracks and roads are more frequented by men (79%) than women (53%) which more often choose the sports facilities (36% versus 14% of men) or their home (11% versus 7% of men). In general, young people prefer sports facilities (39%) while those over 50 outdoor sport (71%).

Really flattering numbers until you discover that with our 96 days a year compared to a European average of 108 days, we are in the second to last position in the ranking of the practice of physical activity, behind Great Britain, France, Germany, Spain, and Sweden. The United States, on their part, dedicate over 135 days a year to fitness.

The role of technology and social dynamics has now become dominant: if breakfast “gathers” 82 thousand photos on Instagram, becoming the most photographed meal after dinner, sport now seems unable to do without apps and wearable devices to record morning feats. And in fact apps dedicated to fitness exceeded 100,000 units in 2014, more than double compared to those available two and a half years ago.

TUTTOFOOD: thoughts turn to 2017. And it has already happened

TUTTOFOOD 2017:  a year and a half from the next edition, the many big industry names, the main Italian production regions, as well as important agrifood associations, as well as international companies and collectives are confirmed.

To date, in fact, more than a third of the exhibition area occupied in 2015 has already been booked, a situation identical to that achieved at the same date of the last edition.

The initial feedback of this 2016 – underlines Corrado Peraboni, Managing Director of Fiera Milano – confirms that TUTTOFOOD has been able to fully exploit the impetus of EXPO in a longer-term perspective. The new resources coming from the capital increase allow us to further strengthen activities aimed at increasing the internationalisation of our business, exploiting the Made in Italy appeal.

Our portfolio – concluded Peraboni – includes leading events in sectors in which Italy is the worldwide benchmark. The growing internationalisation is for us an essential step to also contribute in the coming decades to the further development of the exhibition system and the economy as a whole”.

The 2017 edition

The adhesion of companies in the TUTTOFOOD project is also related to the many innovations of the 2017 edition, which will see the inclusion of two new product sectors, with the development of the presence in the fruit and vegetable sector, started in 2015 with the first edition of Fruit Innovation, and which will complete the event with the industry’s products; and with the other big first, TUTTOHEALTH / Nutrition Space. Thanks to the agreement signed between Fiera Milano and Akesios, a company specializing in the organization of medical-scientific conferences and congresses, TUTTOFOOD 2017 will in fact be expanded, in addition to a dedicated exhibition area, with a conference programme that will constitute an opportunity for knowledge and sharing, involving new players, such as doctors, nutritionists, dietitians, wellness operators, personal trainers and pharmacists thanks to an agenda of great scientific rigour. A partnership that reinforces the role of TUTTOFOOD as the international nerve centre for the debate on nutrition and health, as well as an irreplaceable business platform.

Within the scope of the traditional sectors, PASTA ITALIA, which stems from the Fiera Milano partnership with AIDEPI, the Association of Italian Confectionery and Pasta Industries, is gathering much consensus.

Also the adhesions of all the other sectors of TUTTOFOOD are growing: from dairy to grocery companies, from the oil sector – with the significant confirmation of Unaprol – to the green economy, from the meat and sausage sector – with the confirmation, thanks to ASSICA, of the main Italian industry players – to the confectionery, thanks again to the partnership with AIDEPI, fish and beverage sectors.

And a new project will ensure the growth of TUTTOFROZEN, the area dedicated to frozen foods, developed together with UNAS, to present a method of food preservation that combines freshness and naturalness with convenience, increasingly demanded by consumer lifestyles

New in the next edition is also the international road show of TUTTOFOOD, organized in collaboration with ITA-Ice, which with several stages will be in and outside Europe in 2016 and 2017.

 

Coop: sempre più attenzione all’origine dei prodotti e al loro contenuto valoriale

“3 miliardi di euro di fatturato e una quota di mercato del 30%: numeri veramente importanti quelli registrati dal prodotto Coop e presentati nel corso di Marca 2016. E in linea con gli scenari delineati da Iri sulla Mdd, le linee più performanti sono quelle ad elevato contenuto valoriale come la Fior Fiore (l’eccellenza gastronomica), la Vivi Verde (il biologico) e la Bene.sì (i prodotti salutistici).

“Sostanzialmente – spiega Roberto Nanni, responsabile strategia prodotto a marchio Coop – abbiamo registrato una tenuta del fatturato e contemporaneamente per effetto della campagna convenienza “Prezzi Bassi Sempre” abbiamo ottenuto un significativo incremento a volume senza mai far venire meno la componente per noi irrinunciabile della qualità del nostro prodotto a marchio”.

Gli impegni per il 2016

Riguardo a questo fronte, Coop ha dichiarato di voler estendere il progetto “Origini Materie Prime” che permette ai consumatori in tempo reale, attraverso un semplice link al sito dedicato, di scoprire da dove provengono le principali materie che compongono quel prodotto ripercorrendo a ritroso la filiera, dalla tavola al campo. L’idea che ne sta alla base è che bisogna andare oltre all’indicazione del produttore e unica in Italia e in Europa Coop ha attivato questo progetto di informazione già da due anni. Accanto “al dove si produce”, bisogna poi sempre indicare anche “il come”: l’origine è un’informazione utile, ma altrettanto importanti sono le garanzie sulle modalità produttive, sui controlli, sulle caratteristiche di sicurezza e qualità dei prodotti. Tutti campi valoriali su cui Coop è da sempre fortemente impegnata e su cui continuerà a svolgere un’azione di costante presidio.

TUTTOFOOD: il pensiero corre al 2017. Ed è già successo

TUTTOFOOD 2017:  a un anno e mezzo dalla prossima edizione si riconfermano i numerosi grandi nomi del settore, delle principali regioni produttive italiane, nonché di rilevanti associazioni dell’agroalimentare oltre che di aziende e collettive internazionali.

A oggi, infatti, è già stato prenotato oltre un terzo della superficie espositiva occupata nel 2015, una situazione identica a quella raggiunta a pari data della passata edizione. E questo, è bene sottolinearlo,  pur non essendoci più la concomitanza con EXPO: è dunque evidente il ruolo centrale assunto nel panorama europeo dalla rassegna milanese. In aumento, inoltre, la partecipazione di produttori internazionali, che – anche grazie all’Expo – associano ormai il food a Milano.

Una crescita costante che pone TUTTOFOOD in prima linea nella strategia del Gruppo Fiera Milano, che punta in maniera sempre più decisa a rafforzare la leadership delle manifestazioni direttamente organizzate con elevato potenziale di crescita, aumentando la penetrazione dei settori presidiati e la crescita internazionale.

La strategia riceverà nuova linfa anche dall’aumento di capitale che Fiera Milano Spa ha offerto in opzione agli azionisti per un controvalore di 66,8 milioni di euro, che consentiranno di ampliare i progetti di incoming buyer, comunicazione all’estero, workshop ed eventi e che incrementeranno l’affluenza di qualificati visitatori, in particolare internazionali.

“I primi riscontri di questo 2016 – sottolinea Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milanoci confermano che TUTTOFOOD ha saputo valorizzare al meglio il volano di EXPO in un’ottica a lungo termine. Le nuove risorse provenienti dall’aumento di capitale ci permettono di rafforzare ulteriormente le azioni dirette alla crescita dell’internazionalizzazione del nostro business, valorizzando l’appeal del Made in Italy.”

“Nel nostro portafoglio – ha concluso Peraboni – spiccano appuntamenti leader in settori dove l’Italia è il riferimento mondiale. La crescente internazionalizzazione è per noi un passaggio indispensabile per contribuire anche nei prossimi decenni all’ulteriore sviluppo del sistema fieristico e dell’intera economia”.

L’edizione 2017

L’adesione delle aziende al progetto TUTTOFOOD è da collegare anche alle molte novità dell’edizione 2017, che vedrà l’inserimento di due nuovi settori merceologici, con lo sviluppo della presenza nel comparto ortofrutticolo, avviata nel 2015 con la prima edizione di Fruit Innovation, e che completerà la manifestazione con i prodotti della filiera; e con l’altra grande première TUTTOHEALTH / Spazio Nutrizione. Grazie all’accordo siglato tra Fiera Milano e Akesios, società specializzata nell’organizzazione di convegni e congressi medico-scientifici, TUTTOFOOD 2017 si arricchirà infatti, oltre che di un’area espositiva dedicata, di un programma di convegni che si fa momento di conoscenza e condivisione coinvolgendo nuove figure come medici, nutrizionisti, dietisti, operatori del benessere, personal trainer e dei farmacisti grazie a un’agenda di grande rigore scientifico. Partnership che rafforza il ruolo di TUTTOFOOD come centro nevralgico internazionale per il dibatto su nutrizione e salute, oltre che insostituibile piattaforma di business.

Nell’ambito dei settori tradizionali, sta raccogliendo molto consenso PASTA ITALIA, che nasce dalla partnership di Fiera Milano con AIDEPI, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, che ha scelto TUTTOFOOD come manifestazione di riferimento per promuovere a livello internazionale il valore della pasta nella dieta mediterranea.

In crescita anche le adesioni a tutti gli altri settori di TUTTOFOOD: dalle imprese del lattiero-caseario al grocery, dal settore oleario – con la grande riconferma di Unaprol – a quello del green, dal settore carne e salumi – con la riconferma grazie ad ASSICA dei principali attori italiani del comparto – al dolciario grazie ancora alla partnership con AIDEPI, all’ittico, al beverage.

E un nuovo progetto garantirà la crescita di TUTTOFROZEN, l’area riservata al surgelato, sviluppata insieme ad UNAS, per presentare una modalità di conservare gli alimenti che coniuga la freschezza e la naturalità con la comodità, sempre più richiesta dagli stili di vita dei consumatori.

Novità della prossima edizione è anche il road show internazionale di TUTTOFOOD, organizzato in collaborazione con ITA-Ice, che con diverse tappe toccherà Europa ed Extra Europa nel 2016 e 2017.

Evoluzione costante: ecco il segreto che ha portato TUTTOFOOD, in sole 5 edizioni, alla terza posizione tra le fiere agroalimentari B2B in Europa e di gran lunga al primo posto in Italia. Un primato fatto dalla qualità del business prima ancora che dai (grandi) numeri. Lo conferma anche il parere degli operatori, praticamente all’unanimità: ben il 94% degli espositori è soddisfatto della qualità dei visitatori allo stand, l’88% dell’affluenza e l’86% dei contatti generati.

Compasso d’oro ai pesci d’alta classe di SCANDIA

Ben due NOMINATION all’ADI Compasso d’Oro International Award 2015: una soddisfazione non da poco quella di COAM, azienda con sede a Morbegno, in Valtellina, che da oltre cinquant’anni produce e commercializza, col marchio SCANDIA, prodotti ittici di qualità.

Lo scorso dicembre, nella Sala d’Onore della Triennale di Milano, due prodotti del prestigioso marchio Scandia hanno ricevuto l’ambito riconoscimento dedicato al tema “Design for Food and Nutrition”, rilasciato dall’Associazione per il Design Industriale, il più antico (istituito nel 1954) e autorevole premio mondiale dedicato al design industriale.

“I Marinati” e “Red Strip” sono i due prodotti SCANDIA entrati nel prestigioso Catalogo ADI: “I Marinati”, Collezione prodotti ittici, designer Timetocomm, nella categoria “Design dei processi di trasformazione”; “Red Strip”, Tranci e confezione di salmone, designer G2 Graphic Studio, nella categoria “Design per l’imballaggio degli alimenti”.

Spada_v4_newpathDe “I Marinati” è stata premiata l’innovativa tecnica di marinatura a secco sottovuoto, in grado di aromatizzare il prodotto senza aggredirlo, rispettando appieno le caratteristiche organolettiche del pesce. Il confezionamento in vaschette da 100 grammi in atmosfera protettiva preserva al meglio tutta la freschezza del prodotto, come se fosse affettato al momento.

“Red Strip” è la novità Scandia che arricchisce la gamma del Salmone Selvaggio Red King o Reale: solo cuore di filetto affumicato con una speciale miscela di legni pregiati. L’innovativo pack consente di portare a casa solo il meglio del più pregiato salmone al mondo, oltre ad invitare alla degustazione del salmone in un modo nuovo: affettandolo verticalmente e seguendo la naturale venatura del pesce per una maggiore morbidezza e dolcezza al palato. Tranci sottovuoto dal peso variabile fra 150 e 200 grammi.

L’edizione 2015

Nel 2015 la kermesse ha assunto un carattere internazionale, dove “il Compasso d’Oro – ha spiegato Luciano Galimberti, presidente ADI – non poteva non affrontare il confronto tra il design made in Italy e il design delle altre latitudini e culture”.

Una sfida interessante che ha coinvolto designer e produttori di tutto il mondo, invitati a presentare prodotti relativi al mondo dell’alimentazione, esaminati da una giuria di alto profilo: i designer Ron Arad, Denis Santachiara e Daniela Piscitelli, il giornalista Aurelio Magistà e i professori Livia Pomodoro e Paolo Sorcinelli.

Carnevale è servito con Dolci Fritture di Lo Conte

Carnevale all’insegna del gusto e delle preparazioni casalinghe per assecondare consumatori sempre più propensi a preparare in proprio (e tra le pareti domestiche) manicaretti e leccornie come chiacchiere,  castagnole e struffoli & Co.

Nascono così prodotti ad hoc come la nuova farina Dolci Fritture de Le Farine Magiche by Lo Conte.

Parliamo di un prodotto realizzato con una particolare combinazione di lieviti e amidi che rende ancora più croccanti e leggeri i dolci fritti. Grazie alla presenza degli amidi, infatti, le fritture assorbono meno olio risultando più leggere, gonfie e ben lievitate. Con la farina di tipo 1, inoltre, i caratteristici dolci di carnevale mantengono il sapore tradizionale di una volta e il delicato sapore agli agrumi di Sicilia rende tutto più saporito, rinvigorendo il colore dorato tipico della buona frittura.

E non basta: per soddisfare le esigenze decorative di tutti i consumatori e personalizzare i classici dolci di carnevale, immancabili i Nonpareils Misti e lo Zucchero a Velo Bucaneve Decorì.

McDonald’s presenta i packaging 2016: stylish ed ecologici

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Punta all’eco-chic McDonald’s con i nuovi packaging 2016 (dai sacchetti da asporto ai bicchieri, alle scatole per i panini). Partiti questo mese negli Stati Uniti, il nuovo look coinvolgerà nel corso dell’anno gli oltre 36mila ristoranti del colosso americano in tutto il mondo.

Evidente il tentativo di “rifarsi il look” e riavvicinare i consumatori al brand un po’ appannato e bersaglio facile negli ultimi anni delle campagne salutiste e della lotta all’obesità. Obiettivo, dichiarato: presentarsi come “un produttore di hamburger moderno e progressista”.

 

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.
Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Per lanciare la nuova “collezione” McDonald’s ha chiesto aiuto agli studenti della Miami International University of Art and Design che hanno creato, a partire dai nuovi contenitori, cannucce e bicchieri, degli “accessori moda” originali come un cappello per il sole, scarpe femminili con “speroni di cannucce” e uno zainetto, sempre di cannucce, per portarsi a casa o in ufficio il pranzo senza occupare le mani.

«McDonald’s è un marchio divertente e moderno e questo era un modo per trasformare il nostro packaging in qualcosa di artistico e dare supporto alla comunità che si esprime attraverso la moda come- ha detto Matt Biespiel, senior director of Global Marketing -. Ogni giorno 69 milioni di clienti in tutto il mondo entrano in un McDonald’s e questo nuovo packaging porterà un cambiamento evidente. Ci siamo divertiti a mettere insieme queste idee e creare pezzi giocosi per connettere il cliente con il Brand».

Per confermare il restyling, non poteva mancare l’impegno verso l’ambiente: la compagnia ha infatti dichiarato di voler produrre il 100% di contenitori di carta con materiale riciclato o da fonti certificate entro il 2020.

Per Coop nel 2016 torna la speranza, tra ripresa slow e timori. Gdo a +0,7% grazie ai freschi

Un 2016 tra ripresa e speranza, con un incremento nei consumi delle famiglie stimato nell’1,4%, l’aumento maggiore degli ultimi 10 anni: è quello che rilevano Nomisma e Ref Ricerche per il “Rapporto Coop”, con i risultati del sondaggio di inizio anno e le previsioni sui consumi 2016. In quanto a “sentiment”, pensa positivo e spera in un miglioramento più di un terzo degli italiani. Un sesto identifica il nuovo anno con il cambiamento. Resta però chi guarda nero: il 14% del campione pensa sia il timore il sentimento dominante del 2016. Fa paura però non tanto la crisi (la identifica con il 2016 solo l’8,5% degli intervistati), mentre l’idea di ripresa supera di ben dieci punti quella di rinuncia (12,2% contro il 2,6%).

 

I Millennials tirano il carro dei nuovi consumi

Per l’anno appena iniziato il 55% degli italiani non prevede cambiamenti di rilievo nelle proprie spese, ma si registra un piccolo saldo positivo tra chi vede una spesa per acquisti in crescita (17,8%) e chi la stima in calo (16,2%). I millenials e i ceti più agiati sono le categorie che prevedono di aumentare maggiormente i consumi. E dopo l’orizzonte grigio della crisi si apre la voglia di svaghi e divertimento. Il 42% pensa di riprendere a viaggiare, il 32% tornerà a divertirsi, il 20% ha intenzione di spendere di più pur di avere un cibo di qualità. Seguono a pari merito nelle intenzioni di spesa la ristrutturazione della casa e la nuova ossessione della palestra e della cura di sé (entrambe intorno al 16%).

La fotografia del rapporto Coop conferma ancora una volta però come l’Italia sia a due velocità, con le regioni centrali e il Nord Ovest ottimisti, e un Sud con prospettive di consumo ancora negative. Inoltre, la ripresa è ancora debole, se si considera che i consumi procapite nel 2016 si assesteranno, nonostante il lieve incremento dell’1,4%, sui livelli degli anni Novanta, e saranno più bassi di oltre 1700 euro rispetto al 2007 segnando un -9% rispetto a quell’anno.

 

Natale in lieve ripresa

Seppur con lievi margini, gli acquisti natalizi nel mese di dicembre nella GDO confermano l’incremento delle vendite dell’intero 2015, facendo segnare circa mezzo punto percentuale a valore in più rispetto al 2014. Nella settimana di Natale si è registrato un incremento del 3%: una dimostrazione in più di quello che già si sapeva, ovvero che gli acquisti tendano sempre più ad attestarsi last minute.

 

I consumi alimentari verso una maggior sobrietà

Bio, canali alternativi, meno calorie e più attenzione a quello che si consuma, con un focus sul free from e i prodotti locali, sono le tendenze che continueranno ad affermarsi nell’anno a venire (vd Cinque macro tendenze per l’alimentazione nel 2016. Il tutto in un quadro che vede, per gli alimentari (e l’abbigliamento) una spesa sotto la media dell’anno. Sulla scia dei temi cari a Expo, la tavola resta il luogo di sperimentazione per eccellenza; il 30% del campione dimostra un maggiore interesse per i prodotti del territorio,  il 25% sceglierà più biologico, il 21% ridurrà il consumo di carne e sarà più attento alla propria dieta. Tutto ciò però senza dimenticare l’attenzione al risparmio e la rinuncia al superfluo: il 40% degli italiani nel 2016 presterà maggiore attenzione agli sprechi alimentari e il 27% si dedicherà a cucinare a casa anche alimenti “di base” come pizza, pasta, dolci, marmellate e pane.

Ancora poco utilizzato nelle intenzioni sarà invece il ricorso all’e-commerce alimentare. Resta invece la tendenza a rivolgersi a canali alternativi come l’acquisto diretto dagli agricoltori (poco più del 20%), l’autoproduzione (“coltiverò un orto” è l’ambizione per il 14,1% del campione) e il discount come meta preferita da un altro 14%.

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In questo contesto si prevede che i fatturati della GDO rimarranno sotto la soglia dell’1% a totale assortimento, con un lieve incremento del risultato positivo registrato nel 2015.

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Nell’anno appena iniziato infatti si prevede un incremento dei prodotti freschi a peso variabile mentre resteranno negative le vendite del non food.

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Si ridurrà ancora lievemente la pressione promozionale mentre il carrello perderà ancora un piccola porzione del suo valore medio ma con un processo di progressiva decelerazione.

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