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FICO Eataly World, i numeri delle prime 5 settimane parlano in grande

FICO Eataly World: oltre 350 mila visitatori ed un fatturato di 6,4 milioni di euro, 20 corsi e tour organizzati ogni giorno, 50 eventi di intrattenimento e approfondimento, 100 pullman turistici. Queste alcune delle performance registrate nelle prime cinque settimane di attività del parco dell’agroalimentare più grande del mondo. A fine anno, si stima che FICO raggiungerà un totale di 500 mila visitatori, ed un giro d’affari di 8,5 milioni di euro.
Gli oltre 45 luoghi di ristoro, i corsi, le esperienze e i tour, le giostre multimediali e i 40 laboratori che producono le specialità gastronomiche del Belpaese, hanno operato a pieno regime e, fin dalle prime settimane, è stata molto buona la presenza sia di visitatori provenienti da fuori regione sia di turisti stranieri. Ben 17 mila i visitatori business e professionali, che hanno preso parte a iniziative, forum, congressi e meeting che si sono svolti al Centro Congressi e nelle aule didattiche. Il Parco è stato meta di circa 50 classi delle Scuole Primarie e Secondarie provenienti da tutta Italia, che hanno seguito attività didattiche e ricreative. Oltre 70 giornalisti e tour operator internazionali hanno visitato FICO dopo l’apertura.
Hanno preso il via anche le attività culturali e divulgative per il pubblico promosse dalla Fondazione FICO, che ha varato le Mediterranean Lectures: ciclo di lezioni magistrali internazionali sulla dieta mediterranea come stile di vita e modello agroalimentare sostenibile, inaugurate dall’antropologo Marino Niola. A gennaio, la Fondazione presenterà il primo programma 2018 di incontri, eventi e lezioni per adulti e studenti.
 

Il secondo wagamama italiano apre il 21 dicembre a Malpensa

Ha scelto il Terminal 1 di Milano Malpensa (VA) la catena di ristoranti di cucina pan asiatica wagamama per aprire, il 21 dicembre,  il suo secondo locale italiano. A seguito dell’accordo siglato tra Percassi Food & Beverage e SEA, lo sbarco di wagamama a Malpensa conferma l’impegno del brand nel mercato italiano. La gestione operativa del ristorante varesino resta a capo di W Italia.

Il nuovo locale wagamama, situato all’interno dell’area Airside Shengen del Terminal 1, si estenderà su 600 metri quadri per un totale di 215 coperti. Ad accogliere i clienti, uno staff di circa 60 persone, un design contemporaneo, curato con materiali naturali e la caratteristica cucina a vista all’ingresso del locale.

Sull’onda del successo ottenuto in soli pochi mesi dalla prima apertura ad Orio Center – oltre 70.000 coperti, più di 17.000 ramen e 24.000 teppanyaki serviti – wagamama porterà anche nel nuovo locale le sue specialità preparate al momento, servite in un ambiente ricercato, e accompagnate dall’iconico motto “diffondere positività dalla scodella all’anima”. Alla base la filosofia che contraddistingue il brand da oltre 25 anni, quella del “positive living” unito al “positive eating”.

Un’ampia varietà di piatti firmati wagamama sarà pronta ad accogliere i numerosi viaggiatori in partenza dal Bel Paese: dai caratteristici ramen, le ciotole di zuppa di noodles con carne o verdure, al gusto speziato dei gamberi piccanti, passando per le specialità pensate per i vegetariani, come l’insalata di tofu al chilli. Immancabile nel menù il pollo al katsu curry, uno dei piatti icona del brand: petto di pollo fritto e dorato con pangrattato, servito con salsa al katsu curry, riso e insalata. Tra le proposte ideali per colmare un semplice languorino ci sono i gyozas, i tipici ravioli giapponesi, i fagioli di soia saltati con chilli e sale e un’ampia varietà di centrifughe preparate al momento, dessert e bevande. E per i clienti più piccoli, wagamama offrirà un mini menù, una proposta ad hoc pensata per rispondere alle esigenze di tutta la famiglia.

Wagamama conta oggi oltre 180 ristoranti in 22 Paesi in tutto il mondo, e prevede di aprirne altri 20 globalmente nei prossimi 12 mesi. Il primo ristorante ha aperto a Londra nel quartiere di Bloomsbury nel 1992.

«Come pochi mesi fa per Orio Center, abbiamo dedicato la massima attenzione ad ogni dettaglio e non vediamo l’ora di partire con questa seconda avventura, aperta ai viaggiatori, che esprime l’internazionalità del brand» ha detto Maurizio Raviolo, managing director di wagamama italia.

Il brand giunge in Italia grazie all’accordo di partnership siglato a luglio 2016 da wagamama con W Italia srl – società nata dalla collaborazione tra Percassi Food & Beverage, la holding di Percassi attiva nel settore della ristorazione e Migebar srl, società di Giacomo Moncalvo e Maurizio Raviolo.

wagamama è stato insignito con numerosi premi, tra i più recenti, quelli del CGA Peach Hero e Icon Awards, prestigioso riconoscimento britannico, come “most admired company” and “best company” 2017.

Parmigiano Reggiano, con 38 medaglie è il formaggio Dop più premiato al mondo

Il Parmigiano Reggiano è il formaggio Dop più premiato al mondo: lo ha decretato la giuria del World Cheese Awards, l’Oscar dei Formaggi che si è tenuto a Londra, nel prestigioso Tobacco Dock e che ha coinvolto oltre 3 mila formaggi, provenienti da oltre 30 Paesi.

Quaranta i caseifici produttori di Parmigiano Reggiano che hanno fatto squadra e hanno partecipato insieme portando a casa un risultato da record. La Nazionale del Parmigiano Reggiano si è meritata ben 38 medaglie: 3 Supergold (miglior formaggio del tavolo), 11 medaglie d’oro, 16 d’argento, 8 di bronzo.

I tre Supergold, i riconoscimenti più prestigiosi, sono stati incassati dai caseifici San Pietro di Valestra (Reggio Emilia), 4 Madonne (Modena), La Traversetolese (Parma).

Dalla categoria oltre 30 mesi – l’unica con un’età così elevata per un formaggio – sono giunti il 50% dei riconoscimenti, mentre il restante bottino di medaglie è giunto dalle stagionature 24 e 18 mesi. E nella fase finalissima, dopo il lavoro dei 200 giudici provenienti da 15 paesi del mondo, tra i 3.001 formaggi in gara c’era anche il Parmigiano Reggiano della S. Pietro di Valestra che è stato selezionato per la finalissima, giungendo quinto assoluto.

I 40 caseifici presenti – con una selezione di 82 campioni nelle tre diverse stagionature – hanno conquistato 11 medaglie d’oro, 16 d’argento, 8 di bronzo. Dalla categoria oltre 30 mesi – l’unica con un’età così elevata per un formaggio – sono giunti il 50% dei riconoscimenti, mentre il restante bottino di medaglie è giunto dalle stagionature 24 e 18 mesi. E nella fase finalissima, dopo il lavoro dei 200 giudici provenienti da 15 paesi del mondo, tra i 3.001 formaggi in gara c’era anche il Parmigiano Reggiano della S. Pietro di Valestra che è stato selezionato per la finalissima, giungendo quinto assoluto.

 

Il medagliere della Nazionale del Parmigiano Reggiano:

3 Super Gold a: S. Pietro di Valestra (Reggio Emilia), 4 Madonne (Modena) e La Traversetolese (Parma)

Reggio Emilia:

Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro (oltre 30 mesi)

Azienda Agricola Grana d’Oro Vacche Rosse, argento (24 mesi)

Caseificio Milanello – Terre di Canossa, oro (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)

Caseificio Sociale Castellazzo, tre bronzi (18, 24, oltre 30 mesi)

Caseificio sociale Minozzo, argento (18 mesi) e bronzo (24 mesi)

Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, oro (oltre 30 mesi)

Latteria Sociale di Migliara, argento (oltre 30 mesi)

Latteria La Grande, argento (oltre 30 mesi)

Latteria Sociale Barchessone, oro (18 mesi), argento (oltre 30)

Latteria Sociale Roncadella, argento (18 mesi)

Latteria sociale San Giorgio, oro (oltre 30 mesi)

Latteria San Giovanni di Querciola, oro (oltre 30 mesi)

Latteria Sociale San Pietro – Valestra, oro (oltre 30 mesi) e supergold

 

Parma:

Caseificio aziendale Fratelli Boldini, bronzo (24 mesi)

Caseificio La Traversetolese, oro (oltre 30 mesi) e supergold

Caseificio Sociale di Urzano, oro (18 mesi)

Caseificio Sociale Palazzo, bronzo (oltre 30 mesi)

Società Agricola Giansanti, bronzo (24 mesi), argento (oltre 30)

Latteria Sociale Santo Stefano, due argenti (24 mesi e oltre 30 mesi)

 

Modena:

4 Madonne Caseificio dell’Emilia, oro (24 mesi) e supergold

Caseificio Dismano, argento (18 mesi)

Latteria di Campogalliano, argento (oltre 30 mesi)

Caseificio Razionale Novese, argento (24 mesi)

 

Mantova:

Latteria Agricola Venera Vecchia, bronzo (18 mesi), argento (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)

Latteria sociale Gonfo, argento (24 mesi), oro (oltre 30 mesi)

 

Cibo: si aprono nuovi scenari. Il Convegno Netcomm Focus Food

Cibo, scenari, prospettive, evoluzioni.

Questi i focus del convegno Netcomm Focus Food, sviluppato in collaborazione con Fiera Milano e TUTTOFOOD, per analizzare le principali tendenze in atto nel settore dell’alimentazione, tratteggiarne gli scenari futuri, ed evidenziare le opportunità per quei player che sapranno comprendere al meglio i processi in atto.

Questo appuntamento è la prima tappa di un percorso di collaborazione e approfondimenti su questo settore, che vede tra gli appuntamenti principali la prossima edizione di TUTTOFOOD, in fieramilano dal 6 al 9 maggio 2019.

Il rapporto dei consumatori con il food evolve nel tempo. “Al punto che – spiega Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – si va direttamente verso un’integrazione del digitale anche all’interno di un’esperienza di per sé molto fisica, com’è quella del cibo. La tendenza è evidente: l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management Politecnico di Milano afferma che oggi l’e-commerce legato al settore food in Italia vale 849 milioni di euro, cioè il 4% del volume totale del commercio digitale italiano. Il dato più impressionante è il tasso di crescita annuo, che evidenzia un aumento del 43% rispetto ai volumi del 2016: l’e-commerce alimentare si sta affermando sempre più nello stile di vita dei consumatori italiani, offrendo grandi opportunità di crescita ai player del settore che si dimostreranno più ricettivi nei confronti di nuovi canali e strumenti”.

 

I driver di selezione

Cosa guida i consumatori nella scelta? In primis una maggiore attenzione per la convenience, intesa come convenienza economica ma anche come rapidità – di consegna, eventualmente di preparazione, oltre che ovviamente di consumo. Altrettanto importante è la ricerca di prodotti specifici, dettata da  scelte ed esigenze alimentari, fattori che contribuiscono a creare nicchie di mercato importanti e non ancora valorizzate appieno. Strettamente collegata a queste tendenze è la ricerca di informazioni e  contenuti. Un ultimo, importante aspetto da tenere in considerazione è l’esperienzialità, quindi la valorizzazione di tutti quegli elementi che contribuiscono a rendere il pasto un momento di piacere al di là del soddisfacimento di un bisogno: si tratta di un fattore che continua a essere fondamentale nel rapporto dei consumatori con il cibo e che si arricchisce oggi di nuovi elementi caratteristici dei canali digitali. Si pensi per esempio all’abitudine, diffusa soprattutto tra i giovani, di condividere sui social media post e foto dei piatti preparati in casa o consumati al ristorante; è un fenomeno che influenza concretamente i consumi, contribuendo a creare e diffondere nuove mode.

 

Food, attore  del commercio digitale

Cresce la percentuale di e-shopper italiani che acquistano prodotti alimentari: a marzo 2017 erano il 24%, secondo l’osservatorio NetRetail. La tendenza non riguarda solo l’Italia, ma è anzi evidente su scala globale. Secondo le rilevazioni Statista, il valore del Food & Beverage in Europa ammontava a 10 miliardi di dollari nel 2016, con previsioni di crescita annue del 13%: nel 2021 il valore dell’e-commerce alimentare in Europa raggiungerà i 18 miliardi di dollari. Valori simili si riscontrano negli Stati Uniti, mentre la Cina sperimenterà una vera e propria esplosione passando dai 10,9 miliardi di dollari del 2016 a 30,3 miliardi di dollari nel 2021, con un tasso annuo medio di crescita del 23%.

Punti vendita fisici addio, dunque?

Non sembrerebbe, a patto che ci sia un’intelligente integrazione tra sfera fisica e sfera virtuale.

I player più innovativi che hanno compreso appieno quanto sta succedendo, si sono mobilitati per soddisfare i nuovi desideri espressi dai clienti. L’integrazione del digitale aprirà nuovi scenari anche per la filiera del mondo Food & Grocery, consentendo ai player B2B di offrire alle aziende clienti gli stessi vantaggi in termini di flessibilità, varietà dell’offerta, ricchezza di informazioni e innovazione.

La trasformazione dello scenario e le nuove priorità delle aziende

L’intero settore è quindi attraversato da profonde trasformazioni che costituiscono una sfida epocale per le imprese del settore; Netcomm e Fiera Milano con TUTTOFOOD, intendono approfondire e monitorare nei prossimi appuntamenti l’evoluzione di questo mercato facilitando il dialogo e il confronto tra la filiera digitale e il sistema Food Italia.

Le aziende devono, quindi attuare nuove strategie, che tengano conto degli elementi caratteristici di questo nuovo scenario:

  • I comportamenti di consumo stanno cambiando rapidamente, facilitando l’avvento di nuovi modelli di business e nuovi player;
  • Il cambiamento attraversa tutto il settore: dal marketing alle operation, dalla distribuzione al merchandising;
  • La complementarietà tra online e offline può aumentare l’engagement del cliente e le vendite multicanale;
  • Mobile, localizzazione e nuovo retail stanno ridisegnando il customer journey;
  • Lo scenario competitivo si fa sempre più complesso e la filiera si trasforma;
  • È necessario lavorare sui fattori chiave della scelta del negozio on/offline: prezzo, qualità, convenienza, selezione, esperienza;
  • I dati devono essere alla base delle strategie di unified commerce delle imprese.

 

 

 

TUTTOFOOD 2019, un palinsesto ricco di innovazioni e di partnership di valore

TUTTOFOOD 2019: più di un anno e mezzo all’alba. Ma sono già più di 250 le aziende le aziende italiane e internazionali che hanno già confermato la loro presenza, per un parziale di oltre 11.000 mq occupati. E altre sono in lista di attesa per confermare la propria partecipazione alla fiera.

Carte in regola, dunque, per consolidare il ruolo di manifestazione agroalimentare internazionale più importante d’Italia, che la biennale milanese del food&beverage si è conquistata in sole sei edizioni, chiudendo quest’anno con numeri record: 80.146 i visitatori professionali, certificati (+2,5%), il 23% dei quali esteri da 141 Paesi, e più di 2.850 espositori dall’Italia e dall’estero.

La prossima edizione (fieramilano dal 6 al 9 maggio 2019) si annuncia ricca di innovazioni. A partire da un layout espositivo totalmente rinnovato, nel quale il confine tra espositori italiani ed esteri verrà superato in favore di una compresenza nei diversi settori merceologici, affiancati da un affondo sulle rispettive territorialità grazie alle aree TUTTOREGIONAL e TUTTOWORLD.

Sono 16 i settori verticali confermati, sui quali sono previsti numerosi approfondimenti:

TUTTODAIRY, TUTTOMEAT, TUTTOFROZEN, TUTTOSWEET, TUTTOPASTA, TUTTOBAKERY, TUTTOGROCERY, TUTTODELI, TUTTOOIL, TUTTOGREEN, TUTTOREGIONAL, TUTTOWORLD, FRUIT&VEG INNOVATION, TUTTOSEAFOOD, TUTTODRINK, TUTTOHEALTH.

Un’attenzione particolare sarà  inoltre, rivolta all’autenticità e alla protezione dei marchi e delle denominazioni di origine.

International Excellence

Per incrementare ulteriormente il livello della rappresentatività internazionale, ecco un’altra grande novità di TUTTOFOOD 2019, un progetto che si basa su una rigorosa selezione di sole eccellenze agroalimentari. Per ciascun settore è previsto un Paese Ospite – dall’Italia per la pasta alla Francia per i formaggi, dalle birre tedesche all’ittico spagnolo – che riunisce le “specialità” in otto “strade del gusto” dove dialogheranno con il meglio del Made in Italy agroalimentare.

In parallelo sono previste attività per incrementare la presenza in manifestazione di buyer italiani e internazionali e di operatori professionali provenienti dai principali Paesi e dai mercati più dinamici. I Paesi focus della prossima edizione saranno Cina, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e USA.

Le partnership

A rafforzare sempre più la manifestazione come hub dell’agroalimentare in tutte le sue declinazioni, si consolidano inoltre le autorevoli partnership siglate da Fiera Milano.

Tra queste spicca l’alleanza con Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, riconfermata fino al 2021 e intensificata con una cadenza annuale degli eventi: si aggiunge infatti da oggi il Netcomm Focus Food, l’appuntamento che mira a diventare punto di riferimento per la trasformazione digitale e l’e-commerce delle aziende del food&beverage.

Sempre annuale è anche l’appuntamento con Seeds & Chips, il Global Food Innovation Summit focalizzato su temi quali l’impatto delle tecnologie sulle filiere, che nel 2019 tornerà a essere inserito nel contesto della manifestazione mentre nel 2018 si terrà a fieramilanocity dal 7 al 10 maggio 2018, in concomitanza con Milano Food City e a cui prenderà parte John Kerry, ex Segretario degli Stati Uniti d’America.

A Milano Food City, la settimana del cibo di qualità che coinvolge tutta la città dal 7 al 13 maggio, gli espositori di TUTTOFOOD condividono il meglio dei loro prodotti con foodies, cittadini e turisti in una miriade di eventi coinvolgenti, dalle degustazioni agli show-cooking ai momenti per le famiglie. Nel 2018 Milano Food City, nata da un’idea originaria di TUTTOFOOD, sarà inserita nel programma annuale di “settimane-evento” di YESMILANO, ricevendone un ulteriore traino promozionale.

 

Per informazioni sempre aggiornate: www.tuttofood.it, @TuttoFoodMilano.

Sapori d’Italia, la Coop svizzera lancia un nuovo format per i prodotti made in Italy

Un angolo d’Italia in un supermercato svizzero: vuole essere questo Sapori d’Italia, i nuovo format di 200 metri quadri lanciato dalla Coop elvetica nella stazione di Aarau, dove la focaccia viene sfornata sul posto, i cornetti al cioccolato e l’espresso preparato con la macchina originale Cimbali 

La cucina italiana è una delle più apprezzate in Svizzera. Da qui la decisione di pensare a un punto vendita interamente dedicato alle specialità di casa nostra.

«Abbiamo voluto creare un negozio di autentiche specialità italiane. Per farlo ci siamo confrontati con i nostri fornitori, produttori e partner commerciali in Italia. Con Sapori d’Italia siamo ora in grado di offrire ai nostri clienti un assortimento delle più apprezzate specialità del Bel paese e altri prodotti di uso quotidiano» spiega il presidente della Direzione generale di Coop Joos Sutter.

Tra le proposte peperoncini ripieni di formaggio fresco perfetti come antipasto, pasta in tutte le sue declinazioni, focacce appena sfornate e, per concludere, specialità stagionali come il panettone. Ma anche chinotto, focaccia, mortadella, a richiamare le vacanze trascorse sulla costiera amalfitana, all’isola d’Elba o sul lago di Garda.

Nell’ortofrutta ci sono prodotti tipici italiani, come i fichi d’India dalla Sicilia, ma anche frutta e verdura a chilometro zero svizzera.

 

Dalla focaccia al caffè
L’impasto per focaccia realizzato esclusivamente per Sapori d’Italia acquisisce un particolare aroma grazie alle 24 ore di lievitazione. Le focacce vengono quindi cotte in negozio e arricchite con rucola, prosciutto di Parma appena tagliato o mozzarella. Non mancano gli antipasti, le insalate e i prodotti di pasticceria quali cannoli, amaretti, cantuccini e brutti e buoni. Sapori d’Italia offre inoltre un’ampia scelta di vini italiani e bibite tipiche come la gazzosa, nonché pasta, risotti, sughi e olio d’oliva.

Occhi puntati anche su un’altra eccellenza made in Italy che ha fatto il giro del mondo: il caffè. Per garantire il massimo del gusto, i grani di caffè vengono torrefatti direttamente in negozio. Solo se i grani vengono tostati appena prima della macinatura, infatti, possono sprigionare al meglio i loro circa 800 aromi diversi. Grazie all’abilità del barista e alla macchina originale Cimbali, i grani si trasformano quindi in un meraviglioso ristretto, espresso, cappuccino o latte macchiato. Il negozio dispone di circa 20 posti a sedere dove i clienti possono gustare il caffè e le altre specialità direttamente in loco.

Dalla scienza alla trasparenza, cinque tendenze food per il 2018

Le tendenze alimentari sono in continua evoluzione, spinte dalle mode nate sui social, da chef creativi e da programmi e nuovi prodotti. Ogni anno puntuale arriva una classifica dei trend e questo di Mintel è la prima della lista per il 2018. Ecco come mangeremo, o cosa sarà nei nostri pensieri il prossimo anno in fatto di cibo secondo la società di ricerche americana.
Niente si rivoluzionario, ma piuttosto aggiustamenti di filoni già presenti da alcuni anni. Come la tracciabilità e la trasparenza, a qualsiasi livello di prezzo. L’alimentazione oggi più che mai è percepita non come semplice necessità nutritiva, ma come un mezzo per assolvere alle proprie necessità fisiche ma anche emozionali e psicologiche. E, se si cerca l’emozione, le consistenze particolari certamente risvegliano interesse. Sullo sfondo, la crisi alimentare prospettata da un aumento della popolazione mondiale e dal continuo prosciugamento delle risorse del pianeta che si cercherà di contrastare ingegnerizzando l’agricoltura e trasferendo in laboratorio la produzione di certi alimenti a bassa sostenibilità, prima fra tutte la carne. Sul fronte della distribuzione, la proliferazione dei canali di vendita alimentari porterà a un aumenta della personalizzazione di prodotto.
Ecco i 5 trend del 2018 secondo Mintel.

 

Trasparenza totale
Aumenta la diffidenza del consumatore che sempre più chiede rassicurazioni non solo sulla provenienza di un alimento e sula sua salubrità ma anche sulla sostenibilità dell’intero processo, cui si chiede una sorta di “patentino etico”. “La prossima onda dell’etichetta pulita sfiderà i produttori e i distributori a democratizzare la trasparenza e la tracciabilità in modo che i prodotti siano accessibili a tutti i consumatori, indipendentemente dal loro reddito”.

 

Pratiche alimentari autoimposte

La vita è sempre più frenetica e stressante, e l’alimentazione diventa il luogo dove trovare un bilanciamento e un equilibrio. Da qui una serie di prescrizioni anche auto imposte e la ricerca di cibo e bevande che incontrino il proprio desiderio di positività, da incorporare nella propria e sempre più personale definizione di benessere e salute.

 

Nuove Sensazioni

Secondo Mintel, “le consistenze sono il più recente strumento per coinvolgere i sensi e assicurare esperienze degne di essere vissute”.
Il 2018 sarà l’anno delle consistenze inaspettate che donano suoni, sensazioni e soddisfazione nuove. Una vera e propria “ricerca di esperienze reali” specie da parte delle generazioni più giovani, “che cercano connessioni con il mondo reale, e anche momenti da condividere sia di persona sia online”.

 

Trattamento preferenziale
La personalizzazione è già qui, portata dalla diffusione della spesa online e dalle opportunità tecnologiche che offre, dalle promozioni mirate ai servizi di abbonamento e di riordino automatico. Le opportunità per le insegne sono molteplici: “la tecnologia può portare a raggiungere nuovi livelli di efficienza, ma anche a creare prodotti suggerendo combinazioni e accostamenti e, in ultima istanza, a rendere la spesa ancora più semplice e immediata, efficiente e conveniente che mai”.

 

Il ruolo della scienza

Una rivoluzione tecnologica sta investendo (anche) la filiera agroalimentare, con nuove aziende che sperimento la produzione in laboratorio anziché nei campi (dove comunque anche qui sta entrando la tecnologia 2.0).
“Mentre i laboratori e cibi e bevande sintetici stanno emergendo solo ora, la tecnologia alla fine sarà utilizzata per progettare prodotti migliori dal punto di vista nutrizionale, il che aumenterà la base di consumatori di alimenti progettati in laboratorio oltre le persone con una coscienza ambientalista, per raggiungere persone alla ricerche di consistenza, efficacia e purità negli ingredienti”.

 

«Nel 2018, ci saranno grandi opportunità per produttori e distributori che vogliono aiutare i consumatori a riconquistare la fiducia nel cibo e nelle bevande e alleviare lo stress attraverso diete bilanciate ed esperienze alimentari memorabili. Inoltre, sta nascendo un capitolo eccitante nel quale la tecnologia aiuterà le marche e i retailer a creare connessioni personalizzate con i consumatori, mentre compagnie intraprendenti stanno usando la scienza per creare una nuova generazione di alimenti e bevande sostenibili» sintetizza Jenny Zegler, Global Food and Drink Analyst di Mintel,

ViviSmart arriva alla frutta, Coop, Barilla e Danone promuovono la dieta mediterranea

La frutta e le sue infinite virtù sono i protagonisti della seconda tappa del progetto “ViviSmart”, che si propone di avvicinare gli italiani a uno stile di vita più corretto attraverso la conoscenza dei vari elementi della dieta mediterranea. Un’iniziativa nata dall’alleanza tra tre colossi del settore alimentare (Barilla, Danone, Coop Italia), il mondo delle cooperative di consumatori (Coop Italia, Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop) e quello delle fondazioni no profit (Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition,  Fondazione Istituto Danone).  Il progetto interessa quattro città (Milano, Genova, Parma e Bari) con un bacino potenziale di utenti di 2,5 milioni, e coinvolge 1.500 bambini della scuola primaria e i loro nuclei familiari, più di 100 famiglie, 25 medici di medicina generale e 16 punti vendita.

Il viaggio iniziato con l’acqua prosegue quindi con la frutta, un vero toccasana per il nostro corpo. Ricca di antiossidanti e vitamine che difendono dall’ossidazione dei radicali liberi e di fibre che regolano l’assorbimento di zuccheri e grassi e il loro livello nel sangue, è un importante strumento di idratazione grazie all’elevatissima percentuale di acqua, vicina al 90%. Mangiare almeno tre porzioni di frutta di stagione al giorno è considerato fondamentale dai nutrizionisti.

 

Informazione, concorso fotografico e interventi in famiglia

Ma come si articola il progetto “ViviSmart”? Prima di tutto c’è uno step informativo. All’interno dei punti vendita scelti nella prima fase del programma verranno posizionate vere e proprie “stazioni” che proporranno un flusso regolare di informazione dedicate. C’è poi un concorso che mette in palio vari premi e al quale si potrà partecipare scattando una foto smart con la frutta, registrandosi sul sito www.progettovivismart.it, scaricando la app dedicata al programma. In questo modo si avranno anche sul proprio smartphone tutte le informazioni, gli approfondimenti, le notizie, i consigli dei nutrizionisti e i punti vendita che aderiscono all’iniziativa.

Il progetto “Vivi Smart” è ad alto tasso di tecnologia. Grazie alla piattaforma www.progettovivismart.it e all’’hashtag #abcdpervivismart, si conta di sensibilizzare le famiglie al tema delle abitudini alimentari, accrescendo il grado di consapevolezza in tema di alimentazione equilibrata. Il progetto pilota, che interessa cento famiglie nel periodo che va da settembre 2017 a maggio 2018, ha l’obiettivo di sviluppare un pionieristico modello di intervento che, attraverso strumenti mirati e counseling, punta a stimolare e favorire il cambiamento dello stile di vita di un gruppo di famiglie con almeno un bambino di età compresa tra i 6 e i 10 anni e con problemi di sovrappeso in almeno uno dei componenti del nucleo. I progressi saranno monitorati e valutati attraverso parametri predefiniti, da cui deriveranno preziose informazioni scientifiche.

Nel corso della prima fase del progetto “ViviSmart” verranno portate avanti le diverse iniziative di sensibilizzazione sui vari target e i medici avranno un ruolo importante nel rendere maggiormente consapevoli le famiglie delle proprie scelte alimentari. Al termine di questa fase, aBCD (l’alleanza Barilla Coop Danone) condividerà in modo aperto e trasparente i risultati ottenuti e, se questi saranno soddisfacenti, proporrà l’iniziativa a livello nazionale, tramite l’allargamento dell’alleanza ad altri partner e istituzioni, l’apertura e l’adattamento della piattaforma e dei suoi contenuti ad un pubblico più ampio.

Corsi di cucina (e di salute) da ottobre a gennaio da Tigros

Una necessità, oltre che un piacere: la buona cucina e la buona alimentazione si coniugano, com’è ormai consapevolezza comune e condivisa, e si uniscono nell’iniziativa di Tigros, che rinnova per il quinto anno consecutivo l’appuntamento con i suoi corsi di cucina gratuiti.

I corsi che si svolgeranno presso i ristoranti Buongusto di Busto Arsizio, Buguggiate e Solbiate Arno (Varese) che fanno capo a Tigros. Sono previsti 12 incontri suddivisi in quattro appuntamenti per sede, dalle 17 alle 19.

 

Cibo buono  e salutare

La nuova stagione si annuncia ricca di sapori, ma soprattutto di contenuti attuali e socialmente rilevanti come il tema delle relazioni tra abitudini alimentari e salute. Gli appuntamenti saranno dei veri e propri momenti di divulgazione di una sana cultura alimentare che aiutano a valorizzare il cibo di qualità, ad applicare regole dietetiche virtuose e a sperimentare modalità di preparazione che favoriscono il benessere e la salute.

La struttura dei corsi, al via lunedì 23 ottobre, vedrà gli chef affrontare dal punto di vista della scelta delle materie prime, delle ricette e delle tecniche di preparazione tematiche quali alimentazione e celiachia, ipertensione, disturbi cardiovascolari o alle vie urinarie in lezioni teorico-pratiche svolte in collaborazione con l’ATS Insubria – Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria, l’AIC Associazione Celiachia, laFondazione Iseni y Nervi e qualificati medici e nutrizionisti, cui spetterà il compito di rendere accessibili le informazioni medico-scientifiche di base.

L’iscrizione ad ogni singolo appuntamento, per cui è richiesta esclusivamente la Tigros Card (gratuita), può essere effettuata online visitando il sito www.tigros.it, oppure telefonicamente al numero verde 800 905033.

Con questa iniziativa, Tigros conferma la sua storica expertise di alimentarista sulla qualità dei prodotti, ma soprattutto dimostra concretamente la propria vicinanza alla quotidianità e all’evolversi delle esigenze della clientela, trasformando un appuntamento consolidato come i suoi corsi gratuiti di cucina in un progetto di educazione alimentare messo a disposizione del territorio.

Il programma completo è consultabile all’indirizzo Tigros è presente con 61 punti vendita nelle province di Varese, Novara, Verbano, Cusio, Ossola, Como e Milano,

Riapre Auchan Fanocenter con 53 attività e la nuova food court; 18 milioni investiti

Cambio di nome e di passo per il Centro Commerciale Auchan Fano, che diventa Fanocenter e amplia l’offerta con i più noti marchi di moda, un reseller ufficiale Apple presto in arrivo, una galleria più grande e importante novità in fatto di ristorazione, che porta tutti i visitatori in un viaggio nel tempo alla scoperta di gusti e sapori della tradizione e innovativi.

Al via dal 13 ottobre, in 12 mesi il Centro è stato ampliato di 6.608 metri quadri, arrivando a una superficie affittabile (GLA) di 11.200 metri quadri, e conta 31 nuovi negozi, di cui sei medie superfici, per un totale di 53 attività e un rinnovato ipermercato Auchan. Le nuove medie superfici ospitano i brand internazionali e nazionali Terranova, Bershka, Stradivarius, Zuiki.

Quasi la metà dei negozi è dedicata alla moda: gli arredi dell’intera galleria e la stessa facciata esterna richiamano i tessuti della tradizione artigiana delle Marche.

Importante la novità nell’offerta enogastronomica: la nuova food court Degu-Stazione (ne abbiamo parlato qui: GCI-Immochan scende in campo nella ristorazione: due nuovi format a Fano e Mestre) accoglie i visitatori in una antica stazione ferroviaria di inizio ‘900 con mattoncini rossi e lampioni vintage. In ogni “vagone” è possibile gustare le eccellenze enogastronomiche proposte da ristoranti e bar, con menù di qualità: dalla pasta tirata a mano alle carni pregiate, dalla pizza gourmet ai grandi vini, con la presenza di sommelier.

Per realizzare il nuovo Centro sono stati investiti 18 milioni di euro: Gallerie Commerciali Italia, filiale italiana di Immochan (Auchan Holding), ha scelto così di continuare a valorizzare una galleria amata da tutti i clienti del territorio, permettendo l’inserimento di 200 nuovi posti di lavoro.

Il legame con la comunità locale è confermato dalla volontà di affidare ai clienti, agli operatori e agli utenti Facebook la scelta del nuovo nome Fanocenter, risultato di un contest che ha coinvolto circa 2000 partecipanti.

«Fanocenter è un Centro commerciale di nuova concezione, dove lo shopping fa parte di un’esperienza a 360 gradi, passando per un’offerta enogastronomica che si differenzia da quella di tutti gli altri Centri in Italia. La nuova ristorazione tailor-made è a misura di cliente, un cliente che cerca varietà, qualità, cibo gourmet e tradizionale» spiega Edoardo Favro, Amministratore delegato Gallerie Commerciali Italia.

 

Anche Ipermercato Auchan si rinnova

L’Ipermercato Auchan di Fano, completamente rinnovato, fa dei prodotti freschi il suo punto di forza. La nuova panetteria con la produzione propria, la pasticceria, il reparto macelleria con un banco carne a servizio, la gastronomia con la sua vasta gamma di offerte e il bar che vuole dare la giusta accoglienza, esprimono tutta la passione di Auchan per il cliente.
Grande enfasi è stata poi data ai localismi, tanto nel mondo dei freschi quanto in quello dei prodotti di grande consumo.

Riapre, infine, il settore della tecnologia, con un rinnovato servizio al cliente su elettrodomestici, telefonia e tv.

 

Degu-Stazione: la nuova food court

Su un’area di oltre 900 metri quadri, nasce la nuova food court Degu-Stazione, in collaborazione con Vacanze Romane. Aperta dalla colazione alla cena, la Degu-Stazione propone un’offerta gastronomica che varia a seconda dei momenti della giornata. Con oltre 250 coperti, la food court coinvolge 11 operatori del settore (10 per il food e 1 per la proposta vitivinicola), proponendo una ricca offerta gastronomica: primi e secondi piatti, vini, focacce, piadine, pizze cotte nel forno a legna, proposte di fritti, gelati, ma anche polli allo spiedo, hamburger, fino alla cucina asiatica, offrendo anche uno spazio bar. La proposta gastronomica comprende prodotti locali, biologici, ma anche vegani e vegetariani, prodotti senza glutine e per chi ha qualche intolleranza alimentare.

 

53 attività tra moda, cosmesi ed elettronica

Sul fronte della moda., tra i migliori brand internazionali e nazionali si trovan Bershka, Stradivarius, Terranova, Zuiki, Aw Lab, che si aggiungono ad Ovs; Cotton & Silk, Jack&Jones, Conbipel, Hermitage; per il bambino Nucleo, Okaidi. Per l’abbigliamento sportivo arriva la marca King Sport, mentre nel settore dell’intimo Tezenis si aggiunge a Intimissimi e Calzedonia. Non solo abbigliamento, ma anche calzature, con Il Laccio, Primadonna, accessori moda come le borse O bag, Anna Virgili, i gioielli Pandora e Bluespirit, gli occhiali da sole e da vista Grand Vision, che si aggiunge a Salmoiraghi & Viganò. La proposta commerciale della Galleria si estende anche alla cosmesi, con l’arrivo di un nuovo parrucchiere fashion, alla profumeria ed erboristeria, con L’Erbolario che si aggiunge a L’Isola Verde e Limoni. Arriverà presto anche un punto Mac Cosmetics. Per la casa arrivano a Fanocenter i divertenti accessori della danese Tiger, e i tradizionali elementi d’arredo di Thun. Per la telefonia arriva un negozio Tim, oltre ai già presenti 3 store e Wind; mentre è imminente l’arrivo di un reseller ufficiale Apple.

Il Centro offre anche numerosi servizi: un punto Bluvacanze, un fotografo e all’esterno un parcheggio ampliato con 350 nuovi posti arrivando a un totale di 1.450 posti auto.

 

 

Gallerie Commerciali Italia S.P.A. (GCI) è uno dei principali leader dell’immobiliare commerciale in Italia. Filiale italiana di Immochan (Auchan Holding), GCI opera attualmente in 48 centri commerciali con circa 2.200 negozi, 600.000 metri quadri di superficie affittabile (GLA) e circa 160 milioni di visitatori all’anno. 

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