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Metti un robot al supermercato: Pepper in tour nei Carrefour spagnoli

Pepper, il robot interattivo, 28 chili, 1,20 metri di altezza e 17 articolazioni di movimento, è in tournée: da fine marzo sta infatti girando tre punti vendita catalani di Carrefour dove interagisce con i clienti. L’umanoide in grado di “leggere” le variazioni di espressione delle persone (una telecamera 3d gli consente una vista fino a 3 metri) per rapportarsi in maniera più “umana” sarà negli ipermercati di interagire coni clienti e Cabrera, Barberá e Gran Vía. Dopo di che il tour continuerà in 36 punti vendita di 17 province spagnole. Obiettivo, dichiarato: rendere l’esperienza d’acquisto più piacevole ed emozionale attraverso le nuove tecnologie.

 

Vantaggi concreti

Secondo un recente studio di Pwc la robotica instore potrebbe essere quell’elemento distintivo che porta il consumatore a frequentare il punto vendita.  Gli ambiti di applicazione riguardano la descrizione di prodotti pregiati, nuovi o on fase di lancio,, in diverse lingue e con tutto il vantaggio dell’impatto emozionale che deriva dall’interazione con una macchina “intelligente”. e interattiva, che tramite con l’analisi dei big data (nostri precedenti comportamenti d’acquisto ad esempio) è immediatamente in grado di “riconoscerci”. I primi casi di promozioni tramite robot (fatti soprattutto in Estremo Oriente) hanno dato risultati positivi, con un aumento del traffico instore dal 15 al 38% e di vendite di prodotti promozionati del 15% (dati Nestlé che secondo SoftBankRobotics, los sviluppatore di Pepper, ha intenzione di posizionarne mille in punti vendita giapponesi) e del customer satistfaction index del 77%.

Quanto a Pepper, in questa prima fase il suo ruolo sarà di tipo ludico-pedagogico, con due modalità: l’accoglienza dei clienti che vengono informati sulle promozioni e gli sconti in atto e sull’app MiCarrefour. E la possibilità di interagire con i bambini attraverso giochi e danze, realizzazione di selfie e brevi conversazioni.

Carrefour non è nuova a questi progetti: aveva già testato in Spagna nel 2015 il robot NAO per promuovere un programma rivolto a oltre mille bambini sull’alimentazione e l’igiene. Al momento NAO è posizionato su un’unità mobile nella quale vengono organizzati corsi di cucina e di nutrizione dalla quale dispensa consigli ai più piccoli sui corretti stili di vita.

Pepper invece era già stato impiegato “sul campo” lo scorso ottobre all’ipermercato di Claye Souilly, non lontano da Parigi. Nel video si vedono le modalità di interazione di Pepper con la clientela, di bambini e adulti.

Quando il Sud innova: GiCap (Gruppo VéGé) lancia il volantino digitale interattivo

Continua l’esplorazione di Gruppo Végé delle nuove forme di promozione digitale: dopo i beacon è la volta del volantino digitale interattivo, presentato per la prima volta a Messina e provincia da Commerciale GiCap SpA, impresa socia con 80 punti vendita a insegne Quiconviene e Sidis.

Dopo essere stata la prima azienda della Gdo in Sicilia e nell’Area 4 Nielsen ad aver attivato nel gennaio scorso una piattaforma di e-commerce, sempre a Messina città e dei comuni limitrofi, Commerciale GiCap aggiunge un nuovo primato lanciando il primo volantino digitale interattivo. Realizzato in collaborazione con RisparmioSuper/Restore e con il pieno sostegno di Gruppo VéGé, il volantino digitale interattivo si configura come la versione moderna e interattiva dello storico strumento promozionale ed è totalmente integrato nella piattaforma di e-commerce come servizio che semplifica ulteriormente gli acquisti online.

Visitando QuiConviene.it o passando attraverso il sito di Commerciale GiCap è possibile non solo fare la spesa online e riceverla comodamente a casa, ma anche sfogliare dal computer, dal tablet o dallo smartphone il volantino con le promozioni della settimana. Una volta individuata l’offerta di proprio interesse, l’articolo prescelto finisce automaticamente nel carrello virtuale. Il nuovo strumento ha superato a pieni voti il “battesimo sul campo”. Già a poche ore dalla messa online, decine di messinesi avevano testato e preso confidenza con il “mezzo”, utilizzandolo per fare la spesa.

«Provo enorme ammirazione per l’intraprendenza e la capacità di visione del dottor Nino Capone e della sua famiglia, imprenditori protagonisti di un’autentica rivoluzione digitale al servizio dei clienti partita da Messina e destinata, ne sono certo, ad affermarsi ben oltre l’attuale ambito territoriale di Commerciale GiCap – ha detto Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé -. Il volantino digitale interattivo è uno strumento semplice, ma tremendamente efficace perché è familiare ai clienti e semplifica loro la vita: è l’uovo di Colombo che farà scuola non solo all’interno di Gruppo VéGé, di cui testimonia la vocazione naturale all’innovazione e alle nuove sfide».

Il servizio di spesa online è stato accolto con entusiasmo dai clienti, ottenendo nei primi due mesi di operatività risultati che superano le previsioni più ottimistiche. «Tuttavia eravamo consapevoli di essere solo ai primi passi di un percorso e di avere davanti a noi ampi margini di miglioramento” – dice Giovanni Capone, Direttore Vendite di Commerciale GiCap -.Perciò da subito ci siamo messi al lavoro con Risparmiosuper.it per esaminare i possibili ambiti di intervento, individuando come priorità la massima semplificazione del processo di acquisto. Direi che con il volantino digitale interattivo l’obiettivo è stato raggiunto in modo più che soddisfacente».

 

 

Nuovi stili di spesa: Coop studia due modalità, Social e Last Minute

Si chiamano spesa Social e spesa Last Minute due progetti con cui Coop sta esplorando nuove possibilità di fare la spesa nel futuro. Cambiano vorticosamente gli stili di vita e la spesa come la conosciamo, con la lista spiegazzata, il carrello da spingere e la coda alla cassa, potrebbe essere presto un lontano ricordo. Grazie alle nuove tecnologie ma anche alle modalità social e agli stili di vita frenetici che fanno dell’ottimizzazione dei tempi un mantra dei nostri tempi. Non resta con le mani in mano Coop, che tramite la sua consociata Inres, il Consorzio Nazionale creato dalle Cooperative di Consumatori per la progettazione architettonica impiantistica e per la realizzazione delle strutture commerciali (responsabile tra l’altro della realizzazione del supermercato del futuro), sta studiando due nuove modalità di effettuare la spesa, diverse ma complementari. Obiettivo comune: risparmiare tempo (e pensieri) al consumatore.
Con Spesa Social la logica dell’e-commerce si trasforma in condivisione, relazione e servizio. Attraverso l’uso di una piattaforma software, vengono messi in relazione tre soggetti, punto vendita, consumatore, shopper, per garantire un servizio di prenotazione e ritiro della spesa. L’interazione avviene tra gli appartenenti a una comunità virtuale e secondo una logica social, facendo quindi leva su dinamiche di utilizzo fortemente consolidate.
Funziona così: il cliente virtuale (che non vuole o non può fare la spesa da solo) apre la app Spesa Social e inizia a selezionare i prodotti da acquistare. Sceglie quindi il punto vendita presso il quale passerà a ritirare la spesa. A questo punto, viene coinvolto un assistente cui assegnare la spesa da fare, ovvero una persona che si è resa disponibile, attraverso l’app, sul punto vendita selezionato e nel medesimo orario. L’app consente infine di autorizzare il pagamento virtuale ed eventualmente attivare una chat di supporto tra consumer e shopper. Il sistema è costituito da un e-commerce, accessibile attraverso app; uno stoccaggio della spesa effettuata, rappresentato da locker refrigerati (nel caso di spesa alimentare); un sistema di pagamento online; un sistema di social rating attraverso il quale esprimere un giudizio sul servizio ricevuto. I partner che hanno collaborato con INRES allo sviluppo del progetto sono TIM, CISCO, WIB, RetApps, COLIN & Partners, Movincom.
«La remunerazione avverrà con un gettone indipendente dalla dimensione della spesa – chiarisce Riccardo Olmi, Responsabile Progetti Speciali e Innovazione Digitale Ict di Inres – ma stiamo anche ragionando sulla possibilità di girare questo gettone a enti benefici o iniziative sociali. I locker refrigerati saranno smart, ovvero secondo la composizione della spesa decideranno a che temperatura e dove questa deve essere riposta, stiamo pensando di prevedere anche delle colonne indipendenti per i surgelati, eventualmente alla cassa saranno mandate della informazioni su come dividere la spesa».

Diversa ma simile la logica di spesa Last Minute. Prevede una sorta di vending machine con un mini magazzino interno fatto di prodotti precostituiti pensato per chi vuole organizzare un pasto all’ultimo minuto, anche per più di una persona (la tipica cena tra amici del venerdì ad esempio). L'”automated store” avrà un sistema Touch screen user friendly, ci sarà la possibilità di comprare in remoto, con un più l’immediatezza e facilità di ritirare la spesa, che sarà erogata con una ricetta stampata. I piatti proposti? Ricette facili e veloci, stagionali e per varie occasioni: dalle linguine allo scoglio all’hamburger con cipolle caramellate a un più prosaico prosecco e patatine. «Il progetto è in una fase di sviluppo meno avanzata ma è più semplice da avviare – spiega Olmi -: non è ancora stata decisa alcuna location, ma questi automated store potrebbero essere messi anche non in corrispondenza di un punto vendita, ma in luoghi lontani dai supermercati, ad esempio presso i nostri distributori di carburante, per dare un servizio ancora più “di emergenza” in assenza di altre opportunità di vendita».

Un rendering dell’automated store.

Verifone punta a incrementare il numero di acquirenti cinesi

Verifone, leader mondiale nelle soluzioni di pagamento, offre la possibilità di effettuare acquisti in store tramite Alipay; la piattaforma di pagamento online più diffusa in Cina.

Grazie alla nuova soluzione di pagamento basata sul terminale mobile Verifone e355, i negozianti sono ora in grado di accettare, all’interno dei propri esercizi commerciali, pagamenti tramite l’App Alipay. È sufficiente per il negoziante catturare sullo smartphone del cliente, il QR Code generato dall’App Alipay e digitare l’importo per processare rapidamente il pagamento tramite il gateway gestito da Verifone e connesso ad Alipay (Ant Financial).

“L’applicazione Alipay integra numerose funzionalità aggiuntive destinate ai merchant – afferma Davide Loro, Product Manager – Advanced Projects and Solutions di Verifone – Dalle offerte mirate e/o geolocalizzate per incrementare il numero di turisti cinesi che entrano in negozio, alle promozioni durante l’acquisto che permettono di innalzare il valore del ticket medio fino a programmi loyalty e fidelity per facilitare il ritorno dei clienti.”

I vantaggi

La soluzione introdotta da Verifone offre ai tantissimi consumatori cinesi in Italia una esperienza di acquisto confortevole, sicura e veloce. La possibilità di effettuare il pagamento in lingua cinese, senza contanti, con una applicazione conosciuta e con valuta in Renminbi convertita in tempo reale, aiuta i negozianti ad incrementare le vendite garantendo ai propri clienti il massimo della sicurezza e della semplicità d’acquisto.

La tecnologia

Oltre al dispositivo mPOS, Verifone mette a disposizione un Gateway integrato per la gestione del pagamento elettronico, assicurando la rapidità e la sicurezza dell’intero processo, dalla scansione del QR code fino all’emissione dello scontrino fiscale ed all’accredito finale delle somme sul conto corrente dell’esercente.

L’applicazione permette inoltre ai negozianti di veicolare offerte mirate ai consumatore e di evidenziare la possibilità di effettuare il pagamento tramite app nel negozio.

L’intera applicazione di pagamento è concepita per minimizzare l’impatto dell’integrazione, all’interno del punto vendita e in contabilità, sia dal punto di vista software (i file di rendicontazione vengono personalizzati secondo le esigenze del cliente), sia dal punto di vista dell’hardware. Di qui la scelta di utilizzare il mobile POS Verifone e355 che unisce alle dimensioni estremamente contenute, il barcode reader integrato e la possibilità di integrare una piccola stampante bluetooth opzionale.

 
 

Allée des Fromages, la versatilità del formaggio si mette in vetrina

 

In risposta al trend che vede crescere la categoria dei freschi a libero servizio, Epta ha presentato a Euroshop 2017 – in collaborazione con Lactalis e co-designed da ONE BUY ONE – una soluzione di visual merchandising che introduce una profonda innovazione nel comparto e che si presta ad essere un punto di partenza di un relooking completo dell’intera area dei verticali a libero servizio chiusi da porte.

È  alla versatilità del formaggio che Lactalis e Epta si sono ispirati per la progettazione di una soluzione di visual merchandising inedita, che fa della flessibilità espositiva il suo elemento distintivo. Il know-how del primo gruppo al mondo nel settore caseario, coniugato all’expertise centenaria di Epta, ha dato vita all’Allée des Fromages.

La chiave di lettura del progetto è, quindi, la valorizzazione dell’universo del formaggio, organizzato in quattro poli: Formaggi da Degustare, ideali a fine pasto, Piacere & Benessere, per chi è attento alla linea, Pratico e Goloso, per sandwich e aperitivi e Formaggi in Cucina per la preparazione di ricette dolci e salate. I poli sono segnalati con colori e materiali diversi, che concorrono a rendere l’identificazione degli articoli più intuitiva, a stimolare la curiosità del consumatore e potenziare l’atmosfera “boutique”.

Ogni tipologia di formaggio diventa una star all’interno dell’Allée des Fromages. Le referenze sono suddivise per famiglia e inserite all’interno di sezioni dedicate. I camembert, ad esempio, sono esposti in verticale e sono collocati sopra un esclusivo sistema “pusher” che milgiora il facing, semplifica il prelievo da parte dei consumatori e le operazioni di carico del personale. I formaggi di capra, così come le mozzarelle, sono allineati sopra delle mensole gravitazionali, che, nelle sezioni dedicate alle specialità italiane, sono dotate di vasche per il recupero dell’acqua che potrebbe fuoriuscire dai sacchetti. Infine, per i formaggi grattugiati è stato studiato un kit con separatori, per un facing sempre ordinato e una migliore gestione degli spazi.

L’interazione con il consumatore è il suo cavallo di battaglia: Allée des Fromages è stata sviluppata per intensificare la shopping experience ed il dialogo con il pubblico. L’effetto “Wow!” è garantito grazie a uno schermo interattivo, integrato nella spalla del mobile di testa. Progettato dal Polo di Innovazione Digitale di Epta, permette di veicolare video advertising, coupon elettronici di sconto o persino quiz. Inoltre, come le star, anche i formaggi hanno la loro Walk of Fame: i nomi dei diversi poli sono, infatti, proiettati sul pavimento dello store, in corrispondenza delle sezioni dove sono presentate. Infine, l’Allée des Fromages è dotata anche di supporti laterali creati dallo sfalsamento dei piani lineari nella disposizione dei banchi, che si trasformano in superfici espressive per animare con immagini evocative l’universo del formaggio.

A Torino Winkle ripensa lo shopping tra off e online

Si chiama Winkle ed è una app che ripensa il modo di fare shopping partendo da un presupposto: il consumatore contemporaneo ama informarsi e scegliere i propri acquisti online, ma alla fine preferisce acquistare nel negozio tradizionale. Così questa app nata in Piemonte un mese fa dall’idea di Alessandro Catanzariti e sviluppata con un gruppo di soci, ha messo insieme 25 retail multibrand di Torino, che nel frattempo sono già arrivati a 40, integrando lo shopping online con quello fisico. L’utente può “organizzarsi” in remoto uno shopping personalizzato con offerte e buoni sconto riservati ed esclusivi.

Tre le attività principali previste da Winkle: la ricerca di qualsiasi capo per tipologia o brand e, grazie alla geolocalizzazione di ogni attività commerciale, l’indicazione del negozio più vicino al proprio indirizzo in cui è disponibile e del prezzo; la prenotazione dello stesso (indicando misure e colore desiderati) nel negozio selezionato, che in breve tempo risponde alla prenotazione applicando eventualmente un’offerta o segnalando un codice sconto e mettendo il capo a disposizione del cliente che lo ha prenotato per provarlo e acquistarlo direttamente in negozio; la condivisione della propria esperienza di acquisto sui social. Con Winkle si può infatti inviare a un amico la foto di un articolo che pensiamo potrebbe interessargli. O chiedergli un parere.

 

Un modo per il retailer di farsi conoscere dal turista

A queste funzioni Winkle ne ha affiancata nei giorni scorsi un’altra, aprendosi al mondo del turismo. Grazie alla partnership con il Consorzio Turistico Incoming Experience, a tutti i clienti delle strutture ricettive del Piemonte individuate dal consorzio sarà segnalata la app Winkle, che diventa così una vera e propria guida ai luoghi “alternativi” dello shopping in città che vada oltre le vie più note e i monomarca più diffusi.

Winkle, che sta già pensando di allargarsi ad altre città italiane, nasce per assecondare la nuova tendenza del retail, fotografata da PwC, secondo la quale si cerca online, ma si compra offline, per un’esperienza di acquisto “ibrida” che mescola il contatto virtuale a quello fisico, abbattendo così le barriere. Dalla ricerca Total Retail Survey 2016 di PwC si evince che il 43% dei consumatori vuole ricevere offerte personalizzate in tempo reale all’interno del punto vendita. I canali dello shopping preferiti sono i negozi al 42% e, a seguire, gli shop online raggiunti tramite pc al 24%, smartphone (14%) e tablet (12%). Anche all’interno del punto vendita l’utilizzo del dispositivo mobile è rilevante, in particolar modo per ricercare prodotti online (39%), leggere review sui prodotti (30%), comparare i prezzi con i competitor (27%) e accedere ad un coupon/codice sconto (24%).

 

 

Viene dal latte la nuova fibra di Lucart Group, premio innovazione e prodotto dell’anno

È derivata dal latte la fibra naturale Qmilk utilizzata per Tenderly “Carezza di Latte” di Lucart Group: ottenuta senza l’ausilio di agenti chimici che garantiscono una formulazione 100% naturale, dermatologicamente testata, morbida e resistente. Costituita da materie prime rinnovabili e da latte non adatto all’uso alimentare, ha un livello di CO2 inferiore a qualsiasi altra fibra e sono prodotte attraverso un processo sostenibile e ad alto risparmio energetico con zero rifiuti.

Un’innovazione che guarda alla sensibilità green e che ha permesso al prodotto, eletto come “Prodotto dell’Anno” 2017 per la categoria “Carta igienica”,  di ottenere il Premio all’Innovazione nell’ambito della principale ricerca di mercato sul tema innovazione in Italia, condotta da IRI su oltre 12.000 consumatori con più di 18 anni a gennaio 2017, che hanno espresso le proprie preferenze sulla base dei criteri di innovazione e soddisfazione.

“Aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento è per noi un motivo di grande orgoglio” – ha dichiarato Massimo Gai, Direttore Marketing & Sales della Divisione Consumer – “Penso che i consumatori abbiano saputo apprezzare le caratteristiche di forte innovazione del prodotto unite alla straordinaria qualità ottenuta. Una conferma dell’attenzione che poniamo nello sviluppo di prodotti che utilizzino fibre alternative ma che siano in grado di collocarsi nella fascia premium dell’offerta, per soddisfare le aspettative di tutti i consumatori, anche dei più esigenti”.

Per tutto il 2017 il prodotto del brand Tenderly potrà usufruire del logo “Eletto Prodotto dell’Anno” nelle attività di comunicazione e presso i punti vendita: una grande opportunità per le aziende, data l’alta riconoscibilità e reputazione di questo riconoscimento.

Tra Rfid, realtà virtuale e casse smart si muove il negozio 4.0 di Miroglio Fashion

Che aspetto ha un negozio connesso e quali sono le tecnologie più adatte a coinvolgere il cliente e stimolarlo? Una risposta viene non a caso dalla moda che in quanto a soluzione epr il punti vendita è decisamente all’avanguardia: nello specifico da Miroglio Fashion, società di abbigliamento femminile del Gruppo Miroglio che crea e commercializza 11 brand tra cui Motivi, Oltre, Elena Mirò e Fiorella Rubino. Negli oltre 1.100 negozi monomarca è in atto un vasto programma per realizzare progetti tecnologicamente avanzati. Obiettivo: migliorare efficienza e performance del retail. Ecco quali sono le aree in cui saranno realizzati:

Le casse intelligenti
Sviluppato con Oracle, il Progetto XStore è un nuovo software per il punto vendita, che prevede la sostituzione su tutta la rete internazionale – 1.100 punti vendita tra negozi a gestione diretta e partner – del software di negozio, con attivazione di nuove modalità di integrazione tra negozi fisici e con il canale online.
Il progetto, partito a gennaio 2017, si svilupperà entro il quarto trimestre del 2017 e il primo semestre 2018 e riguarderà di tutti i marchi del gruppo. L’investimento è di circa 1,6 milioni di euro.

RFID sulla catena di negozi Fiorella Rubino
Il progetto prevede l’introduzione di un sistema di tracciatura dei prodotti a livello di singolo item tramite etichettatura con chip RFID. Il sistema, che permette l’identificazione di ogni singolo capo con lettura a distanza, consente di snellire i passaggi di gestione della merce in-store e di ottenere precisioni inventariali elevate, con benefici su tutta la catena logistica e i processi multicanale e con impatti positivi sulle vendite.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con Temera, include tutti i 170 negozi di proprietà della catena Fiorella Rubino e riguarda tutti i prodotti venduti, capi di abbigliamento e accessori. Un progetto che si distingue, a livello italiano ed europeo, per il numero dei negozi coinvolti, per l’obiettivo di avere un negozio completamente “taggato” e per l’ampiezza dei processi rivisti, dal magazzino centrale fino alla vendita e alla gestione del reso, passando per l’antitaccheggio. L’investimento è di circa 1,5 milioni di euro.

Il “borsino”
Sviluppato in collaborazione con Evopricing e l’Università di Torino, questo progetto riguarda un nuovo processo integrato di riassortimento dal magazzino centrale e movimentazione tra negozi: una sorta di “borsino”, che combina dati quantitativi e sensibilità del personale di vendita, sfruttandone la capacità predittiva. Il processo si basa infatti sia sulla rilevazione oggettiva del potenziale di vendita di ciascun articolo in ciascun negozio, sia sulle valutazioni personali delle singole store manager, che possono richiedere o cedere articoli in funzione delle loro aspettative di vendita. Il nuovo processo, innovativo sia per l’elevato grado di integrazione e automazione sia per la flessibilità data dai numerosi parametri gestibili, è in produzione sulle reti Fiorella Rubino e Elena Mirò da settembre 2016. L’intera stagione FW 2016 è stata gestita con le nuove modalità ed è stato sviluppato un modello per la valutazione dei risultati ottenuti.

»L’innovazione rappresenta una componente sempre più importante all’interno del nuovo percorso di Miroglio Fashion – ha dichiarato Hans Hoegstedt, nuovo CEO di Miroglio Fashion -. Con questi progetti innovativi vogliamo portare soluzioni “4.0”, come quelle di cui si parla nel settore industriale, anche nel retail, utilizzando la tecnologia e il digitale per offrire alle nostre clienti una shopping experience più ricca e completa e per aumentare e migliorare l’efficienza dei nostri punti vendita. Con il programma Retail 4.0 daremo progressivamente corpo alla nostra visione del retail del futuro: la tecnologia valorizzerà al massimo il potenziale delle nostre persone e la conoscenza dei bisogni e delle aspettative delle donne che scelgono i nostri brand».

Il progetto Miroglio Retail 4.0 si inserisce all’interno del nuovo piano “300 in 300”, che prevede un investimento di 15 milioni di euro per rinnovare l’immagine di 300 negozi Miroglio Fashion in 300 giorni, in un’ottica di maggiore distintività e personalizzazione dei brand

Il Gruppo Miroglio è una realtà industriale italiana che opera dal 1947 nei settori del tessile e della moda, presente in 34 Paesi con 4 insediamenti produttivi.
Miroglio Fashion, società di abbigliamento femminile del Gruppo Miroglio, crea e commercializza 11 brand, distribuiti a livello internazionale.
Miroglio Textile è leader nei tessuti stampati, nella carta transfer e nei film tecnici per la decorazione di varie tipologie di materiali.
Nel 2015 i ricavi consolidati del Gruppo Miroglio ammontano a 645 milioni di euro.

Tiendeo usa il geotracking per misurare l’efficacia delle campagne digital

Misurare l’efficacia delle campagne digitali e stimare un ROI più realistico: questo l’obiettivo del nuovo strumento di geotracking lanciato da Tiendeo, start-up spagnola, in collaborazione con Nielsen.

Tiendeo.it, portale per offerte online geolocalizzate e volantini, offre sostanzialmente con il nuovo tool ai commercianti la possibilità di calcolare il ritorno sugli investimenti attraverso l’analisi delle metriche generate dagli utenti durante l’uso dei dispositivi mobili, dalla lettura dei volantini digitali fino alla visita nel punto vendita fisico.

Il tutto senza metterne a rischio la privacy: la raccolta dei dati geolocalizzati infatti non richiede l’installazione di strumentazione addizionale nei punti vendita. Il tool combina le metriche derivanti dalle interazioni degli utenti della app Tiendeo con i dati estratti dalla geolocalizzazione dei dispositivi mobili. La privacy degli utenti non viene compromessa perché Tiendeo Geotracking non registra né pubblica dati privati o personali relativi ai consumatori che utilizzano l’applicazione mobile Tiendeo; piuttosto, crea dei profili a partire dal comportamento dei consumatori.

 

Dalla ricerca online all’acquisto offline: ora si può misurare

Tiendeo Geotracking è in grado di determinare una misura reale dell’effetto ROPO (Research Online-Purchase Offline), permettendo di conoscere quali vendite nel negozio fisico sono state motivate dalla pianificazione online dell’acquisto. Un modo per i retailer di avere una visione più completa del processo di acquisto intrapreso dai consumatori e delle loro preferenze: quando pianificano, a quali prodotti sono più interessati, quanto tempo passa prima che si rechino in negozio, quanti km percorrono e così via.

A questo punto, si hanno degli strumenti affidabili che consentono di riallineare le proprie strategie di marketing digitale, ma anche migliorare tutti gli aspetti che influenzano il processo di acquisto per capire meglio come, quando e dove i clienti acquistano.

In questo caso, l’analisi dei Big Data consente non solo di migliorare le proprie strategie di vendite, ma anche – e di conseguenza – di migliorare i servizi offerti ai consumatori. Sapendo il momento in cui un consumatore acquista, dove si trova e quali sono le sue preferenze, è possibile instaurare una linea di comunicazione tra negozio e cliente, e facilitare il processo.

Per saperne di più sull’uso delle tecnologie nel punto vendita guarda l’intervista di InStore: Geofencing beacon e mobile: come portare visitatori nel punto vendita

Drive… a piedi, così in Francia l’ipermercato conquista il centro città

Una nuova modalità si apre sul fronte delle consegne per l’e-commerce grocery, e vien non a caso da un Paese che tra i primi ha proposto il drive: il punto di consegna a piedi, in zone del centro città senza parcheggio o comunque facilmente raggiungibili solo camminando con piccoli punti vendita aperti da catene che hanno fatto la storia dell’ipermercato ovvero grandi superfici in periferia: Auchan, Leclerc e Cora.

L’ultima notizia è stata data dalla rivista specializzata Linéaires la quale riprende un “tweet” della concorrenza, un dipendente di Auchan: è il punto vendita di Leclerc che aprirà a Lille il 1° aprile. Sono 50 metri quadri scarsi in un vecchio quartiere della città dove sarà possibile ritirare la spesa, assemblata e consegnata da un magazzino che si trova in periferia. Le referenza a disposizione sono 12mila, ma soprattutto l’insegna sembra puntare sul fatto di poter offrire i “prezzi Leclerc”, che si fregiano di essere i più bassi del mercato anche agli utenti del centro città. Ha fatto storia la battaglia ingaggiata da Leclerc con le altre catene con pubblicità comparative che puntavano, appunto, sui prezzi, arrivando ad indicare il prezzo della concorrenza direttamente sulle etichette in negozio. Del resto l’affiche che pubblicizza la prossima apertura di Lille è chiaro, e recita: come si fa a far entrare un ipermercato in 50 metri quadri? Semplice, con l’e-commerce “fisico”.

Sono spazi piccoli ed essenziali dove si può ordinare direttamente o ritirare la spesa fatta online, oppure ordinare e chiedere al consegna a casa, come al Cora en ville di Reims. E che danno spazio all’innovazione: qui a breve si potrà anche ordinare e addirittura pagare con tecnologia Nfc dalla vetrina digitale.

Il Cora en Ville di Reims (foto Cora).

Anche Auchan ha testato questa formula di ritiro a Parigi con il suo servizio do vendite nline AuchanDirect.

Un modo insomma per superare la crisi degli ipermercati, ormai palpabile, e il ritorno dei clienti alla prossimità. e che viene non a caso proprio dalla Francia, che ha fatto ormai da 15 anni e più del drive una metodologia di ritiro diffusissima (vedi Click and drive: da noi all’alba, in Francia da 15 anni. L’evoluzione in un’infografica) ma che sta iniziando a segnare il passo, tanto che stanno iniziando a ridurre la rete. 

 

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