CLOSE
Home Tags Latticini

Tag: latticini

Zappalà lancia due nuovi marchi, “Latterie Siciliane” e “Le Latterie”

Zappalà, storica azienda casearia siciliana presente nelle principali catene distributive del sud Italia, ma attiva anche a livello nazionale, lancia due nuovi marchi: Latterie Siciliane e Le Latterie, che saranno presentati con una campagna pubblicitaria la cui pianificazione avrà inizio a giugno su stampa, radio, affissioni e web, sul territorio siciliano e calabrese..

Il marchio Latterie siciliane identifica i prodotti realizzati in Sicilia con materie prime locali, a ricordare il legame con il territorio d’origine, che diviene parte integrante del nome del brand, per essere sempre riconoscibile al consumatore. Un nome in cui è evidenziata anche l’importanza della materia prima: il latte, che si fonde, nell’aggettivo “siciliane”, con il suo territorio di appartenenza, per raccogliere la sfida del mercato e portare la tradizione casearia siciliana in Italia e nel mondo.

Con il marchio “Le Latterie” si indicheranno invece tutti i prodotti self-service freschi e quelli di servizio. Un marchio espressione di freschezza, garantito dall’esperienza di una grande azienda siciliana, da sempre vicina alle famiglie.

La campagna di comunicazione avrà una valenza informativa, per far conoscere al pubblico il marchio Latterie Siciliane. La creatività prevede tre visual, relativi ad altrettanti prodotti di riferimento dell’azienda: una mozzarella, una ricotta e un bicchiere di latte, sui quali si nota il marchio Latterie Siciliane, rappresentato da una bandierina.

Dalter porta a PLMA eccellenza e innovazione italiane nella marca privata

Dalter Alimentari è ad Amsterdam per partecipare a PLMA, la fiera dedicata al mondo della marca privata organizzata dalla Private Label Manufacturers Association, che riunisce oltre 3.500 produttori nel mondo. Una vetrina ideale per l’azienda italiana, che realizza in questo canale di vendita il 21% del proprio fatturato. L’azienda reggiana, specializzata nel confezionamento dei formaggi grattugiati e porzionati freschi, torna ad Amsterdam dopo cinque anni di assenza, come spiega il presidente Stefano Ricotti: «Dopo l’industria alimentare e il mondo horeca, la private label rappresenta per noi il terzo canale di vendita. Partecipare a PLMA significa poter incontrare oltre 11.000 professionisti provenienti da tutto il mondo, a cui mostrare i nostri punti di forza, che si possono sintetizzare in due concetti: ampiezza di gamma e flessibilità, intesa come capacità di tradurre in un prodotto unico e specifico le aspettative dei buyer».

Al mondo della marca privata Dalter Alimentari propone una selezione dei migliori formaggi italiani DOP, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano, e di alcuni formaggi esteri, tra cui Doronico, Emmenthal ed Edamer. I vari formaggi si possono realizzare in numerose tipologie di taglio, dal grattugiato alle pepite, dalle monoporzioni ai filetti, e confezionare in vari pack, tutti innovativi, dal flow pack alle bustine monodose, passando per grattugie ricaricabili e sacchetti. Il risultato è un prodotto creato su misura per ciascun cliente.
Un discorso a parte merita il Parmigiano Reggiano. «Nel caso del Re dei Formaggi – afferma il dr. Ricotti – abbiamo implementato un processo che prevede il controllo dell’intera filiera: dalla raccolta del latte alla produzione del Parmigiano Reggiano, dalla stagionatura al confezionamento del prodotto finito. Grazie a questo modello Dalter Alimentari è in grado di offrire alle catene GDO e ai loro clienti un prodotto che non solo è di qualità superiore ma che è anche di qualità costante nel tempo. Ed è proprio questo tipo di approccio, che ci differenzia dai competitor del settore, ad averci permesso di siglare un accordo pluriennale di fornitura con una delle più importanti catene britanniche».
Il Regno Unito è, con la Germania, il Paese dove Dalter Alimentari può vantare le più solide partnership con le insegne GDO. Per il futuro, l’obiettivo è quello di sviluppare ulteriormente questo canale di vendita, non soltanto limitandosi all’Europa ma focalizzando l’attenzione sui nuovi mercati extraeuropei.

Ad Amsterdam, Dalter Alimentari presenta alcune novità di prodotto per il canale della marca privata. Come i tranci da 200 gr di Parmigiano Reggiano in flow pack: rispetto a quella classica, la forma in cui il Re dei Formaggi si presenta è molto più accattivante dal punto di vista estetico, con vantaggi anche in termini di praticità di taglio. Pensando ai mercati esteri, poi, al PLMA Dalter Alimentari presenta nuove referenze premium: grattugiato di sola polpa di Parmigiano Reggiano DOP stagionato 30 mesi e scaglie di Parmigiano Reggiano DOP stagionato 30 mesi. Una novità assoluta: la stagionatura elevata infatti compromette solitamente l’integrità di questo taglio. Un problema che l’azienda italiana ha saputo ovviare grazie al suo know-how derivato da una lunga esperienza nel taglio e nella porzionatura del Parmigiano.

Fratelli Brazzale riabilita il burro e lancia una referenza d’alta gamma

Sull’onda della presentazione di un nuovo prodotto di alta gamma, il Burro Fratelli Brazzale presentato in occasione di Tuttofood e realizzato con freschissima panna di centrifuga e zangolato entro 24 ore dalla mungitura, la storica azienda veneta (è nata nel 1784 nell’altipiano di Asiago) lancia la campagna per riabilitare il burro come alimento sano e naturale.
brazzale-burrodellealpi-fratelli-burroIl Burro Fratelli Brazzale vanta l’84% di materia grassa, ed è realizzato esclusivamente con il latte di un’unica stalla, situata a circa 20 km dal burrificio Brazzale di Litovel, a Sumvald, in Moravia (Repubblica Ceca). È centrifugato immediatamente dopo la mungitura per esaltarne le caratteristiche organolettiche e ritrovare nel burro tutte le qualità, i profumi e i sapori del latte appena munto. La panna viene lasciata maturare naturalmente per circa 12 ore e subito zangolata, cioè lavorata per poi diventare burro, entro 24 ore dalla mungitura del latte. Un metodo di lavorazione unico, a catena completamente controllata, che consente di ottenere un burro sopraffino.  “Il Burro Fratelli Brazzale è nato per essere il miglior burro sul mercato, senza compromessi – spiega il presidente del Gruppo, Roberto Brazzale – Ogni aspetto è stato studiato con cura puntigliosa, dalla scelta della materia prima, al suo trasporto, alla sua centrifugazione, alla maturazione della crema, alla sua burrificazione e al suo confezionamento per il consumo”. Per il confezionamento è stato scelto, invece, il burrificio di Zanè, a Vicenza, per la grande esperienza e capacità delle maestranze e per la vicinanza al mercato di consumo.

Il burro? Un alimento da non demonizzare

Il manifesto per la riscossa del burro dei Fratelli Brazzale si avvantaggia dal fatto che negli ultimi tempi nutrizionisti, studiosi, esperti di cucina e chef stellati stanno decretando una sorta di riscossa del burro, alimento per anni demonizzato in quanto grasso alimentare che favorisce l’accumulo di colesterolo. Alcuni studi sono apparsi negli ultimi mesi sulle più autorevoli testate internazionali, che sembrano decretarne la definitiva riabilitazione.

“Il burro è un’emulsione di acqua e molecole lipidiche. È un alimento naturale il cui carattere nutrizionale lo rende ben tollerato anche da chi soffre di allergie alimentari, ben digeribile, con pochissimo lattosio e ricco di vitamine importanti, (A, E, K). – spiega Pierluigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione – Tra l’altro, è uno dei pochi alimenti a contenere la vitamina D, che agisce sull’integrità delle ossa, e la più innovativa ricerca scientifica ha evidenziato il suo ruolo guida sul sistema immunitario. Gli acidi grassi (tra cui omega 3 e Omega 6) contenuti nel burro miscelati fra loro contribuiscono alla crescita e al rinnovo continuo delle cellule degli organismi viventi. Il burro è quindi un alimento vitale, adatto a un organismo in rapida crescita, come un bambino o un adolescente, oltre a fornire un aiuto indispensabile ai muscoli in chi svolge attività fisica”.

Dal punto di vista nutrizionale, una porzione di 10 grammi di burro fornisce meno calorie rispetto alla stessa dose di olio extra vergine di oliva: 75 calorie il burro, 90 calorie olio. Il motivo? Il burro, essendo un’emulsione, contiene circa il 15% di acqua, mentre nell’olio non c’è acqua, ma solo grassi.

Wey snack da bere di Arborea sbarca nel continente

Wey, snack da bere a base di siero di latte e frutta della Cooperativa latte sarda Arborea, dopo il lancio l’estate scorsa nell’isola sbarca ora in continente.  Ai gusti passion fruit, mango e ACE (arancia, carota e limone), la bevanda-snack ha venduto 460.000 confezioni da luglio a dicembre. 

WEY è uno snack da bere leggero e nutriente, che spezza la fame senza appesantire.
La bevanda si caratterizza per l’origine controllata e di qualità del siero, realizzato a partire dal latte Arborea. Le proprietà nutritive del siero si combinano poi con il gusto e le proprietà della frutta, creando una bevanda fresca, senza zuccheri aggiunti, con pochissimi grassi e senza lattosio; che sazia e restituisce la carica senza rovinare l’appetito.

“Il siero del latte contiene delle proteine particolarmente importanti perché ricche di amminoacidi ramificati – spiega la Dr.ssa Evelina Flachi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Presidente della Food Education Italy (FEI) – che prevengono l’invecchiamento, favoriscono il miglioramento della composizione corporea e agiscono positivamente su sistema immunitario, attività cerebrale e umore. Inoltre il siero del latte contiene sali minerali, che sono essenziali nell’alimentazione e devono essere reintegrati spesso, soprattutto quando si suda o si fa sport.”

Il prodotto è presente nelle catene della GDO Sma, Coop consorzio Nord-Ovest, Megamark, Conad Tirreno, Nordiconad, nell’HoReCa e nel canale vending.

Inalpi presenta la nuova linea premium di formaggi Dop della Valsassina

Inalpi, in partnership con la Daniele Invernizzi, lancia sul mercato una nuova linea di formaggi DOP della Valsassina, utilizzando la location di TuttoFood come palco d’esordio. Quattro le referenze proposte:

Latteria di Conca:

Prodotto sia sugli alpeggi che nelle latterie. Il suo nome deriva dal peculiare processo produttivo. I bergamini, infatti, lasciavano riposare il latte munto la sera in «conche di rame» immerse nell’acqua di fonte, per essere scremato. A questo latte «scremato» veniva aggiunto il latte intero del mattino: così si otteneva un formaggio a basso contenuto di sostanze grasse.Latteria di Conca 1

Prodotto di buon sapore, con gusto caratteristico, dolce, quando la stagionatura è fresca (2 mesi dalla produzione). Sistema di lavorazione come quello del Grana. Al taglio, presenta un colore giallo paglierino.

Latteria Petit:

Prodotto secondo lo stesso metodo seguito per il Latteria di Conca ma in formato più piccolo.

 

Stracchino Quadro a Latte Crudo:

Fra i formaggi tipici della Valsassina, lo stracchino quadro a latte crudo è tra i più conosciuti, grazie alla stagionatura in grotta. Si tratta di formaggio grasso, ottenuto da latte vaccino intero, ad acidità naturale e a maturazione rapida. La pasta è morbida e fusibile al palato: molle subito sotto la crosta, più compatto e leggermente friabile verso l’interno.Al giusto grado di maturazione, che avviene in grotte naturali caratterizzate da umidità e temperature costanti tutto l’anno, il sapore tende al dolce con retrogusto leggermente acidulo.

Robiola di Monte:

Mentre quella prodotta a livello industriale è realizzata con latte pastorizzato e con aggiunta di fermenti selezionati.

Robiola di Monte 2Quella Inalpi è preparata con latte crudo come si faceva una volta. Quindi, molto dipende dall’esperienza del casaro.

 

Inalpi e il suo impegno per una filiera certificata. Ce ne parla l’AD Ambrogio Invernizzi

«Il marchio è ricchezza e forza». Ambrogio Invernizzi, AD di Inalpi non ha dubbi in proposito.

«Per questo, ci spiega, bisogna difendere questo patrimonio e investire per tutelarlo».

Esattamente quello che la sua azienda sta facendo in maniera sistematica, lavorando a 360° per garantire ai consumatori qualità certa, garantita e costante. Un impegno intenso di cui si è avuto modo di conoscere approfondire molti aspetti nel corso della fiera TuttoFood.

«Vede – ci spiega Invernizzi- oggi è fondamentale rassicurare i clienti sul fatto che siamo in grado di esercitare un controllo totale dell’intero ciclo produttivo del nostro latte.

Così abbiamo deciso di andare oltre i controlli previsti per legge: Inalpi ha infatti optato per effettuare con cadenza giornaliera tutti gli esami (tossine, antibiotici, enzimi ecc.) e di dotare tutti i mezzi di una strumentazione ad hoc per procedere ai prelievi direttamente in stalla.

Un meccanismo complesso e a elevato contenuto tecnologico, che prevede anche un sistema di incentivi per gli allevatori più ligi e delle penalità per i non adempienti».

Immagino che l’investimento necessario a mantenere standard così elevati non sia stato da poco…

Infatti: parliamo di 800 mila euro annui in più rispetto agli investimenti standard necessari per allinearsi al tradizionale sistema di controlli.

Il prossimo step?

Attualmente stiamo lavorando ad un protocollo di filiera, che coinvolge un’azienda del calibro della Ferrero e le due cooperative nostre fornitrici. L’obiettivo è quello di perfezionare ulteriormente l’aspetto della sicurezza e di migliorare l’operatività dell’allevatore, fornendo un vademecum dettagliato che spazi dalla tipologie dei mangimi al trattamento dei capi di bestiame, fino alle modalità più corrette per la mungitura. Il traguardo che ci siamo prefissati per il 2015 è quello di certificare la filiera.

Inalpi a Expo 2015: quali le iniziative?

Saremo presenti all’interno del padiglione di Federalimentare per tutta la durata dell’evento. Il nostro spazio sarà animato da un plastico della Lego a dalle creazioni di Ugo Nespolo. E naturalmente, abbiamo anche in carnet una serie di eventi che animeranno i sei mesi dell’Esposizione Universale.

Si è chiusa l’era delle quote latte: quali le conseguenze per voi?

Beh, qualche disagio c’è stato. Si è infatti registrato un aumento dei volumi prodotti che in media si è attestato intorno al 9-10%, ma che in alcuni casi è schizzato anche al 30%.

Il risultato è che ci siamo trovati con degli esuberi quantitativi non programmati. Per gestire la situazione si è stabilito che tale surplus (che per legge siamo tenuti a ritirare) dovrà però essere venduto a prezzo di mercato e non secondo gli accordi stipulati in precedenza sui quantitativi previsti a suo tempo.

TuttoFood ha contribuito a dare visibilità al vostro progetti di filiera e al vostro impegno per la sicurezza alimentare, ma è stato anche un trampolino di lancio per la vostra ultima novità…

Infatti: in anteprima abbiamo presentato la nostra linea d’alta gamma, realizzata in partnership con l’azienda di Daniele Invernizzi. Si tratta di quattro referenze DOP della Valsassina, che presto avranno distribuzione nazionale. Una nicchia interessante che speriamo trovi un volano importante nei sei mesi dell’Esposizione dedicata all’alimentazione. (Carmela Ignaccolo – Twitter: @carmelaignaccol )

Sapòrem: quattro consorzi ad Expo Eataly spiegano l’eccellenza italiana

Consorzio del prosciutto di San Daniele, Consorzio Tutela Grana Padano DOP, Consorzio Mortadella Bologna e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore: quattro realtà conosciute in tutto il mondo si riuniscono ad Expo e danno vita a Sapòrem, unione di sapore e sapere. Obiettivo: trasferire al meglio quei valori comuni di eccellenza e di grande attenzione alla qualità che da sempre li contraddistinguono.
“Sapòrem” sarà anche il nome dello spazio dei Consorzi ad Expo 2015, un luogo situato all’interno di Eataly, in cui poter gustare ma anche conoscere i prodotti simbolo dei quattro marchi, dove tutti i visitatori potranno scoprire ogni segreto di queste eccellenze del Made in Italy attraverso degustazioni, eventi e un originale menù all’insegna della qualità e del gusto, in linea con quella che è la mission dei quattro Consorzi all’interno di Expo.

Un 2014 positivo per i formaggi Dop italiani

Foto Afidop.

Il mercato interno da segnali di ripresa, mentre l’export conferma la sua vitalità per quanto riguarda i prodotti Made in Italy. Sono queste le indicazioni che emergono dalle stime delle associazioni di settore e dagli studi sui comparti dell’agroalimentare, anticipate da TuttoFood in vista dell’appuntamento in fieramilano dal 3 al 6 maggio prossimi.

Iniziamo il nostro excursus dai formaggi.

La produzione dei formaggi DOP nel 2014 ha avuto andamenti generalmente buoni, anche se diversificati in base al prodotto. Il grana e il gorgonzola hanno visto aumentare la propria produzione rispettivamente del 6% e del 6,4%. Più contenuti gli incrementi di Parmigiano (+0,6%) e Asiago (+0,4%). Ma va ricordato che Grana Padano e Parmigiano Reggiano erano calati nel 2013. Buon andamento per i formaggi freschi (+3,1% a volume), i grana a denominazione (+3,4%), il provolone (+7,2%), il gorgonzola (+2,7%) e i formaggi grattugiati (+9,7% in volume).

In generale, il 2014 vede la riduzione del 3,1% della produzione di formaggi freschi, passato da oltre 1 milione e 4000 mila forme nel 2013 a 1 milione e 350 mila forme nel 2013 e l’aumento del 22,8% per lo Stagionato, passato da quasi 220 mila forme l’anno scorso a quasi 270.000 quest’anno.

 

Export in crescita nonostante i cali verso Russia e Usa

L’export caseario nazionale, secondo i dati diffusi da Ismea, ha chiuso il 2014 con ottimi risultati sul fronte dell’export, che si attesta a quota 2,2 miliardi di euro e volumi che superano le 331mila tonnellate di prodotti. Rispetto al 2013 (elaborazioni Ismea su dati Istat), si è registrata una progressione del 3,3% a volume e del 4,8% a valore, anche se la crisi internazionale causata dal conflitto in Ucraina ha quasi dimezzato le spedizioni verso Mosca e un Euro forte non ha favorito gli acquisti dagli Usa, calati del 5,7%, a volume rispetto al 2013. Bene l’export nei mercati dell’est Europa, in particolare Polonia (+18%), Repubblica Ceca (+9%) e Romania (22%), con crescite a doppia cifra in termini di volume. Nel mercato extraeuropeo si registrano crescite interessanti in Cina (+41%), Corea (+26%) e negli Emirati Arabi Uniti (+28%).  Si è registrata una dinamica positiva anche in Francia (4,3%), Germania (+6,5%) e Regno Unito (+1,9%).

 

Carozzi lancia l’e-commerce del formaggio

Carozzi Formaggi allarga i canali e le opportunità di vendita lanciando La Formaggeria, il sito web dedicato all’acquisto dei formaggi Carozzi, uno strumento che strizza l’occhio soprattutto al mercato globale.  L’azienda della Valsassina, che ha come principale canale distributivo la GDO (che copre il 40% delle vendite), si lancia nell’e-commerce con un sistema strutturato in ogni minimo dettaglio: dalla navigazione sul sito al servizio di consegna, dall’ordinazione alla possibilità di effettuare resi – qualora il prodotto venga mantenuto intatto.
Uno degli atout del servizio è la consegna veloce, che è assicurata entro le 24 ore su tutto il territorio nazionale, ad esclusione di Lazio (Rieti), Abruzzo (Chieti/L’Aquila), Molise (Isernia), Puglia, Basilicata, Calabria e le Isole per i quali occorrono 48 ore, mentre in Europa e nel mondo è garantita in pochi giorni: un servizio innovativo, mai realizzato da altri produttori di formaggio. Affinché i prodotti vengano consegnati integri e non perdano alcuna delle loro proprietà, la spedizione è realizzata attraverso contenitori isotermici resistenti in cartone e polistirolo espanso che garantiscono un’ottima conservazione, aiutati inoltre da buste di refrigerante sigillate che permettono di mantenere la temperatura corretta all’interno.

Prodotti tra tradizione e innovazione
I prodotti di Carozzi Formaggi si dividono oggi in otto principali categorie: il taleggio DOP, il quartirolo DOP, il gorgonzola DOP, i formaggi a crosta lavata (caratterizzati dal lavaggio periodico della crosta con una soluzione salina al fine di eliminare muffe e favorire la crescita di batteri rossi che ne contraddistinguono il colore esaltando il sapore), i formaggi a crosta naturale, i formaggi freschi ed, infine, i formaggi di capra, gli yogurt con latte vaccino e la novità di quest’anno, che viene incontro alle esigenze nutrizionali e consumistiche più attuali: lo yogurt di capra. Ottenuto utilizzando latte di capra italiano, grazie ad una lavorazione artigianale in impianti tradizionali e all’aggiunta di frutta è un prodotto capace di unire le qualità dello yogurt come il rafforzamento del sistema immunitario, l’arricchimento della flora intestinale e la digeribilità, alle proprietà del latte di capra, più tollerabile del vaccino, ricco di calcio, fosforo e vitamine e, dopo quello d’asina, il latte più simile al materno.
Carozzi formaggi ha 30 dipendenti e un fatturato di quasi 13 milioni di euro e produce 2 milioni di chili di formaggi l’anno. L’export vale per 1,8 milioni di euro, di cui 513mila euro negli USA e il resto in Europa, ma l’azienda sta avvicinando anche nuovi mercati come Cina, Giappone e Sud Africa.

 

Cambia la colazione degli italiani: è più sana con meno latte

Nielsen fa la radiografia della colazione degli italiani, individuano le variazioni di anno in anno e cogliendo nuovi trend. Nel borsino di questo pasto che vale nel nostro Paese 6,8 miliardi di euro c’è infatti chi sale e chi scende. I latticini ad esempio non stanno vivendo un momento particolarmente brillante, penalizzati dalle preoccupazioni verso l’intolleranza al lattosio. Registrano cali sia il Latte Vaccino UHT (-1,2% a volume totale Italia) che il Fresco (-7,4% a volume nella sola GDO), mentre in controtendenza c’è il latte Alta Digeribilità (+8,4% a volume e +7,9% a valore a Totale Italia).
Molto bene vanno le Bevande Vegetali (+23,7% a volume totale Italia) e, benché la dimensione del mercato resti limitata (130 milioni di euro) per pensare a un effettivo travaso dei consumi dal latte vaccino, nell’ultimo anno abbiamo registrato un aumento interessante del numero di famiglie che consumano la categoria (con un parco acquirenti di 4,8 milioni di famiglie, un milione in più rispetto allo scorso anno).
Non si salva nemmeno lo Yogurt che cala del -2,5% a volume ma vede in controtendenza i segmenti Magro (comprensivo dello Yogurt Greco) e Biologico, che realizzano rispettivamente un +1,3% e un +3,3%.
Il resto dei consumi sembrano segnalare una crescente attenzione verso la salute e una dieta sana. Nei Cereali, le Barrette sono in crescita (+3,3% a volume) mentre la tipologia in scatola è stabile (+0,3% a volume), nonostante la complementarietà di consumo con il latte.
Se facciamo riferimento all’ultimo anno, ad esempio, sono diverse le Crescono le confetture (+1,9% a volume a totale Italia) sostenute da formati molto piccoli (151-290 gr) e molto grandi (> 450 gr), favoriti da un posizionamento di prezzo più conveniente. Le fette biscottate hanno, invece, chiuso in calo (-1,2%). Il caffè, che a totale Italia sembra sostanzialmente stabile (-0,4%), nasconde al suo interno una variazione di mix a favore del porzionato (+9,2% a volume).
Nel mercato dei Biscotti, dove vediamo una sostanziale tenuta a volume dei Frollini (+0,8% a totale Italia), sono in crescita i Biscotti Salutistici (+6,4% a volume e +4,4% a valore) con il Senza Glutine che al loro interno mostra trend superiori al 21%, sia a volume che a valore.
All’interno delle Merendine, dell’andamento positivo dopo gli ultimi due anni di calo (+1,2% a volume a totale Italia), vediamo in crescita i Croissant, che hanno ricevuto un buon contributo sia dai prodotti più convenienti che dagli integrali.
Salute sì, ma ogni tanto anche la gola vuole la sua parte, tanto le Creme Spalmabili Dolci segnano un +6% a volume in GDO.
L’attenzione al wellbening è del resto confermata da una Survey Nielsen che mostra come il 41% degli italiani è interessato, in generale, alla ‘salute’ (una percentuale che nei più anziani sale al 45%) e che il 62% è convinto che gran parte delle malattie abbiano origine da una alimentazione sbagliata.
E non sbagliano, come segnala una recente ricerca dell’Università del Missouri secondo la quale le persone che non fanno colazione sarebbero a maggior rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiache. Come dire: mangiate ciò che volete, l’importante è mangiare qualcosa a colazione.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare