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Retail Tour Kiki Lab, un webinar alla scoperta dei trend e delle innovazioni

Dopo il successo dei Ki-Best di Brescia e Milano, Kiki Lab ripropone i contenuti del retail tour virtuale in 15 città del mondo, in un Webinar l’11 dicembre alle 17.30.

Costo di partecipazione : 200€. È previsto uno sconto: 50% per i lettori di inStore

Per informazioni e iscrizioni: contattare Kiki Lab: 030 22.16.81 – kiki@kikilab.it – www.kikilab.it

Fabrizio Valente guiderà i partecipanti attraverso le tendenze del settore, presentando con dati e immagini le aree Retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero.

Il webinar presenta con dati e immagini le aree retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero, rappresentativi di 9 tendenze principali.

Servizio 360°. «Ogni donna tedesca lo sa, e lo impara da bambina. Ogni negozio DM è uno spazio accogliente sia per provare i primi trucchi da ragazzina, sia per cambiare i pannolini ai figli», spiega Désirée Carraro. «Con tanti dettagli di servizio: pulsanti per far aprire una cassa se le code si allungano e lenti di ingrandimento sui carrelli per facilitare la lettura delle etichette».
Personalizzazione. Nivea è uno dei brand più popolari nel mondo intero. Nei suoi flagship oggi offre con successo non solo i prodotti, ma anche  servizi e personalizzazioni.
Efficienza per i clienti. «Nel negozio di Luxottica Sunglasses Hut di Times Square a New York ad accogliere i clienti c’è un dj con musica a palla. E, fuori, un distributore automatico di occhiali, in funzione anche col negozio aperto» spiega Valente.
Multisensor. Nel nuovo format aperto nel Centro Commerciale urban chic di ‘So Ouest’, Leclerc valorizza l’assortimento con un’ampia scala di prezzi. Come quelli della cantina da 1,90 fino a oltre 7.000 euro per le bottiglie pregiate, con un sommelier a disposizione per le degustazioni e gli eventi. Paris.
Scelta2. In una società che invecchia è possibile lanciare con successo concept che superano i format tradizionali. Acuitis a Parigi integra prodotti e servizi per migliorare la vista con quelli per migliorare l’udito.
Coinvolgimento attivo. «Che cosa ci fa una donna con il velo in aeroporto con un trolley in una mano  e l’altra mano impegnata a fare gesti strani nel vuoto? Semplice, è nel corner retail di Angry Bird a Doha, il famoso videogioco dei simpatici ‘uccellini arrabbiati’, che sta giocando con un sistema di interazione a distanza» – spiega Valente. Doha.
Tech e digital. Un concept a New York di occhiali 100% a marca privata, con prezzi accessibili e ottima qualità, che parte con l’on-line e poi apre negozi. Warby Parker, in una logica cross-canale, ha anche realizzato il progetto di uno scuolabus arredato come una biblioteca che porta in giro per gli USA le nuove collezioni.
Storytelling. Il nuovo concept di Nespresso a Londra racconta la storia del brand e l’essenza del prodotto attraverso un’esperienza educativa, innovativa e personalizzata. I clienti possono così sperimentare divese miscele e vivere la filosofia della marca.
Greentailing. Il produttore inglese Nudie Jeans (oltre 1.750 punti vendita rivenditori nel mondo) ha aperto 4 flagship ‘repair shop’ dove offre ai clienti riparazioni gratis. A vita. Sono anche previste spedizioni a casa, sempre gratuite, di kit di riparazione.

Riapre l’IperSimply di Loreto

È completamente rinnovato il punto vendita Ipersimply in attività da dieci anni a Loreto, nelle Marche che riapre domani 26 novembre. Nei suoi 2.500 metri quadrati di superficie presenta circa 14 mila referenze e da lavaoro a 600 addetti.

«Anche in questo periodo di profonda crisi e forte concorrenzialità – spiega il direttore di Area Simply® Italia Alfredo Sanasi – abbiamo deciso di investire nel supermercato di Loreto, che continua a essere di riferimento importante per gli acquisti della zona per, offrire alla comunità locale un assortimento ancora più conveniente e funzionale. La trasformazione del punto vendita ci consentirà di consolidare la nostra presenza sul territorio marchigiano, tutelando sia i nostri collaboratori sia gli imprenditori delle attività commerciali presenti all’interno della nostra galleria».

E il territorio assume un ruolo importante nell’offerta del punto vendita, con l’attenzione dedicata valorizzazione delle produzioni locali dimostrata nell’assortimento del reparto gastronomia, dove il 10% dei prodotti proviene dal territorio del punto vendita, come nella tradizione di Simply.

La convenienza è garantita  dall’offerta ampia e profonda di prodotti a marchio Simply, che offrono mediamente un risparmio del 30% rispetto ai leader, dalle promozioni quindicinali sui prodotti delle Grandi Marche e dall’Operazione Salvaspesa, cioè il blocco dei prezzi di 300 prodotti di uso quotidiano fino al 31 dicembre.

Altre caratteristiche: la parafarmacia con 500 referenze di farmaci da banco, senza obbligo di ricetta medica e prodotti omeopatici, oltre che circa 2.800 prodotti di erboristeria, dermocosmetici, integratori dietetici, integratori per sportivi e prodotti di veterinaria; l’enoteca con oltre 1000 etichette di vini da tavola e da degustazione provenienti sia da realtà vitivinicole nazionali sia da cantine e vitigni locali; la grande piazza dei freschi.

Il percorso della spesa è facilitato da sette percorsi specifici: Verdenatura Bio, Verdenatura Eco e Equo e solidale che  raggruppano prodotti biologici e a ridotto impatto ambientale per scelte di consumo consapevole; Senza glutine e Senza lattosio che segnalano articoli per particolari necessità salutistiche; Benessere più e Leggerezza più che evidenziano particolari ricettazioni per sentirsi in forma rinunciando al superfluo e rafforzando le proprie difese. Infine, all’interno del percorso Prodotto locale si possono trovare sapori e tradizioni del territorio: frutta, verdura, gastronomia e formaggi di prima scelta, anche regionali, punto di forza dell’insegna.

Dieci le casse in barriera, tra cui la cassa prioritaria per disabili e donne in gravidanza.

Tre retailer su 4 investiranno in tecnologia nel 2015

La presentazione della ricerca: tra gli intervenuti Monica Gagliardi di OVS, Marco Titi di Unieuro, Luca Sorichetti di Esselunga e Lorenzo Tazzi di Patrizia Pepe.

Tecnologia e retail: un binomio vincente, ma non sempre facile da affrontare. A che punto siamo in Italia? Il tema è scottante, e non a caso è stato colto dalla School of Management del Politecnico di Milano che ha presentato il primo Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, risultato di una survey sui 250 retailer top nel Bel Paese. La ricerca ha analizzato, in particolare, il livello di adozione delle innovazioni nel 2014 o in precedenza e il potenziale interesse per il 2015. La fotografia che ne è risultata tra luci e ombre conferma il grande interesse e la consapevolezza della necessità di innovare: 3 retailer su 4 dichiarano di voler implementare ben 3 progetti nel 2015. Rimane però ancora confuso il processo di innovazione digitale in Italia: tanti progetti, ma strategie poco chiare.

Finora pochi investimenti, soprattutto nel back-end

back-end Va detto subito che l’investimento in innovazione digitale in Italia è ancora limitato, pari a pochi decimi di punto percentuale del valore del venduto e circa il 15% del totale degli investimenti annuali. Ma l’interesse cresce: nel 2014 si registra un incremento medio dell’investimento del 25%.

Su che cosa si è investito finora? I retailer italiani fino a oggi si sono concentrati sulle innovazioni digitali nel back-end, per la maggiore certezza che possono assicurare in termini di riduzione dei costi e/o miglioramento delle performance.

Un ritardo che si può spiegare anche con la struttura tutta particolare del commercio italiano, estremamente frammentato e fatto di tante piccole realtà con scarse capacità di investire e ancora meno competenze nell’hi-tech. A Giugno 2014 in Italia erano presenti circa 950.000 esercizi commerciali (esclusi ristoranti e bar), di cui l’80% a sede fissa (770.000 negozi, in calo dello 0,1% circa rispetto al 2013). Questi esercizi sono riconducibili a circa 650.000 imprese di vendita al dettaglio, pari al 18% di quelle di tutta Europa (EU 27): una volta e mezza le imprese presenti in Francia, il doppio di quelle in Germania e il triplo di quelle in UK. Di conseguenza, il fatturato medio delle imprese italiane vale la metà di quelle francesi, un terzo di quelle tedesche e un quarto di quelle inglesi.

Tecnologia nel PDV prossima tappa

quali tecnologieI casi esteri lo confermano: la shopping experience è la chiave per battere le Dot Com e passa giocoforza per una adozione “intelligente” della tecnologia nel punto vendita.

Il cliente è sempre più connesso, anche quello italiano. Nel 2014, gli internet user italiani sono 37 milioni e i web shopper 16 milioni, in crescita del 14% rispetto al 2013. E poi c’è il boom del Mobile: 45 milioni di smartphone e 11 milioni di tablet, con il 90% degli utenti smartphone che utilizza il device all’interno del punto vendita: il 42% per confrontare prezzi, il 30% per inviare messaggi o foto relative agli acquisti e il 25% per cercare informazioni aggiuntive sui prodotti appena visti. È chiaro che in un tale contesto le potenzialità della tecnologia all’interno dello store per agganciare e ingaggiare il cliente sono altissime, in un’ottica multicanale. Ad esempio, per acquistare online una referenza non presente in negozio e farsela consegnare a casa o andarla a ritirare in un altro negozio della catena, come consente di fare l’App di OVS. Si va dai camerini smart ai chioschi per richiedere uno sconto personalizzato sul prodotto preferito (molto utilizzato secondo Esselunga), dal digital signage con vetrine intelligenti (per contare chi entra in negozio e chi no, e individuare le aree “fredde” del punto vendita) al grande capitolo dei pagamenti contactless, anche in mobilità effettuati dal commesso in vari punti del negozio. I retailer intervenuti lo hanno dimostrato: qualcosa è già stato fatto, molto resta ancora da fare.

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Anna Muzio

Waitrose trasforma i pdv in chiave multicanale

Waitrose, catena di supermercati chic britannica, ha deciso il restyling di 48 punti vendita in tutto il Paese con un investimento di 3 milioni di sterline. Settimana scorsa ha riaperto il punto vendita di Salisbury, pettinata località del Sud dell’Inghilterra, che la dice lunga sul cammino intrapreso. Il focus è ancora una volta sulla multicanalità, con punti di ritiro degli acquisti online dotati di iPad, servizio con bar ed enoteca, casse a lettura veloce. Il nuovo layout punta poi sul servizio e sull’emozionalità della shopping experience, con l’area della frutta e verdura fresca che utilizza il legno per richiamare un mercato di campagna e schermi che cambiano in continuazione per “ispirare il cliente”.

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“La distribuzione alimentare sta vivendo grandi cambiamenti strutturali, guidati dai mutamenti negli stili di vita e dal sempre più diffuso uso della tecnologia. È fondamentale che i nostri punti vendita siano in prima linea nella nostra strategia di risposta a questi cambiamenti, che ci preparino al futuro del retail e ci consentano di mantenere la nostra posizione di supermercati leader nell’innovazione e nella customer experience” ha commentato l’Ad Waitrose Mark Price.

Questo autunno Waitrose sta testando i primi armadietti refrigerati per il ritiro della spesa 24 h su 24 e ha costruito un edificio apposito per le consegne con una flotta di 20 furgoni.

Anna Muzio

Con le nuove etichette NFC il pdv diventa multimediale

Una volta era una scocciatura, un costo e un’incombenza notevoli per il personale, oggetto di errori e discrepanze tra il prezzo esposto e quello in cassa. Oggi l’etichettatura, grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche come l’NFC (Near Field Communication), il PPS (Product Positioning System) e il collegamento con i sistemi di display all’interno del punto vendita, è diventata un’opportunità per migliorare la shopping experience offrendo un’esperienza multicanale ma anche personalizzabile nel punto vendita.

Ecco alcune soluzioni recenti che SES, primaria azienda francese che opera nel settore dell’Electronic Shelf Labeling (ESL), e che vanta tra i suoi clienti Auchan, Carrefour, E. Leclerc e Monoprix, presenterà al Forum Retail a Milano il 25 e 26 novembre presso l’Atahotel Expo Fiera.

 

Le etichette elettroniche sono collegate alle casse e gestire anche tramite mobile o tablet dall'ufficio centrale. Fonte SES.
Le etichette elettroniche sono collegate alle casse e gestire anche tramite mobile o tablet dall’ufficio centrale. Fonte SES.

Info e promozioni via etichetta grazie all’NFC
La tecnologia NFC, ormai diffusa nella maggior parte degli smartphone – iPhone 6 compreso – integrata nelle etichette elettroniche viene utilizzata dai retailer per creare un ambiente di vendita connesso ed interattivo. Grazie a questo strumento, il consumatore può fruire di informazioni sui prodotti esposti (oltre al prezzo ingredienti, ricette, avvisi nutrizionali e allergie), gestire l’elenco della spesa e ottenere promozioni personalizzate, il tutto semplicemente avvicinando il proprio smartphone all’etichetta.

Etichette geolocalizzate
Utilizza NFC anche il servizio di geolocalizzazione Product Positioning System (PPS) per individuare con precisione la posizione degli oggetti nel negozio. Una informazione in più che non richiede modifiche operative importanti poiché l’indirizzo e la posizione delle etichette sono in relazione tra loro. L’intero planogramma è così aggiornato continuamente, permettendo applicazioni multiple per i rivenditori, il punto vendita, i consumatori e i marchi. Ad esempio, i consumatori possono localizzare facilmente e con grande precisione i prodotti grazie alle nuove funzioni di geolocalizzazione nelle App mobili del rivenditore.

Prezzi sullo schermo
Media+ è una soluzione plug and play che consente di visualizzazione prezzi e informazioni sulle promozioni direttamente su uno schermo TV. Il sistema è sincronizzato con il back office del negozio e con le casse, e può anche essere gestito attraverso un’applicazione mobile.

Ipersimply apre a Montecassiano

Convenienza, piazza del fresco e attenzione ai prodotti del territorio e sette percorsi tematici che aiutano il cliente a scegliere: sono queste le caratteristiche del nuovo IperSimply di Montecassiano (MC) che si estende su una superficie di 2.350 metri quadri con un assortimento di oltre 14.000 referenze, un parcheggio con 600 posti auto e 18 nuovi assunti su 48.

casse-MontecassianoPunto di forza del nuovo IperSimply è la piazza dei freschi che propone frutta e verdura di qualità, una gastronomia con ampio assortimento di piatti pronti, la panetteria con pane e focaccia sfornati in giornata, la pasticceria con una vasta gamma di dolci, pesce fresco e servito al banco, carne controllata e garantita, salumi e formaggi di prima scelta, anche regionali. Il tutto all’interno di una strategia di valorizzazione delle produzioni locali, in partnership con produttori della zona. Nel reparto gastronomia, ad esempio, il 10% dei prodotti proviene dal territorio del punto vendita. L’enoteca propone oltre 1.000 etichette di vini da tavola e da degustazione da realtà vitivinicole nazionali e cantine e vitigni locali.

Occhi puntati anche sulla convenienza grazie a un’ampia offerta ampia di prodotti a marchio Simply, che garantiscono mediamente un risparmio del 30% rispetto ai leader, dalle promozioni quindicinali sui prodotti delle Grandi Marche e dall’Operazione Salvaspesa che blocca i prezzi di 300 prodotti di uso quotidiano fino al 31 dicembre.

Sette percorsi a tema

Per fare più velocemente e più semplicemente i propri acquisti, i clienti sono facilitati da sette percorsi specifici: Verdenatura Bio, Verdenatura Eco e Equo e solidale raggruppano prodotti biologici e a ridotto impatto ambientale per scelte di consumo consapevole; Senza glutine e Senza lattosio segnalano articoli per particolari necessità salutistiche; Benessere più e Leggerezza più evidenziano particolari ricettazioni per sentirsi in forma rinunciando al superfluo e rafforzando le proprie difese. Infine, all’interno del percorso Prodotto locale si potranno trovare i sapori e tradizioni del territorio.

C’è anche la salute

La parafarmacia interna contiene circa 500 referenze di farmaci da banco e prodotti omeopatici, e circa 2.800 prodotti di erboristeria, dermocosmetici, integratori dietetici, integratori per sportivi e prodotti di veterinaria.

Fino al 31 dicembre anche il nuovo Ipersimply di Montecassiano partecipa alla raccolta fondi a favore Telethon, che Simply sostiene per il tredicesimo anno e che ha permesso di donare dal 2002 oltre 13 milioni di euro. Per dare un contributo alla ricerca scientifica di Telethon, si può donare direttamente in cassa aggiungendo un contributo di 1 o 5 euro alla spesa oppure acquistare un prodotto solidale.

Simply, insegna del gruppo Auchan, occupa in Italia circa 9.000 dipendenti ed è presente sul territorio nazionale in 19 regioni con oltre 1.500 punti  vendita, di cui 269 gestiti direttamente e i restanti gestiti con la formula dell’affiliazione.

Differenze inventariali, cosa succede in Italia

Differenze inventariali, una piaga di dimensioni internazionali che affligge un po’ tutti i paesi e che a livello globale nel 2014 ha avuto un costo di 96 miliardi di euro. Sono questi i dati più eclatanti che emergono dall’edizione 2014 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, promosso da un fondo indipendente di Checkpoint Systems.

In Italia le differenze inventariali, in calo all’anno scorso, si attestano all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti e una maggiore spesa, di circa 94 euro a persona.

Oltre il 75 % delle differenze inventariali sono imputabili ai furti, compiuti dai clienti per un 53,4% e dai dipendenti per il 22%. Seguono gli errori amministrativi (16,3%) e le frodi da parte dei fornitori (8,3%).

Quasi il 65 % dei taccheggiatori ha un’età compresa tra i 18 e 45 anni a livello mondo, mentre in Italia la fascia si concentra tra i 30 e 45 anni. Infine, evidenzia che i furti da parte dei clienti sono effettuati soprattutto nei negozi specializzati in prodotti di bellezza ed alimentari, principalmente superstore e discount, mentre quelli ad opera dei dipendenti si verificano soprattutto nei negozi di elettronica e di articoli sportivi.

Gli articoli più rubati, in Italia e in Europa, sono quelli più facili da nascondere e da rivendere; i settori maggiormente colpiti sono l’Alimentare, con vini e superalcolici al primo posto, seguiti da carne fresca e formaggi, il Fashion, dove i prodotti più a rischio sono giubbotti in pelle, calzature ed accessori moda, mentre per l’Health&Beauty, sono, in ordine, i prodotti per il trucco, le creme per il viso e le lamette. Infine gli I-Phone, smartphone e videogames continuano ad essere tra i prodotti globalmente più rubati.

Il nostro Paese è una delle Nazioni in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati, arrivando a oltre 2,5 miliardi di euro nell’ultimo anno.

In specifico, in Italia è cresciuta molto anche l’etichettatura alla fonte, in particolare tra i Retailer del settore alimentare, generando un risparmio considerevole e, inoltre, il 42% degli intervistati dichiara di avere in programma l’aumento del numero di referenze (SKU) protette.

 

 

iBeacon anche in Mondadori Store con Checkbonus

Mondadori Store, il più esteso network di librerie italiano presente sul territorio con oltre 600 punti vendita, innova la shopping experience offerta ai propri clienti con un nuovo servizio che permette ai visitatori del megastore di piazza Duomo a Milano di usufruire di vantaggi sugli acquisti attraverso l’app CheckBonus

CheckBonus è l’applicazione per smartphone (disponibile su dispositivi iOS e dal 19 novembre anche su Android) che informa in tempo reale sulle promozioni in corso nello store, consentendo di raccogliere punti e ottenere sconti fin dall’ingresso nel negozio. Fino ad oggi Checkbonus è presente negli store Coin, Hoepli, Brico Sport, Marco Polo Expert, Strobili e Parashop.

Grazie alla tecnologia iBeacon – attiva per la prima volta in Italia in modalità multipiano – sarà possibile ottenere vantaggi anche spostandosi da un piano all’altro del punto vendita. CheckBonus utilizza la tecnologia Bluetooth low Energy, in sperimentazione fino a gennaio 2015 nello store Mondadori, per poter fornire ai clienti che avranno scaricato l’app messaggi mirati a seconda del piano. 

In questo modo l’esperienza di acquisto diventa ancora più interattiva e premiante. È sufficiente infatti entrare nel negozio con l’applicazione CheckBonus accesa e il Bluetooth attivo (fare walkin) per guadagnare i primi 100 punti utili a conquistare i premi presenti sul catalogo Checkbonus. 

In più, spostandosi all’interno dello store sarà possibile sbloccare promozioni esclusive riservate ai visitatori ad ogni piano del Mondadori Megastore e ottenere immediatamente uno sconto sui propri acquisti esibendo la schermata dello smartphone al personale di vendita.  

Un punto vendita più smart grazie alla tecnologia

Cosa può fare la tecnologia nel punto vendita, per incrementare la shopping experience e renderla più fluida, far tornare la voglia di entrare ed acquistare senza dimenticare la connessione con il mondo del digitale? Lo ha spiegato Econocom con i suoi partner tecnologici al salone del franchising di Milano, dove ha presentato il negozio 2.0. Nella gallery alcune soluzioni.

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Abbiamo intervistato Enrico Tantussi, country manager di Econocom Italia, digital service provider europeo che da 40 anni aiuta le aziende a progettare e governare l’innovazione scegliendo piattaforme, dispositivi e soluzioni applicative di ultima generazione

“Nel retail in Italia siamo al punto zero o quasi: cerchiamo di far capire come le tecnologie possono rendere la shopping experience più coinvolgente e completa. Nel retail management ogni fase di back end e di front end contribuisce alla shopping experience. E in ogni fase c’è un cluster di tecnologie che concorre all’ottimizzazione”. Ma la domanda da parte del cliente finale c’è? “No perché non c’è offerta, è necessario diffondere la cultura. I primi retailer che utilizzeranno queste tecnologie ne beneficeranno immensamente, poi seguiranno tutti gli altri. Chi fa l’apripista vince, come hanno fatto Esselunga e Coop con i lettori self-scanning. In alcune aree di Eataly Milano è già possibile effettuare i micro pagamenti tramite smartphone. La richiesta tecnologica è esponenziale. Oggi l’esperienza d’acquisto non è avvincente come potrebbe essere.”

La tecnologia, però, costa. “Noi proponiamo soluzioni ASA (As a Service), si paga una fee per l’uso delle tecnologie non le tecnologie stesse, il che evita di dover fare investimenti imporatanti.”

Qualche case history? “Coin ha adottato l’uso di iPad (loro volevano delle macchine fotografiche non comprendendo le potenzialità del tablet) per mandare dal marketing centrale agli shopping manager dei vari pdv di tutta Italia l’allestimento delle vetrine con i prodotti da inserire, e Pirelli ha risparmiato tre anni del nostro canone solo con la sostituzione di lampadine a LED nella sede. Brico e Leroy Merlin hanno messo le etichette elettroniche risolvendo il grosso problema del cambio continuo dei prezzi: con un click si aggiornano in tutta Italia. Dainese, che ha 50 pdv in tutta Europa, una volta faceva formazione presso la sede in Veneto, oggi la fa tramite iPad con un programma localizzato secondo la lingua e con il catalogo prodotti aggiornato in tempo reale. Il risparmio è notevole”.

Anna Muzio

L’e-commerce con ritiro in negozio a Natale aiuta a vendere

Già nel 2011 eBay apriva i primi temporary store per Natale: l'integrazione tra pdv digitale e fisico è particolarmente strategica in questo periodo dell'anno. Foto eBay.

Baluardo delle vendite online fin dai loro albori, il Regno Unito è un laboratorio interessante per seguire gli sviluppi dell’e-commerce. Il Natale ad esempio è alle porte: vedremo negozi reali e virtuali affrontarsi per contendersi il portafoglio di distratti clienti in corsa per gli acquisti festivi brandendo smartphone con la lista dei desideri? Non proprio: una ricerca di eBay e Conlumino dimostra quanto ormai le vendite online con ritiro in negozio invece che contrastare, addirittura spingerebbero le vendite tradizionali, grazie agli acquisti di impulso. Che, solo quelli, potrebbero portare nelle casse dei retailer 1,15 miliardi di sterline, in media 27 sterline a visita quest’anno (e solo per ritirare tutti i pacchi degli ordini online si prevede che di visite prenatalizie ce ne vorranno tre).

Non solo: tre quarti dei clienti multicanali acquisteranno, una volta in strada, prodotti o servizi dai negozi circostanti. L’anno scorso, il 25% dei clienti digitali aveva comprato altri prodotti nello stesso punto vendita in cui ritirava il pacco, il 25% in un negozio circostante, mentre uno su cinque si era formato a comprare da bere o da mangiare e il 10% aveva approfittato del ritiro addirittura per andare a pranzo fuori.

Insomma, la realtà è che, a dispetto delle previsioni catastrofiche, le nuove modalità dell’e-commerce stanno facendo tornare i consumatori in strada: magari non necessariamente nei negozi del centro, dove il parcheggio è spesso difficoltoso, ma nelle zone più periferiche o nelle città dell’hinterland. Anche questo è un fattore da tenere in considerazione: per attivare strategie multicanale non è necessario essere posizionati in via Condotti o in Montenapoleone, anzi.

Secondo Susan Connolly, che dirige quattro supermercati Spar nel Wiltshire, “I clienti sono piacevolmente sorpresi nello scoprire che offriamo questo tipo di servizio [il click and pick]: è molto più comodo che stare seduti a casa ad aspettare che arrivi il pacco. E noi ci guadagniamo: le visite sono aumentate e i clienti che vengono a ritirare la spesa spesso comprano una barretta di cioccolato o un giornale”.

Secondo eBay le vendite click and pick quest’anno saliranno nella stagione natalizia del 40% fino a un valore di 3 miliardi di sterline. I retailer ci sperano, anche perché reduci da un inizio di autunno catastrofico a causa delle condizione meteo troppo favorevoli. Nel settembre più caldo dal 1880 che ha rallentato le vendite di prodotti (abbigliamento in particolare) autunnali e invernali anche gli acquisti online si sono leggermente ridimensionati (registrando “solo” un +10,9%).

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